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noi
n° 4/2004 - 16/30 Novembre
Quindicinale Telematico
di informazione
della Federazione delle
Rappresentanze sindacali di Base
aderente alla C.U.B.
Editoriale:
SCIOPERO GENERALE CONTRO LA LEGGE FINANZIARIA, LO
SCIPPO DEL TFR, I TAGLI ALLE PENSIONI, LA RIFORMA MORATTI,
LA LEGGE 30, IL PACCHETTO TREU E TUTTE LE POLITICHE
LIBERISTE E CONCERTATIVE
La CUB, Confederazione
Unitaria di Base, ha proclamato lo sciopero generale di tutte le categorie
pubbliche e private per
l’intera giornata del 3 dicembre 2004.
Lo sciopero generale è
contro la finanziaria, la
riforma Moratti, lo scippo
del T.F.R., e contro la legge 30 e il pacchetto Treu.
La CUB e l’USI-AIT proclamano lo sciopero per la
difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico
e dello stato sociale (sanità,
casa, ecc.) per salari europei, rinnovi contrattuali
veri, lavoro stabile e tutelato.
No al lavoro precario e
alla vita precaria. Il Consiglio Nazionale CUB ha
proclamato lo sciopero
dopo aver riunito il mese
scorso a Firenze i 120 delegati delle 20 organizzazioni che compongono la
Confederazione: il Consiglio Nazionale ha deciso di
rafforzare i tratti identitari
del sindacato che hanno al
centro la ferma opposizione al liberismo e alla concertazione come suo sottoprodotto, proprio in un momento in cui lo scenario
politico rende evidente la
subordinazione politica e sociale al
quadro istituzionale da parte dei sindacati concertativi. La CUB si propone l’obbiettivo di rappresentare
l’alternativa sindacale credibile
per tutto il mondo del lavoro, per
la coerenza dei propri comportamenti, per la credibilità delle proprie
proposte, per la determinazione con
cui sostiene i diritti dei lavoratori
quale che sia l’esecutivo al potere. E’
il liberismo il nemico da combattere,
CUB
Sommario:
pag. 2
Speciale RSU
pag. 3
Speciale RSU
pag. 4
Attività RdB-CUB
pag. 5
Attività RdB-CUB
pag. 6
Attività RdB-CUB
pag.7
Attività RdB-CUB
pag. 8
...dal mondo del
lavoro
pag. 9
Internazionale
pag. 10
Rassegna/moci
anche se si rappresenta in forme
temperate.
"Lo Sciopero generale nazionale afferma Piergiorgio Tiboni , coordinatore nazionale CUB - è la risposta
di classe alle politiche liberiste ed
antipopolari del governo Berlusconi.
Le parole d’ordine sono: no alla
legge finanziaria che mette le mani
in tasca ai lavoratori e ai pensionati,
sì alla difesa e al rilancio del sistema
previdenziale pubblico,
no ai tagli delle pensioni, no allo scippo del
TFR attraverso il silenzio/assenso, sì a salari
europei e a veri contratti, sì alla difesa dello stato sociale (scuola,
sanità, casa ecc.) sì al
diritto al lavoro stabile e tutelato e al
reddito".
Ci saranno 2 manifestazioni:
Milano h 10, largo Cairoli
Napoli h 10 ,piazza Mancini
noi
Pagina 2
Speciale RSU
Università
20 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB Pubblico Impiego - Università
Più che una semplice avanzata…
Raggiunta la rappresentatività nazionale nel comparto Università!
Ad urne aperte, dal risultato dei voti
espressi negli atenei in cui è stata presentata la lista RdB Pubblico Impiego,
è possibile affermare fin da subito che
l’obiettivo prefissato dal nostro settore
è stato raggiunto: da ieri RdB è sindacato "maggiormente rappresentativo"
nel comparto Università a livello nazionale.
Ci aggiungiamo, finalmente, agli altri
comparti di Pubblico Impiego di RdB
in cui da sempre è garantita la rappresentatività e di cui, nell’occasione, ci
felicitiamo per l’ulteriore forte incremento e consolidamento.
Venendo a noi, le "perle" più brillanti
del risultato si rintracciano nel CentroNord della penisola con punte di eccellenza a Genova, presente per la prima
volta eppure già secondo sindacato in
ateneo; a Milano Statale con un crescendo continuo di consensi ed anche
qui secondo sindacato e ad un soffio
ormai dalla CGIL; al vero e proprio
exploit di Ancona, - sede del Presidente di Settore, il Rettore Pacetti, che ha
ostacolato fino all’ultimo la nostra presentazione… - anch’essa presente per
la prima volta e già primo sindacato in
ateneo con tutti e tre i candidati entranti
in RSU; al nostro deciso ingresso a
Padova; al consolidamento di Trieste,
di Verona, del Piemonte e della Lombardia; per finire con la conferma della
"cassaforte" di RdB Università a Bolo-
gna che aumenta ulteriormente il suo
primato e con 697 voti passa dal 39,36% al 43,9% di consensi!
Si distinguono, considerata la difficile
realtà meridionale, i colleghi della Seconda Università di Napoli che segnano un massiccio ingresso in ateneo
nonostante gli impedimenti che hanno
subito dagli altri sindacati dal momento
Speciale RSU
della loro costituzione in struttura; il
raddoppio registrato a Bari e le conferme di Reggio Calabria e di Roma Tor
Vergata.
La situazione meridionale merita tuttavia un ulteriore accenno per le
"stranezze" registrate in alcuni atenei.
A Palermo, nonostante le firme di sostegno necessarie alla presentazione
della lista fossero una quarantina, i voti
"rintracciati" nelle urne assommavano
a 9…! A Messina è tuttora in corso la
contestazione delle votazioni per l’evidente manipolazione delle schede elettorali, firme dubbie, ed evidenti indizi
di brogli. In ogni caso il dato complessivo è più che confortante e testimonia
il lavoro di reale rappresentanza che
RdB ha saputo svolgere in tre anni,
seppure privi delle agibilità concesse
alle altre sigle e della possibilità di contrattazione nazionale. L’attività contrattuale e sindacale svolta nei singoli atenei è stata comunque più che sufficiente a convincere i colleghi delle altre
università che un sindacato conflittuale
come RdB non solo è possibile… è
necessario! La rappresentatività raggiunta da RdB nell’Università sarà
adesso l’opportunità di riscatto anche
per quei lavoratori che non hanno finora potuto avvantaggiarsi della nostra
presenza. Continua dunque il nostro
lavoro all’insegna di "un’altra Università è possibile!".
Rdb-Cub comune di BOLOGNA
ELEZIONI RSU PUBBLICO IMPIEGO A BOLOGNA - RDB-CUB PROMOSSA A PIENI VOTI:
ORA RIFLETTA BENE CHI VORREBBE IL REGIME
Si confermano i dati pervenuti nella mattinata. Il sindacato di base RdB/CUB si
riconferma in crescita nei posti di lavoro
nonostante tutti i tentativi delle varie amministrazioni di favorire i sindacati concertativi CGIL-CISL-UIL, e nonostante
l’esclusione dal diritto di voto dei lavoratori precari da sempre tutelati e rappresentati dal sindacato di base.
Tantissime le lavoratrici ed i lavoratori
che hanno giustamente confermato la
propria preferenza per le nostre liste e per
i nostri delegati. La RdB/CUB, con la
propria azione e con la campagna elettorale SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’ si
conferma come l’unica, credibile e forte
alternativa al monopolio dei sindacati
istituzionali.
"Ci chiediamo - ha affermato il coordinatore delle RdB/CUB, Massimo Betti - se
la Giunta e il suo Sindaco continueranno
come hanno fatto finora a far ponti d’oro
ai sindacati concertativi e la CGIL in
primis, continuando ad evitare il confronto con la RdB/CUB sulle politiche di bilancio" ." Questo comportamento – continua Massimo Betti – esce sonoramente
bocciato dalle urne del Comune di Bologna".
Ecco alcuni dati:
Comune di Bologna: RdB/CUB secondo
sindacato in crescita con il 18.15% (587
voti)
Università di Bologna: primo sindacato
con il 43.8% (697 voti)
Regione Emilia Romagna: secondo sindacato con il 31.32% (530 voti)
Provincia di Bologna: secondo sindacato
con il 23.8%
ARSTUD di Bologna: primo sindacato
con il 66.1%
Ministero del Lavoro: la lista RdB/CUB è
al 50% guadagnando il 6.2% dei voti rispetto alle elezioni precedenti, diventando
il primo sindacato.
Agenzie Fiscali Territorio: la lista RdB/
CUB è al 34.2% con 2 eletti (CGIL 2,
UIL 1, CISL nessuno).
INPS Bologna: la RdB/CUB al 27,2% è il
primo sindacato superando (del 5.3%) la
CGIL rispetto alle precedenti elezioni
Segnaliamo il dato clamoroso al Comune
di San lazzaro, dove la RdB/CUB, che si
presenta per la prima volta, ottiene il 37%
dei voti, diventando il primo sindacato
con la CGIL seconda al 27.8%
Nella sanità, le RdB/CUB eleggono delegati in tutte le aziende sanitarie del territorio, dal S. Orsola (15%) al Rizzoli (per la
prima volta) e in tutti i distaccamenti dei
vigili del fuoco.
Raddoppiamo i voti nelle IPAB e all’ARPA. Entriamo all’Archivio di Stato con il
50%, alla Corte d’Appello con il 20.2%,
ai Beni Architettonici con il 20.6%, alla
CSA (ex provveditorato) 19.4%, al CNR
con il 35%.
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Speciale RSU
Enti Locali - Lazio
20 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB Pubblico Impiego - Enti Locali Lazio
Forte avanzata della RdB-CUB negli enti locali del Lazio
I primi dati degli enti locali del Lazio riportano una RdB-CUB in sensibile aumento in tutte le strutture dove è stata presentata la nostra lista.
Abbiamo avuto 24 liste presentate in tre provincie con quasi 200 candidati.
Nei tre enti maggiori – Regione, Provincia di Roma e Comune di Roma – i nostri voti aumentano del 250%!
In particolare alla Regione Lazio il grado di rappresentatività supera il 10%, alla Provincia di Roma si avvicina al 15%.
Molto positivi anche i risultati riportati in alcuni enti di media grandezza quali il Comune di Civitavecchia,
quello di Tivoli, quello di Pomezia e di Monterotondo, l’ADISU "La Sapienza", l’ARDIS, e in strutture
appena attivate come quella del Comune di Amatrice.
Alla soddisfazione per l’importante risultato ottenuto – frutto del lavoro sindacale di ogni singolo attivista
o delegato indipendente – si aggiunge la consapevolezza che anche le strutture più piccole, che non sono
riuscite ad eleggere RSU con la nostra lista, hanno portato un contributo importante - in termini di voti per aumentare il tasso di rappresentatività nel comparto.
Speciale RSU
Vigili del fuoco
Non ci sono riusciti!
RdB-CUB mantiene inalterati i suoi consensi
Lavoratori,
nonostante il boicottaggio registrato in talune sedi dove ci presentavamo per la prima volta, nonostante
l’impegno dei massimi dirigenti del Dipartimento, che hanno "lavorato" nel tentativo di non farci raggiungere il fatidico 5% che riconosce la maggiore rappresentatività, la RdB-Cub dai dati parziali in nostro
possesso si conferma al 12,8%.
Un dato importante se teniamo in considerazione le difficoltà di percorso nella fase di presentazione delle
liste in alcuni territori.
L’affermazione importante della RdB in alcune sedi ci colloca come primo o secondo sindacato in diversi
posti di lavoro.
In generale la RdB TIENE così come i sindacati concertativi, cui si aggiungono all’orizzonte, altre sigle
CLIENTELARI, sono rimasti salvo piccole variazioni di equilibrio sostanzialmente ai valori della tornata
elettorale 2001.
Questo ci induce a continuare coerentemente e con più determinazione nella lotta contro la trasformazione
del rapporto di lavoro e per l’emancipazione dei lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
La RdB-CUB rimane l’unico punto di riferimento per tutti quei lavoratori che si riconoscono nella lotta
contro il CLIENTELISMO, la MILITARIZZAZIONE, per un dignitoso SALARIO, per i DIRITTI e per la
DIGNITA’.
La LOTTA CONTINUA e si rafforza!
Il 3 dicembre la RdB-CUB settore vigili del fuoco aderisce allo sciopero indetto dalla Confederazione
Unitaria di Base per l’immediato rinnovo del contratto (18,9% di aumento pari all’inflazione REALE), per
l’assunzione dei precari-discontinui, contro il blocco del turn-over che impedisce le assunzioni, contro lo
scippo del trattamento di fine rapporto.
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4
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Gravissimo attacco al diritto di informazione. Senza nessun preavviso, con una
“tempestività”, quantomeno, anomala sono stati oscurati (sequestrati) i siti web dei
lavoratori precari, ospitati sul sito della RdB-CUB
PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il TRIBUNALE di ROMA
SITO SOTTOPOSTO A
SEQUESTRO PREVENTIVO D'URGENZA
Questa che vedete riprodotta è la odierna pagina web iniziale dei siti www.lavorivariabili.it e "redlab", pagine dedicate dalla Federazione RdB/CUB al lavoro precario. Da questa mattina, 22 novembre 2004 le pagine sono state oscurate dalla Polizia Postale di Arezzo su ordine della Procura della Repubblica di Roma senza che ne sia stata data motivazione alcuna né alla RdB/CUB né a chi gestisce le pagine.
Da oltre un anno i due siti della RdB/CUB (www.lavorivariabili.it e www.lavorivariabili.it/redlab) svolgono un lavoro di informazione sulla realtà del lavoro precarizzato. I due siti sono complementari: "lavorivariabili" si occupa di
notizie di carattere propriamente sindacale e di tutela, mentre invece "redlab reddito-lavori" è dedicato soprattutto
alle notizie e documenti sulle iniziative di lotte contro la precarietà e per il reddito sociale. Entrambi i siti hanno un
notevole numero di accessi, considerato che trattano notizie in continuo aggiornamento e di questioni di carattere
specifico difficilmente reperibili altrove e in maniera così plurale.
Numerosissimi i lavoratori che si rivolgono alla nostra redazione per consulenze, informazioni e consigli sui vari
diritti o per denunciare situazioni di sfruttamento e oppressione.
Un grave atto di intimidazione, di violazione del diritto all’informazione, di attacco alle libertà sindacali in generale
che arriva a poche ore dallo straordinario risultato nelle RSU del pubblico impiego, in cui la RdB/CUB ha chiamato
al voto anche i precari che non ne avevano diritto e a pochi giorni dalla riuscitissima manifestazione nazionale per il
diritto al reddito del 6 novembre.
Attività delle R.d.B. CUB
Comitato Difesa Lavoratori Cooperative (RdB Cub Toscana settore privato )
Giovedi’ 11 Novembre alle ore 14.00
presso il Centro Sociale Q4 - Via Assisi abbiamo convocato una riunione degli
Assistenti Domiciliari (AD) delle Cooperative del Comune di Firenze.
Un servizio comunale nella quasi sua totalità oramai privatizzato. Chissà cosa avverrà
con i bonus diretti alle famiglie con cui
"comperare" il servizio sul mercato. Una
riunione necessaria viste le problematiche di
un soggetto, l’AD in appalto, che rappresenta la punta dell’iceberg della precarietà e
della flessibilità del lavoro nelle Coop Sociali. Se manca la persona da cui andare non
si viene pagati; l’organizzazione dell’orario
di lavoro è un terno al lotto e può variare
con una semplice telefonata della coordinatrice/tore, se hai un contratto a tempo pieno
il più delle volte si "trasforma" illegalmente
in part-time.
La discesa dalla punta dell’iceberg dello
sfruttamento nelle Coop Sociali è una caduta rovinosa. Dopo aver perso oltre 2000
euro di arretrati, a seguito della firma del
"Nuovo Contratto Nazionale del Lavoro
Precario e Sfruttato delle Coop Sociali", è
stata pagata solo una piccola parte dell’Integrativo Regionale, quella relativa alla presenza: la maggior parte dei servizi durante
l’estate hanno lunghi periodi di chiusura.
Alla Coop "Di Vittorio"ad esempio non
hanno visto neanche quelli. Come non hanno visto, insieme ai lavoratori dell’assistenza scolastica del Consorzio "Zenith", riconosciuta la maggiorazione del 10% avendo
un contratto part-time misto. E anche se fai
sacrifici niente ti verrà riconosciuto. Chiedetelo a quei lavoratori che si sono formati
come Operatore Socio Sanitario.Volete
vedere che cosa vuol dire mettere in pratica
la Legge Biagi e come si può girare la testa
dall’altra parte e fare da Gnorri, come si
dice dalle nostre parti? Venite nelle Cooperative.Ma c’è crisi, c’è grande crisi. Non
dicono lo stesso però nei Convegni e nelle
Kermesse delle Associazioni Cooperative e
Istituzioni, dove viene sbandierata la salute
della "Impresa Cooperativa".E se disturbi il
manovratore? Qui casca l’asino! Provvedimenti disciplinari e licenziamenti.Una nostra delegata della Coop "Il Cardine" che
gestisce l’appalto della Residenza Assistita e
RSA EX Onig di cui è titolare l’IPAB di
Montedomini, ha ricevuto un provvedimento disciplinare perché ha svolto con diligenza il suo ruolo richiedendo allaResponsabile
Ipab di rendersi conto che cosa voleva dire
"lasciare" gli ospiti della R.A., 20 ospiti,
senza turno notturno, con solo due Operatori e un Infermiere presenti nel turno della
RSA con già 50 ospiti. Niente di nuovo,
visto che solo un anno fa era stata licenziata
la nostra Delegata della Coop "Artel".
Il Coordinamento Nazionale di Lotta dei
Lavoratori/trici delle Coop Sociali, di cui
facciamo parte, deve ogni giorno registrare
fatti come questi, da Roma, a Brescia, a
Bologna. Ecco i diritti dei lavoratori nelle
Coop Sociali.Nonostante le denunce ufficiali le Istituzioni Regionali e Comunali, la
ASL, non intervengono, contravvenendo al
loro ruolo di garante: ma loro per primi hanno violato la Legge 1369/1960 che garantiva pari trattamento tra il lavoratore dell’appaltante e quello in appalto. Garanti della
Precarietà e della Flessibilità?Con dispiacere dobbiamo rilevare che anche coloro che
all’opposizione avrebbero dovuto occuparsi
realmente di tutto ciò troppo, spesso hanno
perso l’occasione per farlo. E troppo spesso
quando ci si occupa di noi se ne fanno Inchieste, Convegni o Tavole Rotonde, sempre con la bramosia di difendere ciò che
oramai e indifendibile, la riproposizione ad
oggi del ruolo storico delle cooperative, o
cercando la solita scorciatoia di "dare qualche diritto in più". Teneteveli pure. Come
abbiamo già detto in passato:
Non ci basta il Pane, vogliamo anche le
Rose.
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Attività delle R.d.B. CUB
Torino
zione di servizio pubblico respingendo la commutazione in sanzione
I TRANVIERI SONO STANCHI DI ESeconomica.
SERE TRATTATI DA CRIMINALI PER
Siamo padri e madri di famiglia che
A VERE ESERCITATO IL DIRITTO DI
lavorano, e quando e' il momento
SCIOPERO! ! !
lottano, per portare a casa retribuzioni degne.
Siamo stanchi di essere sbattuti in prima pagiLe sanzioni devono essere annullate
na e criminalizzati per avere scioperato per
o, se confermate, addebitate a chi ha la vera responsabilisacrosanti diritti come il rispetto di un ccnl firmato nel tà degli scioperi ribelli: governo ed aziende che non han2000 e disapplicato per oltre 23 mesi, e che ancora oggi no rispettato le scadenze contrattuali.
sarebbe aperto se non ci fossero stati gli scioperi di dicembre 2003 (ricordiamo che la firma del dicembre 2003
VOGLIAMO TORNARE AD ESERCITARE
è stata determinata dagli scioperi fuori dalle regole) !
PIENAMENTE IL DIRITTO COSTITUZIONALE
Comunicato stampa….
NON ACCETTIAMO CHE GLI SCIOPERI RIDELLO SCIOPERO! !
BELLI VENGANO DEFINITI REATI PENALI! BASTA CON LA DEMOCRAZIA A PAROLE E
Lo sciopero è l'unico strumento di lotta dei lavoratori e
LA DITTATURA NEI FATTI!
gli autoferrotranvieri sono l’unica categoria a subire una I TRANVIERI NON DEVONO DISCOLPARSI DI
assurda e perversa "regolamentazione" del diritto di scioNESSUN REATO! RIVENDICHIAMO IL RIPRIpero. di fatto subiamo una negazione del diritto di sciopero per 6 ore giornaliere, guarda caso quelle coincidenti STINO DEL DIRITTO DI SCIOPERO PER LA
con il maggiore afflusso di utenti, in cui garantire il 100% CATEGORIA E L'ANNULLAMENTO DELLE
del servizio (altro che servizi minimi) in ogni giornata di SANZIONI ADERENDO IN MASSA AL
sciopero.
Gli autoferrotranvieri di Torino, come quelli di ogni altra
città italiana in cui si sono svolti gli scioperi ribelli, intendono uscire a testa alta dalle denunce penali per interru-
PRESIDIO
sotto la prefettura di Torino, piazza Castello,
alle ore 10 di mercoledì 3 novembre 2004
Attività delle R.d.B. CUB
All’indomani della proclamazione dello sciopero generale del 3 dicembre da parte del sindacalismo di base cgil-cisl-uil hanno proclamato lo sciopero per il 30 novembre. Uno sciopero che sembra fatto apposta
per intercettare la protesta dei lavoratori e indirizzarla su uno sciopero dimezzato con l’obiettivo primario
di riesumare con Confindustria e Governo la politica dei redditi.
La politica dei redditi l’abbiamo sperimenta e pagata salatamente sulla nostra pelle nel corso degli anni.
I sindacati si sono impegnati al contenimento dei salari in cambio del controllo dei prezzi e del rilancio dell’occupazione da parte di governo e confindustria.
L’unico obiettivo centrato è stato quello che dipendeva dall’azione di cgil-cisl-uil: il contenimento dei salari,
il controllo dei prezzi che dipendeva dall’azione di governo ha consentito un aumento spaventoso del carovita, dal canto suo il padronato ha pensato esclusivamente a fare profitti, a precarizzare i rapporti di lavoro e a licenziare. Ora ci riprovano.
Lo sciopero Generale del 3 dicembre proclamato da Cub e Usi rappresenta per i contenuti l’unica
vera e credibile proposta di contrasto alle politiche di governo e padronato e mette al centro i problemi dei
lavoratori, dei precari e dei pensionati.
No:
allo scippo del tfr e allo smantellamento del sistema previdenziale pubblico.
al pacchetto Treu e alla legge 30
alla Bossi Fini
alla Finanziaria che ci mette le mani in tasca
Per:
salari europei, lavoro stabile e tutelato
scala mobile per salari e pensioni
previdenza, scuola e sanità pubbliche
Reddito per tutti/e- Guerra per nessuno
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Attività delle r.d.b-CUB
RdB-Tesoro
LA VERGOGNOSA CONCLUSIONE DELLA COMMISSIONE PARITETICA PER
L’ORDINAMENTO PROFESSIONALE NEI MINISTERI
PASSAGGI DI LIVELLO, ADDIO!
Si sono conclusi, nella serata del
18 novembre, mentre si chiudevano i seggi elettorali per il rinnovo
delle RSU, i lavori della Commissione Paritetica per l?Ordinamento
Professionale prevista dall’articolo
9 del CCNL Comparto Ministeri.
Una conclusione frettolosa, indegna e vergognosa che pone i lavoratori in una condizione di forte
arretramento in relazione all’ordinamento professionale e al conseguente diritto di carriera.
Infatti, dopo 3 mesi e mezzo dall’ultimo incontro (fine luglio), senza alcuna ulteriore riunione e nonostante i molti nodi ancora da
sciogliere, l’Aran ha frettolosamente convocato la Commissione
sottoponendo alla firma una relazione conclusiva consegnata, alla
RdB/CUB, poche ore prima.
In realtà oltre ad essere palesemente evidente che la relazione della
Commissione è il frutto di una
spudorata concertazione avvenuta
in incontri “segreti” tra Aran e
CGIL, CISL, UIL e affini, il testo
già “circolava”, ufficiosamente e
nonostante le smentite, in vari ambienti.
I contenuti, concordati nella relazione, sono VERGOGNOSI in
quanto fortemente penalizzanti e,
una volta recepiti dal CCNL, rappresenteranno un ulteriore blocco,
ormai definitivo, delle carriere per
i lavoratori del comparto ministeri.
Il documento, un frullato di richiami e di esaltazione alla massima
flessibilità dell’utilizzo del personale, propone:
- Il mantenimento delle 3 Aree che
cambiano denominazione, al posto
di A B C si chiameranno Prima,
Seconda e Terza;
- All’interno delle Aree aumentano
i livelli economici (3 per la Prima,
6 per la Seconda e 7 per la Terza);
- Si conferma l’Area A (anziché
farla sparire) e la si rafforza aumentandone i livelli economici (3);
- All’interno delle Aree i vari livelli avranno valenza solo economica
e non più giuridica per cui le mansioni del personale di un livello
economico saranno le mansioni
previste per l’intera Area;
- Il transito nel nuovo profilo garantirà il mantenimento del trattamento economico in godimento
nel vecchio sistema senza oneri
aggiuntivi ed è pertanto vietato
inquadramenti automatici nelle
posizioni superiori;
- I passaggi all’interno delle aree
sia orizzontali (tra profili di pari
livello economico) sia verticali (tra
profili di differente livello), saranno sottoposti ad apposite procedure selettive e le cui risorse, necessarie per effettuarli, dovranno essere individuate all’intero del Fondo
Unico di Amministrazione;
- L’eventuale progressione economica non muta il profilo di appartenenza e neppure i contingenti
organici;
- Non si affronta la tematica inerente al passaggio tra le Aree
(quelli a carico delle Amministrazioni);
- Si glissa sulle mansioni superiori
rimandando il tutto alla contrattazione nazionale;
- Si demandano, ai Contratti Integrativi di Ministero, l’accorpamento dei Profili Professionali e la loro
collocazione nelle Aree che dovrà
avvenire rigorosamente a costo
zero;
- Il CCNL dovrà prevedere che sia
riservata all’accesso dall’esterno
una quota delle vacanze organiche
pari almeno al 50% dei posti disponibili di ciascun profilo;
- Si propone di “innalzare in modo
significativo il valore” delle elevate professionalità aumentando l’indennità di posizione attingendo,
anzichè a risorse nuove, sempre
dal Fondo Unico di Amministrazione;
- Lo stesso concetto è auspicato
per le “reggenze”.
La RdB Pubblico Impiego, non ha
firmato il documento e, a differenza di tutte le altre sigle sindacali
che lo hanno approvato, lo ritiene
una condanna di permanenza a vita
dei lavoratori nei livelli economici,
una legalizzazione definitiva del
mansionismo, della flessibilità della precarietà oltre che un’ulteriore
accelerazione ai processi di smantellamento della Pubblica Amministrazione. La RdB Pubblico Impiego, in coerenza e in continuità con
quanto da sempre affermato, supportata dalla forte affermazione
nelle ultime RSU, continuerà battersi chiamando alla mobilitazione
i lavoratori del comparto, in difesa
della dignità del ruolo e del riconoscimento delle professionalità.
La bozza della relazione è stata
pubblicata sul nostro sito
www.rdbtesoro.it
L’ultimo nostro pensiero è rivolto a quei lavoratori che, masochisticamente, nelle ultime elezioni RSU 2004 hanno dato ancora il loro consenso a CGIL,
CISL, UIL, UNSA e affini o non
sono andati a votare sostenendo
che "tutti sono uguali" e che
"tanto nulla cambia”.
Ecco, questo è il bel regalino per
la loro felicità
Godete!
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attività delle R.d.b-CUB
RdB Cub-Pubblico Impiego
18 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB - Pubblico Impiego
CONTRO LA FINANZIARIA "AMMAZZASTATALI"
IL 3 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE
“Le ultime notizie intorno alla finanziaria e alla possibilità che sia proprio il personale del pubblico impiego a dover essere nuovamente sacrificato, per rendere possibile il fantomatico taglio delle tasse, rende
lo sciopero generale del 3 dicembre irrinunciabile nonostante il divieto della Commissione di garanzia sul
diritto di sciopero” - dichiara Paola Palmieri della Direzione nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego.
“Sembra quasi che sia morto anche l’ultimo difensore - a parole - del pubblico impiego; quel Fini oggi
divenuto Ministro degli Esteri e che ha probabilmente barattato una fetta del proprio serbatoio elettorale,
il pubblico impiego, con un posto da Ministro. Le voci secondo cui si tornerebbe all’umiliante stanziamento del 3,7% (circa 50 euro medi lordi mensili) per il rinnovo del contratto, il blocco totale del turn over
nella pubblica amministrazione e il dimezzamento delle finestre d’uscita per le pensioni, se sommate allo
scippo del TFR e alla totale mancanza di prospettive per gli oltre 350.000 precari della pubblica amministrazione rendono la situazione negli uffici pubblici drammatica ed esplosiva”.
….spigolature.
La frase del mese
Autore - Dom Helder Camara
Italiano - quando davo da mangiare ai poveri, mi chiamavano santo. Quando chiedevo come mai i poveri non avevano da mangiare, mi chiamavano comunista
Latino - cum cibum miseris praebueram, sanctus nominabar. Cum quaesiveram cur miseris cibum non esset, communista
Bolognese - quand a dèva da magnèr ai puvrétt la Zänt i um gêven sant. Quand a dmandèva parché i puvrétt i n avêven brîSa da magnèr, i um gêven cumunéssta
Bresciano - quand che dae da mangià ai poarech, i ma chiamaa santo. Quand che dumandae perché i puarech i gheres nient de mangià, i ma disa che sere comunista
Calabrese - quannu dava da mangià alli poveri,mi chiamavani santu.Quannu chiedìa picchì li poveri nun aviani da
mangià mi chiamavani comunista
Friulano - cuant che i davi di mangjâ ai puârs, mi clamavin sant. Cuant che domandavi cemut mai i puârs no vevin
di mangjâ, mi clamavin comunist
Napoletano - quanno revo 'a magnà ê puverielle, me chiammavano santo. Quanno addumannavo comm'è ca 'e puverielle nun tenevano 'a magnà, me chiammavano cumunista
Piemontese - quand i dasija da mangé ai pòver a më disijo chi l’era un sant. Quand i ciamava che diane i pòver a
l’aveisso nen da mangé a më disijo chi l’era un comunist
Romagnolo - quand ca deva da magné te purét, am disiva sent. Quand ca demandeva par che e' purét un'an da magné am disiva comunesta
Romano - quanno davo da magna´ ai poveri me chiamaveno santo; quanno chiedevo perchè li poveri ´n ciaveveno
da magna´ me chiamaveno comunista
Siciliano - quannu ci dava ammanciari 'e puvireddi, mi gghiamaunu santu. Quannu dumannava picchì i puvireddi
non aviunu nenti 'i manciari, mi gghiamaunu comunista
Veneziano - quando davo da magnare ai poareti jero ciamà santo. Quando che domandavo parché i poareti no gaveva da magnare jero ciamà comunista
Inglese - when I gave food to the poor, they called me a saint. When I asked why the poor have nothing to eat, they
called me a communist
Spagnolo - cuando daba de comer a los pobres, me llamaban santo. Cuando preguntaba por qué los pobres no tenían
comida, me llamaban comunista
Francese - lorsque je donnais à manger aux pauvres, on m'a baptisé saint; quand je demande pourquoi il y a des pauvres, on me baptise communiste
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Dal mondo del lavoro….
...dopo la moneta unica europea ci avviamo all’orario unico europeo?
...da Avvenire del 23/11/2004
In Svizzera gli stakanovisti europei.
E i tedeschi sono i fanalini di coda
Il Paese europeo dove si lavora di più è la Svizzera: 42
ore di media la settimana. Segue la Grecia, con 40 ore.
L‘Italia, con le sue 39 ore, insieme a Spagna e Irlanda si
colloca a metà di una classifica resa sorprendente dal
fatto che fanalino di coda è la Germania, dove si lavora
dalle 35 alle 37 ore settimanali. Complessivamente, comunque, i Paesi dell’Euro sono molto indietro rispetto
agli Stati Uniti. I primi segnali della inversione di tendenza sono arrivati nei mesi scorsi dalla Germania: grandi aziende come la Siemens e la Daimler Chrysler hanno
convinto i sindacati ad allungare la settimana lavorativa
da 35 a 40 ore senza aumenti retributivi, in cambio dell’impegno a non spostare la produzione in altri Paesi,
come l’Ungheria e la Repubblica Ceca, che presentano
costi decisamente più convenienti. La Wolkswagen, che
negli anni scorsi aveva addirittura ridotto la durata del
lavoro a 32 ore settimanali, oggi propone una formula
inedita: l’orario “generazionale”. I lavoratori che hanno
più di 38 anni mantengono l’orario a 40 ore, quelli che
stanno sotto quell’età salgono a 42 ore. L’esempio tede-
sco è stato subito seguito in Francia, “patria” delle 35
ore rese obbligatorie da una legge del governo Jospin.
I lavoratori della Bosch, azienda produttrice di componenti per auto, hanno votato quasi all’unanimità un’ora
in più di lavoro settimanale senza compenso. A Parigi
ormai la partita orario è riaperta. Il governo Raffarin ha
corretto la legge delle 35 ore escludendone l’applicazione alle piccole e medie imprese. I1 ministro dell’Economia Sarkozy è pronto ad una riforma della legge su base
volontaria, ma giudica inammissibile lavorare di più senza guadagnare di più: e allora propone come incentivo
una maggiore retribuzione degli straordinari. Ma la strada sembra segnata ovunque in Europa. In Olanda, attualmente 37 ore di media settimanali, il ministro dell’Economia ha affermato che le 40 ore devono tornare ad essere la norma. In Gran Bretagna - dove si lavora mediamente 37,2 ore a settimana - il governo Blair ha previsto
la possibilità di deroghe individuali.
Deroghe abbondantemente utilizzate: il 16%, degli operai lavora più di 48 ore.
...mentre, invece in Italia
Manpower, saliti dei 27% i
contratti di lavoro stipulati
La concorrenza dell'Est, i rischi legati alla delocalizzazione, le difficoltà dei
mercati nazionali. In soffitta le 35 ore e l'equazione “lavorare meno lavorare
tutti”. Ecco le ricette per resistere alla concorrenza. Che stanno gia facendo
discutere. E dividono le parti sociali
Il caso Alitalia: per scongiurare il concretissimo rischio di fallimento, sindacati e azienda hanno concordato un sensibile aumento di ore a parità di retribuzione.
Volge al tramonto in Germania e Francia il mito delle “trentacinque” ore.
Da Federmeccanica arriva una proposta per il rinnovo contrattuale: sessanta
ore alla settimana quando gli ordini salgono, trentadue quando diminuiscono.
Senza contrattare ogni volta i cambiamenti
Un americano lavora più di 1.700 ore all’anno.
Un italiano 1.600.
Svizzera: è il paese europeo dove si lavora di più: 42 ore alla settimana.
Francia e Germania: 35 ore
Media Unione Europea: 38,2
Nei primi nove mesi 2004 la Manpower in Italia ha stipulato 121.700
nuovi contratti di lavoro temporaneo (+27%) occupando 65.300 lavoratori (+12,2%.) in 16mila aziende.
Lo fa sapere la società di lavoro
interinale, che spiega come l'età
media dei lavoratori e di 30 anni e
la durata media delle missioni di
59,4 giorni (-21%). La Manpower
nel terzo trimestre 2004 ha riportato
un utile netto di 83,4 milioni di dollari (+91% rispetto a un anno prima).
...da Avvenire 24/11/2004
...però in Inghilterra...
Londra, i dipendenti della metropolitana ottengono le 35 ore.
I dipendenti della metropolitana di Londra hanno ottenuto le 35 ore di lavoro a settimana (in 5 giorni).
L’accordo è stato firmato ieri dopo una lunga vertenza fra il sindacato di categoria Rmt e la London Underground. In cambio della riduzione di orario, i dipendenti garantiranno l'apertura del metrò la notte di Capodanno e il prolungamento del servizio notturno il venerdì e il sabato.
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Internazionale…..
Cuba: 179 paesi hanno votato contro il
blocco economico USA
Per la 13ª occasione consecutiva l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione di condanna del blocco contro Cuba imposto dagli Stati Uniti.
Hanno votato a favore del documento 179 paesi,
contro 4 paesi mentre solo una nazione si è astenuta.
Nell’attuale dibattito del 59º periodo di sessioni dell’Assemblea Generale della ONU sono state pronunciate numerose condanne da parte di capi di stato e
di governo, da altri dirigenti e ministri degli esteri
contro la linea aggressiva di Washington contro la
piccola nazione delle Antille. Più del 70% dei cittadini cubani sono nati dopo il trionfo della Rivoluzione del gennaio del 1959 e sono cresciuti sottoposti ai
brutali effetti di uno spietato blocco economico,
commerciale e finanziario che non conosce limiti.
L’applicazione unilaterale di Washington di questa
politica è divenuta un’ossessione maniaca e una vera
guerra economica che ha provocato a Cuba perdite
per almeno 80 mila milioni di dollari.
Contro la risoluzione ONU di condanna del blocco
commerciale ed economico degli USA contro Cuba
hanno votato: USA, Israele, Isole Marshall e Palau.
Si è astenuta: Micronesia.
Corea del sud: massicce proteste sindacali contro la legge sulla flessibilità del lavoro!
Mercoledì, 17 Novembre 2004
SEUL - Massicce proteste sindacali sono in corso in Corea del sud contro un progetto di legge del governo
per introdurre flessibilità nel mercato del lavoro, consentendo alle imprese di impiegare più dipendenti con
contratti temporanei
Ieri decine di migliaia di affiliati alla Confederazione coreana dei sindacati (Kctu) erano scesi in piazza a
Seul, controllati da oltre 9.000 poliziotti, per protesta contro quello che hanno definito un attacco ai diritti
base dei lavoratori. E oggi almeno 40.000 dipendenti pubblici hanno incrociato le braccia, chiedendo il diritto di rappresentanza sindacale, in sfida alle minacce di arresti in massa per sciopero illegale fatte dal governo, che ha mobilitato 16.000 poliziotti nella capitale.
Il governo del presidente riformista e progressista Roh Moo Hyun intende presentare la prossima settimana
in parlamento una legge che smonta uno dei cardini delle relazioni sindacali in Corea del sud, l'obbligatorietà in linea di principio per le imprese di assumere con contratti a tempo indeterminato. Il progetto di legge consente alle imprese di estendere l'impiego con contratti a tempo. " È una manovra per trasformare tutti
in lavoratori precari e sottopagati"
Complemento d’informazione sul numero delle vittime civile della guerra attualmente in atto in Iraq
La rivista scientifica The Lancet pubblicherà il 29 ottobre 2004 di un articolo
dedicato ad uno studio scientifico che
tenta di valutare il numero di civili uccisi
durante l’invasione dell’Iraq. La “Johns
Hopkins Bloomberg School of Public
Health” di Baltimore in collaborazione
con la “Columbia University School of
Nursing” di Columbia e dell’università
“Al-Mustansiriya” di Bagdad hanno realizzato una ricerca per calcolare il numero
di vittime civile causata dall’invasione
dell’Iraq dopo l’invasione angloamericana. Secondo i criteri di questa
ricerca almeno 84% di queste vittime
sono state uccisi in conseguenze dirette
delle azione belliche della coalizione e in
maggioranza sono donne e bambini. Le
forze militari alleate non hanno mai preso
in considerazione il numero di vittime
civile generato dalla guerra e si è saputo
soltanto il numero di soldati uccisi nei
loro ranghi. L’autorità sanitaria irachena
ha fornito una cifra molto limitata per
mancanza di mezzi e di volontà.
Il professor Roberts responsabile del
“Center for International Emergency,
Disaster and Refugee Studies” che ha
diretto questa ricerca insieme alla Bloomberg School of Public Health’s ha dichiarato che per realizzare uno studio più preciso bisognerebbe avere un campionato
di dati più esteso, ma che questo studio è
utile per avere un’idea scientifica di questo aspetto ingiustamente dimenticato di
questa guerra.
Questa ricerca si spande dall’inizio del
conflitto il 23 marzo 2003 fino al 15 set-
tembre 2004 e si basa sullo studio della
mortalità in Iraq a partire di zone limitate
ma contabilizzate in modo scientifico ed
approfondite e verificate presso la popolazione locale e comparata alla situazione
demografica nello stesso periodo di tempo prima della guerra, e questo in varie
zone del territorio irachene scelte con
cura per ottenere un su un campionato
della popolazione statisticamente coerente.
La proiezione statistica di questi dati dà
una stima di un minimo di 100.000 vittime che però esclude la zona di Falluja.
Secondo questo studio l'85% di queste
vittime è stato causate dalle azioni militari
della coalizione e 95% da attacchi aerei e
da tiri d’artiglierie.
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...dal mondo del lavoro
...il sole4ore 23/11/2004
Rinviata al 29 novembre la riunione per varare la piattaforma contrattuale
I meccanici cercano l'intesa ma sugli aumenti è bagarre
Fim, Fiom e Uilm devono trovare un compromesso sui meccanismi di distribuzione degli incrementi
Le richiesta salariali:
II compromesso su cui si sta ragionando è sui 130 euro. Una parte (che potrebbe essere sui 100 euro) è fissa e andrà a tutti i
lavoratori a titolo di tutela del potere di acquisto. Un’altra parte (sui 25 euro) sarà distribuita a titolo di produttività e andrà, per
intero, solo a chi non ha contrattazione aziendale.
La democrazia sindacale
Sulle regole c'è l'intesa, Sarà un'assemblea consultiva di 500 membri a esprimersi sul mandato alla firma del contratto. Le organizzazioni possono anche ricorrere al referendum tra i lavoratori per il via libera alla firma. Se sarà richiesto solo da un sindacato, per essere valido, dovrà ottenere la maggioranza di quelli che hanno votato al referendum fatto sulla piattaforma.
...e da quello dei pensionati!
...Il Messaggero 22/11/2004
Il quadro previdenziale dell’anno prossimo: i requisiti per lasciare il lavoro, le finestre d’uscita, le norme sul cumulo
Pensioni, varati gli aumenti del 2005 - Da gennaio + 1, 9% per tutti gli assegni
fino a 1.236 euro. Oltre quel tetto, incrementi a scalare
Aumento de11’1,9%. Per il 2004 non
scatterà alcun conguaglio di perequazione, quindi niente arretrati: la percentuale d’aumento 2004 (2,5%) calcolata in via provvisoria a fine 2003 è
infatti risultata pari a quella definitiva.
La perequzione per i1 2005 stata fissata (come sempre in via provvisoria)
all’ 1,9%. in base ai dati Istat: una percentuale molto distante dagli aumenti
reali del costo della vita (…).
Incrementi a scalare. L‘aumento
“pieno” dell’1,9‘% si applica solo fino
ad un certo importo della pensione,mentre sulle quote che superano
certi tetti l’aliquota viene ridotta, prima del 10 e poi del 25%. Ecco come
vanno calcolati, quindi. gli aumenti
della perequazione 2005 (ex scala
mobile).
- fino a 1.236,54 mensili: aumento
dell’1,9%.
- Da 1.236,55 a 2.060,90 euro al mese: aumento dell’1,71%.
- Da 2.060,91 euro mensili in su: aumento dell’1,425%.
Trattamenti minimi. Con 1’aumento
dell’l,9% i trattamenti minimi 2005
saranno questi: - Pensioni minime:
420,02 euro. – Pensioni sociali: 390,02 euro. – Assegni sociali: 374,97
euro.
Il milione di lire al mese. Chi nel 2004
ha riscosso 535.95 euro al mese ( il
famoso ex milione di lire al mese,
varato nel 2002 nella misura di 516,46
euro) ha diritto ad una pensione che,
tra importo base e maggiorazione sociale, tocca quota 543,79 euro
(secondo il vecchio conto: 1.057.925
lire). In sostanza quindi, i pensionati
sopra i 70 anni, o sopra i 60 anni se
sono invalidi totali, alla cifra minima
per il 2005 di 420,02 euro aggiungono
la maggiorazione di 123,77 euro. La
maggiorazione viene attribuita patto
che non si abbiano redditi superiori ai
seguenti limiti lordi annui.
Pensionato solo: 7.069,27 euro.
Pensionato più il coniuge: 11.943,88
euro.
(…) Pensione d’anzianità. Per chi
deve andare in pensione, il quadro del
2005 resta quello di sempre, in attesa
della riforma del 2008, (…) per il
2005, ecco i requisiti necessari sia nel
settore pubblico che privato per avere
la pensione d‘anzianità.
Lavoratori dipendenti: - 57 anni d’età
e 35 anni di contributi. - In alternativa,
38 anni di contributi, a qualunque età.
Attenzione: la possibilità di non tenere
conto dell’età se si hanno almeno 38
anni di contributi vale solo per le prime due finestre dell’anno: gennaio e
aprile. Per le altre due finestre, quelle
di giugno e ottobre, serve sempre l’età
minma di 57 anni; anche se si hanno
38 anni di contributi.
Lavoratori dipendenti precoci. (cioè
chi ha versato almeno un anno di contributi effettivi entro i 19 anni d’età) o
operai: - 56 anni d’età e 35 anni di
contributi. - In alternativa, 38 anni di
contributi, a qualunque età (…)
Lavoratori autonomi: 58 anni d’età
e35 anni di contributi. In alternativa,
40 anni di contributi a qualunque età.
Cumulo pensione-redditi da lavoro.
Ecco cosa accade se si va in pensione
da gennaio 2005 e prosegue il lavoro.
Per le pensioni retributive di vecchiaia, nessun problema: i redditi da
lavoro, dipendente o autonomo che
sia, non penalizzano la pensione, la
quale resta integra, qualunque sia la
misura del reddito realizzato. - Per le
pensioni contributive di vecchiaia,
invece, scattano restrizioni più o meno
pesanti in base all’età e al tipo di attività.
Tempi “bui” per i pensionati. Dopo le
“promesse”….preparato un conto
salato: tagli a tutte le pensioni!
Quelle di anzianità a rischio di estinzione!
Ecco quali.
Chi lavora e ha meno di 63 anni: a)
con il lavoro dipendente perde l’intera
pensione; b) con il lavoro autonomo
perde i1 50% della quota di pensione
che supera la misura della pensione
minima Inps.
Chi lavora e ha almeno 63 anni ha una
situazione migliore: con il 1avoro dipendente e autonomo perde i1 50%
della quota di pensione che supera la
misura della pensione minima Inps. –
Per chi percepisce l’assegno di invalidità scattano riduzioni della pensione,
previste nelle seguenti misure: a) con
il lavoro dipendente si perde il 50%
della quota di assegno che eccede la
misura della pensione minima (nel
2005 pari a 420,02 euro al mese); b)
con il lavoro autonomo si perde il 30% della quota di assegno che eccede
la misura della pensione minima (ma
molte attività sono esenti da trattenute). Per le pensioni d’anzianità le riduzioni sono le seguenti: a) con il lavoro
dipendente si perde l’intera pensione;
b) con il lavoro autonomo si perde il
30% della quota di pensione che eccede la misura minima di pensione, ma
non oltre il 30% del reddito realizzato.
Chi, quindi, ogni mese riscuote una
pensione Inps di 1.420 euro lordi e ne
guadagna 800 lordi, si vedrà tagliare
la pensione di 240 euro al mese (cioè
il 30% del reddito, cifra che è inferiore al 30% della quota di pensione sopra il minimo, pari a 300 euro).
Sfuggono a qualsiasi restrizione le
pensioni di anzianità raggiunte con: a)
58 anni d‘età e 37 di contributi; b) 40
anni di contributi, a qualunque età; c)
60 anni d’età se donna, 65 anni se
uomo.
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