ELAB.01b RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO I.B.U. 1030

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ELAB.01b RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO I.B.U. 1030
AGENZIA REGIONALE PER LA CASA E L'ABITARE
ARCA SUD SALENTO
Via Trinchese 61/D Galleria 73100 LECCE
tel. 0832 446111
fax 0832 315034
PROGETTO ESECUTIVO
PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI FABBRICATI
SITI IN VIA FELLINE IBU 01030 CIV.71-73 E VIA XXV APRILE IBU 01033
NEL COMUNE DI ALLISTE (LE)
CUP I 44 B 12000110002 - C.I.G. 6069081C11
FINANZIAMENTO : DGR N.2224 DEL 31/10/2012
ELAB.01b
SCALA
RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO I.B.U. 1030
AGG.TO
IL RESPONSABILE DI P.O.
PROGRAMMAZIONE E PROGETTAZIONE
Geom. Francesco PANESE
DATA:
PROT.
PROGETTAZIONE
Arch. Marcella MARCUCCIO
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
IN FASE DI PROGETTAZIONE
Arch. Marcella MARCUCCIO
IL COORDINATORE DEL
SERVIZIO PROGETTAZIONE
Ing. Enrico ALBANESE
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ing. Enrico ALBANESE
RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO E SCHEMA UNIFILARE
1. PREMESSA
La presente relazione ha per oggetto la descrizione ed i criteri di progettazione adottati per la
realizzazione del progetto dell’impianto elettrico a servizio degli alloggi siti in ALLISTE alla via
Felline civ.71-73.
Gli impianti sono stati progettati tenendo presente che gli alloggi verranno utilizzati come “civile
abitazione”.
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella redazione del progetto ci si è attenuti alle prescrizioni delle normative e delle leggi vigenti in
materia di impianti elettrici ed in particolare:
- NORMA CEI 11-17: "Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee
in cavo".
- NORMA CEI 12-13: "Apparecchi elettronici e loro accessori, collegati alla rete, per uso domestico o
analogo uso generale. Norme di sicurezza".
- NORMA CEI 17-13/1: "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quali BT) - Parte 1: prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS)".
- NORMA CEI 17-13/3: "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) - Parte 3: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso
(quadri di distribuzione ASD)".
- NORMA CEI 20-19: "Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore 450/750 V".
- NORMA CEI 20-20: "Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a
450/750 V".
- NORMA CEI 20-22: "Prove d’incendio sui cavi elettrici – Parte 1 – Parte 2 – Parte 3".
- NORMA CEI 20-44: "Guida per l'uso di cavi a bassa tensione".
- NORMA CEI 23-3: "Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari. (per tensione
nominale non superiore a 415 V in corrente alternata)".
- NORMA CEI 23-3: "Interruttori automatici per la protezione delle sovracorrenti per impianti
domestici e similari".
- NORMA CEI 23-8: "Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) e accessori".
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- NORMA CEI 23-12: "Prese a spina per usi industriali".
- NORMA CEI 23-14: "Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori".
- NORMA CEI 23-32: "Sistemi di canali in materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi
e portapparecchi per soffitti e parete".
- NORMA CEI 64-7: "Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari".
- NORMA CEI 64-8: "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua".
- NORMA CEI 64-12: "Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario".
- NORMA CEI 64-50 UNI 9620: "Edilizia residenziale - Guida per l'integrazione nell'edificio degli
impianti elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici".
- NORMA CEI 70-1: "Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)".
- NORMA CEI 81-10: "Protezione di strutture contro i fulmini".
- NORMA CEI UNEL Tab. 35024-70: "Cavi per energia isolati in gomma o con materiale
termoplastico aventi grado di protezione non superiore a 4 - Caduta di tensione".
- NORMA CEI UNEL Tab. 35024/70: "Cavi per energia isolati in gomma o con materiale
termoplastico aventi grado di protezione non superiore a 4. Portate di corrente in regime
permanente".
- Legge 1/3/1968 n. 186 G.U. n. 77 del 23/3/1968 - "Disposizioni concernenti la produzione di
materiali apparecchiature, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici".
- Legge 18/10/1977 n. 791 G.U. n. 298 del 2/11/77 e G.U. n. 305 del 9/11/1977 - "Attuazione delle
direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico".
- D.M. 22/01/2008 n. 37 G.U. n. 61 del 12/3/2008 - "Regolamento concernente l’attuazione
dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge n. 248 del 02/12/05, recante riordino
delle dsposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici".
3. GENERALITÀ
L'energia elettrica verrà fornita in bassa tensione, il punto di consegna sarà situato in prossimità
dell’ingresso di ogni alloggio dove sarà installato il contatore di misura dell’energia consumata e il
quadro generale.
Per garantire la conformità alle norme dei componenti dell’impianto da installare, dovranno essere
muniti di marchio IMQ e marchio CE o di altro marchio di conformità alle norme di uno dei paesi della
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Comunità Europea.
4. QUADRI ELETTRICI.
Tutti i quadri elettrici che saranno installati dovranno essere conformi alle norme CEI 17-13 e dovrà
essere dichiarato il costruttore che ne dichiarerà la conformità, ogni quadro dovrà essere munito di targa
che indicherà il nome del costruttore o il marchio di fabbrica, insieme al tipo e/o il numero di
identificazione.
5. DISTRIBUZIONE SECONDARIA - UTILIZZAZIONI
Il dimensionamento delle linee è stato effettuato tenendo conto sia della massima corrente sopportabile
dal cavo che della massima caduta di tensione ammissibile secondo le norme vigenti.
Le linee principali di distribuzione sono le linee in partenza dal quadro fino alle cassette di derivazione
principali, per tali collegamenti stati impiegati conduttori adatti per tensione nominale 450/750 Volt
(sigla di designazione 07), sono del tipo non propagante l’incendio secondo le norme CEI 20.20./II ed.
e 20.22/III (N07/G9-K). La sezione minima per i conduttori è di 1,5 mmq. per tensioni di 220/380V. In
ogni caso le sezioni sono tali da rispettare le protezioni previste.
Le canalizzazioni protettive destinate a ospitare i circuiti di derivazione saranno costituite, per la
maggior parte, da tubo isolante flessibile in PVC sotto traccia, marchiato, autoestinguente, rispondenti
alle norme CEI 23-14.
La sezione e la tipologia sono state scelte in funzione del numero e della sezione dei cavi che devono
contenere, tenendo conto dei suggerimenti della norma CEI 64-8 (diametro interno del tubo pari ad
almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che è destinato a contenere) e in
modo tale da garantire la sfilabilità dei cavi.
Per tutti i conduttori devono essere rispettati i codici di colore previsti dalle norme: grigio, marrone o
nero per i conduttori di fase, blu chiaro per il neutro e giallo-verde per il PE.
La sezione dei conduttori rimane invariata per tutta la lunghezza della linea.
Le linee di distribuzione luce sono state separate dalle prese F.M. , come meglio si rileva dagli elaborati
tecnici relativi al dimensionamento di dette linee.
Tale soluzione è stata adottata in considerazione del fatto che normalmente sono le prese F.M. delle
utenze più soggette al corto circuito, inoltre, l'eventuale disservizio della linea "luce" non provoca il
disservizio dell'intero impianto.
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5.1 LINEE DI DISTRIBUZIONE DI DERIVAZIONE
Sono costituite dalle linee che si dipartono dalle cassette di dorsale e fino ai punti di utilizzo, ove per
punti di utilizzo si intendono:

punti luce;

punti di comando;

prese di corrente e punti di alimentazione vari.
Per tali collegamenti sono utilizzati cavi aventi le seguenti caratteristiche: cavo unipolare del tipo
N07V-K con conduttore in rame, isolamento in PVC, conforme a norma CEI 20-22 (non propagante
l’incendio) CEI 20-35 (non propagante la fiamma) e CEI 20-37 (a bassa emissione di fumi e gas
nocivi).
Per tali linee di distribuzione valgono le stesse regole del paragrafo precedente per la colorazione dei
cavi e quantità di cavi per tubazione.
5.2 Cassette di derivazione, giunzioni
Per la realizzazione degli impianti saranno impiegate cassette in materiale termoplastico
autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650 °C (norma CEI 50 –11), resistente
agli urti. L’utilizzazione delle cassette sarà prevista per ogni derivazione o smistamento dei conduttori,
mantenendo la separazione dei circuiti (FM, Illuminazione) mediante sdoppiamento delle cassette
stesse o l’uso di setti divisori al loro interno.
Le cassette dovranno essere installate rispettando la complanarità con pareti in muratura o pavimenti,
l’allineamento con gli assi verticali ed orizzontali delle pareti e le posizioni disponibili per non
occupare mai quote di pareti utilizzabili per l’arredamento.
Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite in modo ordinato e dovranno essere facilmente
individuabili.
Le connessioni avverranno mediante morsettiere componibili a vite; non sono ammesse connessioni a
cappuccio o tipo mammuth.
6.0 IMPIANTI ELETTRICI - LOCALI BAGNI E DOCCE
6.1. Definizione
Le norme di buona tecnica richiedono sistemi protettivi supplementari in tutti gli ambienti che
contengono vasche da bagno o piatto doccia, dove il rischio elettrico è accresciuto per la minore
resistenza che il corpo umano presenta e per la possibilità di contatto con elementi a potenziale di terra.
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All’interno dei servizi igienici con presenza di piatto doccia le zone circostanti si suddividono in:
Zona 0: volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia;
Zona 1: è la zona delimitata dalla superficie verticale circoscritta alla vasca o al piatto doccia, per una
altezza di 2,25 m;
Zona 2: è la zona compresa fra la zona 1 e una superficie verticale parallela alla superficie di
delimitazione della zona 1, distante 0,6 m, per un'altezza di 2,25 m;
Zona 3: è la zona compresa fra la zona 2 e una superficie verticale parallela alla superficie di
delimitazione esterna della zona 2, distanza 2,4 m per un'altezza di 2,25 m.
6.2. Fonti normative
Norme di buona tecnica
- CEI norma 64-8/7 (Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V ca e a
1500 V cc - Ambienti ed applicazioni particolari)
6.3. Questioni interpretative
Le cabine o docce prefabbricate, sono considerate apparecchiature e come tali devono essere
rispondenti alle relative norme di costruzione (norma CEI 61-33 o 62-5); gli spazi circostanti vengono
classificati come sopra indicato. Nel caso di cabina prefabbricata la zona 0 si estende a tutto l'interno
della cabina.
In assenza di piatto doccia e quando il soffione della doccia è mobile, la zona 1 è delimitata dalla
superficie verticale posta a 0,6 m dal soffione agganciato.
Nel caso di ostacoli, muretti, ecc, la delimitazione delle zone viene effettuata con la regola del filo teso.
Non sono richieste prescrizioni particolari, per quei locali da bagno che non contengono vasche o
docce.
6.4. Caratteristiche e modalità di installazione
6.4.1. Premessa
I rischi che i locali da bagno presentano, sono soprattutto legati alla possibilità di elettrocuzione per
contatti diretti o indiretti.
Per il primo tipo di contatto deve pertanto essere richiesta una protezione più restrittiva a garanzia della
maggiore pericolosità dell'ambiente, mentre per i contatti indiretti, è necessario prendere ulteriori
precauzioni anche per guasti provenienti dall'esterno.
6.4.2. Protezione dai contatti diretti
Sono ammessi solo sistemi di protezione di tipo totale.
6.4.3. Grado di protezione meccanico
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Per i componenti ammessi, è richiesto un grado minimo di protezione IPX4. Nel caso di bagni pubblici
o destinati a comunità, dove è possibile l'uso di getti d'acqua IPX5.
6.4.4. Condutture elettriche
E' vietata la installazione di condutture elettriche a vista nella zona 0. Nella zona 1 e 2 la installazione
deve essere limitata, ciò vale anche per la condutture incassate nelle pareti ad una profondità non
superiore a 5 cm.
6.4.5. Cassette di derivazione
Non sono ammesse cassette di derivazione nelle zone 0, 1, 2.
6.4.6. Dispositivi di protezione, sezionamento, comando
Zona 0 : E' vietata l'installazione di qualsiasi dispositivo.
Zona 1 : Sono ammessi solo interruttori di circuiti SELV purché alimentati a tensione non superiore a
12 V ca, con sorgente SELV esterna alle zone 0, 1, 2.
Zona 2 : Sono ammessi solo interruttori di circuiti SELV, come sopra indicato, e prese a spina,
alimentate da trasformatori di isolamento di classe II, di bassa potenza, incorporati nelle stesse prese a
spina, per alimentare i rasoi elettrici.
Zona 3 : Le prese a spina e altri dispositivi sono ammessi a condizione che la protezione venga
realizzata mediante:
- separazione elettrica individuale
- alimentazione SELV
- protezione supplementare con interruttore differenziale da 30 mA, nel caso di interruzione
automatica.
6.4.7. Sorgente del circuito SELV
E' vietata la installazione nelle zone 0, 1, 2.
6.4.8. Tiranti isolanti di richiesta soccorso
Sono vietati nella zona 0. Nelle zone 1, 2, 3, sono ammessi purché soddisfino le prescrizioni di
sicurezza (Norma CEI 23-9).
6.4.9. Componenti elettrici
Zona 0 : E' vietata l'installazione di qualsiasi componente;
Zona 1 : Possono essere installati solo apparecchi utilizzatori alimentati con circuiti SELV, e
scaldacqua, protetti con grado di protezione IPXXB.
Componenti per idromassaggio, installati sotto la vasca, possono essere accettati a condizione che:
- le vasche per idromassaggio siano realizzate in conformità alle rispettive norme CEI di costruzione;
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- tutti i componenti per l'idromassaggio siano segregati sotto la vasca, mediante ripari e protezioni,
apribili solo con l'uso di un attrezzo;
- sia realizzato un collegamento equipotenziale supplementare fra le masse estranee della vasca e il
conduttore di protezione;
- sia installato a protezione un interruttore differenziale da 30 mA.
Zona 2 : Oltre ai componenti ammessi nella zona 1, con le condizioni prima dette, possono essere
installati anche componenti di illuminamento e riscaldamento, di classe II e di classe I, questi ultimi
purché provvisti di interruttore differenziale da 30 mA.
6.4.10. Elementi riscaldanti
Sono vietati nella zona 1.
Nella zona 2, sono ammessi purché protetti a schermo con griglia collegata al collettore equipotenziale
supplementare del locale.
6.4.11. Collegamento equipotenziale supplementare locale
E' obbligatorio in tutti i locali bagni un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte
le masse estranee delle zone 1, 2, 3 con il conduttore di protezione di tutte le masse situate in dette
zone.
6.5. Adempimenti amministrativi
Non esistono obblighi e adempimenti specifici.
7. IMPIANTO DI TERRA
7.1. Impianto di terra
La messa a terra di protezione di tutte le parti dell'impianto sarà effettuato collegando le parti
interessate (masse e masse metalliche) ad un impianto di terra unico per tutto il complesso.
Tale impianto è dimensionato rispettando il coordinamento con l’interruttore differenziale posto a
monte di tutto l’impianto elettrico.
Il suddetto impianto di terra comprenderà:
- dispersori;
- conduttori di terra;
- collettore di terra;
- conduttori di protezione;
- conduttori equipotenziali.
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8.3. Conduttori di terra
Per la protezione contro i contatti accidentali indiretti è prevista la realizzazione dell’impianto di messa
a terra (cordina di rame Giallo-Verde sez. min. 2,5 mm), collegando i punti presa, punti luce e caldaia
al nodo equipotenziale esistente condominiale, questo fa capo al conduttore isolato da 6 mmq
condominiale.
Esempio di morsetto a pressione
Sono i conduttori non in intimo contatto con il terreno, destinati a collegare il dispersore e il collettore
principale di terra, avranno un percorso breve e non saranno sottoposti a sforzi meccanici né soggetti al
pericolo di corrosione o logoramento meccanico.
8.4. Collettore principale di terra
Nell'impianto ci sarà un morsetto o una sbarra che costituirà il nodo collettore principale di terra al
quale collegare sia i conduttori di terra che i conduttori di protezione. Sul conduttore di terra sarà
installato, in posizione facilmente accessibile, un dispositivo di apertura, manovrabile solo con attrezzo,
per permettere le verifiche.
8.5. Conduttori di protezione
Sono i conduttori che collegano all'impianto di terra le masse per la protezione contro i contatti indiretti
e inoltre in conformità alle norme raggiungeranno tutte le prese (luce industriale e F.M.), tutte le
apparecchiature elettriche e i corpi illuminanti. Su tale conduttore non saranno installati dispositivi di
interruzione.
9. CRITERI DI PROGETTAZIONE DELL’ IMPIANTO
9.1 Misure di protezione contro le sovracorrenti
Per la protezione delle linee contro le sovracorrenti si sono rispettate le seguenti condizioni:
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a) Ib ≤ In ≤ Iz
b) If ≤ 1,45 Iz
c) potere di interruzione non inferiore al valore della corrente di cortocircuito presunta nel punto di
installazione
in cui:
Ib = corrente di impiego del circuito;
Iz = portata della conduttura;
In = corrente nominale o corrente termica di regolazione del dispositivo di protezione;
If = corrente di intervento del dispositivo entro il tempo convenzionale stabilito.
In relazione alle portate Iz ed alle condizioni a) e b), si determinano i valori di corrente nominale (o di
regolazione termica) degli interruttori posti a protezione delle singole linee, come si evince dagli
schemi unifilari dei quadri elettrici allegati.
Il potere di interruzione (o di cortocircuito) dei dispositivi di protezione non dovrà essere inferiore al
valore della corrente di cortocircuito presunta in corrispondenza del punto di installazione.
9.2 Misure di protezione contro i contatti diretti
La protezione contro i contatti diretti si realizzerà mediante isolamento completo di tutte le parti attive
(CEI 64-8/4 art. 412.1) e mediante involucri e barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione
IP2X o IPXXB (CEI 64-8/4 art. 412.2).
Inoltre le eventuali linee protette con interruttore differenziale avente Idn ≤ 30 mA presentano una
protezione attiva addizionale, secondo quanto previsto dalla norma CEI 64-8/4, art.412.5.
Le barriere e gli involucri dovranno essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilità e durata
nel tempo, in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione delle
parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto delle condizioni ambientali.
La rimozione delle barriere e l’apertura degli involucri dovrà essere possibile solo nel rispetto di
almeno una delle seguenti condizioni:

con l’uso di una chiave o di un attrezzo;

se, in assenza di tensione alle parti attive, il ripristino dell’alimentazione sia possibile solo dopo
la sostituzione delle barriere e la chiusura degli involucri.
9.3 Misure di protezione contro i contatti indiretti
Il metodo principale di protezione contro i contatti indiretti si basa sull’interruzione automatica
dell’alimentazione del circuito in cui si verifica il guasto verso terra (CEI 64-8/4), quando la tensione di
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contatto presunta supera 50 V in c.a. (negli ambienti ordinari).
L’impianto si configura come un sistema TT, quindi la protezione contro i contatti indiretti è
conseguibile con interruttori differenziali ed il collegamento delle masse all’impianto di terra.
Su tutti i circuiti terminali riguardanti sono previsti dispositivi differenziali in classe AC con Idn = 0,03
A.
9.5 Protezione contro gli effetti termici
L'impianto elettrico sarà realizzato in modo da non creare pericoli dovuti al calore sviluppato dai suoi
componenti ed in particolare pericoli di ustioni e di incendio.
9.6 Protezioni contro le ustioni
Le parti a portata di mano dei componenti elettrici e degli apparecchi utilizzatori non supereranno in
funzionamento ordinario le temperature massime ammesse ai fini della protezione contro le ustioni
nelle relative Norme CEI.
9.7 Protezione contro gli incendi
I componenti elettrici non costituiranno pericolo di innesco o di propagazione degli incendi; a tal fine i
criteri per la loro scelta e le prove di comportamento saranno quelli delle relative Norme CEI.
I componenti elettrici dovranno essere installati rispettando le istruzioni del costruttore.
9.8 Caratteristiche degli impianti e dei materiali
Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d'arte e le caratteristiche degli stessi, nonché dei loro
componenti, corrisponderanno alle Norme di Legge vigetni ed in particolare dovranno essere conformi:
- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei VV.F.;
- alle prescrizioni ed indicazione dell'Ente di distribuzione dell'energia elettrica;
- alle Norme CEI;
- alle Norme della prevenzione degli infortuni sul lavoro.
I componenti dovranno essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive Norme, scelti e
messi in opera secondo le caratteristiche dell'ambiente.
Dovranno, inoltre, essere adatti alla tensione nominale di alimentazione, scelti in funzione della
corrente che li percorre nell'esercizio ordinario e in grado di sopportare le correnti che possono prodursi
in regime perturbato, tenendo conto del tempo d'intervento delle protezioni.
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Tutti i componenti dell'impianto elettrico dovranno rispondere a quanto previsto dalla Legge N. 791 del
18/10/77, in modo particolare l'art. 7 che sancisce l'apposizione sul materiale elettrico di un marchio di
conformità, ovvero il rilascio di un attestato di conformità da parte degli organismi competenti per
ciascuno degli Stati membri della Comunità Europea, importa la presunzione che il materiale stesso è
conforme alle prescrizioni di sicurezza.
9.8.1 Prescrizioni riguardanti i circuiti
Tutte le parti attive dovranno essere poste entro involucri che saranno saldamente fissati, avranno
sufficiente stabilità e durata nel tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una
conveniente separazione delle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto delle
condizioni ambientali.
9.8.2 Tubi protettivi
I tubi protettivi impiegati saranno in materiale termoplastico auto estinguente e come tali soggetti alle
Norme CEI 23-25 e CEI 23-29 e dotati di simbolo di identificazione indicante il nome del costruttore e
il marchio di fabbrica.
I tubi potranno essere di qualsiasi colore ad eccezione dell'arancione.
Il tracciato dei tubi protettivi sarà scelto in modo che i singoli tratti abbiano un andamento rettilineo
orizzontale o verticale, con una minima pendenza per consentire lo scarico di eventuale condensa; le
curve saranno effettuate con raccordi speciali o con piegature che non danneggino il tubo e non
pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
Il diametro interno sarà almeno 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso
contenuti onde permettere una adeguata sfilabilità.
9.8.3 Conduttori
I cavi saranno messi in opera in modo che sia possibile il controllo del loro isolamento e la
localizzazione di eventuali guasti; in particolare sarà vietato annegarli direttamente sotto intonaco o
nella muratura, tale prescrizione è valida anche per i conduttori di protezione.
Cavi appartenenti a sistemi diversi saranno installati in modo da risultare facilmente distinguibili. In
particolare essi non saranno collocati negli stessi tubi, né faranno capo alle stesse cassette di
derivazione, a meno che siano isolati per la tensione nominale del sistema a tensione più elevato.
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9.8.4 Cassette di derivazione
Le scatole con coperchi dette cassette di derivazione (destinate a contenere dispositivi di giunzione e
derivazione) saranno costruite e installate in modo che non sia possibile introdurvi corpi estranei; le
dimensioni saranno tali da consentire agevolmente la dispersione di calore.
Il coperchio delle cassette offrirà buone garanzie di fissaggio e sarà apribile solo con attrezzo.
Tali cassette e relativo coperchio avranno un grado di protezione pari a quello dell'impianto di cui
fanno parte integrante.
9.8.5 Scatole per frutti
Le scatole con telai porta apparecchi, placche e frutti (interruttori, prese a spina, etc.) saranno costruite
e installate in modo che non sia possibile introdurvi corpi estranei; le dimensioni saranno tali da
consentire agevolmente la dispersione di calore.
Lecce il 15/12/2014
Il Tecnico
Arch. Marcella Marcuccio
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