PIANO ANNUALE per l`INCLUSIONE
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PIANO ANNUALE per l`INCLUSIONE
PIANO ANNUALE per l’INCLUSIONE SCUOLA INCLUSIVA - QUADRO NORMATIVO Una scuola inclusiva guarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità; è una scuola che interviene prima sul contesto, poi sul soggetto e che trasforma la risposta ai suoi bisogni da specialistica in ordinaria. Una scuola che ‘include’ è una scuola che ‘pensa’ e che ‘progetta’ tenendo a mente proprio tutti. Nella scuola che lavora per l’inclusione è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola si realizza avvenire quando è condiviso da tutto il personale coinvolto. (Dario Janes) La Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e la C.M. n°8 del 6/3/2013 La Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento e alla personalizzazione del percorso formativo per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La circolare Ministeriale n. 8 fornisce indicazioni operative su alcune rilevanti problematiche: sottolinea la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) con lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee; prevede il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP deliberato dal Consiglio di Classe; ribadisce i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri interventi anche a tutti gli altri alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES). 1 Chi sono i BES ? 2 La Direttiva ministeriale e la Circolare del 6 marzo/2013, in sostanza, estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013, in particolar modo, sottolinea come sia doveroso, da parte dei Consigli di classe o dei teams dei docenti, indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Lo strumento privilegiato resta il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. 3 LA SITUAZIONE NEL NOSTRO ISTITUTO Il Piano Annuale per l’Inclusione degli Alunni con Bisogni Educativi Speciali è rivolto ad una popolazione scolastica distribuita in modo eterogeneo su un ampio territorio della regione Campania, dove sono situate le sei Sedi del nostro Istituto: 1. SEDE DI SALERNO 2. SEDE DI BATTIPAGLIA 3. SEDE DI CAPACCIO 4. SEDE DI CASTEL SAN GIORGIO 5. SEDE DI ANGRI 6. SEDE DI SARNO a) Disabilità Certificate (Legge 104/92 art.3, commi 1 e 3) Minorati vista Minorati udito Psicofisici 13 18 Tot. a) 13 18 b) Disturbi Evolutivi Specifici DSA 3 1 ADHD Borderline cognitivo 1 Altro Tot. b) 4 1 c) Svantaggio Socio-economico 7 Linguistico-culturale 1 2 Disagio comportament./relazionale 1 Altro Tot. c) 9 2 Totale BES (a+b+c) 26 21 Popolazione scolastica 157 119 % BES rispetto alla popolazione scolastica 17 18 N° PEI redatti dai GLHO N° PDP redatti dai CdC in presenza di certificazione sanitaria N° PDP redatti dai CdC in assenza di certificazione sanitaria TOT. ISTITUTO SARNO ANGRI CASTEL SAN GIORGIO CAPACCIO BATTIPAGLIA SALERNO Vengono di seguito riportati i dati di sintesi sulla rilevazione degli alunni BES presenti nel nostro Istituto e nelle singole Sedi. SEDI 7 7 14 14 9 9 1 1 62 62 0 7 2 1 10 3 3 0 14 3 1 18 1 1 8 111 7 1 3 5 9 33 139 24 0 12 170 7 1 1 2 3 22 14 8 6 4 5 23 103 718 14 13 4 18 1 7 0 14 10 9 3 1 0 62 18 9 2 1 9 0 2 23 4 ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITA’ PER UNA PROGETTAZIONE INCLUSIVA PUNTI DI FORZA La presenza di un dipartimento BES La presenza di un coordinatore BES d’Istituto, titolare di funzione. La predisposizione di strumenti atti a favorire l’attuazione di specifici piani di intervento (griglia di osservazione per l’individuazione degli alunni bes-scheda di rilevazione dei punti di forza dell’alunno e del gruppo classe su cui fare leva per l’intervento- scheda di rilevazione delle condizioni che facilitano il processo di apprendimentoscheda di rilevazione dei BES in classe-scheda compiti del consiglio di classe, coordinatore di classe e singolo docente. La predisposizione di incontri periodici con le famiglie degli alunni BES tenuto conto dei loro bisogni formativi. L’ottimizzazione delle risorse umane e professionali individuate nelle figure dei docenti di sostegno – attraverso un organizzazione che avvantaggi gli alunni nella pluralità e nella differenziazione dell’offerta. La presenza di docenti esperti nell’uso delle TIC. La presenza delle LIM in alcune classi delle sei Sedi. L’organizzazione di attività per classi aperte e/o di piccolo gruppo per interventi di consolidamento e recupero L’ampliamento dell’offerta formativa attraverso l’attuazione del “progetto nuoto” rivolto ai ragazzi BES della sede di Salerno, in orario curricolare. La partecipazione ai progetti proposti dal csa educazione fisica (giochi sportivi, manifestazioni ed eventi) particolarmente motivanti per i ragazzi con disagio CRITICITÀ L’Istituto richiama un’utenza proveniente da numerosi comuni e ciò impone alla scuola di doversi confrontare e relazionare con numerosi enti. La presenza di famiglie con gravi problemi socio-economici. La presenza di diversi alunni stranieri con difficoltà linguistiche. La presenza di barriere architettoniche interne ed esterne alla scuola che limitano la mobilità degli alunni con disabilità motoria. La mancanza di servizi igienici a norma per alunni con disabilità motoria. La difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali alunni BES per l’anno scolastico successivo. L’assenza di LIM e strumenti compensativi in alcune classi. La carenza di interventi strutturali alle Sedi (di competenza della Provincia). La mancanza di griglie di osservazione e di valutazione per gli alunni con disabilità -in entrata, in itinere e in uscitacondivise dal gruppo docente (sostegno) delle sei Sedi. Indisponibilità di mezzi di trasporto dotati di dispositivi per disabili motori. 5 sociale – economico e culturale. La partecipazione al corso di aggiornamento interno all’ istituto, rivolto ai docenti per favorire l’acquisizione di strategie didattiche laboratoriali, di apprendimento cooperativo e per stimolare il pensiero computazionale quale procedura per apprendere. L’adozione dei tablet, nelle classi prime sperimentali, per attuare una didattica innovativa e motivante per alunni “nativi digitali”. L’approvazione collegiale della giornata scolastica dedicata esclusivamente ad attività pratiche nell’organizzazione oraria delle attività settimanali, connesse alla progettualità di indirizzo ( il “Fare”, in presenza di difficoltà logico-concettuali e di astrazione può risultare estremamente gratificante per gli alunni BES che, operando sul piano operativo-concreto con successo, accrescono l’autostima e la motivazione). La presenza dell’Azienda agraria, nel nostro Istituto, favorisce l’organizzazione di esperienze pre-lavorative, nella prospettiva di un futuro inserimento lavorativo di ragazzi con bisogni educativi speciali (Progetto di vita). 6 PROPOSTE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’INCLUSIVITÀ NELL’ISTITUTO Rapporti con Istituzioni Scolastiche del Territorio e pratiche inclusive. Attuare una programmazione territoriale dell’offerta formativa in collaborazione con gli Enti locali per gli aspetti culturali, sociali, assistenziali, sanitari, economici, produttivi, sportivi, del tempo libero e dell’orientamento al lavoro, funzionali al miglioramento del servizio scolastico. Favorire l’incontro del nostro Istituto con il territorio e con le altre Istituzioni per stimolare le competenze, la crescita professionale, coniugando insieme innovazione, istruzione, inclusione, attraverso un uso strategico delle tecnologie digitali ed applicando le innovazioni didattiche e progettuali. Accogliere tutti gli alunni sul piano socio-affettivo e cognitivo come comunità educante, attenta ai diversi stili comunicativi ed espressivi. Individuare percorsi formativi calibrati sulle potenzialità degli allievi, nell’ottica dell’ICF quale modalità di programmazione da adottare per gli alunni con disabilità certificata. Implementare la comunicazione e la collaborazione con le famiglie e con i servizi sanitari. Concordare strumenti di osservazione e di valutazione iniziale/in itinere/finale condivisi per gli alunni BES che seguono una programmazione differenziata ed indicando, negli altri casi, all’interno della programmazione didattica, i livelli minimi, massimi e di eccellenza da raggiungere per ciascuna disciplina. Adottare strategie e metodologie idonee a garantire a tutti gli alunni e in special modo ai ragazzi con bisogni educativi speciali, interventi trasversali e comuni da attuare attraverso un’ azione didattica sinergica e condivisa da parte di tutte le componenti che intervengono nel processo di apprendimento-insegnamento. 7 Predisposizione Piani Educativi Didattici all’interno dei consigli di classe A livello di Consigli di Classe si prevede che tutti gli alunni in situazione di disagio abbiano diritto ad uno specifico: 1. Piano Educativo Individualizzato (PEI) formulato in base all’art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni con disabilità; 2. Piano Didattico Personalizzato (PDP) formulato in base all’art. 5 del DM n. 5669 del 12/7/2011 per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili al punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; 3. Piano Didattico Personalizzato per gli altri BES: tutti i Consigli di Classe, come previsto dalla C.M. 8 del 6 marzo 2013, dovranno provvedere alla compilazione di un PDP Formazione docenti Affinché tutte le risorse umane della scuola possano dare un contributo qualificato al processo di inclusione, deve essere messo in atto un percorso di formazione e aggiornamento continuo all’interno dell’Istituto che coinvolga tutti i soggetti che vi lavorano. Pertanto si organizzeranno momenti di confronto e formazione sulle tematiche e le strategie inclusive. PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità a) RILEVAZIONE BES D’ISTITUTO Disabilità Certificate (Legge 104/92 art.3, commi 1 e 3) Minorati vista Minorati udito Psicofisici Tot. a) b) Disturbi Evolutivi Specifici DSA ADHD Borderline cognitivo Altro Tot. b) c) Svantaggio Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportament./relazionale Altro Tot. c) Totale BES (a+b+c) Popolazione scolastica % BES rispetto alla popolazione scolastica 62 62 14 3 1 18 8 6 4 5 23 103 718 14 8 a) Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno AEC Assistenti alla comunicazione Funzioni strumentali/coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor b) Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti utilizzo Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Si/No si si si no si si Psicologa esterna attraverso: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva c) Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati d) Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante e) Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS/CTI Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI si no si/no si si si si si si si si si si si si si/no si no si/no no si si si/no si no no no si no 9 f) Rapporti con privato sociale e volontariato Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole g) Formazione docenti Strategie e metodologie educativo- didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati* Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo si/no si si si/no si si no si 0 1 2 X X 3 4 X X X X X X X X Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici. 10 Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Il Dirigente Scolastico opera le seguenti azioni: Coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede il GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni delle diversità di tutti gli alunni. Promuove l’imminente presa in cario da parte di ogni docente del, o degli alunni con BES presenti nel proprio consiglio di classe, prima dell’inizio delle lezioni. Predispone gli elenchi attraverso i quali tutti i docenti ed i coordinatori possano prendere atto della presenza nel proprio consiglio di classe del o degli alunni con BES. Si avvale della collaborazione di un docente referente per l’Inclusione Scolastica, al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze del Collegio dei Docenti, evitando che si determinino meccanismi di “delega” né forme di deresponsabilizzazione e, per sostenere la “presa in carico” degli alunni con BES da parte degli insegnanti di classe. Coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede il GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni delle diversità di tutti gli alunni. Il GLI -Gruppo di Lavoro per l'Inclusione - opera le seguenti azioni: rilevazione degli alunni BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere, anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Il Referente Inclusione Scolastica: ha il compito di assumere un ruolo di riferimento all’interno della scuola ed, in particolare, assume, nei confronti del Collegio dei Docenti, le seguenti funzioni: Predispone una scheda rilevazione alunni BES, ove nel primo consiglio di classe avviene la presa incarico collegiale del, o degli alunni con BES da parte del singolo docente e conseguente analisi del singolo Bisogno Educativo Speciale. Ottimizza l’organizzazione delle attività di sostegno, volta a migliorare e consolidare le Buone Prassi d’Inclusione esistenti nell’istituto, affinché tutti gli alunni con le varie specificità, legate ai singoli Bisogni Educativi Speciali, possano trovare un ambiente che sappia dare risposte concrete e spendibili ai loro reali bisogni. Accoglie gli alunni in ingresso, cura i contatti con tutti gli enti territoriali, prende visione 11 delle certificazioni in entrata, controlla la loro archiviazione e la loro destinazione d’uso. Fornisce indicazioni circa la normativa vigente. Collabora, ove richiesto, all’elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni BES. Offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione. Offre supporto ai docenti di classe per la valutazione della effettiva necessità in funzione di possibili bisogni educativi speciali, suggerisce i percorsi possibili attraverso i servizi sanitari e gli specialisti per una definizione/approfondimento diagnostico del problema. Offre supporto ai docenti di classe nell’individuazione le modalità di comunicazioni più proficue tra famiglia, scuola e servizi sanitari. Convocazione e coordinamento dei singoli GLH – Operativi. Predispone modulistica specifica per la formulazione del documento di programmazione PEI/PDP e PDF. Predispone e coordina progetto di assistenza specialistica, in base agli effettivi bisogni educativi speciali dei singoli alunni. Promuove presso il Collegio dei Docenti la partecipazione di azioni di formazioneaggiornamento. Cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’istituto. Funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti, operatori dei servizi sanitari ed agenzie formative accreditate nel territorio. Informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni BES. Il Collegio dei Docenti: verifica, discute e delibera la proposta di PAI elaborata dal GLI. Il Consiglio di classe: Preso atto della presenza degli alunni con BES, si assume l’incarico di visionare la documentazione nel fascicolo personale dell’alunno, il coordinatore coordina la stesura del PDP, mentre, se presente un alunno con L. 104/92, il docente specializzato si assume l’incarico di visionare la documentazione e coordina la stesura del PEI. Si fissano entro il mese di settembre incontri scuola – famiglia per effettuare una analisi condivisa della anamnesi scolastica e della documentazione clinica agli atti. Rilevazione di tutte le informazioni utili e necessarie alla stesura del documento di programmazione PEI/PDP. Indicazioni sul tipo di personalizzazioni nell’apprendimento già attuate dal ragazzo e dalla scuola, sia nelle classi precedenti o ordine di studi inferiore, nonché la rilevazione di tutte le modalità operative nello studio pomeridiano a casa. Da tale confronto e sulla base della documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia, nonché dalla diretta osservazione in classe dell’alunno, il consiglio di classe redige un apposito documento di programmazione in cui si evidenziano gli opportuni e necessari interventi di personalizzazione o individualizzazione. Tale documento è redatto sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche rispetto alle singole discipline o aree disciplinari. Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento, della condivisione e dell’inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, insieme all’insegnate di sostegno per alunni certificati, mentre per gli altri BES, si definiscono gli obiettivi di apprendimento in correlazione con quelli previsti per l’intera classe (definizione degli obiettivi minimi). Ogni docente personalizzerà gli interventi attraverso l’analisi e l’adozione di tutte le misure e gli strumenti che la normativa di riferimento permette di adottare, per garantire il successo formativo dell’alunno con BES: abilitare, compensare, dispensare. Il presente PAI evidenzia che gli strumenti compensativi non costituiscono un ausilio “eccezionale” o alternativo a quelli utilizzabili nella didattica “ordinaria” per tutta la classe; al contrario, essi possono rappresentare un’ occasione di arricchimento e differenziazione della didattica a favore di tutti gli 12 studenti (come ad esempio per quanto riguarda l’uso delle mappe concettuali o di altri organizzatori concettuali e di supporti informatici). Entro il terzo mese dall’inizio delle lezioni, dopo attenta osservazione dell’alunno e valutazione dei punti di forza e debolezza, mostrati sia nel conteso classe che attraverso il confronto con la famiglia ed eventuali esperti, viene sottoscritto ed approvato il documento di programmazione PDP/PEI. La ratifica attraverso la condivisione o raccordo degli interventi personalizzati già in essere, daranno la possibilità al gruppo di lavoro o il consiglio di classe di rimodulare le strategie, i mezzi e l’utilizzo degli strumenti ritenuti più adatti per il raggiungimento del successo formativo dell’alunno, sulla base del principio generale sancito dal DPR 8 marzo 1999, n. 275 – Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche. La famiglia e l’alunno si impegnano, sia nelle modalità di studio a casa che attraverso l’uso di strumenti specifici se necessario, nel rispetto del patto educativo cioè un vero e proprio contratto formativo. L’alunno e la sua famiglia assumono doveri e acquisiscono diritti nei confronti della scuola che si obbliga a rispettare quel determinato contratto che in termini generali prevede: Flessibilità nelle proposte didattiche; Il raggiungimento del successo; La gratificazione; Finalizzazione delle attività; Condivisione degli obiettivi educativi fra scuola famiglia e sanità. Le ASL di competenza effettuano l’accertamento, la diagnosi e redigono una relazione; incontrano la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato; forniscono supporto alla scuola per individuare il percorso migliore da intraprendere nel caso specifico. I Servizi Sociali comunali: partecipano agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni; collaborano con la scuola affiancando gli insegnati di classe e/o l’insegnante di sostegno per gli alunni interessati; collaborano nella realizzazione di iniziative di informazione e formazione sia del personale scolastico che delle famiglie. Nel caso di alunni con deficit particolarmente gravi, dovrebbero attivare interventi mirati (cura della persona, deambulazione, assistenza durante la vestizione e la nutrizione, uso di strumenti protesici ecc); in generale dovrebbero fornire personale specializzato che collabora in tutti gli aspetti strettamente educativi, assistenziali e globali individuati nel PEI, fondamentali per una effettiva integrazione scolastica. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Allo scopo di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione dei docenti coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate all’integrazione saranno predisposti interventi di formazione su: metodologie didattiche e pedagogia inclusiva strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione nuove tecnologie per l'inclusione le norme a favore dell'inclusione valutazione autentica e strumenti strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente sia il Consiglio 13 di Classe nella sua interezza. In fase di valutazione si terrà conto della situazione di partenza, delle capacità e potenzialità, nonché dei ritmi di apprendimento dei singoli alunni. In dettaglio, agli alunni con BES verranno predisposte e garantite adeguate forme di verifica e valutazione iniziale, intermedia e finale coerenti con gli interventi pedagogico-didattici previsti. Si valuterà l’effettivo livello di apprendimento conseguito, mediante l'applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l'espletamento delle attività da valutare. Relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove, nel tener conto di eventuali strumenti compensativi e misure dispensative, si riserverà particolare attenzione alla padronanza, da parte degli alunni, dei contenuti disciplinari e si prescinderà dagli aspetti legati all'abilità deficitaria. Ove il Consiglio di Classe lo ritenga necessario può adottare una valutazione differenziata, opportunamente formalizzata in un PEI o in un PDP, che tenga conto delle effettive capacità, potenzialità, punti di partenza e crescita dei singoli alunni. Nei PEI e nei PDP si dovranno specificale le modalità di verifica attraverso le quali si intende operare e valutare durante l’anno scolastico, in particolare si dovrà specificare: l’organizzazione delle interrogazioni (modalità, tempi e modi); l’eventuale compensazione, con prove orali, di compiti scritti non ritenuti adeguati; i tipi di mediatori didattici (mappe, tabelle, formulari, calcolatrici,.....) ammessi durante le verifiche; altri accorgimenti adottati e ritenuti utili. Per gli Esami di Stato. Il Consiglio di Classe deve stendere una relazione di presentazione dell’alunno disabile/con BES da consegnare alla Commissione Esaminatrice, contenente le seguenti informazioni: descrizione del deficit e dell’handicap; descrizione del percorso formativo realizzato dall’alunno; esposizione delle modalità di formulazione e di realizzazione delle prove per le valutazioni (tecnologie, strumenti, modalità, assistenza). La Commissione, dopo aver esaminato la documentazione, predispone le prove equipollenti e, ove necessario, quelle relative al percorso differenziato con le modalità indicate dal Consiglio di Classe. Per prove equipollenti si intendono: le prove inviate dal Ministero della Pubblica Istruzione svolte con mezzi e/o strumenti diversi (uso del computer, dettatura dell’insegnante di sostegno); le prove proposte dalla Commissione d’esame con contenuti culturali, tecnici e professionali differenti da quelli proposti dal Ministero ma ad essi equipollenti. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola All’interno dell’istituto, docenti specializzati, insegnanti curricolari e figure di sistema collaborano per l’inclusione scolastica, funzione riferibile all’ambito della sensibilizzazione sulle tematiche rispetto alle diverse esigenze degli alunni con BES. L’organizzare delle azioni didattiche funzionali alle prassi inclusive si avvarrà delle seguenti metodologie: Attività laboratori ali Apprendimento cooperativo Tutoraggio tra pari Interventi individualizzati e/o di piccolo gruppo Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti coordinamento dell'assistenza specialistica Tra le risorse umane da utilizzare nell’azione educativa e didattica come sostegno ai processi di inclusione individuiamo i docenti di specializzati, gli assistenti educatori professionali, gli insegnanti con formazione specifica in possesso di particolari competenze. In alcuni momenti dell’anno scolastico possono essere presenti all’interno della scuola altre figure professionali, riferite a specifiche progettazioni, che forniscono a vario titolo un ulteriore supporto alle azioni di sostegno suddette (i 14 mediatori linguistico-culturali, i conduttori di laboratori particolari od altri esperti). I docenti di sostegno attività individualizzate, attività con gruppi eterogenei di alunni, attività laboratoriali interventi di consolidamento e recupero in seno al piccolo gruppo. L’assistenza specialistica ove presente interviene in favore dell’alunno con disabilità, per promuove l’autonomia personale e sociale e lo sviluppo di abilità funzionali al proprio benessere. S Gli alunni BES sono coordinati da una figura esperta del settore. Tutti i soggetti coinvolti si propongono di organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all'inclusione e al successo della persona. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Le famiglie devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei propri figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa. I genitori vanno accolti ed ascoltati nel confronto con il docente coordinatore di classe e con il referente per i BES, per condividere interventi e strategie nella redazione del PDP . Il coinvolgimento delle famiglie in fase di progettazione di realizzazione degli interventi inclusivi sarà finalizzato: alla condivisione delle scelte effettuate ad focus group per individuare bisogni e aspettative all'attivazione di uno sportello ascolto famiglie/alunni all’organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi ed individuare azioni di miglioramento. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a: rispondere ai bisogni di individuali; monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni e l'intero percorso; favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità/identità; costruire un dossier di sviluppo (portfolio). Valorizzazione delle risorse esistenti Sulla base dei singoli progetti individuati, il Collegio dei Docenti/Dirigente Scolastico distribuisce le risorse acquisite per rispondere ai reali bisogni individuali, favorendo il successo della persona nel rispetto della propria individualità. Ogni intervento sarà predisposto partendo dalle risorse e dalle competenze interne alla scuola anche se, visto l’elevato numero di alunni con BES, con le diverse specificità e problematicità, sarà necessaria la presenza di risorse umane aggiuntive per rispondere a tutte le reali e necessarie esigenze. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Le proposte didattiche per la specificità delle metodologie individualizzate necessitano talora di risorse aggiuntive non completamente presenti nella scuola. Tale risorse verranno ricercate soprattutto all'interno delle disponibilità degli EE.LL.. Tra gli strumenti e le risorse tecnologiche di ausilio al processo di inclusione, ci si prefigge di utilizzare quanto presente a scuola, ovvero: 15 PC portatili (utili soprattutto per gli alunni DSA) tablet software didattici e riabilitativi postazioni PC per i docenti con database didattici testi scolastici digitali LIM con accesso ad Internet Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. La scuola mette in atto varie attività per la continuità tra i vari ordini di scuola, in generale per ogni alunno compila una scheda di presentazione, svolge delle riunioni con i docenti coinvolti e organizza attività di accoglienza espressamente pensate per gli alunni. Tali attività vengono particolarmente curate e mirate per gli alunni con problematiche specifiche. L’Orientamento in tutte le sue fasi è un processo finalizzato a sostenere gli alunni nella maturazione della consapevolezza di sé e delle proprie competenze per spenderle produttivamente nella vita sociale e professionale sviluppando al meglio il proprio progetto di vita futura. 16