Presentazione diocesi di Gironanovità!

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Presentazione diocesi di Gironanovità!
Jornada Mundial de la Joventut
Dies d'acollida a les diòcesis
Girona 2011
Diocesi di Girona
Da Wikipedia, l
Territorio
La diocesi comprende la la provincia di Girona.
Sede vescovile è la città di Girona, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione
di Maria Vergine.
Il territorio è suddiviso in 4 zone pastorali, divise a loro volta in 12
arcipresbiterati, che sono finalmente divisi in 403 parrocchie.
Storia
La prima notizia della diocesi di Girona s'incontra in una lettera di
papa Innocenzo I, scritta fra gli anni 397 e 400. La presenza
cristiana a Girona deve però farsi risalire alla fine del III secolo.
In epoca visigotica la cattedrale era la chiesa di san Felice e a
partire dall'epoca carolingia fu trasferita nella chiesa di santa
Maria.
Dall'XI secolo è documentata la suddivisione della diocesi in
arcidiaconati, precedentemente, già dal IX secolo gli arcidiaconi
erano collaboratori del vescovo, senza però una documentata
suddivisione territoriale della diocesi.
Nel XII secolo il vescovo Pedro de Peratallada iniziò la costruzione del palazzo episcopale.
Fino al 1292 l'elezione del vescovo era riservata al capitolo, che sceglieva il vescovo fra i suoi
canonici. A partire da quell'anno si registra il primo intervento pontificio, a cui in seguito si
aggiungeranno gli interventi del re d'Aragona. Nel 1457 i canonici eleggeranno il vescovo per
l'ultima volta. Questi interventi esterni alla diocesi avranno per conseguenza la nomina di vescovi
assenti per lunghi periodi dalla loro sede nei secoli dal XIV al XVI. Era comunque un problema
comune a tutte le diocesi fino al Concilio di Trento, che impose ai vescovi l'effettiva residenza
nella propria sede.
Il seminario diocesano fu istuito nel 1599.
Nel 1835 i tradizionali arcidiaconati sono aboliti e viene istituita la divisione in arcipresbiterati.
Nel 1953 in seguito al concordato i confini diocesani vengono adattati per seguire i confini della
provincia civile.
Il 10 aprile 1992 la diocesi adotta ufficialmente la denominazione attuale, in lingua catalana, al
posto della precedente denominazione diocesi di Gerona, in lingua castigliana.
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GIRONA
Girona (in castigliano Gerona,
Gerona pur essendo ufficiale la sola forma catalana Girona)
Girona è una città
(94.484 abitanti) della Spagna situata in Catalogna, capoluogo della provincia omonima.
Profondamente legata alle proprie tradizioni, che sono state difese nonostante il susseguirsi delle
numerose culture imposte durante le dominazioni che la città ha subìto nel corso dei secoli dovute
soprattutto alla sua posizione geografica. Girona è l'ultima provincia della Catalogna prima del
confine con la Francia: ciò ha creato nell'arco della sua storia una situazione di resistenza
continua, da parte dei suoi abitanti, nei confronti della morsa prodotta dalla cultura francese da un
lato e da quella castigliana dall'altro. Tutto ciò ha fatto sì che questo luogo si trasformasse in una
sorta di "zoccolo duro" della cultura catalana.
Geografia
Posizione geografica
La città di Girona è situata alla confluenza dei fiumi Onyar, Güell, Galligants e Ter, ad un'altitudine
di 70 m, nella cosiddetta Piana di Girona (el pla de Girona).
La città confina a nord con i municipi di Sant Julià de Ramis e Sarrià de Ter, ad est con il
municipio di Celrà, a sud-est con i municipi di Juià e Quart, a sud-ovest con i municipi di Fornells
de la Selva, Vilablareix e Salt, ed a ovest con il municipio di Sant Gregori.
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Storia
Epoca antica: gli Iberici ed i Romani
Mappa del mondo romano in età tardo-repubblicana: 133 a.C. (rosso), 44 a.C. (arancione), ed imperiale:
14d.C. (giallo), 117d.C. (verde).
Fondazione di Gerunda
Secondo la leggenda, a fondare la città fu un personaggio mitologico: Gerione, un mostruoso
gigante con tre teste, figlio di Crisaroe e di Calliroe, re dell'isola di Eritrea, nell'Oceano Atlantico,
oltre gli allora confini del mondo conosciuto. Nell'intento di allargare il suo regno, Gerione si
spinse fino ai limiti della penisola iberica, dove fondò una città, alla quale diede il suo nome:
Geriona. La brama di conquiste del gigante venne interrotta da Ercole, che in una delle sue dodici
fatiche lo uccise.
Le radici storiche della città di Girona sono in realtà ben diverse; le prime popolazioni della zona
furono gli Iberici, che si stabilirono lungo i promontori più alti che circondano l'attuale città; il più
importante dei villaggi era Sant Julià de Ramis. Alla fine del III secolo a.C. la zona venne
occupata dai romani, che, al termine della II guerra punica la integrarono nell' Hispania Citerior. La
regione di Girona fu, nel secondo e terzo decennio del I secolo a.C., fra i territori del Levante
ispanico controllati, in funzione anti-sillana, dal generale mariano Sertorio. Per contrastare lo
strapotere di quest'ultimo, considerato da Roma alla stregua di un ribelle, Pompeo, giunto in zona
verso il 77 a.C., edificò un oppidum (piazza fortificata romana) sopra la via Heraclea (che sarebbe
poi divenuta la via Augusta). L'origine della fondazione di Girona è da ricollegare pertanto a delle
necessità militari; la piazzaforte eretta da Pompeo venne chiamata allora Gerunda. L'etimologia
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del nome ancora non è ben chiara, ma l'ipotesi più accreditata è che derivi dal nome più antico
della località che in lingua iberica veniva chiamata Undarius da cui deriva anche il nome del fiume
della città, l'Onyar.
La nuova città di Gerunda si eresse come baluardo difensivo all'entrata della via Augusta in
Spagna. La sua popolazione nacque dalla fusione degli antichi abitanti del villaggio di Sant Julià
de Ramis, costretti a trasferirsi nell'oppidum pompeiano, con i legionari romani presenti in zona e
con altri gruppi autoctoni presumibilmente romanizzati. La sua posizione fin dalla sua fondazione
le consentì di diventare uno snodo importante nell'organizzazione territoriale romana in territorio
iberico, essendo ben collegata con il porto di Empúries, primo bastione romano al nord-est della
penisola, colonizzato durante la seconda guerra punica sulle rovine di un antico avamposto greco
preesistente.
Pianta di Girona dal II al VIII secolo.
La struttura urbana di Gerunda
La struttura della città di Gerunda era atipica, non seguiva le normali direttive architettoniche delle
urbes romane. Essendo stata fondata sopra la via Augusta per motivi strettamente militari, la sua
pianta risulta totalmente irregolare. Malgrado tutto, si possono intravedere le parti basilari della
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città romana: il cardine massimo (la via principale che tagliava a metà le città romane) era situato
sopra la traccia della via Augusta: oggi questa via è stata sostituita dal Carrer de la Força (Via
della forza), la strada principale del Call, il quartiere ebraico di Girona, che fino al 1492 ospitò la
più importante comunità giudaica catalana. Il foro era nell'attuale plaça de la Catedral. Il tempio
della città molto probabilmente si ergeva proprio all'interno del foro, dove oggi si eleva la
"Cattedrale di Girona" (Chiesa di Santa Maria di Girona). Non si è potuta documentare l'esistenza
del decumanus maximus, la seconda strada principale romana che da est ad ovest abitualmente
incrociava perpendicolarmente il cardine. Probabilmente la distribuzione urbana della città
costituita in terrazze rendeva difficile la mobilità dal centro verso l'esterno, cosicché il decumano
venne trasformato in tante scalinate. La maggior parte di queste è ancora conservata all'interno
del centro storico; col tempo hanno subito varie modifiche architettoniche che le hanno rese più
ampie. Un altro importante elemento della città è la muraglia. Fu edificata in due fasi, una durante
la fondazione della città e l'altra verso il III secolo d.C. Le differenze morfologiche permettono di
identificare facilmente i due periodi, dal momento che le pietre appaiono di forme e composizioni
distinte. Il muro venne modificato durante la seconda fase per necessità strettamente difensive
dovute alle continue incursioni germaniche che la Spagna subì durante quel periodo. Le muraglie
non venivano utilizzate solo a scopi militari, ma servivano anche per definire i limiti dell'urbe e
separarla dai territori circostanti.
L'arrivo del cristianesimo e la fine della Girona romana
La prima comunità cristiana di Gerunda è documentata verso il 304-305 d.C. Perseguitati e fatti
oggetto di martirio da parte dell'imperatore Diocleziano, i cristiani diffusero la loro religione nella
zona per mezzo delle rotte commerciali marittime. Sant Feliu da Scilla (San Felice) (Mauritania) fu
il primo ed unico martire della città e primo santo di Girona, finché non venne sostituito da Sant
Narcís (San Narciso), santo proveniente dalla città tedesca di Augusta e importato in alta epoca
medievale. L'erezione di un martyrium (tomba di un santo martire) nell'attuale borgo di San Feliu e
i resti trovati, come il possibile sarcofago del santo (IV secolo d.C.), palesano l'esistenza di una
comunità cristiana primigenia forte e poderosa (i marmi del sarcofago sono di grande qualità e
certamente scolpiti a Roma). Per quanto riguarda la presenza di un vescovo, c'è una
documentazione che ne testimonia l'esistenza già dal 404 d.C., nella quale si parla del vescovo di
Gerunda, posto dal I Concilio di Toledo. Allo stesso modo è documentata l'esistenza di un palazzo
episcopale ed una basilica, anche se l'anno della sua costruzione non è stato ben definito.
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Girona fu al centro di molti episodi che coinvolsero tutta l'Europa nel periodo tardo imperiale: fu
vittima delle riforme di Diocleziano (284 - 305 d.C.), subì le incursioni germaniche (IV – V secolo)
e alla fine vide il potere di Roma sfaldarsi ed essere sostituito dal potere della Chiesa, che per
alcune caratteristiche seguì con continuità la vecchia politica, che perdurò e si espanse a partire
dal IV secolo. Girona continuò a essere sede vescovile durante tutto il medioevo, legando alla sua
metropoli anche la vicina Tarragona. Da un punto di vista di potere territoriale, il cambiamento più
evidente fu la costruzione nel III secolo di un castello sopra le antiche rovine del paese iberico di
Sant Julià de Ramis per proteggere la città di Girona e i dintorni dai numerosi attacchi ai quali
erano esposti i territori a causa della decomposizione politica e militare dell'impero romano.
Epoca medievale
Periodo altomedievale
Dominazione visigota e musulmana
Passeggiata della muraglia.
Agli inizi del V secolo si compiva la frammentazione dell'Impero Romano d'Occidente. La
provincia tarraconense passò al dominio dell'oligarchia militare visigota venuta dalla Gallia alla
fine del III secolo. Questa oligarchia era fortemente romanizzata e articolava il nuovo potere su
quello preesistente, che faceva capo a una classe nobiliare autoctona. Questa sostituzione di
potere non portò a Girona una decadenza tanto radicale quanto quella di altre antiche città
romane della Spagna. Le calamità arrivarono durante i secoli VI e VII: la città divenne un punto
importante del nord est della penisola; a Girona, come nel resto dell'Europa post-medievale, si
ebbe un processo di ruralizzazione; una grave siccità provocò una forte crisi in tutte le città del
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territorio. Nel 673 Girona partecipò alla rivolta della Pace all'interno delle fazioni oligarchiche
visigote: fu l'inizio della decadenza del potere visigoto. Il re visigoto Wamba assediò la città per
poterla poi utilizzare come centro di potere strategico e roccaforte difensiva delle frontiere del
proprio regno, sostituendola successivamente con Narbona. Girona ebbe una grande fortuna
durante il periodo del dominio ecclesiastico. Nel 517 la città fu assegnata, nel concilio provinciale,
al presidio del vescovato metropolitano di Tarragona che governava nella provincia con
l'assistenza dei vescovi di Girona, Empuries, Barcellona, Egara, Lleida e Huesca. In questa tappa
lo splendore gironino e il culto del martire della città, Sant Feliu, si espanse in tutti i territori fino al
punto di porre sotto il potere del vescovo di Girona anche il vescovato della città di Saragozza.
I bagni arabi di Girona; in realtà non sono un'opera della dominazione musulmana, ma vennero costruiti
successivamente, traendo spunto dalla cultura del popolo che tempo prima aveva conquistato Girona.
Nel 711 comincia la conquista musulmana della penisola iberica. A causa alla decadenza
assoluta dei Visigoti, l'espansione musulmana fu molto rapida e partendo dal sud della Spagna
(l'attuale Andalusia) giunse fino ai territori del nord: Girona venne sottomessa probabilmente verso
il 715. Sembra che la città sia stata occupata senza la minima resistenza e, se una conquista può
essere fortunata, non subì per questo motivo la minima distruzione. I potenti locali capitolarono di
fronte al nuovo potere musulmano, che impose un tributo personale e territoriale da pagare. I
musulmani cominciarono la costruzione di una moschea ed espropriarono tutti i beni appartenuti
alla chiesa e alla nobiltà visigota. Nonostante tutto l'impronta orientale nella città fu molto lieve,
quasi inesistente, finché nel 785 gli stessi nobili locali, che precedentemente erano stati
sottomessi, catturarono le autorità musulmane e consegnarono la città a Carlo Magno. La
debolezza musulmana nel territorio, la religione, la prossimità con l'impero carolingio, la defezione
delle città della Settimania a favore dei franchi, furono tutte causa del cambio di bandiera da parte
di Girona, la prima città spagnola a rendersi indipendente dal dominio islamico. Secondo alcuni
storici catalani, la nascita della Catalogna è da ricondurre a questo periodo storico, sottolineando
l'importanza di Girona all'interno della storia di questa regione.
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La Girona carolingia
Per molti anni si pensò che la conquista franca fosse stata opera personale dell'imperatore Carlo
Magno. Le leggende popolari raccontano che tutto ebbe inizio con la visita dell'imperatore franco
a Girona. Ma in realtà Carlo Magno non vide mai la città catalana: la sua amministrazione faceva
parte della renovatio carolina attuata in gran parte delle città dei territori riconquistati
dall'imperatore. Tutti i territori a sud dei Pirenei e al nord-est della penisola vennero riorganizzati
come una terra di frontiera, quella che più in avanti assunse il nome di Marca Hispanica. In sedici
anni, Girona si trasformò in una piazza forte dell'avanguardia carolingia contro l'Islam, e perse
questo primato solo dopo la conquista di Barcellona, che la sostituì per ragioni di importanza e di
grandezza. Nel 793 Girona subì i primi assedi, andati a vuoto, della sua storia per mano dei
musulmani, che sotto la guida di Abd-al-Malik volevano recuperare i territori perduti.
Uno scorcio dell'antica muraglia di Girona
.
L'organizzazione carolingia del territorio portò la città a trasformarsi nella contea di Girona. Le
contee furono il modello eletto dall'amministrazione di Carlo Magno per organizzare i nuovi territori
della frontiera. Il conte era un personaggio che si trovava a capo di questa entità politica. Era un
amministratore eletto direttamente dal monarca, senza indipendenza e senza possibilità di
trasmettere il titolo per via ereditaria. Con il tempo i conti catalani riuscirono a conquistarsi una
maggiore autonomia trasformando le proprie cariche in ereditarie, fino a svincolarsi
completamente dal potere dei monarchi franchi. Girona, come centro della propria contea, ebbe
un ruolo importante nel superamento e nell'allontanamento del pericolo musulmano nei territori
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nord-est della Spagna. Il vecchio recinto murario, risalente al periodo romano, venne ristrutturato
ed ampliato per permettergli di resistere ai continui assedi che la città subiva da parte delle
armate musulmane. Le nuove muraglie di stile carolingio rinforzarono la piazzaforte ed ampliarono
la superficie della città.
Periodo bassomedievale
La leggenda delle mosche di Sant Narcís
Narcís
Nel giugno del 1285, il sovrano francese Filippo II l'Ardito mise sotto assedio la città. A questo
episodio è legata una leggenda legata al santo patrono di Girona, Sant Narcís. Si narra che,
durante l'assedio alla città, le truppe francesi occuparono la collegiata di San Feliu, dove si
veneravano le spoglie di Sant Narcís. Subito dopo che gli stranieri provarono a profanare il sacro
tempio, migliaia di mosche iniziarono a pizzicare i soldati ed i cavalli nemici. I francesi furono così
costretti ad abbandonare la città ed a causa di questo miracoloso episodio si ammalarono e
morirono circa quattromila cavalli e addirittura ventimila soldati.
La scuola cabalistica di Girona
Un vicolo del ghetto di Girona.
Il XIII secolo rappresenta anch'esso un periodo di splendore per la città, grazie alla comunità
ebraica di Girona. La scuola cabalistica di Girona, acquistò un'enorme importanza poiché il
rabbino della città, Nahmanides (detto anche Bonastruc ça Porta), divenne il Gran Rabbino della
Catalogna. La comunità giudaica di Girona cominciò la decadenza nel XIV secolo: il 10 agosto del
1391 molti ebrei vennero rinchiusi nella torre della città, la torre Gironella, per costringerli a
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convertirsi al cristianesimo. Infine il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona,
i cosiddetti re cattolici, diede vita al nuovo regno di Spagna, con l'unione dei loro due regni,
espellendo gli ebrei da tutti i territori che erano sotto il loro dominio. Tuttora il ghetto di Girona è
uno dei meglio conservati d'Europa ed una delle attrazioni turistiche della città.
Il 19 febbraio del 1416 Ferdinando I d'Aragona convertì il titolo di duca di Girona in principe di
Girona per poi consegnarlo all'erede al trono catalano-aragonese, il futuro Alfonso IV il
Magnanimo.
Nel 1417, dopo un lungo periodo di indecisioni e rinvii si decise di costruire la cattedrale a navata
unica di Girona.
Epoca moderna
Durante i secoli XV, XVI e XVII, la città continuò la sua crescita, con piccoli ampliamenti della sua
cinta muraria, che servirono a difenderla dai diversi attacchi subiti verso la fine del XVII ed i primi
del XVIII secolo da parte delle truppe francesi, nel contesto delle numerose guerre europee. Nel
XVII secolo, in epoca barocca, vennero costruiti alcuni edifici nobiliari all'interno della cinta
muraria ed ultimata la cattedrale con l'aggiunta della scalinata e la conclusione dei lavori alla
facciata.
Epoca contemporanea
Il ponte Eiffel al tramonto.
L'assalto più famoso della città fu quello attuato dalle truppe di Napoleone Bonaparte tra il 1808
ed il 1809, durante la guerra d'indipendenza spagnola. In tutta la storia di Girona mai nessun altro
attacco provocò danni così gravi. L'esercito napoleonico prese d'assalto le mura cittadine
bombardandole per ben due volte. Il periodo più difficile fu tra il maggio e il dicembre del 1809,
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con l'attacco da parte del maresciallo Pierre François Charles Augereau, duca di Castiglione. A
difendere la piazzaforte fu il generale Alvarez di Castro, che impedì la capitolazione della città.
Alla morte del generale spagnolo, una guarnigione esausta e devastata comandata da una
piccola giunta militare di Julian de Bolivar, capitolò sotto i colpi dell'esercito assediante. Il dominio
francese portò una modifica nell'assetto della città con la costruzione, nel 1850, della Devesa, un
enorme giardino in stile francese che si trova di poco fuori la cinta di mura al di là del fiume Onyar.
La Devesa è il parco urbano più grande della Catalogna, misura circa 40 ettari. Verso il 1898, lo
stato maggiore dell'esercito spagnolo tolse Girona dalla categoria di piazzaforte e permise il
parziale abbattimento del muro di cinta a sud della città. Girona cominciò ad assumere la forma
odierna.
Il 4 febbraio del 1939 le truppe franchiste occuparono la città.
Il 21 aprile del 1990 Felipe di Borbone viene insignito del titolo di principe di Girona, proprio
dell'erede alla corona d'Aragona, senza una vera cerimonia d'investitura. Il fatto provocò una
sommossa di alcuni cittadini, specialmente da parte di indipendentisti catalani, che si riversarono
per le strade della città, creando incidenti con la polizia e parecchi arresti.
Il patrimonio artistico
Il Barri Vell, il centro storico di Girona, cuore della città fondata dai romani, l'antica Gerunda,
raccoglie i monumenti più importanti, circondati dall'immensa cinta muraria che si può percorrere
grazie alla passeggiata archeologica, detta anche passeggiata della muraglia, da dove si può
godere del panorama della città.
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Le cases penjades sull'Onyar e la chiesa di San Feliu
Le "Cases penjades", le case sull'Onyar
Le cases penjades sul fiume Onyar a Girona.
Molto caratteristiche di Girona sono le case dai colori pastello che si affacciano sul fiume Onyar.
Queste pittoresche abitazioni costruite in diverse epoche storiche, a partire dalla fine del
medioevo, erano inizialmente abitate da pescatori, e si trovavano a ridosso del muro di cinta che
finiva direttamente sull'Onyar, erano perciò "pendenti" (penjades) sull'acqua: quindi in una zona
degradata, esterna alla città ed a stretto contatto con il fiume. Con successivo allargamento della
Rambla e l'abbattimento di quella parte della muraglia, avvenuto in epoca recente, le case
vennero inglobate nel centro storico e quindi ristrutturate. Oggi offrono un'immagine inconfondibile
della piccola città mediterranea; la loro similitudine con le case affacciate sull'Arno di Firenze
hanno valso a Girona il soprannome di Petita Florència.
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L'iscrizione che appare all'ingresso del Ponte Eiffel.
Ponte dei vecchi pescatori
Tra i vari ponti che attraversano il fiume Onyar, ce n'è uno particolare in ferro dipinto di rosso che
si trova proprio in corrispondenza delle cases penjades. È il ponte Eiffel o ponte di ferro costruito
da Gustave Eiffel nel 1877, lo stesso ingegnere che dopo qualche anno ideò la torre di Parigi.
L'opera era stata progettata dall'ingegnere francese per essere posta all'interno della sua
abitazione parigina. In seguito la città di Girona decise di acquistarla per sostituire un'antica
pedana di legno rossa (come il colore del ponte) costruita sul fiume Onyar dai pescatori.
« Questo ponte venne costruito nell'anno 1877 per la casa di G. Eiffel di Parigi, fu installato in questo luogo
dove prima c'erano delle passerelle rosse. La sua costruzione costò alla città 22.500 pesetas. »
Il ghetto ebraico
All'interno della fitta rete di stradine medievali del Barri Vell, si trova il ghetto giudeo, El Call, dove
visse fino alla fine del XV secolo la comunità ebraica cittadina. Si tratta di uno dei nuclei medievali
meglio conservati in tutta Europa. Nel Centro Bonastruc Ça Porta, si trova l'antica sinagoga, oggi
trasformata in un centro studi dell'università di Girona. Al lato nord del centro si incontra il
Montjuïc, o monte dei giudei.
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Cattedrale di Girona
La cattedrale
La strega di pietra.
Nella piazza della cattedrale spicca la Casa Pastorale, un edificio rinascimentale attualmente
adibito a palazzo di giustizia. In questa piazza si trova la Cattedrale o Santa Maria, chiesa a
pianta basilicale con la navata gotica più larga del mondo (22,98 metri); è anche la seconda più
grande di qualsiasi stile, dietro a quella di San Pietro in Vaticano (25 metri). La sua costruzione
cominciò nel XI secolo e venne ultimata nel XVIII secolo. La torre campanaria è del 1040, è
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suddivisa in piani separati da solai sorretti da piccoli archi lombati ciechi che si trasformano in
finestre nel piano superiore che contiene la campana.
L'angelo della Cattedrale.
L'idea originale era di costruire la chiesa in tre navate. La proposta di continuarla in una navata
unica provocò la sospensione dei lavori e una discussione interminabile da parte dei responsabili
e dei tecnici che durò per cinquant'anni. Nel 1417 il vescovo convocò una riunione con i costruttori
e gli architetti nella quale si decise che la chiesa avrebbe avuto un'unica navata, con un'altezza di
34 metri, trasformandola in un monumento unico nella storia dell'architettura gotica mondiale. La
facciata è barocca e venne progettata nel 1730 da Pau de Costa. La scalinata centrale d'accesso
si realizzò nel 1607. Nella parte esterna la cattedrale conserva il portico gotico di San Miguel,
situato al nord, ed il portico degli Apostoli al sud, del XIV secolo, al quale vennero aggiunte delle
sculture del XV secolo. Il chiostro romanico, del XII secolo, è situato sopra la cappella maggiore;
l'altare maggiore, d'argento dorato e smalto è un'opera maestra dell'oreficeria gotica, realizzata tra
il 1320 ed il 1357. Nel punto più alto della cattedrale c'è una figura di un angelo. Inizialmente si
trattava di una allegoria della Fede, dal momento che la rappresentazione aveva gli occhi coperti
da una benda. Al momento del suo restauro venne collocata una testa senza la benda.
Tra i doccioni della cattedrale ce n'è uno, l'unico che rappresenta una figura umana: precisamente
una strega (La strega della cattedrale). Secondo la leggenda, viveva a Girona una donna che si
dedicava all'arte della stregoneria, che, per dimostrare il suo odio nei confronti della religione,
aveva l'abitudine di tirare delle pietre contro il tempio. Un giorno per opera divina venne
trasformata in pietra ed i cittadini la inserirono nella costruzione della cattedrale affinché dalla sua
bocca non uscissero più maledizioni ed insulti ma limpida acqua piovana.
Oltre ad altri edifici civili come la Casa de l'Ardiaca e il palazzo episcopale, il Barri Vell include
anche altre importanti costruzioni religiose: la Chiesa di Sant Pere de Galligants e la Basílica de
Sant Feliu.
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Chiesa di Sant Feliu (o San Felix) [modifica]
Questo tempio venne iniziato al principio del XII secolo, sopra la tomba di San Felice l'africano;
benché la sua pianta sia romanica, le opere di costruzione furono realizzate in diverse tappe e
stili. Sono gotici l'abside, e le decorazioni degli interni e la torre campanaria, che nel progetto
iniziale avrebbe dovuto avere una sua omologa sull'altro lato della facciata, creando un effetto di
simmetria. La facciata principale e la scalinata sono barocche, vengono conservati in stile
romanico solo i pilastri e gli archi delle navate. All'interno si trova la cappella di San Narcís dove
sono conservate le spoglie del santo, nell'altare maggiore una pittura barocca rappresenta il
miracolo delle mosche, compiuto dal santo per cacciare via i francesi che nel 1285 assediarono la
città. Nella chiesa è conservata anche la tomba di Alvarez de Castro, il generale che contribuì alla
difesa della città durante la guerra di indipendenza combattendo fino alla morte contro le truppe
napoleoniche. Di fronte alla scalinata di questa chiesa si trova la Lleona, il simbolo di Girona. Si
tratta di una statua di origine medievale rappresentante una leonessa arrampicata su una piccola
colonna. Probabilmente doveva essere stata scolpita per essere messa all'interno della chiesa di
San Feliu, rimasta incompleta per carenza di fondi.
La "Lleona", il simbolo di Girona.
Una leggenda tradizionale della città dice che ogni abitante di Girona, prima di partire per un
lungo viaggio, ha il dovere di baciare il posteriore della leona, compiendo la promessa di fare
ritorno alla cittadina catalana: la promessa è valida anche per i viaggiatori che si apprestano a far
ritorno alle loro case. La scultura esposta è una copia dell'originale che attualmente si trova nel
Museo d'Arte di Girona.
Monastero di Sant Pere de Galligants, Museo Archeologico di Girona
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Monastero di Sant Pere de Galligants.
Si tratta di una delle più importanti costruzioni del romanico catalano. Non si conosce la data
esatta della sua fondazione, essendo stata costruita su di un edificio preesistenze di periodo preromanico, ma alcune documentazioni la fanno risalire alla fine del X secolo. Venne comunque
ultimata durante il XII secolo. In origine era una monastero benedettino, posto all'esterno del
recinto urbano. La chiesa è ampia e monumentale, con tre navate separate da grossi pilastri.
All'interno del monastero e del piccolo chiostro è stato allestito un museo archeologico nel quale
sono conservati molti reperti dell'antica Gerunda.
I bagni arabi
Ispirati alle terme ed i bagni pubblici romani, con l'inserimento di elementi decorativi di gusto
orientale. Caratteristica nei bagni arabi è la cupola alla fine del percorso sormontata da un
suggestivo lucernario che ne illumina gli ambienti. L'edificio esterno in stile romanico, costruito nel
1194, con una struttura che imitava la distribuzione dei bagni musulmani, secondo la moda
dell'epoca. Dopo un'opera di ristrutturazione della fine del 1200, i bagni vennero chiusi
definitivamente nel XV secolo. Nel 1617, rimasero a disposizione del convento dei cappuccini, che
li utilizzò come dispensa, cucina e lavanderia. La struttura venne aperta al pubblico solo nel 1929.
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L'interno dei bagni arabi, il frigidarium.
Altri luoghi di interesse
Importanti sono anche il parco della Devesa, il più grande parco cittadino della Catalogna, fatto
ristrutturare dai francesi durante la dominazione napoleonica della città. Vennero piantati circa
2.500 platani e un giardino in perfetto stile francese.
Come Barcellona, anche Girona possiede una rambla, il corso principale della città che comincia
dal Pont de Pedra e corre parallelo al letto del fiume Onyar. Nel medioevo era uno spazio
dedicato al mercato, oggi è un ombreggiato e gradevole viale porticato dove sono ubicati i
principali negozi e bar all'aperto del centro. A questa strada importante è legato un fatto popolare
del periodo tardo medievale: in un'epoca in cui la peste in Europa era il principale timore collettivo,
per le sue conseguenze mortali, anche la città di Girona subì le conseguenze di questa terribile
epidemia. Molti casi di questa malattia si manifestarono nella zona del Carrer d'Argenteria, l'ultimo
tratto della Rambla, che porta questo nome per via delle antiche botteghe di gioiellieri e
cesellatori. Per evitare il possibile contagio del resto della città, il viale venne posto in quarantena
e chiuso con delle barricate di legno alle estremità, e vennero sbarrate porte e finestre degli
edifici, credendo che questa misura fosse sufficiente ad impedire la trasmissione della pestilenza.
Durante questo periodo gli abitanti della zona si videro obbligati a rimanere isolati, senza poter
uscire a causa delle barriere. Le lunghe ore di tristezza e noia vennero interrotte dalla presenza di
un personaggio popolare chiamato il Tarlà, che faceva capriole rimanendo in equilibrio su di
un'asta di legno posto tra i balconi dei palazzi ai limiti della strada come un acrobata da circo.
Plaça de la Independència.
Per ricordare questo simpatico personaggio, venne costruito un pupazzo che venne appeso a una
barra posta tra due edifici del corso, e che, col passare del vento, imitava le giravolte del suo
Jornada Mundial de la Joventut
Dies d'acollida a les diòcesis
Girona 2011
predecessore in carne ed ossa. Inizialmente il pupazzo veniva esposto il 28 agosto, il giorno di
Sant'Augustino, patrono del viale. Attualmente questa festa non viene più celebrata, ma la
tradizione del Tarlà viene rinnovata durante le feste di primavera a partire dal 23 aprile, giorno di
San Giorgio (Sant Jordi in catalano), santo patrono della Catalogna, quando in tutta Girona, e
sulla rambla in particolare, vengono realizzate delle splendide installazioni artistiche composte di
fiori freschi, e l'emulo di questo simpatico personaggio fa di nuovo la sua comparsa tra gli edifici
del corso.
Un secondo luogo di rilevante importanza è la Plaça de la Independència, una piazza porticata al centro
della quale sorge il monumento ai caduti durante la dominazione napoleonica della città. È in questo
quartiere che si trovano la maggior parte dei locali di Girona, facendo di questo luogo il cuore pulsante della
vita notturna gironina. Di notevole interesse è un edificio del 1918 che si trova nei pressi della stazione
ferroviaria, chiamato "La Punxa", opera dell'architetto gironino Rafael Masó, uno dei più bei esempi di stile
liberty catalano.