ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di CALITRI “ Alberto Manzi

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di CALITRI “ Alberto Manzi
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di CALITRI
CON SEZIONI ANNESSE DI
CAIRANO,
CONZA
DELLA
C.
E
S. ANDREA
DI
CONZA
“ Alberto Manzi”
Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria I grado
via Pietro Nenni, 1 - 83045 - Calitri (AV)
tel 0827 30063
fax 0827 30063
e-mail: [email protected] e-mail-pec: [email protected]
sito: www.istitutocomprensivocalitri.gov.it
Codice Meccanografico AVIC85400E
Codice Fiscale 91005700645
Una Scuola senza confini
Calitri, 17 - novembre - 2015
Periodo di formazione e di prova per i docenti neo-assunti. Primi orientamenti operativi.
1. Quadro di riferimento
L'anno scolastico 2015-16 vede un'ampia immissione in ruolo di docenti di tutti i gradi e gli ordini scolastici,
per effetto dei dispositivi normativi previsti nella legge 13 luglio 2015, n. 107. Tali immissioni avvengono
attraverso fasi distinte, che comunque fissano al 1° settembre 2015 la decorrenza giuridica delle nomine, a
prescindere dalla data di effettiva assunzione del servizio. Attraverso una adeguata e flessibile progettazione
regionale delle iniziative formative, anche per sequenze successive, dovrà essere garantito ai docenti
neoassunti che ne hanno titolo lo svolgimento del periodo di prova e di formazione (art. 1 del decreto), da
realizzare presso la sede in cui viene validamente prestato il servizio.
La legge 107/2015 prevede anche una diversa e più incisiva configurazione del periodo di prova e di
formazione, regolamentato dal D.M. n. 850 del 27/10/2015. In coerenza con i contenuti del predetto decreto,
che si allega alla presente nota, si forniscono alcune indicazioni utili a programmare un ordinato avvio delle
attività e una opportuna informazione ai dirigenti scolastici e ai docenti coinvolti nelle operazioni.
Tali orientamenti sono in larga parte desunti dall'esito positivo delle innovazioni in materia di anno di
formazione, introdotte sperimentalmente già dall'anno scolastico 2014-15. Le risultanze del monitoraggio
delle attività svolte sono oggetto di report che saranno resi disponibili negli appositi spazi dedicati dei siti
dell'INDIRE e del MIUR - Direzione Generale per il personale, per le parti di rispettiva competenza.
La nota 5 novembre 2015, prot. n. 36167 trasmette il Quadro di sintesi del percorso formativo e la Proposta
di pianificazione delle attività.
2. Destinatari e servizi utili per il periodo di formazione e di prova
Così come previsto dall'art. 2 del citato D.M., sono tenuti al periodo di formazione e di prova:
a. i docenti che si trovano al primo anno di servizio con incarico a tempo indeterminato, a qualunque titolo
conferito, e che aspirino alla conferma nel ruolo;
b. i docenti per i quali sia stata richiesta la proroga del periodo di formazione e prova o che non abbiano
potuto completarlo negli anni precedenti. In ogni caso la ripetizione del periodo comporta la partecipazione
alle connesse attività di formazione, che sono da considerarsi parte integrante del servizio in anno di prova;
c. i docenti per i quali sia stato disposto il passaggio di ruolo.
In caso di valutazione negativa del periodo di formazione e di prova, il personale docente effettua un
secondo periodo di formazione e di prova, non rinnovabile.
Inoltre il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato allo svolgimento del servizio
effettivamente prestato per almeno centottanta giorni nel corso dell'anno scolastico, di cui almeno centoventi
per le attività didattiche. Fermo restando l'obbligo delle 50 ore di formazione previste, i centottanta giorni di
servizio e i centoventi giorni di attività didattica sono proporzionalmente ridotti per i docenti neoassunti in
servizio con prestazione o orario inferiore su cattedra o posto.
Nei centottanta giorni sono computate tutte le attività connesse al servizio scolastico, ivi compresi i periodi
di sospensione delle lezioni e delle attività didattiche, gli esami e gli scrutini ed ogni altro impegno di
servizio, ad esclusione dei giorni riferibili a ferie, assenze per malattia, congedi parentali, permessi retribuiti
e aspettativa. Va computato anche il primo mese del periodo di astensione obbligatoria dal servizio per
gravidanza.
Per quanto riguarda le attività didattiche, l'art. 3 del D.M. prevede che nei centoventi giorni siano considerati
sia i giorni effettivi di lezione sia i giorni impiegati presso la sede di servizio per ogni altra attività
preordinata al migliore svolgimento dell'azione didattica, ivi comprese quelle valutative, progettuali,
formative e collegiali.
In caso di differimento della presa di servizio, anche nell'ipotesi di quanto disposto dall'articolo 1, commi 9899, della Legge n. 107/2015, il periodo di formazione e prova può essere svolto, nell'anno scolastico di
decorrenza giuridica della nomina, anche presso l'istituzione scolastica statale ove è svolta una supplenza
annuale o sino al termine delle attività didattiche, purché su medesimo posto o classe di concorso affine. Per
classi di concorso affini si devono intendere quelle comprese negli ambiti disciplinari di cui al D.M. n.
354/1998 ove il servizio sia effettuato nello stesso grado d'istruzione della classe di concorso di immissione
in ruolo come previsto dall'art. 3 comma 5 lettera c) del D.M. n. 850/2015.
Sino alla ridefinizione delle classi di concorso e comunque per l'anno scolastico 2015/2016, il periodo di
prova può essere svolto, su istanza dell'interessato e dietro specifica autorizzazione del dirigente dell'ambito
territoriale dove il neoassunto docente presta servizio come supplente, anche sulla base dei seguenti criteri:
• la supplenza su posto di sostegno per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria è valida
indifferentemente ai fini dello svolgimento del periodo di prova su posto di sostegno per la scuola
dell'infanzia o primaria;
• la supplenza su posto di sostegno per la scuola secondaria di primo e di secondo grado è valida
indifferentemente ai fini dello svolgimento del periodo di prova su posto di sostegno per la scuola
secondaria di primo e di secondo grado;
• per le classi di concorso, la supplenza è valida sullo specifico grado di istruzione e in considerazione
della corrispondenza degli insegnamenti impartiti con gli insegnamenti relativi alla classe di concorso di
immissione in ruolo;
• la supplenza su posto di sostegno è valida ai fini dello svolgimento del periodo di prova anche su posto
comune e viceversa, nel medesimo ordine e grado di scuola.
L'attività di formazione, è comunque svolta con riferimento al posto o alla classe di concorso di immissione
in ruolo.
3. Adempimenti delle istituzioni scolastiche
Il Dirigente Scolastico avrà cura di informare i docenti neo-assunti tenuti all'effettuazione del periodo di
prova e formazione (artt. 2 e 3 del decreto) circa le caratteristiche salienti del percorso formativo, gli obblighi
di servizio e professionali connessi al periodo di prova, le modalità di svolgimento e di valutazione, con
particolare riguardo alle nuove funzioni attribuite ai tutor.
Un'attenzione particolare sarà posta nella individuazione del docente che svolge funzioni di tutor nei
confronti dei neoassunti (art. 12 del decreto). Tale docente assumerà un ruolo significativo non solo nella
fase finale del periodo di prova, quando dovrà rilasciare parere motivato al dirigente scolastico circa le
caratteristiche dell'azione professionale del docente lui "affidato", ma soprattutto nel corso dell'intero anno
scolastico, quando dovrà esplicare una importante funzione di accoglienza, accompagnamento, tutoraggio e
supervisione professionale.
Si tratta di un compito impegnativo per il quale sono richieste specifiche competenze organizzative,
didattiche e relazionali, affinché il periodo di prova si caratterizzi come un effettivo momento di crescita e di
sviluppo professionale, orientato alla concreta assunzione del nuovo ruolo. Si terrà ovviamente conto che
molti docenti neo-assunti potrebbero aver già svolto esperienze di insegnamento, per cui l'intervento sarà
tarato su esigenze differenziate, da ricondurre all'intreccio continuo tra pratica e riflessione (art. 6 del
decreto).
La scelta della figura del tutor si ispira alle caratteristiche del tutor accogliente degli studenti universitari
impegnati nei tirocini formativi attivi (cfr. DM 11 novembre 2011); la sua individuazione spetta al Dirigente
Scolastico attraverso un opportuno coinvolgimento del Collegio dei docenti. Tendenzialmente ogni docente
neoassunto avrà un tutor di riferimento, preferibilmente della stessa classe di concorso o relativa abilitazione,
o classe affine o area disciplinare, ed operante di norma nello stesso plesso. In ogni modo il rapporto non
potrà superare la quota di tre docenti affidati al medesimo tutor.
Si rimanda ai contenuti del decreto citato per quanto riguarda i criteri di valutazione dei docenti in periodo di
prova (art. 4), per le procedure di conclusione del periodo di prova e il ruolo del Comitato di valutazione (art.
13) e per gli annessi adempimenti per il Dirigente Scolastico (art. 14).
4. Caratteristiche dell'intervento formativo
Ferme restando le prescrizioni contenute nel D.M., si sintetizzano di seguito alcuni orientamenti cui
dovranno ispirarsi le azioni di progettazione della formazione per i docenti neo-assunti:
1. un incontro propedeutico su base territoriale sarà dedicato all'accoglienza dei neoassunti e alla
presentazione del percorso formativo;
2. la concreta formazione prenderà avvio da un primo bilancio delle competenze professionali che ogni
docente curerà con l'ausilio del suo tutor (art. 5 del decreto); a tal fine sarà fornito un modello digitale
all'interno della piattaforma on-line predisposta da INDIRE, per agevolare la elaborazione di questo
primo profilo;
3. il bilancio di competenze iniziale sarà tradotto in un patto formativo che coinvolge docente neoassunto,
tutor e dirigente scolastico;
4. sulla base dei bisogni rilevati l'amministrazione scolastica organizzerà indicativamente nei mesi di
gennaio-marzo 2016 specifici laboratori di formazione (art. 8 del decreto), la cui frequenza è
obbligatoria per complessive 12 ore di attività, con la possibilità, per i docenti, di optare tra le diverse
proposte formative offerte a livello territoriale;
5. a partire dal terzo mese di servizio avranno inizio momenti di reciproca osservazione in classe
concordati tra docente tutor e docente neo-assunto (peer to peer), per favorire il consolidamento e il
miglioramento delle capacità didattiche e di gestione della classe (art. 9 del decreto); a tal fine saranno
successivamente fornite opportune linee guida;
6. la formazione on line (art. 10 del decreto) sarà curata da INDIRE, con la messa a disposizione di una
piattaforma dedicata, in cui ogni docente potrà documentare, in guisa di portfolio (art. 11 del decreto), le
proprie esperienze formative, didattiche e di peer review. La piattaforma consentirà inoltre di fruire
delle risorse didattiche digitali messe a disposizione da INDIRE;
7. le attività formative saranno concluse da un incontro finale (art. 7 del decreto) per la valutazione
dell'attività realizzata. Tale incontro potrà assumere forme differenziate sulla base delle diverse esigenze
organizzative.
In attesa del compimento del Piano Nazionale di Formazione, i laboratori formativi, rivolti a docenti
utilizzati nella scuola primaria, ai sensi del comma 20 dell'art. 1 della legge 107/2015, per l'insegnamento
della lingua inglese, della musica e dell'educazione motoria nella scuola primaria, saranno incentrati sulle
metodologie didattiche relative ai predetti insegnamenti nello specifico settore scolastico. La Direzione
generale per il personale scolastico provvederà successivamente a comunicare agli USR le caratteristiche dei
laboratori formativi dedicati a questa tipologia di personale.
5. Adempimenti degli Uffici Scolastici Regionali
Ogni Ufficio Scolastico Regionale procederà a verificare il numero dei docenti, immessi in ruolo nelle
diverse fasi delle operazioni di nomina, tenuti alla frequenza del periodo di prova e formazione, sulla base
delle previsioni contenute negli articoli 2 e 3 del decreto. La natura "modulare" e "personalizzata" della
formazione potrà consentire un avvio scaglionato delle azioni formative, anche per evitare sovrapposizioni
nei diversi momenti in cui si articola il percorso formativo.
È opportuno che gli incontri territoriali iniziali di carattere informativo per i docenti neo-assunti, anche per
gruppi differenziati, siano calendarizzati a partire dal mese di novembre p.v.. Durante tali incontri saranno
fornite indicazioni per le diverse fasi del percorso di formazione e saranno illustrati i materiali di supporto
per la successiva gestione delle attività (struttura dei laboratori formativi, linee guida per l'osservazione in
classe, format del portfolio). Si suggerisce che a tali incontri partecipino anche i tutor o loro rappresentanti,
incaricati della supervisione dei neo-assunti, per la condivisione di informazioni e strumenti. Eventuali
incontri potranno essere organizzati anche separatamente per i tutor.
Gli USR, avvalendosi della collaborazione degli uffici di ambito territoriale e del supporto delle scuole-polo
provinciali, procederanno alla progettazione dell'offerta di laboratori formativi "tarati" sui bisogni formativi
segnalati dai docenti neo-assunti in sede di predisposizione del bilancio di competenze. I laboratori saranno
rivolti a piccoli gruppi di docenti (orientativamente non più di 30), consentendo ai docenti neo-assunti la
scelta tra diverse opportunità. Sarà obbligatoria la frequenza di almeno un modulo dedicato ai temi dei
bisogni educativi speciali e della disabilità. I laboratori avranno inizio orientativamente a partire dal mese di
gennaio 2016.
Le istituzioni scolastiche già individuate a livello regionale e destinatarie dei fondi per l'anno di formazione
2014-15 sono riconfermate quali titolari della gestione amministrativo-contabile dei finanziamenti, così
come anticipato nella Nota MIUR-DirPERS n. 6768 del 27-2-2015, in modo da favorire una migliore e più
celere organizzazione delle diverse attività.
6. Impegni del MIUR e risorse finanziarie
Il Ministero dell'Istruzione (art. 15 del decreto) definisce le caratteristiche generali del progetto formativo,
sulla base dei contenuti del Decreto Ministeriale citato, in considerazione degli elementi di novità contenuti
nella legge 13 luglio 2015, n. 107 (art. 1, commi 115-120). Sarà cura della Direzione Generale per il
Personale predisporre gli strumenti operativi per la gestione delle varie fasi del percorso, avvalendosi della
collaborazione dell'INDIRE e dell'apposito Gruppo di coordinamento nazionale istituito con Decreto
DGPERS n. 118 del 27/02/2015. Tali materiali saranno inviati agli Uffici Scolastici Regionali in previsione
delle diverse scadenze operative del piano di formazione.
Per l'organizzazione delle attività formative le scuole-polo e gli Uffici Scolastici Regionali potranno fare
affidamento sulle risorse finanziarie annuali disponibili a bilancio sui capitoli per la formazione, comprensivi
di una parte dei nuovi stanziamenti previsti dalla L. 107/2015, sulla base degli standard di costo pro-capite
(47 euro) definiti negli scorsi anni per la stessa tipologia di attività formative. Sarà cura di questo ufficio
comunicare, con successiva nota, l'ammontare delle assegnazioni finanziarie definite a livello regionale sulla
base dei docenti neoassunti in servizio. Nelle more, tenendo conto che si tratta di impegni obbligatori e
dovuti per legge, si invitano i soggetti titolari delle azioni formative a procedere alla progettazione delle
iniziative, tenendo conto della "pianificazione ottimale" allegata alla presente comunicazione.
L'assegnazione dei fondi avverrà direttamente alle scuole-polo già individuate dagli USR per il 2014-15.
Tale finanziamento è comprensivo anche dei fondi (5%) da destinarsi a misure regionali di coordinamento,
incontri, conferenze di servizio, monitoraggio e supporto, e verrà attribuito alla scuola-polo del capoluogo di
regione.
Allegato 1 - Quadro di sintesi del percorso formativo per i docenti neoassunti
Fase
Attività
Descrizione
Il docente neoassunto traccia
un bilancio delle competenze
in forma di autovalutazione
che confluisce nel patto per
lo sviluppo professionale
1
Bilancio
delle
competenze
iniziale
2
L'amministrazione
Incontro
territoriale organizza un
propedeutico incontro formativo con i
neoassunti docenti
3
Laboratori
formativi
Obiettivo
Durata
Responsabilità
Modalità
Delineare i punti da
potenziare e d elaborare un
progetto di formazione per 3 ore
lo sviluppo professionale
del docente
Docente
neoassunto/tutor/Dirigente
Scolastico
Illustrare le modalità
generali del percorso di
formazione, il profilo
professionale atteso, le
innovazioni in atto nella
scuola
USR/Ambito Territoriale
Frontale in
(con la collaborazione delle
presenza
scuole polo)
3 ore
Piattaforma
online
Il docente neoassunto, sulla Potenziare le competenze
USR/ambito territoriale
Laboratoriale
base del bilancio delle
trasversali e approfondire 12 ore (con la collaborazione delle
in presenza
competenze e del patto per lo conoscenze specifiche, del
scuole polo)
sviluppo professionale,
partecipa a 4 laboratori della
durata di 3 ore ciascuno, con
la possibilità di optare tra le
diverse proposte offerte a
livello territoriale
docente, stimolare la
condivisione di esperienze
e la soluzione di problemi
reali del contesto scuola
Peer to Peer
Questa fase è articolata, di
massima, in diversi momenti:
- 3 ore di progettazione
condivisa
- 4 ore di osservazione del
neoassunto nella classe del
tutor;
- 4 ore di osservazione del
tutor nella classe del
neoassunto
- 1 ora di verifica
dell'esperienza
Sviluppare competenze
sulla conduzione della
classe e sulle attività
d'insegnamento, sul
sostegno alla motivazione
degli allievi, sulla
12 ore Docente neoassunto/Tutor
costruzioni di climi
positivi e motivanti e sulle
modalità di verifica
formativa degli
apprendimenti
In presenza (a
scuola) con il
supporto della
piattaforma online
5
Formazione
on-line
La formazione on-line
accompagna tutto il percorso
dei neoassunti, consente al
docente di: elaborare un
proprio portfolio
professionale; rispondere a
questionari per il
monitoraggio delle diverse
fasi del percorso formativo;
consultare materiali di studio,
risorse didattiche e siti web
dedicati
Stimolare l'analisi e la
riflessione sul percorso
formativo del docente
neoassunto al fine di
migliorare la sua capacità
di progettazione, di
realizzazione e di
valutazione delle attività
didattiche
14 ore Docente neoassunto
Piattaforma
on-line
6
Bilancio
delle
competenze
finali
Il docente neoassunto traccia
Delineare i miglioramenti
un bilancio delle proprie
raggiunti e i punti che
competenze raggiunte in
restano da potenziare
forma di autovalutazione
3 ore
Piattaforma
on-line
7
Incontro di
restituzione
finale
L'amministrazione
territoriale organizza un
incontro sul percorso di
formazione con i neoassunti
docenti
4
Valutare
complessivamente l'attività
3 ore
formativa e raccogliere
feedback
Docente neoassunto/ Tutor
USR/Ambito Territoriale
Frontale in
(con la collaborazione delle
presenza
scuole polo)
Allegato 2 - Proposta di pianificazione delle attività per i docenti neoassunti
Attività
Soggetti coinvolti
Scadenze
Individuazione e nomina del Tutor, sentito il parere del collegio dei
docenti
Dirigente scolastico /
collegio dei docenti
(indicativamente entro il
secondo mese di servizio)
Informazione del Dirigente scolastico ai neoassunti su: obblighi di
servizio e professionali connessi al periodo di prova, modalità di
svolgimento e di conclusione del percorso con particolare riguardo alle
nuove funzioni attribuite ai tutor
Dirigente scolastico /
neoassunti
(indicativamente entro il
secondo mese di servizio)
Bilancio delle proprie competenze professionali - Patto per lo sviluppo
professionale del docente
Docente neoassunto /Tutor (indicativamente a partire da
- Dirigente Scolastico/
metà dicembre fino a fine
Docente Neoassunto
gennaio)
Incontro propedeutico per la presentazione delle caratteristiche del
percorso formativo
USR / ambito territoriale
(a partire da novembre)
Formazione on-line
Docenti neoassunti
(indicativamente a partire da
metà dicembre)
Predisposizione e trasmissione delle linee guida sull'organizzazione del
Peer to Peer e del portfolio del docente
MIUR / Indire
(a partire da dicembre)
Peer to peer
Docente neoassunto /tutor
(a partire da dicembre)
Laboratori formativi
Docenti neoassunti /
formatori
(da febbraio a a)
Bilancio delle competenze finale
Docente neoassunto
(maggio)
Incontri di restituzione finale
USR/ambito territoriale
(maggio)
Valutazione del docente neoassunto
Comitato di valutazione
(componente professionale
interna)
Anno di formazione: una grande opportunità per le nuove leve Istruzione
Mariella Spinosi
La legge 107/2015 prevede una diversa e più incisiva configurazione del periodo di prova e di formazione del personale
docente ed educativo neoassunto. Il Miur ha emanato il decreto che regolamenta il periodo di prova, individuando
obiettivi, attività formative, modalità e criteri per la valutazione. Nel nostro servizio redazionale il punto sulle nuove
disposizioni, alla luce del DM 27 ottobre 2015 n. 850. Di Mariella Spinosi
Un DM di buon auspicio
Qualsiasi neo lavoratore ha il diritto di “essere messo alla prova” ma con il sostegno di persone che lo assistano e lo
aiutino durante la prima fase di inserimento nel mondo del lavoro. Per un insegnante questa fase è ancora più
importante, considerata la peculiarità dei soggetti con cui interagisce. Ne consegue che fin dal primo giorno di
inserimento nel nuovo ambiente di lavoro il docente dovrebbe avere un quadro esatto del percorso formativo da seguire.
Negli ultimi anni il modello formativo (che risale al 2001) era diventato una routine, a volte inconsistente, altre volte
solo pesante. Dal momento che le operazioni di avvio venivano generalmente impartite dal Miur non prima del mese di
aprile, “l’anno di formazione” si era trasformato, di fatto, in un “mese di formazione”.
Ora ci sono alcuni segnali importanti.
Il primo è che la legge 107/2015 dedica alla “formazione in ingresso e periodo di prova” ben 6 commi (115-120) con
una particolare attenzione:




alle attività formative. Si dice infatti: “Con decreto MIUR sono individuati gli obiettivi, le modalità di
valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, le attività formative e i criteri per la valutazione del
personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova”; [comma 118]
all’accompagnamento attraverso la presenza attiva di un insegnante esperto “… al quale sono affidate dal
dirigente scolastico le funzioni di tutor”; [comma 117]
alla valutazione: “Il personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova è sottoposto a
valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione istituito” [comma 117]. Ma
si rivedono contestualmente i criteri di valutazione.
alle competenze necessarie per essere un buon insegnante. Infatti: “In caso di valutazione negativa del periodo
di formazione e di prova, il personale docente ed educativo è sottoposto ad un secondo periodo di formazione
e di prova, non rinnovabile” [comma 119].
Il secondo segnale importante ce lo dà l’amministrazione stessa con il D.M 27 ottobre 2015 n. 850, che per la prima
volta, in sintonia con i tempi della scuola, fornisce gli strumenti necessari per procedere.
Ma c’è anche un terzo segnale importantissimo: è l’inversione di tendenza rispetto alle azioni routinarie che avevano
preso il sopravvento negli ultimi anni (molti incontri frontali ed esercitazioni affrettate sul sito dell’Indire). Ora si
propongono modalità molto più articolate ed efficaci che, a dire il vero, erano già state in qualche modo messe alla
prova nell’anno scolastico 2014-2015 con 28.000 neo-docenti (CM 6768 del 27 febbraio 2015).
Ora la questione si fa ancora più complessa dal momento che la “Buona scuola” prevede l’inserimento nell’anno
scolastico 2015-2016, in una unica soluzione, di un numero assai più elevato di insegnanti (circa 100.000), di età media
intorno ai 42 anni, provenienti da situazioni molto diverse, bisognosi, quindi, di interventi più attenti e personalizzati.
Il legislatore ha deciso, giustamente, di modificare il vecchio modello e, sulla scia dell’esperienza già messa alla prova,
di realizzare azioni più articolate ed efficaci.
L’accoglienza e il tutor
Uno degli elementi di criticità del modello previgente (oltre alla concentrazione temporale nell’ultimo mese) era anche
lo scollamento tra i saperi, su cui i neo assunti erano chiamati a riflettere, e la realtà con cui ogni giorno essi erano
costretti a fare i conti. Su questo punto le nuove indicazioni enfatizzano molto l’idea di “accoglienza” nella “comunità
professionale”: un modo naturale per “l’induzione alla professione”. I neo docenti hanno bisogno di cura, di vicinanza,
di accompagnamento. Fin dall’inizio dell’anno scolastico essi devono avere un punto di riferimento sicuro. A questo
bisogno risponde il D.M. 27/10/2015, n. 850 (art. 12) che “designa uno o più docenti con il compito di svolgere le
funzioni di tutor”.
Tale compito può tradursi in sollecitazioni volte a:




far crescere la motivazione;
costruire un forte collegamento professionale;
incoraggiare il confronto;
aiutare a mettersi in discussione (review) anche attraverso l’auto osservazione e la riflessione cognitiva
(debriefing).
Il docente tutor dovrà assumere un ruolo significativo non solo nella fase finale del periodo di prova, quando dovrà
rilasciare parere motivato al dirigente scolastico circa le caratteristiche dell’azione professionale del docente lui
“affidato”, ma soprattutto nel corso dell’intero anno scolastico, quando dovrà esplicare una importante funzione di
accoglienza, accompagnamento, tutoraggio e supervisione professionale.
Per facilitare tale rapporto sarà necessario un raccordo a priori a livello di Istituto, utilizzando checklist con indicatori
significativi sulla qualità dell’azione didattica (analisi di contesto, strategie efficaci, gestione della classe, sostegno
personalizzato, uso delle tecnologie didattiche, ecc.). Si potrebbero calendarizzare alcuni incontri, anche a carattere
seminariale, per condividere l’idea di cura e sviluppo professionale, per costituire un clima positivo e, soprattutto, per
far percepire la vicinanza dell’istituzione alla quotidianità del fare scuola. Ogni istituzione scolastica, pertanto,
dovrebbe prevedere e poi inserire nel piano dell’offerta formativa azioni, tempi e strategie dedicate.
Ma anche a livello regionale [provinciale, territoriale] è fondamentale che ci sia qualche incontro propedeutico dedicato
all’accoglienza e alla presentazione del piano formativo in maniera tale che tutte le scuole si sentano parte della stessa
comunità professionale.
L’osservazione tra pari (articolo 9) è tra i punti innovativi del DM 850/2015. Finalizzato al miglioramento delle pratiche
didattiche. La peer review prevede:




un’attività da svolgersi in classe, sia dal docente neo-assunto sia dal tutor, in una logica di reciprocità, che
permette di riflettere consapevolmente sugli aspetti salienti dell’azione di insegnamento: modalità di
conduzione delle attività e delle lezioni;
un sostegno alle motivazioni degli allievi;
la costruzione di climi positivi e motivanti;
le modalità di verifica formativa degli apprendimenti.
Ovviamente l’attività osservativa non si può improvvisare, è soggetta ad una attenta programmazione (step by step). Le
sequenze di osservazione vanno confrontate, condivise, rielaborate e devono costituire un aspetto significativo di tutto il
processo formativo del neoassunto. Il DM suddetto assegna a tali attività almeno 012 ore. Si presuppone che anche il
dirigente scolastico possa partecipare all’osservazione in classe, programmandola all’interno di un percorso progettuale
condiviso, considerando che tra i suoi compiti c’è anche quello di predisporre, insieme allo stesso docente neo assunto,
il bilancio di competenze (art. 5).
I contenuti professionali
In passato i contenuti teorici erano ripresentati attraverso alcune lezioni formali e andavano a confluire nella cd
“tesina”, oggetto di discussione al comitato di valutazione. Una scelta che, lungi dall’essere strumento di riflessione sul
fare scuola, rappresentava generalmente una pesante incombenza burocratica.
Nel nuovo modello (seppure con lo sguardo sempre rivolto all’idea di riflessività del docente, in questo caso aiutato dal
tutor) c’è anche una particolare attenzione ad alcune tematiche trasversali da approfondire attraverso incontri laboratori
a livello territoriali. L’articolo 8 del DM 850/2015 fa infatti riferimento ad otto aree: nuove risorse digitali e loro
impatto sulla didattica; gestione della classe e problematiche relazionali; valutazione didattica e di sistema
(autovalutazione e miglioramento); bisogni educativi speciali; contrasto alla dispersione scolastica; inclusione sociale e
dinamiche interculturali; orientamento e alternanza scuola-lavoro; buone pratiche di didattiche disciplinari. Agli incontri
laboratoriali vanno dedicate almeno 12 ore.
È utile fare molta attenzione alla selezione degli argomenti che verranno rilanciati sul territorio e alle scelte degli stessi
docenti: ovviamente dovranno essere in sintonia con i reali bisogni e domande formative di ognuno. L’opzione da
evitare rigorosamente è quella di spalmare nelle 12 ore un numero elevato di argomenti: una scelta che impedirebbe una
qualsiasi azione di approfondimento e farebbe, soprattutto, correre il rischio di trasformare i laboratori (che non sono
facili da realizzare) in semplici lezioni frontali (di dubbia utilità ed efficacia formativa).
Il Bilancio di competenze
Per la prima volta si sente parlare in maniera operativa di “Bilancio di competenze”. Il termine fa riferimento ad un
approccio metodologico che ha origine nell’area francofona e che costituisce un modello di analisi che va oltre la
verifica delle qualificazioni formali. Il termine “bilancio” vuol dire infatti valutazione critica di qualcosa, tenendo conto
degli aspetti positivi e negativi; le “competenze” (di cui al bilancio), ovviamente, sono quelle di natura professionale. È
un percorso, quindi, orientativo che serve a realizzare scelte e/o cambiamenti rispetto alla propria vita lavorativa. Si
tratta di valorizzare le esperienze personali e professionali; di enfatizzare ciò che si conosce e si sa fare; di comprendere
dove si possono trasferire le proprie competenze e abilità; di utilizzare meglio le proprie potenzialità.
L’art. 5 del DM 850/2015 ci dice che il bilancio di competenze va “predisposto entro il secondo mese dalla presa di
servizio” e che esso “consente di compiere una analisi critica delle competenze possedute, di delineare i punti da
potenziare e di elaborare un progetto di formazione in servizio coerente con la diagnosi compiuta”. Il dirigente
scolastico insieme al docente neo-assunto, con il contributo del docente tutor e, soprattutto, tenendo conto dei bisogni
della scuola, devono stabilire insieme, con un apposito patto, quali obiettivi (di natura culturale, disciplinare, didatticometodologica e relazionale) devono essere perseguiti e raggiunti dal docente neoassunto, attraverso quali attività
formative e con quali risorse.
Con tutta probabilità, molti si chiederanno a quale “natura” va ascritto il “patto formativo” e se verrà messo a
disposizione un format nazionale. Il DM non lascia intuire una natura giuridica, a noi piace immaginare che un patto
formativo serva a rafforzare la consapevolezza e la responsabilità della funzione docente. È una azione riflessiva
condivisa che avrà la sua piena concretizzazione nel portfolio.
Il Portfolio
L’art. 11 del DM citato prevede, infatti, che nel corso del periodo di formazione il docente neo-assunto curerà la
predisposizione di un proprio portfolio professionale, in formato digitale, che dovrà contenere: uno spazio per la
descrizione del proprio curriculum professionale; l’elaborazione di un bilancio di competenze, all’inizio del percorso
formativo; la documentazione di fasi significative della progettazione didattica, delle attività didattiche svolte, delle
azioni di verifica intraprese; la realizzazione di un bilancio conclusivo e la previsione di un piano di sviluppo
professionale.
Ci sembra che questo strumento possa veramente assumere un significato ad alta valenza formativa per la crescita
professionale permanente di ogni insegnante.
È il portfolio che permette una documentazione dinamica della propria crescita, che aiuta i docenti ad acquisire una
forte consapevolezza dei momenti significativi delle azioni didattiche, che aiuta a ricostruire incontri importanti, eventi,
ricerche e risultati innovativi, ma anche a riutilizzare consapevolmente “le buone pratiche”, a mettersi in relazione
permanente con i saperi degli studenti aiutandoli a costruire saperi più raffinati e condivisi dalla comunità professionale.
Il portfolio consente di poter elaborare un bilancio critico delle proprie competenze valutando anche la coerenza tra le
proprie idee sul fare scuola e le pratiche didattiche che, di fatto, si realizzano in classe.
E la piattaforma INDIRE?
Il nuovo modello formativo ha il merito di trasformare la tradizionale piattaforma Indire (25 ore autonome solo on line)
in un percorso centrato su un progetto formativo più completo anche se più complesso, dove la funzione originaria della
piattaforma cambia natura: ora è di supporto soprattutto alla riflessione professionale del docente neo assunto.
L’articolo 10 del DM 850/2015 stabilisce che la struttura tecnica dell’INDIRE coordina le attività per la realizzazione
ed aggiornamento della piattaforma digitale (qui si prevede una maggiore condivisione e ascolto delle istanze delle
scuole rispetto al passato) con l’obiettivo preciso di supportare i docenti neoassunti durante tutto il periodo di
formazione. Ciò implica, però, che la piattaforma dovrebbe essere fruibile già ad inizio anno scolastico (e non negli
ultimi due mesi di scuola, come nel passato).
Al percorso di riflessione on line sono assegnate 20 ore che vanno spese per:
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analisi e riflessioni sul proprio percorso formativo;
elaborazione di un proprio portfolio professionale che documenta la progettazione, realizzazione e valutazione
delle attività didattiche;
compilazione di questionari per il monitoraggio delle diverse fasi del percorso formativo;
libera ricerca di materiali di studio, risorse didattiche, siti dedicati, messi a disposizione durante il percorso
formativo.
Ci piace immaginare che l’Indire possa rispondere con prontezza ed efficienza ai nuovi compiti assegnati, e che non si
perda un’opportunità preziosa per contribuire a potenziare la professionalità docente: primo obiettivo strategico per
migliorare la scuola italiana e quindi, gli esiti formativi degli studenti.