Intervista a Luciano Scognamiglio

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Intervista a Luciano Scognamiglio
Intervista a Luciano Scognamiglio
di Where The Odd Things Are
27 aprile 2010
D) Cosa sono gli UFO?
R) “UFO” è l'acronimo di “Unidentified Flying Object”, ovvero “Oggetti Volanti Non Identificati”,
a volte sostituito dalla sigla “OVNI” in Italia, Francia e Spagna. Rientra in questa categoria ogni
avvistamento, nello spazio aereo, di oggetti in volo o in sospensione dei quali non si riesca ad
identificare la natura e la provenienza. Contrariamente alla credenza comune, UFO non significa
necessariamente “alieno”: a volte, infatti, questi oggetti vengono successivamente identificati come
terrestri; altre volte, si rivelano essere delle bufale; infine, nella maggior parte dei casi, a questi
avvistamenti manca un spiegazione accettata dall'opinione comune e dalla cosiddetta “scienza
ufficiale”. Per nostra esperienza, gli UFO sono mezzi di trasporto di varie forme che sono visibili
per lo più solo parzialmente e solo in determinate circostanze, ed hanno interessanti proprietà
fisiche di spostamento e di occultamento, derivanti da tecnologie di matrice sicuramente non
terrestre.
D) Domanda scontata: gli alieni esistono o no? Sono buoni o sono cattivi?
R) Decine di anni di studio del fenomeno delle interferenze aliene ci portano a rispondere
affermativamente a questa domanda. Sì, gli alieni esistono, ed interferiscono pesantemente con una
parte della popolazione terrestre, con metodi e scopi ben precisi, da tempi molti antichi. Li abbiamo
sempre identificati nella storia come dèi, angeli e demoni, e se da un lato li abbiamo venerati e
pregati, dall'altro li abbiamo temuti e rifiutati. Un'attenta osservazione del comportamento di questi
alieni ci porta a non etichettarli come “cattivi”, né tanto meno come “buoni”, ma a definirli
semplicemente... alieni. Sono esseri fisicamente, energeticamente e psichicamente molto diversi da
noi, agiscono per ottenere determinati risultati e noi facciamo parte del loro piano, non si fanno
scrupoli a fare ciò in quanto ci considerano di loro proprietà, e non sembrano essere minimamente
coscienti né della nostra essenza e del nostro potere, né della morale delle loro azioni.
Semplicemente agiscono per loro tornaconto senza curarsi del diritto alla libertà altrui, proprio
come fanno tanti esseri umani su questo pianeta con i loro simili e con gli animali. Ne abbiamo
preso atto dall'evidenza dei fatti, ed abbiamo deciso di agire per il nostro bene senza occuparci di
giudicare questi esseri.
D) Come si è avvicinato al mondo degli UFO e dei fenomeni paranormali (se è corretto chiamarli
così)?
R) Sin da piccolo sentivo che c'era qualcosa di più oltre a ciò che percepivo con i miei cinque sensi.
Avevo la netta impressione che esistesse qualcosa alla base di quello che potevo sperimentare
quotidianamente. Crescendo, documentandomi e facendo esperienze, scoprii le energie sottili e la
Coscienza. Studi, scoperte, applicazioni e divulgazioni che considero tutt'altro che paranormali, al
più parapsicologiche, e che mi hanno portato inaspettatamente a riavvicinarmi al tema delle
interferenze aliene, dopo tanti anni che l'avevo conosciuto per la prima volta. Considero superficiale
lo studio degli UFO, sono stato ufologo per 30 secondi e poi sono andato oltre, constatando con
dispiacere l'elevato numero di quanti ancora oggi basano la loro ricerca su fotografare e filmare
questi oggetti, oppure sull'analizzare e divulgare questo materiale. Quand'ero piccolo e vidi il mio
primo documentario sugli UFO, capii e sentii senza tanta difficoltà che doveva essere per forza tutto
vero, c'erano le prove e il mio buon senso le confermava: espressi quindi l'intenzione di fare
l'ufologo da grande, e già mi vedevo a fare foto, video, a catalogare, analizzare, diffondere,
presentare, confrontare, raccogliere prove inoppugnabili, etc. Questo mio entusiasmo durò non più
di 30 secondi, al termine dei quali compresi che sarebbe stato un lavoro inutile, sterile, in quanto già
in tanti lo fanno e senza alcun progresso pratico, mentre invece poteva essere decisamente più
interessante capire ed analizzare chi c'era dentro quegli UFO... chi li pilotava! Abbandonai quindi
definitivamente l'idea di fare l'ufologo, e da gennaio 2008 per circa 12 mesi non feci altro che
divorare la quantità immensa di materiale rilasciato gratuitamente in rete da Corrado Malanga, il
quale mi confermava con le sue scoperte tantissime mie idee e risultati in merito a particolari
fenomeni riguardanti l'universo e l'essere umano. Dopo questo periodo di “studio matto e
disperatissimo”, come direbbe Giacomo Leopardi, decisi di rendermi utile anche in questo campo,
avendo già esperienza di lavoro con le persone mediante l'uso di tecniche di miglioramento
personale, e pur non smettendo comunque di continuare ad informarmi ed a tenermi aggiornato su
ogni dato possibile che derivasse da questo studio sulle abduction.
D) In cosa consiste esattamente il suo lavoro, la sua attività?
R) Prendendo in esame solo il campo delle interferenze aliene, collaboro ufficialmente con Corrado
Malanga per diffondere le più avanzate scoperte nel settore dal vivo e via internet, ricevere coloro
che pensano di subire il fenomeno delle interferenze aliene, esaminare il loro Test di AutoValutazione (il TAV scaricabile da www.ufomachine.org) compilato, fornire assistenza e supporto a
queste persone, ed applicare tecniche per sbloccare i ricordi “sigillati” delle loro abduction e
successivamente risolvere il problema aiutandoli a liberarsi da questi fenomeni.
D) Oggi più che mai si sente parlare di Abduction: cosa sono?
R) “Abduction” è un termine inglese che in italiano significa “rapimento”, e viene da noi
solitamente inteso nella sua accezione di “alien abduction”, ovvero “rapimento alieno”. Da qui, le
persone rapite prendono quindi il nome di “abdotti” nella nostra lingua, ormai quasi del tutto
sostituito dal più diffuso “addotti”. Questi sono coloro che hanno frammenti di memoria in cui
esseri non umani invadono la loro proprietà, o comunque il loro spazio personale, e li portano via in
luoghi del tutto estranei nei quali li usano per i più disparati scopi, riportandoli poi da dove li hanno
prelevati e facendo in modo che nulla venga ricordato. Queste persone hanno tutte gli stessi
frammenti di ricordi, con gli stessi esseri e gli stessi luoghi, e presentano le stesse cicatrici, sia sul
fisico che nella psiche. Il problema delle abduction non è fantascienza, è reale e molto diffuso, e
bisogna assolutamente fare qualcosa per tirarsene fuori e per capire cosa fare per migliorare la
conoscenza di noi stessi e la nostra condizione umana, specialmente in merito all'esistenza di questi
esseri che ci trattano come oggetti di loro proprietà.
D) Che metodi usate per "indagare" su questo fenomeno?
R) Ci avvaliamo di tecniche messe a punto ad hoc partendo dalla Programmazione NeuroLinguistica (PNL), dalla simulazione mentale e dall'ipnosi. Queste tecniche sono le stesse che
inoltre usiamo per risolvere il problema. Va ricordato che gli addotti non sono malati, ma sono
vittime, e come tali vanno aiutate a liberarsi di ciò che le schiavizza e le sfrutta dalla nascita fino
alla morte, proseguendo inesorabilmente per discendenza genetica. Queste tecniche si avvalgono
anche delle conoscenze e delle esperienze riguardo il modello di “universo olografico” di David
Bohm, il “cervello olonomico” di Karl Pribram, e i concetti di “Anima” e di “inconscio collettivo”
di Carl Gustav Jung. Per dirla con il linguaggio della PNL, grazie al nostro essere coscienti,
possiamo cambiare non solo la nostra “mappa” del “territorio”, ma anche il territorio stesso! Come
dimostrano infatti le ormai migliaia di applicazioni di tali tecniche, siamo in grado sia di leggere le
informazioni a noi necessarie presenti nella nostra psiche e anche nell'universo, sia di agire in tali
territori modificando a nostro piacimento ciò che non ci va bene. Questo, finora, è l'unico modo che
ha funzionato per risolvere le situazioni di abduction, e non solo.
D) Spesso si parla di lastre o referti clinici: come mai i medici che li effettuano e notano delle
anormalità non si pongono domande?
R) Basta dare un'occhiata all'ambiente universitario, lobotomizzato dalla cosiddetta “scienza
ufficiale”, per rendersi conto di come sia paradossalmente normale che le persone siano istruite ad
ignorare ciò che non conoscono invece che prenderne atto e provare a capirlo. A questo proposito
vorrei fare una distinzione fondamentale: tutto ciò che appartiene a questa categoria io lo considero
“scientismo”, mentre tutto il resto, quel po' che ne rimane ma che vale tutto il nome, lo considero
Scienza con la S maiuscola. Ovvero, il mondo è pieno di scientisti, ma di scienziati veri ce ne sono
pochissimi. Tra esami ed autopsie, sappiamo per certo, grazie a molte confidenze, che negli ospedali
e nelle università molte persone si sono accorte di elementi estranei nei corpi delle persone, oggetti
dalle stesse apparenze e posizionati sempre negli stessi posti. Questi oggetti, estratti ed analizzati da
alcune università americane, hanno rivelato di essere composti di materiale con percentuale
isotopica diversa da quella terrestre, ovvero che il rapporto fra il numero di atomi di un isotopo di
un elemento e il numero totale di atomi dell'elemento stesso non è quello presente in ogni materiale
presente sulla Terra. L'abbondanza isotopica infatti non è la stessa in tutte le zone dell'universo, e
quando un elemento analizzato con la spettrometria di massa a struttura fine mostra un valore
diverso dall'abbondanza naturale terrestre, allora sicuramente proviene dallo spazio o comunque da
un qualsiasi altro luogo dell'universo. E dato che questi oggetti sono tutt'altro che frammenti di
meteoriti misteriosamente materializzatisi all'interno dei corpi umani sempre negli stessi punti, è
ovvio che ci troviamo di fronte ad impianti alieni, che abbiamo scoperto avere precise funzioni ed
essere inseriti in determinati momenti da specifici esseri alieni, scenario che si ripete in ogni
addotto, e che puntualmente provato dall'ipnosi e dagli esami clinici su questi soggetti. Coloro che
si trovano di fronte a questi oggetti svolgendo il loro lavoro, sono stati educati ad ignorarli o
scelgono di farlo di loro spontanea volontà per evitare la sfortunata sorte dei loro colleghi che hanno
parlato in ambito accademico e medico di questo argomento evidentemente tabù. A noi ormai
interessa solo che siano gli addotti stessi a farsi delle domande, ed eventualmente i ricercatori in
grado di aiutarli.
D. Abbiamo letto che effettuate sedute di ipnosi: non è un metodo un po' troppo "interpretativo"?
Usate anche altri metodi?
R. I metodi che utilizziamo sono grosso modo quelli che ho accennato prima: ad alcuni di essi non è
stato dato alcun nome, mentre altri sono stati chiamati “tecnica delle àncore” riguardo il recupero
dei ricordi, e “SIMBAD” riguardo la risoluzione autonoma dei problemi di abduction e non solo,
dove l'acronimo sta per “Self Induced Method for Blocking Abductions Definitively”. Queste due
tecniche possono essere decisamente potenziate se eseguite da un operatore che mette il soggetto in
uno stato di ipnosi, la quale viene effettuata assolutamente non con metodi lampo in quanto
rischiosi in questo campo, ma con metodi derivanti dal lavoro di Milton Erickson, padre dell'ipnosi
moderna, e di Richard Bandler e John Grinder, fondatori della PNL. Il metodo non è interpretativo
in quanto chi esegue l'ipnosi non mette mai in bocca al soggetto alcuna parola, anzi provando ad
influenzarlo otterrà risposte negative, in quanto nell'ipnosi così effettuata non c'è possibilità alcuna
di alterazione dei ricordi, che in realtà sono informazioni lette dalla griglia dell'ologramma
universale, in accordo anche con la recente Super Spin Theory (SST) che è riuscita a spiegare in un
elegante modello matematico tutti i fenomeni normali e paranormali prendendo in esame il tempo,
lo spazio, l'energia e la Coscienza. L'unico momento nel quale è possibile cambiare la situazione,
ma di proposito ed in modo controllato, è quando si passa ad agire sulla componente animica del
soggetto, mediante la Programmazione Neuro-Linguistica dell'Anima (PNLA), che è il momento
cruciale per la risoluzione dei casi di abduction ma anche di qualsiasi altro tipo di problema. I
risultati ottenuti in migliaia di sedute di ipnosi ed autoipnosi sugli addotti italiani mostrano sempre
gli stessi risultati, che quindi rendono l'ipnosi stessa e il fenomeno delle abduction qualcosa di
oggettivo e non di soggettivo, qualcosa di “riproducibile in laboratorio” in un certo senso, dato che
passa i criteri della vera Scienza, ovvero: verificabilità, riproducibilità, falsificabilità.
D. Avete mai avuto a che fare con persone che si fingevano "addotte"? Come riuscite a distinguere
una persona realmente addotta da una che finge di esserlo?
R. Sì, esiste questo genere di persone e ci si ha regolarmente a che fare. Ci sono sia quelli che, per
via di altri problemi, cercano una soluzione nello sperare di essere addotti, e poi quelli che si
avvicinano a quest'ambiente con il solo scopo di prendere in giro e screditare. In entrambi i casi,
scopriamo i falsi addotti grazie al TAV e all'analisi non verbale o grafologica effettuata
rispettivamente durante il dialogo dal vivo o a distanza. Mancano inoltre i segni fisici caratteristici e
i comportamenti che contraddistinguono i veri addotti da tutte le altre persone.
D. Come mai, nonostante molte persone sostengano che ci siano tantissime testimonianze, nessuna
delle prove che si portano viene considerata valida? O molto spesso filmati ritenuti veritieri si
dimostrano fasulli?
R. Le prove ci sono, ma la maggior parte delle persone sceglie di credere in ciò che gli fa comodo e
che non minaccia il proprio ego, piuttosto che affrontare la realtà modificando così le proprie
convinzioni ormai così profondamente radicate. Evidenze delle interferenze aliene le abbiamo dalla
storia antica fino ad oggi, sotto tantissime forme diverse: testi, opere artistiche, ooparts (reperti
inspiegabili), impianti, cicatrici, testimonianze, avvistamenti, regressioni ipnotiche, fino ai più
disparati fenomeni paranormali e parapsicologici di natura indotta che sono quasi di ordinaria
amministrazione per la maggior parte degli addotti. Il problema principale è che chi si arroga il
diritto di considerare valide o meno queste prove ha in realtà forti interessi, economici, militari e
politici, verso la diffusione di un tipo di informazione piuttosto che un altro. La popolazione, per
essere sfruttata al meglio, deve restare addormentata ed obbediente. E il problema della
disinformazione mediante palesi falsi contribuisce a gettare un'ombra di discredito sulla nostra
ricerca.
D. Come si riesce ad autenticare un filmato e riuscire a capire se questo sia reale o meno?
R. Esistono software appositi per analizzare fotografie, fotogrammi e video. Nell'era del digitale,
però, è altrettanto facile creare falsi. I falsi che più ingannano anche gli “esperti” sono proprio quelli
non prodotti digitalmente, ma “analogicamente”, ovvero con espedienti ed effetti ottici e
scenografici esterni alla ripresa stessa del momento. L'errore dell'opinione comune però, come poi
quella di molti ricercatori, sta nel basarsi su tale materiale, a volte palesemente falso pur senza
dover fare analisi approfondite per capirlo, piuttosto che “toccare con mano” quanto succede
quotidianamente a tutti gli addotti nel mondo. Come ho precisato precedentemente, al giorno d'oggi
il materiale multimediale è solo una distrazione e non dovrebbe assolutamente rappresentare una
prova né costituire il fulcro della ricerca, specialmente dopo non esserci riuscito per decine d'anni.
D. Che rapporto avete con il CICAP?
R. Assolutamente nessun rapporto, e mai ce l'avremo. Il CICAP è un gruppo di persone che basa la
propria attività sul controllare le “affermazioni” sul paranormale, invece che i fenomeni paranormali
in sé. Questo comitato italiano, creato sulla scia del più famoso CSICOP statunitense, ora chiamato
CSI, non utilizza il metodo scientifico nelle sue investigazioni e quindi lo ritengo totalmente
incapace di poter contribuire seriamente ad alcuna ricerca.
D. Cosa avete da dire alle persone che vi ritengono dei "racconta palle" (ci passi il termine)?
R. Niente. Il nostro lavoro è diretto agli addotti e ai ricercatori che sono seriamente interessati ad
informarsi e a poterci aiutare in questa causa comune. Il nostro obiettivo è quindi limitato alle
persone che hanno abbastanza coscienza, intelligenza e sensibilità per capire la situazione ed agire.
Non è compito nostro curarci di tutti gli altri, che hanno evidentemente una natura, una volontà ed
un percorso diversi.
D. Come possono contattarvi invece le persone che "credono" in questo tipo di fenomeni per avere
informazioni?
R. Il sito ufficiale di Corrado Malanga è www.ufomachine.org ma siamo anche rintracciabili via
Facebook. Pubblichiamo regolarmente il materiale riguardante le nostre ricerche e i nostri risultati,
sia su questi due siti che sul forum conoscitestesso.ipself.net che gestisco io stesso. Qualunque altro
gruppo che si occupi di interferenze aliene, per quanto possa darlo ad intendere, non è invece al
corrente della maggior parte delle informazioni approfondite ed aggiornate ottenute dallo studio
avanzato sugli addotti con le nuove tecniche ipnotiche, e non collabora assolutamente con Corrado
Malanga, il quale ha anzi interrotto da tempo ogni collaborazione con chi non aveva i requisiti per
poter operare nel campo senza fare ulteriori danni. Ricordiamo infatti che non si può operare sugli
addotti se si è addotti a propria volta, o se si è in costante contatto con chi non riesce ad uscire dal
problema: chi ci ha provato in queste condizioni, finora, ha solo contribuito ad amplificare
l'irrecuperabilità di molti soggetti ignari di ciò. Chi sospetta di aver vissuto situazioni di abduction
può compilare il TAV presente sul sito ufficiale, dal quale si possono anche scaricare i documenti in
cui sono riunite tutte le informazioni utili a comprendere il problema delle interferenze aliene. Il
materiale audiovisivo è principalmente presente su YouTube, ed ogni intervista o conferenza verrà
annunciata sui network precedentemente menzionati. Tutto ciò che facciamo è gratuito perché
pensiamo che la conoscenza e la libertà non abbiano alcun prezzo, ed è per colpa della moneta e
dell'avidità che siamo arrivati a questo punto, permettendo ai nostri governanti in ombra di tenerci
bloccati in questa situazione.
D. Di recente in tv sono prolificati programmi sul paranormale: che posizione prendete nei
confronti di questi programmi, come Voyager e Mistero?
R. La televisione è oggi un mezzo di disinformazione, che qualcuno ha chiamato a ragion veduta
“arma di distrazione di massa”. Affrontare seriamente queste tematiche nell'ambito televisivo è
quasi impossibile, dato che non viene offerta la dovuta serietà, ma si basa invece tutto sull'audience,
sulla spettacolarità, sul sensazionalismo. E così nei programmi televisivi più in voga, specialmente
quando votati a certi temi, spesso si possono osservare ed ascoltare i peggiori servizi che siano mai
stati realizzati. Passa solo ciò che colpisce, c'è poco tempo per approfondire e in questo tempo
devono essere presentate tante notizie, una più intrigante dell'altra, per ottenere il favore di un
pubblico più ampio possibile, in un ritmo serrato scandito dalla drammatica recitazione del
presentatore e dai rigidi tempi pubblicitari. E così le informazioni vengono presentate parzialmente,
a volte modificate, procedendo anche su linee totalmente in contrasto tra loro, senza alcuna serietà
scientifica, affidabilità o coerenza di alcun tipo. Ritengo così importanti e delicati i temi che
trattiamo che mi auguro non vengano mai affrontati dai mass media, o quanto meno non con le
modalità attuali. Per ora preferiamo raggiungere solo il pubblico realmente interessato, allargando
l'informazione solo al momento opportuno.