anno d - scheda 2-12/15 - approfondimenti

Transcript

anno d - scheda 2-12/15 - approfondimenti
LABORATORI DELLA
FEDE
Giovani in cammino
verso Cristo
ANNO D
scheda 2 - 12/15anni
APPROFONDIMENTI
Diocesi di Forlì-Bertinoro
Centro di Pastorale Giovanile
TE
ST
IMO
NIANZA
TESTIMONI LA’ DOVE SI VIVE
nella scuola e nel lavoro
IL FILM
“L’ATTIMO FUGGENTE”
Titolo originale : Dead Poets Society
Paese di produzione : USA
Anno : 1989
Durata : 124 min
Genere : drammatico
Regia : Peter Weir
Interpreti e personaggi: Robin Williams; Robert Sean Leonard, Ethan Hawke; Josh Charles; Gale
Hansen
TRAMA:
In fredde aule di studio si delineano le storie di un gruppo di ragazzi durante un anno che
cambierà la loro vita. Ognuno con un suo passato, ognuno con delle ambizioni per il futuro,
ognuno con una famiglia alle spalle ingombrante, onnipresente e calcolatrice. E nella vita di
questi ragazzi entra un uomo, un professore ex alunno, Mr Keating che insegnerà a ciascuno di
loro cosa vuol dire scrivere poesia, cosa è la vera e unica poesia, quella che ti fa tremare quando
la si legge, che ti fa credere quando la si scrive, che ti fa sognare quando la si ascolta. Mr Keating
insegnerà ad un gruppo di 17enni a vivere al di fuori dei rigidi schemi di un grigio edificio, a
tentare, rischiare per poterne essere fieri. Tra lezioni in cortile, calci ad un pallone recitando versi
di Whitman, scoprirono qualcosa quei ragazzi, qualcosa che rimarrà per tutto il resto della loro
esistenza. Al grido “Carpe diem” risponderà Neil, ancora incerto sul suo futuro, già dottore per il
padre, egli scoprirà il suo fuoco dentro nel recitare, scoprirà la vera essenza del suo essere su un
palcoscenico, ma la sua scelta, così tanto combattuta e acclamata dai compagni, sarà distrutta da
una famiglia che si accorgerà troppo tardi del suo errore. E il signor Anderson, un giovanissimo
Ethan Hawke che imparerà a parlare di se, a rivelarsi davanti agli altri, che si scoprirà poeta e
scrittore con tanto da raccontare. Tra amore, passione, poesia i ragazzi impareranno molto di più
di una semplice pagina di un libro, riunendosi di notte in una caverna, rianimando la setta dei
poeti estinti, rivivendo e riascoltando parola dopo parola ogni battito della loro anima. Distese di
neve, paesaggi da favola di un incantevole bellezza, sembra tutto così magico, quasi disegnato,
e ogni albero, ogni fiore, ogni foglia sembra descrivere quei ragazzi che nel collegio di Welton
costruirono la loro vita, e grazie ad un professore originale, un vero “Capitano”, impararono a
crescere credendo in loro stessi.
MUSICA
“CI SONO ANCH’IO” MAX PEZZALI
Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
e tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch’io
Non è
stato facile perchè
nessun’ altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell’uomo che sono e sarò
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra
perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in
te
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch’io
perchè al mondo
ci sono anch’io
ci sono anch’io
ci sono anch’io
RIFLESSIONE SULLA CANZONE
La canzone parla di obiettivi, del credere nei propri sogni, in modo da far capire che ognuno di noi nel mondo è
uno, unico e irripetibile e che anche senza uno solo di noi, il mondo sarebbe diverso.
Analizzando il testo, le prime due strofe presentano un io incerto, pieno di domande e dubbî, ma comunque determinato a raggiungere un obiettivo forse inesistente. Nella terza strofa l’io ha acquisito una certezza, l’esistenza
o la raggiungibilità del suo obiettivo, soprattutto attraverso la conferma esterna di un “tu” con cui il soggetto ha
molto in comune (“il tuo mondo è come il mio”).
C’è anche una consapevolezza di una diversa concezione del mondo, che vede un mondo solo materiale e rinuncia
ad ogni tipo di idealismo. L’ultima strofa ribadisce la certezza, ormai data come definitiva, della riuscita del proposito iniziale.
L’affermazione del proprio essere deriva in un primo tempo dall’io stesso, che decide di credere in se stesso a
dispetto del mondo, e di seguito anche dal mondo altro da lui. Una narrativizzazione soggettiva, legata all’immedesimazione dell’ascoltatore nel soggetto della canzone, è abbastanza immediata e, essendo il tema espresso
ricollegabile a una qualsiasi volontà di perseguire un obiettivo e alla ricerca di approvazione (soprattutto esterna,
ma anche autonoma).
METTITI IN GIOCO!
IL SENSO DELLO STUDIO
“Non so cosa penserà il mondo di me. A me sembra di essere stato solo un fanciullo che gioca
sulla riva del mare e si diverte a trovare ogni tanto un sassolino un po’ levigato o una conchiglia un po’ più graziosa del solito, mentre il grande oceano della verità si stende inesplorato
dinanzi a me.”
Isaac Newton
“Sì come il mangiare senza voglia diventa dannoso alla salute, così lo, studio senza desiderio
guasta la memoria e non ritiene cosa che la pigli.”
Leonardo Da Vinci
“Una vita senza ricerca non mette conto d’esser vissuta”
Platone
“La vera cultura non è quella che mira a un qualche scopo, ma, come ogni ricerca di perfezione, ha il significato in se stessa. La ricerca della “cultura”, cioè di perfezionamento intellettuale
e spirituale, non è un cammino faticoso verso un qualche fine limitato, ma un fortificante e
benefico allargamento della nostra coscienza, un arricchirsi delle nostre potenzialità di vita e di
gioia. Per questo la vera cultura è insieme stimolo e appagamento, tocca sempre il traguardo
ma non si ferma in nessun luogo, è un viaggio nell’infi nito, un vibrare all’unisono con l’universo, un vivere con esso fuori del tempo. Il suo scopo non è lo sviluppo di singole facoltà o rendimenti, ma esse ci aiuta a dare un senso alla nostra vita, a interpretare il passato, ad aprirci al
futuro con coraggiosa prontezza.”
Hermann Hesse
“Esiste una passione per la comprensione proprio come esiste una passione per la musica. È
una passione molto comune nei bambini, ma che poi la maggior parte degli adulti perde. Senza
di essa non ci sarebbe né la matematica né le scienza.”
Albert Einstein
“Quanto più già si conosce, tanto più bisogna ancora a apprendere. Col sapere cresce nello
stesso grado il non-sapere o, meglio, il sapere del non-sapere.”
Friedrich von Schlegel