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Venerdì 10 Settembre 2010
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di CORRADO LOSITO
Sarà stato il caldo che unito all’umidità da clima malese ha spinto alla più fervida
immaginazione, anche i pragmatici di professione. O più probabilmente la
necessità di venire incontro alle esigenze di piccoli e grandi: sta di fatto che
qualche giorno fa la zona di Pian di Massiano per un intero pomeriggio si è
trasformata in un vero e proprio territorio incantato.
L’atmosfera onirico visionaria si è respirata in un amen transitando dalle parti
dell’Osteria di Pinocchio, locale che da qualche giorno ha aperto i battenti in zona.
Quasi d’incanto, lungo la via che porta al ristorante, si è formata una coda
interminabile di macchine costrette a cedere il passo ad un gruppo di trampolieri
sbucati dal nulla. Qualcuno ha cominciato a stropicciarsi gli occhi, qualcun altro
poco accomodante ha maledetto la scelta. Altri, meno infuriati, hanno sorriso
chiedendo ai bambini di ammirare lo strano spettacolo.
«Ma che sta succedendo?» chiede una madre più sorpresa che incuriosita con il
figlio che la prega di seguire i due trampolieri, che nel frattempo seguiti da una
pletora di bambini festanti distribuiscono palloni e sorrisi, invitando tutti ad entrare
all’interno della favola, pardon del locale. Ed è qui che tra una carezza della fata
turchina, un dispetto del gatto e la volpe e un consiglio del grillo parlante il
pomeriggio ha inizio. Pinocchio, in vena di sincerità, evento che si realizza solo
nella realtà, è Francesco Micci, titolare dell’attività e ideatore della baby kermesse.
«L’idea nasce dall’osservazione dei bisogni dei bambini e dalla necessità di
creare due spazi vicini, uno per i bambini e uno per gli adulti in termini di cibo,
mentre i più piccoli vivono in un mondo fantastico tra divertimento, cibo e
creatività». Lo slogan recita quindi, tempo libero cibo e divertimento come rimarca
lo stesso Micci: «Cibo e divertimento da 0 a 99 anni» precisa il titolare dell’attività,
sebbene non si capisca che male abbiano fatto i centenari, costretti ad arrendersi
dopo aver raggiunto il secolo di vita. Ma non è tutto, c’è molto altro in questo
progetto curioso ma soprattutto innovativo. «In Italia siamo i primi in assoluto.
L’elemento trainante è la favola, l’altro aspetto consiste nel voler creare per i bimbi
questo ambiente con la cucina fantastica, infatti abbiamo inventato dei piatti
particolari, studiati dai dietologi dove il bimbo assaggia cibi che solitamente non
mangia ma, presentati in quella maniera ovverosia, accompagnati da una favola
che viene loro raccontata si lasciano catturare».
Insomma un fantastico (nel vero senso del termine) connubio tra cibo e favole ed
una strizzatina d’occhio all’elemento biologico, tanto in voga in questi anni. In
quest’ottica muove il progetto “Osteria di Pinocchio” e un pomeriggio inaugurale
all’insegna della favola, quella più conosciuta. La festa intanto prosegue a ritmi
sincopati così come il caldo che non da tregua picchiando su teste e velleità dei
convenuti; c’è il cantastorie che coinvolge tutti nel suo meraviglioso mondo con i
bimbi che lo osservano ammirati ed intrigati, oltre ad un paio di fatine che invitano i
piccoli nei loro laboratori dove apprendono l’arte culinaria e quella creativa. Non si
vede Lucignolo evidentemente ancora dalle parti del paese dei balocchi.
Ci sono però gli aquiloni e Luigino Burico, l’uomo che insegna ai bambini come
costruirli e farli volare nonostante le bizze del vento, quasi assente e il luogo, a suo
dire poco adatto per il vecchio passatempo: «Questo è uno dei giochi più antichi
della terra, noi facciamo laboratori per ragazzi regalando un paio d’ore di felicità
con un gioco che non inquina e rende tutti contenti, basta solo un po’ di vento,
sebbene i ragazzi prediligano ultimamente passatempi diversi, più tecnologici».
Strano perché, nel momento in cui vengono aperti i laboratori, un nugolo di bambini
assalta il bancone smanioso di imparare e ansioso di far volare la sua creazione. I
più piccoli assistono, ascoltano e poi si lasciano andare facendo svolazzare i loro
aquiloni.
Intanto calano le tenebre e la favola così come il fantastico pomeriggio, finisce
anche se per un solo giorno, perché a partire da quello successivo, tutto tornerà
come prima.
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