La Basilica

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La Basilica
Situata nel quartiere della Borgata,insieme al monastero, da secoli
alle cure dei Frati Minori Francescani, la chiesa di S. Lucia extra moenia,
sorge sul luogo ove la Santa subì il martirio il 13 dicembre del 304. La
chiesa, come si presenta oggi, chiude un lato dell’omonima piazza S.
Lucia, mentre un tempo per giungervi era necessario attraversare le
campagne fuori della città compiendo in condizioni meno agevoli, il
percorso che ancora oggi segue la processione che conduce l’argenteo
Simulacro della Santa, dalla Cattedrale fino alla sua Basilica, il 13
dicembre. La Basilica di S. Lucia ha sicuramente origini bizantine, così
come dimostrano alcune pitture rinvenute durante i lavori di ripristino
delle catacombe sottostanti che, a dire dell’ Orsi, sono databili
sicuramente al III secolo ma le forme in cui oggi si presenta, sono riferite
al periodo normanno. Grazie ai Normanni, i quali cacciarono gli invasori
musulmani all’inizio del XII secolo, la Basilica di S. Lucia riacquistò
splendore e importanza; essi ampliarono il perimetro della chiesa e le
absidi che la chiudono ad est, sullo stile delle grandi cattedrali di
Monreale, Messina e Catania. Sicuramente le absidi come l’interno
dovevano presentare una pregevole decorazione musiva, oggi purtroppo
scomparsa a seguito dei vari rimaneggiamenti operati sulla struttura in
diverse epoche e ai gravi danni subiti a causa di alcuni terremoti, dei
quali il più devastante fu quello del 1693 che sconvolse tutto il Val di
Noto. Ciò che rimane oggi, del periodo normanno è la torre campanaria
la cui parte sommitale venne ricostruita da Giovanni Vermexio, insieme al
bel portale centrale che immette all’interno della Basilica. Caratteristica
del portale è l’arco marmoreo a ferro di cavallo che si innesta su colonne
di marmo; sulla parte sommitale delle due colonne di ingresso sono
presenti due leoni accovacciati che si fronteggiano. I due ingressi, quello
centrale sul lato ovest e quello laterale sul lato sud, sono coperti da un
grande portico che costeggia interamente i due lati della Basilica. Il primo
portico fu costruito dall’architetto Pompeo Picherali, con colonne
aggettanti poste su un basamento in corrispondenza delle paraste del
portico ed un ampio cornicione aggettante. Tra le colonne si aprivano
archi a tutto sesto che alleggerivano l’intera struttura. Il portico che
vediamo oggi, è stato ricostruito sul modello del precedente a seguito di
un tragico crollo avvenuto durante i festeggiamenti patronali del
dicembre 1970. Sulla parte superiore della facciata spicca il grande
rosone a occhio, di sicura epoca trecentesca in quanto gli archetti gotici
che si irradiano dalla formella centrale sono un elemento tipico di
quell’epoca. L’interno della Basilica è a tre navate, di cui quelle laterali
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coperte da volte a crociera mentre quella centrale, più alta, presenta
un’importante lavorazione a capriate lignee risalenti al XIV secolo. Lungo
le navate sono presenti altari marmorei sovrasti da nicchie che accolgono
i simulacri dei santi francescani, S. Francesco, S. Antonio e S. Pasquale
Baylon. L’ultimo altare della navata destra, verso il presbiterio ospita
invece un simulacro ligneo di S. Lucia. L’abside centrale faceva un tempo
da sfondo, al pregevole dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio del
Seppellimento di Santa Lucia, oggi purtroppo non più in Basilica, a
causa dei continui lavori di restauro a cui è stata sottoposta la chiesa. Il
presbiterio è chiuso da una balaustra in marmo con l’altare maggiore, in
marmi policromi ove sono collocate anche due aquile con l’antico stemma
della città di Siracusa, e i due altari laterali corrispondenti alle absidi più
piccole; quello di destra destinato al Tabernacolo per il Ss.mo Sacramento
su cui campeggia una grande statua lignea dell’Immacolata Concezione e,
quello di sinistra che ospita invece il grande simulacro ligneo del Sacro
Cuore di Gesù. Uno degli elementi più importanti della Basilica e cari alla
devozione siracusana, è la colonna del martirio di S. Lucia che è posta
sulla destra, guardando l’altare maggiore, fra questo altare e quello del
Ss.mo Sacramento. La colonna in granito rosso, secondo la tradizione
indica il punto esatto in cui la Santa subì il martirio e rese l’anima a Dio.
Pregevoli anche i Crocifissi presenti in questa Basilica, tre in tutto, di cui
due dipinti su tavola e risalenti al XIII e XIV secolo, ed uno seicentesco in
legno e cartapesta.
Bibliografia
G. Agnello, Siracusa nel Medioevo e nel Rinascimento, Salvatore Sciascia
Editore, 1964.
O. Garana, Santa Lucia V. e M. Siracusana, Tipografia Marchese, 1992.
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