Compression Bulletin 05
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Compression Bulletin 05
Knowledge Management Compression Bulletin 05 Published under the auspices of the IUP / 2002 Robert Stemmer Library on Compression Therapy Compression Therapy of the Extremities This book, available in English, French and German, contains the most complete collection of compression references. Continuous literature update Table of contents: 1) Introduction 2) Historical overview 3) Anatomy 4) Venous return 5) The basis of compression 6) Mobilization Scientific articles on compression therapy worldwide are collected and quoted on Internet www.sigvaris.com 7) Compression using mechanical devices 8) Bandages 9) Compression stockings 10) Compression & mobilization strategies Identical chapter-titles in the continuous literature update and in the Compression Bulletin Compression Bulletin A selection of some interesting articles is extracted and discussed in the Compression Bulletin (available by fax or e-mail) Traduzione a cura di Sanagens Spa, Treviso. Goldman MP. Come utilizzare la compressione dopo la scleroterapia Dermatol Surg 2002;28:860-62 Premesse Solo pochi studi analizzano l’uso della compressione dopo la scleroterapia delle teleangectasie associate a vene reticolari. Metodi Viene proposta una revisione della letteratura e viene descritta la tecnica dell’autore. Risultati In base a quanto riportato dalla letteratura, la compressione è in grado di diminuire la formazione di trombi dopo la scleroterapia, diminuendo perciò anche il rischio di ricanalizzazione del vaso trattato. Diminuisce anche l’incidenza di pigmentazione post-sclerosi. Le calze a compressione graduata esercitano il loro principale effetto sul circolo venoso superficiale mentre la compressione non elastica ha un significativo effetto sull’emodinamica del circolo profondo. Le calze compressive inoltre sono preferite dopo la scleroterapia. Uno studio controllato randomizzato ha dimostrato i benefici effetti della compressione dopo la scleroterapia delle teleangectasie associate a vene reticolari. Il miglior risultato è stato osservato dopo compressione per 3 settimane, ma la compressione per almeno 3 giorni ha comunque dimostrato qualche beneficio. La tecnica personale dell’autore inizia sempre con il trattamento delle vene reticolari e termina con il trattamento delle telean- Editors Prof. H. Partsch, Wien PD E. Rabe, Bonn Co-Editors Dr. Pannier-Fischer, Bonn Dr. B. Partsch, Wien International Advisory Board Asia – S. Hoshino Australia – G. M. Malouf Europe – F. Vin North America – L. Villavicencio South America – E. Brizzio gectasie distali. Utilizzando agenti sclerosanti di adeguata efficacia, la vena trattata subisce uno spasmo e perciò l’immediata compressione dell’area trattata non viene utilizzata. Per una seduta di scleroterapia standard occorrono circa 10-15 minuti e si tratta solo una gamba. L’infermiera applica un cortisteroide superpotente sulle aree trattate e poi viene applicata una calza a compressione graduata mentre il paziente è disteso. La calza a coscia viene fatta indossare per 7 giorni e 7 notti. Il paziente può fare la doccia mettendo un sacchetto di plastica sopra la calza. Conclusioni Le calze a compressione graduata sono raccomandate dopo la scleroterapia delle teleangectasie associate a vene reticolari. Rivista Capitolo 10 Lett. 11/6 Lingua: Inglese Riassunto: Inglese GANZONI & CIE AG Gröblistrasse 8 CH-9014 St.Gallen Tel. +41 (0)71 279 33 66 Fax +41 (0)71 274 29 75 GANZONI FRANCE SA F-68308 St.Louis Tel. +33 (0)3 89 70 2400 F-42176 St-Just-St-Rambert Tel. +33 (0)4 77 36 08 90 i m p r o v i n g q u a l i t y o f l i f e www.sigvaris.com Robert Stemmer Library on Compression Therapy Published under the auspices of the IUP August 2003 Knowledge Management COMPRESSION Bulletin 05 Benigni JP, Sadoun S, Allaert FA, Vin F. Studio comparativo sull’efficacia delle calze compressive di 1° Classe sulla sintomatologia dei disturbi venosi cronici primari Phlébologie 2003;56:117-25 Premesse L’efficacia clinica delle calze compressive di 1° Classe (10-15 mmHg alla caviglia) è ancora oggetto di dispute. Scopo Paragonare le calze di 1° Classe con calze “non attive” dello stesso aspetto (pressione <7 mmHg) in pazienti con disturbi venosi iniziali. Materiali e Metodi 125 pazienti con stadi CEAP C1-C3,S Ep As 1-5 sono stati arruolati per questo studio randomizzato, multicentrico, incrociato. Il Gruppo 1 ha indossato calze non-attive, il Gruppo 2 calze compressive di 1° Classe. Dopo 2 settimane vi è stata una “fase di pausa” (wash-out) di 1 settimana. Dopo, il Gruppo 1 ha indossato le calze elastiche di 1° Classe mentre il Gruppo 2 le calze non-attive. In totale 111 pazienti hanno avuto un follow-up di 35 giorni. Lo scopo primario dello studio è stata la valutazione del dolore soggettivo misurato con una scala analogica (VAS) il giorno 0, 14 , 21 e 35. Il secondo scopo è stata la valutazione della pesantezza, dei crampi, delle parestesie e dei fastidi relativi ai polpacci gonfi, valutati agli stessi intervalli di tempo. Sono stati misurati la circonferenza della gamba e il tempo di riempimento venoso utilizzando un D-PPG e il paziente ha compilato un questionario di autovalutazione, comprendente la QOL su base giornaliera. Risultati Differenze statisticamente molto significative sono state rilevate a favore delle calze compressive di 1° Classe per il dolore, per tutti gli altri parametri di fastidio tranne la parestesia e per i dati QOL relativi all’umore e all’attività lavorativa di ogni giorno. Il sollievo dei sintomi dovuto all’uso delle calze compressive di 1° Classe è stato doppio rispetto all’uso delle calze nonattive. Non sono state rilevate differenze significative per quanto riguarda la circonferenza della gamba e il tempo di riempimento venoso. La compliance è stata eccellente (95%) e la tolleranza è stata maggiore per le calze di 1° Classe piuttosto che per quelle non-attive. Conclusioni Le calze compressive di 1° Classe (10-15 mmHg) indossate per 2 settimane portano ad un significativo miglioramento del dolore e del fastidio in pazienti con disturbi venosi iniziali. Commento Questo studio concentrato sui sintomi soggettivi come il dolore e il fastidio in pazienti con segni oggettivi modesti di disturbi venosi cronici dimostra molto significativamente un benefico effetto delle calze mediche di supporto (calze di 1° Classe francese) al contrario delle calze non-attive. Deve essere sottolineato che le calze attive con una pressione di 10-15 mmHg, corrispondono alla 1° Classe francese, che è la “classe di compressione A” secondo il regolamento CEN (CEN = Comitato Europeo di Normalizzazione, adottato prestandard europeo, rettifica 2001-06-23). Studio controllato randomizzato Capitolo 9 Lett. 16/0 Lingua: Francese Riassunto: Francese/Inglese Kolbach DN, Mamulyák K, Neumann HAM, Prins MH Terapia della trombosi venosa profonda acuta e prevenzione della sindrome post-trombotica. Phlébologie 2003;32:45-9 Premesse Vi è una notevole incertezza tra i medici riguardo alla strategia di compressione e mobilizzazione nella fase acuta della trombosi venosa profonda (DVT) ed il valore di questo sistema di gestione per la prevenzione della sindrome post-trombotica. Scopo Valutazione di un questionario che è stato spedito a tutti i dermatologi (n° 324) dei Paesi Bassi. Materiali e Metodi La percentuale di risposta è stata l’81%. Tra i dermatologi che hanno risposto 191 (73%) si interessano di flebologia. Le loro risposte sono state utilizzate per ulteriori analisi. 93 trasferivano pazienti con sospetto di DVT ad altri specialisti, 98 effettuavano loro stessi le procedure diagnostiche, la maggior parte di questi (93) utilizzavano il duplex. Il 91% ha riportato che il trattamento della DVT nella fase acuta era stato iniziato dagli internisti. Risultati 134/191 dermatologi (70%) hanno applicato la terapia compressiva nella fase acuta della DVT, 78 di quelli che hanno anche effettuato la diagnosti e 56 di quelli che non l’hanno effettuata. Nella fase acuta la terapia compressiva è consistita soprattutto in bendaggi elastici. La maggioranza ha preferito una precoce mobilizzazione. Come indicazioni per un allettamento sono state menzionate la DVT della regione pelvica, della vena femorale comune e l’embolia polmonare. Per una terapia di mantenimento sono stati prescritti gambaletti compressivi dal 39%. Il 3% hanno preferito prescrivere monocollant e il 58% hanno prescritto entrambe le misure. Il Robert Stemmer Library on Compression Therapy Published under the auspices of the IUP August 2003 Knowledge Management 54% ha utilizzato calze tessute su telaio piatto di III classe, il 15% calze tessute su telaio piatto di II classe. L’11% ha utilizzato calze di II classe tessute su telaio circolare e il 18% calze tessute su telaio circolare di III classe. Il 40% ha fatto indossare le calze per 12-24 mesi, il 27% per più di 24 mesi, il 22% per 6-12 mesi. Discussione La terapia domiciliare della DVT utilizzando eparina a basso peso molecolare è diventata usuale. Comunque, vi è un rischio di trascurare il pericolo di una sindrome post-trombotica, quando non vengono forniti consigli specifici sulla compressione e il movimento. In un recente studio sulla gestione della DVT nella pratica generale dei Paesi Bassi, la terapia compressiva non è COMPRESSION Bulletin 05 stata menzionata come parte della strategia di trattamento. Conclusioni I dermatologi sono consapevoli degli effetti benefici della terapia compressiva e dovrebbero essere coinvolti, nella cura di pazienti ambulatoriali, sia nella fase acuta della DVT che durante il periodo di follow-up. Studio (valutazione del questionario) Capitolo 9 Lett 18/0 Lingua: Inglese Riassunto: Inglese/Francese/Tedesco Iwama H, Furuta S, Ohmizo H Le calze a compressione graduata riescono a prevenire la sindrome della classe economica Amer J Emergency Medicine 2002;20:378-80 Scopo Spiegare la patogenesi della trombosi del viaggiatore studiando i cambiamenti reologici nelle vene degli arti inferiori dopo posizione seduta. mia associata o riperfusione”. Questo fenomeno si crede sia anche la principale causa dell’intorpidimento e dell’ipestesia, che sono state anche riportate dopo la posizione seduta giapponese “Seiza”. Materiali e Metodi In 10 volontari sani, 8 maschi, 2 femmine, età media 28 + 7 anni, sono stati prelevati campioni di sangue dalla vena cubitale e dalla vena grande safena alla caviglia prima e 2 ore dopo essere stati in posizione seduta tranquilla legati ad una sedia con una fune. Calze compressive a coscia (Comprinet pro) sono state indossate su una gamba. Sono stati misurati il tempo di coagulazione attivato (ACT) (secondi) , l’ematocrito (Ht) (%) e il lattato (mmol/l). Conclusioni Le calze a compressione graduata possono prevenire la sindrome della classe economica. “Il movimento appropriato o l’esercizio per liberare la compressione arteriosa possono essere la profilassi migliore per questa sindrome”. Risultati C’è stato un aumento statisticamente significativo dell’Ht e una diminuzione dell’ACT nella gamba senza compressione, ma nessun cambiamento nel braccio e nella gamba con la calza indossata. Tutti i volontari hanno lamentato intorpidimento ed ipestesia in entrambe le gambe. Discussione ACT viene considerato come un parametro di coagulabilità del sangue, il lattato come indice di ischemia. Le calze a compressione graduata prevengono l’emoconcentrazione e l’aumentata coagulabilità ma non influenzano il livello di lattato nelle vene delle gambe. Si considera che “la principale causa della sindrome della classe economica è attribuita alla postura in posizione seduta immobile che causa la compressione delle arterie”. La patogenesi essenziale è “dipendente da questa ische- Commento La struttura dell’esperimento assomiglia più a torture giapponesi che a reali condizioni di volo. Comunque, l’emoconcentrazione misurata nelle vene della gamba dopo la posizione seduta è una scoperta importante e di considerevole rilevanza. La causa di questa emoconcentrazione, che non è discussa in questo articolo, è ovviamente lo sbilanciamento dell’equilibrio di Starling con una aumentata filtrazione dei fluidi che porta al ben conosciuta gonfiore della caviglia dopo una prolungata postura seduti. Le calze compressive possono ridurre la formazione di questo edema, prevenendo così l’emoconcentrazione locale come viene chiaramente dimostrato nell’articolo. La prevenzione dell’emoconcentrazione locale è un meccanismo essenziale per la trombo-profilassi. Studio sperimentale Capitolo 10 Lett 10/5 Lingua: Inglese Riassunto: Inglese Rabe E, Pannier-Fischer F, Bromen K, Schuldt K, Stang A, Poncar Ch, Wittenhorst M, Bock E, Jöckel KH Bonn Vein Study of the German Society of Phlebology Studio epidemiologico sulla prevalenza e severità dei disturbi venosi cronici nella popolazione urbana e rurale. Phlebologie 2003;32:1-14 Robert Stemmer Library on Compression Therapy Published under the auspices of the IUP August 2003 Knowledge Management COMPRESSION Bulletin 05 Introduzione Il Bonn Vein Study ha valutato la prevalenza dei disturbi venosi cronici in Germania nella popolazione urbana e rurale. Materiali e Metodi Lo studio è stato condotto su individui di un semplice campione randomizzato preso dal registro degli abitanti di Bonn e di due periferie rurali, con età compresa tra 18 e 79 anni, dal 13.11.2000 e il 15.03.2002. Vi hanno preso parte un totale di 3.072 persone. La proporzione complessiva di risposta è stata del 59%. Risultati Una storia di gonfiore alle gambe è stata riportata da 1 ogni 6 uomini (16.2%) e da almeno 1 su due donne (42.1%). Una persona su 6 ha riferito un gonfiore recente di una o entrambe le gambe nelle ultime 4 settimane. Ciò equivale al 14.8% (7.9% degli uomini, 20.2% delle donne). Una persona su due (56.4%) ha riferito di avere i sintomi tipici dei disturbi vascolari nelle ultime 4 settimane. La valutazione della severità clinica secondo la classificazione CEAP è stata cospicua, in quanto il 9.6% dei soggetti non hanno mostrato patologia venosa (C0). Il 59% aveva teleangectasie o vene reticolari isolate (C1) e il 14.3% vene varicose senza segni di insufficienza venosa cronica (C2). E’ importante notare che il 13.4% aveva edema pre- tibiale associato a cambiamenti venosi al momento dell’esame (C3). All’opposto il numero dei segni di insufficienza venosa cronica avanzata è stato solo del 3.3% (C4). La prevalenza di ulcere aperte o guarite è stata del 0.7% (C5+6). Il 22.9% dei soggetti hanno riferito nella loro storia di aver effettuato terapie flebologiche specifiche. Nel gruppo di soggetti di età compresa tra i 70-79 anni questa percentuale ha raggiunto il 42.1% (tab. 1). Le calze compressive sono state usate dal 7.5% degli uomini e dal 20% delle donne (tab. 2). Commento Un uomo su 6 e una donna su 5 hanno insufficienza venosa cronica. I dati mostrano che i disturbi venosi sono ancora molto alti, ma che la severità dell’insufficienza venosa cronica è diminuita negli ultimi 20 anni. Ciò potrebbe essere dovuto allo sviluppo della diagnostica e della terapia. Le calze mediche compressive giocano il ruolo più importante nella terapia flebologica specifica. Epidemiologia Capitolo 8+9 Lett.: 17/0 Lingua: Tedesco Riassunto: tedesco, Inglese, Francese Tab. 1 - Terapia flebologica specifica, divisa per età Terapia Flebologica Specifica SI Numero Totale NO % Numero % 18 - 19 3 4.8 59 95.2 62 20 - 29 29 8.1 330 91.9 359 30 - 39 97 15.8 516 84.2 613 40 - 49 117 18.9 502 81.1 619 50 - 59 140 26.4 391 73.6 531 60 - 69 181 32.3 379 67.7 560 70 - 79 138 42.1 190 57.9 328 Total 705 22.9 2367 77.1 3072 Tab. 2 - Terapia flebologica specifica N. Totale (%) N. Uomini (%) N. Donne (%) Chirurgia 212 (6.9) 61 (4.5) 151 (8.8) Scleroterapia 168 (5.5) 23 (1.7) 145 (8.4) Bende elastiche 180 (5.9) 38 (2.8) 142 (8.2) Calze elastiche 450 (14.6) 101 (7.5) 349 (20.3) Medicinali per via orale 212 (6.9) 45 (3.3) 167 (9.7) Medicinali locali 230 (7.5) 52 (3.9) 178 (10.3)