Arte africana, antichi orologi e gli «assemblaggi» ai
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Arte africana, antichi orologi e gli «assemblaggi» ai
A « S p a z i a r t e » u n a molteplicità d i proposte Arte africana, antichi orologi e gli «assemblaggi» a i Bazzoni E' una molteplicità di proposte davvero notevole quella offerta dalla galleria «Spazi Arte» di Piacenza (viale M a l t a , 29): alla permanente d i arte africana si aggiungono i n f a t t i altre tre mostre, dedicate rispettivamente a Shafik, a Carlo Bazzoni e a una collezione d i antichi orologi a pendolo. L a galleria è aperta t u t t i i giorni 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19 ed è chiusa i l lunedì. G l i orologi a pendolo sono in esposizione f i n o al 30 d i cembre. D i Carlo Bazzoni vengono proposti gli «oggetti d'arte»: si tratta d i assemblaggi i n legno, ceramiche, cravatte, serigrafie, piccole tele, caratterizzati da. u n disegno u n p o ' n a i f dai colori v i vacissimi. Shafik espone i suoi d i p i n t i alla galleria «Spazi Arte» f i n o al 30 dicembre. Medhat Shafik è nato i n Egitto nel 1956 e dal 1976 vive ed opera i n Italia; si è d i p l o m a t o i n pittura e scenografia all'Accademia d i Brera d i M i l a n o . Le sue opere vivono in uno strano intreccio tra figurativo e astratto, tra cultura egiziana e cultura europea, tra disegno sottile e grandi campiture di colori sfumati. Come scrive Carmelo Strano, «Shafik è u n narratore fanta- stico la cui vena si ispira però alla storia. Una fantasia descrittiva resa all'insegna di una tavolozza ricca e calda anche quando vi concorrono tinte fredde.» Spesso le sue opere hanno una consistenza «tattile», perché sono costruite con una sovrapposizione d i elementi diversi (sabbia, gesso, canapa ecc.) su carta povera, o su carta giapponese. N o n a caso i l tema del viaggio è uno degli archetipi centrali nell'opera d i Shafik: i l suo viaggio dall'Egitto all'Italia, dall'Africa all'Euroopa lo porta a rifare continuamente questo viaggio a ritroso, per ripartire dalle proprie lontane radici e ritrovarsi nella realtà presente. E d è con u n l i n - ! guaggio poetico, non logico, che Shafik ricrea le atmosfere dei [ m i t i e degli inizi della grande civiltà egiziana. E, come scrive j M i k l o s Varga, «è p r o p r i o la vita quotidiana, affiorante anche dal passato, così fremente d i autenticità popolare i n tutte le sue manifestazioni, a sedurre l'artista nel ruolo d i viaggiatore nel tempo che, pur vivendo i n Italia, dipinge per ricreare l'Egitto del p r o p r i o immaginario. Artista-narratore d i sé per conto d i chi, egiziano o italiano, ama mettersi i n viaggio con la disponibilità mentale del sognatore». Alessandra Bassi