protesta stralussana

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protesta stralussana
28 Città
L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 7 GIUGNO 2013
a
a
Lussana, protesta
sulla raccolta-fondi
per la palestra
Un giornale
e un sito web
daranno voce
al Caniana
a Gli allievi dell’Istituto d’istruzione superiore Caterina Caniana, insieme ai docenti e alla dirigente Laura Ferretti, hanno presentato
ufficialmente il primo numero del
giornale «Le voci del Caniana».
Il Collettivo del liceo: troppe pressioni per aderire
«Io non ci sto»: logo alternativo per le magliette
della corsa della scuola, che finanziano l’opera
GIADA FRANA
«logo».
I ragazzi del Collettivo riferiscono di aver ricevuto diversi tipi di pressione sulla necessità di
contribuire per l’obiettivo della
palestra: impossibile dire se
qualche docente l’abbia detto seriamente o per scherzo, ma gli
studenti si sono sentiti quasi messi alle
«Non siamo
I lavori per strette.
contro la palestra in
la struttura sé – riferisce il ColletZeta – né contro il
dovevano tivo
dirigente. Contestiainiziare ad mo i metodi di raccolfondi, che dovrebaprile, ma è ta
bero essere volontari,
tutto fermo mentre sono diventati quasi obbligatori».
Già ieri pomeriggio, alcuni ragazzi del Collettivo, fuori dalla scuola, hanno cominciato a disegnare le prime magliette. Alcuni
compagni, incuriositi, si avvicinavano per capire cosa stessero
facendo: «Sono d’accordo con loro – riferisce Giulia, frequentante l’ultimo anno dell’istituto –,
anche se non ho sentito questa
pressione di cui parlano. Non sono una ragazza che si lascia in-
a Una mano getta una
monetina in un salvadanaio-porcellino, sul quale campeggia la
scritta «Io non ci sto»: è lo stencil preparato dai ragazzi del Collettivo Zeta, il collettivo studentesco del liceo scientifico Lussana, per esprimere il
proprio dissenso rispetto ai metodi di
raccolta fondi utilizzati per il progetto
della palestra. Uno
stencil che questa
mattina, prima della
partenza della Stralussana, la corsa annuale del liceo, i ragazzi potranno farsi
disegnare sulla propria maglietta, per aderire a questa forma di
protesta originale. Stando comunque attenti a non rovinare
la maglia dell’evento: il logo è stato creato da uno studente, quindi per rispetto dello stesso, lo
stencil potrà essere disegnato
dietro oppure su una maglietta
neutra portata da casa. O, in alternativa, ci si potrà attaccare
con lo scotch una fotocopia del
fluenzare da quello che possono
dire compagni o docenti. Vero
che hanno cercato di raccogliere
i soldi in tutti i modi: alla fine se
non si riesce basta». «Noi ci credevamo all’inizio – riferisce Paolo, uno studente al secondo anno – ma ora si tratta di una questione di coerenza. Non si fa così: sembrava che la questione
economica fosse risolta, ed invece siamo ancora qui». «Rendere
l’acquisto della maglietta obbligatorio – fa eco Marco, un suo
compagno – è assurdo». Mentre
negli anni precedenti i soldi ricavati dall’acquisto della maglietta
(cinque euro) venivano donati
ad associazioni di volontariato,
negli ultimi due anni sono stati
messi da parte per la questione
della palestra.
«Noi crediamo che la scuola,
palestra compresa, debba essere
di tutti – si legge sulla pagina facebook del Collettivo dedicata
alla protesta – ma non solo quando servono fondi. Crediamo che
non si possa obbligare a lasciare
fondi alla palestra vincolando la
partecipazione alla Stralussana
all’acquisto di questa maglietta».
La maglietta «ufficiale» (a sinistra) e quella della protesta
«Nessuno è stato obbligato – replica Cesare Quarenghi, dirigente del Lussana –: tanto che ci sono state classi che non l’hanno
acquistata. Forse certi docenti
hanno fatto un invito con toni un
po’ più duri, questo non so dirlo.
Ma non vige un clima dittatoriale nell’istituto, i ragazzi sono liberi di scegliere se partecipare o
meno a certe iniziative. Si tratta
comunque di una minoranza
dissenziente: non ne hanno parlato con me, sembra quasi che mi
abbiano evitato di proposito».
Il progetto della nuova palestra, che dovrebbe sostituire la
«palestra pallone», tensostruttura presente da ormai trent’anni nel cortile del Lussana, è fermo da novembre, quando in via
Tasso è stata firmata la conven-
zione per la nuova struttura tra
Amministrazione provinciale, liceo Lussana e associazione di
promozione sociale «Grati al liceo Lussana».
La Provincia per realizzare l’opera ha stanziato 900 mila euro,
mentre 300 mila verranno messi dall’associazione. Il progetto è
stato curato dall’ingegnere Sebastiano Moioli: seminterrata, con
una superficie di 700 metri quadrati, 5 mila metri cubi in tutto,
un’altezza di 7 metri e un occhio
alla trasparenza con grandi vetrate che ne alleggeriranno l’impatto. I lavori, secondo quanto riferito dall’assessore Roberto
Anelli nei mesi scorsi, erano previsti per aprile, ma al momento
è ancora tutto fermo. ■
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Frutto di un percorso formativo
estremamente ricercato e approfondito, l’iniziativa rientra nel
progetto di Editoria elettronica,
voluto dalla stessa dirigente su
proposta del professor Pino Ricci, giornalista e fotografo, insieme al collega Zuppardo, docente
di grafica, con l’approvazione dell’Ufficio scolastico rappresentato per l’occasione da Teresa Capezzuto. Presente anche Luana
Raia, esponente dell’arte incisoria di fama internazionale, testimonial dell’evento. Diciannove
alunni, scelti per abilità giornalistiche particolari, hanno ricevuto un attestato dall’Anoc – Associazione nazionale operatori della comunicazione – e dall’Istituto Caniana. «I giornali scolastici
di Bergamo fanno notizia – ha
detto la dirigente Ferretti – anche grazie all’impegno della Consulta studentesca degli istituti
superiori bergamaschi». Oltre
duemila copie del giornale – un
tabloid di sedici pagine di cui otto a colori – saranno distribuite
gratuitamente sul territorio bergamasco. «Le Voci del Caniana»,
inoltre, parteciperà a tre concorsi nazionali di giornalismo.
«Creare con i giovani sinergie
culturali trasversali fra l’arte e l’editoria – ha detto Luana Raia –
mi emoziona e mi arricchisce sia
come artista sia come persona».
A fine incontro, docenti e alunni
hanno presentato anche il sito
del giornale (www.levoci.info). ■