piano regolatore generale comunale

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piano regolatore generale comunale
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI TORINO
COMUNITA’ MONTANA VALLI DI LANZO,
CERONDA E CASTERNONE
COMUNE DI MEZZENILE
PIANO REGOLATORE
GENERALE COMUNALE
ALLEGATI DI PROGETTO
RELAZIONE ILLUSTRATIVA _DEFINITIVO_
PROG. PREL. ADOTTATO CON DELIB. C.C. N. 1 DEL 18/02/2005
PROG. DEFINITIVO ADOTTATO CON DELIB. C.C. N. 4 DEL 15/02/2008
Approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. 4 marzo 2013 n. 13-5459
STUDIO ARCH. DEORSOLA & ASSOCIATI
STRADA DEL LAURO 47 - TO –
ARCH. ANGELO PORCELLATO
ARCH. MASSIMO DEORSOLA
CONSULENTE:
ING. FRANCESCO BERTETTO
Via Fiume 18 – 10073 – CIRIE’ - TO –
Tel./FAX: 011-9207209
[email protected]
DATA: DICEMBRE 2000
AGG.TI: NOVEMBRE 2005
DICEMBRE 2011
MARZO 2013
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PREMESSA
“Le risorse naturali che comprendono l’aria, l’acqua, la terra e gli ecosistemi caratteristici, devono
essere salvaguardate per il beneficio delle generazioni attuali e future in maniera appropriata, con
un’attenta pianificazione e razionale gestione…”
(dalla Dichiarazione di Stoccolma sull’ambiente umano – Giugno 1972)
Il Piano Regolatore del Comune di Mezzenile è volto a creare l’occasione per il progetto del suo
sviluppo socioterritoriale centrato sulle risorse locali disponibili, ma sinora, insufficientemente
considerate ed utilizzate. Il suo allestimento contempera la previsione di un ecosistema unitario
alpino nell’ambito della Comunità Montana delle Valli di Lanzo, diretto a confluire verso obiettivi
di crescita economica e di riqualificazione ambientale in tutti i suoi Comuni, nonché di promozione
umana delle popolazioni che ancora abitano nel territorio. Il tutto inserito in un contesto
programmato come fattiva barriera atta ad eliminare o ridurre l’ulteriore spopolamento ed a
contrastare i fenomeni della disoccupazione e della sottooccupazione che affliggono la generalità
degli abitanti.
Detto Piano persegue inoltre la finalità di delineare un nuovo processo di sviluppo sostenibile e
compatibile con i caratteri del proprio territorio, rivalutandone presenza e conoscenza e
salvaguardandone consistenza ed aspetti naturali – ambientali significativi.
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CAP. 1
CONSIDERAZIONI GENERALI
Le Valli di Lanzo costituiscono un esempio tipico di parte della montagna alpina che, chiusa in una
struttura orografica che non ha consentito sbocchi e collegamenti se non verso la pianura
sottostante, ha risentito – e risente tuttora – di un certo complesso di isolamento, particolarmente
nelle alte valli.
Lo stesso mancato passaggio sul territorio, attraverso le Alpi, di correnti di traffico, reso impossibile
dalla mancanza di valichi accessibili, ha contribuito alla formazione ed al consolidamento nel corso
dei secoli, di un sistema economico basato essenzialmente sulle scarse risorse locali.
Un’economia chiusa, quasi autarchica e prevalentemente di consumo, che nel corso dei secoli ha
influito anche sulle condizioni e sugli aspetti della vita sociale delle popolazioni, che ha sempre
caratterizzato il territorio, entro il quale ha prevalso l’attività agricola, integrata dapprima da
modesta attività artigianali, cui hanno fatto seguito limitati insediamenti industriali nella bassa valle.
L’attività agricola, nel passato, a prevalente indirizzo agropastorale, era svolta esclusivamente – o
quasi – da piccole aziende a carattere famigliare, che traevano dalla cultura di modeste aree a segale
o patate, quelle produzioni che, unitamente ai prodotti dell’allevamento bovino o dei castagneti,
consentivano una stentata esistenza.
Oltre alle citate cause di ordine ambientale, ha sempre contribuito a rendere precaria la redditività
dell’agricoltura locale la polverizzazione e la frammentazione della proprietà fondiaria, fenomeno
gravemente diffuso nelle valli alpine anche in conseguenza delle locali consuetudini in materia di
successioni ereditarie.
La modestia dei redditi agricoli ha dato origine, sin dalla fine dell’800, ad un flusso migratorio di un
certo rilievo, che è andato man mano aggravandosi ed evolvendosi nelle sue forme e nei suoi aspetti
quantitativi, sino a giungere ad una certa stabilizzazione negli ultimi anni. L’esodo dalle valli,
iniziato con forme di migrazione definitiva verso l’estero (particolarmente verso la Francia ed il
Nord America), è stato accompagnato per lungo tempo da una forma di migrazione stagionale (nel
periodo invernale) sia verso la vicina Francia, sia verso la pianura della provincia di Torino, ove gli
uomini delle valli erano particolarmente ricercati per la loro abilità in particolari mestieri.
Ovviamente questa migrazione stagionale, ancora oggi praticata, se pur in esigua misura, ha finito
con il diventare definitiva anche a causa della sempre maggior sperequazione tra le condizioni di
vita delle pianura, in continuo evolversi sotto la spinta del progresso tecnico – industriale nei
confronti della montagna ove, all’eseguità dei redditi, si è per molti anni aggiunta una certa apatia
nell’adeguamento delle strutture e dei servizi a favore dei residenti.
Lo spopolamento delle Valli di Lanzo, ha investito – ovviamente – prima le frazioni e gli abitati
posti alle maggiori quote, e generalmente privi dei servizi indispensabili, per interessare poi gli
abitati di fondo valle. Numerose frazioni e nuclei abitati situati in quota, sui versanti, sono
completamente abbandonati, anche se alcune eccezioni confermano la felice antica scelta della
località a sede di insediamento umano in corrispondenza di suggestivi e redditizi pianori, ove
l’abbondanza di acque e le conseguenti copiose produzioni foraggiere ancora trattengono piccoli
nuclei di popolazione che, diminuita di numero ed in pratica con la medesima superficie di terreno a
disposizione, trae comunque dalla stessa non facili motivi di permanenza.
Si può considerare comunque ormai ridottissimo il numero dei nuclei famigliari che non godono di
redditi extra – agricoli, siano essi proventi di pensioni, di impieghi occasionali e saltuari, oppure
derivanti da stabili attività lavorative nei settori secondario e terziario.
La situazione di assestamento economico, cui le popolazioni sono giunte, va riferita non soltanto al
fenomeno dello spopolamento ma anche alla particolare situazione geografica delle Valli di Lanzo
che molto prossime ai grossi centri della pianura ed alla stessa città di Torino, costituiscono una
meta alquanto frequente e tradizionale per il turismo estivo. Pur prescindendo dal crescente
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fenomeno del turismo di massa di fine settimana, che vede nelle valli vicine alla città un polo di
attrazione sempre maggiore, va rilevato come le stesse siano meta di un turismo prevalentemente
estivo a carattere famigliare alquanto sviluppato, che – peraltro – attrae verso i luoghi d’origine,
anche remota, numerose famiglie emigrate in città, che conservano ancora nelle valli parentele ed
amicizie, rimodernando le vecchie abitazioni o creando nuove abitazioni appositamente realizzate
per goderne l’affitto o per trascorrervi il periodo delle vacanze.
Il fenomeno turistico, favorito dalla gradevolezza dell’ambiente, è diventato pertanto anche a
Mezzenile motivo di nuove scelte economiche, che vengono però necessariamente a richiedere il
potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, nonché il recupero e l’adeguamento
rispettoso del vecchio tessuto edilizio.
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CAP. 2
CARATTERI GENERALI E FISICO – AMBIENTALI
2.1 CARATTERI GENERALI
Il comune di Mezzenile è sprovvisto di strumento urbanistico generale in grado di individuare e
governare il processo di tutela – trasformazione e sviluppo del proprio territorio. Nel passato, pur in
presenza di un modesto sviluppo edilizio verificatosi, il processo di controllo è stato assolto
prevalentemente attraverso generici adempimenti burocratici di osservanza a specifiche e temporali
prescrizioni legislative:
- perimetrazioni dei centri abitati ai sensi leggi n°765 e n°865;
- perimetrazioni dei centri storici e nuclei abitati, ai sensi legge regionale 56/77.
Un processo tendenzialmente limitativo, non anticipatore di alcuna trasformazione urbanistica,
bensì di difficoltosa gestione dei modesti interventi possibili sul patrimonio edilizio esistente e
quindi di ulteriore stazionarietà delle già precarie condizioni socio-economiche locali.
La nuova fase che lo strumento urbanistico generale in allestimento viene a delineare dovrà
prioritariamente considerare la salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente locale nel suo insieme,
non solo come elemento a se stante, ma come elemento strategico per rilanciare e potenziare il ruolo
turistico del comune, valorizzando le risorse storico – ambientali e naturalistiche presenti, gli
insediamenti, le infrastrutture e le attività in atto. Rendere possibile una nuova e positiva fase di
rilancio della realtà locale, caratterizzata in passato da un “habitat” prevalentemente agro-pastorale,
in un più aggiornato “habitat” turistico, anche quale centro di riferimento e di aggregazione delle
valli, in connessione con le altre realtà comunali limitrofe.
Relativamente alla situazione urbanistica dei comuni contermini si riscontra:
- comune di Ceres dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°51/24539;
- comune di Ala di Stura dotato di P.R.G.C. approvato;
- comune di Lemie dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°20/13674;
- comune di Viù dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°70/11851;
- comune di Pessinetto dotato di P.R.G.C. approvato;
- comune di Traves dotato di P.R.G.C. approvato.
Ne deriva sinteticamente da ognuno di essi, un obiettivo comune di rilancio della vocazione
turistica più o meno pronunciato (Ala di Stura) compatibilmente con una generica e attenta tutela e
valorizzazione delle singole realtà ambientali locali.
Il comune di Mezzenile, assieme ai comuni di Ala di Stura, Balangero, Balme, Cafasse, Cantoira,
Ceres, Chialamberto, Coassolo T.se, Corio, Fiano, Germagnano, Givoletto, Groscavallo, La Cassa,
Lanzo T.se, Lemie, Monastero di Lanzo, Pessinetto, Traves, Usseglio, Val della Torre, Vallo T.se,
Varisella e Viù, fa parte della Comunità Montana “VALLI DI LANZO CERONDA E
CASTERNONE”, la cui sede è ubicata nell’ex villa Maffei della frazione Fè del vicino comune di
Ceres.
2.2 CARATTERI FISICO – GEOGRAFICI
Il comune di Mezzenile è situato nella media valle del comprensorio Valli di Lanzo, su di un
altopiano disposto ad anfiteatro è fronteggiante il comune di Pessinetto, nella zona a monte della
confluenza tra la Stura di Ceres e la Stura di Viù. Il suo paesaggio, di carattere prevalentemente
alpestre, presenta una fascia prativa di fondovalle alla quale si susseguono grandi aree boscate di
castagni, noci, faggi, racchiuse a completate, nelle parti più elevate, da ampie distese a pascolo,
incolto, pietraie e rocce.
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Dati topografici:
- distanza da Torino 41 km circa;
- distanza da Lanzo 10 km circa;
- superficie del Comune 2.898 Ha;
- altezza s.l.m. 657 (capoluogo);
- confini: a nord e nord-est con il comune di Ceres, a levante con il
comune di Pessinetto, a sud-est con il comune di Traves, a sud con il
comune di Viù, marginalmente a ponente con il comune di Lemie, a
nord-ovest con il comune di Ala di Stura.
Principali centri e nuclei abitati:
- il Concentrico, formato dai nuclei di Catelli – Villa superiore – Villa Forneri – Villa inferiore –
Trupa, posto nella parte a nord-est del territorio, a quota variabile tra i 620 e 750 mt;
- Murasse, disposto a monte ed a mezzogiorno del concentrico a quota 730 mt;
- Bogliano, a sud del capoluogo ed in posizione più interna e defilata del territorio, a quota 800825 mt.;
- Pugnetto – Ru, nella parte di levante del territorio, prossima al comune di Traves, a quota 800830mt.;
- Villa-Monti-Rangiroldo dislocati nella parte meridionale del territorio, a quota variabile tra i
1.025 e 1.170 mt.;
Altri nuclei minori costellano il territorio, tra questi si segnalano:
- Lasetta – Cornalé, dislocati nel fondovalle, a ridosso della Stura, a quota 570-600 mt.;
- Goletto – Spinetta, nella parte di ponente ed a monte del capoluogo, a quota 800-850 mt. di
altitudine.
Tutti gli abitati sono situati sul versante montano destro fronteggiante il fondovalle del torrente
Stura.
L’orografia del territorio è completamente montuosa, caratterizzata da una contenuta e ridotta conca
di fondovalle lambita dalla solcatura della Stura e racchiusa a nord dal versante che la separa dalla
val d’Ala ed a mezzogiorno dall’analogo che la divide dalla valle di Viù. Nel fondo valle si
incuneano a loro volta le due solcature degli affluenti in sponda destra della Stura, rappresentate dal
rio Saulera e dal rio Uia di Calcante che ritagliano e modellano ulteriormente il territorio.
Le cime principali sono:
- lungo il versante nord della val d’Ala – testa Paian mt 1.856 e testa della Cialma mt 1.628;
- lungo il versante sud della valla di Viù – monte Ciriunda mt 2.242, monte Marmottere mt 2.191,
rocca Moross mt 2.134, truc della Dieta mt 1.564, colle della Cialmetta mt 1.335, Uia di
Calcante mt 1.614 e monte Cresta mt 1.173.
L’ossatura delle rocce è principalmente costituita da gneiss con tracce moreniche e da parassiniti
intercalati a serpentino – scisti. Le falde coltivate e boschive sono argille fertilizzate miste a strati
risultanti dalla degradazione delle rocce tenere, i terreni dei fondovalle sono prevalentemente del
tipo alluvionale e sedimentario. Tutta l’area appartiene ai periodi Quaternario – Mesozoico.
I più importanti corsi d’acqua sono:
- il torrente Stura originato dalla confluenza della Stura di Ala e della Stura di Valgrande;
- il rio Saulera con i suoi affluenti rio Cinaveri di sinistra e rio Begone di destra;
- il rio dell’Uia di Calcante.
Altri rii minori solcano l’abitato principale e tra questi si segnalano il rio Catelli, il rio Gorges e il
rio Cenere. Tutti i versanti risultano inoltre percorsi da corsi d’acqua minori e presentano un vasto
ruscellamento superficiale con fenomeni di erosione e smottamenti diffusi particolarmente in
occasione di precipitazioni copiose.
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Il clima è tipico delle zone alpine occidentali, di tipo mediterraneo, con inverno lungo e freddo ed
estate breve e calda. La temperatura media annuale è di circa 10°. Le precipitazioni presentano una
punta massima nei mesi autunnali e di tarda primavera ed una minima nei mesi invernali, con media
annuale pari a circa 1.300 mm.
2.3. GLI INSEDIAMENTI E L’AMBIENTE
Il tessuto urbanistico del capoluogo e delle principali frazioni di Mezzenile è strettamente legato
alla situazione orografica del territorio ed alle attività esercitate in loco attraverso i secoli.
L’impianto urbanistico primitivo, risalente al XVII secolo, riflette particolarmente le condizioni
agro-pastorali dei loro abitanti: i singoli nuclei sono nati e cresciuti secondo regole non scritte, in
modo sparso sul territorio, privilegiando le aree meglio esposte, più strategiche e più utili all’attività
agricola, dettate dall’omogeneità degli interessi e dalla continua e necessaria cooperazione di vita
comunitaria montana.
Ancora oggi è possibile leggere l’origine di questi vecchi nuclei quali avamposti di agglomerati
rurali – pastorali, cresciuti e sviluppati lungo la “antica via maestra” di collegamento con altri,
oppure attorno al minuscolo “centro di aggregazione” (cappella – piazza), spesso isolati e separati
tra loro. Gli abitati si presentano, in prevalenza, in forma compatta, generati da un insieme di cellule
in pietra e legno, addossate le une alle altre, con scarsa illuminazione naturale e servite da angusti
sentieri di accesso, con gli spioventi dei tetti che quasi si toccano gli uni con gli altri.
La tradizionale distribuzione della cellula abitativa ricorrente è costituita dal piano terra con cucina
ed adiacente stalla, dal primo piano con le camere da letto (riscaldate dalla canna fumaria derivante
dal camino della cucina) e dal sottotetto adibito a fienile – solaio deposito. Alquanto diffusa la
presenza di un loggiato continuo in legno “appeso al tetto” sul fronte principale, che distribuisce i
vari livelli.
Il mutato modello di sviluppo e di vita ed il conseguente abbandono di numerose dimore
accentuano l’impoverimento del comune che lentamente si adegua alle mutate esigenze,
trasformandosi gradualmente in centro turistico di crescente interesse e di attrazione sempre
maggiore, data la baricentrica e felice posizione geografica e il buon collegamento (anche
ferroviario) con il polo torinese.
L’avvento del turismo modifica ed influenza lo sviluppo edilizio. Gli antichi nuclei si trasformano
ma continuano a mantenere quasi invariata la propria consistenza e conservano per lo più i propri
caratteri. Nuove costruzioni si sviluppano ai margini degli antichi abitati che in forma più o meno
pronunciata si ampliano, coinvolgendo principalmente il Capoluogo con le frazioni più servite e
meglio esposte e marginalmente quelle più decentrate.
Ambiente ed insediamenti caratterizzano la realtà locale. Utile risulta evidenziare le risorse e gli
elementi ambientali più significativi locali, in quanto, assieme agli elementi storico – artistici,
rappresentano un utile aggregato conoscitivo e divulgativo della vocazione turistica del comune e di
patrimonio locale da valorizzare e conservare. In riferimento alle tav. A3-A4-A5 allegate, gli
elementi ambientali più significativi e caratterizzanti risultano:
- l’assolato ed incantevole pianoro dell’alpe Conte ed il suo naturale prolungamento lungo il
crinale della Cialma, ove si spazia su scorci panoramici spettacolari;
- i vecchi nuclei abitati sparsi sul territorio;
- la conca ad anfiteatro occupata dal concetrico;
- l’appartato nucleo di Rangiroldo ai piedi dell’Uia di Calcante;
- le isolate e panoramiche cappelle della Consolata e della Cialmetta rispettivamente ai confini
con Ceres e Viù;
7
-
-
-
la presenza di alcune “fucine”, storiche e particolari dimore in pietra per la lavorazione del ferro
(fabbricazione chiodi) caratterizzate dalla presenza di enormi blocchi in pietra disposti lungo il
perimetro interno, a rappresentare i singoli posti di lavoro;
il panoramico e remoto versante che da Monti sale lungo la strada intervalliva per Viù – alpe
Bianca – colle della Dieta;
la presenza delle grotte o “borne” di Pugnetto;
le remote dimore degli alpeggi attivi e di quelli abbandonati sparse alle quote più alte, ove si
alternano il fascino di antichi luoghi vissuti faticosamente e la riscoperta della genuinità e non
meno faticante vita dell’odierno margaro;
le vaste aree boscate che fasciano i diversi versanti, intersecate dai numerosi sentieri
escursionistici;
l’asta fluviale della Stura e le solcature dei rii Saulera ed Uia di Calcante.
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CAP. 3
CARATTERI STORICO – ARTISTICI
3.1 CENNI STORICI
Il comprensorio Valli di Lanzo rappresenta un tipico esempio di area alpina che, chiusa in una
struttura orografica priva di sbocchi e collegamenti se non verso la piana sottostante, ha risentito e
risente dell’isolamento, particolarmente per le parti di alta valle. Isolamento che ha generato e
consolidato nel corso dei secoli un sistema economico povero, chiuso agli scambi e basato
essenzialmente sulle modeste risorse locali (agricoltura, pastorizia, estrazione e lavorazione di
metalli e pietre).
Scarse sono le notizie della remote origini di Mezzenile. Dalle cronache della Castellania di Lanzo
risulta che nel secolo III d.c. le valli di Lanzo fecero parte della diocesi di Torino con alterne
vicende.
Le Valli di Lanzo pervennero al Ducato di Savoia verso l’anno 1000, ma l’influenza dei Vescovi di
Torino fu sempre forte sino al secolo XII. In seguito la Signoria passò a Giacomo dei Medici e, da
questo, nel 1580 agli Estensi per circa un secolo. Alla fine del 1700 il feudo fu gradualmente riunito
al Regno Sardo e da allora ne seguì le vicende sino alla riunificazione d’Italia.
Il nome Mezzenile, anticamente denominata “Mezzaneto” pare abbia origine in quanto ubicato nella
mezzeria delle valli. Anche la versione che fa risalire la sua denominazione dal provenzale “Mid in
ile” e cioè nel mezzo dell’isola compresa fra i corsi della Stura di Ala e di Viù avvalora l’origine.
3.2 EDIFICI ED OPERE DI INTERESSE STORICO – ARTISTICO
Il comune di Mezzenile non annovera significative quantità di testimonianze storiche e di eminente
pregio architettonico, salvo alcune presenze di interesse storico-ambientale, tra le quali si possono
citare:
- la chiesa parrocchiale di S.Martino vescovo, con il suo caratteristico campanile romanico. Sorge
isolata su un poggio, prossimo alla casa comunale, in posizione dominante l’antico centro di
Villa Inferiore, con ai piedi l’area sportiva comunale. La chiesa venne costruita nel 1865 sulle
vestigia di quella antica e meno capiente eretta nel secolo XV. E’ ad una sola navata con 4
cappelle, in seguito completata con due sacrestie ed arricchita con 4 altari laterali in marmo; sul
fronte laterale è dipinta una meridiana;
- la villa dei conti Francesetti, adibita a residenza estiva dei proprietari venne, nel secolo scorso,
trasformata in palazzotto dotato di 4 torri angolari, con meridiana dipinta sul fronte e con
annessa Cappella gentilizia;
- le chiese degli abitati di Bogliano – Monti – Pugnetto;
- le cappelle di Villa Superiore, Murasse, Lasetta, Villa e Rangiroldo;
- le cappelle sparse della Consolata, del giardino e di S.Giuseppe;
- le caratteristiche “fucine” già menzionate precedentemente;
- il tipico e storico ponte in pietra sul rio Saulera, prossimo alla Stura.
L’indagine conoscitiva condotta ha inoltre censito ed evidenziato la presenza di numerose altre
opere o manufatti minori di interesse culturale in quanto rappresentano comunque la storia, le
tradizioni e il patrimonio culturale locale; tra queste si segnalano i piloni votivi, le numerose
meridiane, i portali ed i dipinti sulle fronti di alcuni edifici, tutti rappresentati nelle tavole allegate
A5 – A7.
9
CAP. 4
SITUAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIO – ECONOMICA
4.1. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA
Le Valli di Lanzo, alla pari di altre zone alpine, hanno risentito in larga misura del fenomeno di
esodo delle proprie genti. Benché situate a breve distanza da Torino, esse hanno visto le proprie
popolazioni ridursi progressivamente nel tempo. Anche il comune di Mezzenile non si è potuto
sottrarre al fenomeno, nonostante la sua felice posizione geografica, baricentrica nel contesto delle
Valli di Lanzo e del suo collegamento anche ferroviario con Torino.
In queste valli, caratterizzate prevalentemente da un’economia di tipo chiuso, di autoconsumo,
dall’inizio del secolo ha avuto inizio un progressivo ed accentuato decremento demografico che
continua a manifestare le sue conseguenze ancora ai giorni nostri. I motivi del depauperamento
demografico vanno ricercati principalmente nell’azione concomitante o successiva di alcuni
fenomeni manifestatisi nel tempo: eventi bellici, esodo all’estero di interi nuclei famigliari,
migrazione verso altre zone di manodopera specializzata, l’effetto indotto dell’urbanesimo in altre
zone, l’isolamento che ne deriva, hanno tutti interagito sulla dinamica demografica complessiva,
con ulteriore effetto negativo e moltiplicatore, particolarmente nella sua componente naturale.
L’esodo della popolazione, attiva (quasi tutta in età giovane) ha comportato la riduzione della
popolazione residente e delle nascite, parallelamente provoca un cospicuo aumento dell’indice di
invecchiamento e del tasso di mortalità della popolazione restante, le cui conseguenze esaltano
ulteriormente le tendenze negative.
tab. 1 Andamento storico della popolazione residente nel comune di Ceres e nei comuni contermini
comuni MEZZENILE
anni cen.
1871
1881
1901
1911
1921
1931
1951
1961
1971
1981
1991
VAR %
‘71-‘91
2.755
3.015
3.221
3.055
3.048
1.973
1.540
1.309
1.195
1.018
917
- 23,3
CERES
PESSINETTO
TRAVES
VIU’
LEMIE
ALA
TOTALE
1.942
2.097
2.203
2.227
2.220
1.831
1.576
1.280
1.163
1.026
939
- 19,3
460
520
561
873
989
757
742
667
- 11,9
841
916
892
844
718
592
579
506
- 14,5
4.700
4.970
4.293
3.749
2.816
1.707
1.423
1.273
- 25,4
1.898
16.59
1.494
1.472
875
505
392
271
- 46,3
978
803
844
697
649
524
477
503
- 4,0
13.989
14.292
13.366
11.439
9.163
6.443
5.304
5.076
- 21,2
Dalla lettura della tab.1 oltre ad una conferma delle considerazioni sopra svolte si riscontra come
l’andamento storico della popolazione residente nel comune registri il suo valore massimo nel 1901
con 3.221 abitanti ed il suo valore minimo nel 1991 con 917 unità.
La variazione percentuale negativa (nel periodo 1971 – 1991) della popolazione residente nel
comune si attesta su valori pari alla media dei comuni contermini. Da segnalare il comune di Ala di
Stura con il decremento più contenuto (- 4,0%) ed il comune di Lemie con quello più pronunciato (46,3%).
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tab.2
Movimento della popolazione negli ultimi 25 anni.
anno
popolazione
al 31/12
nati
morti
saldo
immigr.
emigr.
saldo
saldo
n°
fam. residenti
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1.192
1.170
1.149
1.136
1.122
1.096
1.086
1.058
1.040
1.036
1.013
1.011
978
976
961
931
922
913
899
911
914
914
933
922
945
931
8
12
14
10
9
10
11
10
7
9
3
5
2
7
5
5
4
4
1
6
0
5
4
2
6
5
23
25
20
30
31
26
25
27
15
25
15
15
30
21
17
20
20
14
22
11
3
15
14
20
5
13
- 15
- 13
-6
- 20
- 22
- 16
- 14
- 17
-8
- 16
- 12
- 10
- 28
- 14
- 12
- 15
- 16
- 10
- 21
-5
-3
- 10
- 10
- 18
+1
-8
22
25
8
26
16
17
23
12
8
33
23
18
24
28
20
13
21
24
27
42
5
29
57
51
39
23
14
34
23
19
8
27
19
23
18
21
24
10
29
16
23
28
14
23
20
25
5
19
28
44
17
29
+8
-9
- 15
+7
+8
- 10
+4
- 11
- 10
+ 12
-1
+8
-5
+ 12
-3
- 15
+7
+1
+7
+ 17
0
+ 10
+ 29
+7
+ 22
-6
-7
- 22
- 21
- 13
- 14
- 26
- 10
- 28
- 18
-4
- 13
-2
- 33
-2
- 15
- 30
-9
-9
- 14
+ 12
-3
0
+ 19
- 11
+ 23
- 14
569
557
547
536
529
508
505
500
490
484
478
469
463
451
451
450
436
438
476
478
484
474
490
488
naturale
migratorio
totale
Esaminando più in particolare la realtà locale nell’ultimo periodo (rif. tab.2 “Movimento della
popolazione residente”) si rileva come la dinamica demografica complessiva tende ad assestarsi:
anche se su valori più contenuti: detto assestamento è dovuto non tanto ad una ridotta azione
negativa del saldo naturale, che continua a mantenersi su valori negativi, quanto alla modesta azione
compensatrice del saldo migratorio che a partire dagli anni ’80 presenta, quasi continuamente,
valori positivi.
Il fenomeno è riconducibile al ritorno nel luogo d’origine di alcuni abitanti emigrati in età
lavorativa, ed alcuni ex villeggianti che si trasferiscono stabilmente nel comune, nonché a nuovi
nuclei familiari provenienti da altre zone e che trovano in questi luoghi, più tranquilli e meno
esigenti, la nuova sistemazione.
tab. 3 Popolazione residente nel comune di Mezzenile suddivisa per sesso e classi di età
classi
d’età
0 - 14
15 - 24
25 - 34
35 - 44
45 - 54
55 - 64
> 65
TOT.
1971
m.
f.
t.
88 85 173
70 71 141
77 50 127
91 70 161
84 76 160
94 92 186
90 157 247
594 601 1.195
%
14,5
11,8
10,6
13,5
13,4
15,6
20,7
100
1981
m.
f.
t.
66 67 133
59 47 106
63 59 122
64 53 117
84 67 151
72 74 146
79 164 243
487 531 1.018
%
13,0
10,4
12,0
11,5
14,8
14,3
23,9
100
1991
m.
f.
t.
47 42 89
51 49 100
66 50 116
68 57 125
58 54 112
78 68 146
90 139 229
458 459 917
1996
% m.
f.
t.
9,7 42 31 73
10,9 42 43 85
12,6 85 63 148
13,6 46 51 97
12,2 79 61 140
15,9 71 64 135
25,0 103 150 253
100 468 463 931
%
7,9
9,1
15,9
10,4
15,0
14,6
27,1
100
11
In relazione alla composizione e struttura della popolazione residente (rif. tab. 3) si rileva:
- la predominanza delle femmine tende a diminuire passando dal 52,2% nell’81 al 49,7% del ’96;
- le classi di età giovanile (0-14 anni e 14-24 anni) ove prevalgono generalmente i maschi rispetto
alle femmine tendono a ridursi ulteriormente passando dal 26,3% del’71 al 17% del ’96, di
contrapposto la classe di età senile (>64 anni) aumenta sensibilmente il proprio peso,
rappresentando da sola oltre un quarto della popolazione residente.
- l’indice di vecchiaia, inteso come percentuale della popolazione anziana (oltre 65 anni d’età),
rispetto alla popolazione giovane (da 0 a 14 anni d’età e rappresentante la componente attiva e
riproduttiva nella futura struttura della popolazione) tende fortemente ad incrementare passando
dal valore 142,8% nel ’71 al 346,6% nel ’96 e registra comunque valori elevati.
tab. 4 Consistenza delle famiglie residenti secondo il n° dei componenti
n° compon.
famiglia
n° famiglie
n° compon.
% famigl.
n°medio
comp. fam.
censimento 1981
censimento 1991
1
2
3
4
5 6 e > tot.
1
2
3
4
5 6e>
158 115 94
68
7
6
448 218 114 81 45
4
3
158 230 282 272 35
37 1.014 218 228 243 180 20
18
35,3 25,7 21,0 15,2 1,6 1,3
100 46,9 24,5 17,4 9,7 0,9 0,6
2,26
1,95
tot.
465
907
100
In riferimento alla tab. 4 dei nuclei famigliari va segnalata la significativa quota del n° di famiglie
residenti in rapporto alla popolazione, pur in presenza di una continua contrazione del numero dei
componenti il nucleo famigliare (valore medio pari a 1,95 componenti per famiglia) e con
pronunciata presenza delle famiglie con un solo componente. Il fenomeno della frammentazione
delle famiglie, il vivere “single” per scelta personale (giovani) o per necessità (anziani) si manifesta
in forma diffusa, particolarmente nelle zone montane. A Mezzenile le famiglie ad un solo
componente sono circa la metà del complessivo.
La densità territoriale della popolazione a Mezzenile risulta pari a 0,32 ab./ha, valore decisamente
inferiore rispetto alla media provinciale (3,4 ab./ha) e regionale (1,89 ab./ha).
Un quadro demografico complessivo in chiaro – scuro ove fondamentale risulta la conservazione in
loco della già scarsa popolazione giovane, con opportunità occupazionali e di vita migliori rispetto
al passato.
4.2. SITUAZIONE SOCIO – ECONOMICA E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA’
Al censimento del 1991 la popolazione residente di Mezzenile in condizioni professionali risulta
così distribuita:
- popolazione attiva: 363 unità, pari al 39,6% della popolazione residente, di cui:
- occupati = 325 unità
- disoccupati = 18 unità
- in cerca di 1° occupazione = 20 unità
- popolazione non attiva: 554 unità, pari al 60,4% della popolazione residente, di cui:
- con meno di 14 anni = 89 unità
- casalinghe = 113 unità
- studenti = 42 unità
- ritirati dal lavoro = 203 unità
- altri = 196 unità
Gli attivi in condizione professionale risultano inoltre così distribuiti nei principali settori di attività:
- settore primario (agricoltura) = 34 unità
- settore secondario (industria – artigianato – costruzioni) = 180 unità
12
-
settore terziario (commercio – trasporti – credito e servizi) = 129 unità
1991
1981
1971
tab. 5
m.
f.
tot.
%
m.
f.
tot.
%
m.
f.
tot.
%
Consistenza della popolazione residente > 14 anni, attiva e non attiva, in condizione professionale,
ripartita per sesso e ramo di attività economica.
popolaz. popolaz. popolaz. popolaz. popolaz.
attivi
attivi
attivi
attivi
attivi
resid.
non
nella
nel
traspor.
attiva in attesa in cond.
nella
costruz.
>14 anni attiva
1° occup profess. agricolt. industr. e impian commer cred,serv
510
518
1.028
86,7
421
464
885
86,9
411
417
828
90,3
186
406
592
57,6
170
337
507
57,3
176
289
465
56,2
324
112
436
42,4
251
127
378
42,7
235
128
363
43,8
19
13
32
3,1
12
9
21
2,4
9
11
20
2,4
305
99
404
39,3
239
118
357
40,3
226
117
343
41,4
51
23
74
18,3
27
17
44
12,3
19
15
34
9,9
111
35
146
36,1
91
44
135
37,8
102
40
142
41,4
94
3
97
24,0
65
2
67
18,8
37
1
38
11,1
16
17
33
8,2
19
20
39
10,9
18
20
38
11,1
33
21
54
13,4
37
35
72
20,2
50
41
91
26,5
tab. 6 Popolazione attiva in condizione professionale ripartita per classi di età e per sesso al 1981 e al 1991.
classi
1981
1991
di
maschi
femmine
totale
maschi
femmine
totale
età
n°
%
n°
%
n°
%
n°
%
n°
%
n°
%
14 – 19 10
4,2 10 8,5 20 5,6 2 0,9 6 5,1 8 2,3
20 – 29 41 17,1 33 27,9 74 20,7 64 28,3 33 28,2 97 28,3
30 – 54 165 69,0 62 52,5 227 63,6 134 59,3 70 59,8 204 59,5
55 – 64 23
9,6 13 11,0 36 10,1 26 11,5 8 6,8 34 9,9
tot.
239 66,9 118 33,1 357 100 226 65,9 117 34,1 343 100
tab. 7
Popolazione in condizione professionale ripartita per classi di età e per ramo di attività economica ai
censimenti ’81 e ’91.
agricoltura industria
altre attività
totali
m.
tot.
m.
tot.
m.
tot.
m.
tot.
14 – 19
20 – 29
30 – 54
55 e >
tot.
4
14
9
27
14 – 19
20 – 29
30 – 54
55 e >
tot.
1
12
6
19
CENSIMENTO 1981
1
8
14
2
6
27 44
10
24 109 131 42
13 12 13
2
44 156 202 56
CENSIMENTO 1991
1
1
3
1
2
49 63
14
21 74 98
48
10 15 16
5
34 139 180 68
5
24
72
10
111
10 20
41 74
165 227
23 36
239 357
4
32
85
8
129
2
8
64 97
134 204
26 34
226 343
Dal raffronto tra i dati dei censimenti , dall’esame della struttura della popolazione attiva e dalle
relative dinamiche occupazionali risulta che la popolazione attiva rappresenta circa il 44% della
popolazione residente maggiore di 14 anni, valore analogo ad altre realtà comunali di media – alta
valle, con una dinamica sostanzialmente stabile.
13
Va rilevato che pur in presenza di una generale contrazione degli attivi nei settori tradizionali, il
settore primario dell’agricoltura subisce una forte flessione dimezzando di fatto la sua consistenza e
quello secondario passa dal 60,1% del ’71 al 52,2% del ’91, registra una pronunciata espansione del
settore terziario (particolarmente dei servizi) che incrementa di 42 unità attive, passando dal 21,6%
del ’71 al 37,6% nel ’91.
Il tasso di occupazione femminile si attesta su valori elevati.
Analizzando infine la struttura produttiva locale, dai dati censuari del ’91 risultano
complessivamente n° 62 unità locali con 101 addetti così ripartiti:
- nell’industria ed artigianato n° 32 unità locali con 43 addetti
- nel commercio n° 21 unità locali con 35 addetti
- nei trasporti, credito e servizi n° 9 unità locali con 23 addetti
di cui circa la metà è a carattere prevalentemente artigianale.
Va segnalato fin d’ora un significativo pendolarismo in uscita per lavoro, principalmente verso i
comuni di fondovalle e la conurbazione torinese, stante l’esigua struttura produttiva ed
occupazionale locale.
L’attività agricola locale ha registrato progressivamente un notevole calo di addetti. Nel passato,
nonostante le condizioni orografiche e climatologiche negative, il settore ha avuto un ruolo
predominante nell’economia locale, anche se nel contesto di un’economia “povera”, chiusa agli
scambi e tipicamente di consumo dei prodotti agricoli (patate, segale, castagne, noci, latte e
formaggi), collegata all’attività zootecnica – pastorale che trovava nella montagna i presupposti di
ambiente ideale.
La realtà odierna tende sempre più a caratterizzarsi con una scarsa presenza ed attenta azione
antropica, con un continuo mutare dei limiti tra aree agricole produttive (prati – boschi) ed
improduttive, con un progressivo ridursi delle aree a pascolo (gli alpeggi che l’uomo era riuscito a
strappare al bosco e alle rocce), con l’eccessivo fenomeno della frammentazione e polverizzazione
fondiaria, tutti aspetti che portano ad un aggravio della già precaria situazione economica –
ambientale e di rischio idrogeologico.
tab. 8 Aziende agricole per classe di superficie.
CENSIMENTO 1970
classi di
superfici
fino a 2 Ha
da 2 a 5 Ha
da 5 a 20 Ha
oltre 20 Ha
tot.
aziende
n°
%
138
63
45
6
252
superficie
Ha
%
54,7 134,99
25,0 200,22
17,8 412,22
2,4 611,91
100 1.359,34
9,9
14,7
30,3
45,0
100
CENSIMENTO 1990
aziende
n°
%
22
21
19
5
67
32,8
31,3
28,4
7,5
100
superficie
Ha
%
25,40
4,8
74,23 14,05
181,61 34,4
247,08 46,8
528,32 100
superficie
agraria e
forestale
tab. 9 Ripartizione della superficie aziendale secondo l’utilizzazione dei terreni.
CENSIMENTO 1970 CENSIMENTO 1990
superficie utilizzata
superficie utilizzata
Ha
%
Ha
%
seminativi
3,12
0,10
coltivazioni permanenti
5,60
prati perm.ti e pascoli
779,07
339,76
tot.sup.agraria utilizzata 782,19
345,46
superficie a boschi
481,39
130,80
altra superficie
95,76
52,06
tot. superf. agraria e forestale
1.359,34
528,32
superficie improduttiva
1.538,66
2.369,68
totale superficie comun.
2.898,00
2.898,00
14
All’ultimo censimento generale dell’agricoltura (1990) operavano nel comune n° 67 aziende
agricole, prevalentemente a conduzione diretta, con una superficie complessiva pari a 528 ettari
circa, con un valore medio di 7,9 ettari per azienda e con una prevalenza delle aziende di ridotta
estensione.
Rispetto al censimento del ’70 si ha una riduzione del numero di aziende di oltre il 73% e della
superficie agraria e forestale di oltre il 61%.
Il patrimonio zootecnico è ancora di discreta consistenza: sul totale di 67 aziende, 64 hanno
allevamenti in atto e 44 hanno 348 capi bovini.
Permangono disagi legati particolarmente all’accesso delle malghe e degli alpeggi.
Circa l’utilizzazione del suolo agricolo a boschi, oltre a rimarcare una diffusa aggressione a
vegetazione spontanea delle aree coltivate abbandonate, va segnalata la presenza significativa di
numerose essenze: dal predominio del larice e del faggio alle quote più alte, si passa alle numerose
latifoglie (rovere, frassino, betulla, castagno) presenti più in basso. Significativa risulta la presenza
di superficie improduttiva. Discreta la presenza di superficie utilizzata dagli alpeggi ancora attivi e
delle aree prative.
L’industria e il commercio. Al censimento ’91 a Mezzenile risultano i seguenti dati:
- n° 2 unità locali nel settore manifatturiero – alimentare di base con 4 addetti;
- n° 4 unità locali nel settore manifatturiero – carta – stampa – editoria con 5 addetti;
- n° 26 unità locali nel settore edilizia – installazione impianti con 34 addetti;
- n° 13 esercizi commerciali nel settore vendita al minuto – alimentare – abbigliamento . farmacie
con 16 addetti;
- n° 1 esercizio commerciale – settore veicoli – carburante – articoli vari con 1 addetto;
- n° 6 pubblici esercizi – alberghi con 17 addetti;
- n° 1 esercizio di riparazione beni di consumo con 1 addetto.
Il quadro complessivo che ne deriva delinea una ridotta presenza della struttura produttiva e
commerciale presente, caratterizzata da una conduzione esclusivamente familiare, visto il basso
rapporto addetti / impresa – esercizio, influenzato sia dalla contenuta dimensione demografica sia
dalla discontinuità del fenomeno turistico (particolarmente il settore commerciale) che concentra
nei soli mesi estivi le presenze.
Oltre alla priorità di una più razionale organizzazione commerciale in funzione turistica, permane la
necessità di un contenuto sviluppo per aziende di piccola dimensione, al fine di contenere i flussi di
pendolarità occupazionale in uscita, offrire nuove opportunità di occupazione ed una più articolata
diversificazione produttiva, particolarmente in funzione di una valorizzazione e riscoperta delle
peculiarità locali e di rilancio del turismo.
15
CAP. 5
SITUAZIONE ABITATIVA
5.1. LA SITUAZIONE ABITATIVA AI CENSIMENTI
Sulla base dei dati definitivi dell’ultimo censimento, le famiglie residenti a Mezzenile risultano n°
465 su un patrimonio abitativo di 465 abitazioni occupate. La dimensione media dell’abitazione
occupata è di 3,5 stanze, per complessive 1.644 stanze occupate; di mq. 70,6 per abitazione in
termini di superficie per abitazione occupata. Circa l’85% delle abitazioni occupate è in proprietà,
l’8% in affitto ed il restante 7% è con altro titolo di godimento.
Le abitazioni non occupate risultano 979 con 2.742 stanze, delle quali n° 741 abitazioni con 2.143
stanze utilizzate per vacanza. Il taglio medio è di 2,8 stanze per abitazione e di mq. 53,9 di
superficie per ogni abitazione non occupata.
Complessivamente risultano 1.444 abitazioni con 4.386 stanze.
Da segnalare come una parte delle abitazioni non occupate (oltre il 15%) risulti non utilizzata a fini
abitativi ed agricoli (casi di fabbricati ex rurali ormai abbandonati e maggiormente esposti al
degrado).
L’indice di affollamento (abitanti / vani occupati) è pari a 0,55 ab./vano.
tab. 10 Abitazioni occupate, non occupate ed in complesso.
1971
abitazioni
n°
1981
stanze
%
n°
stanz
e
abit.
abitazioni
n°
1991
stanze
%
n°
stanz
e
abit.
abitazioni
n°
stanze
%
n°
variaz. %
’71 – ‘91
stanz
e
abit.
ab.
st.
abitaz.
occupate
abitaz. .non
occup.
abitaz.
in
complesso
479
68,0 1.349
2,8
448
44,0 1.477
3,3
465
32,2 1.644
3,5
- 2,9
+ 21,9
225
32,0 1.024
4,5
570
56,0 1.787
3,1
979
67,8 2.742
2,8
335,1
+167,8
2.373
3,4
1.018
100 3.264
3,2
1.444
100 4.386
3,0
105,1
+ 84,8
num. famiglie
482
-
1.189
-
448
-
-
465
-
num.
componenti
indice
di
affol. ab.oc
704
1
00
-
0,88
-
1.014
0,69
-
907
-
- 3,5
-23,7
0,55
Dal confronto dei dati relativi alle abitazioni e stanze occupate in rapporto ai residenti, negli ultimi
tre censimenti, si riscontra la tendenza all’aumentare del numero medio di stanze per abitazione
occupata, di contrapposto al diminuire dell’indice di affollamento. Tendenza che conferma il
fenomeno di sostituzione del patrimonio abitativo occupato con un più elevato standard abitativo e
livello di confort e conseguente trasformazione del restante ad uso turistico.
Nel tempo il divario di rapporto tra abitazioni occupate e non occupate si accentua: quelle occupate
che al ’71 rappresentavano circa i due terzi dell’intero parco abitazioni, si riducono ad un terzo nel
’91, quelle non occupate variano di conseguenza.
Nel raffronto dei dati relativi alle abitazioni e stanze non occupate si rileva una significativa
espansione del fenomeno che riconduce principalmente alle seconde case per vacanza, aiutato in
questo, dalla contenuta espansione abitativa verificatasi nel periodo a cavallo degli anni ’60 – ’80 e
dalla trasformazione – recupero del patrimonio esistente.
16
1991
1981
tab. 11 Abitazioni occupate per titolo di godimento.
TITOLO DI
abitazioni stanze
GODIMENTO
n°
n°
proprietà
361
1.204
affitto
64
187
altro titolo
23
86
totale
448
1.477
proprietà
392
1.409
affitto
38
130
altro titolo
35
105
totale
465
1.644
1991
1981
1971
tab. 12 Abitazioni occupate per numero di stanze.
n° stanze
1
2
n° abitazioni
12 197
n° componenti 12 372
n° famiglie
12 198
%
2,5 41,1
n° abitazioni
11 130
n° componenti 16 235
n° famiglie
11 130
%
2,4 29,0
n° abitazioni
3 105
n° componenti
4 140
n° famiglie
3 105
%
0,6 22,6
%
ab.
st.
80,6
14,3
5,1
100
84,3
8,2
7,5
100
81,5
12,7
5,8
100
85,0
7,9
6,4
100
3
188
524
188
39,2
149
339
149
33,3
172
331
172
37,0
4
50
170
50
10,4
93
247
93
20,7
120
279
120
25,8
stanze
occupanti
occupanti
n°
807
147
60
1.014
757
81
69
907
1,49
1,27
1,43
1,45
1,86
1,60
1,52
1,81
5
6e>
tot.
24
8 (59*)
479
76
0
1.184
24
8
480
5,0
1,7
100
35 30 (212*) 448
96
81
1.014
35
30
448
7,8
6,7
100
44 21 (215*) 465
110
43
907
44
21
465
9,5
4,5
100
(*) = n° stanze
tab. 13 Abitazioni per epoca di costruzione.
CENSIMENTO 1981
abitazioni occupate
n° abit.
%
n° stanze
ante 1919
159 35,5
454
1920 – 1945
72
16,1
220
1946 – 1960
65
14,5
244
1961 – 1971
11
24,8
400
1972 – 1981
41
9,2
159
dopo 1981
totale
448 100
477
%
30,7
14,9
16,5
27,1
10,8
100
CENSIMENTO 1991
abitazioni occupate
n° abit.
%
n° stanze
167
69
65
115
48
1
465
35,9
14,8
14,0
24,7
10,3
0,2
100
575
21
230
426
189
3
1.644
%
35,0
13,4
14,0
25,9
11,5
0,2
100
Dalle tabelle riportate si risconta inoltre:
- una soddisfacente situazione delle abitazioni occupate in relazione alla popolazione residente,
pur in presenza di un’insufficiente disponibilità di abitazioni rapportate alla dimensione delle
famiglie residenti (particolarmente quelle di piccolo taglio);
- un discreto livello di comfort igienico delle abitazioni occupate, permangono 8 casi di abitazioni
prive di servizio igienico e 98 casi di abitazioni occupate con servizio igienico esterno; diffuso il
riscaldamento a legna;
- una quota non trascurabile di abitazioni “vetuste”: circa un terzo dell’intero parco abitativo ha
ormai un secolo e più di vita.
In generale emerge l’origine ex rurale delle abitazioni, che con il tempo, si sono modificate ed
adeguate alle mutate esigenze, con presenze ancora molto diffuse e significative.
17
In parallelo la domanda di seconde case ha originato la sostituzione di parte dell’esistente
patrimonio e l’espansione dello stesso, sviluppando e consolidando sempre più i caratteri turistici
del comune.
5.2. CONSISTENZA E CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE ABITATIVA
DERIVANTE DALL’INDAGINE.
Oltre all’esame dei dati statistici sul patrimonio edilizio – abitativo di Mezzenile, è stata condotta
una puntuale indagine conoscitiva, articolata in numerosi sopralluoghi sul campo ed integrata da
dati ed informazioni fornite dagli uffici comunali.
L’indagine ha avuto lo scopo di attingere il maggior numero possibile di dati sui fabbricati esistenti,
evidenziare gli elementi significativi ed i caratteri specifici, suddividere il tessuto edificato in ambiti
particolari che sono stati poi adottati nella zonizzazione del P.R.G.C.
L’inventario, avviato e concluso nell’arco dell’anno 1998, è stato condotto per ciascun fabbricato ed
ha coinvolto tutte le località abitate del comune (principali e minori). Successivamente, con le
informazioni attinte dagli uffici comunali, sono stati completati i dati relativi ai fabbricati sparsi.
I risultati del lavoro sono riassunti nella tab. 14 e 15 allegate ed hanno fornito utile materiale per la
rappresentazione e la lettura delle tavole A4 – A5/1 – A5/2 – A6 – A7 allegate.
Le analisi hanno interessato una volumetria residenziale complessiva di 368.000 mc., così
distribuita nei vari ambiti considerati:
- nuclei storici CS = mc. 32.450 = 134 abitazioni = 369 vani = 336 abitanti;
- nuclei ambientali CA = mc. 69.700 = 281 abitazioni = 759 vani = 680 abitanti;
- centri abitati RA = mc. 48.200 = 189 abitazioni = 512 vani = 483 abitanti;
- aree residenziali consolidate RC = mc. 133.400 = 498 abitazioni = 1.492 vani = 1.386 abitanti;
- nuclei minori RB = mc. 19.350 = 67 abitazioni = 193 vani = 175 abitanti;
- case sparse = mc. 58.400 = 233 abitazioni = 611 vani = 543 abitanti;
- varie e servizi = mc. 6.500 = 12 abitazioni = 39 vani = 27 abitanti.
Il patrimonio abitativo complessivo di Mezzenile alla fine del 1998, ammonta a circa 3.975 stanze e
a 1.414 abitazioni, così ripartite:
- occupate = 1.418 vani e 451 abitazioni;
- stagionali = 2.557 vani e 963 abitazioni.
Da rimarcare che nei dati non sono state considerate le abitazioni “improprie” abbandonate o non
utilizzate ai fini abitativi ed agricoli e riconducibili prevalentemente alla “volumetria da recuperare”
pari a 30.900 mc. riportata nelle tabelle.
Le abitazioni risultano prevalentemente concentrate nel capoluogo (ove maggiore è stato lo
sviluppo) comprendente i nuclei di Catelli – Villa Superiore – Villa Forneri e Villa Inferiore, con
circa il 52% del totale; seguono le località di Pugnetto – Ru con il 9%, Bogliano e Monti con il
6,5% cadauno, Murasse con il 5,3%. Significativa la presenza di abitazioni a carattere sparso (circa
il 16,5% del totale).
Le località ove maggiore è la presenza delle abitazioni occupate in proporzione al totale sono
rispettivamente: Murasse con il 41,9%, Pugnetto – Ru con il 38,6%, capoluogo con il 35,6%,
Bogliano – Monti Rangiroldo con circa il 20%.
L’indice volumetrico complessivo varia con scarti contenuti tra i vari ambiti considerati e si attesta
su un valore medio pari a 92 mc./vano e 100,7 mc./abitante; la dimensione media delle abitazioni è
pari a circa 2,8 vani per abitazione.
Da segnalare infine come l’attività edilizia nell’ultimo periodo si è riversata esclusivamente nella
diffusa azione di recupero delle ex abitazioni di tipo rurale abbandonate o non utilizzate,
interessando maggiormente quelle interne alle località abitate e meglio servite, parzialmente quelle
a carattere sparso.
18
tab. 14
Scheda riassuntiva della consistenza residenziale derivante dalle indagini condotte – dati per località.
ZONA –
LOCALITA’
SUPERF.
DENSITA’
mq.
VOLUMETR.
N° ABITAZ.
N° VANI
N° ABITANTI
mc.
CA1 – Catelli
11.700
1,26
CA2 – Villa S.
15.450
1,09
CS1 – Villa F.
8.350
1,71
CS2 – Villa I.
9.670
1,88
RC1 capol.
RC2 capol.
52.675
71.945
RC3 capol.
occup
stag.
tot.
occup
stag.
tot.
resid
stag
tot.
14.800
2.050
16.850
2.800
34
31
65
87
78
165
54
86
140
25
44
69
71
118
189
50
122
172
14.250
21
47
68
60
107
167
31
118
149
20
46
66
80
122
202
49
139
187
0,82
0,74
2.100
18.200
1.950
43.400
54.900
59
68
108
145
167
213
176
222
302
402
478
624
123
144
331
434
454
578
27.560
0,88
24.300
33
49
82
118
152
270
79
165
544
tot. Capoluogo
197.350
-
260
470
730
814
1.281
2.095
530
1.394
1.924
CA3 – Murasse
13.140
0,85
186.700
8.900
11.200
2.200
16
22
38
56
62
118
36
70
106
RC4 Murasse
25.634
0,35
8.972
15
21
36
50
70
120
32
78
110
tot. Murasse
38.774
-
31
43
74
106
132
238
68
148
216
RA1 – Bogliano
14.585
0,75
20.172
2.200
10.939
9
37
46
28
94
122
17
99
116
10
38
48
32
98
130
18
104
122
19
75
94
60
192
252
35
203
238
24
47
71
74
118
192
48
124
172
25
31
56
72
77
149
51
87
138
49
78
127
146
195
341
99
211
310
1.850
RA2 – Bogliano
8.160
1,33
tot. Bogliano
22.745
-
CA4 – Pugnetto
14.850
1,24
10.900
1.350
22.500
3.200
18.400
RA3 – Ru
17.850
0,81
tot. Pugnetto – Ru
32.700
-
CA5 Rangiroldo
6.600
1,28
RA4 – Monti
29.683
0,37
2.050
14.450
1.450
32.850
3.500
8.450
1.450
10.983
13
26
39
42
68
111
27
80
107
5
12
17
18
34
52
13
41
54
19
75
94
63
195
258
41
210
251
6
10
16
20
25
45
15
26
41
3
9
12
10
18
28
6
19
25
RB4 – Villa
3.070
1,76
2.050
5.400
tot. Monti – Rang.
39.353
-
800
25.100
RB1 – Lasetta
4.000
0,96
RB2 – Cornalé
2.850
1,05
4.300
3.850
850
3.000
1
37
38
3
92
95
1
89
90
750
RB3 Goletto Spin
11.535
0,6
6.921
1.050
6
16
22
21
47
68
11
44
55
tot. nuclei minori
18.385
-
13.950
2.650
15
35
50
51
90
141
32
89
121
case sparse
-
-
51
182
233
154
457
611
99
444
543
varie e servizi
-
-
58.400
6.150
6.500
7
5
12
24
15
39
14
13
27
349.307
-
366.172
451
963
1.414
1.418
2.557
3.975
918
2.712
3.630
TOT. GEN.
30.900
19
tab. 15
Scheda riassuntiva della consistenza residenziale derivante dalle indagini condotte, ripartita per
raggruppamento di zone e totali.
ZONE DI INDAGINE SUPERF. mq. INDICE DI
ZONA
VOLUM.
INDICE VOLUM.
N° ABITAZ.
N° VANI
mc.
mc./vano
mc./ab.
CS1
CS2
TOT. CS
CA1
CA2
CA3
CA4
CA5
TOT. CA
RA1
RA2
RA3
RA4
TOT. RA
RB1
RB2
RB3
RB4
TOT. RB
RC1
RC2
RC3
RC4
TOT. RC
TOT.PARZ.
8.350
9.670
18.020
11.700
15.450
13.140
14.850
6.600
61.740
14.585
8.160
17.850
29.683
70.278
4.000
2.850
11.535
3.070
21.455
52.675
71.945
27.560
30.643
182.823
354.316
1,71
1,88
1,80
1,26
1,09
0,85
1,24
1,28
1,13
0,75
1,33
0,81
0,37
0,81
0,96
1,05
0,6
1,76
0,88
0,82
0,74
0,88
0,35
0,72
0,88
14.250
18.200
34.450
14.800
16.850
11.200
18.400
8.450
69.700
10.939
10.900
14.450
10.983
47.272
3.850
3.000
6.921
5.400
19.171
43.400
54.900
24.300
10.725
133.325
303.918
85
90
87,9
89
89
95
96
89
91,8
95
84
97
101
94,1
85
107
104
104
100,3
90
88
90
90
89,4
91,3
85
97
96,6
105
98
105
107
94
102,5
100
89
104
105
99,7
94
120
129
100
110,6
95
95
99
98
96,2
99,2
68
66
134
65
69
38
71
38
281
46
48
56
39
189
16
12
22
17
67
167
213
82
36
498
1.173
167
202
369
165
189
118
192
95
759
122
130
149
111
512
45
28
68
52
193
478
624
270
120
1.492
3.325
case sparse
-
-
58.400
95,6
107,6
233
611
-
6.500
-
-
12
39
-
368.818
92,02
100,7
1.414
3.975
varie e serv.
TOT. GEN.
-
20
CAP. 6
IL TURISMO E LE INFRASTRUTTURE
6.1 IL TURISMO
Con il miglioramento generale delle condizioni socio – economiche della popolazione si è andato ad
affermare sempre più la tendenza all’evasione dai centri urbani verso i luoghi di villeggiatura, sia
per i brevi week-end del fine settimana e sia per i lunghi periodi di vacanza estiva.
Il bacino delle Valli di Lanzo ed il comune di Mezzenile, caratterizzato da specifiche e particolari
realtà di richiamo (tranquillità dei luoghi, vicinanza al capoluogo torinese, ambiente naturale
incontaminato e spesso sconosciuto, assenza di importanti centri attrattivi) è stato coinvolto anche
in maniera significativa dal fenomeno turistico. Un turismo forse meno evidente ma non per questo
meno importante.
Il villeggiante che si reca nelle Valli di Lanzo le frequenta perché trova qui quello che altrove non
lo soddisfa, perché vuole evitare gli altri centri di villeggiatura più caotici e perché è richiamato
dalle peculiarità proprie della zona e dell’ambiente.
Il turismo è diventato negli ultimi tempi sempre più una componente di primo piano dell’economia
locale, coinvolgendo anche altri settori ad esso legati (commercio, edilizia, servizi) contribuendo in
parte ad arrestare l’esodo della popolazione locale e consentendo di creare sul posto nuove, anche se
ancora limitate, possibilità di lavoro e fonti di reddito.
Emergono tuttavia elementi di discontinuità e di spontaneità del fenomeno che trovano riscontro
nella ridotta ed, a volte, inadeguata struttura ricettiva, nella scarsa valorizzazione delle risorse e
degli elementi propri dell’ambiente locale. Va rilevato peraltro come l’assenza di una stagione
turistica invernale in loco limiti in modo considerevole l’attività turistica stessa, cosicché ad
un’intensa stagione estiva segue un lungo periodo di quasi isolamento ed inattività.
Al fine di poter disporre di dati attendibili, a livello comunale, sul fenomeno turistico, dall’indagine
condotta sul patrimonio abitativo esistente(vedi capitolo precedente e tab. 14 e 15) è stato possibile
attingere gli elementi più significativi in termini di disponibilità delle attrezzature ricettive,
alberghiere ed extra – alberghiere (seconde case), e di presenze turistiche.
Dalle analisi condotte è risultato:
- attrezzature ricettive di tipo alberghiero = n°2 per un totale di 40 posti letto e 23 camere così
ripartite:
- albergo” Stella d’oro” nel capoluogo con 24 posti letto e 15 camere;
- albergo “Cà Bianca” in località Monti con 16 posti letto e 8 camere;
E’ inoltre presente una colonia religiosa estiva con 70 posti letto e 45 camere, per un totale di 110
posti letto e 68 camere.
- attrezzature ricettive extra – alberghiere (seconde case): è risultata una disponibilità di 963
abitazioni e 2.557 vani, con una dimensione media di 2,7 vani per abitazione. Il numero delle
presenze medie / annue è pari a 2.712 unità – abitante.
Il flusso turistico di maggior rilevanza, che si manifesta nel periodo compreso tra i mesi di giugno –
settembre, trova riscontro nella diffusa presenza di strutture residenziali, case private in proprietà
(prevalenti) o in affitto, derivate dal riutilizzo delle preesistenti abitazioni ex – rurali abbandonate, o
dalle nuove abitazioni realizzate nel periodo di maggior sviluppo.
21
Il parco abitativo stagionale risulta così distribuito nei vari ambiti considerati:
- nuclei storici C.S.
= 95 abitazioni; 235 vani; 260 presenze;
- nuclei ambientali C.A.
= 181 abitazioni; 235 vani; 260 presenze;
- nuclei minori NM
= 132 abitazioni; 338 vani; 370 presenze;
- aree residenziali consolidate R.C = 323 abitazioni; 926 vani; 1.008 presenze;
- nuclei minori sparsi RB
= 47 abitazioni; 124 vani; 130 presenze;
- case sparse
= 182 abitazioni; 457 vani; 444 presenze;
- varie e servizi
= 3 abitazioni ; 9 vani; 9 presenze.
Le località ove è maggiore la presenza delle abitazioni stagionali in proporzione al totale abitazioni
sono rispettivamente:
Monti – Rangiroldo – Bogliano con circa 80%, capoluogo (Catelli – Villa Superiore – Inferiore –
Forneri) con circa il 64,3% e Murasse con il 58,1%.
Il periodo medio di permanenza e di utilizzo delle seconde case risulta:
da 15 a 30 giorni = 30%
da 30 a 45 giorni = 20%
da 45 a 60 giorni = 35%
da 60 a 90 giorni = 10%
oltre i tre mesi e con un utilizzo dilazionato nell’arco dell’anno = 5% . Quello di maggior utilizzo di
tutte le strutture ricettive (alberghiere ed extra – alberghiere) è concentrato nei mesi di luglio ed
agosto.
La capacità ricettiva complessiva del comune risulta dalla sommatoria dei vani residenziali
stagionali (2.557 vani), delle attrezzature alberghiere e colonia estiva (68 vani)per un totale di 2.625
vani. Le presenze turistico – stagionali medie / annue sono valutate tra le 2.800 – 2.820 unità –
abitante (oltre alla popolazione residente 930 abitanti).
Da segnalare la diffusa forma di turismo giornaliero, specie domenicale, che nel periodo compreso
tra il 15 luglio – 15 agosto fa aumentare le presenze turistiche ad oltre le 3.200 – 3.300 unità.
Relativamente al turismo nella stagione invernale occorre considerare che al di là di un ridotto
movimento di presenze indotto dal vicino comune di Ala di Stura (presenza degli impianti di risalita
in località Belfé), delle non sempre favorevoli condizioni di innevamento in loco, insignificanti
risultano le iniziative intraprese nel settore a livello locale.
Avviare i presupposti per una pur limitata iniziativa nei confronti della pratica e diffusione dello sci
nordico, riscoprire lo sci – alpinismo, predisporre piste di pattinaggio, collegarsi all’auspicabile
potenziamento degli impianti di risalita del vicino comune di Ala di Stura (particolarmente per la
zona compresa tra Testa Paian – Alpe Conte – Alpe Pugin) inserirsi a vario titolo negli itinerari di
valorizzazione turistica – culturale – ambientale delle valli, possono rappresentare un primo avvio
alla ricerca di sviluppo alternativo del turismo, più rispettoso dell’ambiente locale, con costi anche
limitati in grado di offrire un vantaggio più vasto di alternative al bacino di utenza della domanda.
6. 2 LE INFRASTRUTTURE ESISTENTI
Il collegamento delle Valli di Lanzo con la conurbazione torinese avviene tramite le arterie stradali
provinciali “Ciriè – Lanzo” n°2 e la direttissima di “La Mandria” n°1 che, in prossimità del
fondovalle di Lanzo – Germagnano si congiungono e si diramano nelle tre vallate principali. Esiste
inoltre il collegamento ferroviario rappresentato dalla linea Torino – Ciriè – Lanzo – Ceres. Il
sistema di trasporto pubblico si articola quindi, stante l’attuale momento di ristrutturazione e
razionalizzazione del collegamento ferroviario, prevalentemente su strada con servizio di autolinea
e di navetta.
Il comune di Mezzenile è servito da autolinea a due corse giornaliere della tratta Germagnano-Ceres
La ridotta frequenza del servizio autolinea, collegata ad una non sempre razionale integrazione con
il trasporto ferroviario, inducono ad un diffuso ricorso del mezzo di trasporto privato che grava
sull’arteria stradale (provinciale n°1 Germagnano – Ceres) alquanto deficitaria e con numerose
strozzature funzionali (attraversamento abitato di Pessinetto, parzialmente alleviato dagli ultimi
22
interventi attuati, attraversamento di Bio – Rosello, ponte sulla Stura della bretella di svincolo per
Mezzenile), rendendo disagevoli gli spostamenti.
Le principali infrastrutture tecniche esistenti nel comune di Mezzenile sono rappresentate nelle
tavole A4 – A5 allegate. In particolare si riscontra:
-la viabilità locale. L’arteria provinciale n°1 lambisce marginalmente la parte di fondovalle del
territorio comunale e si snoda in sponda sinistra della Stura. In prossimità del sottopasso
ferroviario, al confine con il comune di Ceres, si diparte la bretella di svincolo che, attraversando
la Stura, collega l’abitato di Mezzenile e prosegue verso le località di Bogliano e Monti. Lo
svincolo della bretella e la ridotta sezione del ponte sulla Stura che non consente il doppio senso di
marcia, rappresentano i principali ostacoli e nodi da risolvere per la viabilità di collegamento
locale. Le località di Pugnetto – Ru sono collegate in derivazione dal comune di Traves mediante
la strada comunale Traves – Lusiana –Pugnetto. Anche le località più interne del comune sono
ormai servite e collegate con tratti di strade comunali. Contenuta risulta la rete viaria interna ai
principali abitati e di servizio alle abitazioni, rappresentata prevalentemente dai vecchi sentieri –
mulattiere che denunciano evidenti limiti di funzionalità, agibilità e scarsa manutenzione; solo
nella parte di più recente sviluppo è presente qualche tratto di strada di servizio.
Le recenti arterie aperte per raggiungere e collegare le zone più alte degli alpeggi sui vari versanti:
la “Catelli – Consolata – Belvedere – Borromeo – alpe Raistret – alpe del Conte” sul versante
sinistro verso Ceres, la “Spinetta – Sart – Cinaveri” lungo la valletta omonima, la “Monti – alpe
Bianca – colle della Dieta – Asciutti – Tornetti di Viù” sul versante destro verso Viù, hanno
rappresentato un positivo avvio di rivalutazione e valorizzazione dell’attività agro – silvo –
pastorale e degli alpeggi ancora attivi in particolare. Permangono le precarie e dissestate
condizioni del fondo e di regolarizzazione del tracciato, oltreché la necessità di alcune diramazioni
per collegare le parti ancora isolate.
Da segnalare che le due piste “Catelli – Borromeo – alpe del Conte” e “Monti – alpe Bianca –
colle della Dieta” rappresentano altresì un interessante e panoramico collegamento intervallivo
con i rispettivi comuni di Ceres e Viù, rivalutando entrambi i versanti serviti.
E’ presente infine una diffusa rete di sentieri che percorrono l’intero territorio comunale, alcuni di
rilevanza escursionistica e di alta quota o di adduzione a pregevoli località naturalistiche. Nel
rimarcarne l’interesse turistico degli stessi, si rileva la scarsa manutenzione, conservazione e
ridotta segnalazione; una sommaria valutazione del loro sviluppo complessivo porta ad un valore
compreso tra i 35 e i 38 km di sentieri.
-rete idrica. L’approvvigionamento idrico del comune avviene tramite settori di reti comunali o
private distribuite in ogni singolo centro abitato. Vari tronchi di rete sono preordinati a servire le
località di Villa Superiore – Catelli – Villa Inferiore – Villa Forneri – Murasse – Bogliano – Monti
– Rangiroldo – Pugnetto – Ru ed i nuclei minori di Lasetta – Cornalé – Goletto – Spinetta.
Ogni singolo tronco trae origine da distinte sorgenti ed è dotato di vasche di carico e di riserva. Le
singole reti alimentano inoltre le numerose fontane presenti nel fondovalle. Ormai superati
risultano i problemi legati alla discontinuità di utilizzo e quindi all’insufficienza degli impianti e
delle potenzialità erogative delle sorgenti.
In località “Procastot” è presente infine un’opera di presa dell’acquedotto del vicino comune di
Pessinetto.
-rete fognaria. Il comune di Mezzenile è dotato di rete per lo smaltimento dei rifiuti liquidi di tipo
misto (acque bianche e nere)in buona parte delle principali località abitate: risultano sprovviste le
località di Pugnetto – Ru, Rangiroldo e Monti e quelle minori di Lasetta – Cornalé – Spinetta –
Goletto.
I tronchi di rete fognaria esistenti servono solo parte delle abitazioni esistenti e pertanto ancora
diffuso risulta il tasso d’inquinamento del sottosuolo e delle acque superficiali. La rete esistente
del capoluogo, di Murasse e di Bogliano confluisce nei tre impianti di depurazione esistenti.
23
Prioritaria resta la necessità di allacciare in misura maggiore le abitazioni non servite dalla rete
esistente, oltreché dotare di rete fognaria adeguata le località attualmente sprovviste.
-pubblica illuminazione. E’ presente in tutte le località principali con sufficiente rinnovo delle
apparecchiature. Permane la necessità di completare e potenziare le parti meno servite.
6.3. I SERVIZI PUBBLICI
La contenuta consistenza demografica residente e la significativa presenza turistica delineano una
generica ed alquanto precaria situazione dei servizi pubblici e delle attrezzature esistenti.
La ridotta presenza di bambini in età scolare fa riferimento all’unica struttura scolastica (scuola
elementare pluriclasse e scuola materna) presente nel capoluogo. Per la scuola media inferiore il
comune di Mezzenile gravita nella struttura presente nel vicino comune di Ceres mediante
scuolabus. Struttura alla quale aderiscono anche i comuni di Balme, Ala di Stura, Groscavallo,
Pessinetto, Cantoira, Chialamberto e Traves.
Le numerose presenze di villeggianti stanziali, integrate dal flusso domenicale o di week-end breve,
comportano una diffusa domanda di aree per parcheggi, passeggiate, intrattenimento, sosta, pic-nic,
svago, non sempre assorbite e soddisfatte dalla scarsa e concentrata disponibilità di aree apposite,
generando improprie occupazioni di sedi stradali ed inopportune invasioni delle ridotte aree prative.
Indispensabile diventa quindi diversificare e ridistribuire in forma più diffusa, consistente ed
articolata le aree e le attrezzature pubbliche, integrandole con nuove previsioni ed evitando di
assolvere alla sola quantità (standard regolamentare), bensì alla qualità ed efficacia del servizio,
compatibilmente con le caratteristiche presenti in loco.
A titolo informativo va ricordata la dotazione regolamentare delle aree a servizi pubblici prevista
dalla legge regionale 56/77 per i comuni turistici (aventi capacità ricettiva – turistica superiore alla
popolazione residente) quale risulta Mezzenile:
- 10 mq per abitante di aree per l’istruzione dell’obbligo e di interesse comune (religiose,
culturali, socio – assistenziali, sanitarie, amministrative, mercati, etc.) riferiti alla sola
popolazione residente (930 abitanti);
- 20 mq per abitante di aree verdi a parco – gioco – sport e 2,5 mq per abitante di aree a parcheggi
pubblici, entrambi riferiti alla somma della popolazione residente (930 abitanti) e di quella
turistica media annua (2.800 ab.) per una dotazione regolamentare complessiva pari a: 93.225
mq. così ottenuta:
(930 x 10) = 9.300 mq
(3.730 x 22,5) = 83.925 mq
Le principali aree ed attrezzature pubbliche esistenti nel comune risultano essere:
- a Catelli – Villa Superiore: area a parcheggio, l’area della cappella e l’area lavatoio per mq 455;
- a Mezzenile capoluogo: l’area giardinetto pubblico prossima al castello e l’area pertinente la
piazza Roma per mq 1.531; il parcheggio lungo la provinciale di mq 225; l’area scolastica –
ufficio postale di mq 2.064; l’area della comunità anziani autogestita di mq 3.540; l’area
pertinente la chiesa parrocchiale, piazza antistante gli uffici comunali, gli impianti sportivi
adiacenti (pallavolo, calcetto, pallacanestro) di mq 8.800; l’area cimiteriale di mq 3.280; il
piazzale antistante l’albergo Stella d’Oro di mq 1.042; l’area della stazione ferroviaria di mq
830; l’area sportiva semiabbandonata verso i Sabbioni di mq 935; l’area sportiva del
bocciodromo dei Sabbioni e relativo parcheggio di mq 1.750.
- a Murasse: l’area della cappella e del parco gioco bimbi per complessivi 600 mq;
- a Bogliano: l’area della chiesa e gioco bimbi di mq 960 e l’area del circolo bocciofilo ricreativo
di mq 1.880;
- a Monti: l’area chiesa – gioco bimbi e l’area parcheggio – gioco bocce lungo la provinciale per
complessivi mq 1.870;
24
-
a Rangiroldo – Villa: le due aree delle rispettive cappelle per mq 450;
a Pugnetto – Ru: l’area chiesa – ex scuola elementare – parcheggio e l’area giochi – lavatoio per
complessivi mq 2.264;
- in forma sparsa su territorio: le aree pertinenti le chiesette di S. Giuseppe, Lasetta e Consolata
per complessivi mq 1.000.
In totale una dotazione di aree ed attrezzature pubbliche pari a mq 33.716 complessivi oltre i mq
5.600 di attrezzature private ad uso pubblico.
Nelle tabelle 17 e 18 a seguire sono riportate le consistenze delle attrezzature esistenti (riferimento
tav. A4 e A5/1 – A5/2 allegate) e le verifiche delle carenze riscontrate rispetto alla dotazione
regolamentare.
tab. 17
Superf. delle aree a servizi pubblici esistenti.
LOCALITA’
VILLA SUP. CATELLI
tot. parziale
MEZZENILE
CAPOLUGO
( Villa Forneri Villa Inferiore Stazione )
N°
AREA
mq.
ISTRUZIONE
INTER. COMUNE
mq.
VERDE, GIOCO,
SPORT
mq.
PARCHEGGI
PUBBLICI
mq.
TOTALI
1
2
215
60
275
4.000
75
830
2.064
1.100
3.280
1.890
13.239
300
300
410
410
410
150
200
760
100
1.384
1.484
300
100
600
1.000
17.468
1.095
935
2.440
1.400
5.455
11.325
300
1.600
1.900
1.880
150
2.030
660
600
100
1.360
250
350
600
17.215
180
180
436
150
1.042
350
1.455
3.433
400
400
200
240
200
180
180
4.633
215
240
455
1.531
4.000 *
225
1.042
830
935
2.064
3.540
3.280
1.750
8.800
27.997
300
300
1.600
2.200
1.880
960
2.840
860
1.010
490
200
2.320
350
1.914
2.264
300
100
600
1.000
39.316
3
*4
5
6
7
8
9
10
12
13
10 bis
tot. parziale
MURASSE
14
11
* 11 bis
tot. parziale
BOGLIANO
tot. parziale
MONTI RANGIROLDO VILLA
tot. parziale
PUGNETTO RU
tot. parziale
LOCALITA’
SPARSE
tot. parziale
TOT. GEN.
16
17
18
19
20
21
22
23
15
24
25
* = attrezzature private di uso pubblico
mq.
25
tab. 18 Verifica dei servizi pubblici esistenti.
POP.
TURISTICA
TOTALE
N° ABITANTI
mq./ab.
mq.
mq./ab.
mq.
mq./ab.
17.468
18,8
9.300
10,0
+ 8.168
+ 8,8
930
VERDE
+
DIFFERENZA
SUPERF.
STAND.
mq.
17.215
4,7
74.600
20,0
- 57.385
- 15,3
3.730
4.633
1,2
9.325
2,5
- 4.692
- 1,3
3.730
39.316
-
93.225
-
- 53.909
-
-
POPOLAZIONE
RESIDENTE
POP.
RESIDENTE
DOTAZIONE REGOLAM.
SUPERF.
STAND.
PARCHEGGIO
DOTAZIONE ATTUALE
SUPERF.
STAND.
26
CAP. 7
OBIETTIVI E FINALITA’ PROGRAMMATICHE DEL PIANO
Considerate le principali problematiche e potenzialità del Comune di Mezzenile e riconducibili a:
- una particolare conformazione orografica che divide e disperde sul territorio gli insediamenti ma
nel contempo ne costituiscono una componente caratterizzante;
- la conseguente difficoltà di infrastrutturazione tecnica (particolarmente rete fognaria) presente
in numerose località;
- il ruolo strategico di “centro cerniera” che il comune ha in relazione ai collegamenti in atto e del
livello di servizi offerti;
- la rilevante parte di territorio di media – alta quota ricco di potenzialità turistiche,
escursionistiche, agro – pastorali, prevalentemente abbandonato o poco conosciuto;
- la diffusa presenza di un patrimonio storico – culturale minore ma significativo da recuperare,
valorizzare e divulgare;
- la presenza, seppure marginale, dell’asta fluviale del torrente Stura quale importante risorsa
naturale da rivalutare anche in funzione del tempo libero (canoa, pesca, etc.).
Gli obiettivi generali principali da conseguire con il Piano possono essere riassunti in:
- valorizzazione delle risorse ambientali locali;
- proseguire il recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;
- tutela dell’ambiente naturale presente (dei suoi caratteri peculiari e delle sue risorse disponibili);
- sviluppo e riqualificazione dell’attività turistica;
- dimensionamento della crescita abitativa in funzione dei fabbisogni locali, con diffuso recupero
e riqualificazione dei centri esistenti oltreché di incremento della capacità residenziale ricettiva
complessiva;
- dotazione di una diffusa ed articolata quota di servizi pubblici;
- valorizzazione e recupero del patrimonio agricolo e delle unità produttive in atto, con
auspicabile potenziamento di queste ultime;
- offrire un mix complesso di funzioni – attività – spazi molto articolato e con una diffusa ed
ampia offerta di servizi a supporto della ricettività turistica e della permanenza della
popolazione locale. Opportunità anche diversificate nell’arco dell’anno, della stagione e della
giornata di soggiorno, finalizzate al conseguimento e mantenimento di migliori condizioni di
vita nell’ambiente alpino.
Detti obiettivi dovranno essere perseguiti nel rispetto della legislazione statale e regionale vigente,
correlati e compatibili con le indicazioni di sviluppo socio – economico e di politiche territoriali
definite a livello regionale, provinciale e di Comunità Montana, nell’ambito dell’arco temporale
decennale (1999 – 2009) previsto dal P.R.G.C.
Tenuto conto:
- della situazione emergente sull’intero territorio di Mezzenile, in ordine alla sua collocazione
centrale nel comprensorio delle Valli di Lanzo, ai suoi caratteri fisico – ambientali e relativi
all’andamento demografico, al contesto delle strutture produttive ed alla dinamica
occupazionale, nonché alla consistenza del patrimonio edilizio e delle attuali infrastrutture viarie
e tecnologiche;
- della consistenza del suo patrimonio storico – ambientale,
- della situazione idrogeologica comparata sul luogo e risultante dalla relazione prodotta dal
geologo incaricato, particolarmente aderente ai più recenti fenomeni alluvionali ed alle
indicazioni attinenti alla difesa del territorio ed alla salvaguardia dei sui abitanti;
- delle indicazioni pervenute dalla A.C. e verificate nel corso dei vari sopralluoghi, circa le
principali linee guida da tenere presenti nell’allestimento del Piano;
- di tutte le analisi prodotte dallo studio circa la realtà del territorio sotto tutti i suoi vari aspetti.
27
Il P.R.G.C. dovrà perseguire le seguenti finalità:
- la stabilizzazione e l’incremento della popolazione residente;
- interventi migliorativi sulla viabilità, i parcheggi ed i servizi;
- la rivalutazione ed il consolidamento degli insediamenti esistenti;
- interventi per l’incentivazione turistica;
- una più mirata attenzione al territorio ed all’ambiente.
1- La stabilizzazione e l’incremento della popolazione attraverso:
• l’incentivazione delle attività economiche ritenute perseguibili, particolarmente riferite alle
attività terziarie e turistiche, legate alla possibile valorizzazione dei prodotti tipici locali
(legname, caseari, frutti di bosco e del sottobosco, etc.) ed allo sviluppo dell’artigianato minuto
e locale;
• la creazione ed il completamento di infrastrutture di servizio, anche in funzione
dell’auspicabile aumento della popolazione turistica diretta o indotta, in misura congrua degli
abitanti residenti e dei turisti stagionali e festivi, inerenti al riordino della viabilità, ai parcheggi
ed alle attrezzature di supporto più idonee per l’esercizio sportivo e delle attività ricreative di
tempo libero;
• l’auspicabile completamento e riattivazione, in tempi medio – brevi, del collegamento
ferroviario in connessione con il sistema metropolitana dei trasporti del capoluogo torinese,
rendendo rapidi ed agevoli gli spostamenti;
• il mantenimento e l’incentivazione del patrimonio edilizio alberghiero ed extra – alberghiero,
con particolare attenzione alla sua funzionalità ed ai requisiti igienici.
2 - Interventi migliorativi sulla viabilità, i parcheggi ed i servizi attraverso:
• il miglioramento dello svincolo di accesso a Mezzenile dalla SP1 che, pur ricadente
prevalentemente sul territorio del limitrofo comune di Ceres, interessa direttamente Mezzenile,
anche con previsione di un nuovo e più largo ponte sulla Stura o, in alternativa, raddoppio
dell’attuale ristretto ponte;
• un generale miglioramento dei collegamenti comunali ed intercomunali, con previsione di una
bretella di collegamento tra la parte bassa del concetrico (Trupa) e la comunale per Lasetta –
Chios – Ru e Pugnetto;
• il miglioramento ed il potenziamento della viabilità locale e delle due strade che adducono
rispettivamente ad alpe Bianca – colle della Dieta e Consolata – Belvedere – alpe Rastreit –
Conte – Testa Paian, quali arterie di rilevanza intervalliva e di collegamento agro – silvo –
pastorale significativo;
• miglioramento degli accessi agli alpeggi attivi, anche con nuovi tacciati da prevedersi, specie
per quelli più isolati;
• previsione di adeguati parcheggi in corrispondenza di tutti i principali centri abitati,
particolarmente nel capoluogo e nelle aree destinate alle attrezzature turistiche (camping, aree
picnic, sportive, etc.)in funzione della massima affluenza turistica.
2
- Rivalutazione e consolidamento degli insediamenti esistenti attraverso:
• il riordino e la razionalizzazione del tessuto edilizio esistente, sia nei principali abitati e sia
nelle frazioni più decentrate e minori, privilegiando gli interventi di recupero dei vecchi edifici
in disuso e abbandonati mediante operazioni di restauro, riuso, ripristino e ristrutturazione,
anche con possibili e limitati ampliamenti per il miglioramento igienico e funzionale dei
fabbricati;
• il completamento e la saturazione degli insediamenti residenziali più recenti ed ormai
consolidati, compatibilmente con i caratteri della zona;
• la conferma ed il potenziamento degli insediamenti in atto e di quelli produttivi ed agricoli in
particolare;
28
• la previsione di nuovi insediamenti residenziali rapportati al prevedibile incremento della
popolazione e delle necessità da soddisfare su aree idonee e contigue agli insediamenti e tali da
non alterare la compatibilità con le architetture dei vecchi edifici di carattere storico, paesistico
ed ambientale.
3 - Interventi per l’incentivazione turistica mediante:
• lo sviluppo delle attività agroturistiche, specie nelle aree degli attuali alpeggi, favorendone la
ristrutturazione ed il miglioramento degli accessi;
• la creazione di un’area a servizi da caratterizzare quale area a supporto di attività turistiche
ludico – sportive e di tempo libero (maneggio, canoa, noleggio attrezzature, etc.);
• il potenziamento dell’area sportivo – ricettiva del capoluogo con predisposizione di nuove aree
attrezzate per l’esercizio delle attività sportive e ricreative (campi gioco, centro sportivo
coperto, pista pattinaggio a rotelle e su ghiaccio) altre alla creazione di un locale polivalente
atto ad ospitare spettacoli al coperto, manifestazioni, occasioni di incontro per abitanti e turisti;
• la previsione di un’area turistico – ricettiva a camping (preferibilmente verso la località Monti),
nonché di apposite aree attrezzate per picnic, al fine di evitare la sosta indiscriminata ai bordi
strada ed all’interno delle aree agricole;
• l’individuazione di itinerari turistico – naturalistici e di valorizzazione ambientale quali
escursioni sul territorio, sentieri natura, percorsi culturali – enogastronomici, la rivalutazione
dello sci alpinismo, del trekking, del parapendio, etc.;
• conservazione e valorizzazione delle emergenze storico - ambientali.
5 - Attenzione al territorio ed all’ambiente mediante:
• la tutela dei corsi d’acqua principali e delle aree boscate;
• la tutela ambientale e paesaggistica delle parti di territorio improduttive e delle emergenze
ambientali, compresa la salvaguardia del territorio agricolo;
• la salvaguardia e conservazione dei percorsi viari e pedonali;
• l’impiego di materiali caratteristici in loco negli interventi di trasformazione;
• l’individuazione, conservazione e valorizzazione delle emergenze storico – architettoniche
presenti.
29
CAP. 8
CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI
FABBISOGNI ABITATIVI DA SODDISFARE CON IL P.R.G.C.
Trattandosi di Comune a prevalente caratterizzazione turistica, la valutazione dei fabbisogni
abitativi è riferita alle necessità sia della popolazione stanziale (residente) e sia quella turistica. Il
fabbisogno abitativo complessivo di Mezzenile risulta pertanto formato principalmente dalle
seguenti componenti:
- il fabbisogno addizionale (aggiuntivo) costituito dalle nuove abitazioni occorrenti per
soddisfare, sopperire in modo contenuto, l’incremento di popolazione e/o dei nuclei famigliari
che il Piano prevede possa verificarsi nel periodo della sua validità;
- il fabbisogno pregresso costituito dalle nuove abitazioni necessarie per eliminare le situazioni
di sovraffollamento e coabitazione riscontrate, nonché per sostituire le abitazioni occupate
degradate ed obsolete che risultano irrecuperabili o con gravi carenze igieniche;
- il fabbisogno turistico – ricettivo inteso come congrua e giusta quota di nuove abitazioni atte a
sopperire la diffusa esigenza di seconde case ed a consolidare la caratteristica componente
turistica del comune. Componente turistica che, stanti le previste e confermate indicazioni di
rilancio turistico – ricettivo del contermine comune di Ala di Stura, potrà cointeressare e
coinvolgere anche il comune di Mezzenile.
8.1 STIMA DEL FABBISOGNO ADDIZIONALE.
Le previsioni di incremento demografico sono state individuate su proiezioni decennali utilizzando i
tassi di crescita medi annui desunti dalla serie storica degli ultimi 15 anni e riferiti rispettivamente
a: popolazione residente, n° famiglie e n° componenti per famiglia, come da tabella 18 riportata.
tab. 18 Dati demografici e tassi di crescita.
ANNO
DATI
POP. FAM. COMP.
482
2,47
1971 1.192
490
2,06
1981 1.013
484
2,09
1982 1.011
978
478
2,05
1983
976
469
2,08
1984
961
463
2,07
1985
931
451
2,06
1986
922
451
2,04
1987
913
450
2,03
1988
899
436
2,06
1989
911
438
2,08
1990
914
476
1,92
1991
914
478
1,91
1992
933
484
1,93
1993
922
474
1,94
1994
945
490
1,93
1995
931
488
1,91
1996
-
TASSI DI CRESCITA
POP.
FAM.
COMP.
0,9980
0,9674
0,9980
0,9846
0,9688
0,9904
0,9902
0,9847
1,0133
1,0033
1,0000
1,0221
0,9883
1,0249
0,9851
0,9988
0,9876
0,9812
0,9872
0,9741
1,0000
0,9978
0,9690
1,0046
1,0867
1,0042
1,0125
0,9793
1,0337
0,9959
1,0300
0,9981
1,0146
0,9952
0,9952
0,9903
0,9951
1,0148
1,0097
0,9231
0,9948
1,0105
1,0052
0,9948
0,9896
il tasso di crescita medio annuo degli ultimi 15 anni risulta rispettivamente:
pop. = 0,9920;
fam. = 1,0008;
comp. = 0,9974
la media ponderata del tasso di crescita negli ultimi 10 e 5 anni risulta rispettivamente:
pop. = 1,01415; fam. = 1,0514;
comp. = 0,9682
la media ponderata del tasso di crescita tra i due precedenti risulta rispettivamente:
pop. = 1,0031; fam. = 1,0261;
comp. = 0,9828
30
tab. 19
Proiezioni demografiche.
1° PROIEZIONE
2° PROIEZIONE
ANNO POP. FAM. COMP. POP. FAM. COMP.
931
488
1,91
931
488
1,91
1996
924
483
1,91
934
501
1,88
1997
917
489
1,90
937
514
1,85
1998
910
489
1,90
940
527
1,82
1999
903
490
1,89
943
541
1,79
2000
896
490
1,89
946
555
1,76
2001
889
491
1,88
949
569
1,73
2002
882
491
1,88
952
584
1,70
2003
875
492
1,87
955
599
1,67
2004
868
492
1,87
958
615
1,64
2005
861
493
1,86
961
631
1,61
2006
Come risulta dalla tab. 19 sono state affacciate due proiezioni di incremento – decremento
demografico possibili:
- la 1° proiezione è ottenuta utilizzando la serie storica dei tassi di crescita verificatesi negli ultimi
15 anni e porta rispettivamente ai seguenti risultati: lieve flessione di 70 unità abitanti residenti,
incremento di 5 unità famiglia, una lieve flessione dei componenti – famiglia con valore pari a
1,86;
- la 2° proiezione è ottenuta utilizzando, la media ponderata dei tassi di crescita negli ultimi 5 –
10 e 15 anni, comportando i seguenti risultati: incremento di 30 unità abitanti residenti,
incremento di 143 unità famiglia ed un valore stazionario di 1,61 componenti / famiglia.
Tra le due proiezioni gli elementi significativi che emergono sono:
- la popolazione residente nel prossimo decennio è prevista che possa variare entro una forbice di
-70 unità e +30 unità e quindi sostanzialmente stabile;
- il numero delle famiglie tende ad incrementare tra +5 unità e +143 unità;
- il numero dei componenti / famiglia tende sostanzialmente a ridursi.
Alla luce di quanto esposto e considerato appare congruo ricondurre la valutazione del fabbisogno
abitativo addizionale al solo prevedibile incremento del n° di famiglie residenti pari a circa +40
unità (+8,2% delle attuali fam. residenti) quale fabbisogno da soddisfare. Assegnando ad ognuna
un’abitazione con taglio medio di 3,14 vani / abitazione, risultano necessari 126 vani da soddisfare
(40x3,14 =126). Valore peraltro giustificato anche dal prevedibile e contenuto incremento della
popolazione residente qualora il trend positivo degli ultimi dieci anni dovesse ripetersi nel prossimo
decennio.
8.2 STIMA DEL FABBISOGNO PREGRESSO
Tralasciando le considerazioni sui casi di coabitazione e/o di sovraffollamento eventualmente
presenti in quanto insignificanti e difficilmente giustificabili per il patrimonio occupato, attenzione
è stata posta alle carenze igieniche e di degrado fisico quali componenti principali del fabbisogno
pregresso.
In merito al degrado fisico ed igienico presente si è proceduto ad una stima dei vani occorrenti per
sostituire abitazioni altamente degradate, tali da risultare irrecuperabili, ovvero per sostituire quei
vani che vanno persi nelle operazioni di risanamento, di ristrutturazione e di quelli necessari per
dotare di servizi igienici le abitazioni occupate che risultano sprovviste, il tutto in riferimento alle
indagini condotte.
Relativamente al degrado fisico, tenuto presente che le abitazioni ad elevata vetustà e pronunciato
degrado fisico coinvolgono l’intero parco abitativo ma risultano più presenti per circa il 3 – 4% del
31
patrimonio abitativo, si valutano in circa 129 vani il fabbisogno complessivo necessario per
sostituire le abitazioni occupate degradate (parco abitativo esistente = 3.975 vani x 3 – 3,5% = 129
vani).
Tenuto conto inoltre che più di 100 abitazioni occupate denunciano evidenti carenze igieniche (n°8
abitazioni risultano prive di alcun servizio igienico e n° 98 abitazioni con servizio esterno), si
ritiene congruo valutare in n° 106 vani necessari per eliminare le carenze igieniche riscontrate.
Complessivamente il fabbisogno pregresso può essere valutato in 235 vani (129 + 106), pari a circa
il 5,9% dell’attuale parco abitativo.
8.3 VALUTAZIONE DEL FABBISOGNO RICETTIVO – TURISTICO E COMPLESSIVO
DA SODDISFARE.
Data la caratterizzazione prevalentemente turistica presente nel comune (oltre i due terzi dell’intero
parco abitativo rappresenta la ricettività turistica), considerata, peraltro, la scarsa presenza
alberghiera in atto e la diffusa presenza e domanda di seconda casa per villeggiatura presente,
tenuto conto degli auspicabili sviluppi turistici previsti nel vicino comune di Ala, si ritiene di
orientare e contenere il nuovo fabbisogno ricettivo entro il 10% circa dell’attuale capacità ricettiva
(capacità ricettiva esistente = 2.625 vani x 10% = 263 vani). Si valuta pertanto mediamente in 265 –
270 vani la quota ricettiva turistica che il Piano prevede di soddisfare nel prossimo decennio.
Complessivamente i fabbisogni abitativi e ricettivi previsti a soddisfare ammontano a:
- fabbisogno addizionale
= 126 vani
- fabbisogno pregresso
= 235 vani
- fabbisogno turistico – ricettivo = 265 vani
sommano
n° 626 - 630 vani, pari al 15,7% dell’attuale parco abitativo
utilizzato (3.975 vani).
Le potenzialità offerte dal recupero.
La presenza di una diffusa aliquota di patrimonio edilizio ancora inutilizzato ed abbandonato
rappresenta una significativa potenzialità di offerta per il recupero dello stesso e
contemporaneamente di parziale soddisfacimento dei fabbisogni abitativi (stanziali e turistici)
precedentemente previsti e valutati da soddisfare.
Riferendoci ai risultati delle indagini condotte risulta una volumetria disponibile complessiva da
recuperare nel comune pari a circa mc 30.900. Stimare ed auspicare che circa il 70 – 75% di detta
volumetria possa essere oggetto di recupero e trasformazione attraverso gli interventi previsti dal
Piano, ottenendone circa 240 – 260 vani, significa attribuire al recupero priorità e ruolo strategico
nel soddisfacimento dei fabbisogni abitativi e nella rivalutazione del patrimonio esistente, così
come delineato negli obiettivi e finalità da perseguire (circa il 40% dei fabbisogni da soddisfare può
essere assorbito dal recupero).
In base alle considerazioni esposte ne deriva che il nuovo fabbisogno abitativo che il Piano
dovrà soddisfare nei prossimi 10 anni attraverso le previsioni di completamento e di nuova
edificazione, tenuta presente la parte prevista assorbita dal recupero, può essere contenuto
entro 370 – 390 nuovi vani da realizzare ex novo in quanto: fabbisogno complessivo previsto =
630 vani, a dedurre quello potenzialmente soddisfatto attraverso il recupero 240 – 260 vani,
restano 370 – 390 vani, pari al 10% circa dell’attuale patrimonio abitativo.
32
CAP. 9
ILLUSTRAZIONE DEL PRGC.
9.1 PRINCIPALI CRITERI ADOTTATI
In base agli obiettivi delineati, alle finalità perseguite ed alle principali problematiche presenti sul
territorio, l’impianto generale del Piano fa riferimento prevalentemente agli insediamenti ed alle
destinazioni d’uso previste, suddividendo il territorio comunale in specifici ambiti di intervento
urbanistico, delimitati o ridefiniti in base a problemi intrinsechi di ciascuno e del tipo di intervento
richiesto o previsto per conseguire gli obiettivi fissati e stabilire modalità e forme di intervento e di
assetto indicate.
Si delinea così una suddivisione che raggruppa gli ambiti individuati secondo due principali livelli
di trasformabilità urbanistica previsti, più o meno rilevanti:
- ad un primo livello fanno parte quelle aree, prevalentemente di nuova previsione, sulle quali si
intendono avviare processi di trasformazione significativi (le aree di nuovo insediamento
residenziale, le nuove aree di adeguamento dei servizi pubblici e le aree di nuovo insediamento
turistico – ricettivo e produttive);
- al secondo livello fanno parte le aree consolidate in atto, la cui riqualificazione ed il cui
miglioramento qualitativo dovrà avvenire mediante un complesso di interventi di rilevanza
meno significativa e di bassa trasformazione, pur controllati e guidati (le aree di recupero e di
riqualificazione dei vecchi nuclei, le aree compromesse ormai consolidate, il territorio agricolo e
le aree di tutela e salvaguardia).
L’impianto generale del Piano ha percorso i seguenti criteri guida:
- massima considerazione di tutti gli insediamenti in atto, con particolare attenzione alle parti
abbandonate e previste recuperate;
- diffusa salvaguardia del territorio e tutela delle aree, con particolare riguardo alla situazione
idrogeologica e dell’idoneità o meno alla trasformazione urbanistica, risultante dallo specifico
studio condotto;
- massimo utilizzo delle infrastrutture tecniche esistenti o previste (acquedotto, fognature, strade,
etc.);
- contenuta ed attenta integrazione delle nuove aree di insediamento previste con i vecchi nuclei
esistenti e gli insediamenti in atto;
- recupero all’uso pubblico dell’antico borgo-castello Francesetti quale elemento significativo di
riqualificazione del concentrico principale.
Per gli insediamenti residenziali ne è derivata la necessità di riconfermare e riqualificare, con il
recupero, tutti i principali vecchi nuclei insediati (Catelli – Villa Superiore – Villa Forneri – Villa
Inferiore – Murasse – Pugnetto) nonché di rivalutare e considerare le località minori (Goletto –
Spinetta – Lasetta – Cornalé – Villa – Monti - Rangiroldo) anche in funzione di un incremento
dell’attuale capacità insediativa. In parallelo di completare ed integrare, nell’ambito delle aree
ormai consolidate, gli abitati esistenti più recenti con nuove e contenute aree di nuovo insediamento
e di completamento, in relazione ai fabbisogni da soddisfare ed agli incrementi previsti (vedasi in
misura più significativa il concentrico ed in misura più marginale le località di Murasse; Pugnetto
Ru; Bogliano; Monti – Villa).
Relativamente ai servizi pubblici, partendo dalle disponibilità in atto, si è operato nell’ottica di
potenziare al massimo le preesistenze con nuove integrazioni, al fine di creare un polo di
gravitazione principale nel capoluogo e dotare ogni centro abitato di aree in misura adeguata ai
fabbisogni di prima necessità (parcheggi ed in parte aree giochi – verde), distribuire in modo diffuso
33
ed articolato sul territorio la presenza degli stessi anche quali centri attrattori, particolarmente in
funzione del flusso turistico.
Per quanto riguarda le nuove aree turistico – ricettive e produttive artigiano – commerciali si è
operato prevalentemente nel consolidamento dei limitati insediamenti in atto, accompagnati
dall’integrazione e complementarietà delle ridotte nuove indicazioni in funzione dello sviluppo
delle varie attività ed impianti previsti.
9.2 ZONIZZAZIONE OPERATA
A - Aree a centro storico - CS.
Il Piano individua e classifica a “Centro Storico”, con lievi rettifiche al perimetro vigente di cui ex
art.81 LR 56/77, le parti dei vecchi agglomerati di più antico insediamento, aventi caratteri storico e
di tipica architettura montana, che nel tempo non hanno subito sostanziali mutamenti dell’originario
tessuto urbanistico – insediativo.
Esse riguardano i nuclei di Villa Forneri e Villa Inferiore: hanno una estensione di circa mq 18.020,
una consistenza volumetrica di mc 35.690. Il Piano prevede il recupero di volumetria abbandonata o
non più utilizzata pari a mc 3.240 e n° 36 vani recuperati, anche con mutamento di destinazione
d’uso ed aumento della capacità insediativa pari a 32 abitanti insediabili. Le tavole di progetto P4 al
500 graduano puntualmente gli interventi previsti sui singoli immobili sino alla ristrutturazione
edilizia e, unitamente alle norme, individuano quelli più complessi da assoggettare a P.d.r., le aree
libere sono previste inedificabili.
E’ previsto il recupero di aree a servizi pubblici interne, anche quali aree di riqualificazione urbana
con particolare attenzione rivolta al recupero e riqualificazione dell’antico “borgo . castello
Francesetti “.
B - Aree a Centro Ambientale - CA.
Il Piano individua e classifica a “Centri Ambientali”, gli antichi agglomerati di vecchio impianto
aventi caratteri storico – ambientali da conservare in quanto hanno mantenuto inalterato l’originario
impianto insediativo pur mutandone la funzione.
Essi riguardano i nuclei di Catelli, Villa Superiore, Rangiroldo, parte del nucleo di Murasse e parte
del nucleo di Pugnetto: hanno una estensione di circa mq 60.184 ed una consistenza volumetrica di
mc 78.140. Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetria non più utilizzata pari a mc
8.440 circa ed a n° 91 vani, anche con mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità
insediativa pari a 81 abitanti insediabili.
Anche per queste aree le tavole di progetto P4 al 500 graduano puntualmente gli interventi previsti
sui singoli fabbricati sino alla ristrutturazione edilizia e, unitamente alle norme, individuano quelli
assoggettati a P.d.r.; le aree libere sono previste inedificabili.
C - Aree a Centri Abitati principali - RA.
Il Piano individua e classifica a “Centri Abitati” le aree insediative a carattere prevalentemente
residenziale e di residuali attività agricole in atto aventi caratteri tipologici prevalentemente di
vecchio impianto.
Riguardano l’intero abitato di Bogliano, la restante parte dell’abitato di Pugnetto – Ru, l’abitato di
Monti: hanno un’estensione complessiva di circa 70.278 mq ed una consistenza volumetrica pari a
mc 52.508. Gli interventi previsti su dette aree tendono prevalentemente al recupero e
consolidamento delle preesistenze edificate con limitati ampliamenti migliorativi di tipo igienico –
funzionali; le aree libere interne sono previste inedificabili per nuovi insediamenti residenziali.
Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetrie non più utilizzate pari a mc 5.236 circa ed
a n° 55 vani, anche con mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità insediativa pari
a 53 abitanti insediabili.
34
D - I nuclei minori a carattere sparso - RB.
Sono individuati e classificati come “Nuclei minori” le aree insediative residenziali o di residuali
attività agricole, caratterizzate da una presenza sparsa sul territorio e con caratteri tipologici
prevalentemente di vecchio impianto da confermare. Riguardano il nucleo di Lasetta, del Cornalé,
di Goletto e Spinetta, il nucleo di Villa verso Monti: hanno una estensione complessiva di circa mq
21.445 ed una consistenza volumetrica pari a mc 21.910. Anche per queste aree gli interventi
previsti dal Piano tendono principalmente al recupero e consolidamento delle preesistenze, con
limitati ampliamenti migliorativi di tipo igienico – funzionale.
Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetria non più utilizzata pari a mc 2.739 ed a n°
27 vani recuperati, anche con il mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità
insediativa pari a 24 abitanti insediabili; le aree libere interne sono previste inedificabili ai fini
residenziali.
E - Aree residenziali consolidate e di completamento - RC.
Sono individuate e classificate come “Aree residenziali consolidate e di completamento” gli
insediamenti residenziali ormai consolidati e saturi, marginali ed esterni ai nuclei di vecchio
impianto, rappresentanti l’espansione verificatasi, il cui tessuto edilizio, abbastanza omogeneo, è
caratterizzato da edifici di più recente insediamento. Interessano prevalentemente il concentrico –
capoluogo ed in misura più marginale la restante parte dell’abitato di Murasse.
Tali aree sono state delimitate nell’ambito delle perimetrazioni degli abitati esistenti, includendovi
aree marginali e di frangia edificate ed alcuni lotti interstiziali liberi previsti a completamento, atti a
soddisfare parte dei fabbisogni abitativi fatti propri dal Piano in ottemperanza ai criteri ed agli
obiettivi enunciati.
Hanno una estensione complessiva pari a mq 189.066, di cui mq 8.930 circa inedificati liberi per
nuovi insediamenti a completamento, una consistenza volumetrica pari a mc 140.814 dei quali mc
8.607 derivanti dalla nuova edificazione a completamento ancora possibile e dall’esaurimento delle
residuali capacità edificatorie. Complessivamente una capacità insediativa pari a 95 nuovi vani ed
a 92 abitanti insediabili.
Il Piano definisce per ogni area consolidata di completamento le pertinenti densità fondiarie da
osservare e detta specifici parametri urbanistico – edilizi ai quali dovranno uniformarsi gli interventi
previsti. Sono inoltre salvaguardati gli interventi migliorativi di limitata entità sul patrimonio
esistente.
F - Aree residenziali di nuovo insediamento previste –NR.
Sono le aree inedificate e più idonee che il Piano prevede edificabili ai fini residenziali e di servizi
pubblici per soddisfare i nuovi fabbisogni determinati, a naturale completamento e cucitura degli
attuali insediamenti. Hanno una estensione territoriale complessiva pari a mq 36.165 e prevedono
una volumetria realizzabile minima di mc 16.915e massima di mc 21.433; complessivamente una
capacità insediativa minima pari a 187 nuovi vani e 175 abitanti insediabili, massima pari a 238
nuovi vani e 225 abitanti insediabili.
Massima attenzione è stata posta alla loro individuazione e localizzazione in osservanza agli
enunciati di Piano e per ognuna il P.R.G.C. definisce specifici parametri urbanistico – edilizi da
garantire oltre a particolari prescrizioni operative da attuare, evidenziando quelle previste
assoggettate a strumento esecutivo o concessione convenzionata.
G - Area mista (residenziale – produttiva artigiano – commerciale) - AM.
Il Piano individua e classifica “Area Mista” la contenuta area prevista destinata alle attività
produttive di tipo artigianale e commerciale, confermando le ridotte presenze residenziali e gli
impianti in atto ed integrandole con alcune aree marginali di completamento e di nuovo
insediamento, atte a soddisfare le necessità locali.
35
Complessivamente l’area ha un’estensione pari a circa mq 19.140 dai quali mq 10.900 circa liberi
per nuovi insediamenti e con mq 1.600 previsti a servizi.
Le specifiche norme di Piano disciplinano ampiamente gli interventi previsti.
H - Il territorio agricolo.
Il Piano ripartisce il territorio agricolo a sottoclassi di aree in considerazione dei principali caratteri
presenti e delle prevalenti utilizzazioni in atto o previste e più precisamente:
- Aree agricole a seminativo e prato Ags – occupano prevalentemente la parte di fondovalle del
territorio e sono le aree produttive ove maggiormente viene esercitata l’attività agricola e
confermate dal Piano a detta attività; hanno una estensione di circa 181,10 Ha, pari al 6,2% del
territorio comunale;
- Aree agricole a pascolo – alpeggi Agp – dislocate prevalentemente sul versante di nord – ovest
(Cialognano – Belvedere – testa della Cialma – alpe Conte, Nuviant, Pugin, Saulera) ed in quello a
sud verso Viù (Monti – Rangiroldo – alpe Bianca – colle della Dieta), sono le aree produttive ai
fini agricoli per l’attività agro – pastorale dei principali alpeggi in atto nel comune, previste
confermate e potenziate da Piano, hanno una estensione di circa 709,95 Ha, pari al 24,5% del
territorio comunale;
- Aree agricole boscate Agb – occupano indifferentemente i principali versanti del territorio e sono
caratterizzate dalla diffusa presenza di numerose essenze arboree che il Piano intende conservare e
tutelare quale patrimonio naturale locale in senso lato, raggiungono una estensione di 1.122,37 Ha,
pari al 38,7% del territorio comunale;
- Aree di salvaguardia ambientale Asa – sono aree agricole a seminativo – prato dislocate nel
fondovalle e lungo le aste fluviali, caratterizzate da una prevalente pericolosità idrogeologica che
il Piano intende preservare e salvaguardare da ulteriori trasformazioni, conservandole allo status
quo ed esercitando una attenta azione di tutela, hanno una estensione di circa 37,05 Ha, pari al
1,3% del territorio comunale;
- Aree inedificabili AI – dislocate prevalentemente alle quote più elevate del territorio comunale, in
buona parte improduttive e con caratteristiche idrogeomorfologiche negative, rappresentano una
risorsa naturale ed ambientale da conservare e salvaguardare attraverso l’inedificabilità, ma da
rivalutare ai fini turistici e di tempo libero; raggiungono una estensione di circa 777,60 Ha, pari al
26,8% del territorio comunale.
I - Le aree turistiche - AT.
Il Piano, nell’ottica di favorire ed offrire forme diversificate di ricettività dei flussi turistici, prevede
e classifica “area turistica” un’area individuata a camping in località Monti. L’area ha un’estensione
complessiva pari a 5.514 mq, dei quali 1.050 mq previsti a servizi dell’attività insediabile.
L - Le aree a verde privato - Vp.
Sono le aree residuali, prevalentemente agricole, interne o ai bordi degli insediamenti e che per
naturale presenza ambientale da conservare o per complessivo complemento e completamento degli
abitati il Piano individua e prevede di salvaguardare quale elemento qualificante. Hanno
un’estensione complessiva pari a circa 71.201 mq.
L’assetto generale e complessivo proposto non stravolge la realtà insediativa ed ambientale, pone
attenzione alle problematiche presenti e previene usi impropri e/o idonei del territorio
comunale. A fronte di una contenuta consistenza degli insediamenti previsti (2% dell’intero
territorio), è presente una diffusa tutela e salvaguardia del territorio (2/3 del complessivo).
36
9.3 L’IMPIANTO NORMATIVO
Il corpo normativo redatto, pur nella complessità delle varie tematiche, vuole essere un agile
strumento di disciplina del territorio, delle trasformazioni ammissibili o necessarie e di gestione
amministrativa. Rinvia più opportunamente al Regolamento Edilizio le norme di regolamentazione
edilizia, di polizia urbana, di regolamento del decoro urbano e dell’ornato.
Le nuove norme di attuazione formulate possono essere raggruppate secondo tre ambiti principali di
riferimento:
a) – norme di definizione – sono intese a dettare un vocabolario comune con cui definire, in modo
chiaro, gli oggetti delle trasformazioni. A tale materia fanno riferimento la parte III (parametri
urbanistici ed edilizi e definizioni), la parte IV (destinazioni d’uso) e parte V (tipi di
intervento);
b) – norme di finalità – stabiliscono particolari misure e disposizioni da assumere per garantire il
raggiungimento di obiettivi più generali. Esse fanno capo alla parte VI (vincoli e disposizioni
particolari), alla parte VIII (norme di tutela) ed alle prescrizioni specifiche di carattere
tipologiche – ambientale.
c)
– norme di obiettivo – definiscono le modalità di partecipazione di ogni singola e particolare
area al progetto di Piano e gli obiettivi specifici da raggiungere; unitamente alle schede
normative allegate definiscono le operazioni di trasformazione possibili e necessarie. Rientra
in questo gruppo la parte VII (aree normative e modalità di intervento);
Il quadro normativo così delineato non vuole essere esaustivo ed omnicomprensivo ma rappresenta
un primo e fondamentale approccio per una corretta attuazione e gestione del Piano.
Nel tentativo di poter usufruire di un testo base uniforme anche per le altre realtà comunali locali si
è cercato di formulare norme di finalità e di comportamento simili, per meglio omogenizzare le
tematiche, senza trascurare le peculiarità locali. Anche il coordinamento con gli aspetti derivanti da
studi specifici collegati al Piano (prescrizioni idrogeologiche) sono espressamente richiamati e
salvaguardati.
Il P.R.G.C. rappresenta quindi il quadro ordinativo e direttore degli usi e delle trasformazioni sul
territorio, punto di unione tra bisogni anche particolari della collettività locale con le esigenze
collettive, insieme di regole cui ciascun operatore è chiamato ad uniformare i propri comportamenti,
da un insieme di risorse disponibili, pubbliche e private, che possono essere indirizzate
all’attuazione del Piano.
9.4 IL PATRIMONIO STORICO – ARTISTICO E LE EMERGENZE PAESISTICO –
AMBIENTALI
Il P.R.G.C. prevede interventi finalizzati alla conservazione, valorizzazione e tutela delle seguenti
preesistenze architettoniche aventi peculiarità storico – artistiche:
- la chiesa parrocchiale nel concentrico;
- le chiesette – cappelle di Villa Superiore, S.Rocco, Murasse, Bogliano, Lasetta, Villa, Monti,
Rangiroldo e Pugnetto;
- le cappelle isolate della Consolata, S. Giuseppe, Cialmetta, Cappella del Giardino;
- la villa “Francesetti” nel concentrico unitamente ai fabbricati adiacenti costituenti l’omonimo
borgo antico;
- il ponte in pietra sul rio Saulera in prossimità di S.Giuseppe;
- le “fucine”.
Altri interventi di salvaguardia con previsione di area a protezione ambientale sono previsti nei
confronti delle più significative emergenze ambientali – naturalistiche presenti sul territorio
comunale, quali:
37
-
le aste fluviali della Stura e dei rii Saulera ed Uia;
le grotte di Pugnetto;
il lago Pane ed altri laghetti minori;
il territorio posto a quota superiore ai mt 1.600;
la palestra di roccia alla destra della Stura;
i punti panoramici indicati.
Attenzione particolare infine è rivolta alla conservazione e valorizzazione dei manufatti significativi
censiti e segnalati dal Piano quali meridiane, dipinti, piloni votivi, portali, monumenti e fontane.
38
CAP. 10
LA CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO
La valutazione della capacità insediativa residenziale teorica di Piano (riferm. art.20 LR. 56/77)
viene eseguita secondo il criterio “analitico” tenuto conto della disponibilità di dati forniti
dall’indagine condotta sul patrimonio edilizio esistente. Indagine che ha permesso la suddivisione in
ambiti omogenei degli insediamenti ed ha fornito per ciascuna area normativa specifici parametri
(superficie, volumetria utilizzata e non, densità, indici volumetrici, n° di vani utilizzati, n° abitanti
insediati (riferim. cap. 5).
Partendo da questi elementi e considerando le specifiche indicazioni progettuali e di trasformazione
previste dal P.R.G.C. per ogni area normativa individuata e classificata è stato possibile ricavare gli
incrementi derivanti e quindi la conseguente capacità insediativa teorica, sinteticamente di seguito
illustrata.
1) Aree a Centro Storico.
Constatato che esiste una aliquota non trascurabile di volumetria esistente possibile a recuperare
(3.240 mc.) e riferita a fabbricati abbandonati o ex rurali non più utilizzati per i quali il Piano ne
auspica il recupero ai fini abitativi anche con il mutamento di destinazione d’uso. Considerato
ormai consolidato il numero dei vani occupati esistenti sia stanziali e sia stagionali pari a 369
unità ed il numero degli abitanti insediati pari a 336 unità, la capacità insediativa complessiva
sarà data da quella esistente incrementata da quella derivante dal previsto recupero indicato,
tenuto conto degli indici volumetrici assunti dal Piano per tali aree (90 mc./ vano e 100 mc./
abitante) e precisamente:
- vani esistenti = 369 + vani previsti recuperabili = 36, sommano 405 vani;
- abitanti esistenti = 336 + abitanti insediabili nel recupero = 32, sommano 368 abitanti.
2) Aree a Centro Ambientale.
Analogamente a quanto esposto per le aree a Centro Storico e delle finalità perseguite,
constatata l’aliquota di volumetria prevista a recuperare pari a 8.440 mc. di fabbricati
abbandonati o ex rurali non più utilizzati e previsti recuperati alla residenza dal Piano,
considerati ormai consolidati il numero dei vani occupati esistenti pari a 759 unità ed il numero
degli abitanti insediati pari a 680 unità, la capacità insediativa complessiva sarà data da quella
in atto incrementata da quella derivante dal previsto recupero, tenuto conto degli indici
volumetrici assunti dal Piano per tali aree (90 mc./ vano e 100 mc./ abitante) e precisamente:
- vani esistenti = 759 + vani recuperabili = 91, sommano 850 vani;
- abitanti esistenti = 680 + abitanti insediabili nel recupero = 81 sommano, 761 abitanti.
3) Centri Abitati e Nuclei minori sparsi.
Anche per queste aree ove il P.R.G.C. non prevede sostanziali trasformazioni dell’esistente
salvo il recupero alla residenza di volumetrie esistenti altrimenti destinate, considerati
consolidati i vani occupati esistenti pari a 705 (512+193) unità e gli abitanti insediati pari a 658
(483+175) unità, tenuto conto della quota di volumetria esistente prevista a recuperare pari a mc
7.975 (5.236+2.739), la corrispondente capacità insediativa complessiva sarà data da quella in
atto incrementata da quella derivante dal previsto recupero e rapportata agli indici volumetrici
assunti dal Piano per tali aree (95 mc./ vano e 100 mc./ abitante per le aree RA – 100 mc./ vano
e 110 mc./ abitante per le aree RB)) e più precisamente:
- vani esistenti = 705 + vani recuperabili = 82 (55+27), sommano 787 vani;
- abitanti esistenti = 658 + abitanti insediabili nel recupero = 77(53+24), sommano 735 abitanti.
39
4) Aree consolidate di completamento.
Per queste aree è stato considerato consolidato il numero dei vani esistenti occupati (stanziali e
stagionali) pari a 1.492 unità ed il numero degli abitanti ivi insediati pari a 1.386 unità.
Inoltre, tenuto conto delle specifiche indicazioni di Piano in esse contenute, si sono valutati:
- i possibili incrementi dovuti dal completamento delle ridotte aree libere interstiziali interne
(circa 8.930 mq.) secondo le densità di zona fissate;
- i potenziali incrementi derivanti dalla ridotta saturazione delle aree già edificate, ma con
residuali capacità edificatorie per raggiungere le densità di zona previste, se significative,
trascurando quelli di entità insignificante (minori di mc 150).
Complessivamente risulta un incremento volumetrico di mc 8.607 dovuti al completamento ed
alla saturazione residuale. La capacità insediativa complessiva per queste aree sarà pertanto data
da quella esistente incrementata da quella derivante dalle indicazioni precedenti, tenuti presenti
gli indici volumetrici assunti (90 mc/ vano e 95 mc/ abitante), e più precisamente:
- vani esistenti = 1.492 + vani previsti = 95, sommano 1.587 vani;
- abitanti esistenti = 1.386 + abitanti previsti insediabili = 92, sommano 1.478 abitanti.
5) Aree di Nuovo Insediamento residenziale.
Per le aree di nuovo insediamento residenziale previste, la relativa capacità insediativa è data
dalle specifiche previsioni insediative previste nel P.R.G.C. per ciascuna area indicata, come
risulta dalle singole schede di intervento allegate e complessivamente:
- volumetria realizzabile = min. mc 16.915, max. mc 21.433;
- vani previsti insediabili = min. n° 187, max. n° 238;
- abitanti previsti insediabili = min. n° 177, max. n° 225.
6) Aree agricole.
Tralasciando le potenzialità insediative derivanti dai possibili nuovi insediamenti agricoli
propri, in quanto pur auspicabili, risultano di entità poco significativa e trascurabile, tenuto
conto della diffusa azione di tutela e salvaguardia del territorio agricolo, il Piano considera
consolidata la situazione in atto pari a 611 vani occupati e 543 abitanti insediati.
Per la valutazione della capacità insediativa teorica nelle aree agricole ci si è riferiti pertanto
esclusivamente alle potenzialità insediative derivanti dal recupero previste e valutate dal Piano
pari a 3.075 mc complessivi, riconducibili a + 32 vani recuperabili e a + 28 abitanti insediabili
(in base agli indici volumetrici assunti pari a 95 mc/ vano e 110 mc/ abitante), per cui risulta:
- vani esistenti = 611 + vani previsti a recuperare = 32, sommano 643 vani;
- abitanti esistenti = 543 + abitanti insediabili nel recupero = 28, sommano 571 abitanti.
7) Altre aree diverse.
Per tutte le altre aree individuate dalla Piano (area turistica a camping, area mista, aree a servizi,
a verde privato) non si prevedono incrementi dell’attuale capacità insediativa in atto, stanti le
rispettive indicazioni di intervento previste, salvo l’area camping, e pertanto si conferma
l’esistente e complessiva capacità insediativa pari a:
- vani esistenti = 39 (14+25);
- abitanti esistenti = 27 (12+15).
Per la nuova area a camping indicata dal P.R.G.C. si valuta in circa 110 unità abitanti la pertinente
capacità insediativa aggiuntiva, oltre alla riconferma delle attuali attrezzature alberghiere ed extra –
alberghiere presenti (68 vani e 110 posti letto).
La somma dei risultati di cui ai precedenti punti 1-7 e tenuto presente quanto già descritto al cap. 9,
fornisce la capacità insediativa residenziale teorica complessiva del PRGC., pari rispettivamente
a 4.566 unità minima e 4.617 unità massima di vani ed a 4.315 unità minima e 4.365 unità
massima di abitanti, come risulta dal seguente riepilogo generale e di raffronto:
40
Riepilogo capacità insediativa.
vani
1
405
2
850
3
787
4
1.587
abitanti
368
761
735
1.478
5
min. 187
max. 238
min. 177
max. 225
6
643
7
39
in alberghi ed altro
68
571
27
110 + (90)*
TOTALI
min. 4.566
max. 4.617
min. 4.315
max. 4.365
Risultati indagine ante Piano + indicazioni P.R.G.C.: raffronto.
vani stagionali
vani occupati
vani in alberghi ed altro
totale vani indagine
vani previsti in P.R.G.C.
sommano
2.557
1.418
68
4.043
min.523 – max.574
min.4.566 – max.4.617
2.712
abitanti stagionali
918
abitanti residenti
110
abit. in alberghi ed altro
3.740
tot. abit. indagine
min.485 – max.535
abit. previsti in P.R.G.C.
min.4.225 – max.4.275
sommano
(+90)* min. 4.315 – max. 4.365
* incremento dovuto alla capacità insediativa dell’area turistico – ricettiva a camping prevista.
Gli incrementi dei vani e degli abitanti complessivamente considerati dal P.R.G.C.sono da ritenersi
congrui ed in linea con gli obiettivi e le finalità perseguite, con i criteri adottati al cap.8 e con le
indicazioni del piano territoriale regionale e provinciale, in quanto:
a) gli incrementi dovuti alle sole nuove previsioni insediative complessivamente considerate
risultano inferiori al 10% di incremento dell’esistente parco abitativo e dell’attuale popolazione
insediata;
b) il ruolo significativo assegnato al recupero dal Piano nelle previsioni insediative (oltre un terzo
del complessivo sono assorbite dal recupero e valutate ai fini insediativi); non deve risultare
penalizzante, bensì qualificante;
c) le nuove previsioni si limitano ad un generale consolidamento degli abitati attuali,
caratterizzandosi quali completamenti a saturazione e cucitura dell’esistente.
Quanto sopra descritto trova riscontro e giustificazione nelle allegate tabelle riassuntive, negli
elaborati progettuali allegati, oltreché nelle considerazioni svolte nella presente relazione. Va
peraltro sottolineato come il lieve scarto riscontrabile tra i dati assunti per le considerazioni svolte e
i dati censuari aggiornati al 2001 non modificano sostanzialmente il senso ed il riscontro delle
medesime.
41
MEZZENILE – Tabella riassuntiva dati di PRGC.
zona di PRGC.
CS1
SUPER.
INDICE
INDICE
FONDIARIA
FONDIARIO
VOLUMETRICO
della
zona
libera
esist.
mq.
mq.
mc/mq
mc/mq
8.350
-
1,71
esist.
VOLUMETRIA
in
mc.
mc.
prog
/vano
/abit.
90
100
esist.
in prog.
VANI
tot.
ABITANTI
esist.
in prog.
esist.
in prog.
tot.
mc.
mc.
mc.
n°
n°
n°
n°
n°
14.250
(+1.680)
15.930
167
19
149
17
166
CS2
9.670
-
1,88
esist.
90
100
18.200
(+1.560)
19.760
202
17
187
15
202
TOT. CS
18.020
-
1,72
-
90
100
32.450
(+3.240)
35.690
369
36
336
32
368
CA1
11.700
-
1,26
esist.
90
100
14.800
(+1.640)
16.440
165
18
140
16
156
CA2
15.450
-
1,09
esist.
90
100
16.850
(+2.240)
19.090
189
25
172
22
194
CA3
13.140
-
0,85
esist.
90
100
11.200
(+1.760)
12.960
118
20
106
18
124
CA4
13.294
-
1,24
esist.
90
100
18.400
(+1.640)
20.040
192
15
172
13
185
CA5
6.600
-
1,28
esist.
90
100
8.450
(+1.160)
9.610
95
13
90
12
102
TOT.CA
60.184
-
1,13
-
90
100
69.700
(+8.440)
78.140
759
91
680
81
761
RA1
14.585
-
0,75
esist.
95
100
10.939
(+1.395)
12.334
122
15
116
14
130
RA2
8.160
-
1,33
esist.
95
100
10.900
(+1.080)
11.980
130
11
122
11
133
RA3
17.850
-
0,81
esist.
95
100
14.450
(+1.160)
15.610
149
12
138
12
150
RA4
29.683
-
0,37
esist.
95
100
10.983
(+1.601)
12.584
111
17
107
16
123
TOT.RA
70.278
-
-
-
95
100
47.272
(+5.236)
52.508
512
55
483
53
536
RB1
4.000
-
0,96
esist.
100
110
3.850
(+680)
4.530
45
7
41
6
47
RB2
2.850
-
1,05
esist.
100
110
3.000
(+600)
3.600
28
6
25
5
30
RB3
11.535
-
0,6
esist.
100
110
6.921
(+819)
7.740
68
8
55
7
62
RB4
3.070
-
1,76
esist.
100
110
5.400
(+640)
6.040
52
6
54
6
60
TOT.RB
21.455
-
0,89
-
100
110
19.171
(+2.739)
21.910
193
27
175
24
199
RC1
57.405
4.730
0,82
0,8
90
95
43.400
4.254
47.654
478
47
454
45
499
56.872
624
22
578
21
599
(3.784+470)
74.142
RC2
1.690
0,77
0,8
90
95
54.900
1.972
(1.352+620)
RC3
30.070
2.510
0,88
0,8
90
95
24.300
(+2.008)
26.308
270
22
244
21
265
RC4
27.449
-
0,35
0,4
90
95
9.607
(+373)
9.980
120
4
110
5
115
TOT.RC
189.066
8.930
-
-
90
95
132.207
(+8.607)
140.814
1.492
95
1.386
92
1.478
TOT.PARZ
359.003
8.930
-
-
-
-
300.800
28.262
329.062
3.325
304
3.060
282
3.342
TOT. NR
36.165
36.165
-
vedi
90
95
-
min.16.915
min.16.968
-
min.187
-
max.21.433
max.21.507
(8.607+19.655)
schede
TOT.PARZ
395.168
54.755
-
-
-
-
300.800
min.45.177
min.345.395
max.49.695
max.349.934
max.238
3.325
min.491
3.060
max.542
min.175
min.175
max.225
max.225
min.457
min.3.517
max.507
max.3.567
TOT.AM
19.140
10.900
-
-
-
-
2.000
-
2.000
14
-
12
-
12
TOT.AT
8.100
7.050
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
90
90
TOT.VP
71.201
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
tot.terr.agri.
-
-
-
-
95
110
58.400
(+3.075)
61.475
611
32
543
28
571
tot.servizio
-
-
-
-
-
-
4.500
-
4.500
25
-
15
-
15
TOT.GEN.
-
-
-
-
-
-
365.700
min.48.252
min.413.345
3975
min.523
3630
min.575
min.4.205
max.52.770
max.417.884
*
max.574
*
max.625
max.4.255
NOTE ALLA TABELLA:
•
•
(….) = quota di volumetria esistente riferita al recupero;
per tutte le aree CS-CA-RA-RB- Agricole, i dati di progetto sono riferiti esclusivamente al recupero ed
ammontano complessivamente
- vani (36+91+55+27+32) = 241 vani
- abitanti (32+81+53+24+28) = 218 abitanti
42
per le aree RC la volumetria in progetto (e conseguentemente i vani e gli abitanti) tiene conto
degli incrementi dovuti ai lotti interstiziali liberi e di quelli già edificati con ancora residuali
incrementi volumetrici significativi (> di 150 mc.);
• ai dati complessivi di vani ed abitanti riportati nel totale generale occorre aggiungere quelli
riferiti alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere (68 vani e 110 posti letto) esistenti, per
cui il totale complessivo degli abitanti, coincidente con la capacità insediativa, risulta
(4.255+110) = 4.365 abitanti.
•
Scheda riassuntiva aree di nuovo insediamento residenziale previste dal P.R.G.C.
area di
P.R.G.C.
SUPERF. AREA
FOND.
INDICE DI DENSITA’
VOLUM.
PREVISTA
INDICI VOLUM.
VANI PREV.
ABITANTI
PREV.
AREA A
SERVIZI
PREV.
AREA A SERV.
COINVOLTA
TERR.
FOND.
TERR.
mc/vano
mc/ab.
NR 1
1.795
-
0,7
1.256
90
95
14
13
540 in S28
-
NR 2
4.395
-
min. 0,50
min.2.197
90
95
min.24
min.23
600 in S27
3.000
max. 0,70
max.3.076
max.34
max.32
NR 3
2.920
-
min. 0,50
min.1.460
90
95
max. 0,70
max.2.044
NR 5
2.235
NR 6
2.930
NR 7
5.565
NR 8
6.695
NR 10
-
3.150
NR 11
1.415
-
NR 12
-
2.165
min. 0,50
min. 0,50
min.1.118
max. 0,70
max.1.564
min. 0,50
min.1.465
max. 0,60
max.1.758
min. 0,40
min.2.226
max. 0,60
max.3.339
min. 0,30
min.2.008
max. 0,40
max.2.678
90
90
90
95
95
95
95
min.15
max.22
420 in S3
parte
1.947
max.23
min.12
min.12
385 in S30
1.487
max.17
max.16
375
977
575
3.710
2.230
min.16
min.15
max.20
max.19
min.25
min.23
max.37
max.35
min.22
min.21
max.30
max.28
1.450 in S11
parte
0,6
1.890
90
95
21
20
630 in S42
-
-
min.707
90
95
min.8
min.7
-
473
max.9
max.9
min. 0,50
min.1.083
90
95
min.12
min.11
275
720
max. 0,60
max.1.299
max.14
max.14
max. 0,60
-
90
min.16
max.849
NR 13
1.150
-
0,7
-
805
90
95
9
8
-
-
NR 16
1.750
-
min. 0,40
-
min.700
90
95
min.8
min.7
-
583
max.10
max.9
TOT.
4.315
31.850
-
min.16.915
90
95
min.187
min.175
5.250
15.127
max.238
max.225
max. 0,50
-
max.875
max.21.433
43
CAP. 11
GLI STANDARD URBANISTICI
La P.R.G.C. dimensiona le aree a servizi pubblici e di uso pubblico di cui all’art. 21 LR.56/77 in
riferimento alla capacità insediativa teorica complessivamente prevista.
In riferimento al cap. precedente la capacità insediativa prevista ammonta ad un minimo di 4.315
abitanti ed a un massimo di 4.365 abitanti. Assumendo quest’ultimo dato come valore complessivo di
riferimento, occorre precisare che una parte dell’incremento previsto (min.+ 575 abit. – max.+ 625
abit.) possa incrementare la popolazione residente e la restante parte quella turistica, in particolare:
- la popolazione residente é prevista sostanzialmente stazionaria e/o incrementabile con
un’oscillazione di circa 90-100 unità abitante, pari al 10% circa, passando dalle attuali 920 unità
alla 1.010 unità previste;
- la popolazione turistica media annua è prevista incrementata conseguentemente per differenza,
passando dalle attuali 2.822 unità alle 3.358 unità previste.
Pertanto, ai sensi del citato art. 21, le aree a standard urbanistici regolamentari richieste risultano:
- 10 mq/ab. di aree per l’istruzione ed attrezzature di interesse comune riferiti alla popolazione
residente prevista (1.010 abitanti ) per un totale di (1.010x10) = mq 10.100;
- 22,5 mq/ab. di aree per verde – gioco – sport e parcheggi pubblici riferiti alla somma della
popolazione residente prevista e di quella turistica media annua prevista (4.426 abitanti, coincidente
con la capacità insediativa) per un totale di (4.365x22,5) = mq 98.212,5;
sommano complessivamente mq 108.312,50 regolamentari richiesti.
Il Piano prevede una dotazione di aree a servizi pubblici per complessivi mq 124.045, dei quali mq
81.754 previsti ex novo in progetto, per cui risulta soddisfatta la quantità regolamentare richiesta. Le
ridotte carenze di aree a verde – gioco – sport riscontrabili sono comunque sopperite dall’ampia
disponibilità prevista di altri tipi di attrezzature (interesse comune e parcheggi), dovendosi riferire
principalmente alla globalità e complementarietà degli standard e non solo alle singole e specifiche
attrezzature. In tal senso rientra anche la ripartizione operata nella tabella allegata tra le diverse
attrezzature di ogni singola area a servizi prevista: essa rappresenta una indicazione possibile ed
ottimale, ma non esclude che in fase esecutiva si operi una diversa ripartizione o previsione di
attrezzatura per meglio soddisfare le necessità. Da rimarcare comunque il significativo sforzo
intrapreso per colmare le carenze in atto.
Va inoltre sottolineato come la diffusa e consistente rete di sentieri, sentieri – natura e percorsi
escursionistici presenti sul territorio comunale (oltre 35 km di sviluppo), concorrono anche loro al
soddisfacimento di aree per lo svago ed il tempo libero all’uopo destinate, anche se non espressamente
considerate nella quantificazione degli standard di Piano: di fatto rappresentano una ulteriore
disponibilità potenziale di aree pari a circa mq 18.000.
Le indicazioni di nuove aree previste e/o il potenziamento di quelle già esistenti sono orientate ad una
miglior equilibrio qualitativo ed una diffusa distribuzione quantitativa sul territorio di servizi in atto o
previsti, nel rispetto dell’impianto generale di Piano e dei caratteri specifici della realtà locale. L’ampia
disponibilità di aree a parcheggio previste trova giustificazione con il ruolo di attrazione turistica e di
tempo libero che il comune intende mantenere e perseguire.
44
Significative e qualificanti risultano alcune indicazioni derivanti dalle previsioni di Piano in materia di
servizi pubblici:
- il previsto rafforzamento del polo centrale dei servizi nel concentrico, rappresentato dalle
attrezzature scolastiche, amministrative, sportive, socio – assistenziali e parcheggi che accorpa
circa un quarto della complessiva dotazione;
- il previsto potenziamento dell’area prossima a “Villa Francesetti” riqualificando l’intero borgo del
Castello quale polo di riferimento turistico – culturale, recuperando parte dei fabbricati esistenti;
- la nuova area sportiva e di tempo libero in località “Sabbioni”;
- la nuova area attrezzata per il tempo libero in prossimità dell’alpe “Boirai”.
Da rimarcare l’attenzione rivolta alle diverse e specifiche modalità di intervento, acquisizione e/o
convenzionamento previste dal Piano (vedi normativa) per le nuove aree a servizi pubblici, al fine di
ridurre le carenze in atto, soddisfare le necessità presenti ed agevolare una più ampia disponibilità di
aree pubbliche o di servizi.
Quanto descritto trova rispondenza e giustificazione nelle specifiche indicazioni riportate sulle tavole
progettuali di P.R.G.C., integrate da quanto riportato nella tabella relativa allegata alla presente
relazione.
45
Superfici aree a servizi pubblici previste dal P.R.G.C., suddivise per sottoclassi di servizi e totali.
N° AREA
ISTRUZIONE INTER.
COMUNE
esistenti
in prog.
VERDE, GIOCO, SPORT
mq.
mq.
esistenti
in prog.
PARCHEGGI PUBBLICI
esistenti
in prog.
TOTALI
in prog.
esistenti
mq.
mq.
tot.
mq.
1
215
-
-
2.400
-
-
215
2.400
2
60
-
-
550
380
-
440
550
2.615
990
3
-
2.104
1.095
1.520
436
200
1.531
3.824
5.355
4
4.000
-
-
-
-
-
4.000
-
4.000
5
75
-
-
-
150
-
225
-
225
6
-
-
150
-
892
-
1.042
-
1.042
7
830
-
-
1.800
-
1.150
830
2.950
3.780
8 – 8*
-
-
-
8.930
-
1.050
-
9.980
9.980
9
2.064
-
-
-
-
170
2.064
170
2.234
10
2.990
1.100
7.895
7.340
1.455
1.260
12.340
9.700
22.040
11
-
-
1.900
1.450
-
1.170
1.900
2.620
4.520
12
3.280
-
-
4.270
-
360
3.280
4.630
7.910
13 – 13 bis
-
-
1.400
-
650
-
2.050
-
2.050
14
15 – 15 bis
300
300
-
-
-
100
-
300
400
-
300
400
16
17
410
-
1.880
150
170
400
300
1.880
960
470
1.880
1.430
18
-
-
660
600
200
600
860
1.200
2.060
19
410
-
600
2.200
-
520
1.010
2.720
3.730
20
150
-
100
-
240
-
490
-
490
21
200
-
-
-
-
-
200
-
200
22
100
-
250
-
-
-
350
-
350
23
1.384
-
350
-
180
-
1.914
-
1.914
24
100
-
-
-
-
-
100
-
100
25
600
-
-
-
-
-
600
-
600
26
-
-
-
900
-
450
-
1.350
1.350
27
-
-
-
300
-
300
-
600
600
28- 28 bis
-
-
-
830
-
200
-
1.030
1.030
29
30
-
-
-
100
185
-
100
200
-
200
385
200
385
31
-
-
-
40
-
200
-
240
240
32
-
-
-
-
-
120
-
120
120
33
-
-
-
-
-
180
-
180
180
34
-
-
-
-
-
220
-
220
220
35
-
-
-
-
-
450
-
450
450
36
37
-
-
-
1.020
-
220
400
-
220
1.420
220
1.420
38
-
-
-
-
-
215
-
215
215
39
40
41
42
-
-
-
100
300
-
320
340
300
330
-
320
440
300
630
320
440
300
630
43
-
-
-
620
-
500
-
1.120
1.120
44
-
-
-
-
-
350
-
350
350
45
-
-
-
8.600
-
1.000
-
9.600
9.600
46
-
-
-
500
-
550
-
1.050
1.050
47
-
-
-
18.500
-
-
-
18.500
18.500
*
-
-
3.310
375
-
-
3.310
375
3.685
***
-
-
-
1.300
-
450
-
1.225
1.225
3.204
19.740
64.900
5.083
14.175
42.291
81.754
124.045
17.468
TOTALI
20.672
84.640
19.258
124.045
DOTAZ. REGOL.
10.100
10.572
88.520
-3.880
11.065
8.193
109.685
14.360
DIFF.
46
(…..) il dato superficiale dell’area è stato prudentemente valutato nella misura del 50% (9.250 mq.) nel
totale, tenuto conto delle particolari condizioni idrauliche presenti sull’area che comunque non ne
impediscono il fruimento ai fini del tempo libero.
*
aree previste recuperate all’interno del Centro Storico (mq 375) + l’area del poligono di tiro (mq
1.200) + area recentemente acquisita in prossimità dello svincolo di accesso ma ricadente nel
territorio del contiguo comune di Ceres (mq 2.110).
*** aree non espressamente individuate dal PRGC ma richieste dalla normativa di Piano (riferimento
schede d’area NR6 – mq 375 NR7 – mq 575 e NR12 – mq 275
47
CAP. 12
ATTENZIONE ALLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE ED
IDROGEOLOGICA
12.1 LA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE.
Obiettivi di fondo del presente P.R.G.C. sono la salvaguardia, la tutela ed il miglioramento della qualità
dell’ambiente e della qualità di vita locale, innescando un processo – progetto che subordini la
pianificazione alla valutazione preventiva delle sue ricadute ambientali.
Ai sensi della LR 40/98 il progetto del PRGC rientra nei casi di cui all’art.20 della legge stessa e si
provvede ad integrare la relazione con alcune informazioni relative alle analisi di compatibilità
ambientale, in coerenza con gli obiettivi di tutela ambientale delineati.
I principali ambiti ed elementi ambientali presenti nel territorio locale sono:
- gli insediamenti antichi a carattere storico – architettonico, unitamente agli insediamenti aventi
rilevanza storico – ambientale;
- l’asta fluviale della Stura unitamente alle solcature dei rii Saulera e Uia di Calcante;
- il territorio di interesse naturalistico – alpino posto a quota superiore a mt. 1.600;
- il patrimonio storico – culturale minore accumulatosi nel tempo;
- le emergenze naturalistiche ed ambientali presenti sul territorio.
Sin dalla fase di avvio dello studio del Piano, gli elementi sopra citati sono stati la guida di riferimento
e di attenzione per il futuro assetto urbanistico che si è andato a delineare.
Particolare attenzione è stata rivolta alla conservazione dei caratteri tipologici degli insediamenti ed
alla valutazione dei fabbisogni abitativi, ottemperando al soddisfacimento delle necessità locali
attraverso il contenimento delle nuove abitazioni e delle relative aree di insediamento previste,
incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente ed abbandonato. Analogamente si è
provveduto per gli insediamenti produttivi – turistico – commerciali, agricoli, infrastrutturali e di
servizio pubblico presenti sul territorio.
Le scelte insediative residenziali hanno puntualmente individuato e confermato gli agglomerati di più
antico insediamento aventi caratteri storico – architettonici rilevanti (aree CS) e quelli di vecchio
impianto con valenze ambientali (aree CA); le aree residenziali consolidate più recenti di
completamento, ormai sature (aree RC); gli abitati principali (aree RA) ed i nuclei minori a carattere
sparso (aree NM) e, in forma contenuta, le nuove aree insediative previste.
Per ognuna di esse il Piano pone attenzione alla compatibilità ambientale e più precisamente:
- per le aree storiche CS e CA, nel cercare di rilevare e conservare i caratteri e gli elementi a
valenza storico – architettonica ed ambientale ancora presenti, il Piano tende ad assicurare
contenuti miglioramenti igienico-funzionali ed a guidare le possibili operazioni di recupero,
stabilendo, ove necessario, la conservazione e la valorizzazione dei caratteri proprii, degli
elementi di pregio, dei fronti significativi, della trama insediativa e l’impiego di materiali
appropriati. Completano l’attenzione alcuni tentativi volti a rivalutare spazi ormai obsoleti,
percorsi pedonali minori, recupero di aree comuni che ne riqualificano l’immagine propria;
- per gli abitati principali e per i nuclei minori a carattere sparso si è cercato di conservare e
consolidare l’attività in atto insediata, riqualificandone i caratteri residenziali e
salvaguardandone quelli ambientali;
48
-
per le aree residenziali consolidate di completamento e per le nuove aree di insediamento
previste, l’attenzione del Piano è stata rivolta ad utilizzare i residuali lotti interstiziali ancora
liberi e le aree marginali più prossime, al fine di completare e connotare il tessuto edilizio in
una trama che presenti riconoscibili i caratteri ambientali; in particolare le aree di nuovo
insediamento sono state individuate a ricucitura degli attuali insediamenti per recuperare,
consolidare e migliorare l’immagine urbana.
Anche nei confronti dei ridotti insediamenti produttivi individuati dal Piano si è posta attenzione alla
compatibilità ambientale, assicurando la tutela dell’ambiente residenziale ed agricolo limitrofo.
Obiettivo del Piano per detti insediamenti, prevalentemente a carattere artigianale, è il consolidamento
degli stessi. Le indicazioni di Piano assicurano sufficienti possibilità di ampliamento alle unità
insediate e di compatibili sviluppi per quelle previste, senza incidere pesantemente nel contesto
ambientale locale.
Le aree inedificate ed agricole, poste ai margini degli insediamenti e quelle esterne agli stessi, sono
state considerate elemento cardine dell’ambiente locale, attorno al quale riqualificare gli insediamenti
nel ridisegno urbano complessivo. Si è provveduto a conservare e tutelare le aree che il Piano individua
quale “aree a verde privato (VP)”, riferibili a presenze ambientali da conservare, quale elemento
qualificante del tessuto connettivo agli insediamenti.
Il territorio agricolo, ripartito in ambiti più propri e diversificato in funzione della prevalente
utilizzazione prevista, quali:
- le aree agricole proprie (Ags e Agp) ove risulta confermato l’esercizio dell’attività agricola;
- le aree agricole boscate (Agb) intese a conservare e tutelare una rilevante risorsa naturale
presente sul territorio;
- le aree agricole di interesse turistico confermate e/o previste;
- le aree agricole inedificabili (AI) e di salvaguardia ambientale (Sa), caratterizzate entrambe da
elementi idrogeolorfologici negativi e di rischio tali da preservarle e salvaguardarle da ulteriori
trasformazioni, ma rappresentanti una significativa risorsa naturale – ambientale da rivalutare ai
fini turistici e di tempo libero:
rappresentano ulteriori elementi di attenzione del Piano al contesto ambientale locale e di sviluppo
compatibile.
Anche le previsioni infrastrutturali contenute nel P.R.G.C. sono state effettuate nell’ottica di non
interferire con il patrimonio ambientale esistente, bensì di migliorarlo e riqualificarlo ed in particolare:
-la scelta delle nuove aree a spazi pubblici è stata fatta principalmente limitando e legando le nuove
previsioni alle trasformazioni insediative previste;
-le indicazioni a riguardo del miglioramento della viabilità principale di adduzione scontano un minor
impatto ambientale rispetto ad alcuni studi fatti nel passato dalla Provincia di Torino;
- il previsto recupero all’uso pubblico dell’area castello Francesetti quale elemento di riqualificazione e
rivalutazione dell’antico borgo.
In tutte le scelte progettuali si è posta prioritariamente attenzione a non coinvolgere le aree insediative
con connotazioni storico-ambientali rilevanti, a salvaguardare il territorio agricolo e a non interferire
con le presenze naturalistiche ed ambientali, a tutelare ad adottare soluzioni alternative meno
impattanti, onde garantire la conservazione dell’ambiente locale e migliorarne la qualità.
49
La normativa di Piano, attraverso particolari disposizioni e semplici regole circa i materiali previsti
impiegati, integra e complementa la qualità degli interventi di trasformazione previsti, assicura un
attento e più corretto inserimento nel contesto e rivaluta la qualità ambientale locale. Si è cercato cioè
di rendere meno invasivi gli interventi ammessi e/o previsti, assicurare il mantenimento e la
caratterizzazione del paesaggio, salvaguardare le emergenze significative presenti.
12.2 COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA.
Il presente PRGC, di adeguamento al PAI, persegue l’obiettivo di garantire un livello di sicurezza
adeguato al territorio, in relazione ai fenomeni di dissesto rilevati. Promuove gli interventi di
manutenzione del territorio e delle opere di difesa quali elementi essenziali per assicurare il progressivo
miglioramento delle condizioni di sicurezza e della qualità ambientale, così come indicato dal Piano di
Assetto Idrogeologico vigente.
Le previsioni di assetto urbanistico tengono conto dei caratteri idro-geomorfologici presenti e delle
condizioni di rischio e di dissesto idrogeologico segnalate e condivise. Tutte le aree indicate con
fenomeni di dissesto presenti e potenziali non sono coinvolte da significativi processi di trasformazione
urbanistica o sono comunque subordinate agli interventi preventivi di manutenzione e di attenuazione
del rischio, oltreché di regolamentazione dell’uso del suolo, al fine di garantire la sicurezza ed il
ripristino degli equilibri idrogeologici ed ambientali.
In tal senso si è cercato inoltre di garantire il recupero ed il miglioramento degli ambiti fluviali presenti
sul territorio, il mantenimento delle condizioni di stabilità dei versanti, la difesa ed il consolidamento
degli abitati o di parti di essi esposti al rischio.
Per gli interventi di trasformazione previsti e compatibili con i caratteri idrogeologici vengono dettate
norme comportamentali e specifiche prescrizioni da assolvere al fine di migliorare e non alterare
l’assetto idrogeologico complessivo.
La tavola progettuale allegata P3/1G-P3/2G che riporta, sovrapposte, le previsioni di piano e le classi di
idoneità urbanistica illustra in modo chiaro il raccordo tra le caratteristiche di pericolosità del territorio
comunale e le relative previsioni urbanistiche del Piano, consentendone una rapida ed esaustiva verifica
della loro compatibilità.
Per quanto non esplicitato nella presente relazione si richiama lo studio idro-geomorfologico condotto
dal dott. Trossero quale parte integrante della Variante P.R.G.C. , anche nei suoi aspetti prescrittivi,
come richiamato nelle norme di attuazione allegate.
12.3 COMPATIBILITA’ ACUSTICA.
La redazione del piano di zonizzazione acustica, ovvero suddivisione del territorio comunale in zone
acusticamente omogenee, classificate in funzione delle attività antropiche presenti e previste,
attribuendo ad esse specifici limiti di livello acustico ammissibile, è la prima tra le competenze
assegnate ai comuni dalla legge quadro 447/95 e dalla LR 52/00 (Disposizioni per la tutela
dell’ambiente in materia di inquinamento acustico) oltreché provvedere al coordinamento degli
strumenti urbanistici con le determinazioni assunte e predisporre – ove necessario – ai piani di
risanamento acustico.
50
La legge 447/95 ed il DPCM 14/11/97 definiscono i dettami ed i limiti relativi alla suddivisione del
territorio comunale – “zonizzazione” – cui i comuni devono provvedere, stabilendo per le zone sei
distinte tipologie (dalla classe I alla classe VI) che vengono individuate con definizioni e tengono conto
delle destinazioni d’uso (effettiva o prevista) delle aree e degli edifici di ogni zona, nonché della
densità abitativa e della presenza di attività produttive. Per ogni classe il decreto fissa limiti acustici
specifici definiti “valori limite di emissione, di immissione e di qualità” da soddisfare.
La legge regionale 52/00 e le linee guida approvate con DCR 85/3802 del 6-08-01 definiscono altresì le
modalità ed i criteri per la classificazione acustica che sono stati recepiti nella proposta di zonizzazione
acustica operata dal comune di Mezzenile e volta comunque a privilegiare le scelte cautelative in
materia di inquinamento acustico, al fine di perseguire gli obiettivi di tutela previsti dalla legge quadro
447.
In riferimento alla classificazione acustica dettata dal DPCM 5-11-97, la proposta di piano di
zonizzazione acustica adottato dal comune di Mezzenile opera la seguente classificazione
- alcune parti limitate del territorio urbanizzato e non ricadono in zona protetta I (area cimiteriale
- area scolastica e chiesa parrocchiale, area del biotopo comunitario Grotta del Pugnetto);
- tutti i principali centri abitati e nuclei residenziali ricadono in classe II;
- la restante parte del territorio comunale, prevalente ed a destinazione agricola, ricade in classe
III;
- sono previste alcune fasce cuscinetto negli accostamenti critici;
- non sono previste aree ricadenti in classe IV-V-VI;
- risultano evidenziate le interferenze dell’infrastruttura ferroviaria e delle arterie stradali
principali con le relative fasce di pertinenza, quali zone di deroga parziale ai valori limiti per il
rumore prodotto dalle infrastrutture stesse.
Considerate le indicazioni della proposta di zonizzazione acustica illustrate e richiamati i contenuti
delle nuove previsioni urbanistiche adottate dal P.R.G.C. volte a:
- consolidare gli insediamenti in essere con contenuti completamenti a ricucitura e riqualificazione
degli stessi;
- tutelare e conservare le preesistenze ed emergenze significative a carattere storicoarchitettonico,
naturalistico, ambientale ed agricolo presenti sul territorio;
- rivalutare e migliorare le infrastrutture di servizio e di collegamento agli insediamenti;
- sviluppare attività compatibili con l’ambiente locale
risulta possibile affermare come le nuove previsioni urbanistiche adottate dal Piano risultino
compatibili con gli obiettivi di tutela acustica contenuti nella proposta di zonizzazione acustica operata.
Tale assunto è suffragato dalla verifica operata in quanto:
- esiste contestualità tra proposta di zonizzazione acustica e P.R.G.C. e quindi si tiene conto nelle
indicazioni di sviluppo nonché della reciproca compatibilità;
- la proposta di zonizzazione acustica tiene conto, per le zone non completamente urbanizzate,
del divieto di contatto diretto tra aree aventi valori di qualità che si discostano più di 5 dB.,
evitando i salti di classe e prevedendo,
ove necessario,
le fasce
cuscinetto o di
omogeneizzazione consentite;
- la classificazione urbanistica delle aree residenziali, comprese quelle di nuovo impianto,
rispecchia quella acustica, coinvolgendo esclusivamente le classi I-II-III;
- risultano salvaguardate e tutelate alcune emergenze significative;
51
- le proposte affacciate privilegiano le scelte più cautelative in materia di clima acustico onde
conseguire gli obiettivi di tutela previsti dalla legge.
La zonizzazione acustica adottata, unitamente al complemento del DPCM 5-11-97 circa i requisiti
acustici passivi degli edifici, all’attività di controllo dell’A.C., alle autorizzazioni in deroga,
all’adozione dei piani di bonifica e di risanamento per le situazioni incompatibili, rappresentano un
importante impegno intrapreso dall’A.C. per l’abbattimento dell’inquinamento acustico e quindi del
miglioramento della qualità di vita locale, in relazione all’assetto del proprio territorio.
52
CAP. 13
IL PROGETTO PRELIMINARE ADOTTATO
13.1. ADOZIONE – OSSERVAZIONI – CONTRODEDUZIONI
Con deliberazione c.c. n° 1 del 18-02-05 il comune di Mezzenile ha adottato il progetto preliminare di
P.R.G.C., anche in adeguamento al PAI, che è stato pubblicato dal 15-03-05 al 14-04-05.
Al progetto preliminare adottato sono state presentate, entro i termini di legge stabiliti (14-05-05) n°19
osservazioni, oltre all’osservazione della Provincia di Torino, pervenuta in data 16-06-05 ed
ugualmente esaminata, alle quali l’Amministrazione ha formulato le relative controdeduzioni con
apposito atto deliberativo (vedi delib. c.c. n° 20 del 27-10-05).
Dai singoli pronunciamenti espressi in sede di adozione delle controdeduzioni risultano
complessivamente accolte n° 7 osservazioni, accolte in parte n° 9 osservazioni e non accolte n° 4
osservazioni delle 20 complessive esaminate e controdedotte. Successivamente ed in base alle
risultanze delle stesse si è passati all’edizione definitiva di Piano.
Le integrazioni e le modifiche apportate, conseguenti all’accoglimento totale e/o parziale delle
osservazioni, interessano alcune parti della normativa ed in misura più contenuta gli elaborati
cartografici progettuali. Complessivamente trattasi di correzioni – specifiche e modifiche di entità
contenuta e che non incidono sui principi cardini ed ordinatori dell’impianto normativo e sulla
struttura – assetto del Piano ma semmai ne migliorano, chiariscono e precisano i contenuti.
In particolare le modifiche e correzioni apportate al testo normativo hanno riguardato
essenzialmente integrazioni e specificazioni puntualizzanti e migliorative del testo adottato al fine
di renderne più esplicita la comprensione, oltreché di recepimento nuove disposizioni intervenute
(vedasi vincolo cimiteriale, testo unico dell’edilizia) e di correlazione con il Regolamento Edilizio
vigente.
Quelle cartografiche hanno riguardato un più puntuale aggiornamento dello stato di fatto, alcune
lievi rettifiche, nonché lo stralcio di due aree a nuovo insediamento residenziale previste (ex aree
NR14 e NR15) espressamente richieste dalle osservazioni.
Nell’edizione definitiva si è provveduto altresì ad uniformare alcune lievi incongruenze risultanti
tra il testo delle NTA adottate ed il RE vigente e più precisamente :
- eliminare l’ex art. 24 bis delle NTA – Recinzioni e muri di sostegno – in quanto argomento già
trattato nel RE vigente e quindi mera ripetizione inutile;
- riformulare il 1° c. dell’art. 24 delle NTA con quanto già definito dal RE vigente.
Sulle tavole definitive di Piano si è operata inoltre l’individuazione dell’ambito del biotopo
comunitario “Grotta del Pugnetto”.
Si è provveduto infine a traspositare in appendice alle NTA le norme di carattere idrogeologico
specifiche, che nell’edizione del preliminare adottato risultavano fascicolo a parte al fine di
agevolare una più rapida consultazione, precisandone esplicito richiamo nelle norme.
Il progetto definitivo di P.R.G.C. è stato adottato con delib. cc. n° 4 del 15/02/2008
53
CAP. 14
IL PROGETTO DEFINITIVO
14.1. ADOZIONE – RELAZIONE DI ESAME REGIONALE
L’Amministrazione Comunale di Mezzenile ha adottato con Deliberazione Consiliare n. 4 del 15.02.2008,
integrata con D.C. n. 7 del 29.04.2010 e n. 12 del 10.07.2010, il 1° P.R.G.C., che ha successivamente
trasmesso alla Regione Piemonte con note prot. n. 1892/VI.1 del 19.05.2008, n. 2664 del 14.07.2010 e n.
2721 del 28.07.2010, al fine di acquisire, previo parere della Direzione Programmazione Strategica,
Politiche Territoriali ed Edilizia, la prescritta approvazione della Giunta Regionale.
Il settore Copianificazione Urbanistica – Provincia di Torino, incaricato dell’esame della pratica, ha
provveduto ad analizzare gli elaborati che compongono lo strumento urbanistico in oggetto ed ha operato le
necessarie verifiche redigendo la Relazione di Esame – che comprende rilievi, richieste di approfondimento
ed integrazioni – al fine di conseguire l’approvazione da parte della Giunta Regionale.
La pratica in oggetto, esaminata formalmente dal competente Settore Attività di supporto al processo di
delega per il governo del territorio, è stata ritenuta completa e procedibile a far data dal 02.08.2010.
Sulla base dei rilievi contenuti nella Relazione di Esame sono state apportate le modifiche ed integrazioni
allo strumento adottato che vengono nel seguito illustrate con riferimento al punto 3 della Relazione –
OSSERVAZIONI E PROPOSTE DI MODIFICA.
14.2. CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE
In merito a tale aspetto la Relazione richiede di motivare meglio gli incrementi
considerazione dei limitati stralci proposti alle aree residenziali.
proposti, pur in
Sulla base dai dati riscontrati negli ultimi anni si è constatato che lo standard abitativo medio delle nuove
abitazioni è in realtà molto più elevato di quello teorico posto a base del calcolo della capacità insediativa
del piano (mediamente 130÷140 mc/ab. a fronte dei 100 mc/ab. considerati nel Piano). Ciò dipende sia dalla
aspirazione ad uno standard abitativo generale più elevato sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo, sia dalla
sensibile diminuzione del numero dei componenti dei nuclei famigliari.
Altra causa è attribuibile alla prevalente natura non speculativa degli interventi realizzati ed al non completo
utilizzo degli indici volumetrici delle varie aree che, di fatto, altera in modo a volte anche sensibile lo
standard volumetrico teorico per abitante.
L’aggiornamento degli studi geologici ha consentito di verificare e rendere congruenti gli insediamenti
residenziali previsti con la classificazione di pericolosità geologica delle aree in cui ricadono.
Per eventuali aree normative di Piano in tutto o in parte ricadenti nelle classi III – IIIa – IIIb di idoneità
urbanistica riportate sulla carta di sintesi allegata al Piano, trovano applicazione i disposti dell’art. 40 –
comma 3 – delle NTA.
Infine sono stati verificate e corrette le incongruenze riscontrate tra i dati riportati nella Relazione
Illustrativa e quelli contenuti nella Scheda quantitativa dei dati urbani.
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14.3 . AREE RESIDENZIALI
È stata stralciata l’area NR9, frazione Bogliano.
È stata stralciata l’area NR4, in quanto ricadente in prossimità di una frana attiva mentre per la NR2 è stata
mantenuta la previsione stralciandone la porzione ricadente in zona geologica III. L’area NR2 si trova a
quota nettamente superiore al livello della Stura e non risulta boscata.
Analogamente è stata mantenuta l’area S27 per le stesse motivazioni.
L’area RC4 è stata ridotta alla sola porzione più a sud rispetto alla strada detta “alla Cappella del Giardino”,
trasformando la parte ridotta in area a Vp – verde privato.
Avendo ridelimitato la fascia cimiteriale sono decadute le interferenze con la NR8 che, pertanto viene
confermata nella precedente conformazione.
Per quanto riguarda le 16 “aree di intervento” elencate al fondo del fascicolo delle NTA quali aree NR1÷16
si precisa che si è trattato di una incongruenza nominale tra i vari documenti del piano nei quali a volte le
suddette aree sono denominate NR (Tavv. di piano e NTA) ed a volte sono invece denominate RN (NTA
art. 3 – Relazione illustrativa)
Nella revisione del Piano la suddetta incongruenza è stata risolta ed ogni area trova puntuale riscontro tra
elaborati grafici e normativi.
14.4 . ALTRE AREE NON RESIDENZIALI
Dell’area AT – area per attività turistico-ricettive a campeggio, è stata eliminata la porzione di territorio con
classificazione geologica III.
Dell’area AM – area mista, la porzione più a sud è stata riclassificata AM.1 con destinazione d’uso limitata
a deposito scoperto.
Nel tratto interessato dall’area AM sono state realizzate difese spondali lungo il torrente Stura
14.5 . FASCE DI RISPETTO
Per i depuratori esistenti si prevede il mantenimento della fascia di rispetto di m 50, anche in considerazione
delle deroghe previste per particolari condizioni orografiche dei siti dall’art. 31 del Piano di tutela delle
Acque (P.T.A.) della Regione Piemonte, approvato con D.C.R. 13.03.2007 n. 117-1073.
Per quanto concerne la fascia di rispetto cimiteriale si è provveduto a rendere congruenti tutte le indicazioni
del Piano e si allega la documentazione comprovante l’avvenuta approvazione della delimitazione.
14.6 . ADEGUAMENTO AL COMMERCIO
Le NTA sono state integrate con la parte normativa di applicazione dei “Criteri commerciali” con allegata
planimetria che evidenzia meglio la perimetrazione dell’addensamento commerciale A.1.
14.7 . ADEGUAMENTO AL PAI
La documentazione geologica è stata modificata ed integrata dal Dr. Geol. TROSSERO in accoglimento
alle osservazioni contenute nei pareri dell’ARPA e del Settore OO.PP..
Si tratta di adeguamenti di entità tale da non comportare la ripubblicazione del P.R.G.C..
55
14.8 . FASCICOLO “NORME DI ATTUAZIONE”
Superando le incongruenze che sono state riscontrate nella Relazione di Esame, su cui è stato fornito un
primo chiarimento al punto precedente 14.3, le aree residenziali previste dal piano risultano sostanzialmente
le seguenti:
RA: centri abitati principali in cui gli eventuali lotti liberi sono inedificabili, salvo le pertinenze
previste al comma 4 dell’art. 28 delle NTA;
RB:
nuclei minori a carattere sparso con le stesse prescrizioni previste per i centri abitati RA;
RC:
aree residenziali consolidate e di completamento in cui i lotti liberi interstiziali, non
perimetrali (???), sono edificabili con applicazione dei parametri stabiliti al comma 4
dell’art. 29 delle NTA;
NR:
aree residenziali di nuovo impianto disciplinate dall’art. 30 delle NTA e con parametri
edilizi ed urbanistici definiti per le diverse aree nell’Allegato “SCHEDE NORMATIVE
AREE DI INTERVERNTO PRGC”.
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Indice
PREMESSA
CAP. 1 CONSIDERAZIONI GENERALI
CAP. 2 CARATTERI GENERALI E FISICO – AMBIENTALI
1
2
4
2.1 CARATTERI GENERALI
2.2 CARATTERI FISICO – GEOGRAFICI
2.3. GLI INSEDIAMENTI E L’AMBIENTE
4
4
6
CAP. 3 CARATTERI STORICO – ARTISTICI
8
3.1 CENNI STORICI
3.2 EDIFICI ED OPERE DI INTERESSE STORICO – ARTISTICO
8
8
CAP. 4 SITUAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIO – ECONOMICA
9
4.1. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA
4.2. SITUAZIONE SOCIO – ECONOMICA E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA’
9
11
CAP. 5 SITUAZIONE ABITATIVA
15
5.1. LA SITUAZIONE ABITATIVA AI CENSIMENTI
5.2. CONSISTENZA E CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE ABITATIVA DERIVANTE DALL’INDAGINE.
15
17
CAP. 6 IL TURISMO E LE INFRASTRUTTURE
20
6.1 IL TURISMO
6. 2 LE INFRASTRUTTURE ESISTENTI
6.3. I SERVIZI PUBBLICI
20
21
23
CAP. 7 OBIETTIVI E FINALITA’ PROGRAMMATICHE DEL PIANO
26
CAP. 8 CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI FABBISOGNI ABITATIVI DA SODDISFARE CON
IL P.R.G.C.
29
8.1 STIMA DEL FABBISOGNO ADDIZIONALE.
8.2 STIMA DEL FABBISOGNO PREGRESSO
8.3 VALUTAZIONE DEL FABBISOGNO RICETTIVO – TURISTICO E COMPLESSIVO DA SODDISFARE.
29
30
31
CAP. 9 ILLUSTRAZIONE DEL PRGC.
32
9.1 PRINCIPALI CRITERI ADOTTATI
9.2 ZONIZZAZIONE OPERATA
9.3 L’IMPIANTO NORMATIVO
9.4 IL PATRIMONIO STORICO – ARTISTICO E LE EMERGENZE PAESISTICO – AMBIENTALI
32
33
36
36
CAP. 10 LA CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO
CAP. 11 GLI STANDARD URBANISTICI
CAP. 12 ATTENZIONE ALLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE ED IDROGEOLOGICA
38
43
47
12.1 LA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE.
12.2 COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA.
12.3 COMPATIBILITA’ ACUSTICA.
47
49
49
CAP. 13 IL PROGETTO PRELIMINARE ADOTTATO
52
13.1. ADOZIONE – OSSERVAZIONI – CONTRODEDUZIONI
52
CAP. 14 IL PROGETTO DEFINITIVO
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14.1. ADOZIONE – RELAZIONE DI ESAME REGIONALE
14.2. CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE
14.3 . AREE RESIDENZIALI
14.4 . ALTRE AREE NON RESIDENZIALI
14.5 . FASCE DI RISPETTO
14.6 . ADEGUAMENTO AL COMMERCIO
14.7 . ADEGUAMENTO AL PAI
14.8 . FASCICOLO “NORME DI ATTUAZIONE”
53
53
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54
54
54
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