Al di là delle frontiere

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Al di là delle frontiere
RAI FICTION
e
RIZZOLI AUDIOVISIVI
presentano
SABRINA FERILLI
in
Al di là delle frontiere
Un film di
MAURIZIO ZACCARO
sceneggiatura di
PAOLA PASCOLINI e MAURO CAPORICCIO
(liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Nini Wiedemann)
(crediti non contrattuali)
~ Al di là delle frontiere ~
Cast Tecnico
Regia
Maurizio Zaccaro
Soggetto e Sceneggiatura
Paola Pascolini e Mauro Caporiccio
(liberamente ispirato all’omonimo romanzo di
Nini Wiedemann)
Fotografia
Gino Sgreva
Scenografia
Lorenzo Baraldi
Costumi
Liliana Sotira
Suono
Roberto Petrozzi
Montaggio
Lilli Lombardi
Musiche
Franco Piersanti – Edizioni Raitrade
Organizzatore generale
Antonio De Simone Golluscio
Delegato produzione Rai Fiction
Anna Giolitti
Prodotto da
Angelo Rizzoli per Rizzoli Audiovisivi
Ufficio stampa
Studio PUNTOeVIRGOLA
Tel. +39.06.39388909
[email protected]
Ufficio stampa per Rizzoli
Audiovisivi
MediaNetwork
Tel +39.06.853763
(crediti non contrattuali)
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~ Al di là delle frontiere ~
Cast Artistico
Angela Ghiglino
Sabrina Ferilli
Hans Wiedemann
Johannes Brandrup
Ugo Adinolfi
Giuseppe Battiston
Piera
Gisella Burinato
Laura
Olivia Magnani
Ivan
Laszlo Kish
Tenente Simonis
Hary Prinz
Pino
Pier Giorgio Bellocchio
Melia
Maria Grazia Bon
Colonnello Beker
Frank Behnke
Baronessa Cantiani
Valeria D’Obici
Mario Rancani
Antonello Fassari
Locandiera
Susanna Marcomeni
Eleonora Ornelli
Aurora Cancian
Annamaria
Alessandra Monti
Ruhman
Hermann Weiskopf
Caterina
Cristina Maccà
Esterina
Maddalena Zaccaro
e con
Lino Capolicchio
e con la partecipazione di
Leo Gullotta
(crediti non contrattuali)
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~ Al di là delle frontiere ~
Sinossi
AL DI LÀ DELLE FRONTIERE racconta la vera storia di Angela Ghiglino, una
donna di ideali antifascisti che s’innamora follemente di un capitano della
Wehrmacht, per il quale abbandona la famiglia, rischia il linciaggio e sfida la
morte pur di seguirlo al fronte.
Hans è un uomo colto e intelligente, appartenente alla borghesia intellettuale
di Francoforte, spinto a fare il proprio dovere di soldato dal senso dell’onore e
dal patriottismo, consapevole tuttavia dell’orrore e della tragica inutilità della
guerra.
Il grande amore di Angela e Hans e i loro ideali renderanno possibile
un’azione partigiana di enorme importanza strategica, militare e umana.
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~ Al di là delle frontiere ~
Le due puntate
Nella prima puntata Angela conosce per caso il capitano Hans Wiedemann e, fin dal
primo momento – anche se è chiaro che si trovano su barricate opposte – per entrambi
scocca il colpo di fulmine. Wiedemann è per Angela innanzitutto un rappresentante delle
truppe di occupazione, ossia un nemico. Eppure è proprio l’intervento di Hans a liberare
Angela dall’oltraggio e dalla violenza dei fascisti italiani (e forse dalla morte) e a salvare sua
sorella dalla fucilazione. Angela è in conflitto: pur essendo attratta dal capitano, dai suoi
modi affascinanti e dalla sua umanità, tuttavia teme i suoi sentimenti, e oppone un’ostinata
resistenza alla sua corte garbata. La disapprovazione della famiglia e di tutte le persone che
le stanno intorno è un peso insostenibile: Angela non sopporta l’idea di essere associata alle
altre donne (considerate traditrici e donne di malaffare) che vanno con i tedeschi.
Ciononostante, quando lei decide di abbandonarsi al suo amore, ad Hans – colpevole di
amare un’italiana (e per di più di noti sentimenti filopartigiani) – è affidata la missione
suicida di raggiungere il fronte meridionale. L’addio tra i due suggella la fine della puntata.
All’inizio della seconda puntata troviamo Angela che combatte in montagna con i
partigiani. Per salvare la sorella (che ha un parto difficile e rischia di morire) si offre di
scendere in paese per chiamare il dottore: è chiaramente una missione “suicida”, e infatti
Angela viene nuovamente arrestata dai fascisti, e messa su un treno diretto ai campi di
prigionia. Tuttavia a sorpresa ricompare Ivan, l’attendente russo del capitano Wiedemann,
che la salva e la conduce al fronte dall’uomo che ama. Tra Hans e Angela inizia una
travolgente storia d’amore, mentre l’Italia è devastata dalla guerra, e i paesi vengono
distrutti uno dopo l’altro dai bombardamenti. Ma le bombe non sono l’unico ostacolo per
la giovane coppia. Angela viene infatti contatta dal conte Cantiani per aderire alla causa
partigiana. Lei non vuole tradire l’uomo che ama, ma a sua insaputa i partigiani la fanno
spiare per tendere un agguato mortale a Wiedemann. Fortunatamente il capitano si salva
ma, credendo di essere stato tradito da lei, e considerando la presenza della donna troppo
pericolosa per il suo battaglione, la abbandona al suo destino. Angela sta per essere linciata
da un gruppo di donne quando Cantiani ritorna proponendole un patto. La farà proteggere
se lei convincerà il capitano Wiedemann ad arrendersi: la guerra è ormai persa. Angela si
ripresenta da Wiedemann e candidamente gli confessa di amarlo ma anche di avere una
missione: convincerlo alla resa. Lui rifiuta, accettando soltanto di portarla con sé. Quando
Wiedemann riceve l’ordine di minare la laguna di Venezia, la pressione di Angela si fa
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sempre più forte. Ma Hans la mette davanti alla cruda realtà: per lui l’unica scelta
alternativa, se decide di non ubbidire agli ordini, è il suicidio. A questo punto Angela
confessa di essere incinta, cosa che convince definitivamente il capitano. Dopo una
rischiosissima azione nella laguna di Chioggia per conto del Comitato di Liberazione
Nazionale, al termine della quale i due, scoperti da un maggiore delle SS, rischiano
nuovamente la vita, Wiedemann firma la resa agli alleati e sposa finalmente Angela.
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Note di regia
Esistono, fra le pieghe della Storia, eventi minori, a volte perfino privati, che ci
sorprendono per originalità, per la loro sconcertante attualità.
E' il caso di "Al di là delle frontiere " che Angelo Rizzoli ha rintracciato nello sterminato
archivio delle vicende che narrano gli ultimi mesi di guerra, in Italia.
Una storia di grande impatto emotivo, scandito dalla forza della sua protagonista, Angela
Ghiglino, interpretata da una magistrale Sabrina Ferilli, infaticabile e preziosa alleata, come
del resto tutti gli altri attori che hanno partecipato alla realizzazione di questo film.
Tutti insieme, inquadratura dopo inquadratura, abbiamo portato alla luce questa storia e
l'abbiamo raccontata con il massimo rispetto possibile, con la consapevolezza di sapere che
il film al quale stavamo dando vita poteva in qualche modo diventare un prodotto non solo
avvincente ma anche importante.
Una storia d'amore impossibile fra due nemici, in tempo di guerra. L'amore che vince odio
e devastazione. Amore come forza vitale, spinta di ricostruzione, fondamento di pace.
Niente di più attuale.
"Al di là delle Frontiere" è tutto qui. Una piccola metafora che, raccontando il passato
come se fosse il presente, porta alla ribalta i sentimenti più puri di un irresistibile e al tempo
stesso controversa attrazione fra due esseri umani eccezionali, prigionieri della violenza,
travolti dalle macerie di un mondo in fiamme.
Un’unione a prima vista impossibile ma determinante per raggiungere obiettivi altrimenti
impossibili, tutt'altro che privati.
Spero che il grande pubblico televisivo, con “Al di là delle frontiere”, veda non solo una
miniserie di qualità e spessore narrativo, ma anche un piccolo frammento di buon Cinema
Italiano.
Maurizio Zaccaro
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Note di produzione
Alcuni numeri…
BUDGET COMPLESSIVO: € 5.000.000,00 (cinquemilioni)
BUDGET COSTRUZIONI: € 350.000,00 (trecentocinquantamila)
GIORNI IMPIEGATI PER LE COSTRUZIONI: 70 gg.
TROUPE: 80 persone fisse
PERSONALE IMPIEGATO PER LE COSTRUZIONI: 1500 presenze fra costruttori /
falegnami / pittori / manovali
CAMION DI MACERIE PER BOMBARDAMENTI: oltre 100 (per un totale di 50
tonnellate di macerie)
EFFETTI SPECIALI DI SCENA: oltre 50 esplosioni
VEICOLI DI SCENA: oltre 100 presenze
FIGURAZIONI IN COSTUME: 2500
Aneddoti…
Le riprese di AL DI LA’ DELLE FRONTIERE, svoltesi fra i comuni di Alfero,
Bagnacavallo, Faenza, Longiano, Mesola, Pietrarubbia, San Leo, Sant’Arcangelo di
Romagna, Sogliano sul Rubiconde, hanno visto grande partecipazione da parte degli
abitanti Romagnoli.
Sulla piazza di Bagnacavallo, dove abbiamo realizzato un’imponente costruzione per
l’ambientazione PAESE DI ANGELA GHIGLINO, la gente si è soffermata per intere
giornate, non solo durante la realizzazione, affascinata dal sapore che man mano
sprigionava la ‘nuova’ piazza, ma soprattutto nei giorni di riprese (a proposito della
costruzione, alcuni abitanti hanno addirittura chiesto che venisse lasciata oltre il termine
delle nostre lavorazioni!).
Orde di bambini, ma anche di adulti, si sono accalcati in prossimità del camper della
protagonista S. Ferilli, solo per salutarla di persona o ricevere un autografo. Più volte, nella
migliore tradizione delle star americane, si è dovuto letteralmente transennare la zona
circostante alle riprese, per evitare l’invasione di campo (letteralmente!!) da parte dei felici
osservatori.
A Venezia, durante le sequenze finali del film, un ragazzo vestito con pantaloni e maglietta
oversize, ha approcciato l’attrice così: “Sabrina, mi devi spogliare…”. In un attimo, il
silenzio: tutta la troupe e i passanti in attesa della reazione dell’attrice. “Ma io non posso
spogliarti, fa freddo qui!”. E il ragazzo: “Allora mi spoglio da solo”, e così si è levato la
maglietta, sfoderando una memorabile maglia Giallo Rossa, premiato da uno schioccante
bacio di S. Ferilli, oltre che dall’applauso di noi spettatori.
Sono stati tanti i momenti così. Come la sera in cui la giunta comunale di Alfero ha chiesto
che il regista e l’attrice potessero fare un saluto al termine delle riprese, e si sono trovati
dinanzi ad un vero e proprio banchetto in loro onore. E si potrebbe continuare... la vitalità
e l’accoglienza della Romagna è stata a dir poco esuberante!!
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~ Al di là delle frontiere ~
Gli ottimi attori tedeschi (J. Brandrup, L. Kish, H. Prinz), erano a dir poco basiti delle
reazioni che ovunque suscitava la nostra protagonista, oggetto di affetto sincero da parte di
fans, accattivati ancor di più nell’incontrarla, grazie alla solarità e alla gentilezza che l’attrice
gli ha riservato, anche nei momenti più difficili delle lavorazioni.
Le riprese, in effetti, sono state tutt’altro che semplici: il primo giorno si è svolto sul
cosiddetto Panettone, ove gli attori sono dovuti arrivare a piedi, non essendo la strada
agibile per le auto. O ancora, le riprese con i cavalli sotto la pioggia, o piuttosto con le
mucche o gli asini su strade sterrate, i bombardamenti di scena, l’agglomerato del rifugio
Partigiani ubicato su un cucuzzolo. È stato un film difficile, non aiutato dal rigido inverno
che ha attraversato, oltre che dai numerosi spostamenti di location da una zona all’altra
della Romagna, con gli evidenti disagi logistici che ne sono conseguiti (ad esempio il ri allestimento di volta in volta dei reparti sartoria, costruzioni e scenografia, ecc.).
Un’ultima curiosità è che il protagonista maschile Johannes Brandrup (HANS), così
comegli altri attori tedeschi (in particolare L. Kish e H. Prinz), che nel film parlano
principalmente in Italiano, non conoscevano la nostra lingua prima di arrivare; tuttavia, al
fine di garantire il realismo della loro performance, si sono resi disponibili a questo grande
impegno
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Maurizio Zaccaro
Nasce a Milano nel 1952. Si diploma alla scuola di Cinema di Milano nel 1977.
Comincia a lavorare nel cinema come assistente operatore di Nichetti, direttore della
fotografia di Olmi e montatore. Esordisce nell’88 con il mediometraggio In coda alla
coda. Il primo film è del 1991, Dove comincia la notte, un thriller girato in USA.
Seguono Valle di pietra, 1992, e Articolo 2, 1993. Nel ‘99 dirige Un uomo perbene, film
ispirato alla vicenda giudiziaria del conduttore televisivo Enzo Tortora. Nel 2000
gira Un dono semplice, con Virna Lisi e Murray Abraham dove un uomo, alla scoperta
di se stesso, ha un incontro che cambierà per sempre la sua vita.
FILMOGRAFIA
In coda alla coda (1988), Dove comincia la notte (1991), Kalkastein – La valle di pietra
(1992), L’articolo 2 (1993), Testa matta (1995), Il carniere (1996), Cervellini fritti impanati
(1996), La missione (1997), Cristallo di Rocca (1998), Un uomo perbene (1999), Un dono
semplice (2000), Cuore (2001), I ragazzi della via Pal (2003).
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~ Al di là delle frontiere ~
Sabrina Ferilli
Sabrina Ferilli nasce a Fiano Romano nel 1964. Frequenta la scuola di teatro del
paese e tenta invano di entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia. Debutta al
cinema con piccoli ruoli; il primo è nel 1986 in Caramelle da uno sconosciuto di Franco
Ferrini. Ma è nel 1990 con Americano rosso di Alessandro D’Alatri che ha inizio la sua
carriera cinematografica. Seguono: Piccoli omicidi senza parole di José Quaglio, Centro
storico di Roberto Giannarelli (1991), Un giorno di festa di Salvatore Maira (1991),
Vietato ai minori di Maurizio Ponzi (1992); Diario di un vizio di Marco Ferreri. Con La
bella vita di Paolo Virzì (1994) viene consacrata diva del cinema, vincendo il Nastro
d’argento e il Ciak d’oro come Migliore Attrice. Seguono: Il giudice ragazzino di
Alessandro di Robilant (1994); Anche i commercialisti hanno un’anima di Maurizio Ponzi
(1994); Vite strozzate di Rocky Tognazzi (1995); Ferie d’agosto di Paolo Virzì (1995 –
Premio Sacher d’oro come Migliore Attrice); Oranges amères di Michel Such (1995);
Ritorno a casa di Alessandro Benevenuti (1996); Il Signor quindici palle di Francesco
Nuti (1997); Tu ridi di Paolo e Vittorio Taviani (1997); I fobici di G. Scarchilli (1998);
A ruota libera di Vincenzo Salemme (2000); L’acqua e il fuoco di Luciano Emmer
(2002).
Parallelamente inizia la carriera televisiva di presentatrice (presentatrice a Sanremo
nel 1996) e attrice. La ricordiamo tra l’altro in L' isola dei misteri regia di Paolo Poeti
(1989); Una storia italiana regia di Stefano Reali (1992); Leo&Beo di Rossella Izzo
(1996); Commesse 1 e 2 di Giorgio Capitani (1998 – 2001); Le ali della vita 1 e 2 di
Stefano Reali (1999 - 2001); Come l’America dei Fratelli Frazzi (2000); Rivoglio i miei
figli in onda a febbraio 2004.
In teatro: Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini (in scena al Teatro Sistina nelle
stagioni 1994-5 e 1995 – 6); Un paio d’ali di Garinei (1996- 7 / 1997 – 8); Rugantino di
Garinei (in scena al Teatro Sistina nelle stagioni 1998- 9 / 1999 – 2000 e 2000 –
2001)
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Johannes Brandrup
Nato nel 1967 a Francoforte, Johannes Brandrup ha lasciato la città natale nel 1988
per trasferirsi ad Essen dove ha frequentato la Folkwang-Schule dove ha studiato
recitazione e regia. Nel 1994 ha ricevuto il Premio Max-Ophüls come Miglior
Giovane Interprete nel ruolo di Andi nel film Wilde Jahre di Burkhard Steger. In
Germania è molto popolare soprattutto per le sue interpretazioni televisive.
In Italia è conosciuto come il commissario Frank Stolte della prima stagione di La
squadra speciale Cobra 11 (1996) in onda ancora oggi su Rai Due. Nel 2001 ha
interpretato Paolo di Tarso in San Paolo di Roger Young prodotto dalla Lux Vide e
Riccardo in Crociati di Dominique Othenin Girard, in onda su Rai Uno.
Tra i suoi film ricordiamo: Oltre la ragione di Udo Witte (1994); Peccato di una notte di
Michael Keusch (1996); Un tuffo nel buio di Bodo Fuerneissen (1997); Gigolò di
Michael Rowitz (1998); All’improvviso l’amore di Dieter Kehler (1999).
Giuseppe Battiston
Nel 1992 Giuseppe Battiston si diploma alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo
Grassi di Milano.
Esordisce a teatro nel 1989 con Misty per la regia di D. Manfredini. Lavora in
tantissimi spettacoli teatrali, tra cui: Caligula (1990, 1992) e Lo zero trasparente (1992)
entrambi per la regia di Carlos Martin; Sette a Tebe per la regia di Gabriele Vacis
(1992); Oplà siamo (Commedia nera) per la regia di Mauricio Paroni De Castro (1993);
Intrigo d’amore per la regia di Nanni Carella (1994- 1995); Terra sventrata per la regia di
Nanni Carella (1994-1995-1996); Riccardo III per la regia Claudio Moranti (1994);
Tamburnait e Petito strenge per la regia di Alfonso Santagata (1996-1997-1998-1999);
Entrambi per la regia di Giuseppe Battiston e M. Speziani (1996); La stanza e
L’anniversario entrambi per la regia di R. Andò (2003).
Al cinema e in televisione l’abbiamo visto in: Italia-Germania 4-3 di Andrea Barzini
(1990); Un’anima divisa in due di Silvio Soldini (1992); Era meglio morire da piccoli di
Alessandra Scaramuzza (1994); Le acrobate di Silvio Soldini (1996); Il più lungo giorno di
Roberto Riviello (1997); Pane e tulipani di Silvio Soldini (1999); Stella Sonia e Silvia di
Pier Giorgio Gay (1999); Chiedimi se sono felice di Aldo, Giovanni e Giacomo (2000);
Cuore di Maurizio Zaccaro (2000); Nemmeno in un sogno di Gianluca Greco (2001); The
bookmaker di Dario Migliardi (2001); La forza del passato di Pier Giorgio Gay (2002); I
ragazzi della via Pal di Maurizio Zaccaro; Agata e la tempesta di Silvio Soldini (2003).
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Gisella Burinato
Gisella Burinato nasce a Milano. Tra le molte attività di formazione ricordiamo la
Scuola del Piccolo Teatro di Milano e lo stage con Susan Strasberg.
A teatro ha interpretato tra l’altro: La Fenice di Euripide diretto da Enriquez al teatro
Greco di Siracusa, Timone di Atene per la regia di Marco Bellocchio, Hair edizione
italiana al Teatro Sistina, Il Dottor Faust e Io Patria e Famiglia entrambi per la regia di
Amedeo Fago, Il Sogno di Strindberg per la regia di Ramon Pareja, Origami di cui ha
curato anche la regia e il Gabbiano per la regia di Pippo di Marca.
Al cinema ha interpretato tra l’altro: Nel nome del padre, Sbatti il mostro in prima pagina,
Marcia Trionfale, Il Gabbiano, Salto nel vuoto, La Balia e Vacanze in Val Trebbia
(cortometraggio) tutti di Marco Bellocchio, Le ali della farfalla di Duccio Tessari,
Lassù nel più alto dei cieli di Silvano Agosti, La brace dei Biassoli di Giovanni Fago, Verso
sera di Francesca Archibugi, Les Menteurs di G. Jorachi, Torino boys dei Manetti Bros,
Come te nessuno mai di Gabriele Muccino, Il pugile e la ballerina di Francesco Suriano.
In televisione la ricordiamo, tra l’altro in: Una storia d’amore di Negrin, Artemisia di R.
Polizzi, L’avvocato delle donne dei fratelli Frazzi, Linda e il brigadiere di Lazotti, Trenta
righe per un delitto di Calderoni, Giornalisti di D. Maiorca, Tra cielo e terra – Padre Pio e
Non ho l’età (serie I e II) entrambi di G. Base, Tutto quello che le ragazze non dicono di C.
Vanzina, Cuore di M. Zaccaro, Valeria medico legale di E. Porta, Diritto di difesa di
Lazotti e Maiorca.
Olivia Magnani
Olivia Magnani ha seguito a Parigi la scuola per attori di Renè Simon diplomandosi
in seguito all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico (2002).
Al cinema esordisce nel 1996 con Marianna Ucria di Roberto Faenza; seguono Una
bellezza che non lascia scampo di Francesca Pirani (2000) e Le conseguenze dell’amore di
Paolo Sorrentino (2003).
A teatro: Sant Alessio per la regia di Giuseppe Rocca (2000), L’uomo la bestia e la virtù
per la regia di Andrea Baracco (2002), Le tre sorelle per la regia di Lorenzo Salveti
(2002), Come mio padre per la regia di Kadigia Bove (2002) e replicato per la regia di
Camilla Silvestris nel 2003.
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Laszlo I. Kish
Lazslo Kish ha lavorato soprattutto per la televisione tedesca. Interpreta alcuni film
come Der rekord di Daniel Helfer (1984); Quicker than the Eye di Nicolas Gessner
(1989); Dreißig Jahre di Critoph Schaub (1989); The man inside di Bobby Roth (1990);
Family Express di Georges Nicolas Hayek (1991); Salt on Our Skin di Andrew Birkin
(1992); Schizo di Erwin Keusch (2001). In Italia, prima di Al di là delle frontiere aveva
lavorato con Lino Banfi in Vola Sciuscià (2000).
Hary Prinz
Hary Prinz ha lavorato soprattutto per la televisione tedesca: Schwabenk inder film per
la Tv di Jo Baier (2003); Andreas Hofer 1809 – Die Freiheit des adlers (2002) di
Schwarzen Berger (film tv); Die Espressung – ein teuflischr pakt film tv di Stefan
Krohmer (2001); Die Frende di Roger Frappler Götz Spielmann (2000).
Pier Giorgio Bellocchio
Pier Giorgio Bellocchio è sia attore che produttore. In veste di attore lo abbiamo
recentemente visto in Buongiorno, notte di Marco Bellocchio con il quale aveva già
recitato in La balia e in Il Principe di Homburg di Heirich von Kleist. Per la televisione
oltre ad Al di là delle frontiere di Maurizio Zaccaro ha recitato in R.I.S. Delitti perfetti di
Alexis Sweet, di prossima messa in onda.
Come produttore dal ’93 ad oggi ha realizzato circa una sessantina di video clip musicali.
Tra le sue produzioni ricordiamo Il sogno della farfalla di Marco Bellocchio; Sogni infranti
(documentario), Il Principe di Homburg di Heirich von Kleist di Marco Bellocchio, L’appartamento
(TV- Movie ) di Francesca Pirani per la RAI, Torino Boys (TV-movie ) dei Manetti Bros per
la RAI, L’albero dei destini sospesi (tv-movie) di Rachid Benadij per la RAI, Di cielo in cielo (Tvmovie) di Roberto Giannarelli per la RAI, La Balia di Marco Bellocchio, Roma Semi–
Automatic Metal Jacket di A.J. Sikabonyi, il backstage del film L’ora di religione di Marco
Bellocchio; Bimba di Sabina Guzzanti, Silenzi e castelli di Alessandro Valori e Appunti per
un film su ‘Zio Vanja’ di Marco Bellocchio.
Nel 1996, fonda la società di postproduzione cinematografica e televisiva Kavac film s.r.l.
Nel 1999 fonda la TricShow Srl e, con Andrea Marotti, la Società di Edizioni e Produzioni
Musicali Casa di Cura Srl. Nello stesso anno crea il Centro di Formazione Professionale
Digital Desk in collaborazione con Enzimi. Nel 2001, insieme ad Andrea Marotti,
Alessandro Valori, Fabrizio Bacherini e alla Medea Coop, fonda la società Digital Desk per
cui produce i cortometraggi Nina di Marco Bellocchio, Terrazze di Stefano Reali, Scappavamo
di notte di Peter del Monte, Quasi d’amore di Giacomo Campiotti.
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