Lettera messaggio alle sorelle della Provincia Filippine

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Lettera messaggio alle sorelle della Provincia Filippine
Lettera messaggio alle sorelle
della Provincia Filippine-Saipan
in occasione della visita fraterna del governo generale
ottobre-dicembre 2007
Suore di Gesù buon Pastore - Pastorelle
Casa generalizia, Roma – 31 marzo 2008
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Carissime sorelle in Cristo Risorto!
Maria Rita, Lily Ann, Brenda, Maria Veronica, Teresita, Cristina,
Carmelita A., Bonafe, Maria Estela, Cynthia, Edna, Argelia, Arlita,
Saturnina, Marivic, Catherine, Ophelia, Rosario, Rosalinda, Janette,
Charmie, Francisca, Carmelita G., Lucy, Lolita, Sonia, Amparo,
Josefina, Vilana, Annie, Emma, Maria Marilyn, Adoracion, Bernardita,
Ales Paz, Mary Edward, Narcisa, Lucita, Flora, Victoria, Cecilia,
Revelina, Shirley, Innocenza, Jesusa, Aida, Jessica, Doris, Revelyn,
Rodelia, Ignacia, Roselle, Marilyn, Jenine, e Marites, la pace e la gioia
di Gesù buon Pastore sia su di voi e vi ricolmi di larghe benedizioni,
in questo tempo pasquale in cui la Chiesa ci invita a partecipare della
Sua Risurrezione.
Abbiamo più volte sperimentato il profondo senso di famiglia
che abita la vostra Provincia attraverso la disponibilità a destinare
sorelle per altre realtà della Congregazione: tre sorelle sono al servizio
del governo generale, tre in missione in Australia e una in Corea. Il
Signore vi ricompensi, perché siamo consapevoli dei sacrifici che fate
per poter rispondere anche a queste necessità.
Attualmente la Provincia si trova in un tempo di
sperimentazione in vista dell’unificazione con la Delegazione
Australia. Il 2007 vi ha visto, infatti, impegnate anche nel cammino di
conoscenza reciproca tra le due Circoscrizioni per studiare lo Statuto
che regolerà i nuovi rapporti con le sorelle dell’Australia.
Sono già passati tre mesi dalla visita fraterna alla vostra
Provincia e con cuore riconoscente al Signore sappiamo che “dal punto
in cui siete arrivate, continuate ad avanzare sulla stessa linea” (cf. Fil 3,16)
perché state custodendo la vostra vita fraterna e apostolica basandovi
sull’esperienza vissuta insieme, sia negli Esercizi spirituali che nella
visita alle singole comunità.
Ci rallegra constatare la fede con cui state vivendo la vostra
vocazione pastorale e vi assicuriamo che la nostra quotidiana
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preghiera vi accompagna, perché possiate essere sempre più docili
alla grazia di Dio e la Trinità Santa trovi spazio in voi per portare a
compimento il suo disegno di salvezza per quella parte di gregge che
vi è stata affidata nel continente asiatico.
Porto ancora nel cuore la bellezza dell’opera che il Signore ha
compiuto in ciascuna di voi durante gli esercizi spirituali. Ho potuto
notare come la Parola di Dio, quando era accolta in profondità,
andava trasformando il cuore di ciascuna di voi e donando luci e
ispirazioni necessarie per la vita ordinaria.
Con sr Luz Mary Oliveros Vargas, che mi ha accompagnato nella
visita, abbiamo voluto fare memoria di quanto contemplato nella
realtà della vostra Provincia, per lodare insieme il Padre che nella
forza dello Spirito Santo vi sta donando nuova vitalità nella vita
fraterna e nell’apostolato, anche in mezzo a fragilità e resistenze.
Il cammino percorso durante gli esercizi spirituali, il tema della
visita canonica: “L’incontro con Cristo rinnova la nostra cura pastorale”e
l’icona del cieco di Gerico, nel Vangelo di Marco 10, 46-52, vi hanno
insistentemente fatto chiedere al Signore di donarvi occhi nuovi per
vedere la realtà personale e comunitaria, pastorale e sociale, come Lui
la vede.
Per questo, nella memoria del vostro Battesimo e della
Consacrazione religiosa, avete chiesto con speranza al Signore di
concedervi un nuovo sguardo su questa realtà, fiduciose che Lui “non
lascerà vacillare il vostro piede, non si addormenterà il vostro custode perché
sta alla vostra destra e veglierà su di voi in ogni momento” (cf. Salmo
121/120).
Desideriamo con questo messaggio raccogliere alcune
osservazioni relative alle quattro aree della programmazione e farvi
dono di alcuni suggerimenti maturati nella nostra preghiera e
riflessione, mentre presentiamo al Signore la realtà della vostra
Provincia e il cammino delle comunità cristiane in cui prestate il
vostro generoso servizio pastorale.
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Confidiamo possano esservi utili per ravviare il gusto di Dio in
ciascuna di voi e per proseguire con sempre più entusiasmo verso le
fonti della Vita, così da condurre altri a gustare e vedere quanto è
buono il Signore!
Sequela: la vita in Cristo Pastore (stile di vita)
Le comunità generalmente vivono nella sobrietà e nella semplicità e
sta sempre più crescendo in voi l’esigenza di uscire da una certa
formalità e routine, per poter condividere meglio la verità più
profonda che ciascuna vive.
Abbiamo constatato in ognuna di voi un forte desiderio di vivere
una preghiera più profonda e partecipata, che tocchi direttamente la
vita nelle sue diverse manifestazioni e dia il ritmo alle vostre giornate.
Solo così le scelte apostoliche nasceranno da questa insostituibile
relazione con il Signore che conduce al discernimento pastorale.
Sta crescendo anche la consapevolezza che la preghiera
comunitaria non può sostituire la preghiera personale e per questo vi
state impegnando, non solo a rispettare gli orari di preghiera, ma a
fare in modo che il vostro quotidiano rapporto con Gesù buon Pastore
sia sempre più personale, vitale, coltivato nel silenzio e
nell’esperienza della sua misericordiosa pazienza verso di voi. Vi
raccomandiamo anche che la vostra preghiera attinga sempre alla
liturgia della Chiesa.
C’è disponibilità e buona volontà in ciascuna a fare un cammino
che faciliti una comunicazione di vita fondata sulla Parola di Dio,
meditata, accolta e vissuta con docilità, così che anche la preghiera
comunitaria sia sempre meno bisognosa di parole, più sobria e più
ricca di accoglienza fraterna, nella vigilanza continua a non lasciare
che le relazioni interpersonali siano abitate da pregiudizi, giudizi, o
chiacchiere inutili.
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Si rende necessario quindi favorire nelle comunità una dinamica
più viva e un clima fraterno che faccia crescere ciascuna di voi nella
gratuità del dono di sé, sanando quelle tendenze negative che
possono rendere più faticoso il cammino comune e portare a rifugiarsi
in un attivismo pastorale sterile, nell’illusione di servire il Signore e il
suo popolo.
Anche la cura dell’accompagnamento spirituale personale, la
partecipazione attiva all’Eucarestia e il riprendere comunitariamente
alcuni contenuti della visita canonica e degli Esercizi spirituali,
possono favorire una vita fraterna più serena e più vitale, capace di
portare a quella profondità di vita che ciascuna desidera con sincerità
di cuore.
C’è un rinnovato impegno a curare le relazioni interpersonali,
perché diventino più profonde e sia evitato il pericolo del
pettegolezzo. Vi suggeriamo di rendere più spirituale il modo di
entrare in relazione, esercitandovi a valorizzare le cose belle di ogni
sorella e correggendovi mutuamente, con carità. L’offerta di reciproca
compagnia nella fiducia e nella gratuità può far diventare le vostre
comunità laboratori in cui si impara a prendersi cura degli altri, come
il Pastore buono si prende cura di ciascun figlio del Padre.
I nostri contemporanei hanno bisogno di vedere che è possibile, nel
nome di Gesù, amarsi e perdonarsi, accogliersi con misericordia nelle
diversità e nelle fragilità. Così ci esortava il nostro Fondatore al
riguardo: “Tutta la vita delle Pastorelle è carità: in casa e fuori casa. Che si
possa dire sempre di ciascuna di voi ciò che si diceva dei primi cristiani:
<guarda come si amano>. Mettete una cura particolare per acquistare gli
stessi sentimenti di Gesù buon Pastore, il quale amava largamente ed amava
tutti senza distinzione”1.
1
So, dicembre 1947, pp. 62-63.
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Ministero di cura pastorale (missione)
Abbiamo constatato con quanto amore, gioia, generosità e
dedizione viene da voi vissuto l’apostolato. Gli inserimenti e gli
impegni pastorali, sia a livello diocesano che parrocchiale, sono molto
significativi e apprezzati. I vescovi e i parroci hanno espresso infatti
molta stima verso la Congregazione e il carisma pastorale che
esercitate. Lodiamo e ringraziamo il Signore per tutto questo.
Abbiamo notato anche alcune sorelle molto stanche, quasi
sommerse dall’attività, senza la possibilità di riflettere e di qualificare
l’azione pastorale, con il rischio di un attivismo dannoso alla vita
fraterna e all’apostolato stesso.
In più occasioni nelle vostre comunità, abbiamo rilevato il bisogno
di dare qualità all’attuale presenza pastorale, di trovare il coraggio di
ridimensionare alcuni inserimenti, per non restare continuamente
esposte al rischio di ripetere le cose di sempre e non sviluppare quella
sana creatività che scaturisce da un cuore sereno e dalla capacità di
sostare e riflettere insieme in attitudine di discernimento pastorale.
Alcune comunità hanno necessità di essere potenziate nei suoi
membri, soprattutto Banna e Saipan dove si trovano solo due sorelle.
Ci auspichiamo che possa crescere anche la collaborazione pastorale
con la Delegazione Corea, soprattutto per l’isola di Saipan, per poter
offrire il nostro servizio pastorale alla comunità cristiana coreana,
presente in questa Chiesa locale. Il vescovo e il parroco si sono
dimostrati molto favorevoli all’inserimento di una sorella coreana.
E’ molto apprezzata la vostra presenza nell’apostolato dei marinai,
soprattutto l’accompagnamento nella fede delle loro famiglie. Anche
la vostra cura nell’educazione e formazione dei bambini e dei giovani,
attraverso le scuole di Imus e di Lingayen, è un prezioso strumento
per plasmare le nuove generazioni di cristiani per il vostro paese,
ancora sensibile all’annuncio del Vangelo.
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L’attenzione ai più poveri, specialmente attraverso le mense per i
bambini delle famiglie più in difficoltà e il favorire la loro istruzione
cristiana, è un segno della vostra sensibilità verso chi è maggiormente
provato nella vita ed è un’opportunità per offrire, anche alle famiglie
più bisognose, la possibilità di una preparazione adeguata per i loro
figli.
La Chiesa nelle Filippine è una Chiesa per i poveri, una comunità
di discepoli, che stanno ponendo l’attenzione alla formazione delle
comunità ecclesiali di base. Occorre quindi che anche voi possiate
individuare alcune sorelle che possano prepararsi adeguatamente per
offrire questo servizio.
Un apostolato creativo ed efficace richiede, oltre ad una intensa vita
spirituale, anche tempi di studio personale e comunitario costanti, che
permettano di individuare vie nuove per l’evangelizzazione, secondo
il nostro specifico carisma e possa rimanere in dialogo con la cultura
del nostro tempo. Il futuro della Chiesa dipenderà molto
dall’evangelizzazione dei paesi asiatici e le Filippine hanno un
compito rilevante a questo scopo.
Pastorale vocazionale e formazione (formazione)
La vostra Circoscrizione composta di 12 comunità, comprende
55 sorelle, con un’età media di 49,33. Le sorelle professe perpetue
sono 46 e le juniores 9. Tra voi sono in cammino vocazionale anche 5
postulanti: Fiorentina, Maarnie, Maricris, Effie e Junlun.
Abbiamo rilevato, sia nelle juniores che nelle postulanti, il
sincero desiderio di seguire Gesù buon Pastore e di donare la propria
vita per la salvezza delle persone. Esse hanno anche bisogno di
trovare nelle vostre comunità uno stile di vita che le aiuti a vivere con
gioia ed entusiasmo la vocazione di Pastorella nella Chiesa e nella
società del nostro tempo.
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L’attenzione che avete dato alla pastorale vocazionale in questi
anni, destinando anche una incaricata per comunità, sta portando i
suoi frutti e sta dimostrando con quanta dedizione avete curato
questa dimensione. Ci auguriamo che sia sempre più sviluppata,
perché si crei nell’intera Provincia una cultura vocazionale.
La gioia, la semplicità, la fede e la serenità delle professe perpetue
nel vivere la propria vocazione sia la prima testimonianza per attirare
giovani all’Istituto. Questo vi richiede di creare degli ambienti
spiritualmente sani e favorevoli alla formazione delle nuove
generazioni, luoghi che facilitino la crescita delle persone, nella loro
libera adesione a Cristo.
Abbiamo apprezzato la cura che le formatrici hanno posto
nell’accompagnare personalmente le giovani nella formazione
iniziale. Incoraggiamo il governo provinciale a preparare anche altre
sorelle capaci di offrire questo prezioso servizio di accompagnamento
personale, in cui le dimensioni fisica, psichica e spirituale siano
vissute in modo integrato, con equilibrio e armonia.
Desideriamo esortare le juniores, che abbiamo trovato ben motivate
nel cammino formativo, a continuare la cura della loro vita spirituale
con docilità all’azione dello Spirito e di prepararsi sempre di più per
imparare a leggere la storia in modo teologale, per cogliere in essa i
segni di futuro della nostra vocazione pastorale nella Chiesa dell’Asia
e per rimanere in dialogo con la cultura dei nostri contemporanei.
Prolungare di qualche tempo lo juniorato, offrendo alle giovani la
possibilità di maturare maggiormente nella propria consacrazione
religiosa, può essere di giovamento sia alle giovani che al futuro
stesso della Provincia. E’ necessario offrire alle juniores la possibilità
di approfondire sempre di più i contenuti carismatici anche attraverso
un’esperienza di internazionalità. Il corso per le juniores previsto in
Roma nel 2010 potrebbe essere un’opportunità da non perdere.
Suggeriamo inoltre di offrire alle giovani la possibilità di uno
studio teologico sistematico e contenuti anche patristici, sempre più
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capaci di alimentare una vita spirituale intensa e una formazione
culturale solida, così che siano in grado di discernere dove e come il
Signore le chiama a vivere il ministero pastorale nella complessità del
continente asiatico.
Abbiamo constatato la positiva organizzazione della formazione
permanente che offre ad ogni fascia di età un appropriato percorso di
vita. Vi chiediamo di vigilare perché l’approccio psicologico, facilitato
dalla tendenza del momento, non abbia a prevalere sulle altre
dimensioni della persona e della vita religiosa. Sia sempre più favorita
la condivisione e l’approfondimento della Parola di Dio in clima di
discernimento, affinché le scelte pastorali nascano dal Signore che
parla a ciascuna e non dalla tendenza del momento.
Servizio evangelico dell’autorità e amministrazione (governo)
Abbiamo notato che tra voi sorelle del gruppo di governo sta
crescendo la fiducia reciproca e state coltivando una comunicazione
sempre più trasparente e aperta.
Ci rallegriamo per l’impegno che avete assunto, fin dall’inizio del
vostro mandato, circa la vostra formazione come leadership, anche
frequentando un seminario appropriato, e la spiritualità tipica di chi
assume il servizio dell’autorità nella vita religiosa.
Siamo consapevoli che svolgete il vostro ministero con sacrificio,
dovendo attendere anche ad altri servizi nella Provincia, e lo vivete
con responsabilità e grande senso di comunione con il cammino
dell’intera Congregazione. Anche il dialogo con il governo generale è
libero e aperto, volto a favorire l’unità e la sensibilità verso il bene
comune.
Vi state impegnando anche a seguire più da vicino le superiore
delle comunità, destinando una sorella del consiglio che possa
prendersi a cuore le relazioni con queste sorelle.
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Vi incoraggiamo ad offrire un ascolto sempre più attento alle
sorelle, incoraggiandole a porsi in un’ottica di fede nel leggere le
diverse situazioni e aiutandole ad assumere un modo di comunicare
che sia rispettoso e favorisca la comunione in tutta la Provincia. Il
vostro stile di fiducia e la disponibilità a servire sarà di sprone anche
per le sorelle nelle singole comunità. Anche la vostra pazienza nel
percorso che conduce a scelte specifiche è apprezzabile perché
quando non c’è convergenza di orientamento tra voi, sapete aspettare
e pregare.
L’impegno a facilitare un clima sempre più fraterno nella
Provincia, frena la tendenza ai personalismi e individualismi, anche
nella gestione economica e nel vissuto del voto di povertà.
Stimiamo molto lo stile amministrativo che avete assunto con il
metodo introdotto nella Provincia, perché ogni sorella si senta più
responsabile nella gestione dei beni della famiglia religiosa. Ciascuna
sorella e ogni comunità possono così esercitarsi in una gestione
corretta, trasparente e onesta del denaro, senza sentirsi padrone di ciò
che ricevono, ma semplice amministratrici del bene comune. Questo
stile aiuta anche a crescere nel senso di famiglia allargata che
coinvolge Provincia e Congregazione nel suo insieme.
Vi invitiamo infine a riflettere e ad ascoltare ogni persona e
comunità, per cogliere ciò che stanno valorizzando della visita
canonica, cosa ha lasciato in ciascuna di loro e nelle comunità e come
la stanno assumendo nella vita personale, comunitaria e apostolica.
Questo aiuterà a rinnovare la vita e il ministero di cura pastorale nei
suoi diversi aspetti ed esigenze.
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Conclusione
La parola, sempre efficace, del nostro beato Fondatore, don
Giacomo Alberione, ci aiuti a rendere ricca di frutti la visita fraterna
che abbiamo compiuto tra voi:
“Oggi chiediamo non solo uno spirito più elevato di fede, di fiducia, e di
amore, ma anche l'osservanza dei voti e l'amore alle costituzioni, e un
esercizio più santo, più fruttuoso e più interiore dell'apostolato”2.
Facciano nostro anche il suo augurio e la sua preghiera per tutte voi:
“Avanti dunque in letizia e anche con fiducia, sì, con fiducia. Siete con la
chiesa e operate nella chiesa e operate per la chiesa. Siete con Gesù buon
Pastore e vivete sotto la guida e sotto la luce di Gesù buon Pastore.
Seguite i ss. Apostoli Pietro e Paolo e sempre camminate sotto lo sguardo
benedetto di Maria, madre del divin Pastore Gesù”3.
Portiamo nel cuore ciascuna di voi e vi affidiamo alla cura
amorevole di Gesù Buon Pastore, chiedendovi di ricordarvi di noi
nelle vostre preghiere.
In comunione fraterna
Sr Marta Finotelli e sorelle del consiglio
Roma, 31 marzo 2008
Nella Solennità dell’Annunciazione del Signore
2
3
PrP IV, 1949, p. 155.
AAP 1959, 74.