i volti del romanino rabbia e fede

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i volti del romanino rabbia e fede
RASSEGNA STAMPA
2015
W W W. C I E L I V I B R A N T I . I T
W W W. F E S T I VA L R O M A N I N O . I T
i volti del
romanino
rabbia e fede
BRENO
DOMENICA 3 MAGGIO - ORE 20.45
Chiesa di Sant’Antonio
ROMANINO A SEI CORDE
Giulio Tampalini, chitarra
Il più grande maestro italiano delle sei corde, in un concerto sulle
orme di Romanino, tra il Rinascimento e i giorni nostri.
PISOGNE
SABATO 9 MAGGIO - ORE 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
A SCUOLA DI ROMANINO
Esito del laboratorio teatrale realizzato dall’attore Filippo Garlanda
in collaborazione con l’Istituto Turistico Tassara - Ghislandi di
Pisogne.
a seguire - ore 21
ROMANINO SULLE PUNTE
Studio 76 Scuola di danza
Una compagnia di danza rilegge il movimento, i segni e i colori di
Romanino, in un progetto originale che rinnova l’incontro creativo
tra le arti caratteristico del festival.
TAVERNOLA BERGAMASCA
SABATO 16 MAGGIO - ORE 20.45
Chiesa di San Pietro
ROMANINO PIZZICATO
Orchestra di mandolini e chitarre “Il plettro”
Alberto Bugatti, direttore
Dal Cinquecento al presente, omaggio a Romanino sulle corde
di chitarre e mandolini, in un concerto che mescola suggestioni
colte e atmosfere popolari.
PISOGNE
DOMENICA 17 MAGGIO - ORE 18
Chiesa di Santa Maria della Neve
IL MIO ROMANINO
Franca Grisoni, poetessa
Daniela Savoldi, violoncello
La massima poetessa dialettale italiana rilegge Romanino, in
un dialogo fecondo e coinvolgente tra letteratura, musica e
immagine.
TUTTI GLI APPUNTAMENTI SONO A INGRESSO LIBERO
Con il contributo di
COMUNE DI
BIENNO
COMUNE DI
PISOGNE
COMUNE DI
TAVERNOLA
BERGAMASCA
PISOGNE
DOMENICA 24 MAGGIO - ORE 18
Chiesa di Santa Maria della Neve
ROMANINO OPERA APERTA
Massimo Minini, gallerista
Don Giuseppe Fusari, direttore del Museo Diocesano di Brescia
L’arte di Romanino e la contemporaneità: un confronto tra
passato e presente.
Consegna della prima edizione del Premio Romanino a
Massimo Minini.
BIENNO
DOMENICA 7 GIUGNO - ORE 15
Casa degli artisti
READING ROMANINO: in nome della madre
Antonio Palazzo, attore
Antonio D’Alessandro, chitarra
In omaggio al ciclo di affreschi realizzato da Romanino nella
chiesa di S. Maria Annunciata, un collage di letture dedicate
alla Vergine con un contrappunto musicale a sei corde.
Premiazione del concorso di pittura intitolato a Girolamo
Romanino.
BRENO
SABATO 20 GIUGNO - ORE 20.45
Chiesa di Sant’Antonio
ROMANINO PIZZICATO
Orchestra di mandolini e chitarre “Il plettro”
Alberto Bugatti, direttore
Dal Cinquecento al presente, omaggio a Romanino sulle
corde di chitarre e mandolini, in un concerto che mescola
suggestioni colte e atmosfere popolari.
PISOGNE
SABATO 27 GIUGNO - ORE 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
READING ROMANINO:
POESIA E PITTURA IN DIALETTO
Filippo Garlanda, attore
Davide Bonetti, fisarmonica
Il latino maccheronico di Teofilo Folengo, la “pittura in dialetto”
di Romanino. Parola e musica raccontano l’irresistibile storia di
due artisti controcorrente, giocolieri della lingua e del disegno.
PISOGNE
SABATO 19 SETTEMBRE - ORE 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
ROMANINO IN CORO
Corale “S. Giulia” di Paitone
Enzo Loda, direttore
Concerto corale con repertorio di musica del Cinquecento e
contemporanea.
14
BS
TEMPO LIBERO
VIVERE
LA
CITTÀ
Mercoledì 29 Aprile 2015 Corriere della Sera
La Cina in San Barnaba
Musiche e voci dall’estremo oriente
Voci dalla Cina. Originale appuntamento con la
musica cinese stasera alle 21 all’auditorium San
Barnaba (piazzetta Benedetti Michelangeli,
Brescia): il Conservatorio Marenzio ospita un
concerto del coro della National Taipei University
of Education diretto da Martim Sousa Tavares, in
un repertorio di musiche originali di autori cinesi.
programma ci sono pezzi cinesi classici
accompagnati da strumenti tradizionali come
flauto e arpa cinese. Non manca l’omaggio
all’Europa con «L’Arlesienne, seconda suite» di
Bizet e di Wagner «La marcia di Tannhauser». Alla
bacchetta il giovane direttore d’orchestra, Martim
Sousa Tavares, portoghese d’origine, ma dal 2013
impegnato a perfezionarsi in direzione
d’orchestra al Marenzio. Ingresso libero. (f.l.)
Il programma prevede diverse canzoni popolari:
«L’uccellino», basato su testo poetico e
successivamente arrangiato dagli allievi di
composizione dell’ateneo, «Fiore tra i fiori»,
«Casa per sempre» composto da Hsiao Ty-Zen,
due pezzi tradizionali, «Voglia della brezza di
primavera» e «Il cielo nero nero». Ancora, in
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John Taylor, solo per l’Unesco
Il celebre musicista domani sera al Viridarium per la giornata mondiale del jazz
M
ancava all’appello dal dicembre dell’anno scorso e qualche dubbio sul suo futuro gli appassionati bresciani di musica
jazz se l’erano pure fatto venire. Per fortuna, dopo le recenti anteprime di Jazzontheroad, che ritornerà quest’estate in piazza Brusato con nomi
e programmi degni di nota, anche Jazz in Eden,
l’altra importante rassegna cittadina, scopre finalmente le sue carte. E lo fa con un’anteprima
della stagione autunnale, che prenderà poi il via
in ottobre, da leccarsi le dita: sull’inedito palco
del Viridarium salirà infatti il pianista John
Taylor (alle 21.15).
Nato a Manchester 73 anni fa, Taylor è uno dei
più raffinati pianisti internazionali. Tra i grandi
maestri della scena europea, è il tipico rappresentante di quegli artisti che vengono definiti —
con una brutta perifrasi — «musicisti per musicisti». Malgrado, infatti, la sua notorietà verso il
grande pubblico non sia all’altezza della strabiliante bravura, e nonostante sia effettivamente
apprezzato e stimato proprio dalla gran parte dei
suoi colleghi, Taylor non è per niente un musicista di nicchia, ma, viceversa, un improvvisatore
dalla forte carica comunicativa.
Alla ribalta sin dagli anni Settanta grazie soprattutto alla partnership con Kenny Wheeler,
con il quale condivideva la particolare vena melodica e compositiva, ha collaborato, nei contesti più diversi, con Jan Garbarek e Enrico Rava,
Gil Evans e Lee Konitz, Charlie Mariano e Maria
Pia De Vito, Peter Erskine e Marc Johnson, Palle
Danielsson e Joey Baron. Dalla big band sino al
trio, oppure accompagnando una cantante,
Taylor non manca mai di stupire per coerenza,
profondità, magistero tecnico e originalità, ma è
nelle performance in solitaria, come questa al
Viridarium, che si dimostra un talento più unico
che raro.
L’occasione del concerto di domani è l’International Jazz Day, giornata mondiale del jazz che
l’Unesco ha proclamato nel 2011 per celebrare le
virtù di questa musica quale «strumento educativo, forza di pace, di unità, di dialogo, e mezzo
di comunicazione tra i popoli». Un genere che
gode del riconoscimento Unesco, accolto in uno
spazio che si è guadagnato lo stesso titolo per le
sue bellezze artistiche e il patrimonio storico. Se
inizialmente doveva essere l’area praticabile del
teatro romano ad accogliere il concerto, l’organizzazione ha infine scelto come cornice il Viridarium di Santa Giulia, in grado di accogliere
più spettatori. In occasione del Jazz Day, il coordinamento di Jazz in Eden — Rethink-art, Circolo Quid, Accademia L’altrsuono, Conservatorio
Luca Marenzio — ha così programmato una serata che inizierà alle 19.15 con l’esibizione della
classe di musica d’insieme di Giovanni Falzone,
eccezionale trombettista e insegnante del Marenzio che affiancherà i suoi studenti. A seguire
il settetto Sax Family, uno dei più riusciti prodotti dei corsi dell’Altrosuono. Ingresso libero.
Giuseppe Viada
Musica e fiori
Piancogno sulle
orme di Sanremo
Cantante
La francese
Langevin
Laurianne sarà
tra i
protagonisti
della serata
con il
cantautore
Osvaldo
Taddeo.
Appuntamento
il primo
maggio, alle 21,
al Pala Vi.Bi di
Piancogno,
direttore
artistico
Antonio
Pedersoli
 Il caso
Al teatro romano,
anzi no. Concerto
dirottato all’ultimo
Suonala da un’altra parte, John: colpo di
teatro (romano). Girano mail e contro mail, sul
#Jazzday: cambi di programma ed errata
corrige. L’invito arriva ieri mattina: John Taylor
e il suo pianoforte «nella suggestiva cornice del
teatro romano» domani sera alle 21. Tre righe
ed è subito notizia: tornano gli spettacoli tra le
gradinate, finalmente. Fermi tutti: due ore più
tardi arriva un nuovo messaggio di posta. Alla
lettera:«In allegato il comunicato stampa
corretto: diversamente da quanto inviatovi
questa mattina #Jazzday, la giornata
internazionale Unesco del jazz si terrà al
Viridarium, presso il Museo di Santa Giulia». È
giallo: «Non ne so nulla: qui non hanno
spedito nessuna pratica» dice il soprintendente
archeologico Filippo Maria Gambari.
L’autorizzazione a procedere per il concerto al
teatro non è mai arrivata da Milano, perché
Milano non l’ha ricevuta da Brescia Musei.
«Vengo a sapere da lei di questo evento, ma
nessuna polemica: abbiamo tante cose da fare
con la mostra su romani e celti, può essere
Festival «Rosa camuna»
sfuggito. Si vede che l’hanno organizzato per
suscitare attenzione sul teatro e
sull’esposizione (la vernice l’8 maggio, ndr). E
comunque con Brescia abbiamo un ottimo
rapporto» fa sapere il funzionario Serena
Solano. I sospetti vengono zittiti da Luigi Maria
Di Corato, direttore di Brescia Musei: «Taylor è
uno dei più grandi artisti del jazz: sarebbe stato
un affronto per la città farlo esibire in uno
spazio esclusivo come il teatro romano, che
può contenere un pubblico ristretto». Aggiungi
un posto in platea: hanno spostato il palco in
Santa Giulia perché l’evento fosse «inclusivo e
potesse accogliere più persone. È ancora area
archeologica: restiamo in tema con la giornata
Unesco del jazz». (a.tr.)
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Rabbia e fede, la lezione di Romanino
Torna il festival intitolato all’artista: musica, poesia e performance in Valle Camonica
E
rano cotti di lui come adolescenti al primo amore.
Testori, Pasolini, Guttuso. Bastò un istante. Come una dea,
Girolamo Romanino ammaliò
loro e molti altri. Il tempo di
uno sguardo alle volte affrescate di Santa Maria della Neve a
Pisogne per cadere in un innamoramento senza ritorno. Potere del genio, della fascinazione e dell’arte. Non a caso, da secoli Romanino emoziona i visitatori che scorgono fra le pareti
dipinte quelle passioni che
non basterebbe una vita per
contenerle tutte. «La grande
eredità di Romanino è questo:
la capacità di intercettare gli
umori della contemporaneità». Fabio Larovere, direttore
artistico del festival «I volti di
Romanino. Rabbia e fede»
quest’anno alla quarta edizione, ripropone una rassegna dedicata al grande artista cinquecentesco ma anche all’arte in
tutte le sue accezioni.
Musica, teatro, interpretazioni, cinema e racconto: il festival è un’occasione per immergersi in un momento culturale di inedita varietà. «Motivo ispiratore della rassegna —
spiega Larovere — è che la cultura rappresenta un’energia da
liberare nel presente, coinvolgendo studiosi, intellettuali e
Rose rosse (e camune) per te.
Prendete la cartina geografica e
stracciatela: Sanremo è a Piancogno, Val Camonica. Fiori e
amplificatori arrivano al «Festival della rosa camuna», rassegna di musica leggera all’edizione numero uno (la organizzano Comune e Proloco, il direttore artistico è Antonio
Pedersoli). Il primo maggio, alle 21, al Pala Vi.Bi di Piancogno,
prime donne e voci graffiate le
canteranno a tutti. Gli organizzatori li hanno selezionati fino
all’ultimo acuto: mesi di provini, gargarismi e competizione
sfrenata. Alla fine, sono sopravvissuti 13 artisti: si esibiranno
con brani inediti. Al vincitore
— il verdetto spetta a una giuria
presieduta dal tenore Tranquillo Brizzi — una scultura di Perry Bianchini, eccentrico creativo della zona. A sbracciarsi sul
podio il maestro Francesco Andreoli: punterà la bacchetta su
archi, fiati, chitarre, bassi e percussioni. C’è posto anche per le
celebrità, sul palco: oltre agli
sfidanti, prenderanno applausi
il cantautore Osvaldo Taddeo e
la francese Langevin Laurianne. Gli organizzatori ci tengono
a far sapere due cose. La prima:
«Di festival di questa portata ne
organizzano tre o quattro al
massimo in tutta Italia». La seconda: «Vogliamo pubblicizzare la Rosa camuna per Expo».
Oltretutto, la rassegna coincide
con la Fiera dei fiori di Piancogno, che ormai può far partire
le pratiche di gemellaggio con
Sanremo. I biglietti per la serata
costano 7 euro (la prevendita al
negozio Gente Moda, in paese).
(a.tr.)
artisti, molti dei quali giovanissimi, in un cammino di riscoperta e reinvenzione del passato, aperto a nuovi orizzonti creativi». Fra le novità di questa
edizione — che debutterà domenica 3 maggio alle 20.45
nella chiesa di Sant’Antonio a
Breno con lo spettacolo «Romanino a sei corde» del chitar-
A Breno
L’inaugurazione
domenica sera
con Giulio Tampalini
in Romanino a sei corde
rista Giulio Tampalini — l’introduzione in rassegna di una
produzione di danza «Romanino sulle punte» che si terrà sabato 9 maggio alle 21 in Santa
Maria della Neve a cura della
compagnia Studio 76.
Due le chicche letterarie, entrambe a Pisogne: domenica 17
maggio alle 18 la performance
«Il mio Romanino» di Franca
Grisoni, «massima poetessa
dialettale italiana che rileggerà
Romanino in un dialogo fecondo e coinvolgente tra letteratura, musica e immagine» e sabato 27 giugno alle 20.45 il reading ispirato al poeta maccheronico Teofilo Folengo.
Concerto Il chitarrista Giulio Tampalini
Importante collaborazione,
oltre a quella con la Comunità
Montana di Valle Camonica e i
paesi che ospitano le opere di
Romanino (Bienno, Breno, Pisogne e Tavernola bergamasca), si svilupperà quest’anno
con l’istituto scolastico «Tassara-Ghislandi», grazie al progetto «Devotio ad artem» che vedrà gli studenti coinvolti attivamente nella rassegna. Quest’anno il Festival, che si
concluderà il 19 settembre con
un grande concerto corale,
avrà inoltre in serbo un premio. A riceverlo, il gallerista pisognese Massimo Minini domenica 24 maggio alle 18 in
Santa Maria della Neve. Gli
spettacoli sono gratuiti. Per
tutte le informazioni, consultare il sito festivalromanino.it
Eletta Flocchini
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GIORNALE DI BRESCIA · Mercoledì 29 aprile 2015
>
SPETTACOLI
Musica e poesia
per raccontare
l’arte di Romanino
La chitarra di Tampalini
apre «Rabbia e Fede», poi
danza e le rime dialettali
di Franca Grisoni
zione artistica di Fabio Larovere che, ieri pomeriggio, nella
chiesa Santa Maria della Neve
a Pisogne ha presentato il caSergio Gabossi
lendario che da qui a fine giugno (appendice finale il 19 settembre) porteranno in scena
a Pisogne, Breno, Bienno e Ta Il Romanino raccontato atvernola Bergamasca concerti
traverso i virtuosismi del più e iniziative culturali di grande
grande chitarrista italiano e interesse.
Presenti all’incontro i rapnel fascino della tradizione
dialettale con i versi di Franca presentanti dei Comuni coinGrisoni. E la consegna del pri- volti nella rassegna che si aprimo «Premio Romanino» al gal- rà con il celebre chitarrista brelerista e scrittore Massimo Mi- sciano Giulio Tampalini che
domenica prossinini.
ma (3 maggio) alAllaquarta edizio- Verrà premiato
le 20.45, nella
ne, il festival di il gallerista
chiesa di Sant’An«Rabbia efede»,inti- Massimo Minini
tonioaBreno, pretolato al grande pitsenta «Romanino
tore del Rinasci- per i suoi studi
a sei corde», un
mento, festeggia la sul pittore
coraggioso conpiena maturità con
un cartellone di eventi ed ini- certoche legamusiche cinqueziative che per due mesi leghe- centesche e contemporanee.
La settimana successiva il
ranno Vallecamonica e Alto
Sebino. Merito dell’associazio- debutto del «Romanino sulle
ne «Cieli Vibranti» e della dire- punte» con lo spettacolo di
Festival
danza ideato da «Studio 76» di
Brescia con la rivisitazione a
passo di danza della Passione
di Cristo e delle scene degli affreschidi Santa Mariadella Neve a Pisogne.
Domenica 17 maggio alle
ore 18, nella chiesa di Santa
Maria della Neve a Pisogne, sarà la volta della rilettura del Romanino in compagnia della
«regina» della poesia dialettale di casa nostra, Franca Grisoni, che sarà accompagnata da
Daniela Savoldi al violoncello.
Un doppio appuntamento
con i mandolini e le chitarre di
Alberto Bugatti, gli incontri
con don Giuseppe Fusari, il
duo Palazzo-D’Alessandro e
Garlanda-Bonetti e il concerto della corale «Santa Giulia»
di Paitone, completeranno il
cartellone 2015.
Il riconoscimento. Il Premio
Romanino a Massimo Minini,
è il riconoscimento a un gallerista e scrittore che al Romanino ha dedicato anni di studio
e ricerca.
Notevole anche il coinvolgimento delle scuole del territorio: «Il festival lega oltre quindici comuni italiani, dalle
grandi città ai piccoli paesi ha spiegato Larovere - un’occasione unica per riscoprire
uno dei più straordinari artisti
del Cinquecento». //
IN SAN BARNABA
Musica antica dalla Cina
con il coro dell’Università di Taipei
Stasera alle 20.45 nell’Auditorium San Barnaba il Conservatorio di Brescia ospita il Coro della
«National Taipei University of Education» guidato dal giovane direttore portoghese Martim
Sousa Tavares (ingresso libero). Animatrice del viaggio-studio dei ragazzi orientali è Lin Ling Hui,
già allieva del «Marenzio», soprano in carriera ed ora docente all’Università taiwanese. In programma
brani di artisti di Taiwan, canzoni popolari antiche, musiche per arpa e per flauto cinese, nonché la Suite
n.2 de «L’Arlesienne» di Bizet e la Marcia da «Tannhauser» di Wagner, come omaggio all’Europa.
Scintille folk-rock all’Ottava
con la Session Americana
Dal vivo
Si vantano di essere capaci
di sorprendere sempre il pubblico con le loro esibizioni dal
vivo. E promettono di farlo anche questa sera alle 21 dal palco dell’associazione L’Ottava,
in via Lunga 51B in città.
Sono i membri di Session
FBOgrxNeuPFqeFg7bRRB5torYRVxL0wcLAAQcftFcOc=
Americana, una band, ma sarebbe meglio chiamarla un collettivo di musicisti, che viene
da Boston, ed è specializzata in
un brillante folk-rock eseguito
con strumenti insoliti, come
una chitarra Parlor che risale a
prima della seconda guerra
mondiale, un vecchissimo organo Estey, un mandoloncello
(una specie di liuto) e un set di
armoniche celebre soprattutto
per essere «sopravvissuto»
all’incendio di un bar. In questo tour, nel quale presentano i
brani del loro ultimo e apprezzatissimo disco «Pack Up the
Circus», la Session Americana
si presenta con Ry Cavanaugh
alla chitarra, Billy Beard alla
batteria, Dinty Child all’organo e accordion, Kimon Kirk al
basso, Jim Fitting all’armonica
e Laura Cortese al violino.
L’ingresso al concerto costa
5 euro ed è riservato ai soci
dell’associazione L’Ottava. Per
richiedere la tessera e per informazioni: www.ottava.i. //
Per l’inaugurazione. Il chitarrista Giulio Tampalini, che aprirà la rassegna // UMBERTO FAVRETTO REPORTER
I VOLTI DEL ROMANINO - RABBIA E FEDE
BRENO domenica 3/05 ore 20.45
Chiesa di Sant’Antonio
ROMANINO A SEI CORDE
GIULIO TAMPALINI Chitarra
---------------------------------------PISOGNE sabato 9/05 ore 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
A SCUOLA DI ROMANINO
a seguire ore 21
ROMANINO SULLE PUNTE
STUDIO 76 Scuola di danza
---------------------------------------TAVERNOLA BERGAMASCA
Sabato 16/05 ore 20.45
Chiesa di San Pietro
ROMANINO PIZZICATO
Orchestra di mandolini e chitarre
«IL PLETTRO»
Alberto Bugatti direttore
PISOGNE domenica 17/05 ore 18
Chiesa di Santa Maria della Neve
IL MIO ROMANINO
FRANCA GRISONI poetessa
DANIELA SAVOLDI violoncello
---------------------------------------PISOGNE domenica 24/05 ore 18
Chiesa di Santa Maria della Neve
ROMANINO OPERA APERTA
MASSIMO MININI gallerista
DON GIUSEPPE FUSARI
direttore del Museo Diocesano
di Brescia
---------------------------------------BIENNO domenica 7/06 ore 15
Casa degli artisti
READING ROMANINO
ANTONIO PALAZZO attore
ANTONIO D’ALESSANDRO
chitarra
BRENO sabato 20/06 ore 20.45
Chiesa di Sant’Antonio
ROMANINO PIZZICATO
Orchestra di mandolini e chitarre
«IL PLETTRO»
Alberto Bugatti direttore
---------------------------------------PISOGNE sabato 27/06 ore 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
READING ROMANINO:
POESIA E PITTURA
IN DIALETTO
FILIPPO GARLANDA attore
DAVIDE BONETTI fisarmonica
---------------------------------------PISOGNE Sabato 19/9 ore 20.45
Chiesa di Santa Maria della Neve
ROMANINO IN CORO
CORALE «S. GIULIA» di Paitone
Enzo Loda direttore
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero
54
BRESCIAOGGI
Giovedì 30 Aprile 2015
CULTURA&SPETTACOLI
www.publiadige.it
EDITORIA. IlcapolavorodiFitzgerald nelle manidigrafici e redattori
LARASSEGNA. Framaggio esettembre
L’artediRomanino
sisveladalSebino
allaValcamonica
MAGNIFICO
ERAPOCO
Laquartaedizione delFestival
approdaa Breno,Pisogne, Bienno
«Gatsbyilmagnifico».Beltitolo,mainItalianonvende
finchénonèritradotto:«IlgrandeGatsby».Trionfo
FatalelacopertinanegliUsa.Èperfinocitataneltesto
Angela Bosetto
Anche per un capolavoro della
letteratura la confezione editoriale — il titolo, la copertina —
può essere determinante. È il
caso del romanzo-simbolo di
un’era, quella del jazz, The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, pubblicato da Scribner
negli Stati Uniti per la prima
volta novant'anni fa, il 10 aprile 1925.
In Italia giunse nel 1936 con
la traduzione di Cesare Giardini; il titolo era Gatsby il magnifico (anche in Francia era stato pubblicato come Gatsby le
magnifique). Arnoldo Mondadori lo pubblicò al prezzo di
tre lire tra «I romanzi della
Palma», la collana popolare
che faceva conoscere agli italiani autori stranieri, ma ben
presto il libro cadde nel dimenticatoio. Tanto che nel 1948, su
suggerimento di Fernanda Pivano, Alberto Mondadori, figlio e allora collaboratore di
Arnoldo, si informò addirittura sui diritti per la pubblicazione: alla Mondadori si erano dimenticati di averli già. Fu riesaminata la traduzione di
Giardini. «Ammiro troppo Fitzgerald», scrisse Fernanda Pivano ad Alberto Mondadori,
«per non suggerirti di far rifare la traduzione». Se ne occupò lei stessa, a partire dal titolo, che diventò Il grande Gatsby. Uscito così, nel 1950, nella
collana della «Medusa», il romanzo diventò subito di successo.
Nell’edizione originale, importantissima fu invece la copertina, la più famosa della
storia dell'editoria americana.
Più che un'icona: parte della
storia stessa, vistò che arrivò a
influenzare lo scritto dell’auto-
Per informazioni 030 2911211
Telefono 030.2294.220 Fax 030.2294.229 | E-mail: [email protected]
re. È il 1924 e Fitzgerald sta ancora lavorando al manoscritto
del romanzo. Nulla è definitivo, neppure il titolo. Lo scrittore vorrebbe chiamarlo Una vita a stelle e strisce, oppure
L'amante sbruffone, Sulla strada per West Egg o ancora Trimalcione a West Egg, per anticipare, attraverso la citazione
di Petronio, la definizione del
protagonista Jay Gatsby (un
grande frequentatore di feste,
come il Trimalcione del Satyricon) e per nominare subito la
West Egg che ospita i nuovi ricchi, contrapposta alla East
Egg dove abitano i veri signori.
L’editor Maxwell Perkins, però, non è affatto d'accordo:
«La gente non capirà mai il riferimento: è troppo elitario».
Replica Fitzgerald: «Che ne dici di Sotto il rosso, bianco e
blu?» che con i colori della
bandiera americana vorrebbe
suggerire la critica al capitalismo rampante. «Troppo vago
e dispersivo», lo blocca Perkins. «La storia ruota tutta attorno a un misterioso milionario, convinto di poter cambiare il passato e di riconquistare
l'amata, no? Allora chiamalo
con il nome del protagonista e
basta». Così nasce il titolo Gatsby, che Perkins modificherà
ulteriormente: The Great Gatsby, omaggio a Il grande Maulnes di Alain Fournier, 1913).
E la copertina? Viene incaricato di disegnarla Francis Cugat, artista spagnolo che all'
epoca lavorava a New York come illustratore editoriale e disegnatore di manifesti pubblicitari. Gli spiegano la storia a
grandi linee, facendogli giusto
capire che deve creare un'immagine «capace di comunicare ricchezza, modernità, amore e nostalgia». Con queste so-
le indicazioni, Cugat inizia il
lavoro e i primi schizzi sono di
tipo puramente paesaggistico. Arriva così all'idea di una
città che non dorme mai, illuminata come un luna park e
avvolta in una notte blu elettrico. Per suggerire il rimpianto
dell'amore perduto inserisce
sullo sfondo un paio di tristi
occhi femminili, da cui sgorga
una lacrima, verde come il faro della casa di Daisy, la luce
che Gatsby fissa ogni notte nella speranza di potersi un giorno ricongiungere a lei. Ma il
sentimento che lega i due non
è solo platonico, quindi Cugat
prima aggiunge una sensuale
bocca rossa, poi osa ancora di
più e disegna nelle iridi due
donne nude.
ILDIPINTO, intitolato Occhi celestiali, è pronto. L'editore Scribner non si sbilancia e ne spedisce una riproduzione a Fitzgerald. L’autore invece ne rimane folgorato. Si affretta a scrivergli: «Per amor di Dio, non
dare a nessun altro quella copertina! L'ho scritta nel libro». Basta sfogliare le pagine
per trovare omaggi al lavoro di
Cugat, dal viso di Daisy «fluttuante nell'oscurità» al cartellone pubblicitario del dottor
T.J. Eckleburg, i cui occhi «azzurri e giganteschi» osservano impassibili l'evoluzione degli eventi sino al tragico finale.
Di tutt'altro avviso è Ernest
Hemingway, il quale, appena
vede il volume stampato, esclama: «Scott, che diavolo è questa roba? Sembra un pessimo
libro di fantascienza!» L’autore non osa contraddire l’autorevole amico: «Un tempo mi
piaceva, ora non più». Una reazione dettata anche dal mancato successo del romanzo (appena 20mila copie vendute sul-
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Per informazioni 030 2911211
Domenico Benzoni
Lacopertinadellaprima edizione: ispiròall’autore partideltesto
Laprima edizioneitaliana
FrancisScott Fitzgerald
le 75mile stampate) e dalle recensioni negative. Nonostante le lodi di letterati come Thomas Stearns Eliot o Edith
Wharton, Gatsby esploderà solo dopo la morte del suo autore negli anni Quaranta. Hemingway non cambierà mai
idea su quella copertina e trova il modo di denigrarla persino nell'autobiografico Festa
mobile: «Un giorno o due dopo il viaggio Scott arrivò con il
suo libro. Aveva una sovraccoperta pacchiana e ricordo di essere rimasto imbarazzato per
la violenza, il cattivo gusto e
l'aspetto equivoco dell'immagine. Scott mi disse di non lasciarmi condizionare da quella, che richiamava un cartello-
ne pubblicitario lungo una
strada di Long Island che era
importante nella storia. Per
leggere il libro la tirai via».
Con buona pace di Hemingway, negli anni Occhi celestiali è divenuta una delle immagini più copiate, stampate e citate d'America. Basti pensare
che nel 2013 la ripubblicazione del libro con in copertina il
poster del film Il grande Gatsby di Baz Luhrmann ha scatenato le proteste degli americani perché «non si cambia il vestito a un pilastro della nostra
letteratura». E sì che la locandina del film cita espressamente la copertina, con due occhioni inquietanti sopra GastbyDi Caprio. •
Pisogne, Bienno, Breno. Tavernola bergamasca, ma anche la
Valle Camonica ed il Sebino.
Con un’eco che si estende all’intero territorio bresciano. È
su quest’area che va a puntare
la rassegna «I volti del Romanino, rabbia e fede», giunta alla sua quarta edizione. Una serie di appuntamenti culturali
con musica, teatro, laboratori,
performance dialettali, convegni… Pronti ad alternarsi tra
maggio e settembre e a fare da
richiamo anche per i visitatori
dell’Expo, invitati a scoprire il
patrimonio artistico racchiuso nella chiesa di Santa Maria
della Neve in Pisogne, nella
chiesa di San Antonio in Breno, in quella di San Pietro a Tavernola.
«Un’occasione unica per conoscere uno dei più straordinari artisti del Cinquecento e
per visitare i luoghi che ne
ospitano le opere – ha spiegato Fabio Larovere dell’associazione Cieli vibranti – facendo
ritrovare la bellezza di chiese,
castelli, ville altrimenti estranee ai circuiti turistici consolidati».
Sulla stessa lunghezza d’onda gli amministratori di Pisogne, con il sindaco Diego Invernici e l’assessore al turismo
Lorenza Gorini, Moris Pantegnini di Bienno, Stefano Rocci
di Tavernola e Sandra Bassi di
Cassa Padana che è tra i vari
sponsor.
ANCHE QUEST’ANNO è stato
coinvolto l’istituto tecnico di
formazione turistica. Coinvolta pure la locale scuola secondaria di primo grado che con
la professoressa Elettra Gambardella ha «preso in carico
l’arte del territorio» realizzando disegni e didascalie degli affreschi del Romanino, effettuando visite guidate e completando l’audioguida turistica. Un fare sistema per avvicinare il turismo al patrimonio
Ilmusicista GiulioTampalini
artistico del territorio, valorizzandone le eccellenze. E proprio sul fronte delle eccellenze
si inserisce la prima edizione
del premio Romanino, voluta
dall’Amministrazione comunale di Pisogne: un riconoscimento a quel personaggio che
ha dato lustro al paese anche
oltre i confini locali.
Il primo a ricevere il riconoscimento sarà il gallerista Massimo Minini, pisognese di nascita, che «ha dedicato la sua
vita alla promozione dell’arte
e della cultura facendo apprezzare artisti in tutto il mondo –
così si legge nella motivazione- mantenendo però sempre
vivo il legame con il paese natale e con la prediletta chiesa di
Santa Maria della Neve alla
quale ha dedicato diversi scritti».
DENSOILPROGRAMMAdel festival: si comincia domenica 3
maggio a Breno con la chitarra di Giulio Tampalini, Pisogne prosegue con la scuola di
danza di Alessandra Angiolani, quindi a Tavernola c’è l’orchestra di mandolini e plettro.
Poi Bienno con l’omaggio musicale al ciclo di affreschi di
Santa Maria Annunciata. E
molti altri appuntamenti. Tutto ad ingresso libero. Per il programma specifico, è possibile
ricorrere ad Internet: www.festivalromanino.it
oppure
www.cielivibranti.it. •
ILCASO. Lelegge antinazistacolpisceil capolavorosulla Shoah
LaRussiabandisce «Maus»
perlasvasticain copertina
Le librerie russe hanno smesso di vendere Maus — il fumetto-capolavoro di Art Spiegelman, tra le più toccanti denuncie della Shoah — per ottemperare a una legge che vieta la
propaganda nazista. Maus è
stato rimosso perché sulla copertina «c’è una svastica. Per
l’autore americano, Premio
Pulitzer con la sua graphic novel, è più che censura «il preludio di qualcosa di ancora più
sinistro» che sta succedendo
in Russia.
Romanzo allegorico per im-
magini a sfondo autobiografico, in cui gli ebrei sono raffigurati con le fattezze di topi e i
nazisti come gatti, Maus, pubblicato a puntate tra il 1973 e il
1991, si ispira al padre del suo
autore, Vladek Spiegelman, e
alla sua cicenda di ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah.
Dalle librerie di Mosca è sparito nell’imminenza delle celebrazioni per i 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale: la Russia di Putin la ricorderà il prossimo 9 maggio
con una parata militare a Mo-
sca, dove sfileranno di nuovo
le bandiere rosse sovietiche
della vittoria. Molte nazioni
occidentali, tra cui gli Stati
Uniti, hanno deciso di non partecipare per le tensioni sulla
crisi in Ucraina.
A proposito del libro ritirato,
Spiegelman ha detto al giornale britannico «The Guardian»
che «è una vergogna, perché il
mio è un libro sulla memoria». La legge contro la «propaganda nazista» è stata approvata a dicembre: da allora
le autorità hanno preso di mi-
Lacopertinabandita in Russia
ra negozi di giocattoli e di antichità alla ricerca di oggetti
con simboli del Terzo Reich.
«Ovviamente Maus non doveva entrarci», protesta l’autore.
«Mille grazie al Victory Day,
no alla censura». •
30
LA VOCE DEL POPOLO
30 aprile 2015
Buffalora
Con ali di farfalla
Pisogne
La 4a edizione del “Festival del Romanino”
Prende il via domenica 3 maggio,
con il concerto “Romanino a
sei corde” proposto da Giulio
Tampalini (nella foto) nella
chiesa di Sant’Antonio a Breno,
la 4ª edizione del festival “I volti
del Romanino. Rabbia e Fede”,
promosso dall’associazione “Cieli
vibranti”, con il contributo di
Regione Lombardia, Provincia di
Brescia, Comunità montana e Bim
di Valle Camonica e dei Comuni di
Bienno, Breno, Pisogne e Tavernola
Bergamasca. Nove, compreso quello
spettacolo di danza della Scuola 76.
Gli altri appuntamenti del festival
sono in programma il 16 maggio
nella chiesa di San Pietro a Tavernola
Bergamasca, il 17 e il 24 maggio, il 27
giugno e il 19 settembre a Pisogne,
il 7 giugno a Bienno e il 20 giugno a
Breno. Tutti gli appuntamenti de “I
volti del Romanino” sono a ingresso
libero. Per maggiori informazioni è
possibile contattare l’associazione
“Cieli vibranti”, tel. 030/395803; info@
cielivibranti.it, www.cielivibranti.it:
www.festivalromanino.it.
inaugurale, gli appuntamenti messi
in calendario dal direttore artistico
della manifestazione Fabio Larovere
(nella foto). Dopo l’apertura a Breno
“I volti del Romanino” prosegue
sabato 9 maggio con un doppio
appuntamento a Pisogne. Alle
20.45, nella chiesa di Santa Maria
della Neve “A scuola di Romanino”,
rappresentazione di quanto
realizzato nel corso di un laboratorio
teatrale condotto dall’attore Filippo
Garlanda nel locale Istituto turistico.
A segure “Romanino sulle punte”,
Il 4 maggio, con inizio alle 20.30,
il teatro dell’oratorio di Buffalora
ospiterà la presentazione del
libro “Con ali di farfalla. Reggere
ai dolori della vita”, di Mariella
Bombardieri. Con l’autrice
interverranno alla presentazione
Ennio Pasinetti, Francesca Garioni,
Monica Bombardieri e Giorgio
Bertanza.
La serata è promossa dalla
parrocchia, dal locale circolo
Acli, dalla sezione Avis di BettoleBuffalora e dal Codisa.
EVENTI
Dal 1° maggio Iniziativa che vede la collaborazione tra il sistema museale e Brescia mobilità
Card per i musei della città
DI MASSIMO VENTURELLI
I
n occasione dell’avvio di Expo,
Comune di Brescia, Brescia
Mobilità, Fondazione Brescia
Musei, Museo Diocesano e
Museo della Mille Miglia hanno messo a punto la Brescia Card
Museum&Mobility, una tessera che
consente di avere accesso a tutti
musei della città e di utilizzare tutti i servizi di trasporto pubblico urbano, compresi Bicimia e Automia.
La card è stata presentata nei giorni
scorsi e pone Brescia al pari di altre
città d’arte italiane e straniere a forte attrazione turistica che stanno già
sperimentando con successo i van-
taggi di questo nuovo strumento che
semplifica la fruizione delle città da
parte dei turisti.
Brescia Card Museum&Mobility,
è stata pensata in due versioni: la
tessera 24h (del costo di 15 euro)
che offre la possibilità di accedere
nell’arco della giornata di convalida
al complesso museale di Santa Giulia (ad eccezione degli eventi espositivi a pagamento), al parco archeologico di Brescia Romana, al Museo
Diocesano e al Museo della Mille Miglia e di usufruire senza alcun limite dei servizi di trasporto pubblico
urbano. C’è poi la versione 48h (20
euro) che in più, rispetto alla sorella “più piccola” consente l’accesso
al Museo del Risorgimento e il mu-
seo delle armi “Luigi Marzoli”. Una
volta acquistata la card va attivata
attraverso la validazione che può avvenire a bordo dei mezzi pubblici o
presso gli appositi totem posti all’ingresso dei musei che hanno aderito
all’iniziativa.
Uno strumento, è stato più volte
specificato nel corso della presentazione, che consente al turista di
godere delle bellezze della città in
tutta tranquillità, senza l’incombenza di dovere acquistare ogni volta un
biglietto d’ingresso diverso.
“Con la card – hanno sottolineato
sia don Giuseppe Fusari, direttore
del Museo diocesano, e Luigi Di Corato – si compie un passo in avanti
verso la realizzazione del sistema
museale bresciano”. Al proposito il
vice sindaco e assessore alla cultura
Laura Castelletti e Valerio Prignachi,
presidente di Brescia Mobilità hanno ricordato come la card sia uno
strumento con potenzialità ancora
da sfruttare, in grado di accogliere altre realtà della città e pensata
per una vita che va oltre la durata
dell’esposizione milanese. La Brescia Card Museum&Mobility sarà
utilizzata come strumento di promozione territoriale soprattutto nel
contesto di Expo che offrirà l’occasione per farla conoscere al meglio
ai turisti che da Milano arriveranno
a Bresica.
I possessori della Brescia Card
Museum&Mobility, grazie alla col-
Sarà promossa nel corso
di Expo per consentire ai
turisti di visitare Brescia
con facilità e usando
i mezzi pubblici
laborazione del consorzio Brescia
Centro, potranno accedere a sconti e agevolazioni presso strutture
ricettive ed esercizi commerciali
convenzionati.
La Brescia Card Museum&Mobility
può essere acquistata presso gli Infopoint di Brescia Mobilità della stazione, di Largo Formentone e presso l’infopoint Centro di via Trieste,
nei musei coinvolti nell’iniziativa,
nei punti vendita e nelle strutture
convenzionate.
A breve, poi, verrà creata un’ampia
rete di vendita che includerà anche
le struttire ricettive e i punti di accoglienza principali della città, grazie alla sinergia con Federalberghi
e Assohotel.
IL COMPLESSO MUSEALE DI SANTA GIULIA
Brescia Aspettando il Festival della comunità
Per la famiglia quattro
appuntamenti a teatro
Le proposte saranno presentate nelle Sale della
comunità delle parrocchie delle diverse zone pastorali
DI MASSIMO VENTURELLI
Ctb
Con le “Conversazioni”
si prolunga la stagione di prosa
Chiusa ufficialmente la stagione di prosa con
“Dipartita finale”, il Ctb ha messo in campo una nuova
iniziativa per aiutare il suo pubblico a rileggere alcuni
degli spettacoli passati sul palco del Sociale. Si tratta
dell’iniziativa “Conversazioni intorno alla stagione di prosa
2014/2015”, un ciclo di incontri ideati da Carla Boroni
(nella foto), presidente dello stabile, e da Andrea Cora che
ha preso il via il 28 aprile scorso con “Otello da Shakeseare
a Verdi” con la riflessione di Roberto Gazich, introdotto
da Elena Bonometti, docente di psicologia e consigliere
di amministrazione del Ctb. L’inziativa, pensata per
prolungare idealmente la stagione sino al prossimo mese
di giugno e colmare così quel vuoto che va dall’ultimo
spettacolo in cartellone alla presentazione della nuova
stagione, prosegue il 5 maggio con “Siamo tutti nato dal
Cappotto di Gogolì’” con la relazione di Adriano Dall’Asta,
docente di letteratura russa alla Cattolica di Brescia,
introdotto da Laura Ferrari, dello stesso ateneo.
Il 12 maggio sarà la volta di “Donne contro la guerra:
Lisistrata e le altre” con Maria Pia Pattoni, docente di
letteratura greca e di storia del teatro greco e latino alla
Cattolica, introdotto da Patrizia Del Bono. “La stregoneria
in Italia: il caso del processo a Caterina de Medici del 16161617” è la conversazione in programma per il 19 maggio
con Giuseppe Farinelli, storico della letteratura italiana
e direttore scientifico della rivista “Otto/Novecento”,
introdotto da Carla Boroni. Chiude la proposta l’incontro
del 26 maggio “Eduardo tra lingua e dialetto. Dal
testo alla scena” con Francesco De Nicola, docente di
letteratura italiana contemporanea all’Università degli
studi di Genova, introdotto da Candida Toaldo, direttore
artistico del “Cut La Stanza” della Cattolca di Brescia.
La conversazioni si tengono nel foyer del teatro Sociale, in
via Cavallotti a Brescia, con inizio alle 17.45.
Quattro appuntamenti teatrali per le famiglie nella città che sta
aspettando il Festival della comunità. Nel percorso di avvicinamento a
quello che sarà il momento centrale del primo anno di “Corpus Hominis”, è forte l’impegno delle diverse
zone pastorali di Brescia che si sono
impegnate per mettere a punto proposte di approfondimento, incontri,
momenti culturali.
Un cammino importante che accompagnerà la città al 31 maggio, data in
cui prenderà il via il Festival della
Comunità che coinvolgerà Brescia
per cinque giorni e avrà il suo culmine nella celebrazione della solennità
del Corpus Domini.
Nel calendario messo a punto figurano anche quattro proposte teatrali per le famiglie. Due sono in
programma per la giornata del 17
maggio.
Si tratta di “Parabole di un clown”
(già conosciuto a Brescia) del Teatro Minimo che sarà proposto alle
16 nella sala della comunità della
parrocchia di Santa Maria della Vittoria (zona pastorale Brescia sud),
e di “Animali santi” della compagnia “Ferruccio Filipazzi” in programma alle 16.30 nella sala della
comunità della parrocchia delle
Sante Capitanio e Gerosa (zona
pastorale Brescia est).
Il 24 maggio, nella Sala della comunità della parrocchia delle Fornaci
(zona pastorale Brescia sud) alle 16,
la compagnia “Ferruccio Filipazzi”
propone lo spettacolo “La notte dei
racconti”.
Il 31 maggio, giorno di avvio del
Festival della Comunità, nella sala
della comunità “Mons. Pavanelli”
(unità pastorale del Centro storico)
l’associazione culturale “Causa” presenta, alle 16, lo spettacolo “Storie
del buon Dio”.
Fra gli spettacoli del percorso di
“Aspettando il Festival della Comunità” va segnalato anche la proposta
curata dai giovani dell’oratorio di
Cristo Re (zona pastorale Brescia
Nord) “Ricicliamo - È Pasqua”, in
programma alle 16 nel teatro della
parrocchia.
Tutti gli spettacoli segnalati sono a
ingresso gratuito
PARABOLE DI UN CLOWN
TEMPO LIBERO
Corriere della Sera Domenica 3 Maggio 2015
MUSICA
IN
PROVINCIA
Tampalini in concerto a Breno
Echi di Rinascimento sulle corde
Una chitarra d’oro per Romanino. Giulio Tampalini, il
più grande chitarrista italiano, vincitore di ben due
edizioni della «Chitarra d’oro», inaugura oggi alle
20.45 nella chiesa di Sant’Antonio a Breno la quarta
edizione del festival «I volti del Romanino. Rabbia e
fede», promosso dall’associazione Cieli Vibranti.
La rassegna dedicata al pittore bresciano si muove
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CINEMA CITTÀ E PROVINCIA
Thiollier e Geringas
grandi ritorni al festival
BRESCIA
MORETTO
CAPRIOLO
GEMINI
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Via Palazzolo - Tel. 030.74.60.530
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Sarà il mio tipo?
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E da oggi in vendita i biglietti per l’evento con Muti
U
n habitué del Festival e
un importante ritorno.
Doppio appuntamento,
oggi e domani, col Festival Pianistico Internazionale. Stasera,
alle 20.45 sul palco dell’auditorium san Barnaba di piazza Benedetti Michelangeli sale il pianista franco americano François Joël Thiollier, ospite assiduo
della manifestazione, per un
concerto dal titolo «Barocco
con variazioni». Thiollier propone un articolato programma
che include brani di Couperin
(La bandoline, Le carillon de
C y t h è re , L e ro s s i g n o l e n
amour, Le réveil matin), Rameau (Gavotta con Variazioni),
Bach (Fantasia in do minore
BWV 906, Pastorale in fa maggiore BWV 590), la Ciaccona
dalla Partita BWV 1004 di Bach
nella trascrizione di Brahms e
le Variazioni su un tema di Corelli di Rachmaninov.
Domani alle 20.45, invece, al
Teatro Grande ritorna dopo
vent’anni il celebre violoncellista lituano David Geringas che,
Duo David Geringas e Ian Fountain
in duo col pianista britannico
Ian Fountain, eseguirà le Dodici Variazioni in sol maggiore su
tema di Händel di Beethoven,
la Sonata in mi minore op. 38
di Brahms e presenterà un progetto legato alle Variazioni Goldberg di Bach: una nuova serie
di Variazioni ispirate all’omonimo capolavoro bachiano e affidate a musicisti del nostro tempo. Si tratta in particolare dei
compositori statunitensi John
Corigliano, Kenneth Frazelle,
Christopher Rouse, Peter Lieberson, Peter Schickele e Richard Danielpour. Ognuno di
loro ha scritto una o più variazioni su un tema universalmente noto: l’aria delle Variazioni Goldberg di Bach.
Da oggi sono anche in vendita i pochi biglietti disponibili
per il concerto straordinario
del 19 maggio prossimo in onore della beatificazione di Paolo
VI che vedrà protagonista Riccardo Muti alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e della Filarmonica del Festival. Si tratta di posti nei settori di I e II galleria al costo 45 e
35 euro; la biglietteria del
Grande (tel. 030 2979333) è
aperta dalle ore 15.30 alle 19. Info: festivalpianistico.it.
Fabio Larovere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14.30-17.00-20.1021.30-22.30
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14.00-16.00-18.00
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20.00-22.00
14.00-16.00-18.00
Spazio Danzarte
Villaggio Ferrari, 25
Sarai
Per il progetto «Underground connection» spettacolo «Sarai – Primo Studio»
a cura di Francesca Penzo.
Ore 18, ingresso € 5
MUSICA
Chiesa parrocchiale
di Urago Mella
Via della Chiesa, 126
Le domeniche con l'organo
Per il progetto Corpus Hominis, sei appuntamenti didattico-concertistici alla
scoperta degli organi delle chiese bresciane, dalle 15 alle 16 per bambini e ragazzi, dalle 16.30 alle 17.30 per gli adulti.
Ore 15, info: tel. 030. 578541
Centro Culturale
Via San Giovanni Evangelista, 12
Pianoforte a quattro mani
Per la rassegna «Domeniche in musica»,
concerto di Benedek Horvath e Marco
Scilironi, musiche di Mozart, Schubert e
Schuman.
Ore 11.15, biglietti: intero € 5, ridotto € 4
CINEMA
Piccolo Cinema Paradiso
Via F.Lana, 15
Programmazione Piccolo Cinema
Ore 17, «Lo zio Boonmee che si ricorda le
vite precedenti» di Weerasethakul; ore
19, omaggio all’autore immortale Carl
Theodor Dreyer: proiezione del film «Ordet»; ore 21, proiezione de «Il concerto».
Ore 19, info: tel. 030.280010
PROVINCIA
GAVARDO
Viale Orsolina Avanzi, 64
«59esima Festa di maggio – Fiera di Gavardo e Valle Sabbia»: bancarelle, luna
16.00-21.00
SALò
CINEMA TEATRO CRISTAL
Largo Dante Alighieri, 4 - Tel. 036.55.21.555
Adaline - L’eterna giovinezza
CARNET CITTÀ E PROVINCIA
TEATRI
Teatro Violino
Via Nona
Us da le as
La compagnia Fant de Cope di Brescia
presenta la commedia «Trop prest cara»
di Georges Feydeau, libera traduzione e
regia di Maurizio Milzani.
Ore 15.30, ingresso € 5
BS
Albeniz, numi tutelari e banco di prova per ogni
adepto delle sei corde.
Chiudono il concerto un capolavoro immaginifico
come La Catedral di Agustin Barrios Mangorè — in
cui s’incontrano Bach e le architetture di
Montevideo, contrappunto e contrattempi — e con
Tre valzer venezuelani di Antonio Lauro, braccio di
ferro tra passione e nostalgia.
Il concerto è a ingresso libero.
sul filo tra passato e presente, attingendo alle
intuizioni e alle inquietudini di Girolamo Romani per
disegnare nuovi percorsi artistici.
Proprio dal Rinascimento prenderà le mosse il
concerto di Tampalini, che eseguirà due pagine del
lenese Vincenzo Capirola, virtuoso del liuto, prima di
avvicinarsi ai giorni nostri con il Fandango op. 16 di
Dionisio Aguado. Le atmosfere latine la faranno da
padrone anche nel seguito del programma, in cui
spiccano i nomi di Enrique Granados e Isaac
MULTISALA WIZ
13
park, divertimenti, eventi, iniziative ed
assaggi per riscoprire insieme il Territorio
Ore 9, info: www.festadimaggio.it
MONTICHIARI
Via Brescia, 129
«Seridò» grande festa con stand , aree
gioco, spazi creativi, spettacoli ed attrazioni che coinvolgono i piccoli e le loro famiglie.
Dalle 9.30 alle 19, € 11, under 12 gratis
MONTICHIARI
Via Trieste
Mostra «Montichiari Contemporanea»:
22 artisti monteclarensi raccontano
l’identità della città.
Dalle 10 alle 19, chiusura dalle 12 alle 15
ROCCAFRANCA
Largo Chiesa
Nell'ambito della manifestazione "Festoni
2015" rassegna di cori. Con Coro Parrocchiale di Roccafranca, Coro Nuove Armonie di Orzinuovi, Coro Alpino Rocca San
Giorgio di Orzinuovi.
Ore 20.30, ingresso libero
SIRMIONE
Piazza Carducci
Ore 17.30, Piazza Carducci , concerto
dell'Orchestra del collegio accademico
del Conservatorio di Mosca. Ore 19.30,
Hotel Pace, concerto de I solisti dell'Accademia Giovani cantanti d'Opera, di San
Pietroburgo.
Ore 17.30, info: www.sirmionebs.it
SIRMIONE
Piazza Carducci
«Ma nel cuore nessuna croce manca»,
mostra sulla prima Guerra Mondiale a
Palazzo Callas.
Dalle 10.30 alle 19, chiusura dalle 12.30
alle 16
TRAVAGLIATO
Via Montegrappa
36esima edizione di TravagliatoCavalli,
fiera dedicata al mondo del cavallo con
concorsi ippici, dimostrazioni, esibizioni,
battesimo della sella, stage,.
Dalle 9 alle 23, ingresso: intero € 12, ridotto
€ 8. Info e programma: www.travagliatocavalli.com
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21.15
49
GIORNALE DI BRESCIA · Domenica 3 maggio 2015
>
SPETTACOLI
Festival, il «Barocco con variazioni»
sulla tastiera di François-Joël Tiollier
Couperin, Rameau, Bach,
Brahms, Rachmaninov
e Scarlatti per l’excursus
sul genere musicale
Classica
Fulvia Conter
BRESCIA. Il primo récital pianistico del 52° Festival vede protagonista, stasera alle 20,45
all’auditorium San Barnaba
di corso Magenta, uno dei
suoi beniamini, il celebre pianista franco-americano François-Joël Thiollier. Il suo bel
programma, dal significativo
titolo «Barocco con variazioni», è un excursus su una forma, la variazione appunto,
che prende deciso avvio
nell’Europa musicale del ’600
e continua fino ai nostri giorni. Il concerto inizia con quattro brani di François Couperin: «La bandoline», «Le carillon de Cythère», «Le rossignol
en amour», «Le réveil-matin»,
cui segue la famosissima «Gavotta con Variazioni» in la minore, unico esempio di variazioni nell’arte di Rameau.
L’Adagio del Concerto per
oboe di Alessandro Marcello
trascritto da Bach (BWV 974),
precede la Fantasia in do minore BWV 906, la Pastorale in
Fa maggiore BWV 590 e la
Ciaccona BWV 1004 di Bach,
quest’ultima nella trascrizione di Brahms per la sola mano
sinistra. Dopo l’intervallo
Thiollier interpreta una rarità, le Variazioni sulla «Follia di
Con John Taylor
il pianoforte
è un’altra cosa
Successo. Taylor al Nuovo Eden
Jazz
Il musicista inglese
entusiasma il pubblico
del Nuovo Eden
con fantasia e eleganza
Grande successo per la Giornata Internazionale Unesco del
Jazz con l’esibizione solistica
evocativa,densa di fantasia earte di John Taylor, giovedì sera al
Nuovo Eden, primo appuntamento di Jazz in Eden.
Il suono di Taylor è pulitissimo, luminoso e raffinato. S’inizia con tre brani suoi, «Coniston
Falls», «Ambleside» e «Pure and
simple» dove emerge l’importanza dell’invenzione ritmica,
resa attraverso moduli di bassi
ostinatibasatisullasincopeesugli spostamenti d’accento.
È un pianismo onesto, sincero,che si muove nella gentilezza
FBOgrxNeuPFgh8TRq9/f5RR9sPUvyI7nQDr2ucA1IFs=
enell’eleganza.Ingeneralelacostruzione dei brani appare come un continuo accrescimento
di complessità e densità sonora
cui fa seguito una rarefazione
graduale,cheterminanellariduzione a due linee, nel registro
grave e acuto, che spesso procedono per moto contrario in un
lirismo quasi vocale. Difficile
non notare l’ascendenza storica
dell’invenzione: la matrice, il
background del lavoro di Taylor
è finemente intrecciato con
l’eredità classica della musica,
che appare nell’uso compositivo della tastiera e nell’attitudine
alla polifonia.
Seguono brani di altri autori:
«Tramonto» di Ralph Towner,
«Vaguely Asian» di Steve Swallowche apreconun’introduzione ipnotica realizzata sulle corde del pianoforte, «Reflections
in D» di Duke Ellington, magico
intrecciodidimensionemelodica orizzontale e armonica verticale, e «Everybody’s song but
my own» dell’amico Kenny
Wheeler,branoaccoltodalpubblico con grande entusiasmo;
bis «Liten visa to Karin» di Liten
Stef.
La natura percussiva del pianoforte viene esaltata dal ritmo
e trasfigurata allo stesso tempo:
l’uso delle corde e del legno, di
cui stupisce la precisione, trasforma lo strumento ora in chitarra,orainarpa,bongo,scacciapensieri. Domina comunque la
presenzasullatastiera,estremamente eloquente ed espressiva,
densa di sfumature e colori mai
scontati. //
VERONICA VERZELETTI
Il musicista. François-Joël Thiollier torna stasera in città per il Festival
Concerto per Paolo VI
Ultimi biglietti
per Riccardo Muti
al Teatro Grande
Da oggi sono in vendita, alla biglietteria del Grande (dalle
15,30 alle 19), gli ultimi biglietti
per I e II Galleria per il concerto
del 19 maggio, in onore di Papa
Paolo VI, conil maestro Riccardo Muti alla guida dell’orchestra Cherubini e della Filarmonica del Festival.
In S. Antonio a Breno
Giulio Tampalini
apre il festival
I volti del Romanino
Questa sera alle 20,45, nella
chiesa di S. Antonio a Breno, il
chitarrista Giulio Tampalini
inaugurerà il festival «I volti
del Romanino - Rabbia e fede».
Danza
Francesca Penzo
con «Sarai»
a Spazio Danzarte
Danzacontemporanea oggi alle 18 a Spazio Danzarte in via
Villaggio Ferrari 25 in città.
Francesca Penzo e la compagnia Fattoria Vittadini portano in scena «Sarai».
Aperitivo in musica
Alessia Zappamiglio
dal vivo
da Tarantola
Alessia Zappamiglio, giovane
cantautrice bresciana che si
ispira alle grani firme della
canzone d’autore, sarà oggi alle 18 alla Libreria Tarantola in
viaPorcellaga 4, perun Aperitivo in musica.
Spagna» di Alessandro Scarlat- vigliosi ed incomparabili pezti, cui seguono le «Variazioni zi musicali. Su un unico, persu un tema di Corelli» op.42 di sonale tema, il compositore
Rachmaninov ed il Preludio scriveun intero mondo di pendella Partita per violino in Mi sieri profondi e potenti».
Alessandro Scarlatti, padre
maggiore BWV 1006 di Bach
della musica italiana scelse,
trascritto da Rachmaninov.
I graziosissimi, riccamente per esprimere la sua arte della
fioriti pezzi di Couperin «Le variazione, con risultati eccelGrand», fanno parte dei quat- lenti e complessi, l’antico bastro libri di «Ordres» (suites) so o motto detto «la Follia di
Spagna», già usaper clavicembalo,
to da moltissimi
apparsi rispettiva- Il pianista
mente nel 1713, franco-americano compositori a lui
precedenti e coe1717, 1722 e 1730. è protagonista
vi. Le Variazioni
La Ciaccona, tema
questa sera
sulla Follia di Cocon 32 variazioni,
relli (Sonata per viche chiude la Parti- in San Barnaba
olino op.5 n.12),
ta in re minore per del primo récital
capolavoro del geviolino solo di Ba- della rassegna
nere, interessaroch, è molto eseguita nella trascrizione per piano- no Rachmaninov soprattutto
forte di Busoni. Ma anche per il celebre tema. Nel 1931
Brahms, nel 1877, vi si era ci- completò le 20 variazioni, che
mentato, e per la sola sinistra, presentò in America con tiepiin omaggio a Clara Schu- da accoglienza.
L’opera è moderna, priva di
mann che si era infortunata la
mano destra. Assai ricercato il retorica, difficilissima, dimolavorobrahmsiano, che rispet- strazione del magistero comta con estrema fedeltà e rigore positivo di Rachmaninov, che
l’originale bachiano, che ama- trascrisse anche il «Preludio,
va tanto da scrivere «la Ciacco- Gavotta e Giga» dalla terza Parna è per me uno dei più mera- tita di Bach. //
LA RECENSIONE
Un Pedrini in grande forma nel live di giovedì alla Latteria Molloy
OMAR, SPLENDE IN CITTÀ
L’ENERGIA DI ALBIONE
Alessandro Carboni
C
uore di leone, Omar. Cuore di un
bresciano che continua a
divertirsi, suonare, sognare.
Sogni di rock tra la Penisola e
Albione. Oltre ogni ostacolo, oltre ogni
operazione chirurgica e matematica, quella
spietata che tiene il conto degli anni. Dopo
lo stacco forzato di un autunno delicato,
Pedrini torna dal vivo al pieno delle forze.
Giovedì sera la Latteria Molloy si è riempita
ancora una volta per un suo concerto, il
trentanovesimo dall’uscita dell’ultimo
disco. L’energia londinese, dopo la data
d’Oltremanica di marzo, è rimasta in
circolo. Forse anche per questo la nuova
tournée è intitolata «Omar Pedrini Live: dai
Timoria a Londra». Dal vivo i Timoria sono
la terra di casa dove rigenerarsi, dalla quale
tutto continua spontaneamente a
germogliare. Lo si mette in chiaro fin da
subito con una certa carica: la delicatezza
delle prime strofe di «Via Padana
Superiore» scoppia nel crescendo e guida
«Verso Oriente», che gonfia un coro in
platea, in un viaggio «Senza vento»
condiviso con Stefano Marzoli, voce dei
NewDress, quartetto bresciano new wave
che ha aperto il live in Latteria. Salto al
presente con «Che ci vado a fare a
Londra?»: «io sto bene qui con voi»
risponde Omar dal «Pianeta Blu». Poi si
riparte, prima per «Amsterdam», dedicata
ai ragazzi del quartiere Urago Mella, amici
di una vita, poi per il «Sudamerica».
Canzoni birichine come «Mexico» che
pulsa di funk e d’adrenalina d’altri tempi,
giovani e irrequieti. La coda è affidata alla
band: alle chitarre di Marco Grasselli e
Carlo Poddighe, al basso di Larry Lancini,
alla batteria di Alberto Pavesi. Poi Pedrini
riprende il filo del lavoro più recente. «Gaia
e la balena» precede «Italia», malinconica
metafora per un Paese in difficoltà, ritratto
come una donna bella e trascurata,
«incontrata per caso in una notte
qualunque su una spiaggia dell’Adriatico,
Ritorno a casa. Omar Pedrini alla Latteria Molloy
con il vestito sgualcito e il trucco sbavato»
spiega. La voglia d’Inghilterra si svela con la
versione di «A Simple Game of Genius» di
Noel Gallagher, ribattezzata e italianizzata
«Oh Cecilia». La scaletta sale con «Hey hey,
my my» di Neil Young, atto d’amore al
rock’n’roll. Breve respiro e Omar torna in
scena con addosso i colori della Samp e la
maglia dell’amico ed ex rondinella
Emiliano Viviano. Si torna ai Timoria per
«Freedom» in un acustico solitario. È il
tributo a Joe Strummer, ricordato con un
applauso. «Sangue impazzito» riesplode in
elettrico. Ma l’omaggio più grande Pedrini
lo riserva al Brescia, e per un attimo «Nel
biancoblu» proietta alla Molloy un angolo
di Rigamonti. Il finale è un «Sole spento»
che scalda con l’anima soul della voce di
Gilda Reghenzi. Quando la festa tace si
respira serenità. E l’aria sa di casa.
Codice cliente: 10297841
TEMPO LIBERO
Corriere della Sera Sabato 9 Maggio 2015
MUSICA
&
DANZA
A Santa Maria della Neve di Pisogne
«Romanino sulle punte», la danza sposa la pittura
Il gesto pittorico di Romanino è motivo ispiratore
per il gesto danzante. Pittura e danza entrano in
dialogo nella nuova, originale produzione della
quarta edizione del festival «I volti del Romanino.
Rabbia e fede». Stasera alle 20.45, nella chiesa di
S. Maria della Neve di Pisogne (nella foto), la
rassegna promossa dall’associazione Cieli
Serata speciale alla parrocchiale con il maestro Lancelotti
S
essant’anni in coro. Il coro
«Inzino», il primo coro
della montagna della provincia di Brescia, festeggia l’importante anniversario con uno
speciale concerto in programma questa sera alle 20.45 sul
palco del teatro parrocchiale
della frazione di Gardone Valtrompia.
Con la direzione del maestro
Narciso Lancelotti, i coristi eseguono un denso repertorio di
canti che narrano anche la storia e le emozioni che in sessant’anni hanno caratterizzato la
vita di questo gruppo nato dall’intuizione dell’indimenticabile curato don Nicola Bragadina. Così il sacerdote raccontava
le origini di questa avventura:
«Cantavano bene, cantavano di
lena, cantavano fino a tarda
notte ai vari crocicchi del paese, i giovani di Inzino. Cantavano con entusiasmo tutte le canzoni: quelle popolari che ti
commuovono, quelle d’amore
che sprigionano veri sentimenti e le canzoni di alpini e di
!993 Il Papa con il maestro del coro
montagna che ti sanno affascinare. Fu proprio per questo,
che in quelle sere del gennaio
’55 - mentre salutavo i cantori
notturni – mi nacque l’idea nitida e profonda di voler raggruppare in una compagine canora codesti bravissimi giovani, affinché potessero essere
CARNET CITTÀ E PROVINCIA
TEATRI
Teatro Parrocchia Cristo Re
Via F. Filzi, 5
Aspettando il Festival della Comunità
Per le iniziative di "Corpus Hominis", spettacolo teatrale "Ricicliamo - È Pasqua", a
cura dei giovani dell’Oratorio.
Ore 16, info: www.corpushominis.it
Teatro Sant'Eufemia
Via Indipendenza, 35
Us da le as La compagnia Chei de San
Brencat porta in scena "El fantasma dela
marchesa del bosch leàt", regia di Angela
Padercini.
Ore 20.30, ingresso € 5
San Desiderio
Via Gabriele Rosa, 4
Osip Mandel'stam Scena Sintetica propone lo spettacolo "Osip Mandel'stam: gerundivo, forma mediale del futuro passivo".
Ore 21, info: www.scenasintetica.it
Teatro Santa Giulia
Via Giuseppe Tovini - Villaggio Prealpino
Seconda stella a destra La compagnia
amatoriale Zazà porta in scena lo spettacolo "Seconda stella a destra", musical dedicato alla favola di Peter Pan.
Università degli Studi di Milano - Bicocca
Avviso di Appalto Aggiudicato
Università degli Studi di Milano - Bicocca. Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, 20126 Milano. Contatti: Area RIS,
Ufficio Appalti e Lavori, tel. 02/6448.5357,5319 fax 02/6448.5305, email: [email protected]. Indirizzo internet: http://www.unimib.it. Denominazione
appalto: procedura negoziata per la ristrutturazione di
spazi da adibire ad aula e sale studio studenti e ristrutturazione coperture e pavimentazione cortile interno Settore didattico U9. CUP H41E13000220005 CIG 58429678E5. Tipo appalto: Lavori, esecuzione.
Durata: 315 giorni. Procedura negoziata art. 122,
comma 7 D. Lgs. 163/06. Criterio di aggiudicazione:
prezzo più basso, art. 122, comma 9 D. Lgs. 163/06.
Data di aggiudicazione: 24/4/2015. Soggetti invitati:
Impresa Edile A. Beretta S.p.a.; C.E.B. S.r.l.; C.G.R. di
Pullara Camillo & C. S.a.s.; Cairati S.r.l.; Centro Meridionale Costruzioni S.r.l.; Civelli Costruzioni S.r.l.;
Co.Ed. S.r.l.; Matedil S.r.l.; Nuova Edil S.r.l.; Quadrifoglio S.r.l.; Ra.Ma. Costruzioni Edili S.r.l.; Radaelli Costruzioni S.r.l.; Raimondo Costruzioni S.r.l.; Sada S.r.l.;
S.I.M.E.T. S.r.l.. Offerte ricevute: 6. Aggiudicatario:
Quadrifoglio S.r.l. Uninominale con sede in via Gran
Sasso 16, 20010 Bareggio (MI). Valore appalto:
€ 996.700,00 importo complessivo IVA esclusa di
cui € 33.584,28 oneri sicurezza e base d’appalto
€ 963.115,72. Importo complessivo di aggiudicazione:
€ 725.977,79 IVA esclusa di cui € 33.584,28 quali
oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Subappalto: Si, opere civili. RUP Ing. Giuseppina Scilio. Data
di trasmissione avviso alla GURI: 29/04/2015
Il Direttore Generale Vicario
Dott. Marco Cavallotti
Ore 20.30, offerta libera a favore Ass. Senamù
MUSICA
Primo Piano - caffè letterario
via Cesare Beccaria, 10
MusicaLive@Caffè Concerto degli Ongaku Motel, progetto folk-pop.
Ore 21.30, ingresso con tessera
meglio curati dal lato tecnico e,
cantando insieme, potessero
sempre più maturare come
gruppo, lievitante l’intero paese!».
Un sogno che da sei decenni
è realtà, grazie anche all’impegno di tanti, tra cui l’attuale
presidente Cesare Giovanelli,
con numeri da record: centinaia di concerti, oltre cento coristi che hanno collaborato al
gruppo, migliaia di ore di canto
e poi rassegne, cd, pubblicazioni, viaggi ed esibizioni in tutto
il mondo, tra cui, indimenticabile, quella in Vaticano alla presenza di Giovanni Paolo II. L’occasione del compleanno ha
portato all’incisione del settimo cd del coro intitolato «Sessant’anni in canto», con 21 brani che rappresentano un compendio del repertorio accumulato in tanti anni, tra brani
vecchi e nuovi. Con lo sguardo
e la voce - già rivolti al prossimo traguardo.
Fabio Larovere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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CINEMA CITTÀ E PROVINCIA
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Avengers: Age of Ultron
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Run all Night - Una notte per sopravvivere
20.15-22.30
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Adaline - L’eterna giovinezza
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Piazza Medaglie d’Oro, 2 - Tel. 036.45.29.101
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SUPERCINEMA
17.10
Child 44 - Il bambino n. 44
22.20
Doraemon - Il film
14.50-17.20-20.00
Adaline - L’eterna giovinezza
I 7 nani
22.40
14.00-16.00-18.10
Fast & Furious 7
20.10
The Gunman
14.40-17.30-20.20-22.50
Se Dio vuole
LONATO
MULTISALA KING
Via Fornace dei Gorghi - Tel. 030.99.13.670
Piazza Duomo, 3 - Tel. 338.61.35.167
21.00
CORTE FRANCA
MULTIPLEX NEXUS
Avengers: Age of Ultron
17.20-20.00-22.40
The Gunman
17.40-20.10-22.45
Adaline - L’eterna giovinezza 17.50-20.20-22.45
Doraemon - Il film
Via Roma, 78 - Tel. 030.98.60.60
REZZATO
Via Torrione, 2 - Tel. 035.97.17.17
16.00-18.00-20.00
22.00
17.00-19.45-22.00
DARFO BOARIO
MULTISALA GARDEN MULTIVISION
17.15-20.00-22.30
16.00-18.00-20.00
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Via IV Novembre 91 - Tel. 030.29.54.801
Riposo
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CINEMA TEATRO CRISTAL
Largo Dante Alighieri, 4 - Tel. 036.55.21.555
Mia madre
21.15
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INCONTRI
Spazio Aref
Piazza Loggia, 11F
Quanto gli occhi possono vedere Presentazione della mostra "Quanto gli occhi
possono vedere 10 artisti contemporanei
a confronto con fotografie della Grande
Guerra".
Ore 18, ingresso libero
LUMEZZANE
Via Marconi, 5
Per la rassegna "Vers e Ùs" in scena "Pronto, c'è Soccorso? - Quel che resta di Ippocrate", pièce tragicomica di Nicola e PierPaolo Salvinelli. A cura della Compagnia
Teatrale Fior.Di.Norvegesi .
Ore 20.45, ingresso ad offerta libera
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21.15
Run all Night - Una notte per sopravvivere
17.45-20.15-22.40
COSTA VOLPINO
IRIDE-VEGA MULTISALA
Latteria Molloy
Via Marziale Ducos, 2
Goat Concerto degli svedesi Goat che presenterammo il nuovo album "Commune".
Ore 22, biglietti € 18
PROVINCIA
CARPENEDOLO
Piazza Martiri della Libertà
Concerto "The Big Tune project" con Luca
Tononi (pianoforte/tastiere), Fabiano Redolfi (sax tenore), Daniele Scaravelli (basso), Federica Zanotti (batteria).
Ore 20.30, ingresso libero
17.20-19.30
Ritorno al Marigold Hotel
Riposo
Avengers: Age of Ultron
Doraemon - Il film
14.30
Ritorno al Marigold Hotel
Avengers: Age of Ultron
14.10-15.00-16.50-18.00-19.50-21.00-22.30
The Gunman
15.00-17.30-20.25-22.50
Adaline - L’eterna giovinezza
15.10-17.35-20.25-22.50
Avengers: Age of Ultron 3D 15.30-18.30-21.30
The Gunman
00.15
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14.20-17.10-20.00-22.50
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Se Dio vuole
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Avengers: Age of Ultron
00.15
Run all Night - Una notte per sopravvivere
15.00-17.30-20.20-22.45
Avengers: Age of Ultron
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Child 44 - Il bambino n. 44
14.45-17.30-20.15-23.00
17.00
16.00-18.00
ERBUSCO
Run all Night - Una notte per sopravvivere
20.00-22.40
CAPRIOLO
GEMINI
Via Onzato 56 - Tel. 030.25.51.499
Il grande dittatore
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Via Sorbanella, 12 - Tel. 030.35.07.911
Via Francesco Lana, 15 - Tel. 030.28.00.10
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Child 44 - Il bambino n. 44
Via Rovato, 44 - Tel. 030.77.17.644
Via Quinta, 5 - Tel. 030.20.10. 830
Doraemon - Il film
Avengers: Age of Ultron
Ritorno al Marigold Hotel
Run all Night - Una notte per sopravvivere 22.30
The Gunman
Lio Bar
Via Togni
Musica live Serata musicale con gli Heathens.
Ore 22.30, ingresso libero
Galleria Massimo Minini
Via Apollonio, 68
Dan Graham Inaugurazione della mostra
personale di Dan Graham.
Ore 18
BS
gesto che vedrà protagoniste sei danzatrici:
Manola Adella, Barbara Bernardi, Flavia Fortunati,
Jessica Gelao, Sofia Pizzi e Michela Spunghi, con
le elaborazioni musicali di Gianluca Gobbi. La
serata si apre con una performance che
restituisce l’esperienza del laboratorio teatrale «A
scuola di Romanino» condotto dall’attore Filippo
Garlanda e che ha visto la partecipazione di oltre
venti allievi del «Tassara-Ghislandi» di Pisogne.
Vibranti presenta il progetto «Romanino sulle
punte», spettacolo di danza realizzato
appositamente dalla scuola Studio 76, per la regia
di Alessandra Angiolani, che spiega: «Romanino è
un pittore che, pur trattando temi religiosi, mette
sempre al centro le emozioni e i sentimenti degli
uomini». Un contrappunto tra disegno, suono e
Il coro di Inzino
sulla vetta dei 60 anni
15
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52
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Sabato 9 maggio 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
SPETTACOLI
Patty Pravo:
«Eccomi, su cd
e a Donne
in cANTo»
Stasera tra le cantanti
al Pala Banco di Brescia,
a settembre il disco con
brani di Nannini e Ferro
mai ricerca e assistenza».
Quali novità discografiche
ci porta?
Ho appena terminato di registrare un album di nuovi
brani, intitolato «Eccomi»,
seppur in leggero ritardo sulla tabella di marcia (visto che
sarebbe dovuto uscire, in un
primo momento, proprio in
questo mese di maggio).
Il suo precedente disco di
canzoni inedite risaliva al
2011. Nel mezzo ci sono stati
vari tour, compreso quello,
recente, nei club d’Italia, che
l’ha vista fare tappa anche al
Latte Più di Brescia. Come si
sente dopo tanti live?
Direi che mi sento in forma. La tournée nei club è stata utile per riprendere il contatto diretto con il pubblico.
E dopo l’uscita di «Eccomi»
comincerò un altro tour nazionale.
A proposito del nuovo diCompletano la lista le giovanissime Deborah Iurato sco: di cosa trattano le canzo(da «Amici» 2014), Claudia ni?
Sono 12 tracce in cui si parMegrè, Amara (seconda classificata tra le Nuove Proposte la d’amore. Niente temi, insomma, riguardi
Sanremo
danti il sociale, la
2015), Simonetta Fra le altre
politica o l’econoSpiri e la nostra protagoniste
mia. Hanno scritRoberta Pompa: Noemi, Anna
to per me bravi
queste
ultime
Tatangelo, Paola
giovani autori e
due, insieme, cantanti big della muteranno la canzo- Turci, Suor
sica, che sono pune «Quello che le Cristina, Syria e
re miei amici, i
donne non dico- la Michielin
quali hanno sapuno». La Pompa,
inoltre, presenterà in antepri- to affrontare con sensibilità e
ma il suo nuovo singolo (e vi- intelligenza questo nuovo ladeo) «Tutte le mie ragioni», in voro. Sto parlando, ad esemrotazione dal 9 maggio sulle pio, di Tiziano Ferro, Zibba,
Gianna Nannini e Giuliano
piattaforme digitali.
Nel pre-spettacolo andran- Sangiorgi. //
no in scena le Ladiesgang, i
Clap e Alessandra Regosini.
La manifestazione canora
è organizzata da Music Association e fondazione Ant di
Brescia e sarà presentata dalle conduttrici radiofoniche
Fiorella Felisetti e Gabriella
Capizzi, mentre Alex Rusconi
e Luana Vollero animeranno
il pre-serata. Tutto il ricavato
della kermesse sarà devoluto
L’emittente media
all’associazione Ant, per fipartner di «Donne in
nanziare le visite gratuite per
cANTo» è, ancora una
la diagnosi precoce del mela- volta, Radio Italia, che stasera
noma. Per ulteriori informa- proporrà la diretta dal Pala
zioni tel. 030.3099423.
Banco di Brescia.
Patty Pravo (al secolo Nico- Non manca, tuttavia, Radio
letta Strambelli) ritorna a Bresciasette, sempre presente
«Donne in cANTo» dopo l’ap- quando si tratta di seguire
plaudita apparizione nell’edi- manifestazioni di primissimo
zione 2013. A maggior ragio- piano nella nostra città. Ecco,
ne, dunque, può lodare que- così, un’altra diretta: «Donne
sta iniziativa a scopo benefi- in cANTo Backstage".
co: «Sono contenta - dice l’ar- Dalle 17 alle 19, nella
tista veneziana - di partecipa- postazione allestita nel foyer
re anche quest’anno, con tre dell’impianto di via San Zeno,
brani dal vivo, ad una manife- Maddalena Damini e Andrea
stazione così originale, che Lombardi intervisteranno le
coinvolge solo donne. Spero - protagoniste del concerto.
aggiunge - che la nostra esibi- La consolle sarà affidata a
zione possa offrire, in qual- Fulvio Marini. La trasmisssione
che maniera, un aiuto ai biso- potrà essere seguita anche sul
gnosi affinché non si fermino web, in streaming.
PRIMA VISIONE
«Forza maggiore»
UN IMPREVISTO
RIVELATORE
Alberto Pesce
C
ome ci si comporta di fronte al pericolo?
Secondo tradizione, padre o madre sempre a
protezione della prole, rispetto alla donna
delicata e fragile più forte e deciso l’uomo. Ma
potrebbe anche essere ben diversa l’istintiva reazione con
un rovesciamento di ruolo, un emergere a sorpresa di una
cruda verità, peso d’anima, «forza maggiore» contro cui
tutto si incrina. Lo esemplifica lo svedese Ruben Östlund
in un film di rigorosa scrittura, abilmente giostrato tra
filtrature thriller, drammaticità interiori, leggeri tocchi
surreali, premio della giuria di «Un Certain Regard» a
Cannes 2014. Ne è galeotta una valanga, anche se
«controllata» per una coreografica visione dalla terrazza
di un lussuoso hotel nelle Alpi francesi, di così vasta e
polverosa invadenza che gli ospiti hanno l’impressione di
restarne travolti. Non importa che la bianca velatura
presto si dissolva, che ciascuno torni al proprio tavolo:
non è più tale la serena felicità di una famiglia svedese in
vacanza. Proprio l’atletico e amorevole papà Tomas,
afferrato il cellulare, se ne era fuggito, lasciando alla
moglie Ebba il rischioso impegno di salvare i due figli.
Tra Ebba che ne resta schifiltata e Tomas, che al ritorno
si incaponisce a negare sino al grottesco la propria
codardia, ne va in crisi il matrimonio anche con stridenti
riflessi sui due bambini. È un distacco che irrigidisce Ebba
e sempre più infantilizza Tomas, sino a quando, odiando
se stesso, l’uomo disperatamente è costretto ad
ammettere i propri torti, forse con pertugio di nuova
tenerezza e speranza.
Titolo. Forza maggiore
Regista. Ruben Östlund
Attori. Johannes Kuhnke, Lisa
Loven Kongsli, Clara Wettergren
Su Radio
Bresciasette
le interviste
nel backstage
Il ritorno. Patty Pravo nella precedente edizione
Note benefiche
Andrea Croxatto
«Un concerto per aiutare
chi soffre e tante belle canzoni per chi ama la musica italiana, in attesa del mio nuovo album di inediti, "Eccomi", in
uscita a settembre».
Così si esprime una raggiante Patty Pravo - artista di
spicco, ma non l’unica, secondo il cartellone più volte annunciato - che stasera, sabato, salirà sul palco del Pala
Banco di Brescia, in città, per
offrire il proprio contributo alla quinta edizione di «Donne
inCANto», in programma alle
20. Ci sono ancora biglietti disponibili, in vendita a 16, 22 e
32 euro direttamente al botteghino dell’impianto di via
San Zeno 168.
Oltre a Patty Pravo si esibiranno cantanti del calibro di
suor Cristina, Noemi, Anna
Tatangelo, Paola Turci, Francesca Michielin, Syria e Silvia
Mezzanotte. In particolare,
suor Cristina e la Tatangelo
duetteranno nel brano «Libera», il pezzo che Anna ha presentato all’ultimo festival di
Sanremo.
Romanino a Pisogne
da recitare e da ballare
Rassegna
Attori in formazione
e sei danzatrici
tra i capolavori
di S. Maria della Neve
PISOGNE. Ritorna e raddoppia
il festival «I volti del Romanino. Rabbia e fede». Stasera alle
20.45 nella chiesa di S. Maria
della Neve, la rassegna promossa dall’associazione Cieli Vibranti con il sostegno di Fonda-
FBOgrxNeuPGwBtfzpuYQZOrt608Y9n8MbKnIEWx35as=
Studio 76. Una foto d’archivio
zione della Comunità bresciana e Regione Lombardia, propone due appuntamenti.
Il programma. Il primo momen-
to è una performance, esito del
laboratorio teatrale «A scuola
di Romanino» condotto dall’attore Filippo Garlanda, con oltre 20 allievi dell’Istituto turistico Tassara-Ghislandi.
Il secondo è la prima produzione originale della IV edizione del festival, «Romanino sulle punte», spettacolo di danza
realizzato dalla scuola Studio
76, regia di Alessandra Angiolani, che spiega: «Romanino è un
pittore che, pur trattando temi
religiosi, mette sempre al centro le emozioni e i sentimenti
degli uomini. E per questo è
un’altissima fonte di ispirazio-
ne». Come sarà costruita la performance? «Alcune scene del
ciclo di affreschi - ascesa, crocefissione, sepolcro - ci hanno
suggerito movimenti diversi,
ora morbidi, ora dolenti o "incatenati". Le musiche sono
frutto di una ricerca basata sulla qualità di questi movimenti». In scena ci saranno sei danzatrici: Manola Adella, Barbara Bernardi, Flavia Fortunati,
Jessica Gelao, Sofia Pizzi e Michela Spunghi, con le elaborazioni musicali di Gianluca Gobbi. Ingresso libero.
In futuro. «Saremo ospiti al Wa-
ve Gothic Treffen di Lipsia in
Germania, per danzare al concerto di una nota band italiana, gli Ashram», aggiunge Alessandra Angiolani. //
LA RECENSIONE
Gabriele Vacis al Festival Oblomov
VIAGGIO NEL TEMPO
CON BUZZATI
Sara Polotti
H
a letto Calvino, nel pomeriggio, e l’ha ripreso
la sera nel tendone del festival «Oblomov», al
Parco del Mella a Gardone Valtrompia. Ha
letto agli spettatori, che da un pilastro del
teatro di narrazione non s’aspettavano altro. Lettura.
Recitazione, meditazione, racconto tessuto con più
racconti. Gabriele Vacis, accompagnato in musica da
Roberto Tarasco, è partito da Dino Buzzati e con lui ha
terminato. Ha camminato attorno ai racconti sul tempo
per creare un pensiero profondissimo su esso. Buzzati,
Goethe, Beckett, Calvino; ma ha scomodato anche
Tchouang-Tseu, fondatore del taoismo, e il Sean
O’Connell impersonato da Sean Penn ne «I sogni segreti»
di Walter Mitty. Senza "spaccare".
«Non va più di moda, "spaccare",
Una suggestiva
dai - ha punzecchiato il pubblico -.
prova
Anche Tchouang-Tseu lo diceva: il
di narrazione
macellaio non deve spaccare la
che ha toccato
carne, ma trovare il punto più
testi di Goethe
tenero per non rovinare le lame».
Beckett
Eccolo, il senso del discorso di
e Calvino
Vacis sul tempo; un tempo che
nell’Ottocento era il progetto di
Carlotta ed Edoardo, nel Novecento il nulla dell’aspettare
Godot, e che ora «potrebbe trasformarsi nel secolo della
rondine della città invisibile Marozia: il tempo del volo».
Alla fine Vacis torna al 1942, a Buzzati e ai suoi Sette
Messaggeri. Legge il racconto fino in fondo, dopo la
premessa matematicamente ostile ai veri letterati che,
ahimé, si devono fidare ciecamente dei calcoli buzzatiani
su tempo e distanze percorse dai suoi protagonisti.
«È un momento di consapevolezza sul tempo, la fine
del racconto: puoi stare, aspettando Godot e Tartari, puoi
progettare un parco che godranno i posteri; o puoi
invertire la rotta dei tuoi messaggeri». Che non si voltino
indietro per portare notizie passate. Che precedano il
convoglio, anticipando le terre. «Il tempo può finalmente
essere voglia di vivere avanzando verso l’improbabile
meta». E, su «C’è tempo» di Fossati, l’applauso ha dato
l’arrivederci a Vacis.
Codice cliente: 10297841
13
Corriere della Sera Mercoledì 13 Maggio 2015
BS
Cultura
 Tempo libero
Nuova Rinascita
Laica e plurale,
frontiere della scuola
Un’occasione per riconsiderare il
rapporto tra la sfera pubblica, che
nella scuola trova uno snodo
fondamentale, e le convinzioni e
le pratiche religiose. È questo
l’intento di «Scuola laica e
plurale», dibattito promosso dalla
Nuova Libreria Rinascita in
programma oggi alle 17.30 nella
sede di via della Posta 7.
L’incontro, che rientra nel Maggio
culturale della nuova libreria ed è
promosso in collaborazione con il
Centro di iniziativa democratica
degli insegnanti, ha come relatori
Domenico Chiesa (ex presidente
nazionale del Cidi) e Cesare
Pianciola, esponente del Consiglio
direttivo del Centro studi Piero
Gobetti, del Comitato editoriale
dell’Indice dei libri del mese e
della redazione di Ècole per la
quale ha scritto numerosi articoli
sulla laicità dello Stato e della
scuola. (t.b.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La mostra Un obiettivo sugli anni d’oro di Cinecittà e sulle serate dei divi
nei locali di via Veneto: 120 scatti del fotografo esposti alla Wavephotogallery
Ciack
Chi è
 Giuseppe
Palmas (191877), nato a
Cesena, inizia
la sua attività
nel 1946 a
Milano prima
come cronista
e poi come
inviato
speciale.
Abbandona la
penna per la
macchina
fotografica e
nel 1953 si
trasferisce a
Roma dove
immortala i divi
della Dolce Vita
di via Veneto.
Durante
l’estate si
divide fra la
Versilia e la
Riviera
Romagnola,
per
testimoniare
con i suoi scatti
l’inizio del
boom
economico. Le
sue foto, circa
80mila (oltre
4.500
soggetti),
coprono 30
anni di storia
Italiana
che era un ragazzino di 13 anni). «Abbiamo iniziato con una
mostra alla biblioteca di Cesena e poi siamo partiti per
l’America: alcuni suoi scatti sono stati esposti anche all’Università di New York». La faccia
in bianco e nero di Vittorio
Gassman, invece, è appesa nel
ristorante del SLS Beverly Hills
Hotel di Los Angeles, progettato da Philippe Starck.
Palmas ha aperto il diaframma sui barboni e sulle case del
Polesine allagate: all’inizio, fotografava la cronaca. «Poi a Roma sono arrivati gli attori di
Hollywood e si è trasferito là: li
ha messi in posa tutti, aveva
quell’atteggiamento cui nessuno diceva di no. Villa era diventato proprio un amico di famiglia, la gente si affezionava».
Renato Corsini ha scelto 120
Divi del cinema
italiano ritratti
fuori scena
da Giuseppe
Palmas: a
sinistra, una
ammiccante
Sofia Loren
fotografata nella
stanza da bagno.
A destra, sopra,
Walter Chiari in
auto con Lucia
Bosè; sotto,
Alberto Sordi
scherza con
Federico Fellini,
seduto accanto
a Giulietta
Masina. Gli scatti
sono in mostra
da venerdì
in via Trieste
Gli anni del boom
Dopo gli inizi da
cronista, sceglie la
macchina fotografica
e si trasferisce a Roma
La Dolce Vita di Palmas
L
a diva internazionale era
in bagno, una Scicolone
qualunque: vestaglia a
fiori e sorriso al fotografo. Lui era lì con la sua Rolleiflex 6x6 e il suo accento romagnolo: clic. Giuseppe Palmas
ha scattato la foto prima che la
Loren si sfilasse le calze davanti
a Mastroianni: Renato Corsini
l’ha scelta come manifesto della mostra. Dell’uomo che ha
messo la Dolce vita in camera
oscura sono esposti 120 scatti
alla Wavephotogallery di via
Trieste: la vernice dell’antologica «Giuseppe Palmas» è venerdì (fino al 20 giugno).

I divi
Li ha messi
in posa tutti:
aveva dei
modi cui
nessuno
diceva di no
Era la Roma che non vuole
più saperne del resto del mondo, essendo lei stessa il mondo: le dive si toglievano gli occhiali da sole solo per emanare
massimo disprezzo davanti ai
seccatori, e il sofà era il mobile
più importante nell’ufficio del
produttore, il despota di velluto che poteva decidere carriere
e primi piani. A Ciampino atterravano Lauren Bacall e
Humphrey Bogart. Alfred Hitchcock sbafava i buffet alle cene di gala, e una Mina ancora
matrona e mondana girava con
il suo cofano-chignon alle feste
che contano.
Palmas (Cesena, 1946-1977)
li ha messi tutti in posa. Ha deciso di entrare in camera oscura una notte, a Milano: faceva il
giornalista per il Corriere Lombardo, cronaca nera, l’avevano
mandato al solito omicidio.
«Papà ha visto che il fotografo
era arrivato dopo di lui, se n’era
andato via prima e aveva guadagnato di più: ha comprato la
macchina fotografica e cambiato mestiere» racconta il figlio
Roberto. Lui, che lavora in banca, ha messo insieme gli scatti
di una vita: «Ottantamila, ne
ho archiviati 7 mila sul sito fotopalmas.com». Su suo padre,
nemmeno una didascalia nei
libri, sui giornali e nelle riviste
specializzate: aveva pubblicato
i divi su Epoca, Oggi, L’Europeo, la Domenica del Corriere.
Fred Buscaglione gli scriveva i
bigliettini, Claudio Villa andava
a trovarlo a casa sua, a Cesena,
e la figlia di Totò gli ha detto
che nessuno aveva mai fatto foto tanto belle in villa, con il padre in babbucce. «E così ho deciso che dovevo far conoscere a
tutti il suo talento» dice il figlio, che con il Giuseppe è riuscito ad andare a pescare
sgombri — «la sua passione»
— solo poche volte (è morto
«La mia poesia per Romanino»
 L’inedito
I componimenti di Franca Grisoni sull’opera del pittore, domenica a Pisogne
di Franca Grisoni
L
a maggiore poetessa dialettale italiana di oggi rilegge in versi colui che
Giovanni Testori ha definito «il
più grande, più torvo e triviale
dei pittori in dialetto dell’arte
d’ogni regione e d’ogni tempo».
Domenica 17 maggio alle 18 la
magnifica chiesa della Madonna della Neve di Pisogne, affrescata da Girolamo Romanino,
tiene a battesimo le liriche
scritte dalla poetessa bresciana
Franca Grisoni ispirandosi proprio al grande pittore. L’appuntamento, con ingresso libero e
il contrappunto musicale della
violoncellista Daniela Savoldi,
rientra nel festival «I volti del
Romanino. Rabbia e fede»,
promosso dal comune di Pisogne e dall’associazione Cieli Vibranti. Proprio il direttore artistico Fabio Larovere ha chiesto
a Franca Grisoni di trarre ispirazione dalla parabola artistica
di Romanino per questa sua
Autrice Franca Grisoni in occasione
della consegna del Premio Brescianità
nuova creazione letteraria, rinnovando il dialogo fecondo
che il pittore ha instaurato nel
tempo con grandi personalità
della cultura italiana, dal citato
Testori a Pierpaolo Pasolini, da
Ermanno Olmi a Camillo Togni
ed Elisabetta Sgarbi. Ultimo, il
professor Giovanni Reale, che
ha dedicato a Romanino una
pregevole pubblicazione pre-
sentata proprio un anno fa a
Pisogne, poco prima della
scomparsa dell’insigne filosofo.
Per questa sua nuova creazione, Franca Grisoni si è fatta
pellegrina nei luoghi ove sono
le opere dell’artista «che — dice — si innestano sul mio vissuto, che è quello di una convertita». Le sue poesie ripercorrono la storia della salvezza
così come l’ha raccontata con
la sua arte a tratti sgrammaticata il Romanino, ma con una
particolare declinazione mariana. «Parto dall’Annunciazione di Rovato — spiega la
stessa autrice — per giungere
alla contemplazione di Maria
come madre della Chiesa nella
tela del santuario della Stella
di Concesio, che nei miei versi
racconto prima e dopo il restauro, una ferita causata dal
furto del dipinto». Nel mezzo,
le tappe dell’itinerario terreno
di Cristo, narrato dalla Grisoni
facendo parlare i modelli che
posarono per l’artista («Ho
tradotto quel ‘pittore in dialetto’ di Testori come ‘pittore del
popolo’» spiega): gli uomini di
Montichiari che vestono i panni degli apostoli per la stupenda «Ultima cena» del Duomo,
la peccatrice della «Cena in casa di Simone il fariseo» in san
Giovanni a Brescia, lo stesso
pittore che Franca Grisoni immagina tra i chiamati dell’ultima sua opera, la «Vocazione
dei santi Pietro e Andrea», a
Modena. «Qui — spiega la poetessa — c’è anche un’analogia
tra la vocazione di Romanino
alla pittura e la mia vocazione
alla scrittura. E alla fine faccio
una confessione nel modo più
pudico possibile: ci alimenta
la stessa fonte, che è evangelica».
Roberto Battaglia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
scatti mai stampati in camera
oscura: «Sono andato giù a Cesena a prenderli». Sandra Mondaini in piume di struzzo e paillettes, prima che s’infilasse a
borbottare nel letto con Raimondo. Sandra Milo, il suo
sguardo da civetta, un libro e
una rosa in mano. Walter Chiari
e Lucia Bosè in auto. Mike Bongiorno che mangia gli spaghetti
in spiaggia, Alberto Sordi che
strizza le guance a Fellini e Ava
Gardner che fa ciao con la mano. La Dolce vita che ha provocato scismi in certi circoli cattolici, quando i miti erano pochi
ma eterni e per travolgere la
gente bisognava possedere doni eccezionali, essere uniche,
inimitabili, dispotiche. Palmas
le dive le trattava come voleva
lui: «A Brigitte Bardot ha detto
che aveva le gambe storte».
Alessandra Troncana
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Magnificat anima mea Dominum
L’amur encarnat
el s’è riconusit
nei colpi d’ala möicc da
deter
dai du picinì che za i
s’encontra
nele dò fonne, mare
ch’i è dré a strenzis.
Lure le sent, lure le capis,
lure le sculta l’exsultet del
sanc
dei du picinì.
L’è grand del sò sentis
e ‘l tò penel el i a canta
chí, sot’a casa,
le piene de grasia
mare de bé
fonne che bendis
chèi che s’encontra
e che i se ‘ncontrarà
i fiöi de Dio, fiöi de la lüs
che i la magnificarà
l’amur encarnat
co’ l’orghen del sò fiat
Magnificat magnificat
magnificat anima mea
L’amore incarnato
si è riconosciuto
nei colpi d’ala mossi da
dentro
dai due piccini che già
s’incontrano
nelle due donne, madri
che si stanno stringendo.
Loro sentono, loro
comprendono,
loro ascoltano l’exsultet
del sangue
dei due piccini.
È grande il loro sentirsi
e il tuo pennello le canta
qui, sotto casa,
le piene di grazia
madri di bene
donne che benedicono
coloro che si incontrano
e che si incontreranno
i figli di Dio, figli della luce
che lo magnificheranno
l’amore incarnato
con l’organo del fiato
Magnificat magnificat
magnificat anima mea
37
GIORNALE DI BRESCIA · Mercoledì 13 maggio 2015
TACCUINO
CULTURA
Presentazione del libro
Cesare Lievi, «La sua
mente è un labirinto»
Arte e dintorni
«Pechakuchanight»
per farsi conoscere
Philharmoniker
Berliner, rinvio
per il direttore
In mostra a Milano
Il bresciano Forgioli
«Nell’ombra. Nel sole»
Alle 18 alla libreria Cattolica,
via Trieste 17/d in città, il
regista Cesare Lievi presenta
il suo libro, con Pietro
Gibellini e Franca Grisoni.
Oggi, usando un format
giapponese, nel teatro di
S. Giovanni, in città, alle
19.40 artisti, architetti e
creativi si presentano
Nulla di fatto per la scelta
di chi dovrà dirigere i
Berliner Philharmoniker
dal 2018. Se ne riparlerà
tra un anno.
Alla Permanente, fino al 27/5
il bresciano Alberto Forgioli
a confronto con l’omanita
Mohammed al Maamri sul
tema «Nell’ombra. Nel sole».
Nei quadri
di Romanino
sulle ali
della poesia
La poetessa Franca Grisoni
coi suoi inediti sul grande pittore
il 17 maggio sarà a Pisogne
di oggi davanti al dipinto; una
prostituta che posa dapeccatrice ai piedi del Signore e che, inginocchiata per la sacra rapprePaola Carmignani
sentazione, si sente chiamata
dal Signore. Oppure chi parla è
uno del popolo, persone comuni, che sono state convocate
dal pittore per fare i discepoli
PISOGNE. A volte l’ispirazione si
nutre di occasioni. È accaduto nell’"Ultima Cena" di Montia Franca Grisoni, una delle vo- chiari». Si sorride, anche, di
ci più alte della poesia contem- queste voci che in libertà e in
poranea, che nella sua Sirmio- semplicità si rivolgono al pittone è stata raggiunta dalla pro- re, al Cristo, alla Madonna
posta del Festival «I volti del Ro- («Mare de Dio / e mare aca de
manino. Rabbia e fede»: rac- me»)... La Grisoni, avvicinando le opere di Romanino, si è
contare «Il mio Romanino».
Lo farà, presentando i versi ricordata dell’insegnamento
inediti, appositamente compo- di Sant’Ignazio di Loyola che
sti per le opere del grande mae- invita a confondersi tra le figustro del colore, domenica pros- re rappresentate, «sentendosi
sima, 17 maggio, alle 18 nella chiamati, nella preghiera, a far
Chiesa di Santa Maria della Ne- parte intimamente della sacra
ve, a Pisogne (ingresso libero), rappresentazione del misteaccompagnata dal violoncello ro». «Ad un certo punto - spiega ancora la poetessa - mi sono
di Daniela Savoldi.
Crocevia del felice incontro trovata davanti alla "Visitaziotra lo sguardo della poetessa di ne", dipinta sull’anta interna
Sirmione e le tele del grande ar- di un organo, e i miei versi si
sono originati dal
tista bresciano, è il
canto del "Magnifidialetto, lingua ma«Ho pensato
dre e strumento lirialla vocazione cat" (sulle note di
Taizé), che aprono
co per la Grisoni,
del pittore
e chiudono il mio
forza di segno e cobresciano
testo, e che cantelore per il potente
pittore. «A Pisogne e anche a quella rò, a modo mio,
all’incontro di Pisoleggerò le mie poedi chi scrive»
gne».
sie nell’originale e
Difronte a «La voanche nella traducazione dei santi
zione in italiano, e
Pietro e Andrea», a
farò per ognuna
Modena, «ho penuna breve introdusato alla vocazione
zione, per facilitare
di Romanino, e anla comprensione
che a quella di chi
anche a chi non ha
scrive. I bisognosi
confidenza con il
da guarire sono tandialetto», spiega
Franca Grisoni
ti, e Romanino ce lo
FrancaGrisoni,sodPoetessa
faintuire lasciandodisfattadi avercompletato un lavoro che l’ha por- ne affiorare alcuni dal bordo
tata in giro per l’alta Italia, per della tela, come se ci volesse divedere di persona le opere di re che in quello spazio non ci
Romanino e per consultare stanno tutti. "La messe è molesperti d’arte, restauratori, teo- ta, ma gli operai sono pochi",
logi, in un confronto scrupolo- dice il Vangelo di Luca. Romaso fra intuizione poetica e rifles- nino lo rende così, molti arrivasione che si fa parola, senza no verso Gesù e la cornice non
mai perdere, nella scrittura, la li può contenere. Questa immafreschezza dei puri di cuore, gine mi ha commosso profonche il dialetto veicola da sem- damente».
Il percorso fra opere di Ropre nella spesso muta preghiemanino e testi della Grisoni inira dei semplici.
«Mi ha interessato lo sguar- zia dall’«Annunciazione» del
do di Romanino sulle scene Convento dell’Annunciata a
che rappresenta, sullo spazio Rovato e termina con «La Mache definisce il rapporto tra le donna della Stella» del Santuafigure e il paesaggio. Nei versi rio vicino a Gussago. In questo
ci sono riscontri puntuali ri- caso il dipinto del Romanino,
spetto alle opere a cui essi so- ed i suoi restauri, vengono celeno dedicati, e l’approccio è sta- brati nei versi di Franca Grisoto diverso, diversissimo per ni - come lei stessa spiega - «come nuove manifestazioni della
ogni quadro».
Chi parla, infatti, nelle 10 po- Madonna, che torna ad appariesie, può essere di volta in vol- re come Madre e come Chiesa
ta - spiega la Grisoni - «l’orante a lei consacrata». //
Incontri
Segni e simboli. Nel manifesto per il Salone del libro di Torino, Goethe (per la Germania, paese ospite) e molti altri simboli dell’edizione 2015
L’INTERVISTA
È ispirato a Ornella Tarantola il romanzo di Luca Bianchini «Dimmi che credi al destino»
A LONDRA BATTE IL CUORE
DELLA LIBRAIA BRESCIANA
Enrico Danesi
«I
l cielo di Londra sembra
fatto per raccontare
l’amore. Cambia
continuamente, e anche
quando ti illude con una giornata
piena di azzurro, ecco che compare
qualche nuvola all’orizzonte, si mette
a correre e di colpo la luce è buio e la
pioggia si mischia alle tue lacrime.
Poi per fortuna passa, passa tutto…».
È l’incipit di «Dimmi che credi al
destino», uscito ieri per Mondadori e
scritto da Luca Bianchini, già
conduttore di Tiffany su Radio2, oltre
che autore di fortunate pubblicazioni
come «Ti seguo ogni notte», «Eros. Lo
giuro», «Io che amo solo te».
Protagonista del romanzo è Ornella,
italiana a Londra, in pena per la crisi
della libreria che dirige. Lo sviluppo
di quella che è una storia d’amore
porta a incontri curiosi: Mr. George,
che diventa il confidente della donna;
un ragioniere napoletano, barbiere
part time; ma anche Patti, che arriva
da Milano per confortarla e poi la
riporta in patria su una Seicento…
Ritmo incalzante, molti personaggi in
scena, come suole fare Bianchini, che
prende ispirazione dalla bresciana
Ornella Tarantola, direttrice
dell’Italian Bookshop londinese e sua
FBOgrxNeuPGGF2jOrHARKm7wTjCGTLnluo9vxeA75Eg=
amica, spunto per una vicenda che è
anche un canto di rinascita.
Il libro sarà presentato dall’autore e
da Ornella Tarantola sabato 16 alle
16,30 al Salone del Libro di Torino. Li
abbiamo intervistati.
Ornella: sei tu, nel romanzo?
Diciamo che ci sono anch’io,
insieme ad altro. È una storia piena di
invenzioni e di suggestioni.
Ma l’Italian Bookshop che dirigi
non rischia la chiusura…
Non nel modo raccontato nel libro.
Ma il palazzo in cui è situato sarà
demolito, e il suo futuro non potrà
essere dov’è ora. E la cosa mi turba.
Luca, perché Londra e perché la
«lady book» della City?
Per Londra ho grande affetto. E per
Ornella grande amicizia. All’Italian
Bookshop mi sono sentito subito a
casa: il calore umano prima del
lavoro, la festa prima dell’impegno, il
prosecchino (che a Londra è
terribilmente di moda) quale segno di
accoglienza. E poi il modo che
Ornella ha di dire le cose: irresistibile.
Hai ambientato la vicenda ad
Hampstead e non a Piccadilly…
La vera Ornella vive lì, ed è un
pezzo della capitale assolutamente
splendido. Quando torno lassù, mi
Lady Book. Tarantola, Bianchini e Littizzetto
immergo nella vita tranquilla del
quartiere e vado in centro solo se
costretto, proprio come i veri
londinesi. Dopo l’università ero stato
a Londra, ma non l’avevo vissuta così,
senza affanno, come faccio ora.
…e la parte italiana del romanzo è
collocata a Verona, non a Brescia…
Conosco Verona meglio di Brescia,
che pure mi piace molto. È una scelta
di rispetto verso Ornella, la sua
famiglia, i suoi amici; un modo per
marcare una distanza con ciò che ho
raccontato: ho mescolato le carte,
accostato verità e cose inventate.
Cultura bresciana 53
BRESCIAOGGI
Sabato 16 Maggio 2015
INIZIATIVE. InSantaGiulia, alMuseoLechidi Montichiarie alle Fondazioni DaComo di Lonatoe Sorlini diCarzago
GiacomoCeruti inquattro sedi
Ilritrattosimette inmostra
Unapproccioscientificorigoroso
alleopere del Pitocchetto
haconsentito diovviare alla
scarsitàdimezzia disposizione
Francesco de Leonardis
Il ritratto è il tema della mostra dedicata a Giacomo Ceruti detto «il Pitochetto» che viene inaugurata oggi nelle quattro sedi del Museo Lechi di
Montichiari, della Fondazione Ugo Da Como di Lonato,
della Fondazione Luciano Sorlini di Carzago della Riviera e
del Museo di Santa Giulia a
Brescia. Una mostra che è riuscita a fare rete raccogliendo
istituzioni culturali della città
e della provincia attorno a un
progetto, partito a Montichiari da un’idea di Paolo Boifava e
Stefano Lusardi. Malgrado i
pochi mezzi a disposizione ha
prodotto una proposta tra le
più i importanti di questa primavera espositiva bresciana,
grazie al rigore dell’approccio
scientifico con cui si è lavorato.
LA MOSTRA prende spunto dal
nucleo di opere di Giacomo Ceruti conservate nel Museo Lechi, provenienti dalle donazioni dei conti Luigi e Piero Lechi, e anche per questo viene
dedicata a Fausto Lechi (1892
- 1979), che fu promotore di
memorabili esposizioni tra le
quali, giusto ottant’anni fa,
nel 1935 quella dedicata alla
«Pittura a Brescia nel Sei e Settecento».
Si parla di ritratto e nella pit-
tura, tradizionalmente, si pensa a uno specifico genere che
indaga il volto o la figura umana, ma in Ceruti, come ha osservato Giovanni Testori, «tutto si risolse, anzi, tutto fu nient’altro che “ritratto”; e, a causa
dell’ampiezza e della totale
umanità di sguardo e riflessione, “ritratto” del mondo intero».
La mostra ci offre una verifica di questa intuizione testoriana attraverso le due sezioni
di Montichiari e di Brescia. A
Montichiari sono esposti i due
Ritratti Bonometti e il Ritratto dell’abate Angelo Lechi, caratterizzati da un linguaggio
spoglio e semplificato che analizza in modo distaccato i personaggi che va oltre la loro collocazione sociale e ce li restituisce nella stessa condizione di
«verità» riservata usualmente ai pitocchi.
Sempre provenienti dalla collezione Lechi sono anche il Ritratto di Santa Lechi, il Ritratto del cavalier Giovanni Avogadro e la splendida «Donna che
fa la calza», che appartiene al
ciclo di Padernello.
Accanto a questi vengono
presentati «Il bravo» e «Vecchia contadina», già della collezione Monti della Corte, l’
«Autoritratto come pellegrino» del Comune di Abano Terme, il «Ritratto del conte Giovanni Maria Fenaroli», il «Ritratto di gentiluomo di casa
LEDONNE
DIDESIDERIO
Oggialle 15 nellasala
conferenzedelMuseo di
SantaGiulia (ingresso da
viaPiamarta 4,incittà),si
terrà ilconvegno «Le
Donnedi Desiderio: sulle
traccedi Ermengarda»,
organizzato
dall’associazioneA.ST.A.C.
conilpatrocinio del
Comune diBrescia,
Fondazione Brescia Musei,
Fondazione Cabe
AssociazioneItalia
L’ingresso èlibero.
Barboglio de Gaioncelli» di
collezione privata, che ci colpisce per l’esibito strabismo del
personaggio e l’inedito «Pitocco con bastone» che per la prima volta viene prestato in un’esposizione.
A BRESCIA, in un’apposita sezione allestita nel Museo di
Santa Giulia sono state raccolte tutte le 11 opere del Ceruti
che sono attualmente patrimonio della Pinacoteca Tosio
Martinengo tra le quali spicca
il consistente nucleo di 6 dipinti del ciclo di Padernello.
Alla Fondazione Da Como è
possibile invece ammirare il
«Ritratto del Marchese Carlo
Cosimo Medici di Marignano», interessante esempio del-
Mauro Corradini
LeonardoaMilano
Come abbiamo scritto la settimana scorsa, a proposito della
riapertura della «Camera degli sposi» di Andrea Mantegna a Mantova, anche per la
mostra in Palazzo Reale a Milano, aperta fino a metà luglio,
e dedicata a quel genio che è
Leonardo da Vinci, poco si
può argomentare con il nostro
limitato spazio.
BASTANO tuttavia poche annotazioni, ad iniziare dal fatto
che la mostra milanese raccoglie circa un terzo dell’intera
produzione leonardesca, per
rendere la rassegna milanese
un reale «evento».
Poi, a corroborare il giudizio,
va segnalato che in mostra si
può ammirare (per il primo
mese soltanto) il celebre disegno dell’Uomo vitruviano,
quello che, con le gambe e le
braccia aperte, è contenuto
contemporaneamente in un
quadrato e in un cerchio: tutti
l’abbiamo già visto in riproduzione e lo conosciamo; vederlo dal vero dà ugualmente un
brivido.
GiacomoCeruti. «Duepoveri inun bosco»
SantaGiulia
TACCUINO DEL CRITICO
la ritrattistica cerutiana dell’ultimo periodo milanese; alla Fondazione Sorlini si può vedere infine la grande tela raffigurante «Diana e le ninfe sorprese da Atteone», un dipinto
del periodo milanese già in Palazzo Arconati Visconti che ci
fa conoscere un Ceruti capace
di confrontarsi con la pittura
di storia e di soggetto mitologico.
L’esposizione chiude il 20 settembre; giorni ed orari di apertura variano nelle diverse sedi, il biglietto d’ingresso di
una delle sedi dà diritto alla riduzione nelle altre; fa eccezione la Fondazione Sorlini dove
l’ingresso è gratuito il primo e
il terzo sabato del mese dalle
10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18. •
LA RIFLESSIONE sulle proporzioni, sul senso di una bellezza
assoluta, universale, figlia di
quel sentimento religioso che
vedeva l’Uomo figlio di Dio, accompagna il visitatore attraverso numerose altre pagine,
studi sulle umane fisionomie,
che Leonardo disegnava come
trascrizione di quell’essenza
che è la nostra anima.
A fianco di alcune celeberrime e giustamente celebrate pagine, disegnate, dipinte e anche scolpite (come scordare
«La belle ferronière» - dalla celebre acconciatura - che proviene dal Louvre?), vi sono i
numerosi studi scientifici di
un genio che ha tentato tutto,
realizzato molto, sognato an-
che, prevedendo con secoli di
anticipo, il volo umano e tanto
altro.
LA MOSTRA milanese, con le
sue oltre duecento opere, analizza il maestro italiano, cerca
di sottolinearlo all’interno di
un clima culturale, di scandagliarlo nelle sue molteplici
potenzialità, di vederne infine
l’orma e il segno in alcuni allievi che manterranno intatto il
percorso leonardesco nella loro attività artistica.
Il mondo di Leonardo, appunto: questa è la mostra in
Palazzo Reale; e, se non bastasse, magari ricordandosi di prenotare con un certo anticipo,
nel giorno di questa visita, recarsi a poco meno di un chilometro di distanza, dove Leonardo nel suo periodo milanese ha lasciato su un muro nel
refettorio del convento adiacente al Santuario di Santa
Maria delle Grazie, un altro
straordinario segno delle sue
capacità.
Se al troppo esigente non bastasse, e il visitatore non fosse
sazio, l’immersione nel mondo di un grande può continuare con la visita all’altra esposizione in Palazzo Reale, sulla
pittura lombarda nei due secoli precedenti l’arrivo di Leonardo a Milano («Arte Lombarda
dai Visconti agli Sforza»: dall’inizio del Trecento all’inizio
del Cinquecento); per comprendere anche che Leonardo, quando venne al Nord,
non trovò un deserto, ma ebbe
l’opportunità di porsi in dialogo con una tradizione già consolidata e lasciare quel segno,
cui facevamo riferimento.
SEGNOche la cultura lombarda ha faticato ad abbandonare.
Comprensibilmente. •
PISOGNE. AllaMadonnadella Neve lapoetessaaffiancatadalla violoncellistaDaniela Savoldi
PUBBLICAZIONI. Editada LietoCollelanuova raccoltadi poesie
Ilpercorso sisvilupperàlungo
diecistazioni rileggendole opere
52 componimentidelvincitore delpremio Merini
Grisoniincontra Romanino
ela sua«Bibbia dei poveri»
Franca Grisoni incontra Romanino. Nella chiesa di Santa
Maria delle Neve a Pisogne, domani alle ore 18, per la quarta
edizione del festival «I Volti
del Romanino. Rabbia e Fede» curato dall’ Associazione
Cieli Vibranti, la poetessa sarà
protagonista di «Il mio Romanino», proponendo per la prima volta le liriche ispirate dalle opere del grande pittore bresciano in una serata che vedrà
un dialogo fecondo e coinvolgente tra letteratura, musica e
pittura grazie all’accompagnamento musicale della violoncellista Daniela Savoldi e alla
proiezione di immagini.
Franca Grisoni non si pone
davanti a Romanino con l’interesse dello storico dell’arte
che indaga il linguaggio e i valori della sua pittura, lo considera invece come un compagno di strada con cui condividere un percorso di spiritualità che riguarda la salvezza dell’uomo portata da Cristo.
In Romanino ha trovato infatti un artista che ha saputo
mettere la verità nelle sue immagini, ha saputo con le sue
mani e i suoi colori scrivere
quella «Bibbia dei poveri» a
cui tutti, anche i più umili, hanno potuto attingere il messaggio della Rivelazione.
E in Romanino ha colto una
sorta di identità là dove, da poetessa, ha risposto alla stessa
chiamata proclamando « sö ‘n
fòi de carta che no l’è za pö
bianc» il mistero della salvezza in versi essenziali e carichi
delle dure sonorità del nostro
dialetto.
IL PERCORSO di Franca Grisoni si sviluppa lungo dieci stazioni. Punto di partenza è l’Annunciazione (il riferimento
pittorico è all’affresco del Convento dell’Annunciata a Rovato) dove l’annuncio a Maria si
offre come annuncio ad ognuno; seguono la Visitazione
(l’anta d’organo del Duomo di
Brescia) e la Vocazione dei santi Pietro e Andrea (Chiesa di S.
Pietro a Modena) e qui Romanino si fa evangelizzatore egli
Lapoetessa Franca Grisonioggi aPisogne
stesso e inventa un paesaggio
che non riesce a contenere la
moltitudine dei chiamati.
Nella Cena in casa del Fariseo (Chiesa di San Giovanni a
Brescia) è Maddalena, la peccatrice, che riconosce prima
degli stessi discepoli il messaggio di Cristo; vengono poi le
tappe della Passione: l’Ultima
Cena, il compianto degli ange-
li su Cristo morto, la Discesa al
Limbo, la Resurrezione e il
cammino giunge a conclusione con due momenti in cui protagonista diviene Maria: nell’episodio dell’Assunzione e
nella Madonna della Stella
che torna ad apparire, per tramite del semplice pastore, come Madre e come Chiesa a lei
consacrata. • F.D.L.
Mastropasqua,versi
persilenzioeorchestra
Frammenti di universi distanti eppure mai così vicini che si
contaminano, instaurano nuovi e insospettabili dialoghi,
prendendo poi forma - filtrati
attraverso un bagaglio multiforme di esperienze personali
- in un pugno ben assestato di
versi che raccontano la vita da
un’angolatura non convenzionale. Come non convenzionale, del resto, è pure il percorso
esistenziale e professionale di
Gianpaolo Mastropasqua, barese scapigliato classe 1979
(ma da anni bresciano d’adozione) già vincitore del premio internazionale Alda Merini che ha da poco pubblicato
la sua nuova raccolta di poesie
intitolata «Partita per silenzio
e orchestra» (edizioni Lieto
Colle).
Una dichiarazione d’intenti
in 52 componimenti, che meglio non potrebbe sintetizzare
le camaleontiche vocazioni
dell’autore: medico specializzando in psichiatria, diplomato al conservatorio in clarinetto, è nella scintilla della poesia
che Mastropasqua riscopre
sempre il suo angolo di mon-
do più confortevole. «Dove - dice – riesco a mettere insieme
tasselli di mondi diversi, plasmandoli e riconducendoli a
un sentire più autentico, con
l'entusiasmo dell' eterna giovinezza».
Ecco allora che le sue visioni,
tra flash impressionisti e divagazioni oniriche, raccontano
di alberi, uccelli e briciole con
la stessa disinvoltura di quando virano invece verso più criptiche interpretazioni di cadute libere, labbra terrestri, citazioni simboliste o retaggi ereditati dal pianeta medicina rielaborati poi ad hoc per la scrittura in versi. È il caso, ad esempio, del ricorrente tema della
gravidanza, che si fa ora urgenza metaforica, ora chiave d’accesso verso dimensioni legate
alla mitologia classica.
Oppure ancora di passi come
«Ontoiatra», dove le reminiscenze dentistiche si fondono
alle memorie filosofiche creando un neologismo postmoderno che sorprende tanto nel titolo quanto nelle strofe di cui
si compone. Il risultato è un
cocktail psico-emozionale di
GianpaoloMastropasqua
vissuti e sensazioni, punteggiato - per citare Michele
Passalacqua, che ha curato la
prefazione dell’opera - di «canti selvatici, apparizioni di storie fatali, fuochi di idee e cristallizzazioni
enigmatiche,
porte che si chiudono e si aprono contemporaneamente…».
Spalancando gli orizzonti di
un mondo poetico che ha bisogno di tempo per essere metabolizzato, ma che inevitabilmente finisce per rapire. Con
la stessa elegante, sfuggente
delicatezza con cui lo stesso
poeta scrive: «Sono solo quest’aria che respiro, pura e bestiale come un quadro mai dipinto». • E.ZUP.
45
GIORNALE DI BRESCIA · Domenica 17 maggio 2015
>
SPETTACOLI
«Con le mie canzoni voglio raccontare
tutte le persone che non hanno voce»
L’artista di New Orleans
stasera in concerto
insieme a Michele Gazich
a San Giovanni
Folk
Rosario Rampulla
[email protected]
BRESCIA. Due anime affini che
trovano sul palco il modo per
sublimare una complicità artistica indiscutibile.
La cantautrice americana
Mary Gauthier (voce e chitarra)e il bresciano Michele Gazich (viola e violino) suoneranno stasera nel chiostro di San
Giovanni in contrada San Giovanni 8, in città, per l’unica data italiana del loro tour (inizio
del concerto alle 21, biglietto
12 euro. Info: 338.3893862. In
caso di pioggia, lo spettacolo
si terrà nel teatro adiacente al
chiostro). Un appuntamento
di cui ci dice proprio la cantautrice di New Orleans, iniziando dalla sua partnership musicale con Gazich. «Suoniamo
insieme da molti anni - spiega
- e la nostra collaborazione dà
frutti sempre migliori. Michele è un artista di altissimo livello ed è una grande gioia poter
lavorare con lui. La sua musica parla alla mia anima e il
tempo passato con lui sul palco è sempre pieno di felicità».
La tua musica viene definite «Alternative country». Ti ci
ritrovi?
Per me la musica è essenzialmente un veicolo per raccontare storie, come faceva-
La poetessa Grisoni
in dialogo con l’arte
del Romanino
A Pisogne i nuovi versi
scritti per il Festival
con note di violoncello
di Daniela Savoldi
dialetto sirmionese con la traduzione italiana - saranno contrappuntate dagli interventi
musicali della violoncellista
Daniela Savoldi. L’autrice introdurrà brevemente i suoi testi, raccontando il suo personale approccio con ogni opera.
L’ingresso è libero.
PISOGNE. Appuntamento d’eccezione per la IV edizione del
festival «I volti del Romanino.
Rabbia e fede». Oggi, domenica, alle 18 nella magnifica Chiesadi S. Maria della Neve di Pisogne, la poetessa Franca Grisoni presenterà «Il mio Romanino», testi originali in dialetto di
sua composizione, ispirati alle
opere di Girolamo Romani detto il Romanino. Le letture - in
Occasione unica. Franca Grisoni è una delle voci più importanti della poesia contemporanea. Da sempre scrive i suoi
versi nella lingua del paese natale, Sirmione. Recentemente
si è posta in dialogo con le opere del Maestro bresciano, proprio su sollecitazione del festival «I volti del Romanino».
I suoi testi hanno ricevuto
nel tempo autorevoli recensio-
Incontri
Un’orchestra speciale
e la musica si fa terapia
Concerto
FBOgrxNeuPGNoVe0U6glNwUQC+rWHUvYYwYw3mQRZmM=
ni da parte di critici come Enzo
Siciliano, Franco Fortini, Franco Loi, Giovanni Tesio, Giuseppe Langella, per citare solo alcuni dei non bresciani.
Numerosi i premi nazionali
attribuiti alle sue raccolte, dal
Bagutta Opera prima per «La
böba», al Premio Viareggio per
«De chì», al Biagio Marin.
Insieme fra le note. L’immaginesimbolo di Altravoce di Darfo
Da Bach a oggi
con la chitarrista
Laura Mondiello
Un percorso. La Grisoni, che è
costantemente invitata ad incontri di poesia in ogni parte
d’Italia, ha al suo attivo nove
raccolte di poesie e due opere
per il teatro. La sua opera pubblicata - che si avvicina al migliaio di pagine - è studiata nelle università italiane e anche
all’estero.
Dieci sono le poesie che
Franca Grisoni ora ha dedicato
ad altrettante opere di Romanino, accostandole ogni volta in
maniera differente. Chi parla,
nei suoi versi, può essere un
orante dei giorni nostri, la modella di un quadro chiamata a
posare per la figura della «peccatrice», o, ad esempio, un contadino che il pittore sta ritraendo per l’«Ultima Cena». //
cali, di Borgomanero, e il centro Musicaoltre, di Senago, uniranno le forze formando un ensemble di oltre 60 elementi,
composto da persone con disabilità, musicoterapeuti, psicologi, educatori e volontari.
Esagramma. Il tutto accadrà se-
DARFO. Un’orchestra speciale.
È quella che si esibirà a Darfo,
nel Centro Congressi di via Romolo Galassi 14, oggi, domenica, alle 16, frutto dell’incontro
fra tre gruppi di musicisti provenienti da altrettante scuole
di musicoterapia che seguono
il protocollo Esagramma, sviluppato a Milano da Licia Sbattella e da mons. Pierangelo Sequeri. Il centro Altravoce, di
Darfo, il centro Emisferi musi-
Emozioni. Quella di stasera è l’unica data italiana di Mary Gauthier
Cosa suonerai a Brescia?
noun tempo i trovatori. ConsiDi certo alcune delle canzodero le mie canzoni una via
per parlare di chi soffre, di chi ni composte con i soldati, ma
ha esistenze fuori dagli stan- anche alcune tratte dai miei
dieci album.
dard. Gente come me.
Recentemente, tu e MicheMichele mi ha accennato
alla tua idea di scrivere canzo- le vi siete esibiti nella Catteni sulla tragedia della guerra, drale di Belfast. Anche a Bretraendo ispirazione dai rac- scia il concerto sarà in un edicontanti dei giovani soldati ficio religioso. Ami suonare
in questi posti?
americani. Pensi
Le chiese antidi pubblicare un
«Quando
che in Europa, gli
album con questi
suoniamo
edifici religiosi, sobrani?
insieme
no i miei luoghi
Sì, ho scritto
provo sempre
preferiti per i concanzoni con i vetecerti, anche per
rani
attraverso
una grande
l’acustica. Sono
un’organizzaziogioia»
state realizzate per
ne denominata
amplificare natu«Songwriting with
Mary Gauthier
ralmente la voce e
soldiers». VengoCantautrice
il suono degli struno messi assieme
menti costruiti in
soldati con autori
di canzoni professionisti in legno ha un riverbero naturaun centro di recupero e, in le, molto più lungo ed espresogni session di scrittura, si sivo di quello che possono avepassano due giorni insieme, re in un rock club. La meraviprovando a creare brani sul glia del suono mi fa amare le
mondo dei soldati, sui loro chiese e un senso di sacralità,
traumi. Pubblicherò un al- inoltre, scende su di me. Canbum nel 2016: per me sarà un tare ciò in cui credo, le mie veinno alla pace, mostrando i di- rità in una chiesa mi sembra
la cosa giusta da fare». //
sastri della guerra.
condo i dettami di Esagramma, che offre ai disabili l’opportunità unica di socializzare,
contenere il proprio disagio e
sviluppare le proprie capacità
nel confronto con i capisaldi
del repertorio musicale, l’orchestra eseguirà la Quarta Sinfonia di Gustav Mahler. Ingresso libero. Il gemellaggio proseguirà con altri due concerti,
uno in programma a Senago il
24 maggio e uno a Borgomanero il 31 maggio. // A. FA.
Classica
In programma brani
della tradizione
chitarristica
sudamericana
mirez, ispirata alla morte della
poetessa argentina Alfonsina
Storni e con «Verano Porteno»
(da Le Stagioni) di Piazzolla.
Vincitrice di concorsi e concertista affermata, Laura Mondiello insegna al Conservatorio
di Vicenza e tiene il corso di perfezionamento annuale alla
Scuola Diocesana S. Cecilia.
Sempre oggi pomeriggio, alle
16, nella sede dell’associazione
For-Art (in via Casazza), per
l’inaugurazionedellamostrafotografica di Laura Giancaterina,
si esibiscono Eva Feudo Shoo al
violoncello e Dario Bersanini al
sax tenore (ingresso libero).
Interessante recital della chitarristaLauraMondiello che sarà protagonista del primo «Incontroconlamusica»degliAmicidellaScuolaDiocesanadiMusica Santa Cecilia, in programma oggi alle 18 nell’Aula Magna
del Polo Culturale Diocesano,
in via Bollani 20 (ingresso libeMusica sacra. A Gambara, nella
ro).
Laura Mondiello propone un chiesa parrocchiale alle 18,30,
importante programma che dopo la S. Messa per il 20° annispazia da Bach ai giorni nostri: versariodellascomparsadi Corsiiniziacon«Tarantos»,compo- nelio Andreoli, viene eseguita la
stonel1974dalcompositorecu- «Messa da Requiem» op.48 di
Gabriel Fauré. Ne
bano Leo Brouwer;
sono interpreti l’Orsi prosegue con la A Gambara
«Fantasia elegiaca» Requiem di Fauré chestra «Cameristi
Virgiliani» diretta
op.59 del catalano in ricordo
da Marco Zante ed
Fernando Sor e con
di
Cornelio
il coro «Opera Hou«Nocturnal
after
Andreoli
se» diretto da AlesJohn
Dowland»
sandro Trebeschi,
op.70, scritto da
Benjamin Britten nel 1963 per il solistiilsoprano BarbaraVignucelebre chitarrista Julian Bre- delliedilbaritonoRiccardoCeram. L’opera, una delle più im- ti.
A Sarezzo, nel teatro San Fauportantidellaletteratura chitarristicadel ’900, consta di una se- stinoalle15edalle20,saggioderie di 8 brani, tema e variazioni, gli allievi dei corsi dell’Accadebasati sul song «Come, Heavy mia«AndreaPerotti»edellaSanta Cecilia Young Band. Alle 15 si
Sleep» di John Dowland.
IlconcertocontinuaconlaSu- esibisconogli studentidi pianoite in mi minore BWV 996 di J. S. forte, violino, canto, chitarra e
Bach, originale per liuto. Laura bassoelettrico, alle 20quellidelMondiello chiude il récital con laSantaCeciliaYoung Band(in«Alfonsina y el Mar» di Ariel Ra- gresso libero). // F. C.
Festival
Sold out
il concerto
di Riccardo Muti
Sono esauriti i biglietti per il
concerto straordinario di martedì 19 maggio, al teatro Grande, con l’orchestra Cherubini
e la Filarmonica del festival di
Brescia e Bergamo che saranno dirette dal maestro Riccardo Muti. Il concerto è dedicato
alla peatificazione del papa
bresciano Paolo VI.
Jazz
Giorgio Crescini
and Friends
all’Enosteria
Questa sera alle 20,30 all’Enosteria di viale Piave 136 in città, concerto del quartetto composto da Giorgio Crescini, Stefano Naclerio (sax), Marco
Mottola (contrabbasso) e William Tononi (chitarra). Ingresso con tessera Arci.
A Carpenedolo
Prova finale
del concorso
pianistico
A Carpenedolo, a Palazzo Deodato Laffranchi, oggi alle 20,30
concerto finale del Concorso
Pianistico «Domenico Scarlatti», organizzato dall'Associazione «Vivaldi».
Ladai
prestigiosa
Giuria, è formata
maestri
Cristiano Burato (Conservatorio Monteverdi di Bolzano),
Giampaolo Stuani (Conservatorio Marenzio di Brescia),
Massimiliano Motterle (Conservatorio Giordano di Foggia) e Alberto Arbizzi ( Istituto
Pareggiato Peri di Reggio Emilia), per la direzione artistica
di Alessandro Trebeschi.
14
Domenica 24 Maggio 2015 Corriere della Sera
BS
Cultura
 Spettacoli
A Pisogne
presidente della Fondazione
Brescia Musei, riceverà oggi alle
18 nella chiesa della Madonna
della Neve a Pisogne il premio
Romanino. Si tratta della prima
edizione del riconoscimento
voluto dall’amministrazione
comunale nell’ambito del
festival dedicato al grande
pittore rinascimentale,
Il Premio Romanino
a Massimo Minini
Massimo Minini, gallerista di
fama internazionale,
collaboratore del Corriere della
Sera nonché da un anno
promosso dall’associazione Cieli
Vibranti, per restituire centralità
al nome di Romanino e
rinsaldare il legame tra l’opera
dell’artista e il territorio. Minini
riceve una consacrazione civica
e culturale nel suo paese natale,
in quella chiesa i cui affreschi ha
contribuito a far conoscere (e
ammirare) attraverso libri,
discorsi pubblici, interventi
giornalistici. Interverranno il
sindaco di Pisogne Diego
Invernici, l’assessore alla cultura
di Pisogne Lorenza Gorini,
naturalmente Massimo Minini e
don Giuseppe Fusari, direttore
del Museo Diocesano. L’ingresso
è libero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fenomeno Franciacorta Il vino del momento interpretato da due protagonisti. Con interviste in parallelo
Ziliani: senza confini
il mercato del futuro
 Le domande
Una scommessa
del gusto
e dell’economia
Zanella: è il territorio
la nostra arma in più
di Maurizio Bertera
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Piacevolezza del bere, una
storia di successo, un territorio da scoprire
Certamente, ma siamo solo all’inizio
A parte la primavera, un
progetto ben studiato,
chiaro, condiviso
Quando non si vuole cambiare idea neppure di
fronte all’evidenza
Sì, anche se a volte ci possono essere piccole incomprensioni, dovute a
“difetti di comunicazione”
Ce ne vorrebbe il doppio,
per avere una certa visibilità nel mondo. Ma meglio
con incrementi graduali
per non compromettere la
qualità
Visibilità e conoscenza del
prodotto soprattutto da
parte dei consumatori
stranieri; gli italiani già ci
conoscono bene. Il Franciacorta Wine Bar all’interno di Expo sarà un
punto di accoglienza piacevole ed economicamente accessibile
Lo sviluppo delle esportazioni, in primis nei paesi
dove il consumatore ha
già una certa cultura enologica. Penso agli USA, al
Giappone, al Regno Unito
e alla Germania,
La battaglia dei prezzi: il
Franciacorta deve porsi al
posizionamento che si
merita
All’interlocutore estero
dico: “Se vuoi un aperitivo non troppo impegnativo beviti un Prosecco, se vuoi festeggiare un momento importante opta per uno
Champagne, se sei appassionato di “bollicine” a tutto pasto scegli
un Franciacorta”
A una bellissima
automobile e una
bella azienda di
spumanti
10
11
I
Chi è
 Arturo Ziliani,
enologo, classe
1960, sposato
con Marina,
padre di due
figli. È figlio di
Franco,
considerato
l’inventore del
Franciacorta,
lavora da Guido
Berlucchi con i
fratelli Paolo e
Cristina.
Responsabile
della
produzione dal
1996, è
amministratore
delegato da tre
anni. Membro
del CdA del
Consorzio per
la tutela del
Franciacorta, è
grande
appassionato
di musica.
12
13
14
15
Non credo sia necessario fare confronti: sono
due prodotti diversi, è
come chiedere “Preferisci un Brunello o un
Barolo?”
Salumi, primi piatti,
pesce, carne… la lista è
lunga. Più facile rispondere alla domanda “Cosa non abbineresti a un Franciacorta?”.
Ecco, non lo berrei con
i dolci – sbrisolona con
Franciacorta Demi sec
a parte
Avendo un debole per il
Pinot nero direi Palazzo Lana Extrême, 100
per cento Pinot Nero, e
Cellarius Rosé, dove la
varietà a bacca rossa
rappresenta il 60 %
Cà del Bosco è un bellissima azienda, che ha
fatto moltissimo per lo
sviluppo e il prestigio
del Franciacorta: è
condotta da una persona seria e dalle idee
chiare
l Franciacorta è il vino
del momento, in
primo piano all’Expo
milanese e mai così
popolare tra gli
appassionati. Abbiamo
intervistato i due «signori»
del Franciacorta: Maurizio
Zanella di Cà del Bosco e
Arturo Ziliani di Guido
Berlucchi. Quindici
domande per capire
passato, presente e futuro
di un orgoglio del made in
Italy enoico. Ma anche per
scoprire le passioni dei
protagonisti…
1) Se le dico Franciacorta,
quale è la prima cosa che le
viene in mente?
2) È soddisfatto del
lavoro fatto in questi anni?
3) La cosa che la rende
più di buon umore?
4) E quella che la
maggiormente arrabbiare?
5) C’è unione tra le
cantine della Franciacorta?
6) Il Franciacorta ha una
produzione sufficiente o ce
ne vorrebbe di più?
7) Cosa si aspetta dalla
presenza di Franciacorta
all’Expo?
8) L’obiettivo più
importante dei prossimi
anni?
9) L’errore da evitare?
10) Una frase che dice
spesso parlando del
Franciacorta?
11) Se pronuncio il nome
Ferrari, cosa pensa?
12) Tanti considerano lo
Champagne meglio del
Franciacorta. Cambierà
questo modo di pensare?
13) L’abbinamento ideale
tra cibo e Franciacorta?
14) L’etichetta della sua
azienda più amata da lei?
15) Cosa pensa
dell’azienda diretta dal suo
«collega»?
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Mi viene immediatamente
in mente un vino.
Sì, molto. Ma si può fare
meglio.
Degustare un vino che
emoziona.
Gli invidiosi che spesso
diventano caustici e fanno
parte di quel “demi monde” che non ha saputo crescere con la stessa velocità
che il vino italiano ha dimostrato con il suo Rinascimento.
Sì, è forte. Ma può e deve
migliorare.
E’ sufficiente.
Se, come tutti auspichiamo, Expo avrà il successo
di pubblico atteso, sarà un
trampolino importante
per la diffusione della nostra denominazione nel
mondo, ma anche in Italia.
Tutelare il territorio per
poterlo far diventare la leva promozionale unica e
più importante.
Non tutelare con intransigenza e intolleranza il nostro territorio.
Il ragazzo (il Franciacorta) è fantastico e la
ragazza (la Franciacorta) è magica.
Una “grande” automobile rossa.
9
10
11
Stasera spettacolo al S. Chiara per ricordare la gallerista scomparsa
 La gallerista
Romana Loda
(nella foto) è
scomparsa
nell’ottobre del
2010. Ha
creato e gestito
gallerie d’arte a
Erbusco e in
città
N
on si dice nulla se si dice
che Romana Loda era
una gallerista. Sì, lo era,
con la Multimedia dal 1973 al
1977 a Erbusco, primo presidio
d’arte contemporanea internazionale in provincia; quindi a
Brescia, brevemente in via Aleardi, poi fino ad anni recenti in
vicolo Calzavellia. Ma Romana,
che diceva «non sono niente,
ma ho in me tutti i sogni del
mondo» e che con quei sogni
avrebbe voluto sedurre come
una Marilyn Monroe l’immaginario di tutti, era una suffragetta, una pasionaria degli artisti e
della cultura anni ’60 e ’70 utopica, libertaria, femminista. Viveva di innamoramenti feroci,
di adesioni incondizionate, con
la paura di non amare mai ab-
bastanza. Sondava esperienze e
linguaggi, nell’arte, incarnati da
persone vere, per nutrire tutti
della vitalità dei suoi artisti.
Promuovere mostre ed eventi
era per Romana Loda un rendere partecipi di emozioni personalissime, generate da incontri
e scontri con artisti che avvolgeva in un abbraccio di scritti, lettere d’amore, concerti, film, ritmi jazz, canzoni degli chansonniers francesi da Jacques Brel a
Charles Trenet («Cosa resta dei
nostri amori?»), performances
di body art, di danza, all’insegna
del desiderare ardentemente
dal fondo dell’anima. Aggrediva
— di parole, ovviamente — chi
si mostrava freddo, perplesso.
Viveva l’indifferenza come
un’offesa, una violenza insop-
13
14
15
Sicuramente sì. Sono
due vini diversi per storia, tradizione, cultura
e territorio.
Il Franciacorta è fantastico perché abbinabile a tutte le ore, a
tutti i pasti (esclusi solo dolci e cacciagione).
Pinéro.
Berlucchi è dove tutto è
cominciato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Romana Loda, la pasionaria dell’arte
Eccentrica
12
Il ricordo
 Alle 20.30 al
teatro Santa
Chiara Ctb e
associazione Il
Burdigalense
presentano lo
spettacolo For
you. Omaggio a
Romana Loda.
Video di
Maurizio
Pasetti, regia
Giuseppe
Marchetti, con
Ermes
Scaramelli,
Chiara Pasquali
e 15 testimoni.
Ingresso libero
portabile: «Sono così invadente
che ho disseminato il passato di
nemici». Erano gli anni in cui
c’era la voglia di dirsi tutto. Ma
era di una generosità straordinaria: fu la prima ad aprire la
galleria ai giovani. Anzi, dava loro le chiavi: «Non c’è altra cosa
che io voglia, che vedervi volere». I suoi artisti erano nomadi,
esuli, donchisciotteschi, cavalieri erranti in nome della capacità di aprire altri mondi: «Non
abbelliscono la vita, creano
un’altra vita».
Citava Boris Vian, come lui
voleva essere in anticipo sulla
vita. E infatti come pioniera di
cultura visuale e di incrocio tra
le arti lo fu — fin troppo per il
conformismo e il finto perbenismo di questa provincia che
non la capì —, mentre come
gallerista in senso mercantile la
si dovrebbe definire una scriteriata dissipatrice, perché non
ho ancora ricordato che lei offrì
in anticipo tutto un mondo che
oggi spopola nei musei e nelle
grandi manifestazioni internazionali. Basta citare qualche nome, e i taciuti sono altrettanto
eclatanti, delle due rassegne
che promosse nel 1974 a Erbusco, a giugno Multimedia (Max
Bill, Twombly, Warhol, Beuys,
Christo, Kosuth, Sol LeWitt, Buren, Fontana, Burri, Manzoni,
Parmiggiani, Merz, Paolini, Alviani, Munari, Villa…) e a settembre Coazione a ripetere, prima mostra in assoluto di donne
artiste in Italia, tante convenute
in loco (Louise Nevelson, Niki
de Saint Phalle, Sonia Delaunay,
Diane Arbus, Beverly Pepper,
Hanne Darboven, Agnes Martin, Dorotea Rockburne, Ketty
La Rocca, Gina Pane, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Verita
Monselles, Dadamaino…). E in
seguito in galleria o in mostre
Chi è
 Maurizio
Zanella, 1956,
bolzanino
cresciuto a
Milano, studi in
agraria ha due
figli. Ha
acquistato una
piccola casa in
collina – Cà del
Bosc – ed è
diventato uno
dei “grandi” del
vino italiano.
Fissato con la
tecnologia e
l’innovazione,
guida l’azienda
di Erbusco ed è
Presidente del
Consorzio per
la tutela del
Franciacorta.
Ama la buona
cucina e l’arte,
le moto e le
immersioni. È
milanista.
diventate storiche curate anche
a Falconara, a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, a Castelvecchio
a Verona, altre grandi protagoniste della body art e dell’arte
«dalla parte delle donne» come
M a r i n a A b r a m ov i c , Va l i e
Export, Annette Messager,
Francesca Woodman, Suzanne
Santoro, Nanda Vigo, Jole De
Freitas… E mostre di Tàpies,
Turcato, Baj, Rotella (tutti amici), dei popisti inglesi, specie
Joe Tilson, di tutta la pop italiana, Schifano, Festa, Angeli,
Adami, Tadini, Pozzati, del Pezzo, Spoldi. Aveva tutto, mancava
di tutto, fino a struggersi in uno
sfinimento triste, non perché
avesse sparso ovunque semi
perché attecchissero senza preoccuparsi di fare raccolto, ma
perché l’arte era diventata patinata, e il problema più assillante per tutti era diventata la mancanza di tempo per vere passioni: lei parlò di stagione delle foglie morte.
Fausto Lorenzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente: 10297841
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GIORNALE DI BRESCIA · Sabato 23 maggio 2015
SEBINO E
FRANCIACORTA
AGENDA
DEL
TERRITORIO
Iseo
Ome
Sale Marasino
La Crociera dei sapori
Oggi «Crociera dei sapori» con
degustazione di prodotti e vini
bergamaschi. Partenza da Iseo
alle 20.30, su prenotazione
(035.971483).
«Anonimi per Haiti»
Inaugura oggi, alle 18.30, la
mostra fotografica «Anonimi
per Haiti». Aperta al Santuario
della Madonna dell'Avello a
Cerezzata, fino al 7 giugno.
Serata al cinema
Per la rassegna Sale in...
Cultura, questa sera alle 20.30
nell’ex chiesa dei Disciplini,
proiezione del film «War
Horse». Ingresso libero.
«Ho suonato per Pertini, ma ho
nel cuore l’organo della chiesa»
Dopo 43 anni il maestro
Giancarlo Corna
ha lasciato l’incarico
nella parrocchiale
Sarnico
Sara Venchiarutti
scritto una lettera colma di affetto. Insieme a lui e al Coro
Callidoabbiamovissutolagioia di portare la musica in molti
angoli d’Europa. E a Sarnico,
ogni domenica, venivano a
Messa fedeli da molte località
per sentire l’organo».
Non
chiamatelo pianista.
Nemmeno organista. Lui pre- Alla tastiera. Già, l’organo. Il
ferisce essere definito «musici- «redeglistrumenti- raccontail
sta». Giancarlo Corna (classe musicista -. L’unico che regala
1946) ha alle spalle vent’anni colori,comefosseunatavolozcome docente al Conservato- za». Lo strumento di fronte al
rio di Brescia (prima ancora di quale il maestro Corna non ha
Verona) oltre che una quantità bisogno di spartiti, basta l’iminfinita di concerti in ogni do- provvisazione. Non a caso, a
ve (dall’Inghilterra all’Austria dodici anni, al termine di un
passando per Olanda, Spagna, saggio, il maestro Casiraghi lo
definì «bambino prodigio».
Portogallo e il Vaticano).
Eppure, c’è una cosa che tie- «Da allora la mia vita fu consacrata alla musica
ne a sottolineare.
- continua Gian«Dopo 43 anni, ho E intanto
carlo Coran -. Rismesso di suonare i parrocchiani
cordo le serate
l’organo nella par- stanno già
passate alle Fonrocchiale di Sarniraccogliendo
tidiBoario:lìsuoco».
nai con Giorgio
Un dispiacere, per le firme
per
farlo
Gaber, che mi
carità. Ma per uno
ritornare
chiedeva semchehaallietatoalpiapre di dargli del
noforte le serate del
presidente Sandro Pertini "tu", o con Pippo Baudo che,
(«Erail1982.Miricordochean- per la cronaca, suonava come
dava a letto prestissimo e non camminava: con i piedi piatti.
ne voleva sapere della scorta. Conobbi anche Johnny DorelMi chiese di fermarmi con lui, li».
Poi l’amicizia con Umberto
all’hotelLaurindiSelvaGardena, per più di una settimana. Bossi: «Mi chiese di scrivere
Dovettirifiutare:ilConservato- l’inno della Lega. Così feci.
rio mi aspettava) o che ha suo- UsaiilparolieredeiPooh perla
nato per Papa Paolo VI, forse la parte lirica. Quanto mai: mi
parrocchiale sarnicese può chiamò Roby Facchinetti su
tutte le furie. Il mio inno non
passare in secondo piano.
vennemaiusato».MailpensieAffetto. «Macchè - ribadisce ro è sempre all’organo della
Corna -, ci tenevo tantissimo. chiesa. «Sa che i miei concittaL’ex parroco don Luciano Ra- dini stanno raccogliendo le firvasio, nei giorni scorsi, mi ha me per farmi tornare?». //
Minini, l’arte minimal
che vince... in casa
Pisogne
In principio - era il 1973 - fu
semplicemente il «Banco»: essenziale e unico in una Brescia
che di arte minimal non conosceva granché. Poi, sospinto
dal vento nuovo del «concept»,
Massimo Minini ha passato le
frontiere mostrando il suo passaporto da grande gallerista italiano. A Brescia ha portato artisti come Daniel Buren e Sol
LeWitt, ha intuito per primo la
genialità di Maurizio Cattelan
FBOgrxNeuPFT5bwfeKoD8WJoliGGRonw+qaOlp7naJI=
Protagonista. Massimo Minini
Memorie. Giancarlo Corna col presidente Sandro Pertini
Nella parrocchiale. Il maestro all’organo della chiesa di Sarnico
Al pianoforte. Un’immagine recente del maestro Giancarlo Corna mentre suona il pianoforte nella sua casa
e si è preso il lusso di dire «no,
grazie» ad un invito del Centre
Pompidou di Parigi: ma il cuore pisognese non ha mai smesso di battere. E domani sera Pisogne gli assegnerà il prestigioso Premio Romanino.
«La verità è che si torna sempre volentieri a casa - ha ammesso il famoso gallerista che
sul Romanino ha scritto anche
il libro "Il teatro degli sguardi"
-. Ricevere un riconoscimento
legato a questo grande artista è
sicuramente motivo d’orgoglio, ma anche una responsabilità. Pisogne è un paese che negli anni ha creato piccoli e grandi miti locali e ha imparato a fare di necessità virtù».
A Massimo Minini è legata la
storia e la fortuna di una nuvola nomi legati all’arte concet-
tuale, povera e «minimal»: con
l’animo tenace del pescatore
di lago, quest’uomo di poche
parole ha dato spazio e visibilità ai talenti di mezzo mondo arrivando con le sue mostre di
opere d’arte e fotografie fino
all’Art Basel di Basilea e al Frieze di Londra. Ma ogni moto
perpetuo ha il suo punto di
equilibrio e, per Minini, il polo
di riferimento rimane la terra
d’origine. «Chi entra nella chiesa del Romanino si incanta a
guardare ma, allo stesso tempo, è guardato da centinaia di
occhi: è un’esperienza straordinaria - ha concluso Minini -.
Non ho mai abbandonato Pisogne e questo premio ha un significato speciale». Speciale come ogni ritorno a casa. //
SERGIO GABOSSI
A CURA DELLA REDAZIONE SPETTACOLI | E-mail: [email protected]
GIORNO E NOTTE
58 Spettacoli
BRESCIAOGGI
Sabato 19 Settembre 2015
TAXITEHERAN ALNUOVO EDEN
MALGHESETTI,DUECONCERTI
ILFILMVINCITOREDELL’ORSOD’ORO
ALFESTIVALDIBERLINO2015
STASERASUONERANNOAMAIRANO
SABATOPROSSIMOAOSPITALETTO
LapellicolafirmatadalregistairanianoJafarPanahisarà
proiettatadastaseraalunedì21settembrenellasala
cinematografica di via Nino Bixio. Un ritratto emozionante
dellacittàdiTeheranvistadaifinestrinidiuntaxi.
ANTICIPAZIONI. Per laterzavoltain concertoin un solo anno
TrisdeiVerdena
iltriobergamasco
tornaaBrescia
Il28 novembre sulpalcoscenicodel LattePiùLive
perpresentareilnuovo album «Endkadenzvol. 2»
Ritornoin città dopo dueappuntamenti disuccesso
Claudio Andrizzi
I Verdena fanno tris a Brescia: l’acclamata rock band
bergamasca si prepara infatti
a tornare in città per la terza
volta in pochi mesi sull’onda
del nuovo tour nazionale, in
partenza il 22 ottobre da Firenze e dedicato alla promozione del nuovo album «Endkadenz vol 2».
Non senza sorpresa, fra le
date annunciate nei giorni
scorsi da Dna Concerti è
spuntata ancora una volta la
Leonessa: i Verdena si esibiranno la sera del 28 novembre sul palcoscenico del Lat-
tepiù Live, il club di via Di Vittorio (zona industriale) che
per altro riaprirà il prossimo
weekend dopo una lunga
pausa estiva. La band ha già
suonato davanti al pubblico
bresciano lo scorso 10 aprile,
in uno show alla Latteria Artigianale Molloy andato sold
out in prevendita. Non contenti, sono tornati la sera del
23 luglio dove hanno riscosso ancora una volta un grande successo come «headliner» del Musical Zoo, il festival del Castello di Brescia.
Ora, dopo oltre 50 concerti
in tutte le principali città italiane, i Verdena sono pronti a
tornare nuovamente in scena
QUINZANO. Alla TavernadelleFate Ignoranti
STASERA IN
CONSERVATORIO
Questa sera alle 21,
nella Sala Bazzini del
Conservatorio di
Brescia in piazzetta
Arturo Benedetti
Michelangeli, Marco
Ghiglione terrà una
conferenza sul tema
«Paolo Francesca e la
musica» per i 750 anni
dalla nascita di Dante
Alighieri.
LA FANFARA
A CALVISANO
Concerto
commemorativo per i
20 anni di fondazione
della Fanfara dei
Bersaglieri di
Calvisano, stasera alle
20.45 in piazza Caduti
con la Banda Civica. In
caso di maltempo i
concerto si terrà nella
chiesa di Santa Maria
della Rosa a Calvisano.
PARTY FUNKY
AL LIO BAR
Notte tutta da ballare
al Lio Bar di Brescia:
stasera riprende
l’appuntamento
mensile con il party
Lio’s Funk, dedicato alle
sonorità funky e soul. In
consolle come sempre
Dj Joao. L’inizio della
serata è previsto per le
23.30 con ingresso
libero.
DueappuntamenticoniMalghesetti,ilgruppo
valtrumplino.Staseraalle21nelCortiledelMuseodella
CiviltàContadinadiMairanoperl'XIFestadelContadino
sabato26ore21allaCascinaCattafamediOspitaletto
EnricoMantovani
torna oneman band
Appuntamento live sul palcoscenico della Taverna delle
Fate Ignoranti con uno dei
più apprezzati chitarristi del
panorama provinciale: sul
palco del locale di Quinzano
d’Oglio è di scena questa sera
Enrico Mantovani, musicista
orceano di lunga militanza e
presenza assidua nei calendari live dell’area bresciana.
Autodidatta, polistrumentista, Mantovani ha collaborato a lungo con Giorgio Cordini, che lo ha coinvolto in numerosi progetti come ad
esempio il tributo a De An-
drè «Mille Anni Ancora».
Con lui ha inoltre lavorato
all’album «Chitarre d’autore» nel 2000. Ha all’attivo
un album d’esordio intitolato
«Direzione Nulla», oltre
un’intensa attività di session
man sia dal vivo che in studio
di registrazione, con come
Massimo Bubola (con il quale continua a suonare attualmente), Massimo Ranieri e
molti altri. E’ recentemente
entrato nei Matmata e questa sera a Quinzano si proporrà in versione One man band
acoustic experiece. • C.A.
con un live nel quale primeggeranno le canzoni del secondo volume di «Endkadenz» ,
uscito il 28 agosto e subito volato al primo posto della classifica di vendita Fimi. Non solo: il disco ha conquistato la
posizione regina nella lista
dei dischi più ascoltati su
Deezer, ed è presente con sei
brani (di cui due al 1° e 2° posto) nella chart dei pezzi più
condivisi su Spotify. Last but
not least, ha raggiunto il sesto posto nella categoria dei
vinili più venduti di Amazon.
Nel frattempo, il primo volume di «Endkadenz» è in nomination al Premio Tenco come album dell’anno 2015, e
IVerdena attesiil28 novembre allaLatteria ArtigianaleMolloy
Ilsoldout
inprevendita
faraddoppiare
ancheledate
degliScisma
diBenvegnù
I Ganjas, dal Cile la band
delrockpsichedelico
VIALANA
ILNUOVOFILM
DISILVANO AGOSTI
AL PICCOLOPARADISO
Alle 21, al Piccolo Cinema
Paradiso di via Lana, 15 in
città alle 17 proiettato il film
«Stranamore» di Stanley
Kubrick. Alle 19 verrà proposto «Il fascino dell’impossibile» di Silvano Agosti presentato dall’autore.
O
ASANT’EUFEMIA. Inconcerto questasera
ISaturnusgravitano
nella galassia del Colony
Finale di settimana in grande stile al Circolo Colony di
Sant’Eufemia: sul palco del
club di via Romolo Gessi 14,
vero e proprio tempio bresciano dell’heavy metal, arrivano
questa sera i Saturnus, una
doom band danese che ferma anche a Brescia nell’ambito del nuovo tour europeo.
L’appuntamento è in programma per le 21 con i set di
apertura degli Helevorn,
gruppo melodic death spagnolo, e degli Autumnal. I biglietti d’ingresso costano 12
euro: come sempre l’entrata
al Colony è consentita solo ai
soci Acsi, ma la tessera è acquistabile anche all’ingresso
a 5 euro, oppure online sul sito circolocolony.org. I Saturnus si sono formati nel 1991 a
Copenhagen con un’altra denominazione, assumendo
quella attuale solo un paio
d’anni più tardi. La band ha
inciso fino ad oggi cinque album, a partire dal debutto di
«Paradise belongs to you»
(1997), seguito a ruota da
«For the lovelles» nel 1998: il
loro ultimo lavoro, «Saturn
in Ascension», risale al 2012
ed è uscito a sei anni dal precedente. • C.A.
della loro discografia dopo il
grande successo riscosso da
«Wow» nel 2011.
Intanto la Latteria Artigianale Molloy annuncia un altro «sold out» che ha fatto
raddoppiare la data: si tratta
del concerto degli Scisma di
Paolo Benvegnù che presentano il loro ep «Mr. Newman», il primo prodotto dopo la reunion. Per ovviare alle numerose richieste, la Latteria Artigianale Molloy ha
deciso di raddoppiare le date
della band gardesana: a quella già in programma sabato
17 ottobre ne viene affiancata
anche una venerdì 16 ottobre. •
MONTICHIARI. StaseraalCapita Cafè
Brevidispettacoli
FOTONOTIZIA
due pezzi tratti dal disco sono candidati al riconoscimento per la miglior canzone
(«Un po’ esageri» e «Alieni
tra noi»). Sembra insomma
non conoscere sosta l’ascesa
del trio verso l’olimpo del
rock indipendente italiano:
nati giusto 20 anni fa, i Verdena hanno intrapreso un cammino che li ha visti in costante crescita sia sul fronte artistico che su quello dei consensi di pubblico.
«Endkadenz», che fin
dall’inizio è stato definito dal
gruppo come un unico lavoro
diviso in due per non appesantire il mercato, è il secondo disco doppio consecutivo
Arriva da Santiago del Cile la
band di scena questa sera al
Capita Cafè di Montichiari:
si chiamano The Ganjas, suonano un rock psichedelico a
tinte forti e hanno incastrato
ben due date in territorio bresciano (domani sera si esibiranno anche all’Alberodonte
di
Rodengo
Saiano)
nell’ambito di un tour europeo che, la settimana prossima, li porterà a Parigi, a Londra ed al Liverpool Psych Fest. L’appuntamento di questa sera è in programma per
le 22 con il set di apertura dei
bresciani Dead Candies. Domani a Rodengo la band si
esibirà all’ora dell’aperitivo,
alle 19.30. I Ganjas si sono
formati nel 2000 e sono oggi
considerati come una delle
migliori rock band dell’America Latina, grazie ad un
sound neopsichedelico che
ha fatto proseliti anche in Europa. Il gruppo ha pubblicato
il suo primo album eponimo
nel 2003, seguito nel 2005
da «Laydown». La loro discografia conta 6 titoli: l’ultimo
lavoro, «After dark», è del
2014. • C.A.
ADRO. All’istitutoMadonnadella Neve
GliZoo2 in concertoa Expo
UNA BAND bresciana all’Expo. Sono gli Zoo2, tribute band degli U2,
chestaseraedomanisuonerannoalle19alPadiglionedellaRepubblica Ceca. Nello spettacolo di circa due ore, tutto rigorosamente live,
saràpossibileriascoltarelehitpiùcelebridelquartettoirlandese,nonchégli ultimisuccessidel nuovoalbum«Songs of Innocence».
PISOGNE
ILCOROSANTA GIULIA
NELLACHIESA
DISANTA MARIA
Per il festival «I volti del Romanino. Rabbia e fede» concerto dal titolo «Romanino
in coro» eseguito dalla corale Santa Giulia di Paitone,
alle 20.45 nella chiesa di
Santa Maria della Neve di
Pisogne
TEATROS.GIULIA
MAFET DEBÙ
PORTAINSCENA
«RADICI»
Alle 21 al Teatro S. Giulia
del Villaggio Prealpino, in
città, operatrici e disabili
del centro socio educativo
Siwan di Orzinuovi riuniti
nella compagnia teatrale
«Ma fet debù», portano in
scena «Radici».
Nosteospited’onore
alTalent«Versol’altro»
Noste torna in azione e canta
per il concorso «Verso
L’Altro»: ci sarà anche il cantautore bresciano in qualità
di ospite d’onore alla prima
serata del talent musicale organizzato dall’associazione
Punto Missione Onlus con il
Baule della Solidarietà, in
programma questa sera
all’istituto scolastico Madonna della Neve di Adro.
Stefano Gamba, in arte Noste, ha cantato per alcuni anni con i Daloosma (un album
all’attivo nel 2009, «Le stanze di Benz») prima di dedicarsi nel 2011 esclusivamente al
suo progetto solista.
Dopo la pubblicazione del
singolo «La barista», nel
2013, lo scorso anno ha esordito ufficialmente con il suo
primo album «Sabbia», un
disco registrato all’Ottava di
Brescia con la produzione artistica di Max Comincini, per
il quale l’artista ha anche realizzato la copertina imparando la tecnica del «sand painting».
Oltre che come «special guest» della serata, Noste farà anche parte della giuria del concorso. Alle 20.45, entrata libera. • C.A.
39
GIORNALE DI BRESCIA · Venerdì 18 settembre 2015
>
«Dietro il genio
di Albertone,
il cervello di
Rodolfo Sonego»
Tatti Sanguineti al Musil
ha incantato il pubblico
con vita e opera dell’autore
rimasto dietro le quinte
tratti di una panoramica
sull’«Italia mai vista», attraverso la proiezione di sequenze commentate da «Il vedovo», «Una vita difficile», «Lo
scopone scientifico», ma anche di due documentari didattici, utili a riflettere sulla mente da «uomo di scienza» di Sonego.
Quando De Sica
intratteneva gli
attori ladruncoli
di «Sciuscià»
Cinema
Paolo Fossati
RODENGOSAIANO. «Sonego ave-
va un’indole da scienziato. Si
interessava all’anatomia del
moscerino e alla locomozione del gambero d’acqua dolce».
Tatti Sanguineti saluta con
questa rivelazione il numeroso e attento pubblico accorso
al Musil di Rodengo Saiano
l’altra sera, per la presentazione del suo libro «Il Cervello di
Alberto Sordi. Rodolfo Sonego e il suo cinema» (Adelphi
editore, pp.588, 26 €).
Un’apertura ad effetto, che
ben rispecchia la natura minuziosa dello sceneggiatore
di oltre cinquanta dei film interpretati da Alberto Sordi e
pare svelare qualcosa del carattere di Sanguineti stesso,
che si definisce «un cacciatore di archivi, che sono come
le ciliegie: uno tira l’altro».
L’oratore è un fiume in piena,
capace di intrattenere la platea dalle 19 a mezzanotte (salvo una breve pausa di ristoro), arginato solo dalle domande che invoca avidamente da parte del pubblico e dai
«Grappoli di suoni»
tra convegno e concerti
A Rovato
Intanto, l’Accademia
Musical-Mente ha
aperto la sua prima
sede fuori provincia
«Grappoli di suoni tra le vigne di Franciacorta e Brescia»,
anche per brindare alla prima
sede fuori provincia (e settima
in totale) di Musical-Mente,
ch’è stata aperta ad Acquanegra sul Chiese.
FBOgrxNeuPEYVqjzIaGMssHtXuvycrDzSPkjImyvlAw=
Direttrice. Paola Ceretta
Il colpo d’occhio di Sordi. Sanguineti poi confessa di non
aver mai apprezzato Alberto
Sordi, ma spiega come Sonego, pur adombrato dal successo dell’attore, sia stato in grado di mostrarne il lato geniale. Diceva: «Sordi non è un uomo colto. Ma ha un colpo
d’occhio infallibile. Il suo giudizio è sempre immediato e
fulminante». E tanti sono i
meriti che il libro di Sanguineti restituisce allo sceneggiatore, a partire dal soggetto de «Il
sorpasso», del quale Dino Risi senza l’intervento di Sonego non avrebbe girato il tragico finale, annientando la forza dell’intero film.
La serata assume dunque i
L’Accademia guidata da Paola Ceretta è tra i promotori, unitamentea vari enti e associazioni, della sesta Rassegna delle
Orchestre e delle Formazioni
di Insiemedelle Scuole di musica franciacortine e della città,
impegnate dopodomani, domenica, in una giornata a Rovato.
Al mattino, dalle 10 alle
12.30, nella Sala Zenucchini
nell’omonima piazza è in programma un convegno, che tratterà del «Nuovo profilo professionale di Docente di musica»
(per quanto riguarda sia gli
aspetti contrattuali sia la situazione europea), di «Alta formazione musicale: situazione attuale dei percorsi istituzionali»
e di «Scuole di musica a confronto: progetti in corso e pro-
Con The Flowers of Hell
il rock è orchestrale
L’abbraccio del pubblico. «Di-
temi, cosa volete sapere o vedere?» incalza nelle fasi conclusive Sanguineti, scendendo in platea per confondersi
tra la gente, senza smettere di
conversare, alla ricerca di un
«abbraccio» che arriva puntuale dal pubblico, fatto da
tante piccole curiosità e ricambiato con aneddoti raccontati in modo amichevole
all’ultimo gruppo di affezionati. «Sorprendetemi con le
vostre domande, sono crequesiti posti da Pier Paolo sciuto nel mito dell’improvviPoggio, direttore generale del sazione, per merito di Walter
museo e moderatore dell’in- Chiari. Quando lavoravo con
contro.
lui le serate non finivano mai.
Sanguineti racconta la sto- Mi piace stare qui, se vi diverria del cinema in modo bril- tite. E non temete, ritornerò:
lante: «Rodolfo
hosette sceneggiaSonego era uno «Suo il tragico
ture inedite di Soscrittore che ama- finale del
nego da mostrarvi
va dettare, per "Sorpasso". Con
e due miei film su
questo sposò una
Andreotti da proPolidoro per "Il
dattilografa», e
iettare, frutto di 19
diavolo"
girarono
con i tratti di una
incontri per un togrande avventu- di nascosto il
tale di 45 ore di inra:«unviaggio me- galà dei Nobel»
terviste sul cinemorabile fu quelma. “Lei è come
lo per realizzare “Il Diavolo”, un balsamo” mi disse al termiuscito nel 1963: Sonego partì ne, chiedendomi di continuacon Sordi e il regista Polidoro re a vederci». Pare lo stesso dealla volta del nord Europa, siderio dell’ultimo gruppetto
senzauna sceneggiatura. Scri- di spettatori bresciani. //
veva le scene giorno per giorno, in base alle suggestioni
del momento. Finirono in
Svezia a filmare alcune sequenze durante la cerimonia
diassegnazione dei premi Nobel, senza permesso. Un atto
creativo e coraggioso, nessun
film italiano dell’epoca veniva realizzato in assenza di un
piano di produzione ben definito».
Tatti Sanguineti ha la
Affabulatore. Tatti Sanguineti al Musil // FOTO REPORTER /FAVRETTO
SPETTACOLI
dirompente capacità
di farsi tramite delle
testimonianze dei protagonisti
della storia del cinema italiano.
Tra i tanti personaggi nominati
nella serata al Musil, c’è stata
l’occasione di ricordare l’attore
Franco Interlenghi, celebre
interprete del neorealismo
scomparso la scorsa settimana,
citando un episodio che era
solito raccontare. «Nel 1946,
durante il periodo delle riprese
di “Sciuscià”, nel quartiere
dove giravamo si verificavano
una serie di piccoli furti
notturni. Fu così che il regista
Vittorio De Sica iniziò ad
intrattenere ogni sera con il
canto i ragazzini scritturati per
il film. Da allora la catena di
saccheggi si interruppe...».
getti futuri della rete».
Dalle 15, al Foro Boario in
piazza Garibaldi, esibizioni/
concerto delle formazioni di insieme dell’Accademia Musical-Mente di Monticelli («180
corde», orchestra di chitarre),
di quelle di Gussago, Montirone e Brescia («SvelareGaber»),
della scuola Maggini di Botticino, dell’Accademia Pietta di
Passirano (gruppo di musica
moderna), di Musical-Mente
di Paderno («Tiratubi jazz
band»), del Centro di formazione musicale Mosca di Palazzolo e dell’Accademia Strickler di
Rovato (concerto per orchestra e voci narranti).
La direzione artistica della
giornata è della stessa Paola Ceretta, quella logistica della
Scuola di armonia rovatese. //
La band. The Flowers of Hell sono attesi questa sera in città
Stasera al Lio Bar
BRESCIA. Rock... orchestrale con
The Flowers of Hell, stasera alle
23 Lio Bar di via Togni (ingresso
libero; a seguire The Foggy
Minddjset).ConsedetraToronto e Londra, The Flowers of Hell
è un’orchestra sperimentale
compostadaunaline-upchevaria da 8 a 16 musicisti indipendenti. Il loro sound, in gran parte strumentale, getta un ponte
tra musica classica, post rock,
shoegaze, space rock, e la musi-
ca drone. La loro musica viene
spesso
descritta
come
«un’estensione orchestrale del
lavoro di The Velvet Underground e Spacemen 3». Guidata
dal compositore sinesteta Greg
Jarvis, gran parte del repertorio
dell’orchestra è una esplorazione della sinestesia che porta Jarvis a percepire tuttii suoni come
fluttuanti forme visive astratte.
Nel repertorio dei Flowers of
Hell, che hanno inciso fino ad
ora cinque album, ci sono, tra le
altre, cover di Velvet Underground, Byrds, Spacemen 3, Joy
Division. //
Stagione del Ctb, al via
la vendita abbonamenti
Teatro
BRESCIA. Con l’apertura del
botteghino ai tesserati dell’associazione Amici del Teatro
Stabile, prende il via oggi la
campagna abbonamenti per la
nuova stagione del Ctb.
Oggi, venerdì, la biglietteria
del Teatro Sociale, in via Felice
Cavallotti 20, sarà aperta dalle
9 alle 13 e dalle 16 alle 19 esclusivamente per i tesserati all’Associazione Amici del Teatro
Stabile e per coloro che intendano sottoscrivere la tessera, i
quali potranno usufruire dei seguenti vantaggi: prelazione sul
rinnovo degli abbonamenti alla Stagione 2015/2016 (solo
per gli abbonamenti che danno diritto a prelazione); possibilità di acquistare in anticipo
l’abbonamento alla rassegna
«Brescia Contemporanea» al
prezzo di 32 € anziché 40 €;
possibilità di acquistare in anticipo l’abbonamento alla rassegna «Shakespeare Imago Mundi» al prezzo di 80 € anziché
85€; possibilità di acquistare
in anticipo il biglietto per lo
spettacolo di fine anno «Oblivion: the human jukebox».
Lunedì 21 e martedì 22 settembre, sempre al botteghino
del teatro Sociale e con i medesimi orari, sarà possibile esercitare il diritto di prelazione per
l’abbonamento «Fedeltà» e
per l’abbonamento «Altri Percorsi»,mentre per i nuovi abbonati gli stessi abbonamenti saranno in vendita rispettivamente dal 28 settembre al 2 ottobre, e mercoledì 23 settembre. Informazioni sul sito:
www.ctbteatrostabile.it //
La corale Santa Giulia
dà voce a Romanino
A Pisogne
Le voci. La corale Santa Giulia
PISOGNE. Romanino ritrova la
voce, nel concerto corale in
programma domani, sabato,
alle 20.45 nella chiesa di Santa
Maria della Neve a Pisogne,
per la quarta edizione del festival «I volti del Romanino. Rabbia e fede», promosso dall’associazione Cieli Vibranti. Il compito di trasformare in musica
la bellezza tormentata degli af-
freschi del maestro bresciano
è affidato al gruppo corale Santa Giulia di Paitone, diretto da
Enzo Loda, che proporrà un
viaggio nel tempo, accostando
tradizione e contemporaneità.
Si ascolteranno così intonazioni gregoriane, pagine rinascimentali, brani barocchi, primizie d’autore e lavori sacri di autori bresciani contemporanei.
Il concerto è a ingresso libero.
35 anni di note. La Corale S. Giulia di Paitone ha iniziato la sua
attività 1’8 dicembre 1979, festa dell’Immacolata, per merito dell’attuale direttore Enzo
Loda e dell’allora parroco don
Angelo Treccani. Sorta per il
servizio liturgico, da 35 anni
svolge con entusiasmo questo
compito;contemporaneamente la corale ha tenuto molti concerti e partecipato ad importanti rassegne e concorsi nazionali ed internazionali. Nel suo
repertorio anche prime esecuzioni assolute. //
TEMPO LIBERO
Corriere della Sera Giovedì 17 Settembre 2015
VIVERE
LA
CITTÀ
Appuntamento sabato e domenica
I volti del Romanino: canti sacri a Pisogne e jazz a Rodengo
Doppio appuntamento nel fine settimana per il festival
«I volti del Romanino. Rabbia e fede», promosso
dall’associazione Cieli Vibranti nei luoghi che
custodiscono opere del grande artista bresciano del
Rinascimento. Sabato alle 20,45 nella magnifica
chiesa della Madonna della Neve di Pisogne (nella
foto), definita da Giovanni Testori «la cappella Sistina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bansky, arte e prodezze CINEMA CITTÀ E PROVINCIA
del misterioso writer
PICCOLO CINEMA PARADISO
BRESCIA
MORETTO
Riposo
21.15
MULTISALA WIZ
Al Nuovo Eden rassegna sulla cultura hip hop
Viale Italia angolo via Fratelli Ugoni c/o
Centro Commerciale Freccia Rossa - Tel. 030.28.89.211
Minions
15.30-17.35-19.45-21.40
Inside Out
15.00-17.10-19.25-21.35
Dove eravamo rimasti
A
cosa serve l’arte? Dà interessanti risposte il film
«Banksy does New
York» che questa sera (ore 21)
al Nuovo Eden inaugura un ciclo di proiezioni dedicate alla
cultura hip hop, di cui writers,
rappers e skaters costituiscono
gli elementi fondanti.
La pellicola, da poco arrivata
in Italia e firmata da Chris
Moukarbel, racconta il soggiorno a New York del celebre e
misterioso street artist di Bristol, che riesce a far parlare di
senza rendere mai visibile la
sua identità. Nel 2013 Banksy
annunciava il quartiere, e non
il luogo preciso, nel quale aveva appena finito un suo lavoro
sui muri, dando il via ad una
vera caccia al tesoro: orde di
collezionisti e galleristi, semplici curiosi e fotografi, graffitari dissidenti e tagganti, facevano a gara a vedere l’opera pima che fosse cancellato dalla
polizia. Lo stesso sindaco Michael Bloomberg aveva additato Banksy come deturpatore
della città. Usando gli hashtag
di Twitter, i post su Facebook,
Instagram e Vine, i fans vissero
il brivido dell’attesa, discutevano dei contenuti sociali delle
provocazioni di Banksy e mai
l’arte fu comunque così viva, tra
necessità del suo essere e mercato dell’apparire. Dopo il buio
in sala se ne parlerà con Piera
Cristiani, autrice del blog
www.campiture.com ed esper-
15.30-19.15-21.40
L’attesa
15.00-17.10-19.15-21.40
Via dalla pazza folla
14.20-16.50-19.15-21.40
Minions
14.30
Inside Out
16.30
No Escape - Colpo di Stato
19.20-21.30
NUOVO EDEN
Via Nino Bixio, 9 - Tel. 030.83.79.404
Bansky Does New York
21.00
SOCIALE
Via Cavallotti, 20 - Tel. 030.41.140
Marguerite
21.15
Via Palazzolo - Tel. 030.74.60.530
15.00-17.10
Operazione: U.N.C.L.E.
20.20
Self/less
22.40
Un disastro di ragazza 15.00-17.35-20.10-22.40
Minions
14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
We Are Your Friends
Inside Out
15.30-17.30-19.30-21.30
14.20-16.20-18.30-20.35-22.40
14.30-16.25-18.20-20.45-22.40
Inside Out
15.30-17.45-19.30-21.40
20.00-22.30
Città di carta
20.00-22.30
Inside Out
17.10-18.00-20.10-21.00-22.30
19.30
Tutte lo vogliono
Il fascino indiscreto dell’amore
21.15
Città di carta
Minions
20.00
We are your friends
Il fidanzato di mia sorella
21.30
Minions
CASTELMELLA
AUDITORIUM G. GABER
17.50-20.30-22.40
17.20-19.50
22.20
17.30-20.00
Fantastic 4 - I fantastici quattro
17.40-20.20-22.50
Amy - The Girl Behind The Name
Piazza Duomo, 3 - Tel. 338.61.35.167
Via Fornace dei Gorghi - Tel. 030.99.13.670
Inside Out
20.10-21.00-22.40
CELLATICA
CIPIESSE
Inside Out
20.10-21.00-22.40
Minions
Via Risorgimento 23 - Tel. 030.27.91.881
Riposo
CORTE FRANCA
MULTIPLEX NEXUS
ARTE E CULTURA
Galleria Agnellini Arte Moderna
Via Soldini, 6/A
Robert Rauschenberg Mostra “Robert
Rauschenberg” a cura di Dominique
Stella. In esposizione circa 20 opere polimateriche create dall’artista tra il 1973 e
il 1988. Dalle 10 alle 19.30, chiusura dalle
12.30 alle 15.30
INCONTRI
Primo Piano - caffè letterario
via Cesare Beccaria, 10
Appuntamenti corsari Per il ciclo di
eventi letterari si parlerà di " "Marlene" di
Kozeta Nushi. Ore 20, ingresso con tessera
20.15-22.40
Città di carta
20.20-22.40
REZZATO
TEATRO CTM
Via IV Novembre 91 - Tel. 030.29.54.801
Chiusura estiva
Violette
COSTA VOLPINO
IRIDE-VEGA MULTISALA
SALÒ
CINEMA TEATRO CRISTAL
Inside Out
20.00-22.00
Largo Dante Alighieri, 4 - Tel. 036.55.21.555
Minions
20.00-22.00
Riposo
Duomo Vecchio
Piazza Duomo
Scopribrescia Visita "Brescia curiosa",
itinerario serale ricco di aneddoti e fatti
stravaganti legati a luoghi cittadini .
Ore 21, costo € 6. Prenotazione obbligatoria. Info: tel. 333.4246615
Fonte di Mompiano
Via Fontane, 48
La Via dell'Acqua Visita guidata alla fonte aperta a tutti e incontro per gli insegnanti sul progetto didattico "La Via
dell'Acqua" destinato alle scuole di ogni
grado e ordine.
Ore 17, entrata libera
Postazione Bicimia
Piazza Vittoria
Bicimia Per la "Settimana europea della
Mobilità Sostenibile" evento "I love Bicimia". Ore 11, partecipazione libera
PROVINCIA
Museo di Scienza Naturali
Via Ozanam, 4
Incontri per bambini Per il ciclo di incontri pomeridiani dedicati ai bambini, laboratorio "Zoo di carta". Ore 16.15, info: tel.
030.2978664.
GARDONE RIVIERA
Via Vittoriale, 12
Mostra "Anima e materia" con opere di
50 scultori italiani a cura di Vittorio Sgarbi e Alfonso Panzetta. La mostra indaga il
rapporto tra Gabriele d'Annunzio e la
scultura contemporanea.
Dalle 8.30 alle 19, ingresso con biglietto del
museo (intero € 16)
Museo di Scienza Naturali
Via Ozanam, 4
Incontri al Museo “Corso di introduzione
allo studio dei funghi” per conoscerne le
varietà, l'habitat, il ciclo riproduttivo .
Ore 20.45, info e iscrizioni: tel.
030.640565
SIRMIONE
Piazza Carducci
Mostra-evento del Maestro Vittorio Storaro “Scrivere con la luce. Doppie Impressioni tra fotografia e cinematografia” .
Dalle 10.30 alle 19, chiusura dalle 12.30
alle 16.30; ingresso libero
20.25-22.20
Fantastic 4 - I fantastici quattro
CARNET CITTÀ E PROVINCIA
MUSICA
Castello
Via Castello
Welcome Night L'Università Cattolica
saluta i nuovi studenti con un serata in
musica con Isaia e l'orchestra di radio
clochard, e con la partecipazione straordinaria di Francesco Facchinetti. Conducono la serata Laura e Silvia Squizzato.
Ore 21, ingresso libero
22.10
LONATO
MULTISALA KING
Riposo
Via Torrione, 2 - Tel. 035.97.17.17
Tutte lo vogliono
Minions
Minions
Via Roma, 78 - Tel. 030.98.60.60
14.20-16.25-18.30-20.35-22.40
Minions
20.00-22.30
Via Rovato, 44 - Tel. 030.77.17.644
19.30 - 20.15 - 22.30
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
SUPERCINEMA
Inside Out 3D
22.30
Fantastic 4 - I fantastici quattro
ERBUSCO
MULTIPLEX PORTE FRANCHE
CAPRIOLO
GEMINI
Inside Out
20.00
Inside Out 3D
Riposo
Fantastic 4 - I fantastici quattro
15.10-17.40-20.15-22.40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Inside Out
Via Quinta, 5 - Tel. 030.20.10. 830
Riposo
14.20-16.25-18.30-20.35-22.40
tista Lee Quinones), che abitualmente dipinge la metropolitana. Infine il 3 ottobre, This
Ain’t California di MartenPersiel, la storia di tre adolescenti
che attraversano la Ddr a bordo
di uno skateboard.
Nino Dolfo
TEATRO SANTA GIULIA
Via Sorbanella, 12 - Tel. 030.35.07.911
Amy - The Girl Behind The Name
ta di arte contemporanea e di
comunicazione, in particolare
nell’area digitale.
Questi gli appuntamenti della rassegna, sempre di giovedì.
Il 24 settembre Nas:Time is Illmatic di One9, omaggio a uno
dei più celebrati e intellettuali
rapper, ma anche personaggio
controverso perché controvento della scena hip-hop americana:Nas. All’hip hop, nella sua
complessità, e quindi anche alla breakdance e al freestyle,viene invece dedicato l’appuntamento di giovedì 1 ottobre con
Wild Style di Charlie Ahearn.
Un documentario cult, che racconta la storia di un giovane
writer newyorkese, Zoro (interpretato dal leggendario graffit-
Piazza Medaglie d`Oro, 2 - Tel. 036.45.29.101
Via Onzato 56 - Tel. 030.25.51.499
OZ IL REGNO DEL CINEMA
L’opera Un murale di Bansky, misterioso writer newyorkese
DARFO BOARIO
MULTISALA GARDEN MULTIVISION
Via Francesco Lana, 15 - Tel. 030.28.00.10
Sangue
BS
Samaritana, mensale con piatti, nonché due scene
strappate a fine Ottocento ed oggi custodite dalla
Pinacoteca Tosio Martinengo (Cena in Emmaus e Cena
in casa di Simone il fariseo). Alle 15,30 Fabio Larovere
tiene una visita guidata all’Abbazia e alle 16.30 c’è il
concerto «Jazz on Romanino» con Giovanni Colombo
(piano), Matteo Lorito (contrabbasso), Federico Donati
(batteria). Tutti gli appuntamenti hanno ingresso
libero. Info: cielivibranti.it; 030.395803.
dei poveri», il coro «Santa Giulia» di Paitone diretto da
Enzo Loda esegue un programma sacro che rende
omaggio a Romanino e al suo straordinario ciclo di
affreschi. Domenica il Festival fa tappa all’Abbazia
Olivetana di Rodengo Saiano, dove il pittore ha
lasciato alcuni affreschi nel refettorio della foresteria:
Madonna con Bambino e san Giovannino, Gesù e la
Via Sant’Alessandro - Tel. 030.48.383
15
PALAZZO
SAN SALVADOR
Codice cliente: 10297841
21.00