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COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS
viale Manzoni 55 – 00185 ROMA Tel. 0677591926 Fax 0677206060
email: [email protected] sito: www.pubblicoimpiego.cobas.it
LA CONFINDUSTRIA ALL’ATTACCO DEL
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE!
Nei giorni scorsi la Confindustria ha presentato il documento per la
riforma della contrattazione collettiva che ridimensiona non solo il
contratto collettivo nazionale ma riscrive l’intero sistema delle relazioni
sindacali indebolendo il nostro potere di acquisto e di contrattazione.
Le “moderne” relazioni sindacali cui la Confindustria fa riferimento, si
traducono in un sostanziale ritorno alle condizioni di lavoro dell’800,
attraverso la santificazione delle “ragioni dell’ impresa” alle quali
sacrificare diritti, salario e salute di milioni di lavoratori.
Non è vero che la mancata crescita del paese dipende dalla scarsa
produttività dei lavoratori italiani visto che la ricchezza prodotta in questi
anni non ha incrementato il lavoro, il salario e i servizi ma solo i profitti
delle imprese.
Cisl ed Uil (ma anche UGL) hanno già annunciato la firma del
documento, la Cgil, con divisioni interne, balbetta e prende tempo senza
informare e mobilitare i lavoratori contro questa ennesima sconfitta.
Per guadagnare consenso Confindustria e CGIL, CISL e UIL omettono
molte verità, per esempio:
1) nel settore privato all’85% delle imprese è di fatto preclusa la
contrattazione integrativa e quindi un contratto nazionale più
debole penalizzerà ancora di più questi lavoratori che poi sono la
maggioranza del sistema produttivo;
2) nel settore pubblico, con i tagli alla contrattazione di secondo livello
stabiliti dalla manovra d’estate, lo spostamento di risorse dal livello
nazionale a quello decentrato comporterà che alla stragrande
maggioranza dei lavoratori saranno riservate retribuzioni sempre
più basse, mentre una esigua minoranza percepirà, più o meno,
quanto già percepisce oggi.
Vediamo nel dettaglio i punti salienti del documento:
 Il baricentro della contrattazione si sposta dal livello nazionale
(che garantirà soltanto i minimi tabellari) a quello decentrato e
così verranno meno alcune tutele collettive spianando la strada
a forti differenziazioni salariali su basi regionali, mettendo i
lavoratori gli uni contro gli altri. Se fino ad oggi ogni due anni si
rinnovava la parte economica dei contratti, con questa intesa
essi saranno triennali con una secca perdita di salario;
 sostituzione della truffaldina inflazione programmata con un
altro indice di calcolo, (l’ indice previsionale depurato), ancor
più basso, poichè non tiene conto dell’inflazione cosiddetta
importata (vedi costi del petrolio). Insomma, con l’inflazione
reale che supera il 4%, la Confindustria propone un sistema di
calcolo del potere di acquisto che alla fine indebolirà
ulteriormente le nostre retribuzioni;
 possibilità di derogare (ovviamente in peius) a livello territoriale
istituti economici e normativi stabiliti dalla contrattazione
nazionale;
 ulteriore limitazione del diritto di sciopero per sette mesi in
occasione delle vertenze contrattuali: in questo modo non
avremo più alcun strumento di pressione per ottenere migliori
contratti e tutele dei nostri diritti (e poi ci vengono a parlare di
democrazia!);
 riduzione dei contratti a qualche decina con accorpamento di
tante categorie che, perderanno la loro forza e autonomia
contrattuale, a discapito degli interessi dei lavoratori;
 ingresso di CGIL, CISL e UIL, insieme alle imprese, negli enti
bilaterali per gestire servizi; in questo modo il sindacato
cesserà di essere uno strumento a tutela dei lavoratori per
acquisire invece la caratteristica di un comitato di affari.
Insomma, si vuol configurare un modello di sindacato (che tanto piace al
segretario della Cisl Bonanni) che, invece di organizzare lotte e
mobilitazioni, dovrà sposare in toto le ragioni dell’impresa, divenendo
complice delle sue scelte scellerate, che già oggi attaccano
pesantemente i nostri diritti, il nostro salario e le nostre pensioni.
E’ GIUNTO IL MOMENTO DI RIALZARE LA TESTA!
Fermiamo l’attacco congiunto di Confindustria e governo!
VENERDI’ 17 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
NAZIONALE INDETTO DAL SINDACALISMO DI BASE
(COBAS, RDB, SDL)
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Piazza della Repubblica ore 10
Difendi i tuoi diritti e la tua dignità!
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