Una introduzione al Tai Chi
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Una introduzione al Tai Chi
ASSOCIAZIONE ITALIANA CHENG MAN CHING www www.centrotaichichuan.it UNA INTRODUZIONE AL TAI CHI CHUAN Sommario 1 Le caratteristiche essenziali. .................................................................................................. 1 2 Le ragioni per praticarlo ....................................................................................................... 4 3 Gli esercizi tradizionali ........................................................................................................ 6 4 Nascita ed evoluzione del Tai Chi Chuan ................................................................................ 9 5 Quello che il Tai Chi Chuan non è ....................................................................................... 11 1 Le caratteristiche essenziali. L'aspetto più evidente dell'esercizio di base del Tai Chi Chuan, la "forma a mani nude", è costituito dalla lentezza e dalla fluidità dei movimenti, anche di quelli che sono più ampi ed impegnativi. Tutte le parti del corpo si muovono insieme in modo armonico, senza rigidità e secondo regole ben precise, tanto che questo esercizio, soprattutto in alcuni stili, può sembrare più una danza meditativa che un allenamento marziale. In realtà le sue caratteristiche esterne hanno finalità pratiche. La lentezza di esecuzione è dovuta alla esigenza di apprendere ad applicare correttamente un insieme molto articolato di principi e di regole di esecuzione: "la velocità nasce dalla lentezza". Anche la continuità e la fluidità dei movimenti sono dovute a motivi di carattere pratico e non estetico. Un primo motivo deriva dall'obiettivo di evitare rigidità e tensioni locali che ostacolerebbero i flussi energetici interni sui quali si basa il Tai Chi Chuan. Secondo la tradizione il flusso primario è quello di un fluido immateriale, detto “energia interna” o Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 1 “soffio vitale (“ch’i” 0 “qi”) a cui è associato quello del sangue. Sarebbe anche impedito il flusso della “forza interna”, ottenuta impiegando l’elasticità del corpo, che va dal piede di appoggio sul terreno alla parte del corpo che si intende impiegare per emettere energia nei confronti dell’avversario. Questa forza può essere assai intensa anche se è di brevissima durata. Un secondo motivo è la conseguenza della strategia impiegata per rispondere con efficacia agli attacchi di chi è più forte e robusto di noi. Questa strategia consiste nell’assecondare le azioni del nostro avversario con cambiamenti continui, fluidi e veloci dell’intero corpo, cedendo ai suoi attacchi senza resistere in modo rigido e cercando al contempo di portarlo in una condizione a lui sfavorevole prima di emettere nei suoi confronti la nostra energia. Possiamo così utilizzare nel modo più efficace possibile le nostre risorse fisiche. Il richiamo a questa strategia si ritrova nello stesso nome "Tai Chi Chuan" dato in epoca relativamente recente a questa disciplina, che per lungo tempo fu chiamata "boxe morbida" o "boxe di cotone" o ancora "boxe delle tredici posizioni". Questo nome deriva dall'unione di due termini cinesi: “Chuan” (Quan) - boxe, lotta - e “Tai Chi” (Taiji), a sua volta composto dalle parole "tai", supremo, e "chi" ("ji"), polo, colmo di un tetto, punto estremo - a cui nel loro insieme si può dare il significato di "principio supremo". Il senso generale del termine Tai Chi Chuan è dunque “boxe della suprema polarità” o "boxe del principio supremo". Per dare un significato concreto a questo termine occorre ricordare che nel modello fondamentale dell’antica cultura cinese i continui cambiamenti della realtà sono governati dall’equilibrio dinamico di due polarità - “Yin”, cedevole, oscuro, ricettivo, e “Yang”, duro, luminoso, espansivo. Il principio "Tai Chi" genera "yin" e "yang" a partire da una condizione di completa indifferenziazione (“wu chi”), ed è stato rappresentato nel tempo da simboli diversi nei quali è sempre mostrata la coesistenza di “yang” (chiaro) e di “yin” (scuro). Alcuni di essi sono riportati nella figura seguente. Simbolo neo - confuciano del secolo XI Un simbolo introdotto nel secolo XVI Il simbolo più diffuso ai giorni nostri Nel simbolo più diffuso ai nostri giorni Yin e Yang si rincorrono l’uno con l’altro in perfetta armonia. La continuità della loro alternanza è indicata con la presenza “in nuce” di Yin nel massimo di Yang, e viceversa. Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 2 Ogni volta che decidiamo di far parte di una determinata realtà e di intervenire nel suo controllo attiviamo un processo di cambiamento che può essere rappresentato in tutti i suoi aspetti dal modello yin-yang. Per realizzare cambiamenti ciclici e reversibili che evitino per quanto possibile degradazioni e dissipazioni di risorse, le due polarità debbono sostituirsi l’un l’altra progressivamente e in modo continuo ed armonico, senza contrastarsi a vicenda, come avviene in natura con l'instancabile susseguirsi del giorno e della notte e quello delle stagioni. Una condizione necessaria ma non sufficiente è uno stato iniziale che essendo libero da vincoli e da pregiudizi ci permetta di vivere compiutamente il momento presente e non determini ostacoli al raggiungimento di questo obiettivo. Questa condizione è parte integrante del modello “Tai Chi” ed è stata prima indicata con il termine “wu chi”. E’ però necessario che anche durante i cambiamenti che ci vedono protagonisti non intervengano “chiusure”, aggressività o paure che ci impedirebbero di avere relazioni simbiotiche ed efficaci con la realtà con cui la nostra mente si trova ad interagire. Nel Tai Chi Chuan questa applicazione del principio “Tai Chi”, da alcuni definito "ergonomico" poiché evita ogni spreco di risorse, determina non soltanto la strategia che consiste nel seguire senza opporsi frontalmente i cambiamenti della nostra controparte, ma anche il modo con cui noi stessi dobbiamo cambiare per realizzarla: il susseguirsi dei movimenti che realizzano in forme diverse cicli di "estensione" ("aperture") e di "raccolta" ("chiusure") del corpo; l'alternanza tra difendersi ed attaccare, indietreggiare ed avanzare, ruotare il corpo in un senso e nel senso opposto; ed infine lo spostamento ciclico del peso tra una gamba e l'altra che permette di ruotare il corpo con agilità e di sviluppare la cosiddetta “forza interna”. Per evitare interruzioni dei flussi interni di energia, e per avere la capacità di modificare in ogni momento e con estrema prontezza l’azione che stiamo eseguendo, è necessario che nel realizzare questi cambiamenti sia evitata ogni discontinuità o interruzione e che essi siano graduali, quale che sia la loro rapidità. I movimenti fluidi del corpo tipici del Tai Chi Chuan e la loro esecuzione con continue rotazioni, “arrotondando” anche le inversioni di direzione, invece che con l’alternanza di movimenti rettilinei come frequentemente avviene nelle altre arti marziali e nella boxe occidentale, permettono di applicare compiutamente questo principio che ci viene dal modello Tai Chi. Nella pratica del Tai Chi Chuan debbono anche essere costantemente mantenuti i seguenti comportamenti: una respirazione profonda ma non affannosa; la eliminazione di rigidità corporee e la conformità a regole di postura che permettono movimenti agili ed un equilibrio stabile; Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 3 la liberazione da ansie e da ogni altro pensiero per mantenere calma e concentrazione, con una consapevolezza piena ma distaccata di noi stessi e dell'ambiente con cui siamo in relazione; il coordinamento di tutte le parti del corpo che debbono partecipare ai suoi movimenti in modo integrato; l'attivazione dei movimenti del corpo con i muscoli della sua parte centrale (muscoli dorsali e addominali) evitando tensioni muscolari non necessarie in altre sue parti; un continuo controllo mentale per guidare i movimenti del corpo in accordo a regole minuziose di esecuzione e, negli esercizi a due, per scegliere in ogni momento quale è il nostro cambiamento più appropriato, conservando l'intenzione di modificarlo anche con estrema rapidità se questo diventa opportuno. Da questi primi elementi inizia a risultare evidente il ruolo delle facoltà mentali che è rilevante in ogni attività sportiva ma che nel Tai Chi Chuan diventa particolarmente significativo, sia per l’apprendimento, sia per la pratica. Come dicono i suoi ”testi classici”, “prima nella mente e poi nel corpo”. L'insieme di queste caratteristiche del Tai Chi Chuan, determinate dalle sue finalità marziali, è allo stesso tempo la ragione per cui la pratica di questa disciplina può portare rilevanti benefici per la nostra salute e per il nostro benessere, mentale e fisico. 2 Le ragioni per praticarlo Innanzitutto il Tai Chi Chuan ci può aiutare a sviluppare e a proteggere le risorse della nostra mente e del nostro corpo. Dopo uno sforzo iniziale per apprenderne almeno in parte le regole di esecuzione si avvertono presto, anche se gradualmente, i primi benefici, in particolare l’accrescimento della agilità e della flessibilità del corpo, della abilità di controllare tutte le sue parti e di coordinarne i movimenti, e del senso dell’equilibrio. Questi benefici sono apprezzati da persone di tutte le età. Chi pratica anche altri sport come lo sci, il nuoto, il tennis, il golf, l’alpinismo avverte agevolmente l'aiuto, mentale e fisico, che gli deriva dal Tai Chi Chuan. Le persone non più giovani possono ritrovare almeno in parte agilità e facilità di movimenti che hanno perduto con l'avanzare dell'età. L'assenza di sforzi muscolari significativi e la fluidità dei movimenti fanno infatti sì che molti degli stili del Tai Chi Chi Chuan possano essere praticati da persone di tutte le Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 4 età, sia pure a livelli diversi di intensità. Altri effetti di una pratica del Tai Chi Chuan condotta appropriatamente riguardano le nostre capacità mentali e la nostra psiche. La necessità di apprendere una serie di regole minuziose fino al punto di poterle applicare in modo istintivo, e la continua attenzione al proprio corpo ed alla realtà con cui interagiamo, portano a stimolare in modo significativo la memoria, la capacità di conce1ntrazione, la sensibilità agli stimoli provenienti dall’interno e dall’esterno e la prontezza di riflessi. Questo impegno mentale, insieme ad una respirazione addominale lenta e profonda, ci aiuta a liberarci da paure, da ansie e da altri pensieri che ci impediscono di avere relazioni efficaci con la realtà che ci circonda e con il nostro stesso corpo, e ci permettono di trovare la calma e la capacità di concentrazione necessarie per vivere intensamente il momento presente. Questo effetto permane anche per un certo tempo dopo l’esecuzione degli esercizi. I risultati progressivamente ottenuti nel non semplice cammino esplorativo richiesto dal Tai Chi Chuan ci possono incoraggiare ad estendere ad altri aspetti della nostra vita la liberazione dai pregiudizi e dalle rigidità mentali e fisiche che abbiamo progressivamente assunto nel tempo. L’importante è praticare con perseveranza, senza arrestarsi di fronte alle difficoltà che certamente non mancano soprattutto per chi non ha confidenza con il controllo del proprio corpo. Questi effetti fisici e mentali sono abbondantemente descritti nella ampia letteratura esistente sul Tai Chi Chuan ed hanno numerose conferme da parte dei praticanti di Tai Chi Chuan che hanno scelto di condividere le loro esperienze. Una raccolta di testimonianze raccolte durante la vita della nostra Associazione si può trovare nel report "Gli effetti del Tai Chi Chuan: testimonianze" richiamabile da qui e anche dalla pagina “Il Tai Chi Chuan” del nostro sito. Un ruolo ancor più significativo del Tai Chi Chuan, ben conosciuto ed apprezzato nella tradizione cinese e sempre più valorizzato anche da parte della scienza medica occidentale, è quello di essere un aiuto alla prevenzione ed alla cura di numerose infermità, da quelle del sistema cardiorespiratorio a quelle del sistema scheletrico. Anche questo ruolo è confermato da numerose testimonianze - in particolare di alcuni grandi Maestri di Tai Chi Chuan si sono avvicinati con successo a questa disciplina per guarire da gravi malattie per poi fare di essa una ragione di vita. Alcune caratteristiche del Tai Chi Chuan - la respirazione profonda, l’eliminazione di rigidità e tensioni nella nostra postura, frequentemente causa di infiammazioni e di dolore, i movimenti fluidi del corpo che esercitano le articolazioni senza sovraccaricarle, la accentuata capacità di trovare calma e tranquillità con la conseguente protezione dagli stress - hanno con evidenza effetti positivi sulla nostra salute. Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 5 Negli ultimi decenni sono state condotte numerose ricerche a questo riguardo da parte di varie organizzazioni scientifiche, in oriente e anche in occidente, soprattutto negli Stati Uniti. Indicazioni sui risultati ottenuti sono contenute nel report "Il Tai Chi Chuan e la ricerca medica", anch’esso accessibile on line sia da qui sia dalla pagina “Il Tai Chi Chuan” del sito della Associazione. Il Tai Chi Chuan non soltanto contribuisce allo sviluppo delle nostre risorse mentali e fisiche, ma ci insegna anche ad impiegarle al meglio in situazioni di manifesto o potenziale conflitto. Da questo punto di vista le applicazioni marziali possono essere considerate soltanto un caso particolare. Lo stesso addestramento può essere utile in molti settori delle attività umane e in varie situazioni create dalla nostra vita quotidiana. In particolare, è' frequente il caso di praticanti di Tai Chi Chuan che raccontano di una modifica dei loro comportamenti, da loro ritenuta assai utile, e che consiste nella capacità di mantenere relazioni armoniche e di rimanere calmi anche in situazioni di conflitto personale, manifesto o soltanto potenziale, senza aggredire o fuggire, anzi acuendo le loro capacità di ascolto. Il comprendere le motivazioni degli altri senza opporsi frontalmente o chiudersi in se stessi permette di utilizzarle ai nostri fini, e il rispondere con una cedevolezza inziale ci danno la possibilità di intervenire al momento e nei modi più propizi. L’ansia e lo stress che normalmente si accompagnano a questo tipo di situazioni sono fortemente diminuiti. Infine, praticare il Tai Chi Chuan può aprire se si vuole una finestra dalla quale affacciarsi su alcune parti essenziali della antica cultura cinese - “I Ching” o “Libro dei mutamenti”, l’Arte della Guerra di Sun Tzu, il primo Taoismo - i cui principi sono sempre più valorizzati dalla cultura occidentale, e dà l’occasione di apprenderne il significato pratico per via “sperimentale” e diretta, sia pure n modo molto semplificato. In generale, il Tai Chi Chuan, se praticato correttamente con le giuste motivazioni e con una guida esperta, costituisce uno stimolante viaggio alla scoperta ed alla valorizzazione delle capacità della nostra mente e del nostro corpo. Questo viaggio richiede tenacia e pazienza, concentrazione ed energia, ma è assistito da una grande tradizione e dalle profonde conoscenze lasciate dai suoi grandi Maestri. Per chi lo sceglie e lo pratica con attenzione e con buona disposizione d'animo, il Tai Chi Chuan è destinato a diventare una abitudine quotidiana non soltanto utile ma anche piacevole. 3 Gli esercizi tradizionali La tradizione del Tai Chi Chuan include i seguenti esercizi. Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 6 “FORMA A MANI NUDE”. Questo è l’esercizio di base del Tai Chi Chuan ed è eseguibile da soli o in gruppo. La “forma” è costituita da una sequenza di azioni (“posizioni”) nei confronti di un “avversario ombra” che si suppone cambi in modo predefinito posizione e tipo dei suoi attacchi e si difenda appropriatamente a sua volta. Ad esempio la “forma” dello stile di Cheng Man Ch’ing, che è quello insegnato nel nostro Centro (vedi più avanti), è composta da 37 posizioni differenti, eseguite con alcune ripetizioni in una sequenza di 64 posizioni (video della forma eseguita da Cheng Man Ching sono richiamabili dalla pagina "Il Tai Chi Chuan" di questo sito). Forme di altri stili hanno diversi numeri di posizioni. Questo esercizio richiede poco spazio, e può essere eseguito dovunque, indossando pantaloni comodi e un paio di scarpette di stoffa. Se praticato frequentemente, fornisce la possibilità di apprezzare i primi benefici già dopo qualche mese. L’esercitarsi nella “forma” può accompagnare i praticanti di Tai Chi Chuan per tutta la loro vita, non soltanto perché da una sua pratica regolare possono derivare notevoli benefici, ma anche perché è continua sorgente di approfondimenti sui principi del Tai Chi Chuan e di perfezionamenti sulla loro applicazione. Il ritenere di conoscerla ormai a fondo senza proseguire con attenzione in un continuo percorso di apprendimento con il confronto con il proprio maestro, o comunque con altre persone di grande esperienza, porta inevitabilmente non soltanto a perdere significative opportunità di miglioramento ma anche a degradazioni del livello che si è raggiunto. L’esecuzione della forma deve avvenire con movimenti fluidi e continui, e richiede l’applicazione di un insieme di regole dettagliate di esecuzione che devono essere progressivamente acquisite fino a far diventare istintiva la loro applicazione (“memorizzazione” della forma). I benefici che si possono ottenere dalla sua esecuzione dipendono dall’accuratezza con cui queste regole sono applicate. Per questa ragione la forma è di solito eseguita lentamente, anche se è possibile adottare velocità diverse (ad esempio la forma di Cheng Man Ching può essere eseguita interamente in un tempo che varia da sei a più di venti minuti). “SPINGI CON LE MANI” (“Tui Shou”). Questo secondo esercizio fondamentale del Tai Chi Chuan è eseguito da due persone che interagiscono tra loro con una serie di movimenti che richiedono un contatto fisico in gran parte limitato alle mani ed agli avambracci, ed applicano alcune azioni della forma. L’obiettivo di ciascuno dei due partner che si esercitano insieme è limitato ad obbligare l’altro a movimenti non controllati fino a fargli perdere l’equilibrio. Lo “spingi con le mani” può essere eseguito Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 7 con modalità diverse: a piedi fissi con una o due mani, a piedi mobili con uno o più passi. La lentezza di esecuzione della forma è sostituita da una grande rapidità di azione. Questo è un esercizio fondamentale per chi non intende limitarsi ai benefici per il benessere fisico e mentale che possono derivare dalla “forma”, e vuole applicare compiutamente i principi del Tai Chi Chuan, inclusi quelli che riguardano le nostre interazioni con entità esterne e non possono perciò trovare una significativa applicazione in esercizi “a solo”. In particolare lo “spingi con le mani” insegna ad interagire con gli altri con grande calma e concentrazione, a capire le loro intenzioni senza rigidità e chiusure, a cedere ai loro attacchi senza interrompere il contatto per poi esercitare la propria energia al momento opportuno traendone il massimo vantaggio, in breve a riuscire ad “investire nella sconfitta”. Una buona conoscenza della “forma” ed una sua frequente esecuzione sono prerequisiti per eseguire correttamente lo “spingi con le mani”, che a sua volta aiuta a capirla meglio ed a correggere errori sistematici nella sua esecuzione. Nella nostra Associazione questo esercizio è stato sempre condotto come un processo di apprendimento e di sperimentazione condiviso amichevolmente da tutti quelli che vi partecipano e come piacevole gioco sportivo, evitando qualsiasi forma di antagonismo competitivo. Altri esercizi a due eseguiti raramente e soltanto da praticanti molto esperti ed interessati agli aspetti marziali sono “forme” codificate a due. ed il combattimento libero Tai Chi detto “San Shou”, che richiede un allenamento sistematico ed intenso nelle cosiddette “applicazioni marziali” del Tai Chi Chuan. “TAI CHI CHUAN CON LE ARMI”. La tradizione include varie “forme” con le armi: armi “corte”, come la spada a lama diritta – la “regina” delle armi cinesi – e la sciabola a lama ricurva, ed armi “lunghe”, in particolare la lancia sostituita nel tempo dal meno pericoloso bastone lungo. In alcune scuole si pratica anche la “scherma con la spada Tai Chi”(“fencing”) che applica gli stessi principi dello spingi con le mani. Agilità del corpo e coordinamento dei movimenti sono particolarmente esercitati da queste forme, che hanno un loro fascino anche perché sono insolite e fanno immergere chi le pratica in antiche tradizioni. Le armi devono essere però controllate come se fossero una parte del corpo. Questa esigenza, unita alle loro dimensioni, al loro peso ed alle peculiarità di ogni tipo di arma, rende le forme con le armi più lontane delle forme a mani nude dai nostri comportamenti abituali . Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 8 In tempi relativamente recenti sono state sviluppate forme meno “difficili”, come quelle con il ventaglio - che in Cina nei tempi antichi poteva diventare se opportunamente modificato un'arma dall'aspetto innocuo - e con bastoni “corti”, incuso il bastone da passeggio, che hanno peso e dimensioni minori delle altre “armi corte”(spada e sciabola). Queste forme sono state riprese in questi ultimi anni con qualche successo, in particolare quella con il ventaglio. Ad un praticante che non conosce ancora a fondo il Tai Chi Chuan e non gli dedica una parte significativa delle sue giornate, la forma a mani nude e, se si vuole, lo “spingi con le mani” quando si è raggiunta una buona conoscenza della forma, offrono quanto è necessario per procedere in un percorso di apprendimento continuo che ha grande efficacia se lo si segue con impegno e perseveranza. Una ingiustificata varietà di esercizi può condurre ad una limitazione del livello raggiungibile in ciascuno di essi, se non ad una continua degradazione del livello cui si è già pervenuti, e perciò ad una riduzione dei benefici che se ne possono ottenere. 4 Nascita ed evoluzione del Tai Chi Chuan Appare certo che le tecniche marziali che contraddistinguono il Tai Chi Chuan abbiano le loro radici nella “Medicina Tradizionale Cinese” e nel primo pensiero Taoista nato nel IV secolo a. C. Le sue prime tracce storiche di qualche affidamento risalgono agli allenamenti marziali praticati nel diciassettesimo secolo nel villaggio della famiglia Chen, che aveva un ruolo molto importante negli scontri militari che agitavano in quell’epoca la regione della Cina in cui viveva. Un esponente di questa famiglia apprese le tecniche degli esercizi mentali e fisici praticati in Cina da seguaci della scuola Taoista che vivevano sulle montagne del Wutang, ancora oggi “luogo deputato” del Taoismo, le applicò modificando le arti marziali già praticate dalla sua famiglia nate e sviluppate nel monastero buddista di Shaolin, e diede così origine ad una prima forma di quello che oggi è chiamato Tai Chi Chuan. Le prime tecniche di Tai Chi Chuan subirono nel tempo una continua evoluzione ad opera della famiglia Chen, e furono mantenute segrete con grande cura. Si racconta che un giovane appassionato di arti marziali, Yang Lu-chan (1799 – 1872), stupito dall’efficacia di queste tecniche diverse da quelle comunemente impiegate, sia riuscito con degli stratagemmi ad essere ammesso nell’ambito della famiglia Chen ed a farsele insegnare. Ebbe poi il permesso dalla vedova del suo Maestro di portarle fuori della famiglia che le aveva mantenute segrete per quasi due secoli. Dopo qualche tempo iniziò ad insegnare Tai Chi Chuan a Pechino, alla corte imperiale Manciù. Sembra che in quella occasione furono per la prima volta riconosciute le virtù non esclusivamente marziali del Ti Chi Chuan notando i miglioramenti della forma fisica di alcuni membri della corte che lo praticavano per curiosità, senza fini marziali, e sia stato coniato il nome Tai Chi Chuan per questa nuova arte marziale. Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 9 I suoi discendenti – in particolare suo nipote Yang Chen-fu (1883 - 1936)– insegnarono “pubblicamente” il Tai Chi Chuan, trasformandolo progressivamente. Ne derivò lo stile “Yang” che probabilmente è il più diffuso tra gli stili di Tai Chi Chuan attualmente praticati. Con il tempo lo stile Chen e lo stile Yang subirono delle evoluzioni, generalmente almeno all’inizio nel senso di progressive semplificazioni, e ad essi si aggiunsero nuovi stili, con motivazioni generalmente marziali, che applicano gli stessi principi ma con regole di esecuzione diverse. La reputazione del Tai Chi Chuan come aiuto alla cura di varie malattie iniziò a diffondersi in Cina nella prima metà del secolo scorso. Cheng Man Ching (1901 – 1975), persona di grande cultura e fondatore dello stile scelto dalla nostra Associazione che derivò dallo stile Yang, si avvicino al Tai Chi Chuan per curarsi di una grave affezione polmonare. Non solo riuscì ad averne grandi benefici, ma ne fu conquistato a tal punto da farne una ragione di vita. Nella Repubblica Popolare Cinese, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso la pratica delle arti marziali guardate sempre con sospetto dalle autorità politiche - fu scoraggiata ma il Tai Chi Chuan divenne una pratica sociale perché dalla sua diffusione potevano derivare notevoli vantaggi per la salute della collettività. Nel 1956 fu anche sviluppata una forma semplificata, detta "delle 24 posizioni" , per facilitarne l'apprendimento. La diffusione del Tai Chi Chuan è proseguita fino ai nostri giorni, con una pausa dal 1966 al 1976 dovuta alla lotta contro i "vecchiumi" della cosiddetta "Rivoluzione Culturale". Negli ultimi decenni la pratica delle arti marziali, incluso il Tai Chi Chuan, ha ripreso vigore. Nel mondo occidentale il Tai Chi Chuan è stato introdotto negli anni ’60 da alcuni maestri cinesi che si recarono in Occidente, in particolare ad opera del Prof. Cheng Man Ch’ing che iniziò ad insegnarlo New York, e di appassionati occidentali che in numero crescente andarono ad apprenderlo nelle scuole di arti marziali cinesi. Progressivamente anche nel mondo occidentale il Tai Chi Chuan iniziò ad diffondersi non soltanto come arte marziale ma anche come pratica per il benessere fisico e mentale. Oggi il Tai Chi Chuan è praticato in oriente ed in occidente sia da appassionati di arti marziali, sia da milioni di persone di tutte le età che cercano di trarne benefici per la salute ed il benessere Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 10 fisico e mentale, sia infine, in sue versioni semplificate, come aiuto alla cura dei sintomi di malattie croniche. In Italia si praticano principalmente: lo stile Chen, il più visibilmente marziale con posture basse, movimenti ampi, salti ed “emissioni” evidenti di energia. lo stile Yang che conserva l’evidenza delle azioni marziali che ne compongono la "forma", ma con movimenti fluidi e privi di maggiori discontinuità. lo stile di Cheng Man Ch’ing, derivato dallo stile Yang e insegnato nella nostra Associazione, ancora più fluido ed interiorizzato (vedi più avanti). Sono anche praticati pur se con minore diffusione: lo "stile Wu" che prevede posture più "compatte" e più "alte" di quelle dello stile Yang e dello stile Chen; lo stile "Wudang" che fa riferimento alla tradizione dei monaci taoisti che vivono nelle montagne della Cina che hanno quel nome; ed infine la "forma 24 posizioni" creata insieme ad altre forme (42 e 48 posizioni) nel 1956 dalla Commissione Nazionale dell’Educazione Fisica e degli Sport di Pechino, semplificando lo forma dello stile Yang ed introducendo elementi di altri stili. Chi si avvicina al Tai Chi Chuan può almeno nelle città più grandi scegliere secondo i propri gusti. L’importante è che si comprenda la necessità di praticare con continuità, applicando coscienziosamente i principi del Tai Chi Chuan. Il nostro consiglio ad un “normale” praticante è quello di dedicarsi intensamente ad uno stile, senza saltellare da uno stile all’altro se non se ne ha un buon motivo, visto che il processo di apprendimento richiesto per applicare realmente e compiutamente i principi del Tai Chi Chuan è praticamente senza fine, anche nell’ambito dello stesso stile. 5 Quello che il Tai Chi Chuan non è Il Tai Chi Chuan è di antica origine cinese, ma non è una “cineseria”. lì suo vero valore è da ritrovare nel nostro mondo, ed ogni esotismo che si accompagna alla sua pratica ne può tradire il vero significato, che è universale. Non è una danza coreografica, eseguita con grazia. La “forma” simula un combattimento con un avversario, e la sua esecuzione richiede flussi energetici rilevanti. Nello “spingi con le mani” si svolgono incontri con una persona che cerca di batterci, anche se gli aspetti di apprendimento e di gioco prevalgono su quello agonistico, e se si devono rispettare una serie di regole per evitare rischi di danni fisici. Non è un esercizio utile soltanto per le persone anziane. La lentezza dei movimenti nell’esecuzione della forma, la mancanza di aggressività, le numerose ricerche che ne Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 11 provano i benefici per la cura di varie patologie degli anziani sono tutti fattori che contribuiscono alla formazione di questa opinione. Il Tai Chi Chuan può essere praticato a tutte le età, ma, a certi livelli, una sua pratica corretta rappresenta un impegno fisico e mentale significativo. Per i più giovani è un utile strumento di sviluppo personale ed un aiuto alla pratica di altre discipline sportive. Non è un esercizio che si finisce di imparare in breve tempo. Il processo di apprendimento richiede tenacia e perseveranza, anche se primi benefici possono essere ottenuti con alcuni mesi di pratica attenta e molta pazienza. Non è un esercizio da praticare soltanto in modo isolato. La esecuzione quotidiana da soli della “forma” o di sue parti è necessaria, ma sono anche richiesti periodici esercizi collettivi con la guida di un maestro. La frequente esecuzione di esercizi di “spingi con le mani” con partner diversi è utile per raggiungere e conservare un buon livello di apprendimento. Non è una scuola di pensiero o un’ideologia, ma una disciplina fisica e mentale. Lo studio dei principi culturali cui si ispira, in particolare quelli del primo Taoismo, è opportuno, ma non deve sostituire la pratica e non deve prendere il sopravvento. Gli obiettivi per i quali il Tai Chi Chuan è stato sviluppato e deve essere praticato non hanno carattere estetico o meditativo ma sono utilitaristici. La visione della realtà che ne è alla base riguarda la parte vitale della natura. La sua pratica può perciò farci avere esperienze più naturali e più “piene” di quelle che ci riserva la nostra vita quotidiana. Questa è però una sua conseguenza, non una sua finalità primaria, e per apprezzarla è necessario comprendere le finalità ed i principi di questa disciplina, senza limitarsi ai suoi aspetti esteriori. Non è un modo di affermare il proprio ego. Molti dei cosiddetti “maestri” di Tai Chi Chuan diventano vittime di complessi di superiorità ed assumono un atteggiamento pomposo e sacerdotale che oltre ad essere di cattivo gusto è del tutto fuori luogo. Ricordo sempre con rimpianto la semplicità e la cordialità dei Maestri che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino, prima Frank Wong, e successivamente Ben Lo e William C.C. Chen che hanno dato una forte impronta al Tai Chi Chuan praticato nel mondo occidentale. Inoltre, accade che alcuni, dopo aver praticato per pochi anni, acquisiscano una sensazione di superiorità che li porta a credere di avere appreso tutto e di potersi rinchiudere nella loro parrocchietta. In realtà il processo di apprendimento del Tai Chi Chuan è praticamente senza fine per tutti, ed una virtù essenziale è l’umiltà. Infine, un’osservazione sui significati del Tai Chi Chuan come applicazione di scuole di pensiero che hanno avuto anche rilevanza sociale. Nello scrivere queste note non ho avuto l’intenzione di proporre il Tai Chi Chuan come esempio di un modello di comportamento cui fare sempre riferimento. Esso porta certamente con sé una indicazione di carattere generale sul comportamento più “utile” dal punto di vista Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 12 individuale, che è opportuno tenere ben presente e praticare coscientemente in molte circostanze. Esistono tuttavia situazioni e finalità che richiedono o giustificano altri tipi di comportamento. Trattare di questo argomento non è un obbiettivo di queste note. Area informativa: “Una visione di insieme” Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2016 Copyright Associazione Italiana Cheng Man Ching 13