Tessile di Prato apripista

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Tessile di Prato apripista
INDUSTRIA -t- :FIs. .
Tess il e d i Prato apri pi sta
della filiera sostenibile
Venti aziende firmano
protocollo Greenpeace
Cavicchi: «Adesso
tocca ai grandi brand»
di Silvia Pieraccini
La campagna internazionale Detox, lanciata cinque anni fa da Greenpeace per eliminare le sostanze tossiche nellamoda, approda
nel più grande distretto tessile europeo, quello di Prato, centrando un risultato inatteso: 20
aziende della filiera - produttori di tessuti e di
filati, tintorie, fornitori di materie prime e formulatori chimici - si sono impegnate a eliminare completamente, entro il 2020, una lunga
serie di sostanze inquinanti dalle loro produzioni destinate al settore abbigliamento.
È la prima volta che un pezzo della (complessa) filiera tessile assume un impegno di
questa portata in direzione della sostenibilità
e della protezione dell'ambiente.
«Un impegno ancora più significativo - ha
sottolineato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, presentando l'accordo a Milano insieme con il presidente di
Confindustria Toscana nord, Andrea Cavicchi
- perché arriva da piccole e medie aziende che
scommettono sul cambiamento e investono
per realizzarlo».
L'accordo è stato preceduto da un confronto durato dieci mesi «che ci ha favorevolmente impressionato - ha aggiunto Chiara Campione, responsabile della campagna internazionale di Greenpeace - perché a Prato abbiamo trovato un know how tecnico che non
avevamo mai visto». Un know how rivendicato daAndrea Cavicchi che ha citato, in particolare, la collaborazione con il laboratorio di
analisi dell'istituto industriale Buzzi.
«Sono orgoglioso dirappresentare laprima
associazione industriali che fa accordi con
Greenpeace -hadettoilpresidente degliindustriali pratesi ora confluiti in Confindustria
Toscana nord, titolare di un'azienda che ha
aderito al protocollo Detox -. Il nostro è un
progetto aperto ad altre imprese di Prato e non
solo: abbiamo bisogno che i grandi brand e le
associazioni di settore sposino questi obiettivi, perché più soggetti saranno coinvolti e più
sarà facile raggiungere il traguardo».
Fino a oggi alla campagna Detox hanno
aderito 25 brand mondiali della moda, tra
cui H&M, Burberry, Adidas; in Italia l'adesione è stata sottoscritta da nove aziende
tessili, un produttore di cerniere e dai marchi Valentino, Benetton e Miroglio. «Ma ora
che i fornitori della filiera tessile si sono impegnati a eliminare le sostanze tossiche - ha
sottolineato Onufrio - anche nomi come
Gucci, Prada e Armani non hanno più scuse
per non impegnarsi di più su questo tema.
Quello che oggi parte dall'Italia potrebbe innescare un cambiamento mondiale».
Nel distretto tessile di Prato l'accordo sul
Detox - che prevede l'eliminazione totale di il
gruppi di sostanze chimiche sulle quali aleg-
25
N RRAD A LIVELLO MO N DIALE
Fino a oggi hanno aderito alla campagna
Detox di Greenpeace 25
brand tra cui H&M, Burberry e Adidas
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LE AZIE N DE D EL DISTRET 11:
Le aziende dei sistema moda dei distretto
in totale hanno fatturato nel 2015
2,7 miliardi di euro, di cui 1,67 all'export
giano dubbi di pericolosità, andando dunque
ben oltre il regolamento europeo Reach che
fissa limiti prudenziali alla presenza di molte
sostanze - interesserà più di 8mila tonnellate
di filati prodotti o tinti ogni anno, 13 milioni di
metri di tessuto prodotti o tinti, i.8oo tonnellate di materie tessili e 3.20 0 tonnellate di formulazioni chimiche.
Come primo passo (price of entry) le 20
aziende pratesi hanno già rinunciato all'utilizzo di "famiglie" di sostanze nocive come i
ritardanti di fiamma bromurati e clorurati,
composti organostannici e ammine associate
a coloranti azoici. Entro l'estate 2016 elimineranno i Pfc, utilizzati soprattutto nell'abbigliamento indoor, per poi completare il programma entro il 2020.
Per certificare i risultati raggiunti le aziende faranno analisi in proprio (soprattutto sugli scarichi delle acque), e saranno poi soggette ai controlli di Greenpeace. Gli imprenditori sono consapevoli dei cambiamenti,
culturali e organizzativi, che Detox comporterà, ma anche delle potenzialità. Al progetto implica formazione del personale, mappatura della fornitura, cambio della gestione
di magazzino, e dunque una grande impegno collettivo», spiega Roberta Pecci, titolare dell'azienda di filati Pecci.
«È un investimento importante, che sono
sicuro potrà tradursi in un veicolo commerciale», aggiunge Riccardo Marini, titolare del
gruppo Marini, una delle tre aziende produttrici di tessuti che hanno aderito a Detox. Al
progetto è soprattutto unarivoluzione di pensiero», afferma Marco Benesperi titolare dell'azienda di filati Bemiva.
« Già da tempo molti dei nostri clienti ci sottopongono capitolati che richiedono garanzie
sull'assenza di alcune sostanze chimiche - ha
sottolineato Cavicchi - ora sarà compito nostro far valere il Detox nei loro confronti per
trasformarlo in un grande vantaggio commerciale». E perriscattare un'immagine che il
distretto pratese (2.700 aziende, 2,7 miliardi
di fatturato 2o15 di cui 1, 67all'export) vuole far
correre di pari passo al proprio know how.
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