Festa del Delfino 2007

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Festa del Delfino 2007
Per informare e far conoscere l’urgenza di proteggere i delfini e il loro ambiente
Festa del Delfino 2007
di Barbara Mussi
In occasione dell’Anno del Delfino 2007, la Festa del Delfino ha
ospitato ricercatori provenienti da
tre aree chiave per la conservazione
dei delfini mediterranei.
L’isola di Lussino (Croazia), l’isola
d’Ischia (Italia), e l’isola di Kalamos
(Grecia), hanno sviluppato negli anni
gli studi più importanti e a lungo
termine sui delfini costieri del Mediterraneo. Il diretto coinvolgimento di ricercatori che hanno lavorato
per anni nelle aree interessate e sono
consapevoli dei problemi locali ha
permesso di comunicare ed informare studenti e cittadini nel migliore
dei modi.
Scopo della Festa del Delfino è
diffondere informazioni sul declino
dei delfini del Mediterraneo come
una conseguenza della pesca eccessiva e del degrado dell’ambiente marino. Le comunità locali sono spesso
poco coscienti del problema e solo
i pescatori artigianali sembrano realizzare l’esteso danno all’ecosistema
e l’allarmante diminuzione di specie
che erano abbondanti solo 10-20
anni fa.
Come ricercatori e come individui
impegnati nella conservazione del
mare crediamo nel coinvolgimento
delle comunità locali per incoraggiarle a prendersi cura dell’ambiente
marino e del suo straordinario patrimonio naturale.
Vogliamo che la gente sappia che
delfini e altri grandi predatori erano
abbondanti nelle loro acque fino a
poco tempo fa.
Vogliamo dire loro che possono
fare qualcosa per prevenire la diminuzione di questi animali, assicurando anche che la pesca artigianale
continuerà a far parte del loro patrimonio culturale.
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Vogliamo costruire un consenso
pubblico attraverso iniziative di gestione per preservare la biodiversità
insieme ai valori culturali, in opposizione a politiche a breve termine,
mirate solo allo sfruttamento commerciale.
Le acque di Ischia sono importanti
per sette specie di cetacei e in particolare per balenottera comune, stenella striata, grampo e capodoglio.
Inoltre vengono regolarmente osservate altre specie come il tursiope e il
globicefalo. I cetacei nell’area sono
sottoposti a diverse minacce dirette.
Il traffico commerciale e passeggeri tra Napoli e le isole di Ischia e
Procida è stato calcolato superare i
200.000 viaggi all’anno e nei porti di
Ischia sono state contate più di 2.000
presenze giornaliere di imbarcazioni
da diporto. Sono state documentate
diverse collisioni con imbarcazioni a
motore che hanno coinvolto quattro
diverse specie. Nonostante l’abbondanza di diverse e vulnerabili unità
di popolazione di cetacei, le acque
costiere di Ischia sono comunemente utilizzate come pista da corsa per
motoscafi. Un’altra minaccia per i
delfini comuni e gli altri cetacei di
Ischia è rappresentata dalla pesca illegale del pescespada con le reti derivanti: diversi esemplari di stenelle, tursiopi, capodogli e balenottere
sono stati trovati morti con segni
evidenti di impatto con le reti. La pesca illegale con reti derivanti è stata
regolarmente monitorata nelle acque
di Ischia sin dal 1995. Inquinamento
e diminuzione delle risorse rappresentano ulteriori minacce ai cetacei
che vivono nell’area. Dal 2000 si
aspetta l’istituzione di un’Area Marina Protetta per le isole di Ischia,
Procida e Vivara, che potrebbe mitigare almeno le minacce dirette ai
cetacei, tuttavia sino ad oggi non è
stata intrapresa alcuna azione diretta
volta alla conservazione di balene e
delfini.
***
La Festa del Delfino, svoltasi il
10 maggio 2007 (VI edizione) nella Baia di San Montano al Giardino
Idrotermale Negombo, si propone di
far crescere tra i cittadini la consapevolezza delle urgenti necessità di
protezione dell’ecosistema marino
e dei suoi abitanti, ed insieme vuol
promuovere la pesca tradizionale e
sostenibile nel rispetto del patrimonio naturale.
I lavori si sono aperti alle 10 del
mattino con uno spazio dedicato agli
studenti delle scuole elementari dell’isola. Sono intervenuti circa 200
alunni che hanno seguito quattro
diverse lezioni sulle sette specie di
cetacei che frequentano le acque di
Ischia, sulla particolare conformazione dei fondali e dei canyon sottomarini che caratterizzano l’isola,
sui suoni dei cetacei. La sezione di
Ischia della Lega Navale Italiana ha
arricchito le proposte educative proponendo una lezione sul vento e la
vela.
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi alle 17.30 con il Premio Delphis
in ricordo di Cristiano Mare Ielasi
e dell’equipaggio del peschereccio
“Padre Pio”. Ha introdotto l’evento
Caterina Cesareo, Presidente Fidapa
Distretto S.O.; Sabine Ielasi ha premiato il Giudice Albino Ambrosio
per l’impegno profuso in tutti questi
anni, come presidente di Assomare,
nel condurre la battaglia in difesa
dell’istituenda area marina protetta “Regno di Nettuno”; Giuseppe
Vespoli ha consegnato il premio a
Pietro Del Deo, presidente della Sezione di Ischia della Lega Navale
Italiana, per l’impegno assunto in
favore dei disabili e di tutti i giovani
che desiderano avvicinarsi al mare e
alla vela.
In seguito la dott.ssa Nikolina
Rako di Blue World (Croazia) ha
presentato il lavoro di Adriatic Dolphin Project, (ADP), iniziato nel
1987, che oggi rappresenta il progetto di studio più longevo effettuato su
una popolazione di tursiopi nel Mediterraneo.
Nel corso degli anni passati lo studio della popolazione di tursiopi di
Lussino, attualmente stimata intorno ai cento individui, ha favorito la
comprensione di molti aspetti della
loro ecologia, i quali costituiscono
adesso la giustificazione scientifica
per la designazione della Riserva dei
Delfini di Lussino. L’obiettivo è di
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condurre la ricerca creando un collegamento costante tra scienza e pubblico. Con il suo profilo internazionale, l’ADP si è rivelato in misura
crescente come punto d’incontro per
lo scambio di conoscenze tra ricercatori di diverse parti del mondo, interessati all’ecologia dei mammiferi
marini e di altri organismi marini.
La dott.ssa Daniela Silvia Pace
ha presentato per Delphis (Italia)
la ricerca condotta nelle acque di
Ischia, caratterizzate da un sistema
di canyon sottomarini che per particolari condizioni idrologiche favorisce la concentrazione di biomassa,
con conseguente elevata affluenza
di specie di cetacei. La ricerca comprende studi di utilizzo dell’habitat,
l’uso del GPS per tracciare e registrare gli spostamenti orizzontali
dei cetacei, ricerca bioacustica e
tracking acustico, foto-identificazione e campionamento comportamentale. L’analisi dei dati si è focalizzata
su due specie a rischio di estinzione
in Mediterraneo: delfino comune
(Delphinus delphis) e capodoglio
(Physeter macrocephalus). I risultati
hanno portato all’identificazione di
aree critiche per la conservazione e
alla foto-identificazione di un totale
di 110 animali. Per entrambe le specie, la ricattura di esemplari avvistati
negli anni ha indicato un alto tasso
di residenza nell’area analizzata.
Ha chiuso la conferenza il dott.
Giovanni Bearzi, presidente dell’Istituto Tethys (Italia) e direttore di Ionian Dolphin Project, uno
studio dedicato a delfino comune e
tursiope nelle acque di Kalamos e
Amvrakikos Gulf (Grecia). Questo
studio ha evidenziato un drammatico declino nella presenza del delfino
comune in un’area di circa 500 kmq.
In 10 anni, da una comunità di 120
individui circa, solo una quindicina è
sopravvissuta. Nella stessa area sono
diminuiti significativamente anche i
grandi tonni e i pescespada. Il declino di questi grandi predatori è stato
collegato con la diminuzione delle
prede (sardine e acciughe) a causa
di una pesca eccessiva e sconsiderata. Attraverso uno studio dettagliato
della flotta peschereccia presente
nell’area e del pescato sbarcato (tre-
magli, coffe, strascico e circuizione)
è stato valutato che un solo peschereccio a circuizione può catturare in
una sola notte tanto pesce quanto
una grande popolazione di predatori. In dettaglio, dato che un singolo
delfino consuma giornalmente 2-3
kg di pesce, una singola cianciola,
catturando 670 kg di pesce a notte
(calcolo effettuato su tredici sbarchi
per un totale di 8.727 kg di pesce),
ha prelevato tanto pesce quanto 200300 delfini comuni adulti.
La conclusione della giornata è
stata affidata alla sapiente e paziente
regia di Cesare Covino che, in serata
ha messo in scena «M’affaccio alla
finestra e vedo il mare…», una riflessione scenica in otto quadri sulla
salvaguardia della vita nel mare, sul
mare e del mare, recitata e cantata
dagli alunni delle scuole elementari
dei circoli di Barano, Forio 1 e della scuola media di Barano e danzata
dalle atlete del Centro Minibasket
dell’A.S.C. Ischia.
Lacco Ameno - San Montano (1948) - Collezione Giovanni Calise
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