pdf le-z amaveulle - aymavilles- hiver 2008

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pdf le-z amaveulle - aymavilles- hiver 2008
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione AP dl.353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n.46) art.1 DCB (AOSTA) Infovallee n° 14-2008
Infovallée 2008
Pagina 3 Editoriale
Sommario
Pagina 4 L’ARC di Aymavilles
Pagina 5 Elenco deliberazioni Giunta e Consiglio Comunale
Pagina 8 Il punto informativo del Parco Nazionale del Gran Paradiso
Pagina 9 L’alpeggio del Grand Nomenon – Un po’ di storia e il futuro
Pagina 11 Trouveur Valdotèn – Cromozome Pagina 12 Gardaland
Pagina 13 Il Castello di Aymavilles si tinge di rosa
Pagina 14 “Dottore, come ci si può accorgere di un nodulo al seno?”
Pagina 15 Associazione V.I.O.L.A.
Pagina 16 Soirées au Château – SOLIDART 2008
Pagina 18 TAITH – VIAGGIO
Pagina 19 COME I POLLINI DEI FIORI
Pagina 20 Une journée au four de Sylvenoire
Pagina 22 Le Misée d’Ozein
Pagina 24 I ricordi del giovane Maestro Lino Boniface
Pagina 26 Scuola Materna
Pagina 28 Scuole Elementari
2
Pagina 31 Aymavilles Calcio Veterani 2001
Pagina 32 Coursa di Bosses
Pagina 34 Palet stagione 2008
Pagina 35 Rebatta – Championat d’Auton 2008
Pagina 36 Storie in Biblioteca
Pagina 41 56ème Rencontre des “Scholae Cantorum”
Pagina 41 Fieni a Vieyes
Pagina 42 Consigli di lettura
Pagina 44 Le-z-Amaveulle su l’Armanaque
Pagina 46 Calendario attività Biblioteca
Pagina 47 B.R.E.L.
Pagina 51 Foto di gruppo
Periodico semestrale - DICEMBRE 2008 - 19° anno - n° 62
Infovallee n°14-2008
Reg. Trib. Di Aosta n.5227-11-88
Poste Italiane S.p.A. in AP D.l 353-2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 DCB (Aosta) n. 14-2008
Gestione Editoriale:
Le Roy. S.r.l. (Verrès) tel.0125 929221
e-mail: [email protected]
online: www.24orenews.it
Testata: Infovallee
Direttore Testata:
Dario Bordet
Impaginazione e Grafica:
[email protected]
Stampa:
ALMA Tipografica s.r.l. – Villanova Mondavi (Cn)
Hanno collaborato
Antonella Berlier
Antonio Cozza
Associazione V.I.O.L.A.
B.R.E.L.
Barbara Vendemmia
Daniel Tazzara
Denise Marguerettaz
Fedele Belley
Gabriella Laffranc
Gilbert Imperial
Lara Corradi
Lino Boniface
Loredana Petey
Luciana Blanc Perotto
Luigi Pepellin
Luisa Vuillermoz
Marco Petey
Maria Pia Simonetti
Milena Carlin
Mirco Chapel
Osvaldo Empereur
Paolo Sartore
Raffaella Foudraz
Renzo Testolin
Scuola Materna
Scuole Elementari
Susanna Belley
Trouveur Valdotèn
Le-z-Amaveulle n.02/2008
Desideriamo informarLa che
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nel pieno rispetto dei principi
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185/99
Cher z-Amaveulèn
L’anno volge al termine e, come d’abitudine, insieme agli auguri, voglio condividere argomenti
che hanno maggiormente caratterizzato questo ultimo periodo. Affrontando temi quali
Castello, strutture adiacenti, Pont d’Ael, rischio di ricordare i tempi estremamente lunghi che
ci separano dall’inizio dei lavori: sono tempi lunghi e non sempre giustificati. Ora si cominciano
a vedere i primi risultati e questo, mi auguro, mitighi l’impazienza di tutti. Il Castello sta
riacquistando il suo antico splendore e, come certamente avete avuto modo di notare nel
corso della recente festa patronale, è destinato a diventare il fiore all’occhiello del comune
e del panorama turistico che stiamo impostando con risultati soddisfacenti. Mi riferisco
al progetto Arc d’Aymavilles, al nuovo sito web e ai momenti di formazione che stanno
coinvolgendo i nostri operatori economici. Nell’ottica di sviluppo turistico si destineranno le ex
scuderie a risalto del polo enologico già molto presente sul nostro territorio. Entro fine anno si
appalteranno i lavori di messa in sicurezza del Pont d’Ael, primo passo per una rivalorizzazione
del monumento storico. Un progetto Interreg ne studierà la miglior destinazione. Altri lavori
strutturali ci hanno impegnato nel corso del 2008 e sono sottoposti alla vostra valutazione.
Vorrei però, utilizzare lo spazio che mi rimane per soffermarmi su impegni meno tangibili,
ma che ritengo molto importanti. Mi riferisco alla partecipazione volontaria di tanti di voi in
molte associazioni presenti ad Aymavilles; mi riferisco alla presenza spesso umile di tante
persone che vogliono essere utili alla società; mi riferisco, ovviamente, all’impegno economico
organizzativo che profonde l’Amministrazione comunale in questo settore. Ad Aymavilles sono
presenti 18 associazioni: Pro Loco, Avis, Alpini, Adas, Sci Club Drink…e così di seguito, senza
dimenticarne alcuna. Tutte molto importanti per il servizio che riescono a generare a favore
della collettività e per il momento di aggregazione che favoriscono in paese, forse l’ultimo in
una società sempre più isolata. Senza sprofondare nella retorica e nella tristezza, sentimenti
che non mi appartengono, ho avuto modo di riflettere quanto sia importante una associazione
quale la cantoria in un paese. Riporto questo esempio perché partecipando ad un funerale,
officiato in un comune alle porte di Aosta, la tristezza dell’occasione si è acuita ancor di più
dall’assenza di un canto, dall’assenza dell’organo e della sua sacralità. Non siamo abituati.
Sembrerà strano, ma quando andiamo in chiesa, quale sia l’intensità della fede, sentiamo il
bisogno di una coralità che si esprime anche con l’ascolto dell’organo e della cantoria. Noi che
scandiamo tutti i momenti più significativi della nostra vita, dal battesimo al matrimonio fino
all’ultimo saluto, contiamo anche su questa sacralità. Ci accorgiamo di questa assenza nei casi
a cui mi riferivo poc’anzi e per questo motivo ringrazio la nostra cantoria per non farci mai
mancare la sua voce, così come ringrazio tutte le associazioni operanti sul nostro territorio.
È tempo d’auguri, è il momento di ricordarsi dei collaboratori, dagli amministratori ai dipendenti
comunali, alle autorità civili e religiose della nostra comunità ma anche delle persone che per
vari motivi non stanno bene, di chi si impegna quotidianamente per far crescere la società, dei
bambini e delle persone anziane. Buon Natale e Buon Anno.
Belley Fedele
Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli, donate loro sempre un gaio sorriso;
donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore.
Madre Teresa di Calcutta
3
RASSEGNA STAMPA ARC D’AYMAVILLES
www.aymavilles.vda.it
Tratto dalla STAMPA del 12-06-2008
Aymavilles presenta le idee per il rilancio del Turismo
N
elle due scuderie attigue al castello, domani alle 18 verrà presentato alla popolazione «ARC di AYMAVILLES»,
progetto finanziato con fondi europei studiato dal Comune per una valorizzazione delle risorse locali. L’obiettivo?
Attrarre il turismo in una località la cui offerta diversificata non ha ancora avuto un vero decollo. Non a caso, sono stati
coinvolti i residenti, con un questionario nel quale sono state fatte domande mirate a conoscere quale sia la loro visione
del turismo e quali offerte vorrebbero. «È stata un’indagine proficua - dice il sindaco Fedele Belley - considerata la notevole partecipazione. Il 93 per cento della popolazione ha espresso interesse ad essere informata sulle iniziative comunali
nell’ambito turistico». Il castello, ancora in fase di ristrutturazione, sarà riaperto nel 2010. Le ex scuderie, le «grandze», in
cui sono terminati i lavori di recupero, saranno oggetto di studio per il loro utilizzo. E il Pont d’Ael, esempio di ARChitettura romana, verrà esaltato con un intervento di riqualificazione di edifici considerati determinanti allo sviluppo turistico
dell’intero villaggio.
4
Tratto dalla STAMPA del 17-06-2008
La sfida di Aymavilles è il turismo sostenibile
U
n progetto, «ARC di AYMAVILLES», realizzato da Projet Formation, un logo identificativo delle principali caratteristiche storiche e culturali del territorio studiato dall’ARChitetto Luigi Bochet, un sito (www.aymavilles.vda.it)
affidato alla società Net be di Jean Paul Lustrissy e una ricerca territoriale diretta dal docente universitario Luca Savoja.
È affidato a queste opere il programma dell’amministrazione di AYMAVILLES, committente del progetto, di offrire un
sistema turistico che rifletta il «volto» del paese, con le sue peculiarità storiche, culturali, naturalistiche, paesaggistiche.
L’innovativo lancio turistico è stato presentato, venerdì, nella scuderia del castello. Presenti gli abitanti, diventati protagonisti nella costruzione di questo prodotto turistico condiviso e finanziato dall’Unione Europea con 90 mila euro. Soldi
che, assicurano i coordinatori, sono stati commisurati alla validità del progetto. «È la fotografia del territorio - ha detto
Cristina Deffeyes, coordinatrice di Projet Formation -, una mappa in cui sono illustrati elementi di turismo conosciuti
e anche meno noti, ma, forse, più ambiti dai villeggianti alla ricerca di autenticità». Un progetto finalizzato «a capire
come si configura il nostro futuro turistico», ha detto il sindaco Fedele Belley. Una sfida aperta per il Comune deciso a
valorizzare le sue potenzialità per aprire a un turismo sostenibile. «È il nuovo ruolo del Comune di coordinamento, cioè,
dei processi di sviluppo - ha detto Ezio Donzel di Projet Formation -. Come riuscire a vendere al meglio le ricchezze del
territorio». Nell’incontro è stato sottolineato il rilevante livello di partecipazione degli abitanti, coinvolti da Marco Carlin;
un buon risultato per migliorare un bene collettivo. È emerso il concetto secondo cui le bellezze naturali e culturali non
«sono più sufficienti. Sono attrazioni, non prodotti», hanno concordato i relatori. Una particolare attenzione la merita,
hanno detto i fautori, il sito Internet, «galleria della comunità con schede personalizzate». Viticoltori, musicisti, strutture
ricettive, servizi sul territorio, curiosità, siti storici, culturali, ricreativi. «Un sito avvertito dalla popolazione come qualcosa di proprio», ha concluso Cristina Deffeyes.
ELENCO DELIBERAZIONI
GIUNTA COMUNALE
48.
8/05/2008
PROROGA TERMINI ESPROPRIATIVI LAVORI DI RIPRISTINO
DELLA VIABILITA’ LUNGO LA STRADA DI COLLEGAMENTO
DELLA FRAZIONE OZEIN ALLA S.R. 47
49.
15/05/2008
LIQUIDAZIONE SALDO AGLI INGG. BERZIERI E PEAQUIN
PER INCARICO DI PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO
DELLA SICUREZZA DEI LAVORI DI SISTEMAZIONE E POTENZIAMENTO DELLE CONDOTTE DI ADDUZIONE AI SERBATOI E DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE ALLE FRAZIONI
ALTE CON IMPIANTI DI TELECONTROLLO E TRATTAMENTO DELLE ACQUE
Euro lordi 39.750,06
50.
15/05/2008
LIQUIDAZIONE SALDO ALL’ING. VERDOIA PAOLO PER IL
COLLAUDO STATICO DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
E RIORDINO DELLA RETE IDRICA E DI QUELLA FOGNARIA
CON SEPARAZIONE DELLE ACQUE BIANCHE DA QUELLE
NERE
Euro lordi 3.468,40
51.
15/05/2008
AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA A FAVORE DELLA COMMISSIONE EDILIZIA
COMUNALE
Euro 500,00
52.
15/05/2008
RIAPPROVAZIONE DEL CONTRATTO DI COMODATO TRA IL
COMUNE DI AYMAVILLES E LA FONDATION GRAND PARADIS
53.
22/05/2008
PRELIEVO DI SOMME DAL FONDO DI RISERVA
54.
SERVIZIO SCUOLABUS COMUNALE
22/05/2008
55.
29/05/2008
APPROVAZIONE BOZZA DI CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELL’8^ MOSTRA-MERCATO DELL’ANTIQUARIATO,
DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE
56.
29/05/2008
APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI
COSTRUZIONE DI UN PIAZZALE ALLA LOCALITA’ OZEINBELLEY
Euro 115.000,00
57.
29/05/2008
TAGLIO ALBERO DI NOCE – AUTORIZZAZIONE E PERMUTA
58.
29/05/2008
CRITERI DI ESONERO DELL’OBBLIGO DI AUTORIZZAZIONE
PER PARTICOLARI ATTIVITA’ AI SENSI DELL’ART. 11, COM-
MA 5 DELLA L.R. 29 MARZO 2006, N. 9 “DISPOSIZIONI IN
MATERIA DI TUTELA DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO”.
MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI A CARATTERE TEMPORANEO
59.
29/05/2008
MOBILITA’ VOLONTARIA – ART. 29 – 2° COMMA, LETT. B
DEL C.C.R.L. 24 DICEMBRE 2002. AGENTE DI POLIZIA LOCALE – CAT. C1
60.
05/06/2008
APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI
REALIZZAZIONE DI MARCIAPIEDI DAL PIAZZALE COMUNALE ALL’EDIFICIO PLURIUSO
Euro 213.850,99
61.
05/06/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE BIENNALE “BATAILLE DES
REINES”
Euro 1.710,00
62.
05/06/2008
APPROVAZIONE BOZZA DI CONVENZIONE PER LA RISCOSSIONE DELL’IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI PER
L’ANNO 2008
63.
12/06/2008
AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE PER LA
PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES”
Euro 3.000,00
64.
12/06/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER L’ACQUISTO DI OMAGGI IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI VARIE
Euro 1.844,59
65.
12/06/2008
REALIZZAZIONE DI NUOVO ACCESSO CARRAIO DI PERTINENZA DI UN FABBRICATO DI PROPRIETA’ DEI SIGG.
LEVTEEVA ELENA E IGREVSKY ALEXANDER IN FRAZ. OZEIN
66.
12/06/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA A FAVORE
DELLA COMMISSIONE EDILIZIA
Euro 400,00
67.
19/06/2008
PROPOSTA DI ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE DIRETTE
68.
19/06/2008
MODIFICAZIONI AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE E ULTERIORI ASSEGNAZIONI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI RISORSE FINANZIARIE DERIVANTI DA
VARIAZIONI DI BILANCIO APPROVATE
69.
19/06/2008
RINNOVO CONVENZIONE PER CAMPO SPORTIVO COMUNALE
5
70.
17/07/2008
CONTROLE DE LA TENUE DU FICHIER ELECTORAL
71.
17/07/2008
RICHIESTA CONTRIBUTO PER LAVORI DI RICOSTRUZIONE
E RECUPERO FUNZIONALE DELLE STALLE E DEGLI ACCESSORI RURALI DELL’ALPEGGIO IN LOC. NOMENON DEL COMUNE DI AYMAVILLES
Euro 15.000,00
72.
17/07/2008
RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – SOCIETA’ GINNASTICA OLIMPIA AOSTA
73.
17/07/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 13 E 14 APRILE 2008
E DELLE ELEZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 25
MAGGIO 2008
Euro 218,00
74.
17/07/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DEI REFERENDUM PROPOSITIVI
Euro 96,00
6
75.
17/07/2008
AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA PER LA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES”
Euro 2.340,00
76.
17/07/2008
SCRITTURA PRIVATA DI CONTRATTO D’AFFITTO DI FONDI
RUSTICI CUC MARCO
77.
17/07/2008
PROGETTO E SITO “ARC D’AYMAVILLES” – MONITORAGGIO
TERRITORIO – INCARICO
Euro 1.500,00
78.
31/07/2008
APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI SISTEMAZIONE DELL’AREA ADIACENTE IL CAMPO SPORTIVO
Euro 300.000,00
79.
31/07/2008
LIQUIDAZIONE SPESE PER LA PRESENTAZIONE DEL SITO
INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES”
Euro 2.638,00
80.
07/08/2008
AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELL’8^ MOSTRA-MERCATO
DELL’ANTIQUARIATO, DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE
E DELLA GARA DI PALET ORGANIZZATA DALLA SEZIONE DI
AYMAVILLES
Euro 780,00
81.
07/08/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DI UNA GARA DI SCI NORDICO
Euro 360,00
82.
07/08/2008
ESAME RICHIESTA SIG. SCALISE MASSIMO PER AUTORIZZAZIONE DEMOLIZIONE DEL MURO COMUNALE E POSA DI
RECINZIONE IN LEGNO LUNGO LA STRADA COMUNALE N.
48 MOULINS – ST. LEGER IN FRAZIONE MOULINS
83.
21/08/2008
AFFIDAMENTO INCARICO ALL’ARCH. MARCHISIO ANDREA
PER L’INDIVIDUAZIONE CARTOGRAFICA DEGLI AMBITI
DELLE COSTRUZIONI NON SOTTOPOSTI ALL’OBBLIGO DI
COPERTURA DEL TETTO IN LOSE DEL COMUNE DI AYMAVILLES
Euro 5.410,08
84.
21/08/2008
CONCESSIONE GRATUITA DI LEGNAME A FAVORE DEL
CONSORZIO DI MIGLIORAMENTO FONDIARIO DI OZEIN,
DELLA PRO LOCO E DELLA FONDAZIONE BIVACCO GONTIER.
85.
28/08/2008
APPROVAZIONE, AI SENSI DELL’ART. 16, COMMA 2, DELLA
L.R. 1/2006 (DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE, ABROGAZIONE DELLA L.R. 10 LUGLIO 1996, . 13) DELLE MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA DI CUI
ALL’ART. 16, COMMA 1, DELLA L.R. 1/2006 MEDESIMA
86.
03/09/2008
LIQUIDAZIONE DI UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER
LA SISTEMAZIONE DELL’AREA VERDE DELLA CASA FAMIGLIA SAINT-LEGER, SOC. COOP. SOCIALE ONLUS
Euro 2.000,00
87.
03/09/2008
RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – PK PRO SERVICE
SAS
88.
03/09/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELL’8^ MOSTRA MERCATO DELL’ANTIQUARIATO,
DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE E DELLA GARA DI PALET ORGANIZZATA DALLA SEZIONE DI AYMAVILLES
Euro 780,00
89.
18/09/2008
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI FORNITURA PASTI ALLA REFEZIONE SCOLASTICA DELLE SCUOLE MATERNA ED
ELEMENTARE
90.
18/09/2008
LIQUIDAZIONE SALDO ALL’ING. BAL PIERO E AL DR. AGR.
GAUDIO ROBERTO PER LA DIREZIONE DEL 2° LOTTO DEI
LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL PIANO DI RACCOLTA DEI
RIFIUTI SOLIDI URBANI
Euro 20.557,54
91.
18/09/2008
LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER LA STAMPA DEL MATERIALE INFORMATIVO RELATIVO ALLA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMVAILLES”
Euro 2.220,00
92.
18/09/2008
CORSO DI QUALIFICAZIONE E SPECIALIZZAZIONE PER
SARTE
93.
29/09/2008
INTERVENTI DI RECUPERO DELLA LATTERIA IN LOCALITA’
URBAINS. DETERMINAZIONI IN MERITO
94.
29/09/2008
APPROVAZIONE STUDIO PRELIMINARE PER LAVORI DI
RECUPERO DELLA LATTERIA DI URBAINS – MANIFESTAZIONE D’INTERESSE N. 2 DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE
PREDISPOSTO DALLA COMUNITA’ EUROPEA 2007/2013
14.
29/05/2008
VARIAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE 2008/2010
15.
29/05/2008
REVOCA ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 9 DEL 18 APRILE
2003 RELATIVA ALL’APPROVAZIONE DI UNA CONVENZIONE REGIONE/COMUNE SULLA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI INTERSCAMBIO ANAGRAFICO
16.
29/05/2008
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI
CONTRIBUTI SUSSIDI, AUSILI FINANZIARI E VANTAGGI
ECONOMICI – MODIFICHE
95.
09/10/2008
RICHIESTA DI UTILIZZO SALA RICREATIVA, PRESSO CENTRO SOCIALE EX HOTEL SUISSE – SIG.RA SCALISE SEVERINA
17.
29/05/2008
LAVORI DI SISTEMAZIONE ED ALLARGAMENTO STRADA
OZEIN-POS. APPROVAZIONE DELLA VARIANTE NON SOSTANZIALE N. 19 AL VIGENTE P.R.G.C.
96.
09/10/2008
RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – SCUOLA DI BALLO “SIMONE”
18.
29/09/2008
APPROBATION DES PROCES-VERBAUX DE LA SEANCE DU
29 MAI 2008
97.
09/10/2008
DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DI
ALIMENTI E BEVANDE L.R. 3 GENNAIO 2006, N. 1 – COSTITUZIONE COMMISSIONE CONSULTIVA
19.
29/09/2008
COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE
98.
09/10/2008
CONFERIMENTO INCARICO PER UNA CONSULENZA LEGALE IN MATERIA URBANISTICA
Euro 920,00
99.
16/10/2008
MODIFICAZIONI AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE E ULTERIORI ASSEGNAZIONI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI RISORSE FINANZIARIE DERIVANTI DA
VARIAZIONI DI BILANCIO APPROVATE
100.
23/10/2008
MOBILITA’ VOLONTARIA – ART. 29 – COMMA 2, LETT. B)
DEL C.C.R.L. 24 DICEMBRE 2002 – MAURIS MANUELA
101.
23/10/2008
RIORGANIZZAZIONE UFFICI COMUNALI E ASSEGNAZIONI
RISORSE UMANE
CONSIGLIO COMUNALE
11.
29/05/2008
APPROBATION DES PROCES-VERBAUX DE LA SEANCE DU
20 MARS 2008
12.
29/05/2008
COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE
13.
29/05/2008
APPROVAZIONE RENDICONTO ESERCIZIO 2007
20.
29/09/2008
VARIAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE 2008/2010
21.
29/09/2008
REGOLAMENTO COMUNALE SUL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO E SUL DIRITTO DI ACCESSO – APPROVAZIONE
22.
29/09/2008
RINNOVO CONVENZIONE CON IL COMUNE DI AOSTA PER
LA FRUIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLA COOPERATIVA SOCIALE DEGLI “ANZIANI PER L’AUTOGESTIONE”
23.
29/09/2008
CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI AYMAVILLES E LA COMUNITA’ MONTANA GRAND PARARDIS PER LA FORNITURA
DI CALORE A SERVIZIO DEGLI EDIFICI PUBBLICI SITUATI IN
LOC. CLOS SAVIN
24.
29/09/2008
VARIANTE ALLA CARTOGRAFIA COMUNALE DI INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE UMIDE E LAGHI E ALLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE AGGIORNATE, IN RIFERIMENTO AGLI
ARTT. 34, 35, 36 E 37 DELLE VIGENTI DISPOSIZIONI DELLA
L.R. 11/98
25.
29/09/2008
REGOLAMENTO COMUNALE SULL’ATTIVITA’ CONTRATTUALE E AMMINISTRAZIONE DEI BENI-MODIFICA
7
IL PUNTO INFORMATIVO DEL
PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO
N
8
el mese di maggio 2008 è stata siglata una
convenzione tra Parco Nazionale Gran Paradiso e Fondation Grand Paradis per la delega delle
attività di segreteria turistica del Parco Nazionale
Gran Paradiso per il versante valdostano del Parco
a Fondation Grand Paradis.
Fondation Grand Paradis, istituita nel 1998, si
occupa della promozione e valorizzazione dei siti
di interesse naturalistico e culturale nei comuni
valdostani territorialmente interessati dal Parco;
la firma della convenzione ha segnato un’importante tappa nello sviluppo dell’attività di Fondation Grand Paradis. L’accordo prevede, un polo di
coordinamento che ha sede a Cogne, l’apertura di
un ufficio con funzioni di punto di prima informazione sul Parco ad Aymavilles.
• La scelta è caduta su Aymavilles soprattutto
perché rappresenta un importante snodo viario
all’imbocco delle tre valli valdostane del Parco Nazionale Gran Paradiso e fornisce inoltre numerosi
vantaggi logistici; il punto informativo, ha sede
nei locali dell’ex Hotel Suisse, grazie al comodato
dei locali concesso dal Comune di Aymavilles.
Il punto informativo ha tra i suoi compiti principali quello di promuovere e presentare il territorio dell’area protetta del Parco fungendo da punto
d’appoggio baricentrico rispetto al versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso per le
attività di Segreteria Turistica di versante e funge altresì da sede operativa di Fondation Grand
Paradis sul fondo valle. Le attività di segreteria
turistica del Parco Nazionale Gran Paradiso prevedono uno stretto rapporto con le organizzazioni
turistiche e con le Comunità locali, al fine di migliorare la promozione e informazione sulle tematiche legate al turismo naturalistico.
• Il punto informativo ha iniziato la sua attività lo
scorso 4 luglio 2008: con un’apertura minima di 9
ore settimanali (martedì, venerdì, sabato) nei mesi di luglio e agosto e di 3 ore settimanali a settembre, l’ufficio ha contato circa 200 passaggi, un centinaio di telefonate per richieste di informazioni
nei tre mesi estivi ed ha evaso la corrispondenza
elettronica relativa alle richieste di informazioni
sul Parco.
• L’ufficio è a disposizione di tutti i residenti che
vogliano “saperne di più” sul Parco Nazionale
Gran Paradiso e, in particolare, degli operatori
che vogliano proporre idee, richiedere materiale,
presentare richieste; in quest’ottica, per i mesi autunnali è prevista, in via sperimentale, l’apertura
dell’ufficio ogni martedì dalle ore 9.00 alle 13.00
(orario minimo, ampliabile a seconda delle esigenze che si potranno presentare; sono attualmente
in fase di valutazione gli orari di apertura per la
stagione invernale).
Il punto informativo di Aymavilles è dunque un
importante punto di riferimento per tutti gli attori che operano nel versante valdostano del Parco e
un punto di contatto per la raccolta delle proposte
provenienti dal territorio. Uno degli obiettivi prioritari di Fondation Grand Paradis, infatti, consiste
nell’avvicinare il Parco Nazionale Gran Paradiso al
territorio evidenziando e riscoprendo le opportunità che l’area protetta potenzialmente offre per
lo sviluppo del turismo sostenibile dell’Espace
Grand Paradis.
Luisa Vuillermoz
L’ALPEGGIO DEL GRAND NOMENON
UN PO’ DI STORIA E IL FUTURO
C
erto una foto renderebbe meglio, con le parole
alle volte non è facile descrivere un’emozione:
ecco cosa è l’alpeggio del Nomenon per Aymavilles
e i suoi abitanti: completamente ristrutturato e
ora, dopo tanti sforzi, portato a completamento
e pronto per ritornare ad essere abitato dai suoi
ospiti naturali le mucche e i manzi che
monticano nei mesi estivi.
“classica” ci vogliono circa 3 ore a piedi: si parte
dall’altrettanto spettacolare paesino di Sylvenoire da dove non può sfuggire la meravigliosa vista
del Monte Bianco. La salita dapprima si snoda in un bosco
di larici e abeti, per
aprirsi poi
9
La prima scintilla è scoccata in occasione della costruzione del bivacco Mario Gontier (1985) in ricordo del nostro amico che ci aveva lasciato l’anno
prima. Il Grand Nomenon si trova a piedi della famosa parete nord della Grivola, poco sotto la cima
Nomenon in una piana da sempre abitata da stambecchi, camosci, marmotte e tanti fiori selvatici è il
cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. È da
sempre ritrovo degli amanti della montagna, un
luogo a disposizione della collettività e un ritrovo per turisti che volentieri trascorrono qualche
giorno all’interno del bivacco. Ci si può arrivare da
diversi punti: Cogne con il selvaggio passo del Trajo, Valsavarenche attraverso il passo del Belleface,
dal sentiero in quota di Poignon passando per il
casotto del Guardiaparco del Chantel. Ma per la
nel fantastico spettacolo di praterie di alta montagna, la vista è impagabile: Monte Bianco, Gran
Combin, Cervino, Monte Rosa tutte insieme come
se fossero lì a portata di mano.
10
La storia dell’alpeggio sembra sia iniziata nel 1785,
quando 36 capi famiglia si
ritrovarono nel presbiterio
di Saint-Léger per discuterne il regolamento, in seguito a un’accesa discussione
rimasero 14 soci tutti appartenenti alle famiglie di
Vieyes e Sylvenoire; negli
anni successivi il regolamento dell’alpeggio venne
ritoccato e rifatto diverse
volte. Certo quando gli eredi di quelle famiglie, 17
soci attuali, decisero di mettere mano all’alpeggio
ne era rimasto ben poco: tanti ruderi, tetti sfondati
e poco altro. Il Bivacco Mario Gontier era terminato
oramai da quasi 10 anni tanti di questi giovani eredi avevano avuto modo di frequentare quella piana
per costruire il Bivacco stesso, la decadenza del resto dell’alpeggio li aveva colpito nel cuore, ecco perché nel 1996 la Consorteria (riconosciuta con un
decreto dal Presidente della Giunta) stabilì di dedicare energie e risorse alla completa ristrutturazione
dell’alpeggio. Un intervento essenziale arrivò nel
2000 dall’Amministrazione Regionale che contribuì fattivamente alla ristrutturazione con la L.R. n°
30/84. In seguito a una gara d’appalto nell’autunno
del 2002 partirono i lavori di ristrutturazione, oggi
nel 2008 l’alpeggio è tornato agli antichi splendori, ma con i moderni confort: casera, mangiatoie e
ovviamente locali per il pastore dotati di bagni con
acqua corrente, è recentissima inoltre la messa in
opera della centralina idroelettrica.
Ci piace pensare che presto l’alpeggio del Nomenon
diventerà un fiore all’occhiello delle nostre Alpi e
delle tradizioni rurali della Valle d’Aosta; luogo di
elezione per i tanti pastori e per il loro bestiame che
amano il territorio e che sono consapevoli non solo
della bellezza naturale ma anche della storia che lo
caratterizza.
TROUVEUR VALDOTÈN -cromozome-
Il nuovo album del gruppo di musica tradizionale di Aymavilles
N
ato alla fine degli anni ’70, il gruppo “Trouveur
Valdotèn” continua il suo percorso di ricerca
etno-musicologica nelle Alpi occidentali inseguendo lo scopo di dare a questa espressione culturale una dimensione vivente, attuale e sensibile al
paesaggio sonoro dei nostri giorni. “Cromozome” è
il risultato di un lavoro di analisi e di elaborazione di un patrimonio orale fatto di canti e di danze, di immagini sognate o di circostanze reali, che
concorrono alla salvaguardia della specificità di
una regione francofona dello stato italiano come
la Valle d’Aosta. Questo album vuole essere anche
un bilancio del lavoro compiuto e degli incontri fatti
in questi anni, che hanno
allargato gli orizzonti e
le intenzioni musicali dei
membri di questa famiglia
che ha saputo fare di una
passione un mestiere, eredità di una memoria dinamica che sopravvive grazie
all’apporto creativo dei suoi
attori. Intitolare un disco
“Cromozome” per un gruppo musicale familiare parrebbe scontato se a monte
di tutto ciò non ci fosse
una storia ormai secolare.
Di certo si sa già che Grat
Boniface alla fine dell’800
suonasse l’Organetto Diatonico (predecessore delle
moderne fisarmoniche),
passione tramandata a suo
figlio Jérémie Boniface che
parecchi abitanti di Aymavilles ricordano come “aracheur de soufflets” a causa della fragilità dei delicati
strumenti dei primi del ‘900 che cedevano ad eccessive sollecitazioni. Felice Boniface, figlio di Jérémie,
diede una continuità importante a quest’arte di famiglia diventando uno tra i più quotati “accordéonistes” della Valle. Parecchi frequentatori dei balli
valdostani tra il 1930 e il 1940 ricordano ancora oggi le gesta di Felice alla fisarmonica e di Noré d’Albert alla cornetta. La passione si trasmise ai quattro figli tra cui l’ultimo, Alessandro, dimostrava sin
da piccolo una forte attrazione verso lo strumento
di famiglia, col quale allietava già in tenera età feste
coi parenti o la storica “Fîta di Meuleun”, frazione
di Aymavilles dove vive tuttora. In seguito si avvicina all’Organo suonando per un decennio nella
chiesa parrochiale di Saint-Martin e dirige la corale
locale dal 1973 al 1980. È durante questo periodo
che fonda i “Trouveur Valdotèn”, dove l’Organetto
Diatonico e la Fisarmonica vivono una continuità
storica emblematica della famiglia Boniface. Il matrimonio con Liliana Bertolo di Aymavilles, già sua
complice in numerose avventure musicali, è seguito
dall’arrivo dei figli Rémy e Vincent, che diventeranno musicisti pluristrumentisti portando a loro volta sulle spalle l’Organetto. Liliana intanto prosegue
il suo percorso legato al
canto tradizionale in numerose produzioni curate da Evelyne Girardon
di Lyon, distribuite in
Europa dal vivo come su
cd. Cinque generazioni,
dunque, innamorate dello stesso strumento, ed
è proprio con la quinta
generazione che questo
strumento ha fatto un
“salto in avanti”. Rémy
Boniface diventa insegnante di Organetto e
di Violino all’interno del
progetto Centrad (ramo
tradizionale dell’Istituto
Musicale di Aosta) e si avvicina a diversi progetti
legati all’improvvisazione
o all’accompagnamento
di cantautori contemporanei, accattivandosi
l’interesse dei suoi tre figli: Aimé, Emile e Etienne,
la sesta generazione di questa famiglia legata alla
musica. Vincent Boniface dedica costantemente il
suo tempo allo studio dell’Organetto col quale compone nuove melodie ispirate al patrimonio europeo
tradizionale influenzato dalla musica moderna. La
cornamusa, il clarinetto e il sax soprano compongono la serie di strumenti che pratica all’interno di
alcuni apprezzati gruppi di sperimentazione come
Abnoba (con altri cinque giovani musicisti del Piemonte) e Toc Toc Toc (con due artisti d’oltralpe),
formazioni musicali che vedono il patrimonio strumentale e musicale della famiglia Boniface proiettati nel futuro.
11
AVVISO ALLA POPOLAZIONE
L’amministrazione Comunale ha deciso
di omaggiare le famiglie di Aymavilles di
questo interessante lavoro
di ricerca e creatività.
Per chi fosse interessato sarà possibile
ritirare, gratuitamente, in biblioteca una
copia del CD “CROMOZOME”, per ogni
capofamiglia a partire dal 15/01/09
12
La biblioteca di Aymavilles ha organizzato
per domenica 2 novembre un “MAGIC HALLOWEEN a GARDALAND”.
Accompagnati da una splendida giornata di sole il gruppo, ben compatto, ha trascorso
una fantastica giornata nella magica e misteriosa
atmosfera di Halloween creata all’interno del famoso parco.
IL CASTELLO DI AYMAVILLES SI TINGE DI ROSA
L
a campagna “Nastro Rosa” ideata nel 1989
negli Stati Uniti, è promossa in tutto il mondo
per ricordare a tutte le donne l’importanza della
corretta prevenzione e della diagnosi precoce dei
tumori alla mammella; una luce rosa, infatti unirà
idealmente la nostra penisola da nord a sud, con
tanti monumenti edifici e statue che resteranno
illuminati a testimoniare che, grazie a un’efficace
e corretta prevenzione questa malattia tumorale si
può e si deve, vincere!
E come in Italia, anche nel resto del mondo si
accenderanno di luce rosa, location famosissime e
prestigiose, quali l’Empire State Building di New
York, l’Opera House di Sidney e le cascate del
Niagara.
Nell’ambito di questa campagna organizzata dalla
Lega Italiana Lotta ai Tumori della Valle d’Aosta,
in collaborazione dell’Assessorato della Pubblica
Istruzione della Regione Autonoma Valle d’Aosta,
è stato scelto di illuminare di rosa (colore simbolo
della lotta contro il tumore al seno) il castello di
Aymavilles.
L’iniziativa è stata presentata presso il nostro
Comune il 30 settembre 2008; alla presenza di André
Lanièce Vicepresidente del Consiglio Regionale,
dell’Assessore all’Istruzione Pubblica Laurent
Viérin che ha sottolineato la scelta del castello di
Aymavilles, quale dimostrazione della volontà da
parte dell’Amministrazione Regionale di voler far
vivere al più presto questo luogo.
13
“DOTTORE, COME CI SI PUÒ ACCORGERE
DI UN NODULO AL SENO?”
Utili informazioni sull’autoesame del seno per difendersi dal tumore mammario.
14
- Il primo segno di un tumore della mammella è quasi sempre la presenza di un nodulo, che, quando
viene scoperto, può essere più piccolo di un pisello e generalmente non provoca dolore.
- In questa fase non vi sono gonfiori, ispessimenti o raggrinzamenti della pelle; ma anche un nodulo
molto piccolo situato sotto la cute può essere avvertito con l’auto-palpazione.
- Nessuna donna può essere sicura che non si ammalerà di tumore alla mammella. Il segreto per
guarire può essere nelle vostre mani. Infatti moltissime donne nel mondo sono vive perché hanno
scoperto precocemente un nodo nel seno ed hanno provveduto per tempo.
- I segni a cui dovete fare attenzione sono i seguenti:
1) Comparsa di un nodulo in sede mammaria;
2) Raggrinzamento od infossamento della pelle;
3) Alterazione del volume o della forma delle mammelle;
4) Secrezione siero-ematica dal capezzolo;
5) Presenza di piccole squame o retrazione recente del capezzolo.
- La presenza di uno o più di questi segni non significa necessariamente l’esistenza di un tumore, ma
è opportuno consultare subito il medico per scoprirne la causa.
- I dolori mammari raramente sono causati da un tumore; il medico spesso può spiegarne il
motivo.
- Il vostro medico desidera che Voi conosciate tutto circa l’auto-palpazione.
- Perciò domandate se non capite.
- Se avete qualche dubbio sull’autoesame chiedete chiarimenti al medico curante.
POSIZIONI
Sdraiatevi sulla schiena con il braccio sotto la testa. Le donne con seni più grossi dovrebbero mettere
un cuscino o un asciugamano
sotto la spalla, dalla parte del seno
da esaminare. Se preferiscono, le
donne con seni più piccoli e sodi,
possono stare in piedi (per esempio
durante la doccia) a patto che usino
la manualità qui di seguito indicata:
METODO
Esamina il seno sinistro usando la mano destra. Cambia mano e posizione del cuscino per la mammella
destra. Premi dolcemente e con le dita a piatto fai piccoli movimenti circolari dall’esterno all’interno.
Bisogna fare vari movimenti con una certa decisione ma senza premere eccessivamente, considerando
la mammella come un cerchio con quattro quadranti. I noduli vanno ricercati in ciascun quadrante e
nell’area centrale del capezzolo, che deve essere leggermente premuto tra pollice ed indice per evidenziare
eventuali secrezioni.
L’esame del seno deve essere fatto una volta al mese, dai 25 anni in poi. Il momento migliore corrisponde
al termine di ogni periodo mestruale, quando il seno è generalmente meno teso; questo esame mensile va
continuato anche dopo la menopausa e durante la gravidanza.
Non allarmarti se durante l’auto-palpazione trovi qualcosa che Tu ritieni anormale. Consulta
immediatamente il Tuo medico. La diagnosi precoce è molto importante perché più dell’80% delle donne
con cancro mammario può guarire se il tumore è diagnosticato per tempo.
Ricorda: 9 noduli su 10 che possono comparire nella mammella non sono cancro.
ASSOCIAZIONE V.I.O.L.A.
L’Associazione V.I.O.L.A.
Associazione a sostegno della vita
dopo il cancro al seno - ONLUS - ha
inaugurato la nuova sede di Aosta
trasferitasi in Piazza Soldat de la Neige n. 2
angolo via Chatrian
(nei pressi della Chiesa dell’Immacolata).
QUANDO CI TROVATE?
Siamo presenti
nella sede di Aosta
tutti i martedì - dalle 16h alle 17h30
nella sede di Saint-Vincent
tutti i giovedì dalle 15h alle 17h
Tel: +39 0165 21 61 31
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donne in terapia oncologica possono
usufruire del PRESTITO PARRUCCHE
rivolgersi a:
AnnaMaria cell. 333 6899136
Raffaela cell. 333 7425159
15
SOIRÉES AU CHÂTEAU - SOLIDART 2008
N
16
el corso dell’estate 2008, tra le numerose du Goût, la rete dei produttori dell’Espace Grand
manifestazioni proposte a turisti e residenti, Paradis che valorizza i sapori tipici del territorio
il Comune di Aymavilles e la Biblioteca Comuna- creata e sviluppata da Fondation Grand Paradis; la
le, con la collaborazione di Pro Loco e Fondation serata ha avuto un buon successo di pubblico, noGrand Paradis hanno organizzato ad Aymavilles nostante il rinvio dello spettacolo. “Rêves”, a cura
le Soirées au Château; le Soirées hanno abbinato La Bottega dei Sogni e con la partecipazione del
degustazioni di prodotti enogastronomici tipici a duo Chimera e le coreografie di Mariangela Moramomenti di cultura e spettacolo, con un intento ca, si è poi svolto la settimana successiva, venerdì
di solidarietà che ha fatto da sfondo alle tre se- 18 luglio, in una serata stellata che ha regalato anrate del 3, 5 e 12 luglio scorsi. Nella grandze del cor più magia a questo speciale spettacolo.
Castello giovedì 3 luglio si è svolto un concerto di Le 3 Soirées au Château hanno riscontrato gli
chitarra seguito dall’assaggio di dolci e vini locali apprezzamenti del pubblico presente alle serate
e, contestualmente, dalla presentazione del pro- in particolare per l’originalità dell’idea e dei temi
getto “Musicoterapia”. Sabato 5 luglio è stata la proposti, che hanno valorizzato sapori e cultura
volta del teatro popolare: in una sorta di “teatro in una cornice d’eccezione, con lo sfondo del maitinerante” i gruppi popolari La Betise e La tor de gnifico Castello.
Babele hanno presentato quattro pièces teatrali
Daniel Tazzara
a tema (il vino, le mele, il miele, il formaggio) nella grandze, nelle scuderie
AYMAVILLES
e nel Parco del Castello; ogni pièce in
ÉTÉ 2008
patois era abbinata a degustazioni di
prodotti tipici del territorio con i prodotti e i produttori di Aymavilles. La
settimana successiva, sabato 12, era in
MUSIQUE
Soirées
THÉÂTRE
programma, oltre alla degustazione di
au Château
BÉNÉVOLAT
ET TRADITION
prodotti enogastronomici e alla presenza dell’Associazione VIOLA, “Rêves”, la
sfilata-spettacolo di costumi del Carnevale veneziano curata dalla Bottega dei
Sogni, ma il maltempo ha costretto gli
organizzatori a rinviare lo spettacolo
proprio all’ultimo momento. La serata
è stata quindi interamente dedicata alle
degustazioni: Fondation Grand Paradis, che gestisce numerosi siti di interesse naturalistico e culturale nel versante valdostano del Parco Nazionale
Gran Paradiso e si occupa della valorizzazione di questo territorio, ha curato
informazioni:
le degustazioni dei prodotti; in tutto Per
www.csv.vda.it
0165 230685
erano presenti 16 produttori dell’Espa- 0165 923826
ce Grand Paradis che hanno proposto
assaggi di vini, salumi, formaggi, mele, marmellate, miele… È stata dunque
un’occasione per promuovere l’Atelier
Enrico Massetto
17
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TAITH – VIAGGIO
Concerto di Gillian Stevens e Dylan Fowler
18
Gillian Stevens e Dylan Fowler provengono da due diversi percorsi musicali; Dylan si è formato come jazzista e Gillian come interprete di musica antica e compositrice. Essi hanno il comune obiettivo di ignorare le
comuni categorie musicali e dar vita ad un repertorio
che attinge sia dalla musica del loro paese, il Galles,
sia dal loro personale approccio creativo. Questo interesse nei confronti di vari stili musicali si manifesta
attraverso le numerose collaborazioni con musicisti
di tutto il mondo. Essi hanno recentemente suonato
insieme in vari festivals in Bulgaria, Finlandia, Gran
Bretagna e Belgio. Negli ultimi mesi si sono esibiti nel
“Salon des Arts festival” a Sofia e al “Gotce Delchev
international Guitar festival”. Hanno collaborato recentemente con la cantante Norvegese Asne VallandNordli in occasione del Bath Festival e in Finlandia nel
Haapaves i Folk Festival con Timo Vaananen (Taith
Trio). Utilizzando un’ampia gamma di strumenti che
includono chitarra, percussioni, clarinetto, viola da
gamba e l’antica arpa ad arco del Galles, la “crwth”
(pronunciato crooth), essi hanno creato una magica
e incantevole atmosfera. Il concerto di Aymavilles ha
permesso al pubblico di intraprendere, insieme agli
artisti e grazie alla loro arte, un vero e proprio viaggio
attraverso le sonorità piú disparate; una serata in
cui la musica tradizionale indiana, medio-orientale
e il jazz si sono fusi delicatamente con i colori della
tradizione gallese, dalle forti radici europee, dando
vita ad un genere unico e fortemente evocativo.
V
COME I POLLINI DEI FIORI
enerdì 30 giugno alle 20.30 la biblioteca comunale di Aymavilles ha presentato la pubblicazione “COME I POLLINI DEI FIORI, pensieri intorno ai rapporti genitori, insegnanti, bambini” di Luciana Blanc-Perotto. Alla serata hanno
partecipato Renzo Testolin, Assessore alla cultura del Comune
di Aymavilles, Teresa Grange, Preside della facoltà di Scienze
della Formazione dell’Università della Valle d’Aosta, Monica
Cerise che ha letto ed interpretato alcuni passi dell’opera e
l’autrice. Come i pollini dei fiori è un‘opera a carattere divulgativo che contiene alcune considerazioni intorno ai rapporti
tra genitori, insegnanti e alunni, accompagnate dalla narrazione di esperienze di vita scolastica e suffragate da citazioni tratte da scritti di filosofi, sociologi, pedagogisti, letterati,
nonché di cantanti. Tutti pensieri che circolano nell’aria come
i pollini dei fiori e che, come loro, possono fecondare oppure
disperdersi. Nella calda ed accogliente saletta della biblioteca
la serata si è svolta in un clima di sereno e piacevole scambio
di opinioni intorno al tema centrale della pubblicazione, la
comunicazione, analizzata nella
sua dimensione più elementare,
il capirsi tra persone che entrano in una relazione interpersonale. La possibilità di capirsi tra
persone che si confrontano per
prendere decisioni o comunque
per stare armoniosamente insieme riposa sull’ascolto attivo,
cioè sulla capacità e di prestare
attenzione a quanto dice l’altro
per interpretarne il pensiero e di cercare il confronto quando quest’ultimo non sia evidente. Le capacità di comunicazione e la pratica dell’ascolto attivo, come ha più volte sottolineato la professoressa Grange, si sviluppano attraverso apprendimenti che trovano nella scuola una palestra ideale, pronta
ad offrire ai bambini la possibilità di ricevere conoscenze e di
fare esperienze.
Tra le strategie di sviluppo delle competenze dell’ascolto attivo c’è l’uso del racconto. La serata si è aperta appunto con la
lettura, da parte di Monica, di un pezzo del racconto riportato nel libro e testato con i bambini. Il racconto offre l’opportunità di esprimere i propri pensieri e stimola la curiosità a
conoscere quelli altrui in un clima di distacco affettivo rispetto alla propria esperienza. Rappresenta, quindi, un’ ottima
occasione di apprendimenti che, naturalmente, poi saranno
sperimentati in situazioni di esperienza diretta. Il racconto
della pubblicazione si è ispirato a fatti realmente accaduti e i
suoi contenuti sono finalizzati alla loro messa in discussione,
ma, come ha più volte sottolineato la professoressa Grange,
qualunque racconto della letteratura infantile classica o contemporanea che contenga occasioni di discussioni può essere
utilizzato. L’importante è mettere in evidenza e far entrare
in gioco non solo il bianco e il nero, ma tutti i colori che si
ritrovano tra i due poli, poiché quelli costituiscono la varietà
e la diversità della realtà sociale, ricchezza nella quale ciascuno può trovare e costruire il senso e il significato dei propri
e degli altrui pensieri. La seconda parte della serata è stata
introdotta da Monica con la lettura di un caso, riportato nella
pubblicazione e, naturalmente, inventato sulla base di situazioni reali e molto frequenti, nelle quali non vi è nessun ascolto reciproco, quindi nessuna comunicazione. Le persone, che
sono in relazione, si parlano addosso. Ciascuna mette sul tavolo i propri pensieri ben lontani l’uno dall’atro e la situazione
si risolve con la ricerca di un colpevole, il capro espiatorio, che
logicamente è esterno ad ogni protagonista della situazione
per cui genitori, insegnanti e bambino si percepiscono vittime
di agenti esterni, che, in caso narrato è la playstation, in altri
situazioni è la società. La teoria del capro espiatorio libera le
persone da responsabilità personali, dalla volontà del mettersi in discussione e di rendere decisioni e comportamenti adeguati. Infatti, per tornare al colpevole del caso, la playstation
non è entrata da sola nella casa
del bambino e la tecnologia che
l’ha prodotta non ne ha stabilito le regole d’uso e consumo,
ha semplicemente seguito il
suo percorso di sviluppo: ha inventato e immesso sul mercato
un oggetto, il cui consumo è
lasciato alla libera scelta dei cittadini. La professoressa Grange
ha ribadito più volte, durante la
serata, l’importanza della relazione comunicativa, negli
apprendimenti sia dei comportamenti sociali che di quelli disciplinari, tra di loro strettamente connessi, affinché questi
diventino saperi che orientano il processo di crescita tanto
dei piccoli quanto dei grandi. La relazione comunicativa è un
rapporto di coinvolgimento totale con le conoscenze per cui
queste, di volta in volta, comportano una rielaborazione dei
pensieri già posseduti in prospettiva di cambiamento e di crescita. La serata si è conclusa con un bel dibattito con il pubblico, che si è dimostrato interessato ad approfondire le tematiche trattate. L’elemento maggiormente emerso, ed intorno al
quale si è più volte ritornati, è stato il conflitto comunicativo.
Una comunicazione riuscita può anche dover affrontare conflitti. L’importante è che siano presi in conto dalle persone in
relazioni come oggetti insiti nelle diversità di modi pensare
che vengono in contatto e non come scontri tra persone giudicate più o meno buone o cattive, o più o meno potenti. Se il
conflitto è considerato come normale scontro di idee è facilmente superabile con l’ascolto attivo trattato più in alto. Gli
interventi del pubblico presente sono stati molto apprezzato
dalla professoressa Grange che li ha ritenuti un utile contributo per gli orientamenti della ricerca università.
La serata è stata magistralmente condotta da Milena Carlin.
19
UNE JOURNÉE AU FOUR DE SYLVENOIRE
C
20
e sera peut-être cette récession économique, le
besoin croissant de connaître les produits que
l’on met sur nos tables, ou bien le désir de redécouvrir
les habitudes des nos ancêtres….il s’avère que cet été
dans presque tous les villages les fours à pain se sont
ouverts et le parfum du pain s’est épanoui dans l’air.
Dans «Le-z-Amaveulle» de l’année dernière nous
avions annoncé la remise en fonction du four à pain
du Village de Vieyes comme un projet.
Même si ce n’est pas encore une réalité – il y a encore
quelque chose à mettre en place – une première étape
de cette démarche a été réalisée: une machine à pétrir
a été achetée par la «Consorteria di Vieyes et Sylvenoire», à bénéfice des deux villages, et le four à pain de
Sylvenoire a été utilisé plusieurs fois pendant l’été.
Le rendez-vous avec tous les habitants de Vieyes avait
été fixé pour le 12 septembre, au four de Sylvenoire.
C’était une sorte d’épreuve générale, avant de remettre en activité le four à pain de Vieyes.
Presque 90 pains ont été cuits grâce à l’aide précieuse
de Faustina et Ivana et du «fornadzeun» Enrico Ouvrier, au cours d’une journée qui s’est transformée, de
façon inattendue, en une belle fête de village.
Plus de trente personnes ont participé à la préparation
du pain: mélanger la farine, préparer la levure, pétrir
et travailler la pâte. Puis laisser reposer la pâte et enfin
faire les pains et les enfourner au four bien chaud. Les
enfants se sont bien amusés à donner à leurs pains la
forme des animaux: le coq, la poule, la tortue.
Ensuite, vu que la pluie du matin avait laissé la place à
un beau soleil, tout le monde s’est réuni pour le déjeuner autour d’une grande table placée sur la petite place
devant l’église.
Gourmandises, vin et chansons ont accompagné cette
belle journée en compagnie, au cours de laquelle tout
le monde a retrouvé le goût d’antan. Le rendez-vous
est pour l’été prochaine, au four à pain de Vieyes!
Encore un grand merci à nos «boulangères», à Monsieur Bruno Joly, ainsi qu’à tous les membres du comité de direction de la «Consorteria di Vieyes et Sylvenoire».
UNE JOURNÉE AU FOUR DE SYLVENOIRE
21
“LE MISÉE D’OZEIN”
T
22
ra le strette viuzze, le vecchie case e cantine, le case ristrutturate, a Ozein ogni
anno, in occasione della sagra della Favò, rivivono i mestieri poveri “d’antan”,
fortunatamente ancora praticati in un villaggio di montagna. Si respira l’atmosfera vivace e accogliente di un tempo che trascina ogni visitatore in una dimensione
ormai perduta, ma non così lontana. Si valorizzano le bellezze di un villaggio di
montagna quale Ozein, capace di trasmettere, grazie all’imponente Grivola e alla
natura che lo circonda, una serenità e un’armonia senza pari. Questo è il segreto
di “Le Misée”, manifestazione ormai giunta alla sua 13a edizione e accuratamente
organizzata dalla Pro Loco. Il villaggio rivive grazie alla collaborazione di tutti: gli
artigiani del legno ci mostrano i loro segreti nell’intagliare e nello scolpire, le donne
che filano la lana ci incuriosiscono con la loro abilità e destrezza. Osserviamo con
tanta ammirazione gli strumenti e i gesti dinamici e esperti del fabbro, del posatore
di lose, del casaro, del tosatore di pecora, del falegname, e di tanti altri. Degustiamo
con golosità il pane nero e il miele; assaporiamo il vino e numerose altre prelibatezze. Rivivere questi momenti diventa importante per recuperare una memoria
in parte dimenticata. Evocare un avvenimento di storia locale può scrollare le coscienze ed ancora oggi mobilitare la capacità di sentirsi parte di una comunità, con
forti valori identitari. La volontà della Pro Loco è stata dunque quella di creare un
evento incantevole e un’occasione per chiamare a raccolta forze locali per riaffermare il concetto che continuare
a lavorare e dialogare insieme, è la strada per un domani di cooperazione, basato sulla consapevolezza di sé e
sull’apertura all’altro.
“LE MISÉE D’OZEIN”
23
I RICORDI DEL GIOVANE MAESTRO LINO BONIFACE
… Certo, in confronto ai locali di cui dispongono gli scolari di oggi, era una ben misera cosa quella stanzetta bassa, angusta, arredata
rozzamente, eppure quanti dolci ricordi le sono rimasti legati. ….
(da “Ai piedi della Grivola “ di J. Bérard)
24
C
hissà cosa pensò il giovane maestro Lino, allora
ventenne, quando nel 1962 arrivò nel villaggio di
Vièyes per insegnare a quattro bambini di età diversa…
Certo allora la scuola di villaggio funzionava così:
un maestro unico per più classi. Le scuole di villaggio erano dette “sussidiate” della scuola principale
che si trovava nel capoluogo del comune e il maestro era pagato dall’Amministrazione Comunale
con un sussidio dell’Amministrazione Regionale
per l’insegnamento della lingua del francese.
G. e S.: Come organizzavi le lezioni?
L.: Entravo in classe e, dopo il saluto da parte degli
alunni, fingevo di leggere sottovoce. Dopo un po’ sentivo i vari commenti dei bambini che si raccontavano
le loro esperienze di famiglia e di vita. Quindi prendevo spunto da qualche loro problema per iniziare la
lezione…Allora la scuola non era meramente didattica
come lo è oggi. La vita era dura, piena di ristrettezze
ed il maestro faceva un po’ da papà, si calava nella vita dell’alunno e cercava di aiutarlo a capire la vita: si
insegnava loro a crescere oltre che a fornire loro delle
nozioni e basta. Alcune materie erano comuni come
geografia, storia, religione e musica. In seguito, ai più
Sènque l’arè-tì pènsó lo métre Lino Boniface, que adón
l’ayè l’adzo de veunt an can l’et arrevó i veulladzo de Viéye l’an 1962 pe eunsègné a cattro mèinoù de déféèn adzo…Adón l’écoulla deun le veulladzo fonchon-aa pai : eun
métre avouì pi d’an classe. Le-z-écoulle de veulladzo iáan
deutte “sussidiate” de l’écoulla preunsipala que se trouà
deun lo chef-lieu de la quemeun-a é lo métre l’ie payà de la
quemeun-a é de la réjón pe eunségné lo fransé.
G. e S.:Comme iáan le lesón?
L. : Èntrao eun classe é aprì que le meinoù l’ayàn salua-me
fijoù sèmblàn de llire a vouése basa. Aprì tchica sèntchoù
le mèinoù que se contaon sèn que capitae eun fameuille
é deun la leur via. Adón partchoù de sisse probléme pe
comenché la lesón… Adón l’écoulla l’ie po maque p’aprènde comme voueu. La viya l’ie dua, é lo métre fijè tchica da
pappa, tsertaa de comprènde la viya di mèinoù é tsertsaa
de lo édjé a comprènde la viya : se eunségnaa i mèinoù a
crèite, eun lèi baillaa po maque de nochón é basta. Serténe
matiére se fijàn avouì tcheu le mèinoù ensèmblo: jéografie, l’istouare, la relejón é la mezeucca. Apì, i pi grou fijoù
fiye le compozechón, mènque i pi petchoù eunségnao a fiye
de contcho. Pe eunségné mioù la jéografie, n’i fé avouì lo
“traforo”eun puzzle de l’Italie avouì totte le réjón… Pai se
ézersae la mémouére di joué é la géografie l’ie mouèn pezanta!
G. e S.: E la recréachón?
L.: Se chortchè é se dzouyaa tcheut eunsèmblo… Euncó
mé dzouyao avouì le mèinoù…
G. e S.: Te voyadzaa ou te restaa lé?
L.: A l’époque n’ayoù djeusto la mòto, é d’ivir restao su totta la senaa é bèissao djeusto lo desando nit avouì la corriera. La tsambra l’ie fran étrèita é mal tin-ia. Piatro, lo
nit y ao eunvitó deun le nombreuze fameuille qu’a l’époque
restaon a Viéye. Se fijàn de dzènte véillà!!!! Deun sisse tèn
le fameuille y an bièn unie avouì lo métre é se se déjè reprènde eun botcha aprì le paèn fijàn po de conte… anse
lèi djeuntàn euncó di leur pe corrédjé eun comportemèn
trompó ou eun mèinoù que te repón.
G. e S.:Aprì l’espériènsa de Viéye ieui t’ó eunségnà?
L.: N’i eunségnà euncó i Pondì é a La Poyaz. Mi aprì
l’espériénsa de Viéye, si partì pe fiye lo soldà. Y ao tenente
grandi, davo da fare dei temi, mentre ai più piccoli spiegavo la matematica.
Per insegnare la geografia in maniera più incisiva, ho
costruito con il “traforo” un puzzle dell’Italia con tutte
le regioni…. Così si esercitava anche la memoria visiva
e la geografia era un po’ meno noiosa!
G. e S.: E l’intervallo?
L.: Si usciva e si giocava tutti insieme…. Anch’io giocavo con loro….
G. e S.: Viaggiavi oppure stavi lì?
L.: All’epoca avevo solo la moto, e d’inverno stavo su
tutta la settimana e scendevo solo il sabato sera con
la corriera. La stanza era proprio angusta e mal tenuta. In compenso, la sera ero invitato nelle famiglie che
all’epoca abitavano numerose a Vièyes. Si passavano
delle bellissime veillà!!! E a quei tempi le famiglie erano
molto solidali con l’insegnante e se si doveva riprendere un bambino poi i genitori non facevano storie anzi...
ci mettevano anche del loro per correggere un comportamento sbagliato o un modo di fare irriverente!
G. e S.:Dopo l’esperienza di Vièyes dove hai insegnato?
L.: Ho insegnato anche a Pondel e a La Poyaz. Ma subito dopo l’esperienza di Vièyes, sono partito per il militare. Ero tenente e devo dire che ho avuto la tentazione di fare la carriera nell’arma (la paga del maestro
era di 29.000 lire al mese e come ufficiale ne prendevo
120.000 lire…..)
Rientrato dopo i 20 mesi di militare e avendo conosciuto Luciana ho deciso di riprendere la mia professione
preferita: l’insegnamento…. Ma è stato uno choc…. In
quell’anno scolastico 1964/1965 sono stato mandato
ad insegnare alla Poyaz… fino a una settimana prima
avevo davanti a me un plotone di 120 persone da comandare e là mi sono trovato con quatto bambini!!!!
Ma proprio lassù mi sono reso conto di qual era la mia
vera missione, in mezzo a quei bimbi al calore delle loro
famiglie….Quegli studenti vengono ancora oggi a trovarmi di tanto in tanto…fa piacere! Purtroppo i tempi
duri e una moglie da mantenere mi hanno obbligato a
trovare un lavoro più redditizio, anche perché per un
disguido nell’anno 1969 ho dovuto con molto rammarico abbandonare la mia missione di insegnante…. Sì
insegnare è una missione e bisogna avercelo dentro…
G.e S.: C’era la divisa anche nelle piccole scuole di villaggio?
L. : Certo! Mi ricordo quella bordeau con il fiocco azzurro e la mettevano tutti e ci tenevano!
G.e S.: E le gite scolastiche?
L.: Le gite scolastiche venivano organizzate da me che
mi caricavo i bimbi sulla mia volkswagen e li portavo
nelle altre scuole di villaggio: a Ozein o a Cerignan…si
passava la giornata in trasferta e gli alunni giocavano
tra di loro e si divertivano un mondo… Eh sì erano altri
tempi…non c’era bisogno dell’assicurazione… Era tutto un mondo diverso… Alla fine dell’anno si tenevano
gli esami alla scuola del capoluogo: il resoconto di tutto
un anno di lavoro…il momento dove si appuravano le
conoscenze degli scolari…Poi sono scomparse tutte le
scuole di villaggio…tutto è cambiato…e quanto è cambiato!
Mi rimane solo un grande rammarico… NON AVER
AVUTO PIU’ LA POSSIBILITA’ DI INSEGNARE... UN
VERO PECCATO!
é dèyo diye que n’i ai la tèntachón de fiye carryiye deun
l’arma (la paye di métre l’ie de 29.000 livre pe mèise é
comme soldà nèn prégnao 120.000 …).
Can si tournó aprì le 20 mèis di soldà, n’ayoù cougnù Luciana é n’i désidó de fiye torna sènque lamao de pì: eunségné…Mi l’è itó eun choc…Si an lé 1964/1965 si itó mandó a eunsegné a la Poyaz djeusto an senaa devàn n’ayoù
devàn mé eun plotón de 120 soldà a comandé é lé me si
troó avouì catro mèinoù !!!! Mi fran lé me si rendù contcho
de queunta l’ie la migna mechón i mèitèn de sisse botcha
avouì la fameuillaretó di paèn…Sisse mèinoù veugnon
euncó me troué ara…Fé plèizì! Damadzo que iáan de tèn
deur é n’ayoù an fenna a mantin-in é pai n’i falù tsertché
eun travaille pi rantablo é pi an complecachón de l’an 1969
n’i fallù abandon-é la migna mechón de eunsègnàn… Ouè,
eunségné l’è an mechón é fo l’avèi dedeun…
G.e S.: L’ie la diviza euncó deun le-z-écoulle de veulladzo?
L. :Djaque! Me rappello salla bordó avouì lo floque bleu é
la beuttaon tcheut é lèi tegnàn!
G.e S.: E le promen-ade de l’écoulla?
L.: Le promen-ade le organizao mé: tsardzao le mèinoù
su la migna volkswagen é le portao deun le-z-atre écoulle di veulladzo: a Ozèn, ou eun Sevegnàn… Se pasaa la
dzornó lé é le meinoù dzouyàn euntre leur é lamaon bièn.
Eh ouè iáan d’atre tèn… l’ie po fata de l’acheranse…L’ie
tot eun atro mondo… A la feun de l’an iáan le-z-ézamèn
a l’écoulla di chef-lieu : lo rezultà de to l’an de travaille, lo
momàn ieui se véjè sènque l’aiáan apreui le mèinoù…Aprì
le-z-écoulle de veulladzo son itéye clloute…To l’è tsandjà é
veuo l’a tsandjà…Me reste djeusto eun grou tsagreun : n’i
po pouchù contenié a eunseigné fran dammadzo!
25
SCUOLA MATERNA
26
SEZIONE A Alunni: Maxim, Luca, Alessandra, Nina, Christophe, Isabel, Denis, Amélie, Luca, Alessio, Nicolò, René, Massino,
Alessandro, Leonardo, Francesco, Ayman, Thomas, Marica. Insegnanti sez. A: Berlier Manuela, Besenval Michela
SEZIONE B Alunni Dennis, Nicole, Federico, Philippe, Valentina, Andrea, Annie, Tommaso, Saad, Marie Claire, Brian, Veronica,
Davide, Simone, Alice, Anna, Herman, Luca, Florian Insegnanti sez. B: Di Lanna Nunzia, Tovagliari Federica, Polini Tiziana
SCUOLA MATERNA
27
SEZIONE C Alunni: Arianna, Elisa, Mattia, Mark, Simone,
Sylvie, Beatrice, Giorgia, Javier, Sophie, Beatrice, Giulia,
Daniel, Matteo, Marco, Nelly, Hamza, Daniele.
Insegnanti sez. C: Brazzale Idelma, David Anita, Letey
Susanna
SCUOLE ELEMENTARI
CLASSE PRIMA
28
Gontier Pierre, Bartone Ylaria, Gorrex Sophie, Quendoz Michelle, Bertone Daniele, Blanc Simone, Vairetto Mathieu,
Boemio Claudio, Piccolo Claudio, Vitale Francesco, Ramolivaz Marie, Frison Lucrezia, Barmaverain Alessia, Scalise
Simone.
CLASSE SECONDA
Cardo Renato, Rahmi Hanane, Salamone Greta, Mammoliti Asia, Salza Christian, Borney Liam, Rapetti Noémie,
Scognamiglio Gennaro, Melina Alexia, Cairo Irene, Xhaferi Erika,Giovinazzo Aurora, Ducret Richard, Puglisi
Giuseppe, Bonoldi Simone, Blanc Laurent, Giaretto Sylvie, Mounim Noureddine, Ivan Alexandru-Ionut, Casetta
Alessandro, Correli Maurizio.
SCUOLE ELEMENTARI
CLASSE TERZA
29
Mungai Gregorio, Bovet Mathieu, Grumolato Erik, Kandila Younes, Trojvogli Elena, Borinatto Giada, Trento Sarah,
Champretavy Fabien, Ramolivaz Federico, Bionaz Cassandra, Grosso Elia, Granato Greta.
CLASSE QUARTA
Chizzo Nicole, Betemps Noemi, Jamali Adame, Berard Andrea, Menin Giulia, Puleio Veronica, Antohin Ana, Alberti
Lorenzo, Rossi Andrea, Borney Alessia, Turille Marco, Gerbelle Guillaume, Frison Rebecca, Carlin Corinne, Doko
Stelina, Flumero Christian, Gerbelle Diego, Celoria Rhémy, Boscolo Kevin, Rocca Federica, Diodato Simone.
SCUOLE ELEMENTARI
CLASSE QUINTA
30
Bertone Alessandro, Gioanetti Paolo, Accordi Marco, Pepellin Maurice, Girotto Leonardo, Jerusel Micol, Macrì
Barbara, Castagnino Marica, Grosso Sophia,Cerquetti David, Charruaz Mathieu, Stufa Marco, Stufa Marco, Blanc
Umberto, Jerusel Désirée, Canali Daniela.
INSEGNANTI
Perrier Lorena
Ferrarese Chiara
Delfino Elisabetta
Martinet Gabriele
Berlier Sonia
Vitale Manuela
Casavecchia Tania
Cavagnet Emma
Maiorana Daniela
Ricci Manuela
AYMAVILLES CALCIO VETERANI 2001
Nel gennaio 2001, per volere di alcuni ex giocatori, si è costituito il sodalizio
L
a nuova società è nata con lo scopo di riunire i veterani che hanno militato nelle due squadre del paese:
l’Aymavilles e il Saint-Léger, per formare un gruppo che
ha ancora voglia di dare quattro calci al pallone, divertendosi, tra amici.
Alla prima formazione hanno aderito ben 32 iscritti
che, suddivisi in due squadre, si sono ritrovati sullo
stupendo campo di Aymavilles il 28 aprile per la partita inaugurale. Vestiti con i colori sociali (bianco-blu
e granata) dopo tanti lisci e poco fiato, i partecipanti
hanno festeggiato la vittoria dei bianco-blu con una
mega grigliata preparata tra amici.
Durante il 2001, dopo faticosi allenamenti e amichevoli, siamo stati invitati ad alcuni tornei vincendone
tre (Saint-Marcel – Morgex - Issogne) e arrivando secondi a quello di Sarre.
Grazie alla Famiglia Teppex nel 2002 siamo riusciti a organizzare il nostro primo torneo: il Memorial
“TEPPEX TONINO” e visto il buon successo, i fratelli Teppex hanno espresso il desiderio di riproporre il
torneo anche negli anni successivi, tant’è che siamo
già alla settima edizione. Parallelamente nel mese di
settembre è nato, con le stesse caratteristiche, il Memorial “TRENTO CLAUDIO”, che grazie a Giovanni,
Flora e Christian continuiamo a organizzare .
A questi tornei nel corso degli anni hanno partecipato compagini come il Crer Regione V.D.A., i Maestri di
Sci, il Cogne, il Saint-Pierre, l’Aosta, il Quart, l’Olimpia, il Saint-Vincent, il Grand Combin, i Gentlemen’s
Pesaro, nonché due squadre di calcio femminile: il Torino Calcio e l’Aosta con Le Violette.
Durante la stessa estate si è partecipato e vinto il torneo di Gaby e il Direttivo ha deciso di chiudere l’annata sportiva con una gita a Venezia, con relativa partita
con una squadra locale; risultato a loro favore, ma per
noi una trasferta indimenticabile sulla laguna.
Nell’estate del 2003 in collaborazione con la Biblioteca Comunale siamo riusciti a organizzare un memorabile torneo dei Bar a cui hanno partecipato ben 75
giocatori suddivisi in quattro squadre, in cui figuravano vecchie glorie del calibro di Corrado Belley (Dado)
e giovani promesse. Divertimento e premi per tutti,
tanto che l’anno successivo ci siamo ripetuti anche se
con minor numero di partecipanti.
Ogni anno si susseguivano tornei e gite (a Finale Ligure, a Gabicce, sul lago di Como) e via via il gruppo
si cementava sempre più e, nonostante il fisiologico
cambio di giocatori, si arrivò al momento di iscrivere
la squadra a un campionato in piena regola: l’ OVER 35
UISP. Il campionato, lungo e faticoso, ci ha visti arriva-
re a due finali consecutive, perse entrambe per una rete a zero. Quest’anno con la stessa grinta, e un anno di
esperienza in più, partecipiamo al campionato OVER
35 ACLI e i primi risultati ci fanno ben sperare.
Nel corso degli anni diversi giocatori e non, si sono
alternati all’interno del Direttivo, organo trainante
delle attività, riuscendo a mantenere vivo lo spirito
di squadra, ma come non ringraziare persone come
i nostri Presidenti Onorari, Borney Dorino e Trento
Giovanni, il nostro attuale Presidente Teppex Bruno
che, nonostante l’età (classe 1942), in occasione dei
tornei indossa ancora la divisa e la fascia da Capitano giocando per diversi minuti, e i nostri affezionati
“supporter” che sfidano anche le serate più gelide per
non farci mancare il loro incitamento.
Inoltre, ma non ultimo, il nostro ringraziamento va
all’Amministrazione Comunale che ci consente di
usufruire di quella stupenda struttura che è il nostro
splendido Campo Sportivo.
31
GRAZIE A TUTTI !!
COURSA DI BOSSES
V
32
illeneuve e Arvier sono entrate da quest’anno ad
ingrossare le fila delle “Città del Vino” della Valle
d’Aosta: con Aosta, Aymavilles, Chambave, Donnas
e Morgex siamo a quota 7. L’Associazione nazionale
delle “Città del Vino” raggruppa le amministrazioni
che hanno scelto di promuovere i loro territori e le
loro produzioni viticole attraverso tutta una serie di
iniziative ed attività, con lo scopo principe di valorizzare il variegato e complesso ambiente della viticoltura e dell’enologia. Passiamo ora all’aspetto agonistico-goliardico dell’estate appena trascorsa. Oltre al
tradizionale appuntamento autunnale di Chambave,
quest’anno anche Aosta ha proposto la sua iniziativa
legata alle Città del Vino: una serata con una tappa del
Palio Nazionale delle Città del Vino è stata infatti abbinata alla Foire d’Eté e alla Notte bianca nella serata
del 9 agosto, nelle vie affollate del centro di Aosta. Ben
nove squadre tra cui tre piemontesi hanno dunque
corso una tappa regionale del palio nazionale. La competizione consisteva nello spingere una botte da 750
litri per farla rotolare nelle vie di Aosta attraverso un
percorso impegnativo con curve, salite e discese fino
all’arrivo in piazza Chanoux. La corsa, spettacolare ed
impegnativa soprattutto durante le numerose curve
sul percorso, si è conclusa con la vittoria della squadra
del comune di Nizza Monferrato – Cantina Sant’Evasio, con Morgex classificata al secondo posto, mentre
la valorosa squadra di Aymavilles composta da: Nicole Testolin, Alex Ducret, Silvano Berthod e Joël Gonthier, è giunta sull’onorevole terzo gradino del podio.
La Coursa di Bosse di Chambave, basata invece sul sistema, ormai collaudato, del trasporto della botticella
sulla portantina, si è svolta sabato 29 settembre ed ha
visto la squadra del comune di Aymavilles formata da
Moira Truc, Michel e Nadir Ducret, qualificarsi al secondo posto dopo l’agguerrita squadra di Aosta.
COURSA DI BOSSES
33
PALET STAGIONE 2008
A
nche quest’anno sabato 4 ottobre, con il trofeo Pont d’Ael, dopo un’avvincente gara e dopo una sana e confortevole merenda per i partecipanti, si è conclusa la stagione agonistica dei Palet.
Quest’anno i portacolori della nostra sezione, nelle gare di campionato regionale, si sono difesi più che egregiamente. Infatti abbiamo la coppia formata da Chapel Mirco e Savioz Sandro vice Campioni per la categoria “B” e
la coppia Bataillon Cesare e Chapel Marco vice Campioni per la categoria “C ”.
Nella ormai famosa “24 ore di Palet ”, svoltasi ad Arnad il 12-13 luglio, la nostra sezione aveva in gara ben 4
squadre, ma purtroppo la pioggia ci a messo lo zampino e la gara è stata annullata.
A partire dal mese di aprile fino al 28 settembre, i venerdì sera al laghetto, si sono svolte le sociali, che hanno
visto la vittoria finale di David Aldo con al secondo posto Bordet Marco ed al terzo Chapel Mirco.
Vorrei ringraziare il Comune di Aymavilles, per il suo aiuto sia come contributo erogatoci, e sia nell’organizzazione del “Trofeo Comune di Aymavilles” e a uguale modo ringrazio Monica ed Ezio Schianchi per il “ Trofeo
Laghetto”. Un ringraziamento anche agli sponsor “Atelier Valdôtain”, “Mondo Wind” e “P.I.M.E. s.n.c” che
con il loro aiuto ci hanno permesso l’acquisto delle nuove tute per i tesserati. Un ringraziamento va anche ai 36
tesserati della sezione che hanno partecipato alle sociali, alle gare di campionato ed ai vari Trofei e che hanno
anche aiutato nell’organizzazione delle varie gare.
Nel ringraziare nuovamente tutti, dai giocatori ai tifosi, un arrivederci per il prossimo anno.
Mirco Chapel
34
REBATTA – CHAMPIONAT D’AUTON 2008
A
ncora un successo per la sezione Rebatta di-z-Amaveulle, ottenuto meritatamente domenica 5 ottobre
nella finale di terza categoria.
Il Campionato autunnale, come consuetudine, si è svolto presso i campi regionali di Brissogne in quattro domeniche di gioco: le prime due giornate riservate alle qualificazioni, mentre le restanti due per le semifinali e
finali.
Quest’anno la nostra sezione ha iscritto tre squadre: due in terza categoria e una in quinta, quest’ultima composta da sei ragazzi alla prima esperienza di gioco.
Le due squadre di terza, invece, si sono presentate ben equilibrate e competitive. Purtroppo l’Aymavilles “A”
– capitanata da Carlo “Cali” Bataillon - è incappata nelle due giornate iniziali, non giocate al meglio, e per una
manciata di punti la squadra non è riuscita ad accedere alle semifinali. Tutt’altro epilogo è toccato all’Aymavilles
“B” che ha chiuso la prima tornata in testa alla classifica, dimostrando di essere già in buona forma.
Domenica 28 settembre la squadra qualificata per la semifinale ha avuto di fronte la più affermata formazione
di Doues. A difendere i nostri colori ci hanno pensato il capitano Elio Glarey e i suoi compagni: Matteo Guichardaz, Samuele Scalise, Stefano “Tcheunne” Berard, Andrea Testolin e l’inossidabile Domenico Berlier. La partita
è stata molto bella e combattuta ed ha visto le due squadre equivalersi sino alle ultime due o tre battute, quando
i “ragazzi” di Glarey sono riusciti a prendere un discreto margine di vantaggio e conquistarsi così la finale.
È stato pertanto un bel pomeriggio autunnale quello che domenica 5 ottobre ha fatto da cornice alle finali di
tutte le categorie. Sul campo di terza, l’Aymavilles “B” ha sfidato il Bionaz di Leo Zenoni e l’esito della gara si è
preannunciato, sin dall’inizio, molto incerto e equilibrato. Dopo le prime battute è il Bionaz a dover rincorrere e
alla quindicesima “baquétò”, a pari punti, grazie ad un finale giocato alla grande da Elio e compagni, la squadra
di-z-Amaveulle si è aggiudicata la partita, con un punteggio di tutto rilievo (930 punti) e soprattutto il titolo
autunnale. Complimenti!!! La giornata si è quindi conclusa in allegria, festeggiando il successo con un’ottima
cena in compagnia di amici e consorti. Ma non dimentichiamo la squadra di quinta categoria. Con Marcello
Guichardaz, a fare da traino, la squadra non ha centrato la fase finale per pochi punti, ma l’importante è che
abbiano preso confidenza con il gioco e che si siano divertiti. Un plauso anche a loro. Bravi.
E anche per quest’anno sono stati riposti i “legni” in cantina, in attesa del prossimo campionato primaverile,
sempre pronti a “dar battaglia”…..
Osvaldo Empereur
35
“STORIE IN BIBLIOTECA”
Mercoledì: Doposcuola con i nonni
Un petit cahier de mémoire
I quattro incontri che hanno avuto luogo ad Aymavilles dal 19 marzo al 7 maggio 2008 avevano come fine la trasmissione
intergenerazionale di avvenimenti e saperi ritenuti particolarmente significativi per la storia e la cultura locale. Si tratta,
come spesso accade con le storie orali, di racconti che, nella loro unicità e singolarità, illuminano episodi e periodi storici
relativamente vicini ma spesso totalmente sconosciuti alle nuove generazioni. Al termine di ciascuno di essi i bambini
partecipanti dovevano lasciare una traccia, scritta o disegnata, per dar conto delle sensazioni ed emozioni provate, delle
curiosità suscitate nonché del gradimento del tema proposto. Contemporaneamente si raccoglievano, registrandole, le
testimonianze dei nonni e degli esperti intervenuti. Per concludere questo lavoro sulla conservazione e trasmissione della
memoria occorreva raccogliere e rendere fruibile, per i partecipanti a questo progetto, ma anche per altri, il materiale
prodotto. Ecco dunque questo piccolo cahier de mémoire, una sorta di album dei ricordi come quelli che s’usavano un tempo
tra amici e compagni di scuola, che “mette in bella” l’esperienza degli incontri e ne conserva immagini e letture, emozioni
e testimonianze.
Maria Pia Simonetti
École de village
36
appuntamento h 14 a scuola
“Le bellezze della Valle d’Aosta sono certamente una cosa di cui andare fieri, ma non sono merito nostro, semmai il
nostro merito è non rovinarle – dice Maria Pia - Invece c’è una cosa di cui possiamo proprio vantarci: è la tradizione della
Valle in fatto di scuola. Una scuola dove già due secoli fa si insegnava a tutti a leggere e scrivere. E questo non succedeva
praticamente da nessuna altra parte.”
Che oggi si debba parlare di scuola è evidente. L’aula del doposcuola contiene degli strani vecchi banchi di legno, di legno
sono pure alcune delle cartelle messe in mostra, di legno gli astucci per le penne e qua e là si vedono oggetti non tutti
facilmente identificabili. È Emma Bochet che ha preparato questo vero e proprio allestimento, aiutata da Raffaella, e
sempre a Emma toccherà spiegare ai bambini a cosa servivano tutte quelle cose e com’era la scuola di un tempo.
Il compito di Maria Pia invece è introdurre l’argomento del giorno, fare domande a tutti e raccontare o leggere delle
storie. Oggi si è portata un grosso librone intitolato “Cuore” di Edmondo de Amicis. “La prima notizia di una scuola in
Valle – racconta Maria Pia - la troviamo nel testamento di un signore di Fontainemore, Pierre Aguetta, forse un emigrato
ritornato ricco al paese natale, che nel 1678 lascia alla sua parrocchia 1000 scudi di Aosta da investire per pagare lo
stipendio a un maestro. La seconda fu aperta a Gressoney-La-Trinité, sempre nella Valle del Lys mentre la terza, che
apriva solo i 3 mesi invernali ( il maestro era il parroco), fu ad Avise.
Alla fine del 1700 c’erano in Valle 110 scuole, cioè almeno una in tutti i comuni fuorché Bard e Chamois. Aosta stranamente
è stata tra le ultime ad averne una. Nel 1820, le scuole erano ancora di più: ben 261 di cui 59 maschili, 58 femminili e altre
79 probabilmente miste. Con il fascismo (1923 riforma Gentile) le scuole rurali vengono declassate a scuole sussidiate, e
diminuiscono drasticamente di numero.
Sapete che cosa si insegnava in queste scuole dove fino al 1904 si arrivava soltanto alla terza?
Lire, écrire, calcul, catéchisme, plein-chant.
Voi invece che cosa studiate oggi?”
I bambini si mettono a parlare tutti insieme.
“ A leggere”, grida uno; “A scrivere e a disegnare”, sta dicendo contemporaneamente un’altra.
“A scuola prima di tutto c’era il silenzio – interviene Emma - e c’era la lettura collettiva. Cominciava uno e quando la
maestra diceva: vai avanti tu, toccava a un altro; e guai se non seguivi le righe da leggere con il dito e se perdevi il segno!
Non potevi fermarti, chiedere la spiegazione delle parole. Non si poteva far niente... Non si disturbava durante la lettura.
Sentite cosa mi è successo: io ero sempre al primo banco e la mia compagna o io dovevamo sempre dare uno dei nostri
libri alla maestra e così leggevamo in due sullo stesso libro. E io delle volte mi annoiavo. Una volta, appena aperto il libro
di lettura, ho visto una fotografia e ho riconosciuto il personaggio fotografato Allora ho detto alla mia compagna: “Ma
questo è un signore che lavora con mio papà qui alla centrale di Aymavilles!”
E lei, in patois: “L’ei die l’uccello” – lo chiamano “l’uccello”, quello lì.
Io, a sentire quel soprannome, ho cominciato a ridere. La maestra ha visto che non stavo attenta e allora mi ha punita:
mi ha messo dietro la lavagna in ginocchio su un pezzo di legno, sullo spigolo del legno, e con le mani alzate. Ed è stata
una cosa terribile.
Provate! Si resiste solo cinque minuti con le mani alzate, poi non se ne può più. In più in quel momento è entrata mia
sorella maggiore, che faceva l’insegnante, per chiedere qualcosa alla mia maestra che era la fiduciaria, cioè faceva la
direttrice. Mia sorella mi vede in ginocchio e mi dà due sberle davanti a tutti i bambini e mi dice: “Vergognosa, fila a
posto! Poi vedrai cosa ti succede a casa!”
Io sono andata al posto, ho pianto e quando sono arrivata a casa ne ho preso delle altre da papà e mamma”. - E invece a
voi che punizioni danno quando siete birichini a scuola?, chiede Maria Pia
- A noi per punizione ci fanno saltare l’intervallo o ci danno dei compiti da fare a casa.
“Un’altra punizione – continua Emma - se qualcuno disturbava, erano le botte col righello. La maestra veniva al banco e
diceva: ‘Metti lì le mani!’ e pof, giù col righello, che era un righello di ferro quadrato.”
- Il mio nonno invece lo mettevano in ginocchi sui chicchi di mais – dice un bambino
- A me un signore di Fontainemore ha raccontato che, siccome non stava mai fermo, la maestra gli aveva messo in testa
un sacchetto di sabbia aperto e lui doveva stare immobile e tenerlo in equilibrio perché sennò appena si muoveva gli si
rovesciava tutta la sabbia addosso – ricorda Maria Pia
“Una volta, quando la maestra interrogava – riprende Emma - pretendeva che tutti sapessero a memoria le parole del
libro. La lezione di storia andava ripetuta esattamente con le stesse parole del libro. Garibaldi, Romolo e Remo… E
non dovevi fermarti. A volte ci sono bambini timidi che non
riescono a esprimersi, a parlare. E succedeva che questi bambini
incominciavano il discorso e non riuscivano ad andare avanti,
allora venivano puniti e la punizione era copiare due volte sul
quaderno tutta la lezione. E poi i genitori si arrabbiavano se il
figlio arrivava a casa con quella punizione, perché il quaderno
costava e a scrivere tutta quella roba si consumava tanta
carta.
Un quaderno doveva durare almeno tre, quattro mesi e non si
dovevano strappare fogli. Oggi le mamma cosa fanno quando
vedono i vostri pasticci?”
- Strappano i fogli.
“Figurati! Invece una volta nelle famiglie non c’erano soldi
e delle volte le mamme numeravano le pagine in modo che
scoprivano se il bambino aveva strappato delle pagine per non
far vedere i pasticci.
Per la stessa ragione non si facevano disegni sul quaderno. Era
tutto scritto. Poi non c’erano i colori, non c’erano i soldi per
comperarli, solo dopo la guerra, negli anni 50 si è cominciato
a fare i disegni.”
I bambini guardano Emma con interesse e commiserazione:
Ne ha passate, quella signora, da bambina! E che tempi duri,
una volta! Poi guardano le vecchie cartelle di legno e di cartone,
i grembiulini neri.
Maria Pia spiega che i grembiulini servivano a risparmiare i
vestiti, a ripararli dalle macchie di inchiostro.
I bambini sanno che non c’erano le lavatrici e raccontano che il
bucato era una cosa complicata che si faceva sul fuoco.
Maria Pia dice che c’era anche un’altra ragione per indossare
quei grembiulini: sotto uno poteva essere elegante o
rammendato, sporco o pulito, ricco o povero: il grembiulino
rendeva tutti uguali.
“E nel periodo del fascio – aggiunge Emma - era proprio una
divisa, ed era obbligatorio che fosse nero anche perché il nero era il simbolo del fascismo. Con il colletto bianco. Negli anni
Cinquanta abbiamo i primi colletti non più di cotone o di pizzo, fatti magari dalle nonne all’uncinetto, ma di plastica, di
tessuto sintetico.
Anche le cartelle erano un tempo fatte dai nonni, perché in tutte le case c’era un papà o un nonno che lavorava il legno
(ne mostra una che ha 110 anni!) e la cartella di legno in francoprovenzale, in patois, si chiamava “buite”. Sapete cosa
vuol dire?
- Scatola!, dice un bambino
“E cosa si metteva nella cartella? La penna, un libro e un quaderno. E la si portava sotto il braccio. Poi siccome così cadeva
e si scheggiava, hanno aggiunto una bretella di corda per metterla a tracolla.
E sapete a cosa serviva anche la cartella di legno? Serviva ai bambini delle frazioni, che allora non venivano a scuola con
il bus, ma a piedi, per fare le discese sulla neve: come una specie di slitta. Da una parte gli mettevano proprio due ferri
perché servisse come slitta.
Io andavo a scuola sempre a piedi: alle otto per andare, a mezzogiorno per tornare, alle due si rientrava e alle quattro per
tornare a casa.
Quando insegnavo ad Ozein, partivo da Aymavilles alle 6, per essere su alle 8 e mezzo. Arrivavo su che ero tutta sudata.
Le mamme dei bambini però andavano a scuola alle 7 e mezza e mi accendevano la stufa, così trovavo la scuola calda.
Avevamo una piccola stufa e tutti i bambini arrivavano a scuola al mattino con un pezzo di legno sotto il braccio e lo
mettevano in una cesta per alimentare la stufa. Se pioveva o nevicava, i bambini appena arrivavano si toglievano le
scarpe e mettevano quelle e la roba bagnata vicina alla stufa”.
37
“Quando avevo vent’anni c’era ancora la scuola. Otto, nove bambini, massimo dieci.
Venivano le maestre da Aymavilles. Fino alla terza: quarta e quinta andavano a Aymavilles”.
Si scendeva per La Poyaz, d’inverno usando la cartella di legno
come slitta, sulla neve che arrivava a mezza gamba”.
38
Nella foto: Riccardo Borney, Renzo e Guido Carlin, Aldo Montovert, Vilma e Carla Ducret, Carla Chapel, Guido Borney,
Paolina Carlin, Edda Ducret, Pierina Chapel, Lea Abram, Annetta Borney, Ines Gontier (insegnante), Eliseo Ducret, E.
Ouvrier, P. Borney, R. Bornery (1951, fondo Bérard, Archivio B.R.E.L.).
“Negli anni Cinquanta, quando i papà hanno cominciato ad andare a lavorare alla Cogne e arrivavano con i soldi nella
busta paga, le mamme hanno trovato in commercio le prime cartelle, che erano di cartone pressato ed erano molto più
leggere. Meno belle come estetica di quelle di adesso, erano in genere o nere o marroni. I bambini più ricchi avevano
la cartella di pelle. Anche le prime lavagne erano di legno. Poi sono arrivate quelle di ardesia e solo di recente quelle di
materiale plastico. Sopra si scriveva con il gesso e si cancellava con degli straccetti che si portavano da casa, forse di
canapa”
Uno degli oggetti sconosciuti è il tampone della carta assorbente, i bambini fanno ipotesi ma non riescono a indovinare
a cosa serva. Ci sono anche dei normali fogli di carta assorbente tutti scritti e macchiati.
“Su questo è rimasto il nome della proprietaria del quaderno: Varisella Alselmina, una signora di Saint-Vincent che mi ha
regalato tante cose. Questa invece – dice Emma mostrando il tampone - era la carta assorbente della maestra”
I bambini ancora non capiscono e Maria Pia spiega che la carta assorbente serviva ad asciugare l’inchiostro con cui si
scriveva una volta. Se non usavi bene la penna col pennino facevi tante macchie e se mettevi la mano o il braccio sulle
parole appena scritte ne facevi delle altre. Allora bisognava scrivere e subito asciugare bene.
L’inchiostro non era contenuto nella penna come adesso che è già dentro l’anima delle biro o nelle cartucce delle stilo. Era
dentro dei boccettini in cui si intingeva il pennino. Se sbagliavi o facevi una macchia, non c’era mica la cancellina, c’era la
gomma, ma se usavi troppo la gonna facevi il buco nel foglio e allora era un disastro perché dovevi strappare la pagina e
riscriverla tutta.
Riprende Emma.
“A scuola era la maestra che comperava l’inchiostro. Erano bottiglie da un litro con le quali la maestra riempiva i calamai
cioè dei boccettini che c’erano nei banchi. Erano bottiglie della Pelikan che noi compravamo in un negozietto che non
c’è più da anni dove trovavi di tutto: l’inchiostro, i fiocchi, i grembiulini, le cartelle. Era quello di Adelina Jerusel, per
chiamarla c’era un campanello all’inizio delle scale. Si suonava e lei scendeva e apriva il negozio.
Anche la maestra doveva tenere un diario e aveva un apposito calamaio per scriverlo, pieno di inchiostro nero. Poi ne
aveva un altro con l’inchiostro rosso per correggere i compiti dei bambini.
Se le ricorda, Maria Pia, quelle correzioni con la penna rossa sostituita poi dalla matita rossa e blu: i segni blu indicavano
gli errori gravi, quelli rossi, gli errori più leggeri. La maestra per dare il voto contava gli errori blu e quelli rossi. Si
partiva dal 10 che era il voto più alto e se avevi fatto più di
quattro errori gravi e prendevi meno di 6 il tuo compito era
insufficiente.
- Voi ce l’avete il voto?
- Abbiamo il giudizio.
- Uh!
Tutto questo parlare di segni blu e rossi fa venire in mente la
Maestrina dalla penna Rossa del libro “Cuore”.
Così Maria Pia lo apre e legge un brano in cui un maestro
racconta ai suoi scolari come essi siano la sua unica famiglia
e ragione di vita. L’insegnamento era infatti visto, un tempo,
come una vera e propria missione e gli insegnanti erano stimati
e rispettati come vere e proprie autorità morali e culturali.
Si leggeva tanto, una volta, il libro “Cuore”, dice Emma e
riprende a raccontare.
“Il lunedì era il giorno in cui si aggiungeva l’inchiostro nei calamai. Per i più piccoli lo faceva la maestra, gli altri i bambini
più giudiziosi provvedevano da soli.
La prima cosa che s’imparava a scuola era a scrivere. E si doveva scrivere in bella calligrafia.
Ogni bambino aveva un quaderno. La maestra scriveva la prima riga e i bambini dovevano copiare sotto, tante volte fino
a quando non avevano fatto uguale al modello.
All’inizio si facevano delle righe, le aste, poi dei tondi, poi con le righe e i tondi si facevano le varie lettere.
Poi si passava alle frasi che erano spesso insegnamenti come: “Non disubbidire” o proverbi come “Acqua torbida non fa
specchio”.
A scuola si seguiva un orario e c’era proprio l’ora di “Bella Calligrafia”.
Cento anni fa si usava un solo quaderno che serviva per i verbi, per l’italiano e per la matematica.
Nel periodo del fascismo ce n’era anche un altro su cui si doveva fare tutti giorni il diario della giornata. Era anche un
modo per imparare a scrivere”.
E a proposito di scrivere, Maria Pia chiede ai bambini di scrivere su un foglio la cosa che li ha più colpiti di quelle che
hanno sentito raccontare oggi. Poi chiede a Emma quanto durava la scuola nei tempi passati
“Un tempo, fino alla prima guerra mondiale, l’anno scolastico durava da Novembre a Marzo. Sapete perché? Perché tutti
i bambini dovevano andare ad aiutare in campagna o a pascolare le capre e le mucche.
Alla fine del 1800 a Aymavilles c’erano otto scuole. Ogni frazione ne aveva una: a Vieyes, a Sylvenoire, a Pont d’Ael e poi
ce n’erano tre o quattro nel capoluogo”.
I bambini scrivono con la matita i loro pensieri sulla giornata. Chi ha finito fa la prova con il pennino e l’inchiostro di una
volta. Non se la cavano male, anche se la Calligrafia è tutta un’altra cosa.
Maria Pia legge i fogli che i bambini hanno consegnato e, tra le cose che più hanno colpito, ancora più della cartella-slitta
per andare a scuola quando c’è la neve, ci sono i grembiulini neri da indossare sopra i vestiti, ma anche le punizioni di una
volta, la povertà e il fatto che in Valle ci fossero tante scuole e che Aosta abbia avuto la scuola più tardi di altri comuni
valdostani.
Ma ecco che entra in scena, con passo marziale e aria severissima, Raffaella vestita di un lungo grembiale nero. Parla in
francese con voce decisa e chiede ai bambini di stare zitti, di rispondere solo se interrogati e di chiudere ogni risposta con
“Madame l’Institutrice”.
- C’est l’école d’antan. Sortez et restez en silence!
- Oui, Madame l’Institutrice.
All’inizio i bambini ridacchiano e rumoreggiano, non si mettono bene in fila e credono sia un gioco. E infatti è un gioco,
un gioco vero, e quindi molto serio.
Maria Pia, Emma, qualche mamma e qualche nonna presenti restano in classe ad aspettare. Quelli che rientreranno
tra poco saranno bambini di un altro mondo, o meglio, di un altro tempo: silenziosi, disciplinati e straordinariamente
interessati a fare bene ciò che viene loro richiesto.
Che sia di questo che hanno bisogno?
Oui, Madame l’Institutrice.
39
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56ÈME RENCONTRE DES “SCHOLAE CANTORUM”
D
omenica 12 ottobre 2008 a Rhêmes Saint Georges, i cantori delle Scholae Cantorum di Aymavilles, Sarre
Chesallet, Cogne, Introd , Rhêmes Saint Georges e Saint Pierre, si sono ritrovati per la 56esima “Rencontre
des Scholae Cantorum”. La splendida giornata ha allietato i circa novanta partecipanti che dopo la messa solenne si sono ritrovati a festeggiare con canti e balli fino a pomeriggio inoltrato, con l’auspicio di ritrovarsi sempre
più numerosi l’anno prossimo ad Introd.
LES CHANTEURS DES AYMAVILLES
CERCANO NUOVI CORISTI
SEI INTONATO ?
LA MUSICA TI APPASSIONA E TI PIACE CANTARE ?
CHIAMA LA NOSTRA SEGRETARIA (Rosy) AL 3475915330
PER FISSARE UN INCONTRO E SAPERNE DI PIÚ CIRCA
LA NOSTRA ATTIVITÁ ARTISTICA…
… TI ASPETTIAMO!!!
FIENI A VIEYES
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CONSIGLI DI LETTURA
a cura di Lara Corradi
Ragazzi
La Maestra ha perso la pazienza (Dell’oro Erminia)
Dov’è finita la pazienza della maestra? I bambini la cercano dappertutto: forse l’ha mangiata il gatto, o il cane del custode, o l’orco che vive nel buco del muro!
Età di lettura: da 5 anni.
Jack l’acchiappamostri (Dougherty John)
Jack Slater è il più grande acchiappamostri del mondo, ma questa volta lo attende qualcosa di davvero grande e terribile! Così il ragazzino, in compagnia dell’orsetto Teddy, deve
armarsi della sua penna-torcia e scendere nel mondo dei mostri prima che sia troppo
tardi.
Età di lettura: da 7 anni.
42
Luci di mezzanotte (Ragusa Angela)
Una notte, correndo per tornare a casa dopo una serata tra amici, Alessio si scontra con
una ragazzina sconosciuta e le fa perdere il ciondolo d’oro che porta al collo. Nel tentativo
di trovarla per restituirglielo, il ragazzino viene coinvolto in un mistero ben più grande
di lui.
Età di lettura: da 9 anni.
Primo premio: secchione dell’anno (Stine R. L.)
Belzer è davvero un fallito? Solo perché indossa magliette con scritto “Ho bisogno di un
maestro privato e chiedetemi delle mie allergie?” O perché si gratta le croste dalle ginocchia e se le mangia? Anche i genitori di Belzer pensano che lui sia un fallito e vogliono
ritirarlo dalla Scuola Marcia. Ma non hanno fatto i conti con Bernie... Ogni anno la signorina Heinie assegna il Premio Heinie allo studente modello della quarta, e Bernie Bridges
vuole che Belzer vinca il premio. Così i suoi genitori dovranno lasciarlo alla Scuola Marcia.
Ma anche Sherman Oaks vuole vincere il premio. La domanda è: riuscirà Bernie a fare il
miracolo?
Età di lettura da: 8 anni.
Arriva il nuovo capitano (Garlando Luigi)
Tommi ha preso la sua decisione: ha lasciato le cipolline per andare a giocare nella giovanile dell’Inter. Tra i ragazzi di Champignon regna un’atmosfera un po’ strana... Il campionato infatti sta per ricominciare e una squadra senza capitano è come una meringa
senza la panna! Le cipolline, però, non si perdono d’animo e passano a Dante la fascia
da capitano. Decidono anche di far entrare in squadra un nuovo attaccante... Proprio lui,
l’insopportabile Loris dell’Accademia blu! Come reagirà Tommi all’idea che il suo peggior
nemico indossi la sua vecchia maglia?
Età di lettura: da 8 anni.
The little red hen (Davidson Susanna)
La piccola gallinella rossa ha trovato alcuni semi di granoturco… ma chi l’aiuterà a piantarli?
“Non io!” dicono i suoi tre migliori amici. Si meriteranno la squisitezza che la gallinella alla
fine preparerà?
The Little Red Hen finds some grains of wheat, but who will help her plant them? “Not I!”
say her three best friends. So do they deserve the treat at the end?
Età di lettura: da 8 anni Lingua: inglese
Uomini che odiano le donne (Larsson Stieg)
Adulti
Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l’invio di un dono
anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l’inquietudine di un
enigma mai risolto. Henrik Vanger decide di tentare per l’ultima volta di fare luce sul
mistero che ha segnato tutta la sua vita. L’incarico di cercare la verità è affidato a Mikael
Blomkvist giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione del mondo imprenditoriale. Blomkvist indaga a fondo la
storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
Corri (Patcher Ann)
Due fratelli. La loro madre adottiva è morta quindici anni prima. Una sera sono per strada,
durante un’accecante tempesta di neve - dal nulla compare un’auto; poi compare una donna,
una donna di colore, e si getta sotto l’auto, salvando la vita di uno dei due. Cominciano a
farsi delle domande: chi è quella donna; chi è la ragazzina che stava con lei; e perché somiglia
così tanto ai due fratelli. Da quell’istante drammatico prendono il via ventiquattr’ore cruciali
di rivelazioni, dolore, risentimento. Anche perché i due fratelli sono neri, e la loro famiglia
adottiva - una famiglia di bianchi - è una delle più facoltose di Boston, mentre quella donna
gira con sette dollari in tasca.
Se stasera siamo qui (Dunne Catherine)
Una riunione tra quattro amiche del cuore per festeggiare la loro amicizia: un quarto di secolo di
intimità condivise, tradimenti superati, differenze appianate. Claire, con i suoi uomini sempre
sbagliati; e la certezza che la vita non le darà mai l’unica cosa che ha sempre voluto. Nora, la
casalinga perfetta, che ha tenuto nascosto un segreto alle amiche per più di venticinque anni.
Maggie, che è sposata infelicemente da più tempo di quanto voglia ricordare. Geòrgie, altezzosa
e supponente, che ha fatto a modo suo più di quanto le sarebbe convenuto. Ma stasera la complessa trama di mariti, amanti e segreti che le ha tenute insieme sta per dipanarsi. E una delle
quattro donne non ha intenzione di esserci. A questo punto, le cose non potranno più essere le
stesse...
Cosmofobia (Extebarria Lucia)
Cosmofobia è ambientato nel quartiere multietnico di Lavapiés, a Madrid, e si basa su esperienze personali e sui racconti di operatori sociali. Sono venti vite che si incrociano, ritratto di
una nuova società multietnica. Ci sono i bambini di varie nazionalità, c’è il centro di auto-aiuto
per le donne, dove si incontrano ecuadoregne, marocchine, senegalesi e spagnole, con un tratto in comune: il fatto di aver subito maltrattamenti fisici o psicologici. Tra i bambini, le loro
famiglie e gli altri abitanti del quartiere si crea una sorta di “circolo sociale” che unisce persone
di varie età, razze e classi sociali: professori universitari e immigrati poverissimi, piccoli spacciatori e attricette disoccupate, giovani donne manager, impiegate, stiliste, modelli. C’è chi
non sa se il giorno dopo avrà da mangiare e chi ha appesi nell’armadio vestiti da 1800 euro.
Ti ricordi di me (Kinsella Sophie)
Quando Lexi si sveglia in un letto di ospedale, non ricorda proprio cosa le sia successo. È
convinta di avere 25 anni, di essere povera in canna, con una vita sentimentale disastrosa,
i denti storti e le unghie mangiate... E invece eccola fresca di parrucchiere, con una bocca
perfetta, mani curatissime, un lavoro da super manager e... un sacco di soldi! Sì, perchè
oltretutto è sposata a un bellissimo miliardario. Ma come è possibile? Il fatto è che lei in
realtà ora ha 28 anni, ma non ricorda nulla del suo passato recente, marito compreso, e
non riesce proprio a riconoscersi. Ma almeno ha la vita perfetta, e questo sembra un buon
inizio... o no?
Virus (Langan Sarah)
Corpus Christi, cittadina del Maine. Lois Larkin, entomologa ventinovenne, insegna alle
elementari nella scuola locale. La sua vita è un disastro: suo padre è morto suicida, la madre
è alcolizzata, il fidanzato l’ha lasciata e lei ha scoperto di aspettare un figlio. Ma la catastrofe avviene al ritorno da una gita nel bosco che Lois aveva organizzato per i suoi allievi.
All’appello manca un bambino. Uno strano, cattivo bambino, quel James Walker, sempre
pronto a gioire se un compagno si fa male... Il bosco viene setacciato. Ma James non si
trova. Qualcosa ha invece trovato lui. È l’inizio dell’incubo. L’inizio della peggiore epidemia
immaginabile: il virus non risparmierà nessuno.
Gli anomali (Goebel Joey)
I personaggi sono cinque. Luster, ultima frontiera dell’Amercan Dream, rockstar anche se figlio
del ghetto nero che a 24 anni vive ancora con i suoi fratelli, tutti pusher di crack. Opal, sexy
ottantenne e presenzialista da party. Ember, che anche se ha solo otto anni odia l’umanità e progetta di distruggerla. Ray signore iracheno di mezza età che ama l’America e tutti i suoi abitanti.
Aurora, satanista teenager in sedia a rotelle, detesta i giovani. Quando si pensa di aver visto tutto ecco che cinque personaggi del genere diventano amici inseparabili, aiutati dalla loro completa emarginazione nel Midwest americano, pieno di conformisti e di stereotipi. Un’amicizia che li
porta a formare una band e a cambiare orizzonti, girare il mondo, sconfiggere i pregiudizi...
43
LE-Z-AMAVEULLE
44
SU L’ARMANAQUE
45
CALENDARIO ATTIVITA’
Biblioteca di Aymavilles
4 dicembre
2008
Soirées au Château
ANDREA VIGON SI RACCONTA
Serata racconto sull’esperienza alle Paraolimpiadi di Pechino 2008, con la partecipazione
dell’Associazione l’A.V.R.E.S. (Associazione Valdostana Riabilitazione Equestre Sportiva),
presso
la Grandze del Castello alle ore 21.00
14 dicembre
2008
Festa di “Padàn é Madàn”
Giornata dedicata alla popolazione
dall’Amministrazione Comunale.
3 gennaio
2009
15 gennaio
2009
“più
anziana”
Concerto di Natale a cura di “Les Chanteurs des Aymavilles”
presso la Chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00,
V.I.O.L.A.
di
con
Aymavilles
la
con
il
pranzo
partecipazione
offerto
dell’Associazione
Soirées au Château
Serata dal titolo MONTAGNA PER TUTTI
L’Associazione Valdostana Maestri di Sci presenta il progetto “SCIO ANCH’IO” e l’Associazione
Antenne Handicap Valle d’Aosta presenta il progetto “AUTOUR DU MONT BLANC, presso la
Grandze del Castello alle ore 21.00
gennaio/febbraio
Carnevale nelle vie del paese a cura del “Comité di Quatro Tor”, a partire dalle ore 14.00.
2009
46
8 febbraio
2009
Concerts d’Hiver – edizione 2009
Concerto dell’ ORCHESTRA SPIRA MIRABILIS.
Musiche di Ludwig Van Beethoven, presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00
15 febbraio
2009
Concerts d’Hiver – edizione 2009
Musica classica presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00
ARS CANTICA CONSORT – formazione vocale e strumentale specializzata nell’esecuzione del
repertorio concertato o a voci sole, con l’uso di strumenti antichi e nel pieno rispetto delle prassi
esecutive storiche
22 febbraio
2009
Concerts d’Hiver – edizione 2009
Musica classica presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00
Quel delizioso orrore… Farinelli evirato cantore - Vita e canto di Carlo Broschi - di Guido Barbieri
e Sandro Cappelletto
Angelo MANZOTTI sopranista - Piero NUTI attore - Rita PEIRETTI clavicembalo - Alessandro
PEIRETTI violoncello - Davide SANSON tromba - Regia di Piero NUTI Musiche di: Georg Friedrich Haendel, Geminiano Giacomelli, Riccardo Broschi, Johann Adolph
Hasse, Domenico Scarlatti, Wolfang Amadeus Mozart.
8 marzo
2009
Soirées au Château
UN BRINDISI ALLE DONNE
Concerto aperitivo con degustazione di vini e presentazione dell’Associazione delle Donne del
Vino Valle d’Aosta, presso la Grandze del Castello alle ore 18.00
16 aprile
2009
Serata dal titolo IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Presentato dall’Associazione il Bruco e la Farfalla, in collaborazione
Solidarietà Valle d’Aosta, presso la sala del Consiglio Comunale alle ore 21.00
con
il
Coordinamento
NOTIZIE DALLA COMMISSIONE DELLA BIBLIOTECA:
I corsi che la Biblioteca propone (ginnastica posturale, armonica a bocca, pittura su ceramica, inglese)
sono aperti a tutti i residenti e, per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Bibliotecaria (0165.923826).
La Biblioteca in collaborazione con l’Associazione L’Agroù proporrà nel 2009 degli incontri mensili con
le discipline bio naturali e terapie complementari, al fine di rendere esperienziale un approccio olistico
al proprio benessere. Le consulenze saranno gratuite e si terranno presso la Biblioteca Comunale.
In primavera la Commissione organizzerà una gita a piedi nei boschi di Aymavilles con esperti
dell’ambiente e del territorio.
Q
ue ce soit la quantité de pain qu’on
cuisait vers la Noël pour se nourrir
l’année durant, que ce soit le petit tas
de réserves disparates que les fourmis
accumulent pour l’hiver ou bien encore le
petit trésor en pièces en alliage autrefois
conservé sous le matelas bourré de
feuilles de maïs, le mot gnalèi (ou gnalet),
intraduisible dans d’autres langues, est
l’ensemble de la fatigue déployée, de la
peine soufferte pour assembler ce qui est
précieux, du bonheur intime et du sens
de sécurité et de confiance pour l’avenir
qui en découlent.
Ainsi, notre gnalèi, composé de paroles et
de phrases jaillies de nos champs, de nos
prés, de nos vignes, de nos bois et de nos
rochers, est le réservoir fertilisant qui
veut alimenter et revigorer nos anciens
parlers pour qu’ils nous aident encore à
mieux comprendre le Pays qui change.
47
Perqué le joué di popón tsandzon
coleur aprì tchica de tèn
S
on de sellule de l’iris – le mélanosite – que désidon la coleur
di joué. Seutte sellule fabreuccon eun pimàn ros que l’è la
mélanina (lo mimo pimàn que baille la coleur a la pi, i pèi di cor
é a sisse de la tita). Can y è bièn de mélanina, l’iris l’è rossa ou
piatro nèye. Sènsa le mélanosite, l’iris l’è pésa : l’è pa d’atro que
la coleur di sellule pi cllée.
Eun tèn preun de mélanosite baille la coleur dzana que, miclléye
avouì lo bleu, baille totte le variétó di ver canque i ros.
Can nèison, le popón l’an caze todzor le joué pése é eun pou po
savèi queunta sarè la leur coleur aprì, perqué l’iris l’a panco de
mélanosite. Tchica per cou, le mélanosite prodouèison le pimàn
é l’iris tsandze coleur.
Se lo popón l’a le joué teup, pou se fiye que vardèye seutta
coleur pe totta sa via, mi se le joué son cller l’è caze cheur que
vegnerèn pi teup le premì mèis, eun crèisèn. De riilla, la coleur
tsandze pamì tan aprì chouì mèis ou l’an de via mimo se catche
petchoù tsandzemèn pouon lèi itre euncó deun le dou premiz-àn.
Prèi de : www.cybersciences.com, écrì pe Philippe Chartier
L’ours é lo petchoù berdjé
D
48
edeun na crouéye mèizón totta soletta protso di bouque, itae eun vioù avouì son rémèinoù. L’ayàn
eun troupì de fèye, le-z-eun-e blantse é d’atre néye.
Lo mèinoù le mén-ae eun tsan deun lo bouque. Mènque caessae la pi gracheuiza, dijet : « Dze lo si beun que
vo lamerio depì ripé l’erba fritse bo eun plan, mi no fo euncó la séyé é la catché pe vo baillé pequé d’ivir ».
Deun lo bouque, po llouèn de salla
crouéye mèizón, l’ie eun pro avouì
eun petchoù vevié i mèntèn. Lo
berdjé s’aplantae lé tcheu le dzor,
devanque torné i mitcho, pe conté
le fèye dimènque le-z-abéae :
« ... dezeouet... trèntecattro...
seuncanta ».
Eun bo dzor, fran lé, l’a vu arrevé
eungn ours : « Lo bouque l’è de
mé ! Te bitche pouon po ité sé ! »,
l’a deu l’ours eun fièn sèmblàn de
seité su le fèye.
Lo berdjé l’a préyà : « Queutta
pédre mon troupì, te demando
soplè : padàn é mé n’èn rènque so
pe vivre ! ».
L’ours s’è drichà su le patte dérì é
l’a deut : « Dze vouì fran te baillé
an chanse. Se te me di vèyo de-zàn n’i, te queutto totte le fèye. Te pou lèi pènsé canque demàn, mé torno-pi sé a la mima euya ».
Lo berdjé, avouì le tsambe que lèi trevolaon, l’è tornó i mitcho é l’a to contó a padàn. Lo vioù l’a tchica
mezató é aprì l’a deut : « Fé-té po de croué san, mon rangot, lèi fièn-pi preui no an djestra ! L’è po deut
que eun grou ours sièye pi feun que eun vioù ommo… Oueu dèinon-a va maque eun tsan deun lo bouque
comme rèn fuche ; mènque t’i lé, couilla tcheu le bovatchón que te vèi é coppa de brantseillón atò le foille
i verne per lé ».
Lo petchoù berdjé l’a fé comme padàn la deu-lèi : l’a couillà eun dzèn so de bovatchón, l’a copó eun mouì de
brantseillón atò le foille, l’a tot eumblitó protso di vevié, i meussèn é l’a llétó la matse atò de fiselle gropéye
d’eungn abro a l’atro ieui lo bouque l’ie pi rer. Aprì to si travaill, l’a pènsó : « Ara n’i po d’atro a fiye que me
catché dérì eun bouèissón é attèndre ».
Can la leunna l’è secondua dérì la becca, l’ours l’è arrevó. L’è tsizù di gnoule, s’è drichà su le patte dérì é l’è
itó a botse iverta :
Que de boboroille…Que de foforoille,
Magrì me sènt an, n’i jamì vu-nèn seu tan !
Can la leunna s’è catchéye, lo berdjé, que l’ayè tot acoutó amoddo, l’è chortù de la catse é l’è tornó i mitcho
to gué : « Padàn, t’o fran aù eungn’idó formidabla ! ».
Lo leundemàn, l’et alló abéé le fèye ieui lo bouque l’ie pi rer. To de souite, l’ours l’et arrevó tchica calandro.
S’è lévó su le patte dérì é l’a demandó : « Adón, so-teu me diye vèyo de-z-àn n’i ? ».
« T’o sènt an- l’a repondù lo berdjé- é l’è l’euya que te t’èn alléye ! ».
L’ours s’è mordù an patta pe la radze, l’è partì deun lo bouque é l’è pamì tornó.
Prèi de : Alexis Bétemps et Lidia Philippot, Merveilles dans la vallée - Le Val d’Aoste conté
-Collection Le miel des contes, Imprimerie Slatkine, Genève 2006.
La conta di sa tchévrèi
E
un cou, l’ie an tchèvra que l’ayè sa tchévrèi. Eun dzor, la tchèvra s’èn va deun lo bouque tchertché de
pequé, mi, devanque chotre, dit a se croué : « Prégnéde meulle varda d’ivrì la pourta a qui sovoille ; y
è eun gramo leui que vionde sé alèntor é atèn po d’atro que de no balafré ! ».
La mamma l’ie panco bièn llouèn di
lènder de la pourta que le tchévrèi sènton
tabeché é braillé : « Ivréde-mé ! Ommo,
ivréde-mé ! ».
Le croué s’apesèison to de souite que l’è
po mamma : la vouése l’è tro forta é lo
deuit... gnanca nèn prédjé !
Tabeucha que te tabeucha, lo leui
desbènde po, mi le tchévrèi lèi baillon po
fèi.
Adón, lo leui, greundzo comme eun
pet, déside de prédjé tchica pi dous. Va
eumpreunté de mi eun tchi eungn amì,
nèn gorbelle an balla couilló é, atò la
gordze plén-a, torne tabeché a la pourta
di tchévrèi.
Lo pi alavia di sat va protso la fenitra é
vèi an grousa patta totta nèye pouzéye
deussù lo resilo. L’è cheur po la cocca de
mamma !
Lo leui, eunradjà, gremelle : « Bougro de carogne que v’ide po d’atro, po mézo de vo tchapé ! ».
S’èn vat i meleun é se caye deun la faèina. To blan comme la nèi, torne tabeché a la pourta. Si cou, le
tchévrèi crèyon fran que sièye mamma é ivron. Lo leui èntre comme la pirafoudra é le tchappe eun aprì
l’atro : Touéno a la coueugne di piillo, Freussón dézò la tabla, Frioleun deun lo fornet, Verneucca su deussù
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lo beuffet, Mofletta dérì la pourta é Porsoleun dérì le ridó. È lo satchimo ? Peussepot, lo pi petchoù, s’è
catchà dedeun la peundeulla é lo leui lo troue po.
Aprì an balla pouza, mamma torne i mitcho. Lo queun dézastre ! Mèizón l’è totta pe l’er é di tchévrèi
gnanca mi la poussa.
Le crie eun pe eun : « Touéno ! Freussón ! Frioleun ! Verneucca ! Mofletta ! Porsoleun ! Peussepot ! », y è
po cor d’ama.
A fose de sèntì vouaillé, lo tchouèinì chor de la catse, lèi conte sèn que l’è capitó é eunsèmblo van tchertché
lo leui.
Lo vèyon-tì po eundremet dézò an planta atò la botse iverta, lo vèntro conflo é la lènva pèndoillón?
« L’è lo momàn bon », di mamma todzèn, todzèn. Atò de balle fosette coppe la panse i leui : Touéno,
Freussón, Frioleun, Verneucca, Mofletta é Porsoleun dzeufflon foua san é veusto. Adón mamma lèi dit :
« Vitto, vitto ! Alléde prènde de bèrio ». Atò sisse bèrio eumplèi si grou bidón é lo queui.
Lo leui, aprì an serta pouza, se rèche, se froute la panse é dit : « Mondjemé la queunta sétchinna ! Outeu dzouyé que n’i panco pasó bo sisse croué tchévrèi ? ». Avouì salla grousa beudda, va tchertché d’éve i
pouis ; se diclle bramènte alènsón é lo pèis di bèrio lo fé tsire deun salla borna teuppa.
La djounna é se tchévrèi l’an to vu sèn que l’è capitó é son gué comme de lèire : « Na que dzèn ! Lo leui l’a
fiolató deun lo pouis : féyèn ribotta canque demàn ! ».
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Tradouì de: Rita Decime, Conte pe le petchoù de inque - Contes pour les enfants d’ici
-Tome II , Histoires d’animaux, Musumeci Editeur, Quart (Ao) 1984
Collaborateur d’Aymavilles pour les traductions: Liliana Bertolo
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Tutta la popolazione è invitata a partecipare alla
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in biblioteca testo e foto entro e non oltre il 30 aprile 2009.
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