2012 18 gennaio 2012 notiziario ds

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2012 18 gennaio 2012 notiziario ds
Dirigenti Scolastici
N. 03/ 2012
2012 – 18 Gennaio 201
2012
E’ on line il sito web della FLC CGIL Lombardia, all’indirizzo www.flccgil.lombardia.it
Nel sito un’ampia sezione dedicata ai DIRIGENTI SCOLASTICI, con una raccolta normativa,
spazio FAQ, notizie ed informazioni utili per tutti i colleghi
PER LA CONSULENZA MAIL , SCHEDE CONSULENZA, ALTRI SERVIZI (CEDOLINO, PENSIONI ECC..)
I SOLI DIRIGENTI ISCRITTI ALLA FLC LOMBARDIA POSSONO RIVOLGERSI A
[email protected] - tel 3357322206
RESPONSABILE REGIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI LOMBARDIA
IN PRIMO PIANO
01. DOCUMENTO UNITARIO Cgil, Cisl e Uil su “crescita e riforma del mercato
del lavoro” – TROVATO L’ACCORDO
MANOVRA
02. Pensioni: scuola, ancora in alto mare la circolare per la cessazione dal
servizio
NOTIZIE NAZIONALI
03. Area V - Incontro al MIUR
04. Dimensionamento scolastico. La FLC CGIL chiede di diluire il piano in tre
anni
05. Contrattazione di istituto. La FLC CGIL Firenze vince un ricorso sulle 35
ore
06. Un risultato positivo delle pressioni delle scuole e del sindacato: il MIUR
comunica l’assegnazione di risorse per il pagamento delle visite fiscali del
2011.
07. Finanziamento diretto alle scuole rilevazioni oneri mensa
08. Osservatorio permanente per l'integrazione degli alunni con disabilità Lettera Ministro Profumo CGIL e FLC
09. Posizioni economiche personale ATA: indizione procedure e
presentazione domande
10. GRADUATORIE TERZA FASCIA ATA: PROROGHE ADEMPIMENTI DELLE
SCUOLE
11. Docenti in esubero e riconversione professionale
NOTIZIE REGIONALI
12. Richiesta di autorizzazione allo svolgimento di incarichi aggiuntivi
SPAZIO FAQ e GIURISPRUDENZA
13. Attribuzione del voto di condotta: discrezionalità e valutazione
“collettiva” del comportamento di una molteplicità di studenti.
NAVIGANDO IN RETE
14. Idea di scuola e immagine del DS: le prove scritte concorsuali di Antonio
Valentino
15. Istruzione, riforme sbagliate di Franco Buccino
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3142
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Testo documento CGIL CISL UIL “crescita e riforma del mercato del lavoro”
Modello INPS-INPDAP PER CERTIFICAZIONE DIRITTO A PENSIONE ACQUISITO
dipendenti pubblici AL 31 -12-2011
decreto tribunale di firenze del 4 gennaio 2012 comportamento antisindacale
per rifiuto contrattazione integrativa
Nota prot.n. 132 del 13 gennaio 2012 rilevazione oneri mensa
Lettera su osservatorio permanente integrazione alunni con disabilità
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nota 193 del 12 gennaio 2012 posizioni economiche personale ata procedure e
presentazione domande nuove graduatorie
nota prot. n. 357 del 17 gennaio 2012 proroghe adempimenti scuole su
graduatorie 3 fascia
Modello incarico aggiuntivo 2012 ds Lombardia
Tar Campania – Sentenza n. 3479 del 29 giugno 2011
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IN PRIMO PIANO
01. DOCUMENTO UNITARIO Cgil, Cisl e Uil su “crescita e riforma del
mercato del lavoro” – TROVATO L’ACCORDO
C'è l'intesa tra Cgil, Cisl e Uil sulla piattaforma unitaria da sottoporre al confronto con il
Governo sulla crescita e la riforma del mercato del lavoro. E' questo l'esito dell'incontro
avvenuto la scorsa settimana tra i Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e
Luigi Angeletti. Ma prima di avviare la fase del confronto vero e proprio si tratta di mettere da
parte alcune delle proposte che sono girate nelle anticipazioni di questi giorni, prima fra tutte il
mezzo blitz sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori di cui si parla nell'articolo 3 della bozza
sulle liberalizzazioni a proposito delle fusioni tra aziende che innalzerebbe a 50 dipendenti la
soglia per l'applicazione dell'articolo 18.
Se il governo dovesse fare dell'articolo 18 "un totem", hanno detto oggi i Segretari Generali di
Cgil, Cisl e Uil alla fine dell'incontro, i rapporti tra esecutivo e sindacati confederali
rischierebbero di incrinarsi e comunque si rischia di far saltare tutto. "Si deve sgomberare il
campo da ciò che leggiamo sui giornali – ha detto il Segretario Generale della Cgil, Susanna
Camusso, a proposito dell'articolo 18 - ci auguriamo che il Governo non voglia un fallimento
prima dell'inizio della discussione".
"Abbiamo opinioni identiche - ha confermato Bonanni - andremo alla discussione con proposte
di tutte e tre le centrali confederali. Per chi vorrà discutere positivamente è una buona
occasione".
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3142
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Testo documento CGIL CISL UIL “crescita e riforma del mercato del lavoro”
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MANOVRA
02. Pensioni: scuola, ancora in alto mare la circolare per la cessazione
dal servizio
In fase di elaborazione il provvedimento sui criteri di accessibilità al
pensionamento dal 1 settembre 2012 e i termini per la presentazione delle domande
da parte del personale della scuola.
Nell'incontro al MIUR, richiesto dalla FLC CGIL, insieme ad altre organizzazioni sindacali sulle
cessazioni dal servizio per il comparto scuola a decorrere dal 1 settembre 2012, è emerso
ciò che la FLC CGIL denuncia da tempo: il decreto Salva Italia, convertito nella legge 214 del
22 dicembre 2011 ha reso la materia previdenziale molto più complessa rispetto all’esigibilità
del diritto, oltre ad aver aggravato le condizioni personali e professionali dei lavoratori,
costretti al lavoro in età improponibili.
Il 12 gennaio abbiamo appreso che il provvedimento con cui l’Amministrazione comunica i
criteri di accessibilità al pensionamento e i termini per la presentazione delle
domande, è ancora in fase di elaborazione, in attesa di un incontro fra INPDAP, Funzione
Pubblica e IGOP, richiesto dal Ministero dell’Istruzione per i dovuti chiarimenti sull’applicazione
delle nuove disposizioni in materia.
In particolare non è chiaro come verrà applicato l’art. 72, comma 11 della legge 133/08, sia
per i casi di pensionamento così detto “forzoso”, sia per i casi di richieste di permanenza
in servizio, poiché tale disposizione configge con le regole del sistema contributivo, introdotte
in via definitiva con la riforma Fornero. Infatti, è da chiarire se in questi casi l’età anagrafica e
contributiva sia quella richiesta nell’anno 2011 oppure se ci si debba riferire ai nuovi parametri
introdotti per l’anno 2012 (66 anni di età – 41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne/42
anni e 1 mese per gli uomini) o addirittura se i 70 anni non diventino il discrimine del così
detto pensionamento forzoso.
E' invece acquisito che per i pensionamenti a domanda, per i quali si applicano le
disposizioni pre vigenti (sistema delle quote o 40 anni di servizio), il personale deve
aver necessariamente maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2011 come più
volte esplicitato su questo notiziario.
Valutata la complessità della materia, i sindacati hanno sottolineato la necessità di interventi
di chiarimento, sostenendo l’opportunità di separare la tempistica dei pensionamenti a
domanda da quella che concerne l’applicazione dell’art. 72 comma 11 della legge 133/08.
L’Amministrazione si è riservata una risposta anche in relazione alle risultanze dell’incontro
congiunto con INPDAP e IGOP.
I termini per la presentazione delle domande quindi slitteranno, probabilmente al prossimo
mese di febbraio (28 febbraio).
CERTIFICAZIONE DEL DIRITTO ALLA PRESTAZIONE PENSIONISTICA: IL NUOVO
MODELLO
La cosiddetta manovra Monti (art. 24, comma 3, del D.L. n. 201/2011 convertito in legge n.
214 del 22/12/2011) ha disposto che il lavoratore che maturi entro il 31 dicembre 2011 i
requisiti di età e di anzianità contributiva, previsti dalla normativa vigente, prima dell’entrata in
vigore del decreto (6 dicembre 2011), ai fini del diritto all’accesso e alla decorrenza del
trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità consegue il diritto alla prestazione
pensionistica secondo tale normativa e può chiedere all’ente di appartenenza la certificazione
di tale diritto.
Come anticipato sull’ultimo notiziario l’Inps ha predisposto il modello utilizzabile dai
dipendenti pubblici gestiti dall’Inpdap prima della soppressione dell’Ente previdenziale e quindi
anche dal personale della scuola.
Ribadiamo che la certificazione è una semplice dichiarazione dell’ente che non
attribuisce nessun particolare diritto in quanto chi è derogato dalla nuove norme
introdotte dal 1 gennaio 2012, e ha maturato i diritti entro il 31 dicembre 2011,
conserva il diritto a beneficiarne indipendentemente dal fatto che abbia richiesto o
meno la certificazione. Inoltre la richiesta può essere inoltrata anche nei prossimi
mesi perché non è prevista nessuna scadenza.
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
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Modello INPS-INPDAP PER CERTIFICAZIONE DIRITTO A PENSIONE ACQUISITO
dipendenti pubblici AL 31 -12-2011
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NOTIZIE NAZIONALI
03. Area V - Incontro al MIUR
L’incontro svoltosi presso il Miur ha avuto per oggetto:
• dimensionamento a.s. 2011/12 - Chiarimenti;
• funzione di coordinamento del Presidente della Commissione esaminatrice del concorso a
Dirigenti scolastici
Dimensionamento a.s. 2011/12 - chiarimenti
Il Miur potrebbe pubblicare una nota indirizzata ai Direttori Generali degli UU.SR con la quale
si comunica la disapplicazione i criteri per il conferimento del nuovo incarico nell’ipotesi di
ristrutturazione e riorganizzazione della rete scolastica previsti dal CIN dell’11/12/2009
all’art.4.
Nella stessa nota in riferimento alle scuole di ogni ordine e grado sottodimensionate rispetto a
600 unità, ridotte fino a 400 per alcune situazioni particolari, dovrebbe essere previsto che
esse siano date in reggenza.
Naturalmente abbiamo ribadito che per la ns organizzazione sindacale il CIN è in vigore ed
inoltre abbiamo chiesto che per le scuole sottodimensionare si mantenga il criterio già
utilizzato nel corrente anno scolastico: in caso di scuola sottodimensionata con Dirigente in
costanza di incarico triennale non si proceda a mobilità d’ufficio del dirigente ed assegnazione
reggenza.
Tra l’altro per l’amministrazione non vi sono oneri aggiuntivi perché non varia il
numero delle scuole date in reggenza.
Concorso Dirigenti scolastici - Funzione di coordinamento del Presidente della
Commissione esaminatrice.
Il MIUR ha comunicato che ha richiesto ed ottenuto un parere dell’Avvocatura Generale dello
Stato in merito alla funzione di “coordinamento” del presidente della commissione
esaminatrice del concorso a dirigente scolastico.
Il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, visto il regolamento del concorso (140/08),
dovrebbe evitare i ricorsi che proliferarono nell’ultimo concorso ordinario.
Il parere, dopo il vaglio dell’ufficio Legislativo del MIUR, sarà trasmesso alle Commissioni
esaminatrici e reso pubblico.
A conclusione dell’incontro sono state ribadite da parte delle OO.SS. 2 questioni
importanti più volte riprese anche negli incontri precedenti:
• coda del contratto area V: occorre rendere operativo l’impegno contrattuale dei 5 milioni
di euro da destinare ai vincitori del concorso ordinario (senza RIA e senza ASSEGNO AD
PERSONAM);
• ripristinare lo stato di legalità ed applicazione delle norme contrattuali in vigore (ccnl
scuola) per il pagamento dei compensi per i collaboratori del dirigente in reggenza e
assente (indennità di funzioni superiori e reggenza.
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04. Dimensionamento scolastico. La FLC CGIL chiede di diluire il piano
in tre anni
Il Segretario generale del nostro sindacato scrive al Ministro Profumo.
Con una lettera inviata al Ministro Profumo chiediamo che la norma sul dimensionamento
della rete scolastica venga applicata gradualmente nell'arco dei prossimi tre anni.
Per la FLC CGIL è ancora possibile fermare l'assurdo piano di dimensionamento della
rete scolastica voluto dal precedente governo. Infatti, sulla base delle linee guida
approvate dalla Conferenza delle Regioni, si ritiene che ci siano le condizioni per evitare le
peggiori conseguenze al sistema scolastico nazionale.
Nella lettera sosteniamo che rivedere la rete scolastica ha senso solo se serve a migliorare
il servizio e la qualità dell'offerta formativa. Ma per fare questo è necessario dare il tempo
agli Enti Locali e alle scuole di valutare le soluzioni organizzative più utili e funzionali rispetto al
proprio contesto sociale e territoriale.
Pertanto è pienamente condivisibile la decisione assunta dalla VIII Commissione del
Consiglio Regionale della Sardegna di rinviare la realizzazione del piano di
dimensionamento dando luogo, al suo posto, ad un percorso di studio, discussione e
condivisione con tutti i soggetti interessati al servizio scolastico in Sardegna.
Sarebbe auspicabile che questa decisione venisse assunta su tutto il territorio nazionale
anche a seguito dell'incontro previsto per il prossimo 24 gennaio tra Miur e Assessori
Regionali
all'Istruzione.
___________________
Roma, 13 gennaio 2012
Al Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca
Prof. Francesco Profumo
e p.c.
Al Presidente della Conferenza delle Regioni
e delle Province autonome
Vasco Errani
e p.c.
Alla Commissione Istruzione
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Oggetto: dimensionamento scolastico
Con la presente riteniamo opportuno ritornare sul tema del dimensionamento scolastico su cui
siamo già intervenuti in occasione del recente incontro Miur-Organizzazioni Sindacali. Anche in
previsione dell'incontro della S.V. con gli Assessori Regionali all'Istruzione del 24 gennaio p.v.,
vogliamo evidenziarle la delicatezza del tema e la rilevanza delle conseguenze nell'applicazione
dei provvedimenti in atto rispetto alla qualità del servizio di istruzione pubblico e del sistema
delle autonomie scolastiche.
Le procedure attuative dell'art. 19 del decreto legge n. 98/2011 (convertito in legge 111/2011
e modificato dalla legge 183/2011) comportano la realizzazione forzata e precipitosa sull'intero
territorio nazionale di istituti comprensivi composti da almeno 1000 alunni e l'affidamento a
reggenza per Dirigenti e Direttori di tutti gli istituti scolastici con meno di 600 alunni. Tale
disposizione non solo contrasta con ogni criterio didattico-pedagogico ma comporta la
creazione di istituti scolastici abnormi, di difficile gestione e governabilità, soprattutto in
assenza di un serio piano di adeguamento e messa a norma degli edifici coinvolti.
Pur considerando le difficili condizioni economiche in cui versa il Paese, gli obiettivi di risparmio
economico a cui si ispira la norma sul dimensionamento scolastico rischiano di esser vanificati
e di perdere ogni senso se non sono in grado di assicurare contemporaneamente l'affermarsi di
un sistema di scuole autonome e responsabili, il miglioramento della qualità del servizio e
l'innalzamento dei livelli di istruzione nel Paese.
Per questi motivi condividiamo la richiesta contenuta nel documento della Conferenza delle
Regioni approvato nella seduta del 27.10.2011 che prevede, tra le altre cose, un'applicazione
graduale delle norme sul dimensionamento spostando il completamento delle operazioni
all'anno scolastico 2014-2015. Tale diluizione consentirebbe agli enti locali e agli altri soggetti
coinvolti a livello territoriale di evitare l'assunzione di decisioni precipitose entro il prossimo 31
gennaio 2012 e di poter programmare una riorganizzazione della rete scolastica con maggior
ponderatezza e senza penalizzare i cittadini che si avvalgono del servizio pubblico di istruzione.
Riteniamo pertanto importante che in occasione dell'incontro del prossimo 24 gennaio con gli
Assessori Regionali all'Istruzione possa venire da parte di codesto Ministero una risposta
positiva rispetto alle proposte contenute nel documento sopra citato e nella nota dell'11
gennaio 2012 a firma del Responsabile della segreteria del coordinamento della Commissione
Istruzione della Conferenza delle Regioni.
In attesa di un positivo riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Il Segretario generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo
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05. Contrattazione di istituto. La FLC CGIL Firenze vince un ricorso
sulle 35 ore
È comportamento antisindacale negare la contrattazione sulle materie previste
dall'art. 6 del CCNL trincerandosi dietro i rilievi dei revisori dei conti che non
attengono la compatibilità finanziaria del contratto.
Il Tribunale di Firenze, in qualità di Giudice del lavoro, ha accertato la sussistenza di una
condotta antisindacale (ex art. 28 Legge 300/70) da parte della Dirigente scolastica di un
Istituto Comprensivo di Firenze per la violazione dell'iter procedurale di cui all'art. 6 del CCNL
2006/2009. Tale violazione è "...idonea a produrre effetti durevoli nel tempo per la situazione
di incertezza che ne consegue, suscettibile di determinare in qualche misura, una restrizione o
ostacolo al libero esercizio dell'attività sindacale".
Tale condotta antisindacale accertata ha provocato inevitabilmente discredito sull'efficacia
dell'azione sindacale davanti agli iscritti, con una ricaduta negativa sull'immagine del
sindacato. Da qui l'inevitabile condanna della Dirigente scolastica.
La Dirigente scolastica non aveva firmato il contratto di istituto dell'anno scolastico
2010/2011 perchè in forte disaccordo su diversi punti oggetto di una lunga contrattazione
protrattasi fino a settembre scorso. Le RSU in carica avevano svolto faticosamente il loro
lavoro cercando di mediare su tutti i punti controversi tranne che sull'istituto delle 35 ore
per i collaboratori scolastici, perché era l'orario realmente effettuato e previsto nel piano delle
attività.
La Dirigente aveva ritenuto di fare proprio il parere negativo dei revisori dei conti relativo
al contratto precedente (2009/2010) sulla concessione delle 35 ore. I revisori suggerivano per
il contratto 2010/2011 il ripristino dell'orario a 36 ore e l'obbligo di recupero della
trentaseiesima ora non effettuata nell'anno precedente. Le parti avevano ritenuto non
preclusive tali indicazioni, tant'è che avevano regolarmente sottoscritto il contratto.
Il Giudice, nel ritenere immutate le condizioni che avevano determinato la riduzione dell'orario
di lavoro a 35 ore settimanali, ha sostenuto che la Dirigenza avrebbe dovuto stipulare il
contratto, sottoporlo alla verifica dei revisori e solo dopo eventuali rilievi ostativi, nel senso di
cui all'art. 6 del CCNL, riaprire la contrattazione sul tema.
Resta quindi confermato ciò che il nostro sindacato sostiene da tempo sul ruolo dei revisori
dei conti che non è quello di entrare nel merito degli accordi, ma quello di
certificarne la compatibilità finanziaria.
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
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decreto tribunale di firenze del 4 gennaio 2012 comportamento antisindacale
per rifiuto contrattazione integrativa
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06. Un risultato positivo delle pressioni delle scuole e del sindacato: il
MIUR comunica l’assegnazione di risorse per il pagamento delle visite
fiscali del 2011.
L’ulteriore finanziamento del programma annuale 2011 risarcisce in parte le scuole
del costo della azione persecutoria dell’ex ministro Brunetta nei confronti dei
pubblici dipendenti.
Con comunicazioni datate 30 dicembre 2011 l’Ufficio settimo della Direzione Generale per la
politica finanziaria e per il bilancio del MIUR assegna alle scuole, con erogazione nel corso del
2012, i fondi previsti dall’art.17 del decreto legge 6 luglio 2011 n.98 per far fronte agli oneri
sostenuti per gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti per malattia.
Si tratta quindi di finanziamenti che sono assegnati in aggiunta ai finanziamenti previsti per la
predisposizione del Programma Annuale 2011 e possono essere iscritti in bilancio come
variazione in entrata sul 2011 o a copertura degli impegni assunti nel 2011 o dei residui attivi
degli anni precedenti, secondo le esigenze di bilancio.
L’assegnazione ricorda che per il 2012 saranno successivamente assegnati ulteriori
finanziamenti per il funzionamento, oltre quelli comunicati con la circolare sul Programma
annuale 2012, per fare fronte all’obbligo delle visite fiscali (regolato oggi diversamente da
come aveva previsto il decreto Brunetta, in conseguenza del decreto 98/2011 sul contenimento
della spesa pubblica).
L’assegnazione deriva dalla ripartizione fra le scuole dei 22 milioni assegnati al MIUR e
derivanti dai 70 milioni previsti dal decreto 98/2011 per tutte le pubbliche amministrazioni.
I fondi sono stati assegnati alle scuole tenendo conto dei tassi di assenteismo e degli organici
di diritto.
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07. Finanziamento diretto alle scuole rilevazioni oneri mensa
Disponibile dal 16 al 21 gennaio 2012 la funzione "Rilevazione oneri scuole" relativa
alla procedura di rilevazione delle esigenze di finanziamento da assegnare in in
relazione al contributo relativo alla fruizione della mensa da parte del personale della
scuola nella misura dei pasti erogati.
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Nota prot.n. 132 del 13 gennaio 2012 rilevazione oneri mensa
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08. Osservatorio permanente per l'integrazione degli alunni con
disabilità - Lettera Ministro Profumo CGIL e FLC
Vi informiamo che a seguito della lettera, che troverete in allegato, inviata in giorno 16
gennaio al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Francesco Profumo, in merito
all'assenza dei sindacati sul costituendo dell'Osservatorio permanente per l'integrazione degli
alunni con disabilità, quest'ultimo ha accolto la nostra richiesta convocandoci per il giorno 26
gennaio p.v..
Sarà nostra cura informarsi sugli sviluppi in itinere.
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Lettera su osservatorio permanente integrazione alunni con disabilità
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09. Posizioni economiche personale ATA:
presentazione domande
indizione procedure e
Inviata dal Miur agli Uffici Scolastici Regionali la nota relativa all’indizione
delle procedure e presentazione delle domande da parte del personale
interessato.
I benefici economici per il personale ATA relativi alla prima e seconda posizione sono stati
disciplinati, dagli Accordi sottoscritti il 20 ottobre 2008 ed il 12 marzo 2009, e con
l’ipotesi di Accordo del 12 maggio 2011, sono state rese permanenti le disposizioni per
procedere annualmente, qualora necessario, alla formulazione delle nuove graduatorie.
Il Miur con le note n. 9762 del 25 novembre 2011 e con la nota 193 del 12 gennaio 2012 ha
dato istruzioni operative per l’applicazione a regime delle procedure previste dall’accordo del
12 maggio 2011.
In sintesi
Le nuove graduatorie si rendono necessarie qualora le preesistenti siano esaurite ovvero in via
di esaurimento.
Sono da considerare in via di esaurimento quelle nelle quali il numero di aspiranti ancora in
attesa di nomina risulta inferiore alle posizioni economiche che, presumibilmente, si
renderanno disponibili nel successivo triennio.
Per poter utilizzare la nuova graduatoria è necessario che la preesistente sia esaurita e, quindi,
che si concretizzi la condizione per la quale a tutti gli aspiranti sia stato offerto il conferimento
del beneficio economico (comma 9, art. 2, ipotesi di accordo).
Le nuove graduatorie possono essere utilizzate soltanto dopo che l’ultimo aspirante ancora
inserito nelle graduatorie preesistenti sia stato nominato ovvero sia stato comunque convocato
per la nomina.
Le domande da parte degli aspiranti non inseriti in graduatoria, sia per la prima che per la
seconda posizione economica, devono essere formulate utilizzando unicamente i modelli online, disponibili sul sito web del Ministero.
Non possono essere prese in alcuna considerazione le istanze presentate dagli
interessati su moduli cartacei.
Le istanze devono essere inoltrate esclusivamente nel periodo intercorrente dal 16
gennaio al 6 febbraio 2012.
Gli aspiranti inclusi nelle graduatorie non ancora esaurite non devono presentare
alcuna istanza. I predetti hanno, infatti, titolo ad essere convocati d’ufficio, in
relazione alle disponibilità annualmente esistenti e secondo l’ordine di collocazione
nelle preesistenti graduatorie.
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
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nota 193 del 12 gennaio 2012 posizioni economiche personale ata procedure e
presentazione domande nuove graduatorie
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10. GRADUATORIE TERZA FASCIA ATA:
DELLE SCUOLE
PROROGHE ADEMPIMENTI
A seguito di numerose segnalazioni pervenute al Miur in merito agli adempimenti delle istitutzioni scolastiche relativi alle
graduatorie di terza fascia del personale Ata, con la nota del 17 gennaio 2012, prot. n. 357, il Ministero ha concesso
delle proroghe.
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nota prot. n. 357 del 17 gennaio 2012 proroghe adempimenti scuole su
graduatorie 3 fascia
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11. Docenti in esubero e riconversione professionale
La FLC CGIL chiede al Ministro un incontro urgente.
Dopo il ritiro del decreto da parte dell’Ansas sulla selezione dei tutor per la riconversione dei
circa 10.000 docenti in esubero della scuola sul sostegno, sono troppe e incontrollate le voci su
ciò che il Miur si appresterebbe a fare per affrontare il tema della riconversione professionale.
La FLC CGIL chiede trasparenza su tutto questo e chiede il rispetto di ciò che è previsto nel
CCNL. Il tema della riconversione professionale del personale è materia oggetto di confronto
sindacale ed è materia che va regolata con apposito contratto nazionale integrativo. E’ da
tempo che la FLC ha chiesto di avviare il confronto su questo problema, trovando sempre
un’Amministrazione elusiva e inadempiente. Inaccettabile che oggi qualcuno pensi di poter
trattare la questione con atti unilaterali o magari affidando il compito ad una qualche
commissione di presunti esperti, senza avere prima condiviso obiettivi, tempi, risorse e
modalità di attuazione di tale percorso.
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Roma, 17 gennaio 2012
Al Ministro dell'Istruzione
Prof. Francesco Profumo
Oggetto: personale scolastico in esubero e riconversione professionale
La scrivente organizzazione sindacale chiede urgentemente la convocazione di un incontro sul tema in
oggetto
Saluti
Domenico Pantaleo
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NOTIZIE REGIONALI
12. Richiesta di autorizzazione allo svolgimento di incarichi aggiuntivi
Le richieste di autorizzazione per lo svolgimento di incarico aggiuntivo dovranno pervenire
all’ufficio VII utilizzando il modello allegato.
Direzione Generale
Ufficio VII – Dirigenti amministrativi, tecnici e scolastici
Via Ripamonti, 85 – 20141 Milano
Posta Elettronica Certificata: mailto:Certificata:%[email protected]
Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 265
Milano, 13 gennaio 2012
Ai dirigenti scolastici delle scuole statali
di ogni ordine e grado della Lombardia
Ai dirigenti degli Ambiti Territoriali
della Lombardia
Alle OO.SS. Area V della dirigenza scolastica
Oggetto: Nuovo modello per la richiesta di autorizzazione allo svolgimento di incarico
aggiuntivo
Si informano le SS.LL che a partire dal mese di gennaio 2012 le richieste di autorizzazione di
cui all’oggetto dovranno pervenire a questo ufficio, debitamente compilate, esclusivamente sul
nuovo modello di cui si allega copia.
Si fa presente, altresì, che la nuova modulistica si potrà reperire e scaricare dal seguente link
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/organigramma/uffici/ufficio-vii-dirigenti/modulistica/.
Si ringrazia per la collaborazione.
Il dirigente
Mario Maviglia
Referente
Caterina Ficara
tel. 02 574 627 326 – email [email protected]
Per informazioni
Giusi Scordo
tel. 02 574 627 299 – email [email protected]
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3142
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Modello incarico aggiuntivo 2012 ds Lombardia
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SPAZIO FAQ e GIURISPRUDENZA
13. Attribuzione del voto di condotta: discrezionalità e valutazione
“collettiva” del comportamento di una molteplicità di studenti.
Sussiste la competenza esclusiva del Consiglio di Classe ad effettuare l’assegnazione del voto
di condotta, e la suddetta competenza appartiene a tale organo nella sua composizione
ristretta ai soli docenti, senza la partecipazione allargata ai rappresentanti degli studenti e dei
genitori
Nulla esclude che il voto di condotta possa essere il frutto di una valutazione “collettiva”
(riguardante cioè una molteplicità di alunni per uno o più episodi che denotino uno scarso
senso del rispetto delle regole del vivere civile).
Il voto di condotta può riguardare anche il comportamento assunto dagli alunni <<in relazione
alla partecipazione alle attivita’ ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche
anche fuori della propria sede>>
Non sussiste, inoltre, uno specifico onere motivazionale poichè, mentre il voto delle singole
materie è volto ad esprimere un giudizio didattico, ossia relativo al processo di apprendimento
(e deve essere giustificato e sorretto da una motivazione riferibile all’avvenuta acquisizione
delle nozioni previste dai programmi formativi), il voto in condotta, invece, esprime un giudizio
più ampio, che investe sia la maturità personale complessiva della persona, sia la sua capacità
di interazione con l’ambiente, nonché il grado di inserimento in quel sistema di valori che, sulla
base della Carta Costituzionale, sono da considerarsi fondanti della società e del vivere civile (e
quindi è espressione di una valutazione ampiamente discrezionale del Consiglio di Classe).
Non sono invocabili le norme riguardanti i procedimenti disciplinari, in quanto nella specie non
è stata irrogata una sanzione disciplinare, ma è stata operata la valutazione del
comportamento ai fini dell’assegnazione del voto di condotta.
IN ALLEGATO SUL SITO REGIONALE in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO :
http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3142
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Tar Campania – Sentenza n. 3479 del 29 giugno 2011
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NAVIGANDO IN RETE
14. Idea di scuola e immagine del DS: le prove scritte concorsuali di
Antonio Valentino
Temi e problematiche delle prove
La lettura comparata delle due tipologie di tracce proposte nelle prove scritte al concorso per
futuri DS (14 e 15 dicembre u.s.) permette di raccogliere elementi di analisi per capire meglio
l’idea di DS
prevalente nelle varie commissioni e le differenze di “visione” tra le stesse.
Oggetto primo della mini ricerca sono gli argomenti e le problematiche scelti rispettivamente
per la prima e seconda prova: e tra questi, quali le tematiche più “gettonate” e le richieste più
significative, da parte delle varie commissioni, per affrontarle.
argomenti scelti per la prima prova
Quanto agli argomenti scelti per la prima prova (l’elaborato), va detto che sono risultati
abbastanza vari. Un buon numero ha messo al centro la figura del DS (poteri, formazione,
responsabilità); ovviamente le difficoltà del fare scuola sono ben presenti (alunni stranieri;
le varie forme di svantaggio; i conflitti a scuola); come pure i temi delle competenze, della
valutazione, dell’autonomia e del POF. Altri argomenti scelti da singole commissioni sono
stati:
“Governance” e ruolo del DS in quanto responsabile della gestione unitaria (Calabria)
L’evoluzione del sistema scolastico dal centralismo al federalismo (Sicilia)
Rendicontazione (Lazio)
seconda prova sulla soluzione dei casi
Alcuni di questi temi hanno offerto materia per la seconda prova sulla soluzione dei casi. E
precisamente:
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Valutazione e INValSI (Abbruzzo, Sardegna, Sicilia)
Conflitti (Basilicata)
Alunni stranieri (Lazio)
Forme di svantaggio e risultati modesti (Marche e Toscana).
La figura del DS, con riferimento alla competenza sul piano disciplinare (Emilia Romagna) e
alla gestione delle risorse in tempo di ristrettezze (Friuli Venezia Giulia)
Ma la problematica più presente nella seconda prova è stato il bullismo, spesso collegato al
fenomeno dell’evasione scolastica, dell’abbandono o delle iscrizioni (Campania, Liguria,
Lombardia, Puglia, Umbria, Veneto).
Altre problematiche:
• Ampliamento dell’offerta formativa (Calabria)
• La riscrittura dei documenti fondamentali di scuola (POF e Programma Annuale) in un’ottica
di integrazione e sviluppo (Molise)
• La frequenza molto ridotta ai corsi di formazione previsti dal Piano di aggiornamento di
scuola.
Ovviamente, nella seconda prova, figura centrale è il DS, protagonista “indiscusso” e quasi
sempre unico e solitario nella soluzione di tutti casi ( “docenti”, ma anche “genitori” e
“territorio” – sembra di capire - non risultano molto graditi alle varie commissioni: figurano
infatti solo in pochissime tracce).
Quale immagine di scuola e di DS
È possibile cogliere, dalle tematiche e problematiche proposte, un’idea di scuola prevalente nel
quadro complessivo delle scelte operate dalla varie commissioni? La domanda è sensata se si
parte dalla considerazione che queste possono essere considerate un campione interessante di
dirigenti e di esperti di cose scolastiche. Le cui “visioni” possono far intravedere quindi linee di
tendenza attendibili per quanto riguarda il nostro futuro. Comunque, certamente, si tratta di
voci generalmente ascoltate e influenti presso le direzioni regionali e non solo.
Penso tuttavia si possa dire, con un buon livello di approssimazione, che l’idea che viene fuori,
nella maggior parte delle tracce di entrambe le prove, è quella di una scuola attanagliata da
problemi di natura sociale, come il bullismo (la più “gettonata” in assoluto, come si è visto) e
lo svantaggio, o da questioni come il malfunzionamento (evidenziato in più casi dai risultati
delle prove INVALSI) e i conflitti interni agli istituti.
Non mancano ovviamente – e sono stati richiamati - temi più connotati da un tipo di
progettualità attenta ad analizzare sia la complessità del panorama in cui la scuola è chiamata
a svolgere la propria missione, che le sue problematiche più urgenti (la “governance” interna
ed esterna; identità di istituto e scuola come istituzione nazionale, unitarietà della gestione e
autonomia di insegnamento; rendicontazione sociale).
Ma, nel quadro complessivo, questi temi non sono certo prevalenti.
Le “richieste”
Un’altra area di considerazioni che le tracce nel loro insieme sollecitano riguarda il tipo di
cultura professionale del DS, desumibile dalle “richieste” espresse nelle due differenti prove
(“cosa si chiede al candidato”), oltre che dall’immagine di scuola che ne viene globalmente
fuori.
Per quanto riguarda la prima prova, i verbi usati per esprimerle (mediamente due per traccia)
sono abbastanza vari; ma sono comunque tutti (meno uno, che fa riferimento ad un compito
operativo: “Elaborare un’offerta formativa”) riconducibili ai “compiti” propri di un tema
tradizionale o di un saggio (esplicitati con verbi quali: Approfondire, analizzare, precisare,
evidenziare; descrivere, illustrare, delineare; commentare; esemplificare; inquadrare e
focalizzarsi).
Per la seconda prova, le “richieste” sono stranamente più varie e diversamente articolate:
• Elaborazione / descrizione di un piano di azione
• Predisposizione di schede di lavoro
• Individuazione di strategie di direzione (in qualche traccia analiticamente proposte)
• Definizione delle modalità, strumenti e risorse (normativa, soprattutto), per realizzare un
piano strategico (con finalità esplicitate)
• Espressione di motivato parere sugli interventi del DS e docenti da parte del candidato
• Redazione di un progetto per risolvere il caso proposto, anche avvalendosi di strumenti
tecnici di pianificazione e controllo (diagrammi di flusso, flow chart….).
E’ opportuno richiamare che il bando di concorso afferma che la prova n. 2 “consiste: nella
soluzione di un caso riguardante la gestione dell’IS, con particolare riferimento alle strategie di
direzione in rapporto alle esigenze formative del territorio”.
Premesso che non è sempre facile capire il grado di coerenza tra tracce proposte e tipologia di
prova indicata nel bando (nel senso che non sempre le tracce proponevano “casi” da risolvere),
va detto che i testi presentavano, per come erano formulati, difformità rilevanti. Si ha quasi
l’impressione che ogni commissione abbia letto il bando a modo suo.
La qual cosa evidenzia abbastanza chiaramente la mancanza sia di linee guida (anche a
proposito della nozione di “caso”, e di “soluzione dello stesso”, oltre che di risultato previsto
dalla prova) che di coordinamento generale a livello nazionale.
Per un’”idea esigente” di DS
Comunque, qui interessa rilevare che sembra emergere prevalente – soprattutto nella seconda
prova - l’immagine di un Ds le cui competenze sono generalmente volte a risolvere i molti e
complessi problemi che quotidianamente gli si pongono. E, solo in pochi casi, a impostare e
affrontare questioni di sviluppo, di promozione, di sperimentazione di nuove pratiche
organizzative e didattiche, fondamentali per gestire con profitto le complessità del presente e
del prossimo futuro. Anzi, mi sembra che, nelle 34 tracce, questi termini non siano mai stati
usati. E neanche la parola “coordinamento”. La qual cosa, in un concorso per DS, fa pensare.
Si delinea in altri termini un’immagine di scuola quasi sempre chiusa in se stessa, in cui
progetto e ricerca di una identità che si qualifichi in rapporto al territorio - e alla sua domanda
e ai suoi bisogni -, non appaiono generalmente evidenti.
Ovviamente le “richieste” ai candidati non potevano che essere in linea con questa immagine
prevalente di scuola. E infatti il profilo DS che ne viene fuori è, con tale immagine,
sostanzialemnete coerente. Solo raramente - e con un po’ di buona volontà - si intravede
un’idea di DS progettuale e leader.
Guardando al quadro complessivo delle scelte, pare sottovalutata la necessità di una
formazione culturale e di competenze professionali che mettano il Ds nelle condizioni di
affrontare al meglio quelle che ormai si usano chiamare le sfide del fututo. Cito a titolo
esemplificativo: I saperi e competenze di una nuova cittadinanza; la scuola di massa
tra individualizzazione degli apprendimenti e frontiere della didattica aperte dalla rivoluzione
tecnologica; il nuovo studente come “nativo digitale” e cittadino del mondo … .
Così come mi sembra sottovalutata l’idea che soltanto una scuola attrezzata culturalmente e
professionalmente per misurarsi con i nuovi bisogni formativi (e quindi ben orientata, ben
organizzata e ben gestita), può garantire una formazione più solida e sensata, e,
contestualmente, fronteggiare i fenomeni preoccupanti di natura soprattutto sociale, con cui è
costretta a misurarsi quotidianamente.
Alla base dell’analisi svolta c’è una considerazione molto semplice – e banale -: un concorso
come quello di cui ci stiamo occupando deve selezionare i dirigenti di cui la scuola avrà bisogno
nei prossimi anni (o lustri). Pertantocoltivare una “idea esigente” del profilo DS resta, in
prospettiva, la risposta più giusta alle trasformazioni radicali in atto anche nel mondo
dell’istruzione (oltre che alle questioni poste, nel nostro paese, dalle nuove linee di tendenza
sul dimensionamento degli istituti).
Forse tenerla presente, ove già non lo sia, potrebbe aiutare.
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15. Istruzione, riforme sbagliate di Franco Buccino
Chi pensava a salti di gioia nel mondo della scuola per le dimissioni di Berlusconi e per la
conseguente uscita di scena della Gelmini, è rimasto deluso. Non mancavano i motivi per
gioire, ma evidentemente sono prevalse le preoccupazioni, l’attenzione, i dubbi per quello che
il governo Monti intende fare nel settore. I guasti delle politiche scolastiche dei governi
Berlusconi, prima con Moratti, poi con Gelmini, sempre con Tremonti,sono sotto gli occhi di
tutti: con tagli fatti passare per pseudo riforme è stato stravolto l’intero sistema scolastico
italiano La fondazione Agnelli ha individuato di recente nella scuola media l’anello debole del
sistema. Eppure negli anni settanta, ottanta, e anche novanta, era il fiore all’occhiello
dell’istruzione pubblica. Perché si elaborarono e diffusero, in questo segmento di scuola,
modelli innovativi, prima con le attività integrative di studio sussidiario e libere attività
complementari e poi con il tempo prolungato: il primo modello con insegnanti diversi tra
mattina e pomeriggio, il secondo con gli stessi insegnanti. Entrambi costavano parecchio.
La Moratti,quando intraprese, d’accordo con Tremonti, l’opera demolitrice del sistema
attraverso l’abbattimento dei costi, prese di mira innanzitutto la scuola media. E, rapidamente,
ne ridusse all’osso il tempo scuola e l’organico docenti. Un destino analogo ha colpito poco
dopo la scuola elementare.
Le novità, per cui era balzata ai primi posti nelle classifiche internazionali, vale a dire una sorta
di generalizzazione del tempo pieno attraverso i moduli (tre insegnanti su due classi), le
compresenze e gli insegnanti specialisti di lingua straniera, la Gelmini ha provveduto a
eliminarle, su indicazione di Tremonti. Purtroppo l’ex Ministro ha fatto in tempo a metter mano
anche alla cosiddetta riforma delle superiori. Al posto di mettere a sistema le sperimentazioni
che erano proliferate negli anni, le ha semplicemente abolite, con una riduzione generalizzata
dell’orario scolastico. E si vedono i primi drammatici effetti: laboratori chiusi, materie
scomparse, insegnamenti accorpati. Si aggiunga che, in tutti gli ordini di scuola, nel corso degli
anni, è stato aumentato il numero di alunni per classe,in locali spesso non a norma.
Non diminuiscono le ore di sostegno, ma solo perché sono imposte da sentenze dei giudici;
contro la legge sono invece inseriti ordinariamente più alunni disabili nella stessa classe,
numerosa come le altre. In tal modo si sta rendendo problematica l’integrazione degli alunni
diversamente abili, una delle poche specificità del nostro sistema per cui siamo ancora
considerati a livello internazionale. L’incredibile ristrutturazione, compiuta in gran parte
nell’ultimo decennio, è stata realizzata sulla pelle dei precari, in via di estinzione, ma anche del
restante personale, al quale sono stati tolti stabilità, autonomia e diritti. Le vere vittime di
quest’attentato all’istruzione pubblica sono naturalmente gli studenti, soprattutto quelli più in
difficoltà, e le loro famiglie.
Ora, se non si fa un cammino a ritroso per individuare soluzioni alternative a quelle adottate
dai precedenti governi, a poco servono le iniziative proposte sulla dispersione scolastica, i
progetti sulla matematica e tutti gli altri finanziati con i fondi europei, le idee sul reclutamento
dei docenti e l’annunciato concorso. Non voglio dire che non siano importanti e urgenti, o che
non siano interessanti nel merito, anche per le personalità che le stanno proponendo.
Francesco Profumo e Marco Rossi Doria, persone competenti e colte. Cosa non scontata al
ministero della Pubblica Istruzione. La dispersione scolastica è, per esempio, uno dei principali
problemi di Napoli e della Campania; una dispersione che avviene troppo presto per troppi
ragazzi,e che è annunciata da segnali precisi: ritardo scolastico, risultati insufficienti,
demotivazione. Segnali ai quali la scuola assiste impotente, più attenta a classificare gli alunni
che ad aiutarli nelle loro difficoltà. La lotta alla dispersione si accompagna, nelle intenzioni del
Ministro, all’impegno per la qualità dell’istruzione. Nelle classifiche internazionali siamo messi
male, soprattutto per i risultati nelle materie scientifiche: una disaffezione che dura fino
all’università, con grave pregiudizio dello sviluppo del paese. Infine, è coraggioso l’approccio
pragmatico al concorso. Le interminabili discussioni sul reclutamento, lauree abilitanti e tirocini
formativi attivi, stanno facendo invecchiare intere generazioni di precari e di aspiranti docenti.
Il solo annuncio del concorso ha riacceso le speranze. Eppure tutte queste belle cose rischiano,
nella situazione in cui si trova la scuola pubblica, non solo di fallire ma addirittura di essere
controproducenti. La lotta alla dispersione passa, oggi più che mai, attraverso tempo scuola e
organici rinforzati. Bisogna recuperare le migliaia di insegnanti spazzati via dalle scuole,
piuttosto che operatori esterni su progetto. Puntare su questi ultimi, a scapito dei primi,
sarebbe un grave errore. Potenziare alcuni insegnamenti in un tempo scuola ridotto all’osso,
creerebbe solo squilibri senza risolvere il problema di fondo, che rimane quello di un’offerta
formativa divenuta sempre o più povera e disarticolata.
Se il governo vuole ridare all’istruzione pubblica il ruolo strategico che le compete, deve
pensare a un impegno economico straordinario e senza precedenti. Certo, dovrà pretendere
molto di più dagli insegnanti e dagli altri operatori. Il problema non è di reclutarli daccapo. Al
concorso annunciato, ai tfa, ai corsi di abilitazioni e lauree abilitanti, continueranno a
partecipare le stesse decine di migliaia di persone che stanno nelle diverse graduatorie e/oche
hanno titoli a iosa. Il problema è il recupero di posti stabili che non ci sono. Il problema è la
formazione in servizio, l’organizzazione del lavoro da rivedere profondamente, nuove regole,
orari e responsabilità: per tutti e non solo per le nuove leve.
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