a livello nazionale un “network” delle linee con la partecipazione di
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a livello nazionale un “network” delle linee con la partecipazione di
a livello nazionale un “network” delle linee con la partecipazione di tutti gli operatori del settore. Emerge in tale panorama l’esperienza italiana. Paolo Beria del Politecnico di Milano ha illustrato i risultati dell’ultimo studio commissionato al Dipartimento universitario dall’ANAV “Autolinee statali: gli effetti della riforma. Risultati, opportunità e criticità dell’apertura del mercato” e presentato a livello nazionale lo scorso dicembre a Roma, all’interno della manifestazione IBE Conference. L’analisi ha evidenziato che gli operatori (sia quelli nuovi che quelli “storici”) hanno mostrato grande capacità di crescita e di propensione all’investimento soprattutto nell’ottica della sana competizione con la ferrovia; le tipologie di servizio offerte all’utenza si sono sviluppate e si sono specializzate, pur soffrendo l’affermarsi di nuovi fenomeni di business (come il car sharing) che il mercato stesso ha contribuito a generare, di cui si è parlato ampiamente nella seconda sessione del Forum. Analogamente a quanto successo in Germania, Francia e in altri paesi europei, la liberalizzazione ha dato, in tempi molto rapidi, un grande impulso al settore. Gli effetti più evidenti sono l’apertura di molti nuovi servizi (circa il 40% in più rispetto all’offerta 2013) da parte di circa metà delle aziende, la proposta di nuovi modelli di offerta (intercity, notturno, etc.) a fianco di quello tradizionale nonché l’utilizzo di tariffe aggressive soprattutto sulle tratte in competizione con la ferrovia. La liberalizzazione ha portato ad un aumento di offerta anche nelle aree del Sud e del Centro Italia, nonostante si tratti di mercati ben più maturi di quelli del Nord. Qui i nuovi collegamenti aperti risultano più aderenti ad un modello di tipo “intercity” per la connessione tra le grandi città in competizione con la ferrovia, piuttosto che il modello tradizionale mono-corsa tra molti piccoli centri e un grande attrattore. Parte della nuova offerta nel Nord e verso il Centro è frutto dell’ingresso dei due grandi operatori internazionali, già oggi tra le prime aziende per quantità di collegamenti, ma parte è ascrivibile alle aziende italiane storiche. Beria ha quindi evidenziato, anche per il nostro paese, alcuni aspetti, in prospettiva sempre più importanti sia per le aziende che per il regolatore: la comunicazione; il consolidamento delle aziende attorno ad un numero limitato di marchi commerciali, politiche di pricing e infrastrutture adeguate, sicure, comode. La Commissione europea – presente ai lavori con Ray Malanaphy, della DG MOVE, che ha presentato “The European Commission perspective and the “Road Initiatives”- ha reso note le problematiche rilevate nel settore del trasporto passeggeri (livelli di concorrenza nel mercato dei servizi internazionali e nei mercati nazionali dove è necessario stendere regole uniformi che soddisfino le esigenze dell’utenza; costi della regolazione, l’esigenza di uniformare l’interpretazione e l’applicazione delle disposizioni concernenti il mercato delle LD e non ultima la necessità di semplificare le procedure). minuzione dei prezzi, diffusione delle tecnologie e dei servizi offerti all’utenza). Tuttavia a parere di Silva, è necessario tornare ad una “strong regulation” per non essere fagocitati da un “crazy world” in cui la battaglia si fa sui prezzi ma senza alcuna contribuzione. L’attenzione deve essere rivolta alla clientela, ridisegnando i modelli innovativi di comunicazione e marketing. La seconda sessione del workshop è stata dedicata ai fornitori di servizi di mobilità (Marc Hofmann, Direttore Generale CheckMyBus), pionieri del mercato (Romain Fau, Blablacar) e innovatori globali (LP Maurice, Busbud) che hanno analizzato le tendenze di mercato di alcuni Stati e la rivoluzione digitale che sta guidando il settore. In particolare i primi due hanno illustrato le caratteristiche dei due modelli alternativi di mobilità, rilevando come l’utenza collettiva abbia bisogno fondamentalmente di facile e veloce accesso alle informazioni, costantemente e complessivamente a portata di “clic”. L’informazione deve essere intramodale. In ultimo, ma certo non per importanza, il tema delle infrastrutture e delle piattaforme connesse in tutto il mondo per favorire il “Worldwide bus station” dove il passeggero, ma lo stesso operatore, soddisfano la “reciproca” esigenza di mobilità. P.G. A chiudere il cerchio Rui Silva, Vice President della EUROLINES. Nella prospettiva degli operatori gli effetti della liberalizzazione (specie in Germania) sono già evidenti (di- 31