Pier Paolo Pasolini - Licei Statali Angeloni

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Pier Paolo Pasolini - Licei Statali Angeloni
PIERPAOLO PASOLINI
Pier Paolo Pasolini rappresenta una delle personalità più importanti e rappresentative
della letteratura del dopoguerra. Nato a Bologna il 5 marzo 1922, durante gli anni
dell'infanzia ha seguito il padre, militare di carriera, in diverse parti dell'Italia
settentrionale. Importantissimo nella sua formazione è stato il Friuli, terra d'origina
della madre. Nel 1947 si è iscritto al Partito Comunista Italiano ed ha iniziato la sua
carriera di insegnante nelle scuole medie, ma nel 1949 è stato espulso dal partito e
allontanato dall'insegnamento con l'accusa di adescamento e corruzione di minorenni.
Con questa accusa alle spalle e con un'omosessualità che non era intenzionato a celare,
Pasolini ha suscitato inoltre forti polemiche per via dei suoi aspri giudizi nei confronti
delle abitudini della borghesia dell'epoca, tutta volta al consumo di beni. Non manca di
criticare anche il Sessantotto e quelle che lui definisce le "false rivolte
studentesche", contro cui ha scritto gran parte delle poesie contenute in “Trasumanar
e organizzar”.
Nel 1950 si è trasferito a Roma, dove ha vissuto anni difficili, insegnando in scuole
private per guadagnarsi da vivere. Pasolini è stato importante anche per la
cinematografia italiana essendo grande innovatore ed anticonformista , infatti tutto il
suo repertorio cinematografico è conosciuto per il grande scandalo che suscitò.
Note..impressioni.. da alcune sue pagine:
LA DIVINA MIMESIS
Pasolini definisce quest’opera come un documento e un dispetto per i suoi nemici.
Vediamo lo stesso autore sdoppiarsi nei personaggi di Dante e Virgilio della “Divina
Commedia” , infatti il titolo non può che rimandarci a questo capolavoro letterario del
1300. Pasolini riprende la stessa struttura dell’opera dividendo la narrazione in “canti”
,ma riportando qualcosa di autobiografico. Troviamo solo il viaggio attraverso l’inferno
che ci fa intendere una nuova concezione dello stesso. Il narratore si trova davanti al
cinema “Splendid” in una mattinata di primavera ( non sa se è aprile o maggio del 1963)
, non conosce bene i motivi per cui si trovi li , ma sa solo che deve raggiungere la vetta.
Come Dante , incontra le tre fiere: la Lonza ( fiera incontrastata , lucida e con colori
misti ) , il leone ( feroce , con tanta voglia di divorare ) e la lupa ( una presenza
fastidiosa che viene fuori dal nulla , gli impedisce di arrivare alla vetta ). Pasolini non
sa come si arrivi alla vetta , ma fortunatamente viene aiutato da Gramsci , colui che
egli ritiene come “ il più alto dei poeti del nostro tempo”. E’ un essere misterioso che
diventa la sua guida in questo viaggio intrapreso quasi per caso. Si conclude così il
primo canto. Nel terzo canto i due personaggi si trovano nel primo angolo della città ,
è qui che inizia il vero viaggio. Incontrano dei partigiani , infelici , non come in vita , si
lamentano e corrono come matti dietro ad una bandiera con il simbolo di uno “stronzo”.
E’ qui che troviamo una differenza con l’opera dantesca , infatti Pasolini non attua
pienamente la legge del contrapasso :egli rappresenta i personaggi incontrati proprio
nella forma opposta in cui erano in vita. Definisce tutto questo viaggio come “
allontanarsi per vedere tutto da lontano ed abbassarsi per vedere tutto da vicino” ,
cosa abbastanza ovvia , ma che descrive questo viaggio mistico che ha intrapreso.
Giordano Federici
LE CENERI DI GRAMSCI
Il titolo è tratto da una poesia ed è immaginato davanti alla tomba di Gramsci del
cimitero Acattolico di Roma. Questo libro, scritto da Pasolini, comprende serie di
poesie divise in sezioni: segna l'esigenza di rifiutare i toni e i temi stessi della poesia
del 900, riconducendo la propria vena politica ad una tradizione precedente. Qui
Pasolini affronta il rischio dell'eccentrico, modulando la propria voce su toni
decisamente elevati, proponendo una visione inedita di poesia civile.
Vi scorgiamo inoltre, un potente sperimentalismo formale ed un impegno civile, con un
linguaggio poetico che tende alla prosa e al saggismo.
Questa la mia poesia preferita : “Lo scandalo del contraddirmi”
Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere
con te e contro te; con te nel cuore,
in luce, contro te nelle buie viscere;
del mio paterno stato traditore
- nel pensiero, in un'ombra di azione mi so ad esso attaccato nel calore
degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione
la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza; è la forza originaria
dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più
io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia...
Come i poveri povero, mi attacco
come loro a umilianti speranze,
come loro per vivere mi batto
ogni giorno. Ma nella desolante
mia condizione di diseredato,
io possiedo: ed è il più esaltante
dei possessi borghesi, lo stato
più assoluto. Ma come io possiedo la storia,
essa mi possiede; ne sono illuminato:
ma a che serve la luce?
Francesca Innocenti
RAGAZZI DI VITA
Ci troviamo nella periferia di Roma nel 1945, terminato il secondo conflitto mondiale,
con i tedeschi che presidiano la città. I protagonisti sono degli adolescenti emarginati
dalla società, adolescenti che non sembrano essere mai stati bambini: la strada è la
loro casa e la povertà e la disperazione la loro condizione. La figura predominante è
quella del Riccetto, un tipico «ragazzo di vita» che vive di espedienti. Il mondo in cui si
aggirano i giovani è quello pittoresco e crudele dei bassifondi di periferia, tra
avventurieri, imbroglioni e prostitute. La seconda parte del romanzo vede il Riccetto
avviarsi ad una prima maturità, dimenticando la sua precedente vita e a
un’integrazione nel mondo del lavoro. La sua figura finisce così per perdere interesse,
agli occhi del narratore, mentre altri personaggi acquistano maggiore risalto. L’epilogo
del romanzo vede il Riccetto assistere inerme alla morte per affogamento di un
giovane ragazzo sbandato , sottolineando il cambiato comportamento dell’ormai uomo,
entrato nell’ insensibile e spoglio mondo degli adulti. Caratteristica molto importante
del testo è il lessico con cui è stato scritto. Infatti l'opera è in dialetto romanesco
che identifica meglio il contesto dove vivono i "Ragazzi di vita" ed è elemento di
separazione e lontananza dalla vita reale, dalla vita dei grandi, nonché uno "scarto" che
permette la massima mimesi dell'autore con le vicende narrate e una vera e propria
"dichiarazione d'amore" nei confronti dei ragazzi protagonisti dell'opera.
Il romanzo “Ragazzi di vita” presenta inoltre un contenuto morale: nel primo capitolo il
Riccetto si getta dalla barca in mezzo al fiume per salvare una rondine che stava
affogando, e il romanzo si chiude con lo stesso Riccetto che, dopo aver scontato una
pena detentiva e aver messo la” testa a posto” secondo i canoni borghesi, assiste
all’annegamento di un suo amico ma non si butta perché la ritiene un’azione troppo
rischiosa.
Il primo Riccetto quindi, è un ragazzo furbo e disonesto che però è in grado di provare
compassione e pietà, mentreil secondo, dopo essere diventato responsabile agli occhi
della società, diventa un personaggio piatto, vuoto, che ha perso la purezza,
diventando un egoista della classe media.
Francesca Chierchia & Rachele Moretti
UNA VITA VIOLENTA
“Una vita violenta” è un romanzo scritto da Pier Paolo Pasolini e pubblicato nel 1959 da
Garzanti. Con questo romanzo egli vuole descrivere la vita di alcuni ragazzi nelle
borgate romane. Il romanzo risulta apparire molto moderno poiché cattura l'interesse
e l'attenzione del lettore raccontando la vita e i guai del personaggio principale. E'
scritto in dialetto romano per far entrare maggiormente il lettore nella vicenda.
Personalmente consiglio la lettura di questo romanzo poiché mi sono divertita molto
nel leggerlo. Mi ha colpito soprattutto la semplicità che Pasolini ha utilizzato per
descrivere la vita disastrata dei ragazzi della borgata di Pietralata e i momenti di
gioia e di cambiamento che si sono succeduti man mano che la storia continuava. Detto
ciò auguro a tutte le persone che sceglieranno di leggere questo romanzo una Buona
lettura!!!!
Marta Bussolotti