Medicina felina cosa c`è di nuovo by C. Harvey. In
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Medicina felina cosa c`è di nuovo by C. Harvey. In
Close this window to return to IVIS www.ivis.org International Congress of the Italian Association of Companion Animal Veterinarians May 19 – 21 2006 Rimini, Italy Next Congress : 62nd SCIVAC International Congress & 25th Anniversary of the SCIVAC Foundation May 29-31, 2009 - Rimini, Italy Reprinted in IVIS with the permission of the Congress Organizers 134 53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee Medicina felina cosa c’è di nuovo Colin Harvey DVM, BVSc, MRCVS, Dipl ACVS, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Philadelphia, USA L’accumulo di placca e tartaro a livello dentale è causa di gengivite, che comunemente porta a periodontite (osteomielite alveolare). Le affezioni periodontali nel gatto possono essere controllate, benché in genere questi animali non collaborino alle operazioni di cure a casa. Due malattie orali frustranti, la stomatite e le lesioni da riassorbimento dentale, sono molto più comuni nel gatto che nel cane. Stomatite La stomatite è un’infiammazione localizzata in un punto qualsiasi della bocca. La dolorosa “stomatite cronica” (infiammazione o ulcerazione orale non gengivale) è un’entità clinicamente riconosciuta nel gatto. Si osservano lesioni bilaterali infiammate o ulcerate adiacenti alla gengiva infiammata o nelle pliche boccali caudali: lingua e palato duro sono colpiti solo raramente. Diagnosi: lo scopo dei test diagnostici in questi pazienti è quello di confermare o escludere la possibile esistenza di cause sottostanti. Nei gatti con infiammazione orale cronica si raccomanda caldamente l’esecuzione dei test per la diagnosi dell’infezione da FeLV e FIV, dal momento che questi agenti virali provocano immunosoppressione. I test di isolamento virale spesso permettono di identificare la presenza dei calicivirus nei fluidi orali, benché questi virus si riscontrino spesso anche in gatti clinicamente normali. È comune l’ipergammaglobulinemia, conseguente alla produzione di anticorpi dovuta all’invasione batterica dei tessuti orali. Le biopsie spesso evidenziano un numero elevato di linfociti e plasmacellule; tuttavia, questa è una risposta prevista all’invasione batterica cronica. Sino ad oggi, benché ormai siano state acquisite molte conoscenze sulla fisiologia della stomatite infettiva felina, non ne è ancora stata identificata una causa specifica. Attualmente vengono utilizzati molti trattamenti, con successo variabile. Il trattamento periodontale (ablazione, cure a casa) fa parte della terapia medica; di raro è sufficiente di per sé. Nei gatti con dolore orale, la collaborazione del proprietario è spesso scarsa. La terapia antibiotica determina spesso un beneficio di breve durata. La soppressione dell’attività batterica orale riduce l’infiammazione locale, ripristina l’appetito e diminuisce il disagio; tuttavia, di solito si osservano rapide recidive. Esami colturali ed antibiogrammi sono uno spreco di tempo e denaro a causa della ricchezza della flora orale. I farmaci d’elezione sono l’amossicillina-acido clavulanico, la clindamicina, il metronidazolo o il pradofloxacin. I farmaci antinfiammatori spesso determinano un miglioramento che dura più a lungo di quello ottenuto con un ciclo di antibiotici a breve termine e possono essere titolati riducendone la posologia sino ad ottenere un dosaggio minimo; in alcuni pazienti è necessario un trattamento a lungo termine. Sono stati impiegati sia farmaci immunosoppressori che molti altri trattamenti. Non esistono risultati di prove cliniche controllate casuali e condotte alla cieca che possano aiutare il clinico. Il trattamento più sicuro è l’estrazione di tutti i premolari ed i molari: nel 70-80% dei gatti colpiti è stato descritto un significativo miglioramento a lungo termine. È essenziale rimuovere tutti i frammenti delle radici. Lesioni da riassorbimento dentale In questa condizione, si verificano delle cavitazioni in qualsiasi punto della superficie cementale delle radici dei denti. Le lesioni localizzate a livello del margine gengivale sono spesso coperte da tessuto gengivale granulomatoso e possono scalzare la corona causandone la frattura. Una conseguenza comune è la ritenzione delle radici. Spesso, effettuando il sondaggio del dente e della gengiva colpiti si suscita un movimento della mandibola per cui l’animale “batte i denti”. Poiché questa condizione è accompagnata da dolore, i gatti possono sviluppare disfagia, anoressia e disidratazione, benché le lesioni da riassorbimento (in particolar modo dei canini) si osservino talvolta con scarse o nulle manifestazioni di flogosi gengivale o evidente dolore. Nella maggior parte dei casi il riassorbimento dentale coinvolge i premolari ed i molari. Nel 50% dei gatti domestici di età pari o superiore ai 4 anni sono colpiti uno o più denti. La condizione non è una demineralizzazione da carie della sostanza del dente. La patogenesi è nota (cellule staminali attratte ed attivate come cellule clastiche). Microscopicamente, si osservano molte lesioni iniziali senza focolai infiammatori. Recentemente è stata ipotizzata come possibile eziologia l’ipervitaminosi D, dal momento che i gatti colpiti presentano livelli sierici più elevati di quelli dei gatti che non mostrano lesioni clinicamente evidenti. L’applicazione di un materiale di ricostruzione dentale dopo riparazione della cavità porta a scarsi risultati a lungo termine perché spesso la lesione continua a svilupparsi. Attualmente, l’unico trattamento pratico è l’estrazione dei denti con lesioni da riassorbimento; non previene lo sviluppo delle alterazioni nei denti superstiti e spesso risulta difficile perché quelli colpiti si fratturano facilmente e le radici anchilosate non vengono separate agevolmente. Un esame radiografico conferma che l’estrazione è stata completa. La ritenzione pianificata di segmenti radicolari vitali è accettabile se: il frammento ritenuto si trova al di sotto del livello dell’osso, non è presente alcuna gengivite-stomatite in quella parte della bocca, non ci sono segni radiografici di malattia periapicale e la gengiva viene suturata. Nel gatto, il 70% della totalità delle neoplasie orali (benigne o maligne) è rappresentato dal carcinoma squamocellulare, che si osserva tipicamente come una lesione protuberante sulla gengiva o sulla radice della lingua. Le masse orali asimmetriche del gatto devono sempre essere sottoposte a biopsia. Recentemente, prove condotte mediante chemioterapia e/o radioterapia non hanno portato ad identificare un trattamento di successo. Bibliografia Harvey CE: Oral and Dental Diseases. In Feline Medicine and Therapeutics. E Chandler and CJ Gaskell. 2004. Reiter AM, Lewis JR, Okuda A: Update on the etiology of tooth resorption in domestic cats. Vet. Clin Nor Am Sm Anim Pract, 913-942, July 2005. Indirizzo per la corrispondenza: Colin Harvey - VHUP 3113 3900 Delancey Street - Philadelphia, PA 19104, USA