Nuoto sincronizzato [Gli Sport - Nuoto

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Nuoto sincronizzato [Gli Sport - Nuoto
[Gli Sport - Nuoto sincronizzato]
Nuoto sincronizzato
Le origini
Il nuoto sincronizzato, inteso come
danza in acqua, si trova raffigurato
in dipinti e mosaici di epoca romana,
mentre il suo sviluppo come disciplina
sportiva è relativamente recente e
può essere collocato all’inizio del XX
secolo.
Progenitrice di questo nuovo sport è
l’australiana Annette Kellerman, che
nel 1907 diviene famosa negli Stati
Uniti per le sue evoluzioni all’interno
di una grande vasca di vetro al New
York Hippodrome. La Kellerman passa
alla storia anche come l’inventrice del
costume intero e per essere stata la
protagonista del film A daughter of
Gods (1916), la prima produzione da
un milione di dollari nella storia del
cinema e anche la prima pellicola in
cui compare un nudo integrale.
Nel 1917 Katherine “Kay” Curtis,
dell’Università
del
Wisconsin,
contribuisce con la musica a costruire
un vero e proprio balletto acquatico,
che grazie anche al suo apporto viene
inserito nei programmi di educazione
fisica femminile.
Negli anni ’40 hanno grande successo
le esibizioni acquatiche di campioni
come Johnny Weissmüller ed Esther
Williams nello spettacolo Acquacade
dell’impresario Billy Rose (marito
di Eleanor Holm, nuotatrice celebre
per la sua esclusione dalla squadra
americana a Berlino 1936) e la stessa
Williams si esibisce in performance
acquatiche in numerosi film.
Il nuoto sincronizzato viene riconosciuto
dalla FINA (la Fédération Internationale
de Natation Amateur) nel 1952, mentre
i primi campionati mondiali vengono
organizzati nel 1973, con in programma
gare individuali, di coppia e a squadre.
Nonostante il nuoto sincronizzato sia,
per regolamento, uno sport femminile,
non sono mancati campioni di sesso
maschile, come il francese Stephane
Miermont (ct di Francia e USA tra il
1988 e il 2000 e membro del Cirque du
Soleil) e lo statunitense Bill May.
In Italia
Molto diffuso negli Stati Uniti, il nuoto
sincronizzato finisce sotto i riflettori in
Italia in occasione dei Giochi di Roma
1960, quando una rappresentativa
statunitense è in vasca per un’esibizione
promozionale.
La pratica nel nostro Paese risale però
agli anni 70, il polo di riferimento
inizialmente è Roma e la pioniera
che si impegna per la sua diffusione
è Rumilde “Rumy” Cucchetti, ex
specialista della farfalla. I primi passi
a livello internazionale non sono
semplici: ai Mondiali di Berlino, nel
1978, l’Italia è ultima, superata anche
dall’Egitto. Nel 1991 ad Atene le
azzurre salgono per la prima volta su
un podio europeo, chiudendo al terzo
posto la prova a squadre, alle spalle di
Russia e Francia.
Primi campionati nazionali:
1977
Prima presenza ai Giochi Olimpici:
1984
Miglior piazzamento ai Giochi
Olimpici:
- 1996 Squadra 6°.
(Ballan, Bianchi, Brunetti, Burlando,
Carnini, Carrafelli, Cecconi, Celli,
Farinelli, Nuzzo)
- 2000 duetto 6°
(Cecconi-Lucchini)
- 2000 Squadra 6°
(Cecconi, Lucchini, Ballan, Bianchi,
Brunetti, Burlando, Cassin, Dominaci,
Porchetto).
La gara
Sono previste due gare: il duo (riservato
alle coppie) e la prova a squadre (in
cui ogni formazione è composta da 8
nuotatrici, più un’eventuale riserva).
In entrambe le prove la classifica
finale è stilata sommando i punteggi
ottenuti nel programma tecnico
e nel programma libero. Nel duo
le coppie eseguono due volte il
programma libero, una prima volta
nelle eliminatorie e, successivamente,
in finale. Per la classifica il programma
tecnico si somma al punteggio del
secondo programma libero, cioè quello
della finale.
[Gli Sport - Nuoto sincronizzato]
Durata
Tecnico Libero
Duo
2:20
3:30
Squadra 2:50
4:00
Valutazione
La votazione è composta da due
giudizi: uno per il merito tecnico
(che tiene conto di esecuzione,
sincronizzazione e difficoltà) e l’altro
per l’impressione artistica (che
considera coreografia, interpretazione
della musica e presentazione).
All’Olimpiade
Il nuoto sincronizzato è, insieme a
ginnastica ritmica e softball, una delle
tre discipline olimpiche riservate alle
donne. Nel 1952 viene inserito a scopo
dimostrativo a Helsinki, mentre le
prime medaglie sono messe in palio
a Los Angeles 1984, con una gara
individuale (solo) ed una a coppie
(duetto). Questo programma resta
invariato sino ad Atlanta 1996, dove
le atlete gareggiano invece in un’unica
prova a squadre. A partire da Sydney
2000 si raggiunge l’assetto attuale, con
una gara a coppie ed una a squadre.
Nel 1992 a Barcellona nel duo sono
due coppie di gemelle omozigoti
ad aggiudicarsi le medaglie d’oro
e d’argento: prime giungono le
statunitensi Sarah e Karen Josephson,
seconde le canadesi Penny e Vicky
Vilagos. Una situazione del genere era
già capitata nel canottaggio a Mosca
1980 nel due senza: 1. Joerg e Bernd
Landvoigt (GDR); 2. Yuri e Nikolai
Pimenov (URS).
Ad Atene 2004 la statunitense Tammy
Crow gareggia nella prova a squadre
(contribuendo al bronzo degli USA)
18 mesi dopo un incidente d’auto in cui
erano morti il suo ragazzo, il 26enne
Cody Tatro, e un bambino di 12 anni,
Brett Slinger. La Crow, che era alla
guida, se l’era cavata con 11 viti e una
placca per tenere insieme l’omero.
La nuotatrice ha potuto gareggiare
ai Giochi perché la Corte che l’ha
giudicata le ha concesso di scontare
dopo l’Olimpiade i 3 mesi di carcere
cui è stata condannata per l’incidente.
Medagliere
Stati Uniti
Russia
Canada
Giappone
Francia
Totale (11 gare)
ORO
ARGENTO
BRONZO
TOTALE
5
4
3
12
2
4
4
10
2
1
7
1
11
9
4
8
11
1
33
Record
Maggior numero di medaglie
5
5
Miya Tachibana (JPN - 1996/2004)
Miho Takeda (JPN - 1996/2004)
Maggior numero di medaglie d’oro
3
3
Olga Brusnikina (RUS - 2000, 2004)
Mariya Kiselyeva (RUS - 2000, 2004)
Più giovane medagliata
16-065
Valérie Hould-Marchand (CAN - 1996)
Più giovane medagliata/oro
18-325
Yelena Soya (RUS - 2000)
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Più anziana medagliata
31-241
Olga Kozlova (USA - 2004)
Più anziana medagliata/oro
28-210
28-210
Karen Josephson (USA - 1992)
Sarah Josephson (USA - 1992)
POSIZIONE DI GAMBA DI BALLETTO
(in superficie)
La testa, il tronco e una gamba paralleli alla
superficie. L’altra gamba perpendicolare
alla superficie.
POSIZIONE DI GAMBA DI BALLETTO DOPPIA
(in superficie)
Le gambe unite e in estensione
perpendicolari alla superficie. La testa in
linea con il tronco, viso in superficie.
POSIZIONI DI GAMBA FLESSA
(supina)
La gamba flessa ha la punta del piede
a contatto con la parte interna della
gamba in estensione ad un’altezza tra il
ginocchio e la coscia. La coscia deve essere
perpendicolare alla superficie.
POSIZIONE DI CAVALIERE
La parte bassa della schiena è inarcata,
con le anche, le spalle e la testa su una linea
verticale. Una gamba è in estensione e in
verticale, l’altra è distesa all’indietro con il
piede in superficie, il più possibile vicino
ad una posizione orizzontale.
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POSIZIONE VERTICALE
Il corpo in estensione, perpendicolare alla
superficie, le gambe unite, la testa rivolta
verso il basso. La testa, in modo particolare
le orecchie, i fianchi e le caviglie in linea.
POSIZIONE RAGGRUPPATA
Il corpo in massima raccolta con le gambe
unite, il dorso ricurvo. I talloni accostati ai
glutei e la testa accostata alle ginocchia.
POSIZIONE CARPIATA IN AVANTI
Il corpo flesso all’altezza delle anche a
formare un angolo di 90°. Gambe unite e
in estensione. Il tronco in estensione con il
dorso piatto e la testa in linea.
POSIZIONE DI SPACCATA
Le gambe sono divaricate uniformemente
in avanti e indietro con i piedi e le cosce in
superficie. La parte bassa della schiena è
inarcata, con le anche, le spalle e la testa su
una linea verticale.