pdf le-z amaveulle - aymavilles- hiver 2008
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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione AP dl.353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n.46) art.1 DCB (AOSTA) Infovallee n° 14-2008 Infovallée 2008 Pagina 3 Editoriale Sommario Pagina 4 L’ARC di Aymavilles Pagina 5 Elenco deliberazioni Giunta e Consiglio Comunale Pagina 8 Il punto informativo del Parco Nazionale del Gran Paradiso Pagina 9 L’alpeggio del Grand Nomenon – Un po’ di storia e il futuro Pagina 11 Trouveur Valdotèn – Cromozome Pagina 12 Gardaland Pagina 13 Il Castello di Aymavilles si tinge di rosa Pagina 14 “Dottore, come ci si può accorgere di un nodulo al seno?” Pagina 15 Associazione V.I.O.L.A. Pagina 16 Soirées au Château – SOLIDART 2008 Pagina 18 TAITH – VIAGGIO Pagina 19 COME I POLLINI DEI FIORI Pagina 20 Une journée au four de Sylvenoire Pagina 22 Le Misée d’Ozein Pagina 24 I ricordi del giovane Maestro Lino Boniface Pagina 26 Scuola Materna Pagina 28 Scuole Elementari 2 Pagina 31 Aymavilles Calcio Veterani 2001 Pagina 32 Coursa di Bosses Pagina 34 Palet stagione 2008 Pagina 35 Rebatta – Championat d’Auton 2008 Pagina 36 Storie in Biblioteca Pagina 41 56ème Rencontre des “Scholae Cantorum” Pagina 41 Fieni a Vieyes Pagina 42 Consigli di lettura Pagina 44 Le-z-Amaveulle su l’Armanaque Pagina 46 Calendario attività Biblioteca Pagina 47 B.R.E.L. Pagina 51 Foto di gruppo Periodico semestrale - DICEMBRE 2008 - 19° anno - n° 62 Infovallee n°14-2008 Reg. Trib. Di Aosta n.5227-11-88 Poste Italiane S.p.A. in AP D.l 353-2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 DCB (Aosta) n. 14-2008 Gestione Editoriale: Le Roy. S.r.l. (Verrès) tel.0125 929221 e-mail: [email protected] online: www.24orenews.it Testata: Infovallee Direttore Testata: Dario Bordet Impaginazione e Grafica: [email protected] Stampa: ALMA Tipografica s.r.l. – Villanova Mondavi (Cn) Hanno collaborato Antonella Berlier Antonio Cozza Associazione V.I.O.L.A. B.R.E.L. Barbara Vendemmia Daniel Tazzara Denise Marguerettaz Fedele Belley Gabriella Laffranc Gilbert Imperial Lara Corradi Lino Boniface Loredana Petey Luciana Blanc Perotto Luigi Pepellin Luisa Vuillermoz Marco Petey Maria Pia Simonetti Milena Carlin Mirco Chapel Osvaldo Empereur Paolo Sartore Raffaella Foudraz Renzo Testolin Scuola Materna Scuole Elementari Susanna Belley Trouveur Valdotèn Le-z-Amaveulle n.02/2008 Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte de “Le-z-Amaveulle” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98perlatuteladellaPrivacy nelleTelecomunicazioniedalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Cher z-Amaveulèn L’anno volge al termine e, come d’abitudine, insieme agli auguri, voglio condividere argomenti che hanno maggiormente caratterizzato questo ultimo periodo. Affrontando temi quali Castello, strutture adiacenti, Pont d’Ael, rischio di ricordare i tempi estremamente lunghi che ci separano dall’inizio dei lavori: sono tempi lunghi e non sempre giustificati. Ora si cominciano a vedere i primi risultati e questo, mi auguro, mitighi l’impazienza di tutti. Il Castello sta riacquistando il suo antico splendore e, come certamente avete avuto modo di notare nel corso della recente festa patronale, è destinato a diventare il fiore all’occhiello del comune e del panorama turistico che stiamo impostando con risultati soddisfacenti. Mi riferisco al progetto Arc d’Aymavilles, al nuovo sito web e ai momenti di formazione che stanno coinvolgendo i nostri operatori economici. Nell’ottica di sviluppo turistico si destineranno le ex scuderie a risalto del polo enologico già molto presente sul nostro territorio. Entro fine anno si appalteranno i lavori di messa in sicurezza del Pont d’Ael, primo passo per una rivalorizzazione del monumento storico. Un progetto Interreg ne studierà la miglior destinazione. Altri lavori strutturali ci hanno impegnato nel corso del 2008 e sono sottoposti alla vostra valutazione. Vorrei però, utilizzare lo spazio che mi rimane per soffermarmi su impegni meno tangibili, ma che ritengo molto importanti. Mi riferisco alla partecipazione volontaria di tanti di voi in molte associazioni presenti ad Aymavilles; mi riferisco alla presenza spesso umile di tante persone che vogliono essere utili alla società; mi riferisco, ovviamente, all’impegno economico organizzativo che profonde l’Amministrazione comunale in questo settore. Ad Aymavilles sono presenti 18 associazioni: Pro Loco, Avis, Alpini, Adas, Sci Club Drink…e così di seguito, senza dimenticarne alcuna. Tutte molto importanti per il servizio che riescono a generare a favore della collettività e per il momento di aggregazione che favoriscono in paese, forse l’ultimo in una società sempre più isolata. Senza sprofondare nella retorica e nella tristezza, sentimenti che non mi appartengono, ho avuto modo di riflettere quanto sia importante una associazione quale la cantoria in un paese. Riporto questo esempio perché partecipando ad un funerale, officiato in un comune alle porte di Aosta, la tristezza dell’occasione si è acuita ancor di più dall’assenza di un canto, dall’assenza dell’organo e della sua sacralità. Non siamo abituati. Sembrerà strano, ma quando andiamo in chiesa, quale sia l’intensità della fede, sentiamo il bisogno di una coralità che si esprime anche con l’ascolto dell’organo e della cantoria. Noi che scandiamo tutti i momenti più significativi della nostra vita, dal battesimo al matrimonio fino all’ultimo saluto, contiamo anche su questa sacralità. Ci accorgiamo di questa assenza nei casi a cui mi riferivo poc’anzi e per questo motivo ringrazio la nostra cantoria per non farci mai mancare la sua voce, così come ringrazio tutte le associazioni operanti sul nostro territorio. È tempo d’auguri, è il momento di ricordarsi dei collaboratori, dagli amministratori ai dipendenti comunali, alle autorità civili e religiose della nostra comunità ma anche delle persone che per vari motivi non stanno bene, di chi si impegna quotidianamente per far crescere la società, dei bambini e delle persone anziane. Buon Natale e Buon Anno. Belley Fedele Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli, donate loro sempre un gaio sorriso; donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore. Madre Teresa di Calcutta 3 RASSEGNA STAMPA ARC D’AYMAVILLES www.aymavilles.vda.it Tratto dalla STAMPA del 12-06-2008 Aymavilles presenta le idee per il rilancio del Turismo N elle due scuderie attigue al castello, domani alle 18 verrà presentato alla popolazione «ARC di AYMAVILLES», progetto finanziato con fondi europei studiato dal Comune per una valorizzazione delle risorse locali. L’obiettivo? Attrarre il turismo in una località la cui offerta diversificata non ha ancora avuto un vero decollo. Non a caso, sono stati coinvolti i residenti, con un questionario nel quale sono state fatte domande mirate a conoscere quale sia la loro visione del turismo e quali offerte vorrebbero. «È stata un’indagine proficua - dice il sindaco Fedele Belley - considerata la notevole partecipazione. Il 93 per cento della popolazione ha espresso interesse ad essere informata sulle iniziative comunali nell’ambito turistico». Il castello, ancora in fase di ristrutturazione, sarà riaperto nel 2010. Le ex scuderie, le «grandze», in cui sono terminati i lavori di recupero, saranno oggetto di studio per il loro utilizzo. E il Pont d’Ael, esempio di ARChitettura romana, verrà esaltato con un intervento di riqualificazione di edifici considerati determinanti allo sviluppo turistico dell’intero villaggio. 4 Tratto dalla STAMPA del 17-06-2008 La sfida di Aymavilles è il turismo sostenibile U n progetto, «ARC di AYMAVILLES», realizzato da Projet Formation, un logo identificativo delle principali caratteristiche storiche e culturali del territorio studiato dall’ARChitetto Luigi Bochet, un sito (www.aymavilles.vda.it) affidato alla società Net be di Jean Paul Lustrissy e una ricerca territoriale diretta dal docente universitario Luca Savoja. È affidato a queste opere il programma dell’amministrazione di AYMAVILLES, committente del progetto, di offrire un sistema turistico che rifletta il «volto» del paese, con le sue peculiarità storiche, culturali, naturalistiche, paesaggistiche. L’innovativo lancio turistico è stato presentato, venerdì, nella scuderia del castello. Presenti gli abitanti, diventati protagonisti nella costruzione di questo prodotto turistico condiviso e finanziato dall’Unione Europea con 90 mila euro. Soldi che, assicurano i coordinatori, sono stati commisurati alla validità del progetto. «È la fotografia del territorio - ha detto Cristina Deffeyes, coordinatrice di Projet Formation -, una mappa in cui sono illustrati elementi di turismo conosciuti e anche meno noti, ma, forse, più ambiti dai villeggianti alla ricerca di autenticità». Un progetto finalizzato «a capire come si configura il nostro futuro turistico», ha detto il sindaco Fedele Belley. Una sfida aperta per il Comune deciso a valorizzare le sue potenzialità per aprire a un turismo sostenibile. «È il nuovo ruolo del Comune di coordinamento, cioè, dei processi di sviluppo - ha detto Ezio Donzel di Projet Formation -. Come riuscire a vendere al meglio le ricchezze del territorio». Nell’incontro è stato sottolineato il rilevante livello di partecipazione degli abitanti, coinvolti da Marco Carlin; un buon risultato per migliorare un bene collettivo. È emerso il concetto secondo cui le bellezze naturali e culturali non «sono più sufficienti. Sono attrazioni, non prodotti», hanno concordato i relatori. Una particolare attenzione la merita, hanno detto i fautori, il sito Internet, «galleria della comunità con schede personalizzate». Viticoltori, musicisti, strutture ricettive, servizi sul territorio, curiosità, siti storici, culturali, ricreativi. «Un sito avvertito dalla popolazione come qualcosa di proprio», ha concluso Cristina Deffeyes. ELENCO DELIBERAZIONI GIUNTA COMUNALE 48. 8/05/2008 PROROGA TERMINI ESPROPRIATIVI LAVORI DI RIPRISTINO DELLA VIABILITA’ LUNGO LA STRADA DI COLLEGAMENTO DELLA FRAZIONE OZEIN ALLA S.R. 47 49. 15/05/2008 LIQUIDAZIONE SALDO AGLI INGG. BERZIERI E PEAQUIN PER INCARICO DI PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA DEI LAVORI DI SISTEMAZIONE E POTENZIAMENTO DELLE CONDOTTE DI ADDUZIONE AI SERBATOI E DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE ALLE FRAZIONI ALTE CON IMPIANTI DI TELECONTROLLO E TRATTAMENTO DELLE ACQUE Euro lordi 39.750,06 50. 15/05/2008 LIQUIDAZIONE SALDO ALL’ING. VERDOIA PAOLO PER IL COLLAUDO STATICO DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E RIORDINO DELLA RETE IDRICA E DI QUELLA FOGNARIA CON SEPARAZIONE DELLE ACQUE BIANCHE DA QUELLE NERE Euro lordi 3.468,40 51. 15/05/2008 AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA A FAVORE DELLA COMMISSIONE EDILIZIA COMUNALE Euro 500,00 52. 15/05/2008 RIAPPROVAZIONE DEL CONTRATTO DI COMODATO TRA IL COMUNE DI AYMAVILLES E LA FONDATION GRAND PARADIS 53. 22/05/2008 PRELIEVO DI SOMME DAL FONDO DI RISERVA 54. SERVIZIO SCUOLABUS COMUNALE 22/05/2008 55. 29/05/2008 APPROVAZIONE BOZZA DI CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELL’8^ MOSTRA-MERCATO DELL’ANTIQUARIATO, DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE 56. 29/05/2008 APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DI UN PIAZZALE ALLA LOCALITA’ OZEINBELLEY Euro 115.000,00 57. 29/05/2008 TAGLIO ALBERO DI NOCE – AUTORIZZAZIONE E PERMUTA 58. 29/05/2008 CRITERI DI ESONERO DELL’OBBLIGO DI AUTORIZZAZIONE PER PARTICOLARI ATTIVITA’ AI SENSI DELL’ART. 11, COM- MA 5 DELLA L.R. 29 MARZO 2006, N. 9 “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TUTELA DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO”. MANIFESTAZIONI E SPETTACOLI A CARATTERE TEMPORANEO 59. 29/05/2008 MOBILITA’ VOLONTARIA – ART. 29 – 2° COMMA, LETT. B DEL C.C.R.L. 24 DICEMBRE 2002. AGENTE DI POLIZIA LOCALE – CAT. C1 60. 05/06/2008 APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DI MARCIAPIEDI DAL PIAZZALE COMUNALE ALL’EDIFICIO PLURIUSO Euro 213.850,99 61. 05/06/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE BIENNALE “BATAILLE DES REINES” Euro 1.710,00 62. 05/06/2008 APPROVAZIONE BOZZA DI CONVENZIONE PER LA RISCOSSIONE DELL’IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI PER L’ANNO 2008 63. 12/06/2008 AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE PER LA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES” Euro 3.000,00 64. 12/06/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER L’ACQUISTO DI OMAGGI IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI VARIE Euro 1.844,59 65. 12/06/2008 REALIZZAZIONE DI NUOVO ACCESSO CARRAIO DI PERTINENZA DI UN FABBRICATO DI PROPRIETA’ DEI SIGG. LEVTEEVA ELENA E IGREVSKY ALEXANDER IN FRAZ. OZEIN 66. 12/06/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA A FAVORE DELLA COMMISSIONE EDILIZIA Euro 400,00 67. 19/06/2008 PROPOSTA DI ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE DIRETTE 68. 19/06/2008 MODIFICAZIONI AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE E ULTERIORI ASSEGNAZIONI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI RISORSE FINANZIARIE DERIVANTI DA VARIAZIONI DI BILANCIO APPROVATE 69. 19/06/2008 RINNOVO CONVENZIONE PER CAMPO SPORTIVO COMUNALE 5 70. 17/07/2008 CONTROLE DE LA TENUE DU FICHIER ELECTORAL 71. 17/07/2008 RICHIESTA CONTRIBUTO PER LAVORI DI RICOSTRUZIONE E RECUPERO FUNZIONALE DELLE STALLE E DEGLI ACCESSORI RURALI DELL’ALPEGGIO IN LOC. NOMENON DEL COMUNE DI AYMAVILLES Euro 15.000,00 72. 17/07/2008 RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – SOCIETA’ GINNASTICA OLIMPIA AOSTA 73. 17/07/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 13 E 14 APRILE 2008 E DELLE ELEZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 25 MAGGIO 2008 Euro 218,00 74. 17/07/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DEI REFERENDUM PROPOSITIVI Euro 96,00 6 75. 17/07/2008 AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA PER LA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES” Euro 2.340,00 76. 17/07/2008 SCRITTURA PRIVATA DI CONTRATTO D’AFFITTO DI FONDI RUSTICI CUC MARCO 77. 17/07/2008 PROGETTO E SITO “ARC D’AYMAVILLES” – MONITORAGGIO TERRITORIO – INCARICO Euro 1.500,00 78. 31/07/2008 APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI SISTEMAZIONE DELL’AREA ADIACENTE IL CAMPO SPORTIVO Euro 300.000,00 79. 31/07/2008 LIQUIDAZIONE SPESE PER LA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMAVILLES” Euro 2.638,00 80. 07/08/2008 AUTORIZZAZIONE ALL’EFFETTUAZIONE DI SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELL’8^ MOSTRA-MERCATO DELL’ANTIQUARIATO, DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE E DELLA GARA DI PALET ORGANIZZATA DALLA SEZIONE DI AYMAVILLES Euro 780,00 81. 07/08/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DI UNA GARA DI SCI NORDICO Euro 360,00 82. 07/08/2008 ESAME RICHIESTA SIG. SCALISE MASSIMO PER AUTORIZZAZIONE DEMOLIZIONE DEL MURO COMUNALE E POSA DI RECINZIONE IN LEGNO LUNGO LA STRADA COMUNALE N. 48 MOULINS – ST. LEGER IN FRAZIONE MOULINS 83. 21/08/2008 AFFIDAMENTO INCARICO ALL’ARCH. MARCHISIO ANDREA PER L’INDIVIDUAZIONE CARTOGRAFICA DEGLI AMBITI DELLE COSTRUZIONI NON SOTTOPOSTI ALL’OBBLIGO DI COPERTURA DEL TETTO IN LOSE DEL COMUNE DI AYMAVILLES Euro 5.410,08 84. 21/08/2008 CONCESSIONE GRATUITA DI LEGNAME A FAVORE DEL CONSORZIO DI MIGLIORAMENTO FONDIARIO DI OZEIN, DELLA PRO LOCO E DELLA FONDAZIONE BIVACCO GONTIER. 85. 28/08/2008 APPROVAZIONE, AI SENSI DELL’ART. 16, COMMA 2, DELLA L.R. 1/2006 (DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE, ABROGAZIONE DELLA L.R. 10 LUGLIO 1996, . 13) DELLE MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA DI CUI ALL’ART. 16, COMMA 1, DELLA L.R. 1/2006 MEDESIMA 86. 03/09/2008 LIQUIDAZIONE DI UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER LA SISTEMAZIONE DELL’AREA VERDE DELLA CASA FAMIGLIA SAINT-LEGER, SOC. COOP. SOCIALE ONLUS Euro 2.000,00 87. 03/09/2008 RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – PK PRO SERVICE SAS 88. 03/09/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN OCCASIONE DELL’8^ MOSTRA MERCATO DELL’ANTIQUARIATO, DELL’USATO E DELLE COSE VECCHIE E DELLA GARA DI PALET ORGANIZZATA DALLA SEZIONE DI AYMAVILLES Euro 780,00 89. 18/09/2008 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI FORNITURA PASTI ALLA REFEZIONE SCOLASTICA DELLE SCUOLE MATERNA ED ELEMENTARE 90. 18/09/2008 LIQUIDAZIONE SALDO ALL’ING. BAL PIERO E AL DR. AGR. GAUDIO ROBERTO PER LA DIREZIONE DEL 2° LOTTO DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL PIANO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Euro 20.557,54 91. 18/09/2008 LIQUIDAZIONE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER LA STAMPA DEL MATERIALE INFORMATIVO RELATIVO ALLA PRESENTAZIONE DEL SITO INTERNET DEL PROGETTO DENOMINATO “L’ARC D’AYMVAILLES” Euro 2.220,00 92. 18/09/2008 CORSO DI QUALIFICAZIONE E SPECIALIZZAZIONE PER SARTE 93. 29/09/2008 INTERVENTI DI RECUPERO DELLA LATTERIA IN LOCALITA’ URBAINS. DETERMINAZIONI IN MERITO 94. 29/09/2008 APPROVAZIONE STUDIO PRELIMINARE PER LAVORI DI RECUPERO DELLA LATTERIA DI URBAINS – MANIFESTAZIONE D’INTERESSE N. 2 DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE PREDISPOSTO DALLA COMUNITA’ EUROPEA 2007/2013 14. 29/05/2008 VARIAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE 2008/2010 15. 29/05/2008 REVOCA ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 9 DEL 18 APRILE 2003 RELATIVA ALL’APPROVAZIONE DI UNA CONVENZIONE REGIONE/COMUNE SULLA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI INTERSCAMBIO ANAGRAFICO 16. 29/05/2008 REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI CONTRIBUTI SUSSIDI, AUSILI FINANZIARI E VANTAGGI ECONOMICI – MODIFICHE 95. 09/10/2008 RICHIESTA DI UTILIZZO SALA RICREATIVA, PRESSO CENTRO SOCIALE EX HOTEL SUISSE – SIG.RA SCALISE SEVERINA 17. 29/05/2008 LAVORI DI SISTEMAZIONE ED ALLARGAMENTO STRADA OZEIN-POS. APPROVAZIONE DELLA VARIANTE NON SOSTANZIALE N. 19 AL VIGENTE P.R.G.C. 96. 09/10/2008 RICHIESTA USO PALESTRA COMUNALE – SCUOLA DI BALLO “SIMONE” 18. 29/09/2008 APPROBATION DES PROCES-VERBAUX DE LA SEANCE DU 29 MAI 2008 97. 09/10/2008 DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE L.R. 3 GENNAIO 2006, N. 1 – COSTITUZIONE COMMISSIONE CONSULTIVA 19. 29/09/2008 COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE 98. 09/10/2008 CONFERIMENTO INCARICO PER UNA CONSULENZA LEGALE IN MATERIA URBANISTICA Euro 920,00 99. 16/10/2008 MODIFICAZIONI AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE E ULTERIORI ASSEGNAZIONI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI RISORSE FINANZIARIE DERIVANTI DA VARIAZIONI DI BILANCIO APPROVATE 100. 23/10/2008 MOBILITA’ VOLONTARIA – ART. 29 – COMMA 2, LETT. B) DEL C.C.R.L. 24 DICEMBRE 2002 – MAURIS MANUELA 101. 23/10/2008 RIORGANIZZAZIONE UFFICI COMUNALI E ASSEGNAZIONI RISORSE UMANE CONSIGLIO COMUNALE 11. 29/05/2008 APPROBATION DES PROCES-VERBAUX DE LA SEANCE DU 20 MARS 2008 12. 29/05/2008 COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE 13. 29/05/2008 APPROVAZIONE RENDICONTO ESERCIZIO 2007 20. 29/09/2008 VARIAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE 2008/2010 21. 29/09/2008 REGOLAMENTO COMUNALE SUL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO E SUL DIRITTO DI ACCESSO – APPROVAZIONE 22. 29/09/2008 RINNOVO CONVENZIONE CON IL COMUNE DI AOSTA PER LA FRUIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLA COOPERATIVA SOCIALE DEGLI “ANZIANI PER L’AUTOGESTIONE” 23. 29/09/2008 CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI AYMAVILLES E LA COMUNITA’ MONTANA GRAND PARARDIS PER LA FORNITURA DI CALORE A SERVIZIO DEGLI EDIFICI PUBBLICI SITUATI IN LOC. CLOS SAVIN 24. 29/09/2008 VARIANTE ALLA CARTOGRAFIA COMUNALE DI INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE UMIDE E LAGHI E ALLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE AGGIORNATE, IN RIFERIMENTO AGLI ARTT. 34, 35, 36 E 37 DELLE VIGENTI DISPOSIZIONI DELLA L.R. 11/98 25. 29/09/2008 REGOLAMENTO COMUNALE SULL’ATTIVITA’ CONTRATTUALE E AMMINISTRAZIONE DEI BENI-MODIFICA 7 IL PUNTO INFORMATIVO DEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO N 8 el mese di maggio 2008 è stata siglata una convenzione tra Parco Nazionale Gran Paradiso e Fondation Grand Paradis per la delega delle attività di segreteria turistica del Parco Nazionale Gran Paradiso per il versante valdostano del Parco a Fondation Grand Paradis. Fondation Grand Paradis, istituita nel 1998, si occupa della promozione e valorizzazione dei siti di interesse naturalistico e culturale nei comuni valdostani territorialmente interessati dal Parco; la firma della convenzione ha segnato un’importante tappa nello sviluppo dell’attività di Fondation Grand Paradis. L’accordo prevede, un polo di coordinamento che ha sede a Cogne, l’apertura di un ufficio con funzioni di punto di prima informazione sul Parco ad Aymavilles. • La scelta è caduta su Aymavilles soprattutto perché rappresenta un importante snodo viario all’imbocco delle tre valli valdostane del Parco Nazionale Gran Paradiso e fornisce inoltre numerosi vantaggi logistici; il punto informativo, ha sede nei locali dell’ex Hotel Suisse, grazie al comodato dei locali concesso dal Comune di Aymavilles. Il punto informativo ha tra i suoi compiti principali quello di promuovere e presentare il territorio dell’area protetta del Parco fungendo da punto d’appoggio baricentrico rispetto al versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso per le attività di Segreteria Turistica di versante e funge altresì da sede operativa di Fondation Grand Paradis sul fondo valle. Le attività di segreteria turistica del Parco Nazionale Gran Paradiso prevedono uno stretto rapporto con le organizzazioni turistiche e con le Comunità locali, al fine di migliorare la promozione e informazione sulle tematiche legate al turismo naturalistico. • Il punto informativo ha iniziato la sua attività lo scorso 4 luglio 2008: con un’apertura minima di 9 ore settimanali (martedì, venerdì, sabato) nei mesi di luglio e agosto e di 3 ore settimanali a settembre, l’ufficio ha contato circa 200 passaggi, un centinaio di telefonate per richieste di informazioni nei tre mesi estivi ed ha evaso la corrispondenza elettronica relativa alle richieste di informazioni sul Parco. • L’ufficio è a disposizione di tutti i residenti che vogliano “saperne di più” sul Parco Nazionale Gran Paradiso e, in particolare, degli operatori che vogliano proporre idee, richiedere materiale, presentare richieste; in quest’ottica, per i mesi autunnali è prevista, in via sperimentale, l’apertura dell’ufficio ogni martedì dalle ore 9.00 alle 13.00 (orario minimo, ampliabile a seconda delle esigenze che si potranno presentare; sono attualmente in fase di valutazione gli orari di apertura per la stagione invernale). Il punto informativo di Aymavilles è dunque un importante punto di riferimento per tutti gli attori che operano nel versante valdostano del Parco e un punto di contatto per la raccolta delle proposte provenienti dal territorio. Uno degli obiettivi prioritari di Fondation Grand Paradis, infatti, consiste nell’avvicinare il Parco Nazionale Gran Paradiso al territorio evidenziando e riscoprendo le opportunità che l’area protetta potenzialmente offre per lo sviluppo del turismo sostenibile dell’Espace Grand Paradis. Luisa Vuillermoz L’ALPEGGIO DEL GRAND NOMENON UN PO’ DI STORIA E IL FUTURO C erto una foto renderebbe meglio, con le parole alle volte non è facile descrivere un’emozione: ecco cosa è l’alpeggio del Nomenon per Aymavilles e i suoi abitanti: completamente ristrutturato e ora, dopo tanti sforzi, portato a completamento e pronto per ritornare ad essere abitato dai suoi ospiti naturali le mucche e i manzi che monticano nei mesi estivi. “classica” ci vogliono circa 3 ore a piedi: si parte dall’altrettanto spettacolare paesino di Sylvenoire da dove non può sfuggire la meravigliosa vista del Monte Bianco. La salita dapprima si snoda in un bosco di larici e abeti, per aprirsi poi 9 La prima scintilla è scoccata in occasione della costruzione del bivacco Mario Gontier (1985) in ricordo del nostro amico che ci aveva lasciato l’anno prima. Il Grand Nomenon si trova a piedi della famosa parete nord della Grivola, poco sotto la cima Nomenon in una piana da sempre abitata da stambecchi, camosci, marmotte e tanti fiori selvatici è il cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. È da sempre ritrovo degli amanti della montagna, un luogo a disposizione della collettività e un ritrovo per turisti che volentieri trascorrono qualche giorno all’interno del bivacco. Ci si può arrivare da diversi punti: Cogne con il selvaggio passo del Trajo, Valsavarenche attraverso il passo del Belleface, dal sentiero in quota di Poignon passando per il casotto del Guardiaparco del Chantel. Ma per la nel fantastico spettacolo di praterie di alta montagna, la vista è impagabile: Monte Bianco, Gran Combin, Cervino, Monte Rosa tutte insieme come se fossero lì a portata di mano. 10 La storia dell’alpeggio sembra sia iniziata nel 1785, quando 36 capi famiglia si ritrovarono nel presbiterio di Saint-Léger per discuterne il regolamento, in seguito a un’accesa discussione rimasero 14 soci tutti appartenenti alle famiglie di Vieyes e Sylvenoire; negli anni successivi il regolamento dell’alpeggio venne ritoccato e rifatto diverse volte. Certo quando gli eredi di quelle famiglie, 17 soci attuali, decisero di mettere mano all’alpeggio ne era rimasto ben poco: tanti ruderi, tetti sfondati e poco altro. Il Bivacco Mario Gontier era terminato oramai da quasi 10 anni tanti di questi giovani eredi avevano avuto modo di frequentare quella piana per costruire il Bivacco stesso, la decadenza del resto dell’alpeggio li aveva colpito nel cuore, ecco perché nel 1996 la Consorteria (riconosciuta con un decreto dal Presidente della Giunta) stabilì di dedicare energie e risorse alla completa ristrutturazione dell’alpeggio. Un intervento essenziale arrivò nel 2000 dall’Amministrazione Regionale che contribuì fattivamente alla ristrutturazione con la L.R. n° 30/84. In seguito a una gara d’appalto nell’autunno del 2002 partirono i lavori di ristrutturazione, oggi nel 2008 l’alpeggio è tornato agli antichi splendori, ma con i moderni confort: casera, mangiatoie e ovviamente locali per il pastore dotati di bagni con acqua corrente, è recentissima inoltre la messa in opera della centralina idroelettrica. Ci piace pensare che presto l’alpeggio del Nomenon diventerà un fiore all’occhiello delle nostre Alpi e delle tradizioni rurali della Valle d’Aosta; luogo di elezione per i tanti pastori e per il loro bestiame che amano il territorio e che sono consapevoli non solo della bellezza naturale ma anche della storia che lo caratterizza. TROUVEUR VALDOTÈN -cromozome- Il nuovo album del gruppo di musica tradizionale di Aymavilles N ato alla fine degli anni ’70, il gruppo “Trouveur Valdotèn” continua il suo percorso di ricerca etno-musicologica nelle Alpi occidentali inseguendo lo scopo di dare a questa espressione culturale una dimensione vivente, attuale e sensibile al paesaggio sonoro dei nostri giorni. “Cromozome” è il risultato di un lavoro di analisi e di elaborazione di un patrimonio orale fatto di canti e di danze, di immagini sognate o di circostanze reali, che concorrono alla salvaguardia della specificità di una regione francofona dello stato italiano come la Valle d’Aosta. Questo album vuole essere anche un bilancio del lavoro compiuto e degli incontri fatti in questi anni, che hanno allargato gli orizzonti e le intenzioni musicali dei membri di questa famiglia che ha saputo fare di una passione un mestiere, eredità di una memoria dinamica che sopravvive grazie all’apporto creativo dei suoi attori. Intitolare un disco “Cromozome” per un gruppo musicale familiare parrebbe scontato se a monte di tutto ciò non ci fosse una storia ormai secolare. Di certo si sa già che Grat Boniface alla fine dell’800 suonasse l’Organetto Diatonico (predecessore delle moderne fisarmoniche), passione tramandata a suo figlio Jérémie Boniface che parecchi abitanti di Aymavilles ricordano come “aracheur de soufflets” a causa della fragilità dei delicati strumenti dei primi del ‘900 che cedevano ad eccessive sollecitazioni. Felice Boniface, figlio di Jérémie, diede una continuità importante a quest’arte di famiglia diventando uno tra i più quotati “accordéonistes” della Valle. Parecchi frequentatori dei balli valdostani tra il 1930 e il 1940 ricordano ancora oggi le gesta di Felice alla fisarmonica e di Noré d’Albert alla cornetta. La passione si trasmise ai quattro figli tra cui l’ultimo, Alessandro, dimostrava sin da piccolo una forte attrazione verso lo strumento di famiglia, col quale allietava già in tenera età feste coi parenti o la storica “Fîta di Meuleun”, frazione di Aymavilles dove vive tuttora. In seguito si avvicina all’Organo suonando per un decennio nella chiesa parrochiale di Saint-Martin e dirige la corale locale dal 1973 al 1980. È durante questo periodo che fonda i “Trouveur Valdotèn”, dove l’Organetto Diatonico e la Fisarmonica vivono una continuità storica emblematica della famiglia Boniface. Il matrimonio con Liliana Bertolo di Aymavilles, già sua complice in numerose avventure musicali, è seguito dall’arrivo dei figli Rémy e Vincent, che diventeranno musicisti pluristrumentisti portando a loro volta sulle spalle l’Organetto. Liliana intanto prosegue il suo percorso legato al canto tradizionale in numerose produzioni curate da Evelyne Girardon di Lyon, distribuite in Europa dal vivo come su cd. Cinque generazioni, dunque, innamorate dello stesso strumento, ed è proprio con la quinta generazione che questo strumento ha fatto un “salto in avanti”. Rémy Boniface diventa insegnante di Organetto e di Violino all’interno del progetto Centrad (ramo tradizionale dell’Istituto Musicale di Aosta) e si avvicina a diversi progetti legati all’improvvisazione o all’accompagnamento di cantautori contemporanei, accattivandosi l’interesse dei suoi tre figli: Aimé, Emile e Etienne, la sesta generazione di questa famiglia legata alla musica. Vincent Boniface dedica costantemente il suo tempo allo studio dell’Organetto col quale compone nuove melodie ispirate al patrimonio europeo tradizionale influenzato dalla musica moderna. La cornamusa, il clarinetto e il sax soprano compongono la serie di strumenti che pratica all’interno di alcuni apprezzati gruppi di sperimentazione come Abnoba (con altri cinque giovani musicisti del Piemonte) e Toc Toc Toc (con due artisti d’oltralpe), formazioni musicali che vedono il patrimonio strumentale e musicale della famiglia Boniface proiettati nel futuro. 11 AVVISO ALLA POPOLAZIONE L’amministrazione Comunale ha deciso di omaggiare le famiglie di Aymavilles di questo interessante lavoro di ricerca e creatività. Per chi fosse interessato sarà possibile ritirare, gratuitamente, in biblioteca una copia del CD “CROMOZOME”, per ogni capofamiglia a partire dal 15/01/09 12 La biblioteca di Aymavilles ha organizzato per domenica 2 novembre un “MAGIC HALLOWEEN a GARDALAND”. Accompagnati da una splendida giornata di sole il gruppo, ben compatto, ha trascorso una fantastica giornata nella magica e misteriosa atmosfera di Halloween creata all’interno del famoso parco. IL CASTELLO DI AYMAVILLES SI TINGE DI ROSA L a campagna “Nastro Rosa” ideata nel 1989 negli Stati Uniti, è promossa in tutto il mondo per ricordare a tutte le donne l’importanza della corretta prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori alla mammella; una luce rosa, infatti unirà idealmente la nostra penisola da nord a sud, con tanti monumenti edifici e statue che resteranno illuminati a testimoniare che, grazie a un’efficace e corretta prevenzione questa malattia tumorale si può e si deve, vincere! E come in Italia, anche nel resto del mondo si accenderanno di luce rosa, location famosissime e prestigiose, quali l’Empire State Building di New York, l’Opera House di Sidney e le cascate del Niagara. Nell’ambito di questa campagna organizzata dalla Lega Italiana Lotta ai Tumori della Valle d’Aosta, in collaborazione dell’Assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma Valle d’Aosta, è stato scelto di illuminare di rosa (colore simbolo della lotta contro il tumore al seno) il castello di Aymavilles. L’iniziativa è stata presentata presso il nostro Comune il 30 settembre 2008; alla presenza di André Lanièce Vicepresidente del Consiglio Regionale, dell’Assessore all’Istruzione Pubblica Laurent Viérin che ha sottolineato la scelta del castello di Aymavilles, quale dimostrazione della volontà da parte dell’Amministrazione Regionale di voler far vivere al più presto questo luogo. 13 “DOTTORE, COME CI SI PUÒ ACCORGERE DI UN NODULO AL SENO?” Utili informazioni sull’autoesame del seno per difendersi dal tumore mammario. 14 - Il primo segno di un tumore della mammella è quasi sempre la presenza di un nodulo, che, quando viene scoperto, può essere più piccolo di un pisello e generalmente non provoca dolore. - In questa fase non vi sono gonfiori, ispessimenti o raggrinzamenti della pelle; ma anche un nodulo molto piccolo situato sotto la cute può essere avvertito con l’auto-palpazione. - Nessuna donna può essere sicura che non si ammalerà di tumore alla mammella. Il segreto per guarire può essere nelle vostre mani. Infatti moltissime donne nel mondo sono vive perché hanno scoperto precocemente un nodo nel seno ed hanno provveduto per tempo. - I segni a cui dovete fare attenzione sono i seguenti: 1) Comparsa di un nodulo in sede mammaria; 2) Raggrinzamento od infossamento della pelle; 3) Alterazione del volume o della forma delle mammelle; 4) Secrezione siero-ematica dal capezzolo; 5) Presenza di piccole squame o retrazione recente del capezzolo. - La presenza di uno o più di questi segni non significa necessariamente l’esistenza di un tumore, ma è opportuno consultare subito il medico per scoprirne la causa. - I dolori mammari raramente sono causati da un tumore; il medico spesso può spiegarne il motivo. - Il vostro medico desidera che Voi conosciate tutto circa l’auto-palpazione. - Perciò domandate se non capite. - Se avete qualche dubbio sull’autoesame chiedete chiarimenti al medico curante. POSIZIONI Sdraiatevi sulla schiena con il braccio sotto la testa. Le donne con seni più grossi dovrebbero mettere un cuscino o un asciugamano sotto la spalla, dalla parte del seno da esaminare. Se preferiscono, le donne con seni più piccoli e sodi, possono stare in piedi (per esempio durante la doccia) a patto che usino la manualità qui di seguito indicata: METODO Esamina il seno sinistro usando la mano destra. Cambia mano e posizione del cuscino per la mammella destra. Premi dolcemente e con le dita a piatto fai piccoli movimenti circolari dall’esterno all’interno. Bisogna fare vari movimenti con una certa decisione ma senza premere eccessivamente, considerando la mammella come un cerchio con quattro quadranti. I noduli vanno ricercati in ciascun quadrante e nell’area centrale del capezzolo, che deve essere leggermente premuto tra pollice ed indice per evidenziare eventuali secrezioni. L’esame del seno deve essere fatto una volta al mese, dai 25 anni in poi. Il momento migliore corrisponde al termine di ogni periodo mestruale, quando il seno è generalmente meno teso; questo esame mensile va continuato anche dopo la menopausa e durante la gravidanza. Non allarmarti se durante l’auto-palpazione trovi qualcosa che Tu ritieni anormale. Consulta immediatamente il Tuo medico. La diagnosi precoce è molto importante perché più dell’80% delle donne con cancro mammario può guarire se il tumore è diagnosticato per tempo. Ricorda: 9 noduli su 10 che possono comparire nella mammella non sono cancro. ASSOCIAZIONE V.I.O.L.A. L’Associazione V.I.O.L.A. Associazione a sostegno della vita dopo il cancro al seno - ONLUS - ha inaugurato la nuova sede di Aosta trasferitasi in Piazza Soldat de la Neige n. 2 angolo via Chatrian (nei pressi della Chiesa dell’Immacolata). QUANDO CI TROVATE? Siamo presenti nella sede di Aosta tutti i martedì - dalle 16h alle 17h30 nella sede di Saint-Vincent tutti i giovedì dalle 15h alle 17h Tel: +39 0165 21 61 31 Email [email protected] Presso l’Associazione le donne in terapia oncologica possono usufruire del PRESTITO PARRUCCHE rivolgersi a: AnnaMaria cell. 333 6899136 Raffaela cell. 333 7425159 15 SOIRÉES AU CHÂTEAU - SOLIDART 2008 N 16 el corso dell’estate 2008, tra le numerose du Goût, la rete dei produttori dell’Espace Grand manifestazioni proposte a turisti e residenti, Paradis che valorizza i sapori tipici del territorio il Comune di Aymavilles e la Biblioteca Comuna- creata e sviluppata da Fondation Grand Paradis; la le, con la collaborazione di Pro Loco e Fondation serata ha avuto un buon successo di pubblico, noGrand Paradis hanno organizzato ad Aymavilles nostante il rinvio dello spettacolo. “Rêves”, a cura le Soirées au Château; le Soirées hanno abbinato La Bottega dei Sogni e con la partecipazione del degustazioni di prodotti enogastronomici tipici a duo Chimera e le coreografie di Mariangela Moramomenti di cultura e spettacolo, con un intento ca, si è poi svolto la settimana successiva, venerdì di solidarietà che ha fatto da sfondo alle tre se- 18 luglio, in una serata stellata che ha regalato anrate del 3, 5 e 12 luglio scorsi. Nella grandze del cor più magia a questo speciale spettacolo. Castello giovedì 3 luglio si è svolto un concerto di Le 3 Soirées au Château hanno riscontrato gli chitarra seguito dall’assaggio di dolci e vini locali apprezzamenti del pubblico presente alle serate e, contestualmente, dalla presentazione del pro- in particolare per l’originalità dell’idea e dei temi getto “Musicoterapia”. Sabato 5 luglio è stata la proposti, che hanno valorizzato sapori e cultura volta del teatro popolare: in una sorta di “teatro in una cornice d’eccezione, con lo sfondo del maitinerante” i gruppi popolari La Betise e La tor de gnifico Castello. Babele hanno presentato quattro pièces teatrali Daniel Tazzara a tema (il vino, le mele, il miele, il formaggio) nella grandze, nelle scuderie AYMAVILLES e nel Parco del Castello; ogni pièce in ÉTÉ 2008 patois era abbinata a degustazioni di prodotti tipici del territorio con i prodotti e i produttori di Aymavilles. La settimana successiva, sabato 12, era in MUSIQUE Soirées THÉÂTRE programma, oltre alla degustazione di au Château BÉNÉVOLAT ET TRADITION prodotti enogastronomici e alla presenza dell’Associazione VIOLA, “Rêves”, la sfilata-spettacolo di costumi del Carnevale veneziano curata dalla Bottega dei Sogni, ma il maltempo ha costretto gli organizzatori a rinviare lo spettacolo proprio all’ultimo momento. La serata è stata quindi interamente dedicata alle degustazioni: Fondation Grand Paradis, che gestisce numerosi siti di interesse naturalistico e culturale nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso e si occupa della valorizzazione di questo territorio, ha curato informazioni: le degustazioni dei prodotti; in tutto Per www.csv.vda.it 0165 230685 erano presenti 16 produttori dell’Espa- 0165 923826 ce Grand Paradis che hanno proposto assaggi di vini, salumi, formaggi, mele, marmellate, miele… È stata dunque un’occasione per promuovere l’Atelier Enrico Massetto 17 Un g razie Asso di cu ciazi ore a o ne Al Azien : z h da U eime r Val dell’ .S.L. l I V e d’A Musi stituto alle d’ osta coter Musi Aosta apia cale p e Fo Asso – ciazi Suon er il P ndazio one M i per roget ne issio star b to ne So ene Asso rriso ciazi V Coor a lle d’ one V dinam Aosta .I.O.L ento . A Solid . ariet à Val le d’A osta TAITH – VIAGGIO Concerto di Gillian Stevens e Dylan Fowler 18 Gillian Stevens e Dylan Fowler provengono da due diversi percorsi musicali; Dylan si è formato come jazzista e Gillian come interprete di musica antica e compositrice. Essi hanno il comune obiettivo di ignorare le comuni categorie musicali e dar vita ad un repertorio che attinge sia dalla musica del loro paese, il Galles, sia dal loro personale approccio creativo. Questo interesse nei confronti di vari stili musicali si manifesta attraverso le numerose collaborazioni con musicisti di tutto il mondo. Essi hanno recentemente suonato insieme in vari festivals in Bulgaria, Finlandia, Gran Bretagna e Belgio. Negli ultimi mesi si sono esibiti nel “Salon des Arts festival” a Sofia e al “Gotce Delchev international Guitar festival”. Hanno collaborato recentemente con la cantante Norvegese Asne VallandNordli in occasione del Bath Festival e in Finlandia nel Haapaves i Folk Festival con Timo Vaananen (Taith Trio). Utilizzando un’ampia gamma di strumenti che includono chitarra, percussioni, clarinetto, viola da gamba e l’antica arpa ad arco del Galles, la “crwth” (pronunciato crooth), essi hanno creato una magica e incantevole atmosfera. Il concerto di Aymavilles ha permesso al pubblico di intraprendere, insieme agli artisti e grazie alla loro arte, un vero e proprio viaggio attraverso le sonorità piú disparate; una serata in cui la musica tradizionale indiana, medio-orientale e il jazz si sono fusi delicatamente con i colori della tradizione gallese, dalle forti radici europee, dando vita ad un genere unico e fortemente evocativo. V COME I POLLINI DEI FIORI enerdì 30 giugno alle 20.30 la biblioteca comunale di Aymavilles ha presentato la pubblicazione “COME I POLLINI DEI FIORI, pensieri intorno ai rapporti genitori, insegnanti, bambini” di Luciana Blanc-Perotto. Alla serata hanno partecipato Renzo Testolin, Assessore alla cultura del Comune di Aymavilles, Teresa Grange, Preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università della Valle d’Aosta, Monica Cerise che ha letto ed interpretato alcuni passi dell’opera e l’autrice. Come i pollini dei fiori è un‘opera a carattere divulgativo che contiene alcune considerazioni intorno ai rapporti tra genitori, insegnanti e alunni, accompagnate dalla narrazione di esperienze di vita scolastica e suffragate da citazioni tratte da scritti di filosofi, sociologi, pedagogisti, letterati, nonché di cantanti. Tutti pensieri che circolano nell’aria come i pollini dei fiori e che, come loro, possono fecondare oppure disperdersi. Nella calda ed accogliente saletta della biblioteca la serata si è svolta in un clima di sereno e piacevole scambio di opinioni intorno al tema centrale della pubblicazione, la comunicazione, analizzata nella sua dimensione più elementare, il capirsi tra persone che entrano in una relazione interpersonale. La possibilità di capirsi tra persone che si confrontano per prendere decisioni o comunque per stare armoniosamente insieme riposa sull’ascolto attivo, cioè sulla capacità e di prestare attenzione a quanto dice l’altro per interpretarne il pensiero e di cercare il confronto quando quest’ultimo non sia evidente. Le capacità di comunicazione e la pratica dell’ascolto attivo, come ha più volte sottolineato la professoressa Grange, si sviluppano attraverso apprendimenti che trovano nella scuola una palestra ideale, pronta ad offrire ai bambini la possibilità di ricevere conoscenze e di fare esperienze. Tra le strategie di sviluppo delle competenze dell’ascolto attivo c’è l’uso del racconto. La serata si è aperta appunto con la lettura, da parte di Monica, di un pezzo del racconto riportato nel libro e testato con i bambini. Il racconto offre l’opportunità di esprimere i propri pensieri e stimola la curiosità a conoscere quelli altrui in un clima di distacco affettivo rispetto alla propria esperienza. Rappresenta, quindi, un’ ottima occasione di apprendimenti che, naturalmente, poi saranno sperimentati in situazioni di esperienza diretta. Il racconto della pubblicazione si è ispirato a fatti realmente accaduti e i suoi contenuti sono finalizzati alla loro messa in discussione, ma, come ha più volte sottolineato la professoressa Grange, qualunque racconto della letteratura infantile classica o contemporanea che contenga occasioni di discussioni può essere utilizzato. L’importante è mettere in evidenza e far entrare in gioco non solo il bianco e il nero, ma tutti i colori che si ritrovano tra i due poli, poiché quelli costituiscono la varietà e la diversità della realtà sociale, ricchezza nella quale ciascuno può trovare e costruire il senso e il significato dei propri e degli altrui pensieri. La seconda parte della serata è stata introdotta da Monica con la lettura di un caso, riportato nella pubblicazione e, naturalmente, inventato sulla base di situazioni reali e molto frequenti, nelle quali non vi è nessun ascolto reciproco, quindi nessuna comunicazione. Le persone, che sono in relazione, si parlano addosso. Ciascuna mette sul tavolo i propri pensieri ben lontani l’uno dall’atro e la situazione si risolve con la ricerca di un colpevole, il capro espiatorio, che logicamente è esterno ad ogni protagonista della situazione per cui genitori, insegnanti e bambino si percepiscono vittime di agenti esterni, che, in caso narrato è la playstation, in altri situazioni è la società. La teoria del capro espiatorio libera le persone da responsabilità personali, dalla volontà del mettersi in discussione e di rendere decisioni e comportamenti adeguati. Infatti, per tornare al colpevole del caso, la playstation non è entrata da sola nella casa del bambino e la tecnologia che l’ha prodotta non ne ha stabilito le regole d’uso e consumo, ha semplicemente seguito il suo percorso di sviluppo: ha inventato e immesso sul mercato un oggetto, il cui consumo è lasciato alla libera scelta dei cittadini. La professoressa Grange ha ribadito più volte, durante la serata, l’importanza della relazione comunicativa, negli apprendimenti sia dei comportamenti sociali che di quelli disciplinari, tra di loro strettamente connessi, affinché questi diventino saperi che orientano il processo di crescita tanto dei piccoli quanto dei grandi. La relazione comunicativa è un rapporto di coinvolgimento totale con le conoscenze per cui queste, di volta in volta, comportano una rielaborazione dei pensieri già posseduti in prospettiva di cambiamento e di crescita. La serata si è conclusa con un bel dibattito con il pubblico, che si è dimostrato interessato ad approfondire le tematiche trattate. L’elemento maggiormente emerso, ed intorno al quale si è più volte ritornati, è stato il conflitto comunicativo. Una comunicazione riuscita può anche dover affrontare conflitti. L’importante è che siano presi in conto dalle persone in relazioni come oggetti insiti nelle diversità di modi pensare che vengono in contatto e non come scontri tra persone giudicate più o meno buone o cattive, o più o meno potenti. Se il conflitto è considerato come normale scontro di idee è facilmente superabile con l’ascolto attivo trattato più in alto. Gli interventi del pubblico presente sono stati molto apprezzato dalla professoressa Grange che li ha ritenuti un utile contributo per gli orientamenti della ricerca università. La serata è stata magistralmente condotta da Milena Carlin. 19 UNE JOURNÉE AU FOUR DE SYLVENOIRE C 20 e sera peut-être cette récession économique, le besoin croissant de connaître les produits que l’on met sur nos tables, ou bien le désir de redécouvrir les habitudes des nos ancêtres….il s’avère que cet été dans presque tous les villages les fours à pain se sont ouverts et le parfum du pain s’est épanoui dans l’air. Dans «Le-z-Amaveulle» de l’année dernière nous avions annoncé la remise en fonction du four à pain du Village de Vieyes comme un projet. Même si ce n’est pas encore une réalité – il y a encore quelque chose à mettre en place – une première étape de cette démarche a été réalisée: une machine à pétrir a été achetée par la «Consorteria di Vieyes et Sylvenoire», à bénéfice des deux villages, et le four à pain de Sylvenoire a été utilisé plusieurs fois pendant l’été. Le rendez-vous avec tous les habitants de Vieyes avait été fixé pour le 12 septembre, au four de Sylvenoire. C’était une sorte d’épreuve générale, avant de remettre en activité le four à pain de Vieyes. Presque 90 pains ont été cuits grâce à l’aide précieuse de Faustina et Ivana et du «fornadzeun» Enrico Ouvrier, au cours d’une journée qui s’est transformée, de façon inattendue, en une belle fête de village. Plus de trente personnes ont participé à la préparation du pain: mélanger la farine, préparer la levure, pétrir et travailler la pâte. Puis laisser reposer la pâte et enfin faire les pains et les enfourner au four bien chaud. Les enfants se sont bien amusés à donner à leurs pains la forme des animaux: le coq, la poule, la tortue. Ensuite, vu que la pluie du matin avait laissé la place à un beau soleil, tout le monde s’est réuni pour le déjeuner autour d’une grande table placée sur la petite place devant l’église. Gourmandises, vin et chansons ont accompagné cette belle journée en compagnie, au cours de laquelle tout le monde a retrouvé le goût d’antan. Le rendez-vous est pour l’été prochaine, au four à pain de Vieyes! Encore un grand merci à nos «boulangères», à Monsieur Bruno Joly, ainsi qu’à tous les membres du comité de direction de la «Consorteria di Vieyes et Sylvenoire». UNE JOURNÉE AU FOUR DE SYLVENOIRE 21 “LE MISÉE D’OZEIN” T 22 ra le strette viuzze, le vecchie case e cantine, le case ristrutturate, a Ozein ogni anno, in occasione della sagra della Favò, rivivono i mestieri poveri “d’antan”, fortunatamente ancora praticati in un villaggio di montagna. Si respira l’atmosfera vivace e accogliente di un tempo che trascina ogni visitatore in una dimensione ormai perduta, ma non così lontana. Si valorizzano le bellezze di un villaggio di montagna quale Ozein, capace di trasmettere, grazie all’imponente Grivola e alla natura che lo circonda, una serenità e un’armonia senza pari. Questo è il segreto di “Le Misée”, manifestazione ormai giunta alla sua 13a edizione e accuratamente organizzata dalla Pro Loco. Il villaggio rivive grazie alla collaborazione di tutti: gli artigiani del legno ci mostrano i loro segreti nell’intagliare e nello scolpire, le donne che filano la lana ci incuriosiscono con la loro abilità e destrezza. Osserviamo con tanta ammirazione gli strumenti e i gesti dinamici e esperti del fabbro, del posatore di lose, del casaro, del tosatore di pecora, del falegname, e di tanti altri. Degustiamo con golosità il pane nero e il miele; assaporiamo il vino e numerose altre prelibatezze. Rivivere questi momenti diventa importante per recuperare una memoria in parte dimenticata. Evocare un avvenimento di storia locale può scrollare le coscienze ed ancora oggi mobilitare la capacità di sentirsi parte di una comunità, con forti valori identitari. La volontà della Pro Loco è stata dunque quella di creare un evento incantevole e un’occasione per chiamare a raccolta forze locali per riaffermare il concetto che continuare a lavorare e dialogare insieme, è la strada per un domani di cooperazione, basato sulla consapevolezza di sé e sull’apertura all’altro. “LE MISÉE D’OZEIN” 23 I RICORDI DEL GIOVANE MAESTRO LINO BONIFACE … Certo, in confronto ai locali di cui dispongono gli scolari di oggi, era una ben misera cosa quella stanzetta bassa, angusta, arredata rozzamente, eppure quanti dolci ricordi le sono rimasti legati. …. (da “Ai piedi della Grivola “ di J. Bérard) 24 C hissà cosa pensò il giovane maestro Lino, allora ventenne, quando nel 1962 arrivò nel villaggio di Vièyes per insegnare a quattro bambini di età diversa… Certo allora la scuola di villaggio funzionava così: un maestro unico per più classi. Le scuole di villaggio erano dette “sussidiate” della scuola principale che si trovava nel capoluogo del comune e il maestro era pagato dall’Amministrazione Comunale con un sussidio dell’Amministrazione Regionale per l’insegnamento della lingua del francese. G. e S.: Come organizzavi le lezioni? L.: Entravo in classe e, dopo il saluto da parte degli alunni, fingevo di leggere sottovoce. Dopo un po’ sentivo i vari commenti dei bambini che si raccontavano le loro esperienze di famiglia e di vita. Quindi prendevo spunto da qualche loro problema per iniziare la lezione…Allora la scuola non era meramente didattica come lo è oggi. La vita era dura, piena di ristrettezze ed il maestro faceva un po’ da papà, si calava nella vita dell’alunno e cercava di aiutarlo a capire la vita: si insegnava loro a crescere oltre che a fornire loro delle nozioni e basta. Alcune materie erano comuni come geografia, storia, religione e musica. In seguito, ai più Sènque l’arè-tì pènsó lo métre Lino Boniface, que adón l’ayè l’adzo de veunt an can l’et arrevó i veulladzo de Viéye l’an 1962 pe eunsègné a cattro mèinoù de déféèn adzo…Adón l’écoulla deun le veulladzo fonchon-aa pai : eun métre avouì pi d’an classe. Le-z-écoulle de veulladzo iáan deutte “sussidiate” de l’écoulla preunsipala que se trouà deun lo chef-lieu de la quemeun-a é lo métre l’ie payà de la quemeun-a é de la réjón pe eunségné lo fransé. G. e S.:Comme iáan le lesón? L. : Èntrao eun classe é aprì que le meinoù l’ayàn salua-me fijoù sèmblàn de llire a vouése basa. Aprì tchica sèntchoù le mèinoù que se contaon sèn que capitae eun fameuille é deun la leur via. Adón partchoù de sisse probléme pe comenché la lesón… Adón l’écoulla l’ie po maque p’aprènde comme voueu. La viya l’ie dua, é lo métre fijè tchica da pappa, tsertaa de comprènde la viya di mèinoù é tsertsaa de lo édjé a comprènde la viya : se eunségnaa i mèinoù a crèite, eun lèi baillaa po maque de nochón é basta. Serténe matiére se fijàn avouì tcheu le mèinoù ensèmblo: jéografie, l’istouare, la relejón é la mezeucca. Apì, i pi grou fijoù fiye le compozechón, mènque i pi petchoù eunségnao a fiye de contcho. Pe eunségné mioù la jéografie, n’i fé avouì lo “traforo”eun puzzle de l’Italie avouì totte le réjón… Pai se ézersae la mémouére di joué é la géografie l’ie mouèn pezanta! G. e S.: E la recréachón? L.: Se chortchè é se dzouyaa tcheut eunsèmblo… Euncó mé dzouyao avouì le mèinoù… G. e S.: Te voyadzaa ou te restaa lé? L.: A l’époque n’ayoù djeusto la mòto, é d’ivir restao su totta la senaa é bèissao djeusto lo desando nit avouì la corriera. La tsambra l’ie fran étrèita é mal tin-ia. Piatro, lo nit y ao eunvitó deun le nombreuze fameuille qu’a l’époque restaon a Viéye. Se fijàn de dzènte véillà!!!! Deun sisse tèn le fameuille y an bièn unie avouì lo métre é se se déjè reprènde eun botcha aprì le paèn fijàn po de conte… anse lèi djeuntàn euncó di leur pe corrédjé eun comportemèn trompó ou eun mèinoù que te repón. G. e S.:Aprì l’espériènsa de Viéye ieui t’ó eunségnà? L.: N’i eunségnà euncó i Pondì é a La Poyaz. Mi aprì l’espériénsa de Viéye, si partì pe fiye lo soldà. Y ao tenente grandi, davo da fare dei temi, mentre ai più piccoli spiegavo la matematica. Per insegnare la geografia in maniera più incisiva, ho costruito con il “traforo” un puzzle dell’Italia con tutte le regioni…. Così si esercitava anche la memoria visiva e la geografia era un po’ meno noiosa! G. e S.: E l’intervallo? L.: Si usciva e si giocava tutti insieme…. Anch’io giocavo con loro…. G. e S.: Viaggiavi oppure stavi lì? L.: All’epoca avevo solo la moto, e d’inverno stavo su tutta la settimana e scendevo solo il sabato sera con la corriera. La stanza era proprio angusta e mal tenuta. In compenso, la sera ero invitato nelle famiglie che all’epoca abitavano numerose a Vièyes. Si passavano delle bellissime veillà!!! E a quei tempi le famiglie erano molto solidali con l’insegnante e se si doveva riprendere un bambino poi i genitori non facevano storie anzi... ci mettevano anche del loro per correggere un comportamento sbagliato o un modo di fare irriverente! G. e S.:Dopo l’esperienza di Vièyes dove hai insegnato? L.: Ho insegnato anche a Pondel e a La Poyaz. Ma subito dopo l’esperienza di Vièyes, sono partito per il militare. Ero tenente e devo dire che ho avuto la tentazione di fare la carriera nell’arma (la paga del maestro era di 29.000 lire al mese e come ufficiale ne prendevo 120.000 lire…..) Rientrato dopo i 20 mesi di militare e avendo conosciuto Luciana ho deciso di riprendere la mia professione preferita: l’insegnamento…. Ma è stato uno choc…. In quell’anno scolastico 1964/1965 sono stato mandato ad insegnare alla Poyaz… fino a una settimana prima avevo davanti a me un plotone di 120 persone da comandare e là mi sono trovato con quatto bambini!!!! Ma proprio lassù mi sono reso conto di qual era la mia vera missione, in mezzo a quei bimbi al calore delle loro famiglie….Quegli studenti vengono ancora oggi a trovarmi di tanto in tanto…fa piacere! Purtroppo i tempi duri e una moglie da mantenere mi hanno obbligato a trovare un lavoro più redditizio, anche perché per un disguido nell’anno 1969 ho dovuto con molto rammarico abbandonare la mia missione di insegnante…. Sì insegnare è una missione e bisogna avercelo dentro… G.e S.: C’era la divisa anche nelle piccole scuole di villaggio? L. : Certo! Mi ricordo quella bordeau con il fiocco azzurro e la mettevano tutti e ci tenevano! G.e S.: E le gite scolastiche? L.: Le gite scolastiche venivano organizzate da me che mi caricavo i bimbi sulla mia volkswagen e li portavo nelle altre scuole di villaggio: a Ozein o a Cerignan…si passava la giornata in trasferta e gli alunni giocavano tra di loro e si divertivano un mondo… Eh sì erano altri tempi…non c’era bisogno dell’assicurazione… Era tutto un mondo diverso… Alla fine dell’anno si tenevano gli esami alla scuola del capoluogo: il resoconto di tutto un anno di lavoro…il momento dove si appuravano le conoscenze degli scolari…Poi sono scomparse tutte le scuole di villaggio…tutto è cambiato…e quanto è cambiato! Mi rimane solo un grande rammarico… NON AVER AVUTO PIU’ LA POSSIBILITA’ DI INSEGNARE... UN VERO PECCATO! é dèyo diye que n’i ai la tèntachón de fiye carryiye deun l’arma (la paye di métre l’ie de 29.000 livre pe mèise é comme soldà nèn prégnao 120.000 …). Can si tournó aprì le 20 mèis di soldà, n’ayoù cougnù Luciana é n’i désidó de fiye torna sènque lamao de pì: eunségné…Mi l’è itó eun choc…Si an lé 1964/1965 si itó mandó a eunsegné a la Poyaz djeusto an senaa devàn n’ayoù devàn mé eun plotón de 120 soldà a comandé é lé me si troó avouì catro mèinoù !!!! Mi fran lé me si rendù contcho de queunta l’ie la migna mechón i mèitèn de sisse botcha avouì la fameuillaretó di paèn…Sisse mèinoù veugnon euncó me troué ara…Fé plèizì! Damadzo que iáan de tèn deur é n’ayoù an fenna a mantin-in é pai n’i falù tsertché eun travaille pi rantablo é pi an complecachón de l’an 1969 n’i fallù abandon-é la migna mechón de eunsègnàn… Ouè, eunségné l’è an mechón é fo l’avèi dedeun… G.e S.: L’ie la diviza euncó deun le-z-écoulle de veulladzo? L. :Djaque! Me rappello salla bordó avouì lo floque bleu é la beuttaon tcheut é lèi tegnàn! G.e S.: E le promen-ade de l’écoulla? L.: Le promen-ade le organizao mé: tsardzao le mèinoù su la migna volkswagen é le portao deun le-z-atre écoulle di veulladzo: a Ozèn, ou eun Sevegnàn… Se pasaa la dzornó lé é le meinoù dzouyàn euntre leur é lamaon bièn. Eh ouè iáan d’atre tèn… l’ie po fata de l’acheranse…L’ie tot eun atro mondo… A la feun de l’an iáan le-z-ézamèn a l’écoulla di chef-lieu : lo rezultà de to l’an de travaille, lo momàn ieui se véjè sènque l’aiáan apreui le mèinoù…Aprì le-z-écoulle de veulladzo son itéye clloute…To l’è tsandjà é veuo l’a tsandjà…Me reste djeusto eun grou tsagreun : n’i po pouchù contenié a eunseigné fran dammadzo! 25 SCUOLA MATERNA 26 SEZIONE A Alunni: Maxim, Luca, Alessandra, Nina, Christophe, Isabel, Denis, Amélie, Luca, Alessio, Nicolò, René, Massino, Alessandro, Leonardo, Francesco, Ayman, Thomas, Marica. Insegnanti sez. A: Berlier Manuela, Besenval Michela SEZIONE B Alunni Dennis, Nicole, Federico, Philippe, Valentina, Andrea, Annie, Tommaso, Saad, Marie Claire, Brian, Veronica, Davide, Simone, Alice, Anna, Herman, Luca, Florian Insegnanti sez. B: Di Lanna Nunzia, Tovagliari Federica, Polini Tiziana SCUOLA MATERNA 27 SEZIONE C Alunni: Arianna, Elisa, Mattia, Mark, Simone, Sylvie, Beatrice, Giorgia, Javier, Sophie, Beatrice, Giulia, Daniel, Matteo, Marco, Nelly, Hamza, Daniele. Insegnanti sez. C: Brazzale Idelma, David Anita, Letey Susanna SCUOLE ELEMENTARI CLASSE PRIMA 28 Gontier Pierre, Bartone Ylaria, Gorrex Sophie, Quendoz Michelle, Bertone Daniele, Blanc Simone, Vairetto Mathieu, Boemio Claudio, Piccolo Claudio, Vitale Francesco, Ramolivaz Marie, Frison Lucrezia, Barmaverain Alessia, Scalise Simone. CLASSE SECONDA Cardo Renato, Rahmi Hanane, Salamone Greta, Mammoliti Asia, Salza Christian, Borney Liam, Rapetti Noémie, Scognamiglio Gennaro, Melina Alexia, Cairo Irene, Xhaferi Erika,Giovinazzo Aurora, Ducret Richard, Puglisi Giuseppe, Bonoldi Simone, Blanc Laurent, Giaretto Sylvie, Mounim Noureddine, Ivan Alexandru-Ionut, Casetta Alessandro, Correli Maurizio. SCUOLE ELEMENTARI CLASSE TERZA 29 Mungai Gregorio, Bovet Mathieu, Grumolato Erik, Kandila Younes, Trojvogli Elena, Borinatto Giada, Trento Sarah, Champretavy Fabien, Ramolivaz Federico, Bionaz Cassandra, Grosso Elia, Granato Greta. CLASSE QUARTA Chizzo Nicole, Betemps Noemi, Jamali Adame, Berard Andrea, Menin Giulia, Puleio Veronica, Antohin Ana, Alberti Lorenzo, Rossi Andrea, Borney Alessia, Turille Marco, Gerbelle Guillaume, Frison Rebecca, Carlin Corinne, Doko Stelina, Flumero Christian, Gerbelle Diego, Celoria Rhémy, Boscolo Kevin, Rocca Federica, Diodato Simone. SCUOLE ELEMENTARI CLASSE QUINTA 30 Bertone Alessandro, Gioanetti Paolo, Accordi Marco, Pepellin Maurice, Girotto Leonardo, Jerusel Micol, Macrì Barbara, Castagnino Marica, Grosso Sophia,Cerquetti David, Charruaz Mathieu, Stufa Marco, Stufa Marco, Blanc Umberto, Jerusel Désirée, Canali Daniela. INSEGNANTI Perrier Lorena Ferrarese Chiara Delfino Elisabetta Martinet Gabriele Berlier Sonia Vitale Manuela Casavecchia Tania Cavagnet Emma Maiorana Daniela Ricci Manuela AYMAVILLES CALCIO VETERANI 2001 Nel gennaio 2001, per volere di alcuni ex giocatori, si è costituito il sodalizio L a nuova società è nata con lo scopo di riunire i veterani che hanno militato nelle due squadre del paese: l’Aymavilles e il Saint-Léger, per formare un gruppo che ha ancora voglia di dare quattro calci al pallone, divertendosi, tra amici. Alla prima formazione hanno aderito ben 32 iscritti che, suddivisi in due squadre, si sono ritrovati sullo stupendo campo di Aymavilles il 28 aprile per la partita inaugurale. Vestiti con i colori sociali (bianco-blu e granata) dopo tanti lisci e poco fiato, i partecipanti hanno festeggiato la vittoria dei bianco-blu con una mega grigliata preparata tra amici. Durante il 2001, dopo faticosi allenamenti e amichevoli, siamo stati invitati ad alcuni tornei vincendone tre (Saint-Marcel – Morgex - Issogne) e arrivando secondi a quello di Sarre. Grazie alla Famiglia Teppex nel 2002 siamo riusciti a organizzare il nostro primo torneo: il Memorial “TEPPEX TONINO” e visto il buon successo, i fratelli Teppex hanno espresso il desiderio di riproporre il torneo anche negli anni successivi, tant’è che siamo già alla settima edizione. Parallelamente nel mese di settembre è nato, con le stesse caratteristiche, il Memorial “TRENTO CLAUDIO”, che grazie a Giovanni, Flora e Christian continuiamo a organizzare . A questi tornei nel corso degli anni hanno partecipato compagini come il Crer Regione V.D.A., i Maestri di Sci, il Cogne, il Saint-Pierre, l’Aosta, il Quart, l’Olimpia, il Saint-Vincent, il Grand Combin, i Gentlemen’s Pesaro, nonché due squadre di calcio femminile: il Torino Calcio e l’Aosta con Le Violette. Durante la stessa estate si è partecipato e vinto il torneo di Gaby e il Direttivo ha deciso di chiudere l’annata sportiva con una gita a Venezia, con relativa partita con una squadra locale; risultato a loro favore, ma per noi una trasferta indimenticabile sulla laguna. Nell’estate del 2003 in collaborazione con la Biblioteca Comunale siamo riusciti a organizzare un memorabile torneo dei Bar a cui hanno partecipato ben 75 giocatori suddivisi in quattro squadre, in cui figuravano vecchie glorie del calibro di Corrado Belley (Dado) e giovani promesse. Divertimento e premi per tutti, tanto che l’anno successivo ci siamo ripetuti anche se con minor numero di partecipanti. Ogni anno si susseguivano tornei e gite (a Finale Ligure, a Gabicce, sul lago di Como) e via via il gruppo si cementava sempre più e, nonostante il fisiologico cambio di giocatori, si arrivò al momento di iscrivere la squadra a un campionato in piena regola: l’ OVER 35 UISP. Il campionato, lungo e faticoso, ci ha visti arriva- re a due finali consecutive, perse entrambe per una rete a zero. Quest’anno con la stessa grinta, e un anno di esperienza in più, partecipiamo al campionato OVER 35 ACLI e i primi risultati ci fanno ben sperare. Nel corso degli anni diversi giocatori e non, si sono alternati all’interno del Direttivo, organo trainante delle attività, riuscendo a mantenere vivo lo spirito di squadra, ma come non ringraziare persone come i nostri Presidenti Onorari, Borney Dorino e Trento Giovanni, il nostro attuale Presidente Teppex Bruno che, nonostante l’età (classe 1942), in occasione dei tornei indossa ancora la divisa e la fascia da Capitano giocando per diversi minuti, e i nostri affezionati “supporter” che sfidano anche le serate più gelide per non farci mancare il loro incitamento. Inoltre, ma non ultimo, il nostro ringraziamento va all’Amministrazione Comunale che ci consente di usufruire di quella stupenda struttura che è il nostro splendido Campo Sportivo. 31 GRAZIE A TUTTI !! COURSA DI BOSSES V 32 illeneuve e Arvier sono entrate da quest’anno ad ingrossare le fila delle “Città del Vino” della Valle d’Aosta: con Aosta, Aymavilles, Chambave, Donnas e Morgex siamo a quota 7. L’Associazione nazionale delle “Città del Vino” raggruppa le amministrazioni che hanno scelto di promuovere i loro territori e le loro produzioni viticole attraverso tutta una serie di iniziative ed attività, con lo scopo principe di valorizzare il variegato e complesso ambiente della viticoltura e dell’enologia. Passiamo ora all’aspetto agonistico-goliardico dell’estate appena trascorsa. Oltre al tradizionale appuntamento autunnale di Chambave, quest’anno anche Aosta ha proposto la sua iniziativa legata alle Città del Vino: una serata con una tappa del Palio Nazionale delle Città del Vino è stata infatti abbinata alla Foire d’Eté e alla Notte bianca nella serata del 9 agosto, nelle vie affollate del centro di Aosta. Ben nove squadre tra cui tre piemontesi hanno dunque corso una tappa regionale del palio nazionale. La competizione consisteva nello spingere una botte da 750 litri per farla rotolare nelle vie di Aosta attraverso un percorso impegnativo con curve, salite e discese fino all’arrivo in piazza Chanoux. La corsa, spettacolare ed impegnativa soprattutto durante le numerose curve sul percorso, si è conclusa con la vittoria della squadra del comune di Nizza Monferrato – Cantina Sant’Evasio, con Morgex classificata al secondo posto, mentre la valorosa squadra di Aymavilles composta da: Nicole Testolin, Alex Ducret, Silvano Berthod e Joël Gonthier, è giunta sull’onorevole terzo gradino del podio. La Coursa di Bosse di Chambave, basata invece sul sistema, ormai collaudato, del trasporto della botticella sulla portantina, si è svolta sabato 29 settembre ed ha visto la squadra del comune di Aymavilles formata da Moira Truc, Michel e Nadir Ducret, qualificarsi al secondo posto dopo l’agguerrita squadra di Aosta. COURSA DI BOSSES 33 PALET STAGIONE 2008 A nche quest’anno sabato 4 ottobre, con il trofeo Pont d’Ael, dopo un’avvincente gara e dopo una sana e confortevole merenda per i partecipanti, si è conclusa la stagione agonistica dei Palet. Quest’anno i portacolori della nostra sezione, nelle gare di campionato regionale, si sono difesi più che egregiamente. Infatti abbiamo la coppia formata da Chapel Mirco e Savioz Sandro vice Campioni per la categoria “B” e la coppia Bataillon Cesare e Chapel Marco vice Campioni per la categoria “C ”. Nella ormai famosa “24 ore di Palet ”, svoltasi ad Arnad il 12-13 luglio, la nostra sezione aveva in gara ben 4 squadre, ma purtroppo la pioggia ci a messo lo zampino e la gara è stata annullata. A partire dal mese di aprile fino al 28 settembre, i venerdì sera al laghetto, si sono svolte le sociali, che hanno visto la vittoria finale di David Aldo con al secondo posto Bordet Marco ed al terzo Chapel Mirco. Vorrei ringraziare il Comune di Aymavilles, per il suo aiuto sia come contributo erogatoci, e sia nell’organizzazione del “Trofeo Comune di Aymavilles” e a uguale modo ringrazio Monica ed Ezio Schianchi per il “ Trofeo Laghetto”. Un ringraziamento anche agli sponsor “Atelier Valdôtain”, “Mondo Wind” e “P.I.M.E. s.n.c” che con il loro aiuto ci hanno permesso l’acquisto delle nuove tute per i tesserati. Un ringraziamento va anche ai 36 tesserati della sezione che hanno partecipato alle sociali, alle gare di campionato ed ai vari Trofei e che hanno anche aiutato nell’organizzazione delle varie gare. Nel ringraziare nuovamente tutti, dai giocatori ai tifosi, un arrivederci per il prossimo anno. Mirco Chapel 34 REBATTA – CHAMPIONAT D’AUTON 2008 A ncora un successo per la sezione Rebatta di-z-Amaveulle, ottenuto meritatamente domenica 5 ottobre nella finale di terza categoria. Il Campionato autunnale, come consuetudine, si è svolto presso i campi regionali di Brissogne in quattro domeniche di gioco: le prime due giornate riservate alle qualificazioni, mentre le restanti due per le semifinali e finali. Quest’anno la nostra sezione ha iscritto tre squadre: due in terza categoria e una in quinta, quest’ultima composta da sei ragazzi alla prima esperienza di gioco. Le due squadre di terza, invece, si sono presentate ben equilibrate e competitive. Purtroppo l’Aymavilles “A” – capitanata da Carlo “Cali” Bataillon - è incappata nelle due giornate iniziali, non giocate al meglio, e per una manciata di punti la squadra non è riuscita ad accedere alle semifinali. Tutt’altro epilogo è toccato all’Aymavilles “B” che ha chiuso la prima tornata in testa alla classifica, dimostrando di essere già in buona forma. Domenica 28 settembre la squadra qualificata per la semifinale ha avuto di fronte la più affermata formazione di Doues. A difendere i nostri colori ci hanno pensato il capitano Elio Glarey e i suoi compagni: Matteo Guichardaz, Samuele Scalise, Stefano “Tcheunne” Berard, Andrea Testolin e l’inossidabile Domenico Berlier. La partita è stata molto bella e combattuta ed ha visto le due squadre equivalersi sino alle ultime due o tre battute, quando i “ragazzi” di Glarey sono riusciti a prendere un discreto margine di vantaggio e conquistarsi così la finale. È stato pertanto un bel pomeriggio autunnale quello che domenica 5 ottobre ha fatto da cornice alle finali di tutte le categorie. Sul campo di terza, l’Aymavilles “B” ha sfidato il Bionaz di Leo Zenoni e l’esito della gara si è preannunciato, sin dall’inizio, molto incerto e equilibrato. Dopo le prime battute è il Bionaz a dover rincorrere e alla quindicesima “baquétò”, a pari punti, grazie ad un finale giocato alla grande da Elio e compagni, la squadra di-z-Amaveulle si è aggiudicata la partita, con un punteggio di tutto rilievo (930 punti) e soprattutto il titolo autunnale. Complimenti!!! La giornata si è quindi conclusa in allegria, festeggiando il successo con un’ottima cena in compagnia di amici e consorti. Ma non dimentichiamo la squadra di quinta categoria. Con Marcello Guichardaz, a fare da traino, la squadra non ha centrato la fase finale per pochi punti, ma l’importante è che abbiano preso confidenza con il gioco e che si siano divertiti. Un plauso anche a loro. Bravi. E anche per quest’anno sono stati riposti i “legni” in cantina, in attesa del prossimo campionato primaverile, sempre pronti a “dar battaglia”….. Osvaldo Empereur 35 “STORIE IN BIBLIOTECA” Mercoledì: Doposcuola con i nonni Un petit cahier de mémoire I quattro incontri che hanno avuto luogo ad Aymavilles dal 19 marzo al 7 maggio 2008 avevano come fine la trasmissione intergenerazionale di avvenimenti e saperi ritenuti particolarmente significativi per la storia e la cultura locale. Si tratta, come spesso accade con le storie orali, di racconti che, nella loro unicità e singolarità, illuminano episodi e periodi storici relativamente vicini ma spesso totalmente sconosciuti alle nuove generazioni. Al termine di ciascuno di essi i bambini partecipanti dovevano lasciare una traccia, scritta o disegnata, per dar conto delle sensazioni ed emozioni provate, delle curiosità suscitate nonché del gradimento del tema proposto. Contemporaneamente si raccoglievano, registrandole, le testimonianze dei nonni e degli esperti intervenuti. Per concludere questo lavoro sulla conservazione e trasmissione della memoria occorreva raccogliere e rendere fruibile, per i partecipanti a questo progetto, ma anche per altri, il materiale prodotto. Ecco dunque questo piccolo cahier de mémoire, una sorta di album dei ricordi come quelli che s’usavano un tempo tra amici e compagni di scuola, che “mette in bella” l’esperienza degli incontri e ne conserva immagini e letture, emozioni e testimonianze. Maria Pia Simonetti École de village 36 appuntamento h 14 a scuola “Le bellezze della Valle d’Aosta sono certamente una cosa di cui andare fieri, ma non sono merito nostro, semmai il nostro merito è non rovinarle – dice Maria Pia - Invece c’è una cosa di cui possiamo proprio vantarci: è la tradizione della Valle in fatto di scuola. Una scuola dove già due secoli fa si insegnava a tutti a leggere e scrivere. E questo non succedeva praticamente da nessuna altra parte.” Che oggi si debba parlare di scuola è evidente. L’aula del doposcuola contiene degli strani vecchi banchi di legno, di legno sono pure alcune delle cartelle messe in mostra, di legno gli astucci per le penne e qua e là si vedono oggetti non tutti facilmente identificabili. È Emma Bochet che ha preparato questo vero e proprio allestimento, aiutata da Raffaella, e sempre a Emma toccherà spiegare ai bambini a cosa servivano tutte quelle cose e com’era la scuola di un tempo. Il compito di Maria Pia invece è introdurre l’argomento del giorno, fare domande a tutti e raccontare o leggere delle storie. Oggi si è portata un grosso librone intitolato “Cuore” di Edmondo de Amicis. “La prima notizia di una scuola in Valle – racconta Maria Pia - la troviamo nel testamento di un signore di Fontainemore, Pierre Aguetta, forse un emigrato ritornato ricco al paese natale, che nel 1678 lascia alla sua parrocchia 1000 scudi di Aosta da investire per pagare lo stipendio a un maestro. La seconda fu aperta a Gressoney-La-Trinité, sempre nella Valle del Lys mentre la terza, che apriva solo i 3 mesi invernali ( il maestro era il parroco), fu ad Avise. Alla fine del 1700 c’erano in Valle 110 scuole, cioè almeno una in tutti i comuni fuorché Bard e Chamois. Aosta stranamente è stata tra le ultime ad averne una. Nel 1820, le scuole erano ancora di più: ben 261 di cui 59 maschili, 58 femminili e altre 79 probabilmente miste. Con il fascismo (1923 riforma Gentile) le scuole rurali vengono declassate a scuole sussidiate, e diminuiscono drasticamente di numero. Sapete che cosa si insegnava in queste scuole dove fino al 1904 si arrivava soltanto alla terza? Lire, écrire, calcul, catéchisme, plein-chant. Voi invece che cosa studiate oggi?” I bambini si mettono a parlare tutti insieme. “ A leggere”, grida uno; “A scrivere e a disegnare”, sta dicendo contemporaneamente un’altra. “A scuola prima di tutto c’era il silenzio – interviene Emma - e c’era la lettura collettiva. Cominciava uno e quando la maestra diceva: vai avanti tu, toccava a un altro; e guai se non seguivi le righe da leggere con il dito e se perdevi il segno! Non potevi fermarti, chiedere la spiegazione delle parole. Non si poteva far niente... Non si disturbava durante la lettura. Sentite cosa mi è successo: io ero sempre al primo banco e la mia compagna o io dovevamo sempre dare uno dei nostri libri alla maestra e così leggevamo in due sullo stesso libro. E io delle volte mi annoiavo. Una volta, appena aperto il libro di lettura, ho visto una fotografia e ho riconosciuto il personaggio fotografato Allora ho detto alla mia compagna: “Ma questo è un signore che lavora con mio papà qui alla centrale di Aymavilles!” E lei, in patois: “L’ei die l’uccello” – lo chiamano “l’uccello”, quello lì. Io, a sentire quel soprannome, ho cominciato a ridere. La maestra ha visto che non stavo attenta e allora mi ha punita: mi ha messo dietro la lavagna in ginocchio su un pezzo di legno, sullo spigolo del legno, e con le mani alzate. Ed è stata una cosa terribile. Provate! Si resiste solo cinque minuti con le mani alzate, poi non se ne può più. In più in quel momento è entrata mia sorella maggiore, che faceva l’insegnante, per chiedere qualcosa alla mia maestra che era la fiduciaria, cioè faceva la direttrice. Mia sorella mi vede in ginocchio e mi dà due sberle davanti a tutti i bambini e mi dice: “Vergognosa, fila a posto! Poi vedrai cosa ti succede a casa!” Io sono andata al posto, ho pianto e quando sono arrivata a casa ne ho preso delle altre da papà e mamma”. - E invece a voi che punizioni danno quando siete birichini a scuola?, chiede Maria Pia - A noi per punizione ci fanno saltare l’intervallo o ci danno dei compiti da fare a casa. “Un’altra punizione – continua Emma - se qualcuno disturbava, erano le botte col righello. La maestra veniva al banco e diceva: ‘Metti lì le mani!’ e pof, giù col righello, che era un righello di ferro quadrato.” - Il mio nonno invece lo mettevano in ginocchi sui chicchi di mais – dice un bambino - A me un signore di Fontainemore ha raccontato che, siccome non stava mai fermo, la maestra gli aveva messo in testa un sacchetto di sabbia aperto e lui doveva stare immobile e tenerlo in equilibrio perché sennò appena si muoveva gli si rovesciava tutta la sabbia addosso – ricorda Maria Pia “Una volta, quando la maestra interrogava – riprende Emma - pretendeva che tutti sapessero a memoria le parole del libro. La lezione di storia andava ripetuta esattamente con le stesse parole del libro. Garibaldi, Romolo e Remo… E non dovevi fermarti. A volte ci sono bambini timidi che non riescono a esprimersi, a parlare. E succedeva che questi bambini incominciavano il discorso e non riuscivano ad andare avanti, allora venivano puniti e la punizione era copiare due volte sul quaderno tutta la lezione. E poi i genitori si arrabbiavano se il figlio arrivava a casa con quella punizione, perché il quaderno costava e a scrivere tutta quella roba si consumava tanta carta. Un quaderno doveva durare almeno tre, quattro mesi e non si dovevano strappare fogli. Oggi le mamma cosa fanno quando vedono i vostri pasticci?” - Strappano i fogli. “Figurati! Invece una volta nelle famiglie non c’erano soldi e delle volte le mamme numeravano le pagine in modo che scoprivano se il bambino aveva strappato delle pagine per non far vedere i pasticci. Per la stessa ragione non si facevano disegni sul quaderno. Era tutto scritto. Poi non c’erano i colori, non c’erano i soldi per comperarli, solo dopo la guerra, negli anni 50 si è cominciato a fare i disegni.” I bambini guardano Emma con interesse e commiserazione: Ne ha passate, quella signora, da bambina! E che tempi duri, una volta! Poi guardano le vecchie cartelle di legno e di cartone, i grembiulini neri. Maria Pia spiega che i grembiulini servivano a risparmiare i vestiti, a ripararli dalle macchie di inchiostro. I bambini sanno che non c’erano le lavatrici e raccontano che il bucato era una cosa complicata che si faceva sul fuoco. Maria Pia dice che c’era anche un’altra ragione per indossare quei grembiulini: sotto uno poteva essere elegante o rammendato, sporco o pulito, ricco o povero: il grembiulino rendeva tutti uguali. “E nel periodo del fascio – aggiunge Emma - era proprio una divisa, ed era obbligatorio che fosse nero anche perché il nero era il simbolo del fascismo. Con il colletto bianco. Negli anni Cinquanta abbiamo i primi colletti non più di cotone o di pizzo, fatti magari dalle nonne all’uncinetto, ma di plastica, di tessuto sintetico. Anche le cartelle erano un tempo fatte dai nonni, perché in tutte le case c’era un papà o un nonno che lavorava il legno (ne mostra una che ha 110 anni!) e la cartella di legno in francoprovenzale, in patois, si chiamava “buite”. Sapete cosa vuol dire? - Scatola!, dice un bambino “E cosa si metteva nella cartella? La penna, un libro e un quaderno. E la si portava sotto il braccio. Poi siccome così cadeva e si scheggiava, hanno aggiunto una bretella di corda per metterla a tracolla. E sapete a cosa serviva anche la cartella di legno? Serviva ai bambini delle frazioni, che allora non venivano a scuola con il bus, ma a piedi, per fare le discese sulla neve: come una specie di slitta. Da una parte gli mettevano proprio due ferri perché servisse come slitta. Io andavo a scuola sempre a piedi: alle otto per andare, a mezzogiorno per tornare, alle due si rientrava e alle quattro per tornare a casa. Quando insegnavo ad Ozein, partivo da Aymavilles alle 6, per essere su alle 8 e mezzo. Arrivavo su che ero tutta sudata. Le mamme dei bambini però andavano a scuola alle 7 e mezza e mi accendevano la stufa, così trovavo la scuola calda. Avevamo una piccola stufa e tutti i bambini arrivavano a scuola al mattino con un pezzo di legno sotto il braccio e lo mettevano in una cesta per alimentare la stufa. Se pioveva o nevicava, i bambini appena arrivavano si toglievano le scarpe e mettevano quelle e la roba bagnata vicina alla stufa”. 37 “Quando avevo vent’anni c’era ancora la scuola. Otto, nove bambini, massimo dieci. Venivano le maestre da Aymavilles. Fino alla terza: quarta e quinta andavano a Aymavilles”. Si scendeva per La Poyaz, d’inverno usando la cartella di legno come slitta, sulla neve che arrivava a mezza gamba”. 38 Nella foto: Riccardo Borney, Renzo e Guido Carlin, Aldo Montovert, Vilma e Carla Ducret, Carla Chapel, Guido Borney, Paolina Carlin, Edda Ducret, Pierina Chapel, Lea Abram, Annetta Borney, Ines Gontier (insegnante), Eliseo Ducret, E. Ouvrier, P. Borney, R. Bornery (1951, fondo Bérard, Archivio B.R.E.L.). “Negli anni Cinquanta, quando i papà hanno cominciato ad andare a lavorare alla Cogne e arrivavano con i soldi nella busta paga, le mamme hanno trovato in commercio le prime cartelle, che erano di cartone pressato ed erano molto più leggere. Meno belle come estetica di quelle di adesso, erano in genere o nere o marroni. I bambini più ricchi avevano la cartella di pelle. Anche le prime lavagne erano di legno. Poi sono arrivate quelle di ardesia e solo di recente quelle di materiale plastico. Sopra si scriveva con il gesso e si cancellava con degli straccetti che si portavano da casa, forse di canapa” Uno degli oggetti sconosciuti è il tampone della carta assorbente, i bambini fanno ipotesi ma non riescono a indovinare a cosa serva. Ci sono anche dei normali fogli di carta assorbente tutti scritti e macchiati. “Su questo è rimasto il nome della proprietaria del quaderno: Varisella Alselmina, una signora di Saint-Vincent che mi ha regalato tante cose. Questa invece – dice Emma mostrando il tampone - era la carta assorbente della maestra” I bambini ancora non capiscono e Maria Pia spiega che la carta assorbente serviva ad asciugare l’inchiostro con cui si scriveva una volta. Se non usavi bene la penna col pennino facevi tante macchie e se mettevi la mano o il braccio sulle parole appena scritte ne facevi delle altre. Allora bisognava scrivere e subito asciugare bene. L’inchiostro non era contenuto nella penna come adesso che è già dentro l’anima delle biro o nelle cartucce delle stilo. Era dentro dei boccettini in cui si intingeva il pennino. Se sbagliavi o facevi una macchia, non c’era mica la cancellina, c’era la gomma, ma se usavi troppo la gonna facevi il buco nel foglio e allora era un disastro perché dovevi strappare la pagina e riscriverla tutta. Riprende Emma. “A scuola era la maestra che comperava l’inchiostro. Erano bottiglie da un litro con le quali la maestra riempiva i calamai cioè dei boccettini che c’erano nei banchi. Erano bottiglie della Pelikan che noi compravamo in un negozietto che non c’è più da anni dove trovavi di tutto: l’inchiostro, i fiocchi, i grembiulini, le cartelle. Era quello di Adelina Jerusel, per chiamarla c’era un campanello all’inizio delle scale. Si suonava e lei scendeva e apriva il negozio. Anche la maestra doveva tenere un diario e aveva un apposito calamaio per scriverlo, pieno di inchiostro nero. Poi ne aveva un altro con l’inchiostro rosso per correggere i compiti dei bambini. Se le ricorda, Maria Pia, quelle correzioni con la penna rossa sostituita poi dalla matita rossa e blu: i segni blu indicavano gli errori gravi, quelli rossi, gli errori più leggeri. La maestra per dare il voto contava gli errori blu e quelli rossi. Si partiva dal 10 che era il voto più alto e se avevi fatto più di quattro errori gravi e prendevi meno di 6 il tuo compito era insufficiente. - Voi ce l’avete il voto? - Abbiamo il giudizio. - Uh! Tutto questo parlare di segni blu e rossi fa venire in mente la Maestrina dalla penna Rossa del libro “Cuore”. Così Maria Pia lo apre e legge un brano in cui un maestro racconta ai suoi scolari come essi siano la sua unica famiglia e ragione di vita. L’insegnamento era infatti visto, un tempo, come una vera e propria missione e gli insegnanti erano stimati e rispettati come vere e proprie autorità morali e culturali. Si leggeva tanto, una volta, il libro “Cuore”, dice Emma e riprende a raccontare. “Il lunedì era il giorno in cui si aggiungeva l’inchiostro nei calamai. Per i più piccoli lo faceva la maestra, gli altri i bambini più giudiziosi provvedevano da soli. La prima cosa che s’imparava a scuola era a scrivere. E si doveva scrivere in bella calligrafia. Ogni bambino aveva un quaderno. La maestra scriveva la prima riga e i bambini dovevano copiare sotto, tante volte fino a quando non avevano fatto uguale al modello. All’inizio si facevano delle righe, le aste, poi dei tondi, poi con le righe e i tondi si facevano le varie lettere. Poi si passava alle frasi che erano spesso insegnamenti come: “Non disubbidire” o proverbi come “Acqua torbida non fa specchio”. A scuola si seguiva un orario e c’era proprio l’ora di “Bella Calligrafia”. Cento anni fa si usava un solo quaderno che serviva per i verbi, per l’italiano e per la matematica. Nel periodo del fascismo ce n’era anche un altro su cui si doveva fare tutti giorni il diario della giornata. Era anche un modo per imparare a scrivere”. E a proposito di scrivere, Maria Pia chiede ai bambini di scrivere su un foglio la cosa che li ha più colpiti di quelle che hanno sentito raccontare oggi. Poi chiede a Emma quanto durava la scuola nei tempi passati “Un tempo, fino alla prima guerra mondiale, l’anno scolastico durava da Novembre a Marzo. Sapete perché? Perché tutti i bambini dovevano andare ad aiutare in campagna o a pascolare le capre e le mucche. Alla fine del 1800 a Aymavilles c’erano otto scuole. Ogni frazione ne aveva una: a Vieyes, a Sylvenoire, a Pont d’Ael e poi ce n’erano tre o quattro nel capoluogo”. I bambini scrivono con la matita i loro pensieri sulla giornata. Chi ha finito fa la prova con il pennino e l’inchiostro di una volta. Non se la cavano male, anche se la Calligrafia è tutta un’altra cosa. Maria Pia legge i fogli che i bambini hanno consegnato e, tra le cose che più hanno colpito, ancora più della cartella-slitta per andare a scuola quando c’è la neve, ci sono i grembiulini neri da indossare sopra i vestiti, ma anche le punizioni di una volta, la povertà e il fatto che in Valle ci fossero tante scuole e che Aosta abbia avuto la scuola più tardi di altri comuni valdostani. Ma ecco che entra in scena, con passo marziale e aria severissima, Raffaella vestita di un lungo grembiale nero. Parla in francese con voce decisa e chiede ai bambini di stare zitti, di rispondere solo se interrogati e di chiudere ogni risposta con “Madame l’Institutrice”. - C’est l’école d’antan. Sortez et restez en silence! - Oui, Madame l’Institutrice. All’inizio i bambini ridacchiano e rumoreggiano, non si mettono bene in fila e credono sia un gioco. E infatti è un gioco, un gioco vero, e quindi molto serio. Maria Pia, Emma, qualche mamma e qualche nonna presenti restano in classe ad aspettare. Quelli che rientreranno tra poco saranno bambini di un altro mondo, o meglio, di un altro tempo: silenziosi, disciplinati e straordinariamente interessati a fare bene ciò che viene loro richiesto. Che sia di questo che hanno bisogno? Oui, Madame l’Institutrice. 39 lini i grembiu Una volta olo s i r ti ne erano tut chi s a m i de che quello rto era più co Sylvie Noémie cartella olpito la a e le Mi ha c t t li ome s usata c ali per maschi gu divise u ine m m e f Elena e 40 Aost a l’ulti è stato mo p a aver e la ese ad scuo la Lore nzo iava La penna si pucc nell’inchiostro e, l quando finiva, da un da bottiglione va litro si aggiunge nel calamaio Andrea Un t e 200 mpo c’er a scuo le in no Valle Mari o Mi è piaciuto tu tto. Sono rimasto incuriosito dai quaderni e dalle penne Una volt a grembiu i lini eran o tutti ne ri Simone o con la Sciavan con lo e cartella r andare e p o in slitt ! la o u a sc ni Le punizio lente erano vio Asia I gre blu o mbiulini eran n o Com’ eri. e Cass rano gli z andr aini? a Leonardo con no per a v a Sci rtelle cuola a le c re a s a and ina ent Val Le p un del l izioni egno a trian golo Math ieu gli e, l l o e art i legn c d Le cci u i ast ennin andro p less i e A la ito p l o é ac rch Mi h la pe scuo iversa d era Erik 56ÈME RENCONTRE DES “SCHOLAE CANTORUM” D omenica 12 ottobre 2008 a Rhêmes Saint Georges, i cantori delle Scholae Cantorum di Aymavilles, Sarre Chesallet, Cogne, Introd , Rhêmes Saint Georges e Saint Pierre, si sono ritrovati per la 56esima “Rencontre des Scholae Cantorum”. La splendida giornata ha allietato i circa novanta partecipanti che dopo la messa solenne si sono ritrovati a festeggiare con canti e balli fino a pomeriggio inoltrato, con l’auspicio di ritrovarsi sempre più numerosi l’anno prossimo ad Introd. LES CHANTEURS DES AYMAVILLES CERCANO NUOVI CORISTI SEI INTONATO ? LA MUSICA TI APPASSIONA E TI PIACE CANTARE ? CHIAMA LA NOSTRA SEGRETARIA (Rosy) AL 3475915330 PER FISSARE UN INCONTRO E SAPERNE DI PIÚ CIRCA LA NOSTRA ATTIVITÁ ARTISTICA… … TI ASPETTIAMO!!! FIENI A VIEYES 41 CONSIGLI DI LETTURA a cura di Lara Corradi Ragazzi La Maestra ha perso la pazienza (Dell’oro Erminia) Dov’è finita la pazienza della maestra? I bambini la cercano dappertutto: forse l’ha mangiata il gatto, o il cane del custode, o l’orco che vive nel buco del muro! Età di lettura: da 5 anni. Jack l’acchiappamostri (Dougherty John) Jack Slater è il più grande acchiappamostri del mondo, ma questa volta lo attende qualcosa di davvero grande e terribile! Così il ragazzino, in compagnia dell’orsetto Teddy, deve armarsi della sua penna-torcia e scendere nel mondo dei mostri prima che sia troppo tardi. Età di lettura: da 7 anni. 42 Luci di mezzanotte (Ragusa Angela) Una notte, correndo per tornare a casa dopo una serata tra amici, Alessio si scontra con una ragazzina sconosciuta e le fa perdere il ciondolo d’oro che porta al collo. Nel tentativo di trovarla per restituirglielo, il ragazzino viene coinvolto in un mistero ben più grande di lui. Età di lettura: da 9 anni. Primo premio: secchione dell’anno (Stine R. L.) Belzer è davvero un fallito? Solo perché indossa magliette con scritto “Ho bisogno di un maestro privato e chiedetemi delle mie allergie?” O perché si gratta le croste dalle ginocchia e se le mangia? Anche i genitori di Belzer pensano che lui sia un fallito e vogliono ritirarlo dalla Scuola Marcia. Ma non hanno fatto i conti con Bernie... Ogni anno la signorina Heinie assegna il Premio Heinie allo studente modello della quarta, e Bernie Bridges vuole che Belzer vinca il premio. Così i suoi genitori dovranno lasciarlo alla Scuola Marcia. Ma anche Sherman Oaks vuole vincere il premio. La domanda è: riuscirà Bernie a fare il miracolo? Età di lettura da: 8 anni. Arriva il nuovo capitano (Garlando Luigi) Tommi ha preso la sua decisione: ha lasciato le cipolline per andare a giocare nella giovanile dell’Inter. Tra i ragazzi di Champignon regna un’atmosfera un po’ strana... Il campionato infatti sta per ricominciare e una squadra senza capitano è come una meringa senza la panna! Le cipolline, però, non si perdono d’animo e passano a Dante la fascia da capitano. Decidono anche di far entrare in squadra un nuovo attaccante... Proprio lui, l’insopportabile Loris dell’Accademia blu! Come reagirà Tommi all’idea che il suo peggior nemico indossi la sua vecchia maglia? Età di lettura: da 8 anni. The little red hen (Davidson Susanna) La piccola gallinella rossa ha trovato alcuni semi di granoturco… ma chi l’aiuterà a piantarli? “Non io!” dicono i suoi tre migliori amici. Si meriteranno la squisitezza che la gallinella alla fine preparerà? The Little Red Hen finds some grains of wheat, but who will help her plant them? “Not I!” say her three best friends. So do they deserve the treat at the end? Età di lettura: da 8 anni Lingua: inglese Uomini che odiano le donne (Larsson Stieg) Adulti Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l’invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l’inquietudine di un enigma mai risolto. Henrik Vanger decide di tentare per l’ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L’incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione del mondo imprenditoriale. Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose. Corri (Patcher Ann) Due fratelli. La loro madre adottiva è morta quindici anni prima. Una sera sono per strada, durante un’accecante tempesta di neve - dal nulla compare un’auto; poi compare una donna, una donna di colore, e si getta sotto l’auto, salvando la vita di uno dei due. Cominciano a farsi delle domande: chi è quella donna; chi è la ragazzina che stava con lei; e perché somiglia così tanto ai due fratelli. Da quell’istante drammatico prendono il via ventiquattr’ore cruciali di rivelazioni, dolore, risentimento. Anche perché i due fratelli sono neri, e la loro famiglia adottiva - una famiglia di bianchi - è una delle più facoltose di Boston, mentre quella donna gira con sette dollari in tasca. Se stasera siamo qui (Dunne Catherine) Una riunione tra quattro amiche del cuore per festeggiare la loro amicizia: un quarto di secolo di intimità condivise, tradimenti superati, differenze appianate. Claire, con i suoi uomini sempre sbagliati; e la certezza che la vita non le darà mai l’unica cosa che ha sempre voluto. Nora, la casalinga perfetta, che ha tenuto nascosto un segreto alle amiche per più di venticinque anni. Maggie, che è sposata infelicemente da più tempo di quanto voglia ricordare. Geòrgie, altezzosa e supponente, che ha fatto a modo suo più di quanto le sarebbe convenuto. Ma stasera la complessa trama di mariti, amanti e segreti che le ha tenute insieme sta per dipanarsi. E una delle quattro donne non ha intenzione di esserci. A questo punto, le cose non potranno più essere le stesse... Cosmofobia (Extebarria Lucia) Cosmofobia è ambientato nel quartiere multietnico di Lavapiés, a Madrid, e si basa su esperienze personali e sui racconti di operatori sociali. Sono venti vite che si incrociano, ritratto di una nuova società multietnica. Ci sono i bambini di varie nazionalità, c’è il centro di auto-aiuto per le donne, dove si incontrano ecuadoregne, marocchine, senegalesi e spagnole, con un tratto in comune: il fatto di aver subito maltrattamenti fisici o psicologici. Tra i bambini, le loro famiglie e gli altri abitanti del quartiere si crea una sorta di “circolo sociale” che unisce persone di varie età, razze e classi sociali: professori universitari e immigrati poverissimi, piccoli spacciatori e attricette disoccupate, giovani donne manager, impiegate, stiliste, modelli. C’è chi non sa se il giorno dopo avrà da mangiare e chi ha appesi nell’armadio vestiti da 1800 euro. Ti ricordi di me (Kinsella Sophie) Quando Lexi si sveglia in un letto di ospedale, non ricorda proprio cosa le sia successo. È convinta di avere 25 anni, di essere povera in canna, con una vita sentimentale disastrosa, i denti storti e le unghie mangiate... E invece eccola fresca di parrucchiere, con una bocca perfetta, mani curatissime, un lavoro da super manager e... un sacco di soldi! Sì, perchè oltretutto è sposata a un bellissimo miliardario. Ma come è possibile? Il fatto è che lei in realtà ora ha 28 anni, ma non ricorda nulla del suo passato recente, marito compreso, e non riesce proprio a riconoscersi. Ma almeno ha la vita perfetta, e questo sembra un buon inizio... o no? Virus (Langan Sarah) Corpus Christi, cittadina del Maine. Lois Larkin, entomologa ventinovenne, insegna alle elementari nella scuola locale. La sua vita è un disastro: suo padre è morto suicida, la madre è alcolizzata, il fidanzato l’ha lasciata e lei ha scoperto di aspettare un figlio. Ma la catastrofe avviene al ritorno da una gita nel bosco che Lois aveva organizzato per i suoi allievi. All’appello manca un bambino. Uno strano, cattivo bambino, quel James Walker, sempre pronto a gioire se un compagno si fa male... Il bosco viene setacciato. Ma James non si trova. Qualcosa ha invece trovato lui. È l’inizio dell’incubo. L’inizio della peggiore epidemia immaginabile: il virus non risparmierà nessuno. Gli anomali (Goebel Joey) I personaggi sono cinque. Luster, ultima frontiera dell’Amercan Dream, rockstar anche se figlio del ghetto nero che a 24 anni vive ancora con i suoi fratelli, tutti pusher di crack. Opal, sexy ottantenne e presenzialista da party. Ember, che anche se ha solo otto anni odia l’umanità e progetta di distruggerla. Ray signore iracheno di mezza età che ama l’America e tutti i suoi abitanti. Aurora, satanista teenager in sedia a rotelle, detesta i giovani. Quando si pensa di aver visto tutto ecco che cinque personaggi del genere diventano amici inseparabili, aiutati dalla loro completa emarginazione nel Midwest americano, pieno di conformisti e di stereotipi. Un’amicizia che li porta a formare una band e a cambiare orizzonti, girare il mondo, sconfiggere i pregiudizi... 43 LE-Z-AMAVEULLE 44 SU L’ARMANAQUE 45 CALENDARIO ATTIVITA’ Biblioteca di Aymavilles 4 dicembre 2008 Soirées au Château ANDREA VIGON SI RACCONTA Serata racconto sull’esperienza alle Paraolimpiadi di Pechino 2008, con la partecipazione dell’Associazione l’A.V.R.E.S. (Associazione Valdostana Riabilitazione Equestre Sportiva), presso la Grandze del Castello alle ore 21.00 14 dicembre 2008 Festa di “Padàn é Madàn” Giornata dedicata alla popolazione dall’Amministrazione Comunale. 3 gennaio 2009 15 gennaio 2009 “più anziana” Concerto di Natale a cura di “Les Chanteurs des Aymavilles” presso la Chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00, V.I.O.L.A. di con Aymavilles la con il pranzo partecipazione offerto dell’Associazione Soirées au Château Serata dal titolo MONTAGNA PER TUTTI L’Associazione Valdostana Maestri di Sci presenta il progetto “SCIO ANCH’IO” e l’Associazione Antenne Handicap Valle d’Aosta presenta il progetto “AUTOUR DU MONT BLANC, presso la Grandze del Castello alle ore 21.00 gennaio/febbraio Carnevale nelle vie del paese a cura del “Comité di Quatro Tor”, a partire dalle ore 14.00. 2009 46 8 febbraio 2009 Concerts d’Hiver – edizione 2009 Concerto dell’ ORCHESTRA SPIRA MIRABILIS. Musiche di Ludwig Van Beethoven, presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00 15 febbraio 2009 Concerts d’Hiver – edizione 2009 Musica classica presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00 ARS CANTICA CONSORT – formazione vocale e strumentale specializzata nell’esecuzione del repertorio concertato o a voci sole, con l’uso di strumenti antichi e nel pieno rispetto delle prassi esecutive storiche 22 febbraio 2009 Concerts d’Hiver – edizione 2009 Musica classica presso la chiesa di Saint-Léger alle ore 21.00 Quel delizioso orrore… Farinelli evirato cantore - Vita e canto di Carlo Broschi - di Guido Barbieri e Sandro Cappelletto Angelo MANZOTTI sopranista - Piero NUTI attore - Rita PEIRETTI clavicembalo - Alessandro PEIRETTI violoncello - Davide SANSON tromba - Regia di Piero NUTI Musiche di: Georg Friedrich Haendel, Geminiano Giacomelli, Riccardo Broschi, Johann Adolph Hasse, Domenico Scarlatti, Wolfang Amadeus Mozart. 8 marzo 2009 Soirées au Château UN BRINDISI ALLE DONNE Concerto aperitivo con degustazione di vini e presentazione dell’Associazione delle Donne del Vino Valle d’Aosta, presso la Grandze del Castello alle ore 18.00 16 aprile 2009 Serata dal titolo IL TESTAMENTO BIOLOGICO Presentato dall’Associazione il Bruco e la Farfalla, in collaborazione Solidarietà Valle d’Aosta, presso la sala del Consiglio Comunale alle ore 21.00 con il Coordinamento NOTIZIE DALLA COMMISSIONE DELLA BIBLIOTECA: I corsi che la Biblioteca propone (ginnastica posturale, armonica a bocca, pittura su ceramica, inglese) sono aperti a tutti i residenti e, per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Bibliotecaria (0165.923826). La Biblioteca in collaborazione con l’Associazione L’Agroù proporrà nel 2009 degli incontri mensili con le discipline bio naturali e terapie complementari, al fine di rendere esperienziale un approccio olistico al proprio benessere. Le consulenze saranno gratuite e si terranno presso la Biblioteca Comunale. In primavera la Commissione organizzerà una gita a piedi nei boschi di Aymavilles con esperti dell’ambiente e del territorio. Q ue ce soit la quantité de pain qu’on cuisait vers la Noël pour se nourrir l’année durant, que ce soit le petit tas de réserves disparates que les fourmis accumulent pour l’hiver ou bien encore le petit trésor en pièces en alliage autrefois conservé sous le matelas bourré de feuilles de maïs, le mot gnalèi (ou gnalet), intraduisible dans d’autres langues, est l’ensemble de la fatigue déployée, de la peine soufferte pour assembler ce qui est précieux, du bonheur intime et du sens de sécurité et de confiance pour l’avenir qui en découlent. Ainsi, notre gnalèi, composé de paroles et de phrases jaillies de nos champs, de nos prés, de nos vignes, de nos bois et de nos rochers, est le réservoir fertilisant qui veut alimenter et revigorer nos anciens parlers pour qu’ils nous aident encore à mieux comprendre le Pays qui change. 47 Perqué le joué di popón tsandzon coleur aprì tchica de tèn S on de sellule de l’iris – le mélanosite – que désidon la coleur di joué. Seutte sellule fabreuccon eun pimàn ros que l’è la mélanina (lo mimo pimàn que baille la coleur a la pi, i pèi di cor é a sisse de la tita). Can y è bièn de mélanina, l’iris l’è rossa ou piatro nèye. Sènsa le mélanosite, l’iris l’è pésa : l’è pa d’atro que la coleur di sellule pi cllée. Eun tèn preun de mélanosite baille la coleur dzana que, miclléye avouì lo bleu, baille totte le variétó di ver canque i ros. Can nèison, le popón l’an caze todzor le joué pése é eun pou po savèi queunta sarè la leur coleur aprì, perqué l’iris l’a panco de mélanosite. Tchica per cou, le mélanosite prodouèison le pimàn é l’iris tsandze coleur. Se lo popón l’a le joué teup, pou se fiye que vardèye seutta coleur pe totta sa via, mi se le joué son cller l’è caze cheur que vegnerèn pi teup le premì mèis, eun crèisèn. De riilla, la coleur tsandze pamì tan aprì chouì mèis ou l’an de via mimo se catche petchoù tsandzemèn pouon lèi itre euncó deun le dou premiz-àn. Prèi de : www.cybersciences.com, écrì pe Philippe Chartier L’ours é lo petchoù berdjé D 48 edeun na crouéye mèizón totta soletta protso di bouque, itae eun vioù avouì son rémèinoù. L’ayàn eun troupì de fèye, le-z-eun-e blantse é d’atre néye. Lo mèinoù le mén-ae eun tsan deun lo bouque. Mènque caessae la pi gracheuiza, dijet : « Dze lo si beun que vo lamerio depì ripé l’erba fritse bo eun plan, mi no fo euncó la séyé é la catché pe vo baillé pequé d’ivir ». Deun lo bouque, po llouèn de salla crouéye mèizón, l’ie eun pro avouì eun petchoù vevié i mèntèn. Lo berdjé s’aplantae lé tcheu le dzor, devanque torné i mitcho, pe conté le fèye dimènque le-z-abéae : « ... dezeouet... trèntecattro... seuncanta ». Eun bo dzor, fran lé, l’a vu arrevé eungn ours : « Lo bouque l’è de mé ! Te bitche pouon po ité sé ! », l’a deu l’ours eun fièn sèmblàn de seité su le fèye. Lo berdjé l’a préyà : « Queutta pédre mon troupì, te demando soplè : padàn é mé n’èn rènque so pe vivre ! ». L’ours s’è drichà su le patte dérì é l’a deut : « Dze vouì fran te baillé an chanse. Se te me di vèyo de-zàn n’i, te queutto totte le fèye. Te pou lèi pènsé canque demàn, mé torno-pi sé a la mima euya ». Lo berdjé, avouì le tsambe que lèi trevolaon, l’è tornó i mitcho é l’a to contó a padàn. Lo vioù l’a tchica mezató é aprì l’a deut : « Fé-té po de croué san, mon rangot, lèi fièn-pi preui no an djestra ! L’è po deut que eun grou ours sièye pi feun que eun vioù ommo… Oueu dèinon-a va maque eun tsan deun lo bouque comme rèn fuche ; mènque t’i lé, couilla tcheu le bovatchón que te vèi é coppa de brantseillón atò le foille i verne per lé ». Lo petchoù berdjé l’a fé comme padàn la deu-lèi : l’a couillà eun dzèn so de bovatchón, l’a copó eun mouì de brantseillón atò le foille, l’a tot eumblitó protso di vevié, i meussèn é l’a llétó la matse atò de fiselle gropéye d’eungn abro a l’atro ieui lo bouque l’ie pi rer. Aprì to si travaill, l’a pènsó : « Ara n’i po d’atro a fiye que me catché dérì eun bouèissón é attèndre ». Can la leunna l’è secondua dérì la becca, l’ours l’è arrevó. L’è tsizù di gnoule, s’è drichà su le patte dérì é l’è itó a botse iverta : Que de boboroille…Que de foforoille, Magrì me sènt an, n’i jamì vu-nèn seu tan ! Can la leunna s’è catchéye, lo berdjé, que l’ayè tot acoutó amoddo, l’è chortù de la catse é l’è tornó i mitcho to gué : « Padàn, t’o fran aù eungn’idó formidabla ! ». Lo leundemàn, l’et alló abéé le fèye ieui lo bouque l’ie pi rer. To de souite, l’ours l’et arrevó tchica calandro. S’è lévó su le patte dérì é l’a demandó : « Adón, so-teu me diye vèyo de-z-àn n’i ? ». « T’o sènt an- l’a repondù lo berdjé- é l’è l’euya que te t’èn alléye ! ». L’ours s’è mordù an patta pe la radze, l’è partì deun lo bouque é l’è pamì tornó. Prèi de : Alexis Bétemps et Lidia Philippot, Merveilles dans la vallée - Le Val d’Aoste conté -Collection Le miel des contes, Imprimerie Slatkine, Genève 2006. La conta di sa tchévrèi E un cou, l’ie an tchèvra que l’ayè sa tchévrèi. Eun dzor, la tchèvra s’èn va deun lo bouque tchertché de pequé, mi, devanque chotre, dit a se croué : « Prégnéde meulle varda d’ivrì la pourta a qui sovoille ; y è eun gramo leui que vionde sé alèntor é atèn po d’atro que de no balafré ! ». La mamma l’ie panco bièn llouèn di lènder de la pourta que le tchévrèi sènton tabeché é braillé : « Ivréde-mé ! Ommo, ivréde-mé ! ». Le croué s’apesèison to de souite que l’è po mamma : la vouése l’è tro forta é lo deuit... gnanca nèn prédjé ! Tabeucha que te tabeucha, lo leui desbènde po, mi le tchévrèi lèi baillon po fèi. Adón, lo leui, greundzo comme eun pet, déside de prédjé tchica pi dous. Va eumpreunté de mi eun tchi eungn amì, nèn gorbelle an balla couilló é, atò la gordze plén-a, torne tabeché a la pourta di tchévrèi. Lo pi alavia di sat va protso la fenitra é vèi an grousa patta totta nèye pouzéye deussù lo resilo. L’è cheur po la cocca de mamma ! Lo leui, eunradjà, gremelle : « Bougro de carogne que v’ide po d’atro, po mézo de vo tchapé ! ». S’èn vat i meleun é se caye deun la faèina. To blan comme la nèi, torne tabeché a la pourta. Si cou, le tchévrèi crèyon fran que sièye mamma é ivron. Lo leui èntre comme la pirafoudra é le tchappe eun aprì l’atro : Touéno a la coueugne di piillo, Freussón dézò la tabla, Frioleun deun lo fornet, Verneucca su deussù 49 lo beuffet, Mofletta dérì la pourta é Porsoleun dérì le ridó. È lo satchimo ? Peussepot, lo pi petchoù, s’è catchà dedeun la peundeulla é lo leui lo troue po. Aprì an balla pouza, mamma torne i mitcho. Lo queun dézastre ! Mèizón l’è totta pe l’er é di tchévrèi gnanca mi la poussa. Le crie eun pe eun : « Touéno ! Freussón ! Frioleun ! Verneucca ! Mofletta ! Porsoleun ! Peussepot ! », y è po cor d’ama. A fose de sèntì vouaillé, lo tchouèinì chor de la catse, lèi conte sèn que l’è capitó é eunsèmblo van tchertché lo leui. Lo vèyon-tì po eundremet dézò an planta atò la botse iverta, lo vèntro conflo é la lènva pèndoillón? « L’è lo momàn bon », di mamma todzèn, todzèn. Atò de balle fosette coppe la panse i leui : Touéno, Freussón, Frioleun, Verneucca, Mofletta é Porsoleun dzeufflon foua san é veusto. Adón mamma lèi dit : « Vitto, vitto ! Alléde prènde de bèrio ». Atò sisse bèrio eumplèi si grou bidón é lo queui. Lo leui, aprì an serta pouza, se rèche, se froute la panse é dit : « Mondjemé la queunta sétchinna ! Outeu dzouyé que n’i panco pasó bo sisse croué tchévrèi ? ». Avouì salla grousa beudda, va tchertché d’éve i pouis ; se diclle bramènte alènsón é lo pèis di bèrio lo fé tsire deun salla borna teuppa. La djounna é se tchévrèi l’an to vu sèn que l’è capitó é son gué comme de lèire : « Na que dzèn ! Lo leui l’a fiolató deun lo pouis : féyèn ribotta canque demàn ! ». 50 Tradouì de: Rita Decime, Conte pe le petchoù de inque - Contes pour les enfants d’ici -Tome II , Histoires d’animaux, Musumeci Editeur, Quart (Ao) 1984 Collaborateur d’Aymavilles pour les traductions: Liliana Bertolo Transcription aux soins du Guichet linguistique Guichets linguistiques « Lo gnalèi » se propose de publier des textes en patois afin de stimuler tous les lecteurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : voulez-vous apprendre le patois de A à Z ou simplement vous débrouiller dans un contexte familial ? Souhaitez-vous améliorer la connaissance de votre patois? Souhaitez-vous contribuer au travail du guichet pour que votre patois reste toujours vivant? Le guichet est à votre disposition pour suggestions, conseils, documentation ! BREL 59, rue Grand-Eyvia - 11100 Aoste - Tél. 0165 32413 - Fax 0165 44491 [email protected] – Usagers Skype : guetsetbrel – guetsetbrel1 51 Tutta la popolazione è invitata a partecipare alla realizzazione del bollettino “Le-z-Amaveulle”. Chi volesse scrivere un articolo e farlo pubblicare deve far pervenire (anche tramite posta elettronica) in biblioteca testo e foto entro e non oltre il 30 aprile 2009. e-mail: [email protected] B e t s s e e t ê F e F s n e o n u n o B B e t i F e n o