Valore d`uso - Associazione Ambiente e Lavoro

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Valore d`uso - Associazione Ambiente e Lavoro
VALORE D’USO
Il Premio “Rino Pavanello “per la sezione “associazioni” è stato attribuito alla FILLEA/GBH
CGIL/AGB di Bolzano per un progetto di educazione permanente sulla sicurezza rivolto a
studenti delle Scuole Professionali della Provincia di Bolzano e più in generale a tutti i cittadini.
Il progetto è consistito nella realizzazione di uno spettacolo teatrale dal titolo “ Valore d’uso”,
ideato da Stefano Parrichini e prodotto dal TEATRO LA RIBALTA
Il titolo dello spettacolo anticipa le ragioni per cui esso è stato ideato: il suo obiettivo è di far
riflettere sul valore che viene dato alla vita dell’uomo, sul prezzo attribuito alla sua esistenza e di
costringere a chiedersi come possiamo monetizzare l’integrità fisica e a quale prezzo si è disposti a
pagare per fare diventare un corpo, un uomo, una merce. A domandarsi in quali schemi di valore si
collocano la vita, il lavoro, gli affetti, l’ intelligenza umana. Vuole indurre a cancellare la parola
fatalità. A sostituirla con responsabilità e valore, a valutare quale responsabilità ci si assume per
difendere il valore di una vita, per metterla davanti e sopra a tutto, per difenderla .
Lo spettacolo ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare ai principi della sicurezza, alla
responsabilità, alla tutela della vita e del proprio corpo attraverso l’uso dell’arte del teatro e di
creare una nuova consapevolezza sui vari temi legati alla salvaguardia e all’integrità del proprio
corpo. Si propone di sensibilizzare attraverso le emozioni, più che con i dati e le statistiche,
attraverso la valorizzazione del corpo, come oggetto unico ed espressivo, attraverso le storie di chi è
passato attraverso il dramma dell’infortunio, di chi ne è rimasto vittima e che usa, per raccontarsi,
l’arte del narratore, sicuramente più efficace della sola testimonianza.
Lo sguardo nuovo con cui si osserva il tema doloroso delle morti sul posto di lavoro non è
pedagogico, statistico, d’indagine o pura denuncia e può aiutare a interrogare e interrogarsi sul
“valore d’uso” che ha un corpo, sul suo sfruttamento, nel lavoro come nelle mode, su come diventa
oggetto “merce” che perde il suo carattere di unicità e pienezza per essere modellato,
scolpito,trasformato, violentato,offeso, in nome di qualche cosa che è ritenuta più importante. Ma
induce a chiedersi se c’è qualche cosa di più importante? E se c’è , quale è?
Nella rappresentazione si mettono in campo valori: valori di sicurezza per difendere un bene
prezioso che non può diventare merce , che non può essere monetizzato, che non è solo un utensile
di lavoro, un possibile “incidente” , ma lo strumento con il quale si costruisce un’esistenza, dentro
la quale il lavoro è un mezzo per realizzarla e non il fine.
Il teatro fa diventare i fatti di cronaca una storia. E dentro una storia , a differenza della cronaca, c’è
la complessità della stessa, i suoi sentimenti, i dolori e le gioie, gli eroi e gli errori, le paure e i
desideri. Il fatto di cronaca è solo notizia e non si immerge nella vita, la dimentica o la ignora.
Attraverso il teatro si fa in modo che non si ignori la vita. Si mette in luce l’abuso del corpo a fine
narcisistico, pornografico, edonistico,mercificato e messo in vendita al miglior offerente. A volte
carne da macello, oggetto sacrificato - sacrificabile, utensile da lavoro senza nessuna tutela o
protezione. Intercambiabile.
Lo spettacolo di teatro e danza racconta che dietro a quella che è chiamata fatalità, c’è una vita,
esattamente uguale alla nostra, che dobbiamo difendere come nostra, perché se passa il concetto di “
prezzo da pagare” anche noi siamo già tutti in vendita. Lo spettacolo fa riflettere, fa nascere
domande, interroga, difende, testimonia.
Ci si è serviti dell’arte per diffondere la cultura della sicurezza in modo da coinvolgere non solo gli
addetti ai lavori, ma il maggior numero possibile di persone, in primis i giovani e da garantire una
qualità artistica per veicolare i contenuti senza cadere nel didascalico.
Nella realizzazione del progetto sono stati coinvolti il mondo politico e i dirigenti scolastici della
scuola professionale altoatesina e si è realizzata una sinergia con realtà diverse ma complementari
come il sindacato, l’Inail, l’Assessorato al Lavoro e le Scuole Professionali di Lingua Italiana.
Lo spettacolo, presentato per la prima volta il 3 ottobre 2010 all’interno della giornate per la
sicurezza, è stato successivamente replicato varie molte.
L’iniziativa ha previsto un contatto diretto con gli studenti, andando a incontrarli nelle loro classi,
sia per avvicinarli allo spettacolo sia per presentare i temi legati al concetto di sicurezza.
Il progetto è stato integrato da una mostra di iconografie votive (ex voto) dell’ultimo secolo, tratte
da una vecchia pubblicazione dell’Inail. Si sono scelte le immagini più rappresentative, di forte
impatto. Esse ben rappresentano le paure e le speranze di numerosissimi lavoratori che hanno
subito incidenti e infortuni sul lavoro. Questi ex voto, esposti in chiese e santuari di tutta Italia,
servono per rendere immediatamente comprendibile il tema e per ricordare che però il miracolo
non sempre è possibile. Questa mostra è itinerante, è stata allestita presso alcune scuole
professionali ed è a disposizione di chi ne farà richiesta.