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noi n° 4/2004 - 16/30 Novembre Quindicinale Telematico di informazione della Federazione delle Rappresentanze sindacali di Base aderente alla C.U.B. Editoriale: SCIOPERO GENERALE CONTRO LA LEGGE FINANZIARIA, LO SCIPPO DEL TFR, I TAGLI ALLE PENSIONI, LA RIFORMA MORATTI, LA LEGGE 30, IL PACCHETTO TREU E TUTTE LE POLITICHE LIBERISTE E CONCERTATIVE La CUB, Confederazione Unitaria di Base, ha proclamato lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 3 dicembre 2004. Lo sciopero generale è contro la finanziaria, la riforma Moratti, lo scippo del T.F.R., e contro la legge 30 e il pacchetto Treu. La CUB e l’USI-AIT proclamano lo sciopero per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico e dello stato sociale (sanità, casa, ecc.) per salari europei, rinnovi contrattuali veri, lavoro stabile e tutelato. No al lavoro precario e alla vita precaria. Il Consiglio Nazionale CUB ha proclamato lo sciopero dopo aver riunito il mese scorso a Firenze i 120 delegati delle 20 organizzazioni che compongono la Confederazione: il Consiglio Nazionale ha deciso di rafforzare i tratti identitari del sindacato che hanno al centro la ferma opposizione al liberismo e alla concertazione come suo sottoprodotto, proprio in un momento in cui lo scenario politico rende evidente la subordinazione politica e sociale al quadro istituzionale da parte dei sindacati concertativi. La CUB si propone l’obbiettivo di rappresentare l’alternativa sindacale credibile per tutto il mondo del lavoro, per la coerenza dei propri comportamenti, per la credibilità delle proprie proposte, per la determinazione con cui sostiene i diritti dei lavoratori quale che sia l’esecutivo al potere. E’ il liberismo il nemico da combattere, CUB Sommario: pag. 2 Speciale RSU pag. 3 Speciale RSU pag. 4 Attività RdB-CUB pag. 5 Attività RdB-CUB pag. 6 Attività RdB-CUB pag.7 Attività RdB-CUB pag. 8 ...dal mondo del lavoro pag. 9 Internazionale pag. 10 Rassegna/moci anche se si rappresenta in forme temperate. "Lo Sciopero generale nazionale afferma Piergiorgio Tiboni , coordinatore nazionale CUB - è la risposta di classe alle politiche liberiste ed antipopolari del governo Berlusconi. Le parole d’ordine sono: no alla legge finanziaria che mette le mani in tasca ai lavoratori e ai pensionati, sì alla difesa e al rilancio del sistema previdenziale pubblico, no ai tagli delle pensioni, no allo scippo del TFR attraverso il silenzio/assenso, sì a salari europei e a veri contratti, sì alla difesa dello stato sociale (scuola, sanità, casa ecc.) sì al diritto al lavoro stabile e tutelato e al reddito". Ci saranno 2 manifestazioni: Milano h 10, largo Cairoli Napoli h 10 ,piazza Mancini noi Pagina 2 Speciale RSU Università 20 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB Pubblico Impiego - Università Più che una semplice avanzata… Raggiunta la rappresentatività nazionale nel comparto Università! Ad urne aperte, dal risultato dei voti espressi negli atenei in cui è stata presentata la lista RdB Pubblico Impiego, è possibile affermare fin da subito che l’obiettivo prefissato dal nostro settore è stato raggiunto: da ieri RdB è sindacato "maggiormente rappresentativo" nel comparto Università a livello nazionale. Ci aggiungiamo, finalmente, agli altri comparti di Pubblico Impiego di RdB in cui da sempre è garantita la rappresentatività e di cui, nell’occasione, ci felicitiamo per l’ulteriore forte incremento e consolidamento. Venendo a noi, le "perle" più brillanti del risultato si rintracciano nel CentroNord della penisola con punte di eccellenza a Genova, presente per la prima volta eppure già secondo sindacato in ateneo; a Milano Statale con un crescendo continuo di consensi ed anche qui secondo sindacato e ad un soffio ormai dalla CGIL; al vero e proprio exploit di Ancona, - sede del Presidente di Settore, il Rettore Pacetti, che ha ostacolato fino all’ultimo la nostra presentazione… - anch’essa presente per la prima volta e già primo sindacato in ateneo con tutti e tre i candidati entranti in RSU; al nostro deciso ingresso a Padova; al consolidamento di Trieste, di Verona, del Piemonte e della Lombardia; per finire con la conferma della "cassaforte" di RdB Università a Bolo- gna che aumenta ulteriormente il suo primato e con 697 voti passa dal 39,36% al 43,9% di consensi! Si distinguono, considerata la difficile realtà meridionale, i colleghi della Seconda Università di Napoli che segnano un massiccio ingresso in ateneo nonostante gli impedimenti che hanno subito dagli altri sindacati dal momento Speciale RSU della loro costituzione in struttura; il raddoppio registrato a Bari e le conferme di Reggio Calabria e di Roma Tor Vergata. La situazione meridionale merita tuttavia un ulteriore accenno per le "stranezze" registrate in alcuni atenei. A Palermo, nonostante le firme di sostegno necessarie alla presentazione della lista fossero una quarantina, i voti "rintracciati" nelle urne assommavano a 9…! A Messina è tuttora in corso la contestazione delle votazioni per l’evidente manipolazione delle schede elettorali, firme dubbie, ed evidenti indizi di brogli. In ogni caso il dato complessivo è più che confortante e testimonia il lavoro di reale rappresentanza che RdB ha saputo svolgere in tre anni, seppure privi delle agibilità concesse alle altre sigle e della possibilità di contrattazione nazionale. L’attività contrattuale e sindacale svolta nei singoli atenei è stata comunque più che sufficiente a convincere i colleghi delle altre università che un sindacato conflittuale come RdB non solo è possibile… è necessario! La rappresentatività raggiunta da RdB nell’Università sarà adesso l’opportunità di riscatto anche per quei lavoratori che non hanno finora potuto avvantaggiarsi della nostra presenza. Continua dunque il nostro lavoro all’insegna di "un’altra Università è possibile!". Rdb-Cub comune di BOLOGNA ELEZIONI RSU PUBBLICO IMPIEGO A BOLOGNA - RDB-CUB PROMOSSA A PIENI VOTI: ORA RIFLETTA BENE CHI VORREBBE IL REGIME Si confermano i dati pervenuti nella mattinata. Il sindacato di base RdB/CUB si riconferma in crescita nei posti di lavoro nonostante tutti i tentativi delle varie amministrazioni di favorire i sindacati concertativi CGIL-CISL-UIL, e nonostante l’esclusione dal diritto di voto dei lavoratori precari da sempre tutelati e rappresentati dal sindacato di base. Tantissime le lavoratrici ed i lavoratori che hanno giustamente confermato la propria preferenza per le nostre liste e per i nostri delegati. La RdB/CUB, con la propria azione e con la campagna elettorale SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’ si conferma come l’unica, credibile e forte alternativa al monopolio dei sindacati istituzionali. "Ci chiediamo - ha affermato il coordinatore delle RdB/CUB, Massimo Betti - se la Giunta e il suo Sindaco continueranno come hanno fatto finora a far ponti d’oro ai sindacati concertativi e la CGIL in primis, continuando ad evitare il confronto con la RdB/CUB sulle politiche di bilancio" ." Questo comportamento – continua Massimo Betti – esce sonoramente bocciato dalle urne del Comune di Bologna". Ecco alcuni dati: Comune di Bologna: RdB/CUB secondo sindacato in crescita con il 18.15% (587 voti) Università di Bologna: primo sindacato con il 43.8% (697 voti) Regione Emilia Romagna: secondo sindacato con il 31.32% (530 voti) Provincia di Bologna: secondo sindacato con il 23.8% ARSTUD di Bologna: primo sindacato con il 66.1% Ministero del Lavoro: la lista RdB/CUB è al 50% guadagnando il 6.2% dei voti rispetto alle elezioni precedenti, diventando il primo sindacato. Agenzie Fiscali Territorio: la lista RdB/ CUB è al 34.2% con 2 eletti (CGIL 2, UIL 1, CISL nessuno). INPS Bologna: la RdB/CUB al 27,2% è il primo sindacato superando (del 5.3%) la CGIL rispetto alle precedenti elezioni Segnaliamo il dato clamoroso al Comune di San lazzaro, dove la RdB/CUB, che si presenta per la prima volta, ottiene il 37% dei voti, diventando il primo sindacato con la CGIL seconda al 27.8% Nella sanità, le RdB/CUB eleggono delegati in tutte le aziende sanitarie del territorio, dal S. Orsola (15%) al Rizzoli (per la prima volta) e in tutti i distaccamenti dei vigili del fuoco. Raddoppiamo i voti nelle IPAB e all’ARPA. Entriamo all’Archivio di Stato con il 50%, alla Corte d’Appello con il 20.2%, ai Beni Architettonici con il 20.6%, alla CSA (ex provveditorato) 19.4%, al CNR con il 35%. noi Pagina 3 Speciale RSU Enti Locali - Lazio 20 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB Pubblico Impiego - Enti Locali Lazio Forte avanzata della RdB-CUB negli enti locali del Lazio I primi dati degli enti locali del Lazio riportano una RdB-CUB in sensibile aumento in tutte le strutture dove è stata presentata la nostra lista. Abbiamo avuto 24 liste presentate in tre provincie con quasi 200 candidati. Nei tre enti maggiori – Regione, Provincia di Roma e Comune di Roma – i nostri voti aumentano del 250%! In particolare alla Regione Lazio il grado di rappresentatività supera il 10%, alla Provincia di Roma si avvicina al 15%. Molto positivi anche i risultati riportati in alcuni enti di media grandezza quali il Comune di Civitavecchia, quello di Tivoli, quello di Pomezia e di Monterotondo, l’ADISU "La Sapienza", l’ARDIS, e in strutture appena attivate come quella del Comune di Amatrice. Alla soddisfazione per l’importante risultato ottenuto – frutto del lavoro sindacale di ogni singolo attivista o delegato indipendente – si aggiunge la consapevolezza che anche le strutture più piccole, che non sono riuscite ad eleggere RSU con la nostra lista, hanno portato un contributo importante - in termini di voti per aumentare il tasso di rappresentatività nel comparto. Speciale RSU Vigili del fuoco Non ci sono riusciti! RdB-CUB mantiene inalterati i suoi consensi Lavoratori, nonostante il boicottaggio registrato in talune sedi dove ci presentavamo per la prima volta, nonostante l’impegno dei massimi dirigenti del Dipartimento, che hanno "lavorato" nel tentativo di non farci raggiungere il fatidico 5% che riconosce la maggiore rappresentatività, la RdB-Cub dai dati parziali in nostro possesso si conferma al 12,8%. Un dato importante se teniamo in considerazione le difficoltà di percorso nella fase di presentazione delle liste in alcuni territori. L’affermazione importante della RdB in alcune sedi ci colloca come primo o secondo sindacato in diversi posti di lavoro. In generale la RdB TIENE così come i sindacati concertativi, cui si aggiungono all’orizzonte, altre sigle CLIENTELARI, sono rimasti salvo piccole variazioni di equilibrio sostanzialmente ai valori della tornata elettorale 2001. Questo ci induce a continuare coerentemente e con più determinazione nella lotta contro la trasformazione del rapporto di lavoro e per l’emancipazione dei lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. La RdB-CUB rimane l’unico punto di riferimento per tutti quei lavoratori che si riconoscono nella lotta contro il CLIENTELISMO, la MILITARIZZAZIONE, per un dignitoso SALARIO, per i DIRITTI e per la DIGNITA’. La LOTTA CONTINUA e si rafforza! Il 3 dicembre la RdB-CUB settore vigili del fuoco aderisce allo sciopero indetto dalla Confederazione Unitaria di Base per l’immediato rinnovo del contratto (18,9% di aumento pari all’inflazione REALE), per l’assunzione dei precari-discontinui, contro il blocco del turn-over che impedisce le assunzioni, contro lo scippo del trattamento di fine rapporto. Pagina 4 4 Pagina noi Gravissimo attacco al diritto di informazione. Senza nessun preavviso, con una “tempestività”, quantomeno, anomala sono stati oscurati (sequestrati) i siti web dei lavoratori precari, ospitati sul sito della RdB-CUB PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il TRIBUNALE di ROMA SITO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO D'URGENZA Questa che vedete riprodotta è la odierna pagina web iniziale dei siti www.lavorivariabili.it e "redlab", pagine dedicate dalla Federazione RdB/CUB al lavoro precario. Da questa mattina, 22 novembre 2004 le pagine sono state oscurate dalla Polizia Postale di Arezzo su ordine della Procura della Repubblica di Roma senza che ne sia stata data motivazione alcuna né alla RdB/CUB né a chi gestisce le pagine. Da oltre un anno i due siti della RdB/CUB (www.lavorivariabili.it e www.lavorivariabili.it/redlab) svolgono un lavoro di informazione sulla realtà del lavoro precarizzato. I due siti sono complementari: "lavorivariabili" si occupa di notizie di carattere propriamente sindacale e di tutela, mentre invece "redlab reddito-lavori" è dedicato soprattutto alle notizie e documenti sulle iniziative di lotte contro la precarietà e per il reddito sociale. Entrambi i siti hanno un notevole numero di accessi, considerato che trattano notizie in continuo aggiornamento e di questioni di carattere specifico difficilmente reperibili altrove e in maniera così plurale. Numerosissimi i lavoratori che si rivolgono alla nostra redazione per consulenze, informazioni e consigli sui vari diritti o per denunciare situazioni di sfruttamento e oppressione. Un grave atto di intimidazione, di violazione del diritto all’informazione, di attacco alle libertà sindacali in generale che arriva a poche ore dallo straordinario risultato nelle RSU del pubblico impiego, in cui la RdB/CUB ha chiamato al voto anche i precari che non ne avevano diritto e a pochi giorni dalla riuscitissima manifestazione nazionale per il diritto al reddito del 6 novembre. Attività delle R.d.B. CUB Comitato Difesa Lavoratori Cooperative (RdB Cub Toscana settore privato ) Giovedi’ 11 Novembre alle ore 14.00 presso il Centro Sociale Q4 - Via Assisi abbiamo convocato una riunione degli Assistenti Domiciliari (AD) delle Cooperative del Comune di Firenze. Un servizio comunale nella quasi sua totalità oramai privatizzato. Chissà cosa avverrà con i bonus diretti alle famiglie con cui "comperare" il servizio sul mercato. Una riunione necessaria viste le problematiche di un soggetto, l’AD in appalto, che rappresenta la punta dell’iceberg della precarietà e della flessibilità del lavoro nelle Coop Sociali. Se manca la persona da cui andare non si viene pagati; l’organizzazione dell’orario di lavoro è un terno al lotto e può variare con una semplice telefonata della coordinatrice/tore, se hai un contratto a tempo pieno il più delle volte si "trasforma" illegalmente in part-time. La discesa dalla punta dell’iceberg dello sfruttamento nelle Coop Sociali è una caduta rovinosa. Dopo aver perso oltre 2000 euro di arretrati, a seguito della firma del "Nuovo Contratto Nazionale del Lavoro Precario e Sfruttato delle Coop Sociali", è stata pagata solo una piccola parte dell’Integrativo Regionale, quella relativa alla presenza: la maggior parte dei servizi durante l’estate hanno lunghi periodi di chiusura. Alla Coop "Di Vittorio"ad esempio non hanno visto neanche quelli. Come non hanno visto, insieme ai lavoratori dell’assistenza scolastica del Consorzio "Zenith", riconosciuta la maggiorazione del 10% avendo un contratto part-time misto. E anche se fai sacrifici niente ti verrà riconosciuto. Chiedetelo a quei lavoratori che si sono formati come Operatore Socio Sanitario.Volete vedere che cosa vuol dire mettere in pratica la Legge Biagi e come si può girare la testa dall’altra parte e fare da Gnorri, come si dice dalle nostre parti? Venite nelle Cooperative.Ma c’è crisi, c’è grande crisi. Non dicono lo stesso però nei Convegni e nelle Kermesse delle Associazioni Cooperative e Istituzioni, dove viene sbandierata la salute della "Impresa Cooperativa".E se disturbi il manovratore? Qui casca l’asino! Provvedimenti disciplinari e licenziamenti.Una nostra delegata della Coop "Il Cardine" che gestisce l’appalto della Residenza Assistita e RSA EX Onig di cui è titolare l’IPAB di Montedomini, ha ricevuto un provvedimento disciplinare perché ha svolto con diligenza il suo ruolo richiedendo allaResponsabile Ipab di rendersi conto che cosa voleva dire "lasciare" gli ospiti della R.A., 20 ospiti, senza turno notturno, con solo due Operatori e un Infermiere presenti nel turno della RSA con già 50 ospiti. Niente di nuovo, visto che solo un anno fa era stata licenziata la nostra Delegata della Coop "Artel". Il Coordinamento Nazionale di Lotta dei Lavoratori/trici delle Coop Sociali, di cui facciamo parte, deve ogni giorno registrare fatti come questi, da Roma, a Brescia, a Bologna. Ecco i diritti dei lavoratori nelle Coop Sociali.Nonostante le denunce ufficiali le Istituzioni Regionali e Comunali, la ASL, non intervengono, contravvenendo al loro ruolo di garante: ma loro per primi hanno violato la Legge 1369/1960 che garantiva pari trattamento tra il lavoratore dell’appaltante e quello in appalto. Garanti della Precarietà e della Flessibilità?Con dispiacere dobbiamo rilevare che anche coloro che all’opposizione avrebbero dovuto occuparsi realmente di tutto ciò troppo, spesso hanno perso l’occasione per farlo. E troppo spesso quando ci si occupa di noi se ne fanno Inchieste, Convegni o Tavole Rotonde, sempre con la bramosia di difendere ciò che oramai e indifendibile, la riproposizione ad oggi del ruolo storico delle cooperative, o cercando la solita scorciatoia di "dare qualche diritto in più". Teneteveli pure. Come abbiamo già detto in passato: Non ci basta il Pane, vogliamo anche le Rose. noi Pagina 5 Attività delle R.d.B. CUB Torino zione di servizio pubblico respingendo la commutazione in sanzione I TRANVIERI SONO STANCHI DI ESeconomica. SERE TRATTATI DA CRIMINALI PER Siamo padri e madri di famiglia che A VERE ESERCITATO IL DIRITTO DI lavorano, e quando e' il momento SCIOPERO! ! ! lottano, per portare a casa retribuzioni degne. Siamo stanchi di essere sbattuti in prima pagiLe sanzioni devono essere annullate na e criminalizzati per avere scioperato per o, se confermate, addebitate a chi ha la vera responsabilisacrosanti diritti come il rispetto di un ccnl firmato nel tà degli scioperi ribelli: governo ed aziende che non han2000 e disapplicato per oltre 23 mesi, e che ancora oggi no rispettato le scadenze contrattuali. sarebbe aperto se non ci fossero stati gli scioperi di dicembre 2003 (ricordiamo che la firma del dicembre 2003 VOGLIAMO TORNARE AD ESERCITARE è stata determinata dagli scioperi fuori dalle regole) ! PIENAMENTE IL DIRITTO COSTITUZIONALE Comunicato stampa…. NON ACCETTIAMO CHE GLI SCIOPERI RIDELLO SCIOPERO! ! BELLI VENGANO DEFINITI REATI PENALI! BASTA CON LA DEMOCRAZIA A PAROLE E Lo sciopero è l'unico strumento di lotta dei lavoratori e LA DITTATURA NEI FATTI! gli autoferrotranvieri sono l’unica categoria a subire una I TRANVIERI NON DEVONO DISCOLPARSI DI assurda e perversa "regolamentazione" del diritto di scioNESSUN REATO! RIVENDICHIAMO IL RIPRIpero. di fatto subiamo una negazione del diritto di sciopero per 6 ore giornaliere, guarda caso quelle coincidenti STINO DEL DIRITTO DI SCIOPERO PER LA con il maggiore afflusso di utenti, in cui garantire il 100% CATEGORIA E L'ANNULLAMENTO DELLE del servizio (altro che servizi minimi) in ogni giornata di SANZIONI ADERENDO IN MASSA AL sciopero. Gli autoferrotranvieri di Torino, come quelli di ogni altra città italiana in cui si sono svolti gli scioperi ribelli, intendono uscire a testa alta dalle denunce penali per interru- PRESIDIO sotto la prefettura di Torino, piazza Castello, alle ore 10 di mercoledì 3 novembre 2004 Attività delle R.d.B. CUB All’indomani della proclamazione dello sciopero generale del 3 dicembre da parte del sindacalismo di base cgil-cisl-uil hanno proclamato lo sciopero per il 30 novembre. Uno sciopero che sembra fatto apposta per intercettare la protesta dei lavoratori e indirizzarla su uno sciopero dimezzato con l’obiettivo primario di riesumare con Confindustria e Governo la politica dei redditi. La politica dei redditi l’abbiamo sperimenta e pagata salatamente sulla nostra pelle nel corso degli anni. I sindacati si sono impegnati al contenimento dei salari in cambio del controllo dei prezzi e del rilancio dell’occupazione da parte di governo e confindustria. L’unico obiettivo centrato è stato quello che dipendeva dall’azione di cgil-cisl-uil: il contenimento dei salari, il controllo dei prezzi che dipendeva dall’azione di governo ha consentito un aumento spaventoso del carovita, dal canto suo il padronato ha pensato esclusivamente a fare profitti, a precarizzare i rapporti di lavoro e a licenziare. Ora ci riprovano. Lo sciopero Generale del 3 dicembre proclamato da Cub e Usi rappresenta per i contenuti l’unica vera e credibile proposta di contrasto alle politiche di governo e padronato e mette al centro i problemi dei lavoratori, dei precari e dei pensionati. No: allo scippo del tfr e allo smantellamento del sistema previdenziale pubblico. al pacchetto Treu e alla legge 30 alla Bossi Fini alla Finanziaria che ci mette le mani in tasca Per: salari europei, lavoro stabile e tutelato scala mobile per salari e pensioni previdenza, scuola e sanità pubbliche Reddito per tutti/e- Guerra per nessuno Pagina 6 noi Attività delle r.d.b-CUB RdB-Tesoro LA VERGOGNOSA CONCLUSIONE DELLA COMMISSIONE PARITETICA PER L’ORDINAMENTO PROFESSIONALE NEI MINISTERI PASSAGGI DI LIVELLO, ADDIO! Si sono conclusi, nella serata del 18 novembre, mentre si chiudevano i seggi elettorali per il rinnovo delle RSU, i lavori della Commissione Paritetica per l?Ordinamento Professionale prevista dall’articolo 9 del CCNL Comparto Ministeri. Una conclusione frettolosa, indegna e vergognosa che pone i lavoratori in una condizione di forte arretramento in relazione all’ordinamento professionale e al conseguente diritto di carriera. Infatti, dopo 3 mesi e mezzo dall’ultimo incontro (fine luglio), senza alcuna ulteriore riunione e nonostante i molti nodi ancora da sciogliere, l’Aran ha frettolosamente convocato la Commissione sottoponendo alla firma una relazione conclusiva consegnata, alla RdB/CUB, poche ore prima. In realtà oltre ad essere palesemente evidente che la relazione della Commissione è il frutto di una spudorata concertazione avvenuta in incontri “segreti” tra Aran e CGIL, CISL, UIL e affini, il testo già “circolava”, ufficiosamente e nonostante le smentite, in vari ambienti. I contenuti, concordati nella relazione, sono VERGOGNOSI in quanto fortemente penalizzanti e, una volta recepiti dal CCNL, rappresenteranno un ulteriore blocco, ormai definitivo, delle carriere per i lavoratori del comparto ministeri. Il documento, un frullato di richiami e di esaltazione alla massima flessibilità dell’utilizzo del personale, propone: - Il mantenimento delle 3 Aree che cambiano denominazione, al posto di A B C si chiameranno Prima, Seconda e Terza; - All’interno delle Aree aumentano i livelli economici (3 per la Prima, 6 per la Seconda e 7 per la Terza); - Si conferma l’Area A (anziché farla sparire) e la si rafforza aumentandone i livelli economici (3); - All’interno delle Aree i vari livelli avranno valenza solo economica e non più giuridica per cui le mansioni del personale di un livello economico saranno le mansioni previste per l’intera Area; - Il transito nel nuovo profilo garantirà il mantenimento del trattamento economico in godimento nel vecchio sistema senza oneri aggiuntivi ed è pertanto vietato inquadramenti automatici nelle posizioni superiori; - I passaggi all’interno delle aree sia orizzontali (tra profili di pari livello economico) sia verticali (tra profili di differente livello), saranno sottoposti ad apposite procedure selettive e le cui risorse, necessarie per effettuarli, dovranno essere individuate all’intero del Fondo Unico di Amministrazione; - L’eventuale progressione economica non muta il profilo di appartenenza e neppure i contingenti organici; - Non si affronta la tematica inerente al passaggio tra le Aree (quelli a carico delle Amministrazioni); - Si glissa sulle mansioni superiori rimandando il tutto alla contrattazione nazionale; - Si demandano, ai Contratti Integrativi di Ministero, l’accorpamento dei Profili Professionali e la loro collocazione nelle Aree che dovrà avvenire rigorosamente a costo zero; - Il CCNL dovrà prevedere che sia riservata all’accesso dall’esterno una quota delle vacanze organiche pari almeno al 50% dei posti disponibili di ciascun profilo; - Si propone di “innalzare in modo significativo il valore” delle elevate professionalità aumentando l’indennità di posizione attingendo, anzichè a risorse nuove, sempre dal Fondo Unico di Amministrazione; - Lo stesso concetto è auspicato per le “reggenze”. La RdB Pubblico Impiego, non ha firmato il documento e, a differenza di tutte le altre sigle sindacali che lo hanno approvato, lo ritiene una condanna di permanenza a vita dei lavoratori nei livelli economici, una legalizzazione definitiva del mansionismo, della flessibilità della precarietà oltre che un’ulteriore accelerazione ai processi di smantellamento della Pubblica Amministrazione. La RdB Pubblico Impiego, in coerenza e in continuità con quanto da sempre affermato, supportata dalla forte affermazione nelle ultime RSU, continuerà battersi chiamando alla mobilitazione i lavoratori del comparto, in difesa della dignità del ruolo e del riconoscimento delle professionalità. La bozza della relazione è stata pubblicata sul nostro sito www.rdbtesoro.it L’ultimo nostro pensiero è rivolto a quei lavoratori che, masochisticamente, nelle ultime elezioni RSU 2004 hanno dato ancora il loro consenso a CGIL, CISL, UIL, UNSA e affini o non sono andati a votare sostenendo che "tutti sono uguali" e che "tanto nulla cambia”. Ecco, questo è il bel regalino per la loro felicità Godete! Pagina 7 noi attività delle R.d.b-CUB RdB Cub-Pubblico Impiego 18 novembre 2004 - Comunicato RdB CUB - Pubblico Impiego CONTRO LA FINANZIARIA "AMMAZZASTATALI" IL 3 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE “Le ultime notizie intorno alla finanziaria e alla possibilità che sia proprio il personale del pubblico impiego a dover essere nuovamente sacrificato, per rendere possibile il fantomatico taglio delle tasse, rende lo sciopero generale del 3 dicembre irrinunciabile nonostante il divieto della Commissione di garanzia sul diritto di sciopero” - dichiara Paola Palmieri della Direzione nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego. “Sembra quasi che sia morto anche l’ultimo difensore - a parole - del pubblico impiego; quel Fini oggi divenuto Ministro degli Esteri e che ha probabilmente barattato una fetta del proprio serbatoio elettorale, il pubblico impiego, con un posto da Ministro. Le voci secondo cui si tornerebbe all’umiliante stanziamento del 3,7% (circa 50 euro medi lordi mensili) per il rinnovo del contratto, il blocco totale del turn over nella pubblica amministrazione e il dimezzamento delle finestre d’uscita per le pensioni, se sommate allo scippo del TFR e alla totale mancanza di prospettive per gli oltre 350.000 precari della pubblica amministrazione rendono la situazione negli uffici pubblici drammatica ed esplosiva”. ….spigolature. La frase del mese Autore - Dom Helder Camara Italiano - quando davo da mangiare ai poveri, mi chiamavano santo. Quando chiedevo come mai i poveri non avevano da mangiare, mi chiamavano comunista Latino - cum cibum miseris praebueram, sanctus nominabar. Cum quaesiveram cur miseris cibum non esset, communista Bolognese - quand a dèva da magnèr ai puvrétt la Zänt i um gêven sant. Quand a dmandèva parché i puvrétt i n avêven brîSa da magnèr, i um gêven cumunéssta Bresciano - quand che dae da mangià ai poarech, i ma chiamaa santo. Quand che dumandae perché i puarech i gheres nient de mangià, i ma disa che sere comunista Calabrese - quannu dava da mangià alli poveri,mi chiamavani santu.Quannu chiedìa picchì li poveri nun aviani da mangià mi chiamavani comunista Friulano - cuant che i davi di mangjâ ai puârs, mi clamavin sant. Cuant che domandavi cemut mai i puârs no vevin di mangjâ, mi clamavin comunist Napoletano - quanno revo 'a magnà ê puverielle, me chiammavano santo. Quanno addumannavo comm'è ca 'e puverielle nun tenevano 'a magnà, me chiammavano cumunista Piemontese - quand i dasija da mangé ai pòver a më disijo chi l’era un sant. Quand i ciamava che diane i pòver a l’aveisso nen da mangé a më disijo chi l’era un comunist Romagnolo - quand ca deva da magné te purét, am disiva sent. Quand ca demandeva par che e' purét un'an da magné am disiva comunesta Romano - quanno davo da magna´ ai poveri me chiamaveno santo; quanno chiedevo perchè li poveri ´n ciaveveno da magna´ me chiamaveno comunista Siciliano - quannu ci dava ammanciari 'e puvireddi, mi gghiamaunu santu. Quannu dumannava picchì i puvireddi non aviunu nenti 'i manciari, mi gghiamaunu comunista Veneziano - quando davo da magnare ai poareti jero ciamà santo. Quando che domandavo parché i poareti no gaveva da magnare jero ciamà comunista Inglese - when I gave food to the poor, they called me a saint. When I asked why the poor have nothing to eat, they called me a communist Spagnolo - cuando daba de comer a los pobres, me llamaban santo. Cuando preguntaba por qué los pobres no tenían comida, me llamaban comunista Francese - lorsque je donnais à manger aux pauvres, on m'a baptisé saint; quand je demande pourquoi il y a des pauvres, on me baptise communiste noi Pagina 8 Dal mondo del lavoro…. ...dopo la moneta unica europea ci avviamo all’orario unico europeo? ...da Avvenire del 23/11/2004 In Svizzera gli stakanovisti europei. E i tedeschi sono i fanalini di coda Il Paese europeo dove si lavora di più è la Svizzera: 42 ore di media la settimana. Segue la Grecia, con 40 ore. L‘Italia, con le sue 39 ore, insieme a Spagna e Irlanda si colloca a metà di una classifica resa sorprendente dal fatto che fanalino di coda è la Germania, dove si lavora dalle 35 alle 37 ore settimanali. Complessivamente, comunque, i Paesi dell’Euro sono molto indietro rispetto agli Stati Uniti. I primi segnali della inversione di tendenza sono arrivati nei mesi scorsi dalla Germania: grandi aziende come la Siemens e la Daimler Chrysler hanno convinto i sindacati ad allungare la settimana lavorativa da 35 a 40 ore senza aumenti retributivi, in cambio dell’impegno a non spostare la produzione in altri Paesi, come l’Ungheria e la Repubblica Ceca, che presentano costi decisamente più convenienti. La Wolkswagen, che negli anni scorsi aveva addirittura ridotto la durata del lavoro a 32 ore settimanali, oggi propone una formula inedita: l’orario “generazionale”. I lavoratori che hanno più di 38 anni mantengono l’orario a 40 ore, quelli che stanno sotto quell’età salgono a 42 ore. L’esempio tede- sco è stato subito seguito in Francia, “patria” delle 35 ore rese obbligatorie da una legge del governo Jospin. I lavoratori della Bosch, azienda produttrice di componenti per auto, hanno votato quasi all’unanimità un’ora in più di lavoro settimanale senza compenso. A Parigi ormai la partita orario è riaperta. Il governo Raffarin ha corretto la legge delle 35 ore escludendone l’applicazione alle piccole e medie imprese. I1 ministro dell’Economia Sarkozy è pronto ad una riforma della legge su base volontaria, ma giudica inammissibile lavorare di più senza guadagnare di più: e allora propone come incentivo una maggiore retribuzione degli straordinari. Ma la strada sembra segnata ovunque in Europa. In Olanda, attualmente 37 ore di media settimanali, il ministro dell’Economia ha affermato che le 40 ore devono tornare ad essere la norma. In Gran Bretagna - dove si lavora mediamente 37,2 ore a settimana - il governo Blair ha previsto la possibilità di deroghe individuali. Deroghe abbondantemente utilizzate: il 16%, degli operai lavora più di 48 ore. ...mentre, invece in Italia Manpower, saliti dei 27% i contratti di lavoro stipulati La concorrenza dell'Est, i rischi legati alla delocalizzazione, le difficoltà dei mercati nazionali. In soffitta le 35 ore e l'equazione “lavorare meno lavorare tutti”. Ecco le ricette per resistere alla concorrenza. Che stanno gia facendo discutere. E dividono le parti sociali Il caso Alitalia: per scongiurare il concretissimo rischio di fallimento, sindacati e azienda hanno concordato un sensibile aumento di ore a parità di retribuzione. Volge al tramonto in Germania e Francia il mito delle “trentacinque” ore. Da Federmeccanica arriva una proposta per il rinnovo contrattuale: sessanta ore alla settimana quando gli ordini salgono, trentadue quando diminuiscono. Senza contrattare ogni volta i cambiamenti Un americano lavora più di 1.700 ore all’anno. Un italiano 1.600. Svizzera: è il paese europeo dove si lavora di più: 42 ore alla settimana. Francia e Germania: 35 ore Media Unione Europea: 38,2 Nei primi nove mesi 2004 la Manpower in Italia ha stipulato 121.700 nuovi contratti di lavoro temporaneo (+27%) occupando 65.300 lavoratori (+12,2%.) in 16mila aziende. Lo fa sapere la società di lavoro interinale, che spiega come l'età media dei lavoratori e di 30 anni e la durata media delle missioni di 59,4 giorni (-21%). La Manpower nel terzo trimestre 2004 ha riportato un utile netto di 83,4 milioni di dollari (+91% rispetto a un anno prima). ...da Avvenire 24/11/2004 ...però in Inghilterra... Londra, i dipendenti della metropolitana ottengono le 35 ore. I dipendenti della metropolitana di Londra hanno ottenuto le 35 ore di lavoro a settimana (in 5 giorni). L’accordo è stato firmato ieri dopo una lunga vertenza fra il sindacato di categoria Rmt e la London Underground. In cambio della riduzione di orario, i dipendenti garantiranno l'apertura del metrò la notte di Capodanno e il prolungamento del servizio notturno il venerdì e il sabato. noi Pagina 9 Internazionale….. Cuba: 179 paesi hanno votato contro il blocco economico USA Per la 13ª occasione consecutiva l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione di condanna del blocco contro Cuba imposto dagli Stati Uniti. Hanno votato a favore del documento 179 paesi, contro 4 paesi mentre solo una nazione si è astenuta. Nell’attuale dibattito del 59º periodo di sessioni dell’Assemblea Generale della ONU sono state pronunciate numerose condanne da parte di capi di stato e di governo, da altri dirigenti e ministri degli esteri contro la linea aggressiva di Washington contro la piccola nazione delle Antille. Più del 70% dei cittadini cubani sono nati dopo il trionfo della Rivoluzione del gennaio del 1959 e sono cresciuti sottoposti ai brutali effetti di uno spietato blocco economico, commerciale e finanziario che non conosce limiti. L’applicazione unilaterale di Washington di questa politica è divenuta un’ossessione maniaca e una vera guerra economica che ha provocato a Cuba perdite per almeno 80 mila milioni di dollari. Contro la risoluzione ONU di condanna del blocco commerciale ed economico degli USA contro Cuba hanno votato: USA, Israele, Isole Marshall e Palau. Si è astenuta: Micronesia. Corea del sud: massicce proteste sindacali contro la legge sulla flessibilità del lavoro! Mercoledì, 17 Novembre 2004 SEUL - Massicce proteste sindacali sono in corso in Corea del sud contro un progetto di legge del governo per introdurre flessibilità nel mercato del lavoro, consentendo alle imprese di impiegare più dipendenti con contratti temporanei Ieri decine di migliaia di affiliati alla Confederazione coreana dei sindacati (Kctu) erano scesi in piazza a Seul, controllati da oltre 9.000 poliziotti, per protesta contro quello che hanno definito un attacco ai diritti base dei lavoratori. E oggi almeno 40.000 dipendenti pubblici hanno incrociato le braccia, chiedendo il diritto di rappresentanza sindacale, in sfida alle minacce di arresti in massa per sciopero illegale fatte dal governo, che ha mobilitato 16.000 poliziotti nella capitale. Il governo del presidente riformista e progressista Roh Moo Hyun intende presentare la prossima settimana in parlamento una legge che smonta uno dei cardini delle relazioni sindacali in Corea del sud, l'obbligatorietà in linea di principio per le imprese di assumere con contratti a tempo indeterminato. Il progetto di legge consente alle imprese di estendere l'impiego con contratti a tempo. " È una manovra per trasformare tutti in lavoratori precari e sottopagati" Complemento d’informazione sul numero delle vittime civile della guerra attualmente in atto in Iraq La rivista scientifica The Lancet pubblicherà il 29 ottobre 2004 di un articolo dedicato ad uno studio scientifico che tenta di valutare il numero di civili uccisi durante l’invasione dell’Iraq. La “Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health” di Baltimore in collaborazione con la “Columbia University School of Nursing” di Columbia e dell’università “Al-Mustansiriya” di Bagdad hanno realizzato una ricerca per calcolare il numero di vittime civile causata dall’invasione dell’Iraq dopo l’invasione angloamericana. Secondo i criteri di questa ricerca almeno 84% di queste vittime sono state uccisi in conseguenze dirette delle azione belliche della coalizione e in maggioranza sono donne e bambini. Le forze militari alleate non hanno mai preso in considerazione il numero di vittime civile generato dalla guerra e si è saputo soltanto il numero di soldati uccisi nei loro ranghi. L’autorità sanitaria irachena ha fornito una cifra molto limitata per mancanza di mezzi e di volontà. Il professor Roberts responsabile del “Center for International Emergency, Disaster and Refugee Studies” che ha diretto questa ricerca insieme alla Bloomberg School of Public Health’s ha dichiarato che per realizzare uno studio più preciso bisognerebbe avere un campionato di dati più esteso, ma che questo studio è utile per avere un’idea scientifica di questo aspetto ingiustamente dimenticato di questa guerra. Questa ricerca si spande dall’inizio del conflitto il 23 marzo 2003 fino al 15 set- tembre 2004 e si basa sullo studio della mortalità in Iraq a partire di zone limitate ma contabilizzate in modo scientifico ed approfondite e verificate presso la popolazione locale e comparata alla situazione demografica nello stesso periodo di tempo prima della guerra, e questo in varie zone del territorio irachene scelte con cura per ottenere un su un campionato della popolazione statisticamente coerente. La proiezione statistica di questi dati dà una stima di un minimo di 100.000 vittime che però esclude la zona di Falluja. Secondo questo studio l'85% di queste vittime è stato causate dalle azioni militari della coalizione e 95% da attacchi aerei e da tiri d’artiglierie. noi Pagina 10 ...dal mondo del lavoro ...il sole4ore 23/11/2004 Rinviata al 29 novembre la riunione per varare la piattaforma contrattuale I meccanici cercano l'intesa ma sugli aumenti è bagarre Fim, Fiom e Uilm devono trovare un compromesso sui meccanismi di distribuzione degli incrementi Le richiesta salariali: II compromesso su cui si sta ragionando è sui 130 euro. Una parte (che potrebbe essere sui 100 euro) è fissa e andrà a tutti i lavoratori a titolo di tutela del potere di acquisto. Un’altra parte (sui 25 euro) sarà distribuita a titolo di produttività e andrà, per intero, solo a chi non ha contrattazione aziendale. La democrazia sindacale Sulle regole c'è l'intesa, Sarà un'assemblea consultiva di 500 membri a esprimersi sul mandato alla firma del contratto. Le organizzazioni possono anche ricorrere al referendum tra i lavoratori per il via libera alla firma. Se sarà richiesto solo da un sindacato, per essere valido, dovrà ottenere la maggioranza di quelli che hanno votato al referendum fatto sulla piattaforma. ...e da quello dei pensionati! ...Il Messaggero 22/11/2004 Il quadro previdenziale dell’anno prossimo: i requisiti per lasciare il lavoro, le finestre d’uscita, le norme sul cumulo Pensioni, varati gli aumenti del 2005 - Da gennaio + 1, 9% per tutti gli assegni fino a 1.236 euro. Oltre quel tetto, incrementi a scalare Aumento de11’1,9%. Per il 2004 non scatterà alcun conguaglio di perequazione, quindi niente arretrati: la percentuale d’aumento 2004 (2,5%) calcolata in via provvisoria a fine 2003 è infatti risultata pari a quella definitiva. La perequzione per i1 2005 stata fissata (come sempre in via provvisoria) all’ 1,9%. in base ai dati Istat: una percentuale molto distante dagli aumenti reali del costo della vita (…). Incrementi a scalare. L‘aumento “pieno” dell’1,9‘% si applica solo fino ad un certo importo della pensione,mentre sulle quote che superano certi tetti l’aliquota viene ridotta, prima del 10 e poi del 25%. Ecco come vanno calcolati, quindi. gli aumenti della perequazione 2005 (ex scala mobile). - fino a 1.236,54 mensili: aumento dell’1,9%. - Da 1.236,55 a 2.060,90 euro al mese: aumento dell’1,71%. - Da 2.060,91 euro mensili in su: aumento dell’1,425%. Trattamenti minimi. Con 1’aumento dell’l,9% i trattamenti minimi 2005 saranno questi: - Pensioni minime: 420,02 euro. – Pensioni sociali: 390,02 euro. – Assegni sociali: 374,97 euro. Il milione di lire al mese. Chi nel 2004 ha riscosso 535.95 euro al mese ( il famoso ex milione di lire al mese, varato nel 2002 nella misura di 516,46 euro) ha diritto ad una pensione che, tra importo base e maggiorazione sociale, tocca quota 543,79 euro (secondo il vecchio conto: 1.057.925 lire). In sostanza quindi, i pensionati sopra i 70 anni, o sopra i 60 anni se sono invalidi totali, alla cifra minima per il 2005 di 420,02 euro aggiungono la maggiorazione di 123,77 euro. La maggiorazione viene attribuita patto che non si abbiano redditi superiori ai seguenti limiti lordi annui. Pensionato solo: 7.069,27 euro. Pensionato più il coniuge: 11.943,88 euro. (…) Pensione d’anzianità. Per chi deve andare in pensione, il quadro del 2005 resta quello di sempre, in attesa della riforma del 2008, (…) per il 2005, ecco i requisiti necessari sia nel settore pubblico che privato per avere la pensione d‘anzianità. Lavoratori dipendenti: - 57 anni d’età e 35 anni di contributi. - In alternativa, 38 anni di contributi, a qualunque età. Attenzione: la possibilità di non tenere conto dell’età se si hanno almeno 38 anni di contributi vale solo per le prime due finestre dell’anno: gennaio e aprile. Per le altre due finestre, quelle di giugno e ottobre, serve sempre l’età minma di 57 anni; anche se si hanno 38 anni di contributi. Lavoratori dipendenti precoci. (cioè chi ha versato almeno un anno di contributi effettivi entro i 19 anni d’età) o operai: - 56 anni d’età e 35 anni di contributi. - In alternativa, 38 anni di contributi, a qualunque età (…) Lavoratori autonomi: 58 anni d’età e35 anni di contributi. In alternativa, 40 anni di contributi a qualunque età. Cumulo pensione-redditi da lavoro. Ecco cosa accade se si va in pensione da gennaio 2005 e prosegue il lavoro. Per le pensioni retributive di vecchiaia, nessun problema: i redditi da lavoro, dipendente o autonomo che sia, non penalizzano la pensione, la quale resta integra, qualunque sia la misura del reddito realizzato. - Per le pensioni contributive di vecchiaia, invece, scattano restrizioni più o meno pesanti in base all’età e al tipo di attività. Tempi “bui” per i pensionati. Dopo le “promesse”….preparato un conto salato: tagli a tutte le pensioni! Quelle di anzianità a rischio di estinzione! Ecco quali. Chi lavora e ha meno di 63 anni: a) con il lavoro dipendente perde l’intera pensione; b) con il lavoro autonomo perde i1 50% della quota di pensione che supera la misura della pensione minima Inps. Chi lavora e ha almeno 63 anni ha una situazione migliore: con il 1avoro dipendente e autonomo perde i1 50% della quota di pensione che supera la misura della pensione minima Inps. – Per chi percepisce l’assegno di invalidità scattano riduzioni della pensione, previste nelle seguenti misure: a) con il lavoro dipendente si perde il 50% della quota di assegno che eccede la misura della pensione minima (nel 2005 pari a 420,02 euro al mese); b) con il lavoro autonomo si perde il 30% della quota di assegno che eccede la misura della pensione minima (ma molte attività sono esenti da trattenute). Per le pensioni d’anzianità le riduzioni sono le seguenti: a) con il lavoro dipendente si perde l’intera pensione; b) con il lavoro autonomo si perde il 30% della quota di pensione che eccede la misura minima di pensione, ma non oltre il 30% del reddito realizzato. Chi, quindi, ogni mese riscuote una pensione Inps di 1.420 euro lordi e ne guadagna 800 lordi, si vedrà tagliare la pensione di 240 euro al mese (cioè il 30% del reddito, cifra che è inferiore al 30% della quota di pensione sopra il minimo, pari a 300 euro). Sfuggono a qualsiasi restrizione le pensioni di anzianità raggiunte con: a) 58 anni d‘età e 37 di contributi; b) 40 anni di contributi, a qualunque età; c) 60 anni d’età se donna, 65 anni se uomo. noi Aut.Trib.Roma n° 565/95—Redazione e Amministrazione: via dell’Aeroporto 129-00175 Roma tel.06/7628265—fax06/7623233—e-mail: [email protected]