piano regolatore generale comunale
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piano regolatore generale comunale
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNITA’ MONTANA VALLI DI LANZO, CERONDA E CASTERNONE COMUNE DI MEZZENILE PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE ALLEGATI DI PROGETTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA _DEFINITIVO_ PROG. PREL. ADOTTATO CON DELIB. C.C. N. 1 DEL 18/02/2005 PROG. DEFINITIVO ADOTTATO CON DELIB. C.C. N. 4 DEL 15/02/2008 Approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. 4 marzo 2013 n. 13-5459 STUDIO ARCH. DEORSOLA & ASSOCIATI STRADA DEL LAURO 47 - TO – ARCH. ANGELO PORCELLATO ARCH. MASSIMO DEORSOLA CONSULENTE: ING. FRANCESCO BERTETTO Via Fiume 18 – 10073 – CIRIE’ - TO – Tel./FAX: 011-9207209 [email protected] DATA: DICEMBRE 2000 AGG.TI: NOVEMBRE 2005 DICEMBRE 2011 MARZO 2013 1 PREMESSA “Le risorse naturali che comprendono l’aria, l’acqua, la terra e gli ecosistemi caratteristici, devono essere salvaguardate per il beneficio delle generazioni attuali e future in maniera appropriata, con un’attenta pianificazione e razionale gestione…” (dalla Dichiarazione di Stoccolma sull’ambiente umano – Giugno 1972) Il Piano Regolatore del Comune di Mezzenile è volto a creare l’occasione per il progetto del suo sviluppo socioterritoriale centrato sulle risorse locali disponibili, ma sinora, insufficientemente considerate ed utilizzate. Il suo allestimento contempera la previsione di un ecosistema unitario alpino nell’ambito della Comunità Montana delle Valli di Lanzo, diretto a confluire verso obiettivi di crescita economica e di riqualificazione ambientale in tutti i suoi Comuni, nonché di promozione umana delle popolazioni che ancora abitano nel territorio. Il tutto inserito in un contesto programmato come fattiva barriera atta ad eliminare o ridurre l’ulteriore spopolamento ed a contrastare i fenomeni della disoccupazione e della sottooccupazione che affliggono la generalità degli abitanti. Detto Piano persegue inoltre la finalità di delineare un nuovo processo di sviluppo sostenibile e compatibile con i caratteri del proprio territorio, rivalutandone presenza e conoscenza e salvaguardandone consistenza ed aspetti naturali – ambientali significativi. 2 CAP. 1 CONSIDERAZIONI GENERALI Le Valli di Lanzo costituiscono un esempio tipico di parte della montagna alpina che, chiusa in una struttura orografica che non ha consentito sbocchi e collegamenti se non verso la pianura sottostante, ha risentito – e risente tuttora – di un certo complesso di isolamento, particolarmente nelle alte valli. Lo stesso mancato passaggio sul territorio, attraverso le Alpi, di correnti di traffico, reso impossibile dalla mancanza di valichi accessibili, ha contribuito alla formazione ed al consolidamento nel corso dei secoli, di un sistema economico basato essenzialmente sulle scarse risorse locali. Un’economia chiusa, quasi autarchica e prevalentemente di consumo, che nel corso dei secoli ha influito anche sulle condizioni e sugli aspetti della vita sociale delle popolazioni, che ha sempre caratterizzato il territorio, entro il quale ha prevalso l’attività agricola, integrata dapprima da modesta attività artigianali, cui hanno fatto seguito limitati insediamenti industriali nella bassa valle. L’attività agricola, nel passato, a prevalente indirizzo agropastorale, era svolta esclusivamente – o quasi – da piccole aziende a carattere famigliare, che traevano dalla cultura di modeste aree a segale o patate, quelle produzioni che, unitamente ai prodotti dell’allevamento bovino o dei castagneti, consentivano una stentata esistenza. Oltre alle citate cause di ordine ambientale, ha sempre contribuito a rendere precaria la redditività dell’agricoltura locale la polverizzazione e la frammentazione della proprietà fondiaria, fenomeno gravemente diffuso nelle valli alpine anche in conseguenza delle locali consuetudini in materia di successioni ereditarie. La modestia dei redditi agricoli ha dato origine, sin dalla fine dell’800, ad un flusso migratorio di un certo rilievo, che è andato man mano aggravandosi ed evolvendosi nelle sue forme e nei suoi aspetti quantitativi, sino a giungere ad una certa stabilizzazione negli ultimi anni. L’esodo dalle valli, iniziato con forme di migrazione definitiva verso l’estero (particolarmente verso la Francia ed il Nord America), è stato accompagnato per lungo tempo da una forma di migrazione stagionale (nel periodo invernale) sia verso la vicina Francia, sia verso la pianura della provincia di Torino, ove gli uomini delle valli erano particolarmente ricercati per la loro abilità in particolari mestieri. Ovviamente questa migrazione stagionale, ancora oggi praticata, se pur in esigua misura, ha finito con il diventare definitiva anche a causa della sempre maggior sperequazione tra le condizioni di vita delle pianura, in continuo evolversi sotto la spinta del progresso tecnico – industriale nei confronti della montagna ove, all’eseguità dei redditi, si è per molti anni aggiunta una certa apatia nell’adeguamento delle strutture e dei servizi a favore dei residenti. Lo spopolamento delle Valli di Lanzo, ha investito – ovviamente – prima le frazioni e gli abitati posti alle maggiori quote, e generalmente privi dei servizi indispensabili, per interessare poi gli abitati di fondo valle. Numerose frazioni e nuclei abitati situati in quota, sui versanti, sono completamente abbandonati, anche se alcune eccezioni confermano la felice antica scelta della località a sede di insediamento umano in corrispondenza di suggestivi e redditizi pianori, ove l’abbondanza di acque e le conseguenti copiose produzioni foraggiere ancora trattengono piccoli nuclei di popolazione che, diminuita di numero ed in pratica con la medesima superficie di terreno a disposizione, trae comunque dalla stessa non facili motivi di permanenza. Si può considerare comunque ormai ridottissimo il numero dei nuclei famigliari che non godono di redditi extra – agricoli, siano essi proventi di pensioni, di impieghi occasionali e saltuari, oppure derivanti da stabili attività lavorative nei settori secondario e terziario. La situazione di assestamento economico, cui le popolazioni sono giunte, va riferita non soltanto al fenomeno dello spopolamento ma anche alla particolare situazione geografica delle Valli di Lanzo che molto prossime ai grossi centri della pianura ed alla stessa città di Torino, costituiscono una meta alquanto frequente e tradizionale per il turismo estivo. Pur prescindendo dal crescente 3 fenomeno del turismo di massa di fine settimana, che vede nelle valli vicine alla città un polo di attrazione sempre maggiore, va rilevato come le stesse siano meta di un turismo prevalentemente estivo a carattere famigliare alquanto sviluppato, che – peraltro – attrae verso i luoghi d’origine, anche remota, numerose famiglie emigrate in città, che conservano ancora nelle valli parentele ed amicizie, rimodernando le vecchie abitazioni o creando nuove abitazioni appositamente realizzate per goderne l’affitto o per trascorrervi il periodo delle vacanze. Il fenomeno turistico, favorito dalla gradevolezza dell’ambiente, è diventato pertanto anche a Mezzenile motivo di nuove scelte economiche, che vengono però necessariamente a richiedere il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, nonché il recupero e l’adeguamento rispettoso del vecchio tessuto edilizio. 4 CAP. 2 CARATTERI GENERALI E FISICO – AMBIENTALI 2.1 CARATTERI GENERALI Il comune di Mezzenile è sprovvisto di strumento urbanistico generale in grado di individuare e governare il processo di tutela – trasformazione e sviluppo del proprio territorio. Nel passato, pur in presenza di un modesto sviluppo edilizio verificatosi, il processo di controllo è stato assolto prevalentemente attraverso generici adempimenti burocratici di osservanza a specifiche e temporali prescrizioni legislative: - perimetrazioni dei centri abitati ai sensi leggi n°765 e n°865; - perimetrazioni dei centri storici e nuclei abitati, ai sensi legge regionale 56/77. Un processo tendenzialmente limitativo, non anticipatore di alcuna trasformazione urbanistica, bensì di difficoltosa gestione dei modesti interventi possibili sul patrimonio edilizio esistente e quindi di ulteriore stazionarietà delle già precarie condizioni socio-economiche locali. La nuova fase che lo strumento urbanistico generale in allestimento viene a delineare dovrà prioritariamente considerare la salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente locale nel suo insieme, non solo come elemento a se stante, ma come elemento strategico per rilanciare e potenziare il ruolo turistico del comune, valorizzando le risorse storico – ambientali e naturalistiche presenti, gli insediamenti, le infrastrutture e le attività in atto. Rendere possibile una nuova e positiva fase di rilancio della realtà locale, caratterizzata in passato da un “habitat” prevalentemente agro-pastorale, in un più aggiornato “habitat” turistico, anche quale centro di riferimento e di aggregazione delle valli, in connessione con le altre realtà comunali limitrofe. Relativamente alla situazione urbanistica dei comuni contermini si riscontra: - comune di Ceres dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°51/24539; - comune di Ala di Stura dotato di P.R.G.C. approvato; - comune di Lemie dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°20/13674; - comune di Viù dotato di P.R.G.C. approvato con DGR n°70/11851; - comune di Pessinetto dotato di P.R.G.C. approvato; - comune di Traves dotato di P.R.G.C. approvato. Ne deriva sinteticamente da ognuno di essi, un obiettivo comune di rilancio della vocazione turistica più o meno pronunciato (Ala di Stura) compatibilmente con una generica e attenta tutela e valorizzazione delle singole realtà ambientali locali. Il comune di Mezzenile, assieme ai comuni di Ala di Stura, Balangero, Balme, Cafasse, Cantoira, Ceres, Chialamberto, Coassolo T.se, Corio, Fiano, Germagnano, Givoletto, Groscavallo, La Cassa, Lanzo T.se, Lemie, Monastero di Lanzo, Pessinetto, Traves, Usseglio, Val della Torre, Vallo T.se, Varisella e Viù, fa parte della Comunità Montana “VALLI DI LANZO CERONDA E CASTERNONE”, la cui sede è ubicata nell’ex villa Maffei della frazione Fè del vicino comune di Ceres. 2.2 CARATTERI FISICO – GEOGRAFICI Il comune di Mezzenile è situato nella media valle del comprensorio Valli di Lanzo, su di un altopiano disposto ad anfiteatro è fronteggiante il comune di Pessinetto, nella zona a monte della confluenza tra la Stura di Ceres e la Stura di Viù. Il suo paesaggio, di carattere prevalentemente alpestre, presenta una fascia prativa di fondovalle alla quale si susseguono grandi aree boscate di castagni, noci, faggi, racchiuse a completate, nelle parti più elevate, da ampie distese a pascolo, incolto, pietraie e rocce. 5 Dati topografici: - distanza da Torino 41 km circa; - distanza da Lanzo 10 km circa; - superficie del Comune 2.898 Ha; - altezza s.l.m. 657 (capoluogo); - confini: a nord e nord-est con il comune di Ceres, a levante con il comune di Pessinetto, a sud-est con il comune di Traves, a sud con il comune di Viù, marginalmente a ponente con il comune di Lemie, a nord-ovest con il comune di Ala di Stura. Principali centri e nuclei abitati: - il Concentrico, formato dai nuclei di Catelli – Villa superiore – Villa Forneri – Villa inferiore – Trupa, posto nella parte a nord-est del territorio, a quota variabile tra i 620 e 750 mt; - Murasse, disposto a monte ed a mezzogiorno del concentrico a quota 730 mt; - Bogliano, a sud del capoluogo ed in posizione più interna e defilata del territorio, a quota 800825 mt.; - Pugnetto – Ru, nella parte di levante del territorio, prossima al comune di Traves, a quota 800830mt.; - Villa-Monti-Rangiroldo dislocati nella parte meridionale del territorio, a quota variabile tra i 1.025 e 1.170 mt.; Altri nuclei minori costellano il territorio, tra questi si segnalano: - Lasetta – Cornalé, dislocati nel fondovalle, a ridosso della Stura, a quota 570-600 mt.; - Goletto – Spinetta, nella parte di ponente ed a monte del capoluogo, a quota 800-850 mt. di altitudine. Tutti gli abitati sono situati sul versante montano destro fronteggiante il fondovalle del torrente Stura. L’orografia del territorio è completamente montuosa, caratterizzata da una contenuta e ridotta conca di fondovalle lambita dalla solcatura della Stura e racchiusa a nord dal versante che la separa dalla val d’Ala ed a mezzogiorno dall’analogo che la divide dalla valle di Viù. Nel fondo valle si incuneano a loro volta le due solcature degli affluenti in sponda destra della Stura, rappresentate dal rio Saulera e dal rio Uia di Calcante che ritagliano e modellano ulteriormente il territorio. Le cime principali sono: - lungo il versante nord della val d’Ala – testa Paian mt 1.856 e testa della Cialma mt 1.628; - lungo il versante sud della valla di Viù – monte Ciriunda mt 2.242, monte Marmottere mt 2.191, rocca Moross mt 2.134, truc della Dieta mt 1.564, colle della Cialmetta mt 1.335, Uia di Calcante mt 1.614 e monte Cresta mt 1.173. L’ossatura delle rocce è principalmente costituita da gneiss con tracce moreniche e da parassiniti intercalati a serpentino – scisti. Le falde coltivate e boschive sono argille fertilizzate miste a strati risultanti dalla degradazione delle rocce tenere, i terreni dei fondovalle sono prevalentemente del tipo alluvionale e sedimentario. Tutta l’area appartiene ai periodi Quaternario – Mesozoico. I più importanti corsi d’acqua sono: - il torrente Stura originato dalla confluenza della Stura di Ala e della Stura di Valgrande; - il rio Saulera con i suoi affluenti rio Cinaveri di sinistra e rio Begone di destra; - il rio dell’Uia di Calcante. Altri rii minori solcano l’abitato principale e tra questi si segnalano il rio Catelli, il rio Gorges e il rio Cenere. Tutti i versanti risultano inoltre percorsi da corsi d’acqua minori e presentano un vasto ruscellamento superficiale con fenomeni di erosione e smottamenti diffusi particolarmente in occasione di precipitazioni copiose. 6 Il clima è tipico delle zone alpine occidentali, di tipo mediterraneo, con inverno lungo e freddo ed estate breve e calda. La temperatura media annuale è di circa 10°. Le precipitazioni presentano una punta massima nei mesi autunnali e di tarda primavera ed una minima nei mesi invernali, con media annuale pari a circa 1.300 mm. 2.3. GLI INSEDIAMENTI E L’AMBIENTE Il tessuto urbanistico del capoluogo e delle principali frazioni di Mezzenile è strettamente legato alla situazione orografica del territorio ed alle attività esercitate in loco attraverso i secoli. L’impianto urbanistico primitivo, risalente al XVII secolo, riflette particolarmente le condizioni agro-pastorali dei loro abitanti: i singoli nuclei sono nati e cresciuti secondo regole non scritte, in modo sparso sul territorio, privilegiando le aree meglio esposte, più strategiche e più utili all’attività agricola, dettate dall’omogeneità degli interessi e dalla continua e necessaria cooperazione di vita comunitaria montana. Ancora oggi è possibile leggere l’origine di questi vecchi nuclei quali avamposti di agglomerati rurali – pastorali, cresciuti e sviluppati lungo la “antica via maestra” di collegamento con altri, oppure attorno al minuscolo “centro di aggregazione” (cappella – piazza), spesso isolati e separati tra loro. Gli abitati si presentano, in prevalenza, in forma compatta, generati da un insieme di cellule in pietra e legno, addossate le une alle altre, con scarsa illuminazione naturale e servite da angusti sentieri di accesso, con gli spioventi dei tetti che quasi si toccano gli uni con gli altri. La tradizionale distribuzione della cellula abitativa ricorrente è costituita dal piano terra con cucina ed adiacente stalla, dal primo piano con le camere da letto (riscaldate dalla canna fumaria derivante dal camino della cucina) e dal sottotetto adibito a fienile – solaio deposito. Alquanto diffusa la presenza di un loggiato continuo in legno “appeso al tetto” sul fronte principale, che distribuisce i vari livelli. Il mutato modello di sviluppo e di vita ed il conseguente abbandono di numerose dimore accentuano l’impoverimento del comune che lentamente si adegua alle mutate esigenze, trasformandosi gradualmente in centro turistico di crescente interesse e di attrazione sempre maggiore, data la baricentrica e felice posizione geografica e il buon collegamento (anche ferroviario) con il polo torinese. L’avvento del turismo modifica ed influenza lo sviluppo edilizio. Gli antichi nuclei si trasformano ma continuano a mantenere quasi invariata la propria consistenza e conservano per lo più i propri caratteri. Nuove costruzioni si sviluppano ai margini degli antichi abitati che in forma più o meno pronunciata si ampliano, coinvolgendo principalmente il Capoluogo con le frazioni più servite e meglio esposte e marginalmente quelle più decentrate. Ambiente ed insediamenti caratterizzano la realtà locale. Utile risulta evidenziare le risorse e gli elementi ambientali più significativi locali, in quanto, assieme agli elementi storico – artistici, rappresentano un utile aggregato conoscitivo e divulgativo della vocazione turistica del comune e di patrimonio locale da valorizzare e conservare. In riferimento alle tav. A3-A4-A5 allegate, gli elementi ambientali più significativi e caratterizzanti risultano: - l’assolato ed incantevole pianoro dell’alpe Conte ed il suo naturale prolungamento lungo il crinale della Cialma, ove si spazia su scorci panoramici spettacolari; - i vecchi nuclei abitati sparsi sul territorio; - la conca ad anfiteatro occupata dal concetrico; - l’appartato nucleo di Rangiroldo ai piedi dell’Uia di Calcante; - le isolate e panoramiche cappelle della Consolata e della Cialmetta rispettivamente ai confini con Ceres e Viù; 7 - - - la presenza di alcune “fucine”, storiche e particolari dimore in pietra per la lavorazione del ferro (fabbricazione chiodi) caratterizzate dalla presenza di enormi blocchi in pietra disposti lungo il perimetro interno, a rappresentare i singoli posti di lavoro; il panoramico e remoto versante che da Monti sale lungo la strada intervalliva per Viù – alpe Bianca – colle della Dieta; la presenza delle grotte o “borne” di Pugnetto; le remote dimore degli alpeggi attivi e di quelli abbandonati sparse alle quote più alte, ove si alternano il fascino di antichi luoghi vissuti faticosamente e la riscoperta della genuinità e non meno faticante vita dell’odierno margaro; le vaste aree boscate che fasciano i diversi versanti, intersecate dai numerosi sentieri escursionistici; l’asta fluviale della Stura e le solcature dei rii Saulera ed Uia di Calcante. 8 CAP. 3 CARATTERI STORICO – ARTISTICI 3.1 CENNI STORICI Il comprensorio Valli di Lanzo rappresenta un tipico esempio di area alpina che, chiusa in una struttura orografica priva di sbocchi e collegamenti se non verso la piana sottostante, ha risentito e risente dell’isolamento, particolarmente per le parti di alta valle. Isolamento che ha generato e consolidato nel corso dei secoli un sistema economico povero, chiuso agli scambi e basato essenzialmente sulle modeste risorse locali (agricoltura, pastorizia, estrazione e lavorazione di metalli e pietre). Scarse sono le notizie della remote origini di Mezzenile. Dalle cronache della Castellania di Lanzo risulta che nel secolo III d.c. le valli di Lanzo fecero parte della diocesi di Torino con alterne vicende. Le Valli di Lanzo pervennero al Ducato di Savoia verso l’anno 1000, ma l’influenza dei Vescovi di Torino fu sempre forte sino al secolo XII. In seguito la Signoria passò a Giacomo dei Medici e, da questo, nel 1580 agli Estensi per circa un secolo. Alla fine del 1700 il feudo fu gradualmente riunito al Regno Sardo e da allora ne seguì le vicende sino alla riunificazione d’Italia. Il nome Mezzenile, anticamente denominata “Mezzaneto” pare abbia origine in quanto ubicato nella mezzeria delle valli. Anche la versione che fa risalire la sua denominazione dal provenzale “Mid in ile” e cioè nel mezzo dell’isola compresa fra i corsi della Stura di Ala e di Viù avvalora l’origine. 3.2 EDIFICI ED OPERE DI INTERESSE STORICO – ARTISTICO Il comune di Mezzenile non annovera significative quantità di testimonianze storiche e di eminente pregio architettonico, salvo alcune presenze di interesse storico-ambientale, tra le quali si possono citare: - la chiesa parrocchiale di S.Martino vescovo, con il suo caratteristico campanile romanico. Sorge isolata su un poggio, prossimo alla casa comunale, in posizione dominante l’antico centro di Villa Inferiore, con ai piedi l’area sportiva comunale. La chiesa venne costruita nel 1865 sulle vestigia di quella antica e meno capiente eretta nel secolo XV. E’ ad una sola navata con 4 cappelle, in seguito completata con due sacrestie ed arricchita con 4 altari laterali in marmo; sul fronte laterale è dipinta una meridiana; - la villa dei conti Francesetti, adibita a residenza estiva dei proprietari venne, nel secolo scorso, trasformata in palazzotto dotato di 4 torri angolari, con meridiana dipinta sul fronte e con annessa Cappella gentilizia; - le chiese degli abitati di Bogliano – Monti – Pugnetto; - le cappelle di Villa Superiore, Murasse, Lasetta, Villa e Rangiroldo; - le cappelle sparse della Consolata, del giardino e di S.Giuseppe; - le caratteristiche “fucine” già menzionate precedentemente; - il tipico e storico ponte in pietra sul rio Saulera, prossimo alla Stura. L’indagine conoscitiva condotta ha inoltre censito ed evidenziato la presenza di numerose altre opere o manufatti minori di interesse culturale in quanto rappresentano comunque la storia, le tradizioni e il patrimonio culturale locale; tra queste si segnalano i piloni votivi, le numerose meridiane, i portali ed i dipinti sulle fronti di alcuni edifici, tutti rappresentati nelle tavole allegate A5 – A7. 9 CAP. 4 SITUAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIO – ECONOMICA 4.1. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA Le Valli di Lanzo, alla pari di altre zone alpine, hanno risentito in larga misura del fenomeno di esodo delle proprie genti. Benché situate a breve distanza da Torino, esse hanno visto le proprie popolazioni ridursi progressivamente nel tempo. Anche il comune di Mezzenile non si è potuto sottrarre al fenomeno, nonostante la sua felice posizione geografica, baricentrica nel contesto delle Valli di Lanzo e del suo collegamento anche ferroviario con Torino. In queste valli, caratterizzate prevalentemente da un’economia di tipo chiuso, di autoconsumo, dall’inizio del secolo ha avuto inizio un progressivo ed accentuato decremento demografico che continua a manifestare le sue conseguenze ancora ai giorni nostri. I motivi del depauperamento demografico vanno ricercati principalmente nell’azione concomitante o successiva di alcuni fenomeni manifestatisi nel tempo: eventi bellici, esodo all’estero di interi nuclei famigliari, migrazione verso altre zone di manodopera specializzata, l’effetto indotto dell’urbanesimo in altre zone, l’isolamento che ne deriva, hanno tutti interagito sulla dinamica demografica complessiva, con ulteriore effetto negativo e moltiplicatore, particolarmente nella sua componente naturale. L’esodo della popolazione, attiva (quasi tutta in età giovane) ha comportato la riduzione della popolazione residente e delle nascite, parallelamente provoca un cospicuo aumento dell’indice di invecchiamento e del tasso di mortalità della popolazione restante, le cui conseguenze esaltano ulteriormente le tendenze negative. tab. 1 Andamento storico della popolazione residente nel comune di Ceres e nei comuni contermini comuni MEZZENILE anni cen. 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1951 1961 1971 1981 1991 VAR % ‘71-‘91 2.755 3.015 3.221 3.055 3.048 1.973 1.540 1.309 1.195 1.018 917 - 23,3 CERES PESSINETTO TRAVES VIU’ LEMIE ALA TOTALE 1.942 2.097 2.203 2.227 2.220 1.831 1.576 1.280 1.163 1.026 939 - 19,3 460 520 561 873 989 757 742 667 - 11,9 841 916 892 844 718 592 579 506 - 14,5 4.700 4.970 4.293 3.749 2.816 1.707 1.423 1.273 - 25,4 1.898 16.59 1.494 1.472 875 505 392 271 - 46,3 978 803 844 697 649 524 477 503 - 4,0 13.989 14.292 13.366 11.439 9.163 6.443 5.304 5.076 - 21,2 Dalla lettura della tab.1 oltre ad una conferma delle considerazioni sopra svolte si riscontra come l’andamento storico della popolazione residente nel comune registri il suo valore massimo nel 1901 con 3.221 abitanti ed il suo valore minimo nel 1991 con 917 unità. La variazione percentuale negativa (nel periodo 1971 – 1991) della popolazione residente nel comune si attesta su valori pari alla media dei comuni contermini. Da segnalare il comune di Ala di Stura con il decremento più contenuto (- 4,0%) ed il comune di Lemie con quello più pronunciato (46,3%). 10 tab.2 Movimento della popolazione negli ultimi 25 anni. anno popolazione al 31/12 nati morti saldo immigr. emigr. saldo saldo n° fam. residenti 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1.192 1.170 1.149 1.136 1.122 1.096 1.086 1.058 1.040 1.036 1.013 1.011 978 976 961 931 922 913 899 911 914 914 933 922 945 931 8 12 14 10 9 10 11 10 7 9 3 5 2 7 5 5 4 4 1 6 0 5 4 2 6 5 23 25 20 30 31 26 25 27 15 25 15 15 30 21 17 20 20 14 22 11 3 15 14 20 5 13 - 15 - 13 -6 - 20 - 22 - 16 - 14 - 17 -8 - 16 - 12 - 10 - 28 - 14 - 12 - 15 - 16 - 10 - 21 -5 -3 - 10 - 10 - 18 +1 -8 22 25 8 26 16 17 23 12 8 33 23 18 24 28 20 13 21 24 27 42 5 29 57 51 39 23 14 34 23 19 8 27 19 23 18 21 24 10 29 16 23 28 14 23 20 25 5 19 28 44 17 29 +8 -9 - 15 +7 +8 - 10 +4 - 11 - 10 + 12 -1 +8 -5 + 12 -3 - 15 +7 +1 +7 + 17 0 + 10 + 29 +7 + 22 -6 -7 - 22 - 21 - 13 - 14 - 26 - 10 - 28 - 18 -4 - 13 -2 - 33 -2 - 15 - 30 -9 -9 - 14 + 12 -3 0 + 19 - 11 + 23 - 14 569 557 547 536 529 508 505 500 490 484 478 469 463 451 451 450 436 438 476 478 484 474 490 488 naturale migratorio totale Esaminando più in particolare la realtà locale nell’ultimo periodo (rif. tab.2 “Movimento della popolazione residente”) si rileva come la dinamica demografica complessiva tende ad assestarsi: anche se su valori più contenuti: detto assestamento è dovuto non tanto ad una ridotta azione negativa del saldo naturale, che continua a mantenersi su valori negativi, quanto alla modesta azione compensatrice del saldo migratorio che a partire dagli anni ’80 presenta, quasi continuamente, valori positivi. Il fenomeno è riconducibile al ritorno nel luogo d’origine di alcuni abitanti emigrati in età lavorativa, ed alcuni ex villeggianti che si trasferiscono stabilmente nel comune, nonché a nuovi nuclei familiari provenienti da altre zone e che trovano in questi luoghi, più tranquilli e meno esigenti, la nuova sistemazione. tab. 3 Popolazione residente nel comune di Mezzenile suddivisa per sesso e classi di età classi d’età 0 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 > 65 TOT. 1971 m. f. t. 88 85 173 70 71 141 77 50 127 91 70 161 84 76 160 94 92 186 90 157 247 594 601 1.195 % 14,5 11,8 10,6 13,5 13,4 15,6 20,7 100 1981 m. f. t. 66 67 133 59 47 106 63 59 122 64 53 117 84 67 151 72 74 146 79 164 243 487 531 1.018 % 13,0 10,4 12,0 11,5 14,8 14,3 23,9 100 1991 m. f. t. 47 42 89 51 49 100 66 50 116 68 57 125 58 54 112 78 68 146 90 139 229 458 459 917 1996 % m. f. t. 9,7 42 31 73 10,9 42 43 85 12,6 85 63 148 13,6 46 51 97 12,2 79 61 140 15,9 71 64 135 25,0 103 150 253 100 468 463 931 % 7,9 9,1 15,9 10,4 15,0 14,6 27,1 100 11 In relazione alla composizione e struttura della popolazione residente (rif. tab. 3) si rileva: - la predominanza delle femmine tende a diminuire passando dal 52,2% nell’81 al 49,7% del ’96; - le classi di età giovanile (0-14 anni e 14-24 anni) ove prevalgono generalmente i maschi rispetto alle femmine tendono a ridursi ulteriormente passando dal 26,3% del’71 al 17% del ’96, di contrapposto la classe di età senile (>64 anni) aumenta sensibilmente il proprio peso, rappresentando da sola oltre un quarto della popolazione residente. - l’indice di vecchiaia, inteso come percentuale della popolazione anziana (oltre 65 anni d’età), rispetto alla popolazione giovane (da 0 a 14 anni d’età e rappresentante la componente attiva e riproduttiva nella futura struttura della popolazione) tende fortemente ad incrementare passando dal valore 142,8% nel ’71 al 346,6% nel ’96 e registra comunque valori elevati. tab. 4 Consistenza delle famiglie residenti secondo il n° dei componenti n° compon. famiglia n° famiglie n° compon. % famigl. n°medio comp. fam. censimento 1981 censimento 1991 1 2 3 4 5 6 e > tot. 1 2 3 4 5 6e> 158 115 94 68 7 6 448 218 114 81 45 4 3 158 230 282 272 35 37 1.014 218 228 243 180 20 18 35,3 25,7 21,0 15,2 1,6 1,3 100 46,9 24,5 17,4 9,7 0,9 0,6 2,26 1,95 tot. 465 907 100 In riferimento alla tab. 4 dei nuclei famigliari va segnalata la significativa quota del n° di famiglie residenti in rapporto alla popolazione, pur in presenza di una continua contrazione del numero dei componenti il nucleo famigliare (valore medio pari a 1,95 componenti per famiglia) e con pronunciata presenza delle famiglie con un solo componente. Il fenomeno della frammentazione delle famiglie, il vivere “single” per scelta personale (giovani) o per necessità (anziani) si manifesta in forma diffusa, particolarmente nelle zone montane. A Mezzenile le famiglie ad un solo componente sono circa la metà del complessivo. La densità territoriale della popolazione a Mezzenile risulta pari a 0,32 ab./ha, valore decisamente inferiore rispetto alla media provinciale (3,4 ab./ha) e regionale (1,89 ab./ha). Un quadro demografico complessivo in chiaro – scuro ove fondamentale risulta la conservazione in loco della già scarsa popolazione giovane, con opportunità occupazionali e di vita migliori rispetto al passato. 4.2. SITUAZIONE SOCIO – ECONOMICA E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA’ Al censimento del 1991 la popolazione residente di Mezzenile in condizioni professionali risulta così distribuita: - popolazione attiva: 363 unità, pari al 39,6% della popolazione residente, di cui: - occupati = 325 unità - disoccupati = 18 unità - in cerca di 1° occupazione = 20 unità - popolazione non attiva: 554 unità, pari al 60,4% della popolazione residente, di cui: - con meno di 14 anni = 89 unità - casalinghe = 113 unità - studenti = 42 unità - ritirati dal lavoro = 203 unità - altri = 196 unità Gli attivi in condizione professionale risultano inoltre così distribuiti nei principali settori di attività: - settore primario (agricoltura) = 34 unità - settore secondario (industria – artigianato – costruzioni) = 180 unità 12 - settore terziario (commercio – trasporti – credito e servizi) = 129 unità 1991 1981 1971 tab. 5 m. f. tot. % m. f. tot. % m. f. tot. % Consistenza della popolazione residente > 14 anni, attiva e non attiva, in condizione professionale, ripartita per sesso e ramo di attività economica. popolaz. popolaz. popolaz. popolaz. popolaz. attivi attivi attivi attivi attivi resid. non nella nel traspor. attiva in attesa in cond. nella costruz. >14 anni attiva 1° occup profess. agricolt. industr. e impian commer cred,serv 510 518 1.028 86,7 421 464 885 86,9 411 417 828 90,3 186 406 592 57,6 170 337 507 57,3 176 289 465 56,2 324 112 436 42,4 251 127 378 42,7 235 128 363 43,8 19 13 32 3,1 12 9 21 2,4 9 11 20 2,4 305 99 404 39,3 239 118 357 40,3 226 117 343 41,4 51 23 74 18,3 27 17 44 12,3 19 15 34 9,9 111 35 146 36,1 91 44 135 37,8 102 40 142 41,4 94 3 97 24,0 65 2 67 18,8 37 1 38 11,1 16 17 33 8,2 19 20 39 10,9 18 20 38 11,1 33 21 54 13,4 37 35 72 20,2 50 41 91 26,5 tab. 6 Popolazione attiva in condizione professionale ripartita per classi di età e per sesso al 1981 e al 1991. classi 1981 1991 di maschi femmine totale maschi femmine totale età n° % n° % n° % n° % n° % n° % 14 – 19 10 4,2 10 8,5 20 5,6 2 0,9 6 5,1 8 2,3 20 – 29 41 17,1 33 27,9 74 20,7 64 28,3 33 28,2 97 28,3 30 – 54 165 69,0 62 52,5 227 63,6 134 59,3 70 59,8 204 59,5 55 – 64 23 9,6 13 11,0 36 10,1 26 11,5 8 6,8 34 9,9 tot. 239 66,9 118 33,1 357 100 226 65,9 117 34,1 343 100 tab. 7 Popolazione in condizione professionale ripartita per classi di età e per ramo di attività economica ai censimenti ’81 e ’91. agricoltura industria altre attività totali m. tot. m. tot. m. tot. m. tot. 14 – 19 20 – 29 30 – 54 55 e > tot. 4 14 9 27 14 – 19 20 – 29 30 – 54 55 e > tot. 1 12 6 19 CENSIMENTO 1981 1 8 14 2 6 27 44 10 24 109 131 42 13 12 13 2 44 156 202 56 CENSIMENTO 1991 1 1 3 1 2 49 63 14 21 74 98 48 10 15 16 5 34 139 180 68 5 24 72 10 111 10 20 41 74 165 227 23 36 239 357 4 32 85 8 129 2 8 64 97 134 204 26 34 226 343 Dal raffronto tra i dati dei censimenti , dall’esame della struttura della popolazione attiva e dalle relative dinamiche occupazionali risulta che la popolazione attiva rappresenta circa il 44% della popolazione residente maggiore di 14 anni, valore analogo ad altre realtà comunali di media – alta valle, con una dinamica sostanzialmente stabile. 13 Va rilevato che pur in presenza di una generale contrazione degli attivi nei settori tradizionali, il settore primario dell’agricoltura subisce una forte flessione dimezzando di fatto la sua consistenza e quello secondario passa dal 60,1% del ’71 al 52,2% del ’91, registra una pronunciata espansione del settore terziario (particolarmente dei servizi) che incrementa di 42 unità attive, passando dal 21,6% del ’71 al 37,6% nel ’91. Il tasso di occupazione femminile si attesta su valori elevati. Analizzando infine la struttura produttiva locale, dai dati censuari del ’91 risultano complessivamente n° 62 unità locali con 101 addetti così ripartiti: - nell’industria ed artigianato n° 32 unità locali con 43 addetti - nel commercio n° 21 unità locali con 35 addetti - nei trasporti, credito e servizi n° 9 unità locali con 23 addetti di cui circa la metà è a carattere prevalentemente artigianale. Va segnalato fin d’ora un significativo pendolarismo in uscita per lavoro, principalmente verso i comuni di fondovalle e la conurbazione torinese, stante l’esigua struttura produttiva ed occupazionale locale. L’attività agricola locale ha registrato progressivamente un notevole calo di addetti. Nel passato, nonostante le condizioni orografiche e climatologiche negative, il settore ha avuto un ruolo predominante nell’economia locale, anche se nel contesto di un’economia “povera”, chiusa agli scambi e tipicamente di consumo dei prodotti agricoli (patate, segale, castagne, noci, latte e formaggi), collegata all’attività zootecnica – pastorale che trovava nella montagna i presupposti di ambiente ideale. La realtà odierna tende sempre più a caratterizzarsi con una scarsa presenza ed attenta azione antropica, con un continuo mutare dei limiti tra aree agricole produttive (prati – boschi) ed improduttive, con un progressivo ridursi delle aree a pascolo (gli alpeggi che l’uomo era riuscito a strappare al bosco e alle rocce), con l’eccessivo fenomeno della frammentazione e polverizzazione fondiaria, tutti aspetti che portano ad un aggravio della già precaria situazione economica – ambientale e di rischio idrogeologico. tab. 8 Aziende agricole per classe di superficie. CENSIMENTO 1970 classi di superfici fino a 2 Ha da 2 a 5 Ha da 5 a 20 Ha oltre 20 Ha tot. aziende n° % 138 63 45 6 252 superficie Ha % 54,7 134,99 25,0 200,22 17,8 412,22 2,4 611,91 100 1.359,34 9,9 14,7 30,3 45,0 100 CENSIMENTO 1990 aziende n° % 22 21 19 5 67 32,8 31,3 28,4 7,5 100 superficie Ha % 25,40 4,8 74,23 14,05 181,61 34,4 247,08 46,8 528,32 100 superficie agraria e forestale tab. 9 Ripartizione della superficie aziendale secondo l’utilizzazione dei terreni. CENSIMENTO 1970 CENSIMENTO 1990 superficie utilizzata superficie utilizzata Ha % Ha % seminativi 3,12 0,10 coltivazioni permanenti 5,60 prati perm.ti e pascoli 779,07 339,76 tot.sup.agraria utilizzata 782,19 345,46 superficie a boschi 481,39 130,80 altra superficie 95,76 52,06 tot. superf. agraria e forestale 1.359,34 528,32 superficie improduttiva 1.538,66 2.369,68 totale superficie comun. 2.898,00 2.898,00 14 All’ultimo censimento generale dell’agricoltura (1990) operavano nel comune n° 67 aziende agricole, prevalentemente a conduzione diretta, con una superficie complessiva pari a 528 ettari circa, con un valore medio di 7,9 ettari per azienda e con una prevalenza delle aziende di ridotta estensione. Rispetto al censimento del ’70 si ha una riduzione del numero di aziende di oltre il 73% e della superficie agraria e forestale di oltre il 61%. Il patrimonio zootecnico è ancora di discreta consistenza: sul totale di 67 aziende, 64 hanno allevamenti in atto e 44 hanno 348 capi bovini. Permangono disagi legati particolarmente all’accesso delle malghe e degli alpeggi. Circa l’utilizzazione del suolo agricolo a boschi, oltre a rimarcare una diffusa aggressione a vegetazione spontanea delle aree coltivate abbandonate, va segnalata la presenza significativa di numerose essenze: dal predominio del larice e del faggio alle quote più alte, si passa alle numerose latifoglie (rovere, frassino, betulla, castagno) presenti più in basso. Significativa risulta la presenza di superficie improduttiva. Discreta la presenza di superficie utilizzata dagli alpeggi ancora attivi e delle aree prative. L’industria e il commercio. Al censimento ’91 a Mezzenile risultano i seguenti dati: - n° 2 unità locali nel settore manifatturiero – alimentare di base con 4 addetti; - n° 4 unità locali nel settore manifatturiero – carta – stampa – editoria con 5 addetti; - n° 26 unità locali nel settore edilizia – installazione impianti con 34 addetti; - n° 13 esercizi commerciali nel settore vendita al minuto – alimentare – abbigliamento . farmacie con 16 addetti; - n° 1 esercizio commerciale – settore veicoli – carburante – articoli vari con 1 addetto; - n° 6 pubblici esercizi – alberghi con 17 addetti; - n° 1 esercizio di riparazione beni di consumo con 1 addetto. Il quadro complessivo che ne deriva delinea una ridotta presenza della struttura produttiva e commerciale presente, caratterizzata da una conduzione esclusivamente familiare, visto il basso rapporto addetti / impresa – esercizio, influenzato sia dalla contenuta dimensione demografica sia dalla discontinuità del fenomeno turistico (particolarmente il settore commerciale) che concentra nei soli mesi estivi le presenze. Oltre alla priorità di una più razionale organizzazione commerciale in funzione turistica, permane la necessità di un contenuto sviluppo per aziende di piccola dimensione, al fine di contenere i flussi di pendolarità occupazionale in uscita, offrire nuove opportunità di occupazione ed una più articolata diversificazione produttiva, particolarmente in funzione di una valorizzazione e riscoperta delle peculiarità locali e di rilancio del turismo. 15 CAP. 5 SITUAZIONE ABITATIVA 5.1. LA SITUAZIONE ABITATIVA AI CENSIMENTI Sulla base dei dati definitivi dell’ultimo censimento, le famiglie residenti a Mezzenile risultano n° 465 su un patrimonio abitativo di 465 abitazioni occupate. La dimensione media dell’abitazione occupata è di 3,5 stanze, per complessive 1.644 stanze occupate; di mq. 70,6 per abitazione in termini di superficie per abitazione occupata. Circa l’85% delle abitazioni occupate è in proprietà, l’8% in affitto ed il restante 7% è con altro titolo di godimento. Le abitazioni non occupate risultano 979 con 2.742 stanze, delle quali n° 741 abitazioni con 2.143 stanze utilizzate per vacanza. Il taglio medio è di 2,8 stanze per abitazione e di mq. 53,9 di superficie per ogni abitazione non occupata. Complessivamente risultano 1.444 abitazioni con 4.386 stanze. Da segnalare come una parte delle abitazioni non occupate (oltre il 15%) risulti non utilizzata a fini abitativi ed agricoli (casi di fabbricati ex rurali ormai abbandonati e maggiormente esposti al degrado). L’indice di affollamento (abitanti / vani occupati) è pari a 0,55 ab./vano. tab. 10 Abitazioni occupate, non occupate ed in complesso. 1971 abitazioni n° 1981 stanze % n° stanz e abit. abitazioni n° 1991 stanze % n° stanz e abit. abitazioni n° stanze % n° variaz. % ’71 – ‘91 stanz e abit. ab. st. abitaz. occupate abitaz. .non occup. abitaz. in complesso 479 68,0 1.349 2,8 448 44,0 1.477 3,3 465 32,2 1.644 3,5 - 2,9 + 21,9 225 32,0 1.024 4,5 570 56,0 1.787 3,1 979 67,8 2.742 2,8 335,1 +167,8 2.373 3,4 1.018 100 3.264 3,2 1.444 100 4.386 3,0 105,1 + 84,8 num. famiglie 482 - 1.189 - 448 - - 465 - num. componenti indice di affol. ab.oc 704 1 00 - 0,88 - 1.014 0,69 - 907 - - 3,5 -23,7 0,55 Dal confronto dei dati relativi alle abitazioni e stanze occupate in rapporto ai residenti, negli ultimi tre censimenti, si riscontra la tendenza all’aumentare del numero medio di stanze per abitazione occupata, di contrapposto al diminuire dell’indice di affollamento. Tendenza che conferma il fenomeno di sostituzione del patrimonio abitativo occupato con un più elevato standard abitativo e livello di confort e conseguente trasformazione del restante ad uso turistico. Nel tempo il divario di rapporto tra abitazioni occupate e non occupate si accentua: quelle occupate che al ’71 rappresentavano circa i due terzi dell’intero parco abitazioni, si riducono ad un terzo nel ’91, quelle non occupate variano di conseguenza. Nel raffronto dei dati relativi alle abitazioni e stanze non occupate si rileva una significativa espansione del fenomeno che riconduce principalmente alle seconde case per vacanza, aiutato in questo, dalla contenuta espansione abitativa verificatasi nel periodo a cavallo degli anni ’60 – ’80 e dalla trasformazione – recupero del patrimonio esistente. 16 1991 1981 tab. 11 Abitazioni occupate per titolo di godimento. TITOLO DI abitazioni stanze GODIMENTO n° n° proprietà 361 1.204 affitto 64 187 altro titolo 23 86 totale 448 1.477 proprietà 392 1.409 affitto 38 130 altro titolo 35 105 totale 465 1.644 1991 1981 1971 tab. 12 Abitazioni occupate per numero di stanze. n° stanze 1 2 n° abitazioni 12 197 n° componenti 12 372 n° famiglie 12 198 % 2,5 41,1 n° abitazioni 11 130 n° componenti 16 235 n° famiglie 11 130 % 2,4 29,0 n° abitazioni 3 105 n° componenti 4 140 n° famiglie 3 105 % 0,6 22,6 % ab. st. 80,6 14,3 5,1 100 84,3 8,2 7,5 100 81,5 12,7 5,8 100 85,0 7,9 6,4 100 3 188 524 188 39,2 149 339 149 33,3 172 331 172 37,0 4 50 170 50 10,4 93 247 93 20,7 120 279 120 25,8 stanze occupanti occupanti n° 807 147 60 1.014 757 81 69 907 1,49 1,27 1,43 1,45 1,86 1,60 1,52 1,81 5 6e> tot. 24 8 (59*) 479 76 0 1.184 24 8 480 5,0 1,7 100 35 30 (212*) 448 96 81 1.014 35 30 448 7,8 6,7 100 44 21 (215*) 465 110 43 907 44 21 465 9,5 4,5 100 (*) = n° stanze tab. 13 Abitazioni per epoca di costruzione. CENSIMENTO 1981 abitazioni occupate n° abit. % n° stanze ante 1919 159 35,5 454 1920 – 1945 72 16,1 220 1946 – 1960 65 14,5 244 1961 – 1971 11 24,8 400 1972 – 1981 41 9,2 159 dopo 1981 totale 448 100 477 % 30,7 14,9 16,5 27,1 10,8 100 CENSIMENTO 1991 abitazioni occupate n° abit. % n° stanze 167 69 65 115 48 1 465 35,9 14,8 14,0 24,7 10,3 0,2 100 575 21 230 426 189 3 1.644 % 35,0 13,4 14,0 25,9 11,5 0,2 100 Dalle tabelle riportate si risconta inoltre: - una soddisfacente situazione delle abitazioni occupate in relazione alla popolazione residente, pur in presenza di un’insufficiente disponibilità di abitazioni rapportate alla dimensione delle famiglie residenti (particolarmente quelle di piccolo taglio); - un discreto livello di comfort igienico delle abitazioni occupate, permangono 8 casi di abitazioni prive di servizio igienico e 98 casi di abitazioni occupate con servizio igienico esterno; diffuso il riscaldamento a legna; - una quota non trascurabile di abitazioni “vetuste”: circa un terzo dell’intero parco abitativo ha ormai un secolo e più di vita. In generale emerge l’origine ex rurale delle abitazioni, che con il tempo, si sono modificate ed adeguate alle mutate esigenze, con presenze ancora molto diffuse e significative. 17 In parallelo la domanda di seconde case ha originato la sostituzione di parte dell’esistente patrimonio e l’espansione dello stesso, sviluppando e consolidando sempre più i caratteri turistici del comune. 5.2. CONSISTENZA E CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE ABITATIVA DERIVANTE DALL’INDAGINE. Oltre all’esame dei dati statistici sul patrimonio edilizio – abitativo di Mezzenile, è stata condotta una puntuale indagine conoscitiva, articolata in numerosi sopralluoghi sul campo ed integrata da dati ed informazioni fornite dagli uffici comunali. L’indagine ha avuto lo scopo di attingere il maggior numero possibile di dati sui fabbricati esistenti, evidenziare gli elementi significativi ed i caratteri specifici, suddividere il tessuto edificato in ambiti particolari che sono stati poi adottati nella zonizzazione del P.R.G.C. L’inventario, avviato e concluso nell’arco dell’anno 1998, è stato condotto per ciascun fabbricato ed ha coinvolto tutte le località abitate del comune (principali e minori). Successivamente, con le informazioni attinte dagli uffici comunali, sono stati completati i dati relativi ai fabbricati sparsi. I risultati del lavoro sono riassunti nella tab. 14 e 15 allegate ed hanno fornito utile materiale per la rappresentazione e la lettura delle tavole A4 – A5/1 – A5/2 – A6 – A7 allegate. Le analisi hanno interessato una volumetria residenziale complessiva di 368.000 mc., così distribuita nei vari ambiti considerati: - nuclei storici CS = mc. 32.450 = 134 abitazioni = 369 vani = 336 abitanti; - nuclei ambientali CA = mc. 69.700 = 281 abitazioni = 759 vani = 680 abitanti; - centri abitati RA = mc. 48.200 = 189 abitazioni = 512 vani = 483 abitanti; - aree residenziali consolidate RC = mc. 133.400 = 498 abitazioni = 1.492 vani = 1.386 abitanti; - nuclei minori RB = mc. 19.350 = 67 abitazioni = 193 vani = 175 abitanti; - case sparse = mc. 58.400 = 233 abitazioni = 611 vani = 543 abitanti; - varie e servizi = mc. 6.500 = 12 abitazioni = 39 vani = 27 abitanti. Il patrimonio abitativo complessivo di Mezzenile alla fine del 1998, ammonta a circa 3.975 stanze e a 1.414 abitazioni, così ripartite: - occupate = 1.418 vani e 451 abitazioni; - stagionali = 2.557 vani e 963 abitazioni. Da rimarcare che nei dati non sono state considerate le abitazioni “improprie” abbandonate o non utilizzate ai fini abitativi ed agricoli e riconducibili prevalentemente alla “volumetria da recuperare” pari a 30.900 mc. riportata nelle tabelle. Le abitazioni risultano prevalentemente concentrate nel capoluogo (ove maggiore è stato lo sviluppo) comprendente i nuclei di Catelli – Villa Superiore – Villa Forneri e Villa Inferiore, con circa il 52% del totale; seguono le località di Pugnetto – Ru con il 9%, Bogliano e Monti con il 6,5% cadauno, Murasse con il 5,3%. Significativa la presenza di abitazioni a carattere sparso (circa il 16,5% del totale). Le località ove maggiore è la presenza delle abitazioni occupate in proporzione al totale sono rispettivamente: Murasse con il 41,9%, Pugnetto – Ru con il 38,6%, capoluogo con il 35,6%, Bogliano – Monti Rangiroldo con circa il 20%. L’indice volumetrico complessivo varia con scarti contenuti tra i vari ambiti considerati e si attesta su un valore medio pari a 92 mc./vano e 100,7 mc./abitante; la dimensione media delle abitazioni è pari a circa 2,8 vani per abitazione. Da segnalare infine come l’attività edilizia nell’ultimo periodo si è riversata esclusivamente nella diffusa azione di recupero delle ex abitazioni di tipo rurale abbandonate o non utilizzate, interessando maggiormente quelle interne alle località abitate e meglio servite, parzialmente quelle a carattere sparso. 18 tab. 14 Scheda riassuntiva della consistenza residenziale derivante dalle indagini condotte – dati per località. ZONA – LOCALITA’ SUPERF. DENSITA’ mq. VOLUMETR. N° ABITAZ. N° VANI N° ABITANTI mc. CA1 – Catelli 11.700 1,26 CA2 – Villa S. 15.450 1,09 CS1 – Villa F. 8.350 1,71 CS2 – Villa I. 9.670 1,88 RC1 capol. RC2 capol. 52.675 71.945 RC3 capol. occup stag. tot. occup stag. tot. resid stag tot. 14.800 2.050 16.850 2.800 34 31 65 87 78 165 54 86 140 25 44 69 71 118 189 50 122 172 14.250 21 47 68 60 107 167 31 118 149 20 46 66 80 122 202 49 139 187 0,82 0,74 2.100 18.200 1.950 43.400 54.900 59 68 108 145 167 213 176 222 302 402 478 624 123 144 331 434 454 578 27.560 0,88 24.300 33 49 82 118 152 270 79 165 544 tot. Capoluogo 197.350 - 260 470 730 814 1.281 2.095 530 1.394 1.924 CA3 – Murasse 13.140 0,85 186.700 8.900 11.200 2.200 16 22 38 56 62 118 36 70 106 RC4 Murasse 25.634 0,35 8.972 15 21 36 50 70 120 32 78 110 tot. Murasse 38.774 - 31 43 74 106 132 238 68 148 216 RA1 – Bogliano 14.585 0,75 20.172 2.200 10.939 9 37 46 28 94 122 17 99 116 10 38 48 32 98 130 18 104 122 19 75 94 60 192 252 35 203 238 24 47 71 74 118 192 48 124 172 25 31 56 72 77 149 51 87 138 49 78 127 146 195 341 99 211 310 1.850 RA2 – Bogliano 8.160 1,33 tot. Bogliano 22.745 - CA4 – Pugnetto 14.850 1,24 10.900 1.350 22.500 3.200 18.400 RA3 – Ru 17.850 0,81 tot. Pugnetto – Ru 32.700 - CA5 Rangiroldo 6.600 1,28 RA4 – Monti 29.683 0,37 2.050 14.450 1.450 32.850 3.500 8.450 1.450 10.983 13 26 39 42 68 111 27 80 107 5 12 17 18 34 52 13 41 54 19 75 94 63 195 258 41 210 251 6 10 16 20 25 45 15 26 41 3 9 12 10 18 28 6 19 25 RB4 – Villa 3.070 1,76 2.050 5.400 tot. Monti – Rang. 39.353 - 800 25.100 RB1 – Lasetta 4.000 0,96 RB2 – Cornalé 2.850 1,05 4.300 3.850 850 3.000 1 37 38 3 92 95 1 89 90 750 RB3 Goletto Spin 11.535 0,6 6.921 1.050 6 16 22 21 47 68 11 44 55 tot. nuclei minori 18.385 - 13.950 2.650 15 35 50 51 90 141 32 89 121 case sparse - - 51 182 233 154 457 611 99 444 543 varie e servizi - - 58.400 6.150 6.500 7 5 12 24 15 39 14 13 27 349.307 - 366.172 451 963 1.414 1.418 2.557 3.975 918 2.712 3.630 TOT. GEN. 30.900 19 tab. 15 Scheda riassuntiva della consistenza residenziale derivante dalle indagini condotte, ripartita per raggruppamento di zone e totali. ZONE DI INDAGINE SUPERF. mq. INDICE DI ZONA VOLUM. INDICE VOLUM. N° ABITAZ. N° VANI mc. mc./vano mc./ab. CS1 CS2 TOT. CS CA1 CA2 CA3 CA4 CA5 TOT. CA RA1 RA2 RA3 RA4 TOT. RA RB1 RB2 RB3 RB4 TOT. RB RC1 RC2 RC3 RC4 TOT. RC TOT.PARZ. 8.350 9.670 18.020 11.700 15.450 13.140 14.850 6.600 61.740 14.585 8.160 17.850 29.683 70.278 4.000 2.850 11.535 3.070 21.455 52.675 71.945 27.560 30.643 182.823 354.316 1,71 1,88 1,80 1,26 1,09 0,85 1,24 1,28 1,13 0,75 1,33 0,81 0,37 0,81 0,96 1,05 0,6 1,76 0,88 0,82 0,74 0,88 0,35 0,72 0,88 14.250 18.200 34.450 14.800 16.850 11.200 18.400 8.450 69.700 10.939 10.900 14.450 10.983 47.272 3.850 3.000 6.921 5.400 19.171 43.400 54.900 24.300 10.725 133.325 303.918 85 90 87,9 89 89 95 96 89 91,8 95 84 97 101 94,1 85 107 104 104 100,3 90 88 90 90 89,4 91,3 85 97 96,6 105 98 105 107 94 102,5 100 89 104 105 99,7 94 120 129 100 110,6 95 95 99 98 96,2 99,2 68 66 134 65 69 38 71 38 281 46 48 56 39 189 16 12 22 17 67 167 213 82 36 498 1.173 167 202 369 165 189 118 192 95 759 122 130 149 111 512 45 28 68 52 193 478 624 270 120 1.492 3.325 case sparse - - 58.400 95,6 107,6 233 611 - 6.500 - - 12 39 - 368.818 92,02 100,7 1.414 3.975 varie e serv. TOT. GEN. - 20 CAP. 6 IL TURISMO E LE INFRASTRUTTURE 6.1 IL TURISMO Con il miglioramento generale delle condizioni socio – economiche della popolazione si è andato ad affermare sempre più la tendenza all’evasione dai centri urbani verso i luoghi di villeggiatura, sia per i brevi week-end del fine settimana e sia per i lunghi periodi di vacanza estiva. Il bacino delle Valli di Lanzo ed il comune di Mezzenile, caratterizzato da specifiche e particolari realtà di richiamo (tranquillità dei luoghi, vicinanza al capoluogo torinese, ambiente naturale incontaminato e spesso sconosciuto, assenza di importanti centri attrattivi) è stato coinvolto anche in maniera significativa dal fenomeno turistico. Un turismo forse meno evidente ma non per questo meno importante. Il villeggiante che si reca nelle Valli di Lanzo le frequenta perché trova qui quello che altrove non lo soddisfa, perché vuole evitare gli altri centri di villeggiatura più caotici e perché è richiamato dalle peculiarità proprie della zona e dell’ambiente. Il turismo è diventato negli ultimi tempi sempre più una componente di primo piano dell’economia locale, coinvolgendo anche altri settori ad esso legati (commercio, edilizia, servizi) contribuendo in parte ad arrestare l’esodo della popolazione locale e consentendo di creare sul posto nuove, anche se ancora limitate, possibilità di lavoro e fonti di reddito. Emergono tuttavia elementi di discontinuità e di spontaneità del fenomeno che trovano riscontro nella ridotta ed, a volte, inadeguata struttura ricettiva, nella scarsa valorizzazione delle risorse e degli elementi propri dell’ambiente locale. Va rilevato peraltro come l’assenza di una stagione turistica invernale in loco limiti in modo considerevole l’attività turistica stessa, cosicché ad un’intensa stagione estiva segue un lungo periodo di quasi isolamento ed inattività. Al fine di poter disporre di dati attendibili, a livello comunale, sul fenomeno turistico, dall’indagine condotta sul patrimonio abitativo esistente(vedi capitolo precedente e tab. 14 e 15) è stato possibile attingere gli elementi più significativi in termini di disponibilità delle attrezzature ricettive, alberghiere ed extra – alberghiere (seconde case), e di presenze turistiche. Dalle analisi condotte è risultato: - attrezzature ricettive di tipo alberghiero = n°2 per un totale di 40 posti letto e 23 camere così ripartite: - albergo” Stella d’oro” nel capoluogo con 24 posti letto e 15 camere; - albergo “Cà Bianca” in località Monti con 16 posti letto e 8 camere; E’ inoltre presente una colonia religiosa estiva con 70 posti letto e 45 camere, per un totale di 110 posti letto e 68 camere. - attrezzature ricettive extra – alberghiere (seconde case): è risultata una disponibilità di 963 abitazioni e 2.557 vani, con una dimensione media di 2,7 vani per abitazione. Il numero delle presenze medie / annue è pari a 2.712 unità – abitante. Il flusso turistico di maggior rilevanza, che si manifesta nel periodo compreso tra i mesi di giugno – settembre, trova riscontro nella diffusa presenza di strutture residenziali, case private in proprietà (prevalenti) o in affitto, derivate dal riutilizzo delle preesistenti abitazioni ex – rurali abbandonate, o dalle nuove abitazioni realizzate nel periodo di maggior sviluppo. 21 Il parco abitativo stagionale risulta così distribuito nei vari ambiti considerati: - nuclei storici C.S. = 95 abitazioni; 235 vani; 260 presenze; - nuclei ambientali C.A. = 181 abitazioni; 235 vani; 260 presenze; - nuclei minori NM = 132 abitazioni; 338 vani; 370 presenze; - aree residenziali consolidate R.C = 323 abitazioni; 926 vani; 1.008 presenze; - nuclei minori sparsi RB = 47 abitazioni; 124 vani; 130 presenze; - case sparse = 182 abitazioni; 457 vani; 444 presenze; - varie e servizi = 3 abitazioni ; 9 vani; 9 presenze. Le località ove è maggiore la presenza delle abitazioni stagionali in proporzione al totale abitazioni sono rispettivamente: Monti – Rangiroldo – Bogliano con circa 80%, capoluogo (Catelli – Villa Superiore – Inferiore – Forneri) con circa il 64,3% e Murasse con il 58,1%. Il periodo medio di permanenza e di utilizzo delle seconde case risulta: da 15 a 30 giorni = 30% da 30 a 45 giorni = 20% da 45 a 60 giorni = 35% da 60 a 90 giorni = 10% oltre i tre mesi e con un utilizzo dilazionato nell’arco dell’anno = 5% . Quello di maggior utilizzo di tutte le strutture ricettive (alberghiere ed extra – alberghiere) è concentrato nei mesi di luglio ed agosto. La capacità ricettiva complessiva del comune risulta dalla sommatoria dei vani residenziali stagionali (2.557 vani), delle attrezzature alberghiere e colonia estiva (68 vani)per un totale di 2.625 vani. Le presenze turistico – stagionali medie / annue sono valutate tra le 2.800 – 2.820 unità – abitante (oltre alla popolazione residente 930 abitanti). Da segnalare la diffusa forma di turismo giornaliero, specie domenicale, che nel periodo compreso tra il 15 luglio – 15 agosto fa aumentare le presenze turistiche ad oltre le 3.200 – 3.300 unità. Relativamente al turismo nella stagione invernale occorre considerare che al di là di un ridotto movimento di presenze indotto dal vicino comune di Ala di Stura (presenza degli impianti di risalita in località Belfé), delle non sempre favorevoli condizioni di innevamento in loco, insignificanti risultano le iniziative intraprese nel settore a livello locale. Avviare i presupposti per una pur limitata iniziativa nei confronti della pratica e diffusione dello sci nordico, riscoprire lo sci – alpinismo, predisporre piste di pattinaggio, collegarsi all’auspicabile potenziamento degli impianti di risalita del vicino comune di Ala di Stura (particolarmente per la zona compresa tra Testa Paian – Alpe Conte – Alpe Pugin) inserirsi a vario titolo negli itinerari di valorizzazione turistica – culturale – ambientale delle valli, possono rappresentare un primo avvio alla ricerca di sviluppo alternativo del turismo, più rispettoso dell’ambiente locale, con costi anche limitati in grado di offrire un vantaggio più vasto di alternative al bacino di utenza della domanda. 6. 2 LE INFRASTRUTTURE ESISTENTI Il collegamento delle Valli di Lanzo con la conurbazione torinese avviene tramite le arterie stradali provinciali “Ciriè – Lanzo” n°2 e la direttissima di “La Mandria” n°1 che, in prossimità del fondovalle di Lanzo – Germagnano si congiungono e si diramano nelle tre vallate principali. Esiste inoltre il collegamento ferroviario rappresentato dalla linea Torino – Ciriè – Lanzo – Ceres. Il sistema di trasporto pubblico si articola quindi, stante l’attuale momento di ristrutturazione e razionalizzazione del collegamento ferroviario, prevalentemente su strada con servizio di autolinea e di navetta. Il comune di Mezzenile è servito da autolinea a due corse giornaliere della tratta Germagnano-Ceres La ridotta frequenza del servizio autolinea, collegata ad una non sempre razionale integrazione con il trasporto ferroviario, inducono ad un diffuso ricorso del mezzo di trasporto privato che grava sull’arteria stradale (provinciale n°1 Germagnano – Ceres) alquanto deficitaria e con numerose strozzature funzionali (attraversamento abitato di Pessinetto, parzialmente alleviato dagli ultimi 22 interventi attuati, attraversamento di Bio – Rosello, ponte sulla Stura della bretella di svincolo per Mezzenile), rendendo disagevoli gli spostamenti. Le principali infrastrutture tecniche esistenti nel comune di Mezzenile sono rappresentate nelle tavole A4 – A5 allegate. In particolare si riscontra: -la viabilità locale. L’arteria provinciale n°1 lambisce marginalmente la parte di fondovalle del territorio comunale e si snoda in sponda sinistra della Stura. In prossimità del sottopasso ferroviario, al confine con il comune di Ceres, si diparte la bretella di svincolo che, attraversando la Stura, collega l’abitato di Mezzenile e prosegue verso le località di Bogliano e Monti. Lo svincolo della bretella e la ridotta sezione del ponte sulla Stura che non consente il doppio senso di marcia, rappresentano i principali ostacoli e nodi da risolvere per la viabilità di collegamento locale. Le località di Pugnetto – Ru sono collegate in derivazione dal comune di Traves mediante la strada comunale Traves – Lusiana –Pugnetto. Anche le località più interne del comune sono ormai servite e collegate con tratti di strade comunali. Contenuta risulta la rete viaria interna ai principali abitati e di servizio alle abitazioni, rappresentata prevalentemente dai vecchi sentieri – mulattiere che denunciano evidenti limiti di funzionalità, agibilità e scarsa manutenzione; solo nella parte di più recente sviluppo è presente qualche tratto di strada di servizio. Le recenti arterie aperte per raggiungere e collegare le zone più alte degli alpeggi sui vari versanti: la “Catelli – Consolata – Belvedere – Borromeo – alpe Raistret – alpe del Conte” sul versante sinistro verso Ceres, la “Spinetta – Sart – Cinaveri” lungo la valletta omonima, la “Monti – alpe Bianca – colle della Dieta – Asciutti – Tornetti di Viù” sul versante destro verso Viù, hanno rappresentato un positivo avvio di rivalutazione e valorizzazione dell’attività agro – silvo – pastorale e degli alpeggi ancora attivi in particolare. Permangono le precarie e dissestate condizioni del fondo e di regolarizzazione del tracciato, oltreché la necessità di alcune diramazioni per collegare le parti ancora isolate. Da segnalare che le due piste “Catelli – Borromeo – alpe del Conte” e “Monti – alpe Bianca – colle della Dieta” rappresentano altresì un interessante e panoramico collegamento intervallivo con i rispettivi comuni di Ceres e Viù, rivalutando entrambi i versanti serviti. E’ presente infine una diffusa rete di sentieri che percorrono l’intero territorio comunale, alcuni di rilevanza escursionistica e di alta quota o di adduzione a pregevoli località naturalistiche. Nel rimarcarne l’interesse turistico degli stessi, si rileva la scarsa manutenzione, conservazione e ridotta segnalazione; una sommaria valutazione del loro sviluppo complessivo porta ad un valore compreso tra i 35 e i 38 km di sentieri. -rete idrica. L’approvvigionamento idrico del comune avviene tramite settori di reti comunali o private distribuite in ogni singolo centro abitato. Vari tronchi di rete sono preordinati a servire le località di Villa Superiore – Catelli – Villa Inferiore – Villa Forneri – Murasse – Bogliano – Monti – Rangiroldo – Pugnetto – Ru ed i nuclei minori di Lasetta – Cornalé – Goletto – Spinetta. Ogni singolo tronco trae origine da distinte sorgenti ed è dotato di vasche di carico e di riserva. Le singole reti alimentano inoltre le numerose fontane presenti nel fondovalle. Ormai superati risultano i problemi legati alla discontinuità di utilizzo e quindi all’insufficienza degli impianti e delle potenzialità erogative delle sorgenti. In località “Procastot” è presente infine un’opera di presa dell’acquedotto del vicino comune di Pessinetto. -rete fognaria. Il comune di Mezzenile è dotato di rete per lo smaltimento dei rifiuti liquidi di tipo misto (acque bianche e nere)in buona parte delle principali località abitate: risultano sprovviste le località di Pugnetto – Ru, Rangiroldo e Monti e quelle minori di Lasetta – Cornalé – Spinetta – Goletto. I tronchi di rete fognaria esistenti servono solo parte delle abitazioni esistenti e pertanto ancora diffuso risulta il tasso d’inquinamento del sottosuolo e delle acque superficiali. La rete esistente del capoluogo, di Murasse e di Bogliano confluisce nei tre impianti di depurazione esistenti. 23 Prioritaria resta la necessità di allacciare in misura maggiore le abitazioni non servite dalla rete esistente, oltreché dotare di rete fognaria adeguata le località attualmente sprovviste. -pubblica illuminazione. E’ presente in tutte le località principali con sufficiente rinnovo delle apparecchiature. Permane la necessità di completare e potenziare le parti meno servite. 6.3. I SERVIZI PUBBLICI La contenuta consistenza demografica residente e la significativa presenza turistica delineano una generica ed alquanto precaria situazione dei servizi pubblici e delle attrezzature esistenti. La ridotta presenza di bambini in età scolare fa riferimento all’unica struttura scolastica (scuola elementare pluriclasse e scuola materna) presente nel capoluogo. Per la scuola media inferiore il comune di Mezzenile gravita nella struttura presente nel vicino comune di Ceres mediante scuolabus. Struttura alla quale aderiscono anche i comuni di Balme, Ala di Stura, Groscavallo, Pessinetto, Cantoira, Chialamberto e Traves. Le numerose presenze di villeggianti stanziali, integrate dal flusso domenicale o di week-end breve, comportano una diffusa domanda di aree per parcheggi, passeggiate, intrattenimento, sosta, pic-nic, svago, non sempre assorbite e soddisfatte dalla scarsa e concentrata disponibilità di aree apposite, generando improprie occupazioni di sedi stradali ed inopportune invasioni delle ridotte aree prative. Indispensabile diventa quindi diversificare e ridistribuire in forma più diffusa, consistente ed articolata le aree e le attrezzature pubbliche, integrandole con nuove previsioni ed evitando di assolvere alla sola quantità (standard regolamentare), bensì alla qualità ed efficacia del servizio, compatibilmente con le caratteristiche presenti in loco. A titolo informativo va ricordata la dotazione regolamentare delle aree a servizi pubblici prevista dalla legge regionale 56/77 per i comuni turistici (aventi capacità ricettiva – turistica superiore alla popolazione residente) quale risulta Mezzenile: - 10 mq per abitante di aree per l’istruzione dell’obbligo e di interesse comune (religiose, culturali, socio – assistenziali, sanitarie, amministrative, mercati, etc.) riferiti alla sola popolazione residente (930 abitanti); - 20 mq per abitante di aree verdi a parco – gioco – sport e 2,5 mq per abitante di aree a parcheggi pubblici, entrambi riferiti alla somma della popolazione residente (930 abitanti) e di quella turistica media annua (2.800 ab.) per una dotazione regolamentare complessiva pari a: 93.225 mq. così ottenuta: (930 x 10) = 9.300 mq (3.730 x 22,5) = 83.925 mq Le principali aree ed attrezzature pubbliche esistenti nel comune risultano essere: - a Catelli – Villa Superiore: area a parcheggio, l’area della cappella e l’area lavatoio per mq 455; - a Mezzenile capoluogo: l’area giardinetto pubblico prossima al castello e l’area pertinente la piazza Roma per mq 1.531; il parcheggio lungo la provinciale di mq 225; l’area scolastica – ufficio postale di mq 2.064; l’area della comunità anziani autogestita di mq 3.540; l’area pertinente la chiesa parrocchiale, piazza antistante gli uffici comunali, gli impianti sportivi adiacenti (pallavolo, calcetto, pallacanestro) di mq 8.800; l’area cimiteriale di mq 3.280; il piazzale antistante l’albergo Stella d’Oro di mq 1.042; l’area della stazione ferroviaria di mq 830; l’area sportiva semiabbandonata verso i Sabbioni di mq 935; l’area sportiva del bocciodromo dei Sabbioni e relativo parcheggio di mq 1.750. - a Murasse: l’area della cappella e del parco gioco bimbi per complessivi 600 mq; - a Bogliano: l’area della chiesa e gioco bimbi di mq 960 e l’area del circolo bocciofilo ricreativo di mq 1.880; - a Monti: l’area chiesa – gioco bimbi e l’area parcheggio – gioco bocce lungo la provinciale per complessivi mq 1.870; 24 - a Rangiroldo – Villa: le due aree delle rispettive cappelle per mq 450; a Pugnetto – Ru: l’area chiesa – ex scuola elementare – parcheggio e l’area giochi – lavatoio per complessivi mq 2.264; - in forma sparsa su territorio: le aree pertinenti le chiesette di S. Giuseppe, Lasetta e Consolata per complessivi mq 1.000. In totale una dotazione di aree ed attrezzature pubbliche pari a mq 33.716 complessivi oltre i mq 5.600 di attrezzature private ad uso pubblico. Nelle tabelle 17 e 18 a seguire sono riportate le consistenze delle attrezzature esistenti (riferimento tav. A4 e A5/1 – A5/2 allegate) e le verifiche delle carenze riscontrate rispetto alla dotazione regolamentare. tab. 17 Superf. delle aree a servizi pubblici esistenti. LOCALITA’ VILLA SUP. CATELLI tot. parziale MEZZENILE CAPOLUGO ( Villa Forneri Villa Inferiore Stazione ) N° AREA mq. ISTRUZIONE INTER. COMUNE mq. VERDE, GIOCO, SPORT mq. PARCHEGGI PUBBLICI mq. TOTALI 1 2 215 60 275 4.000 75 830 2.064 1.100 3.280 1.890 13.239 300 300 410 410 410 150 200 760 100 1.384 1.484 300 100 600 1.000 17.468 1.095 935 2.440 1.400 5.455 11.325 300 1.600 1.900 1.880 150 2.030 660 600 100 1.360 250 350 600 17.215 180 180 436 150 1.042 350 1.455 3.433 400 400 200 240 200 180 180 4.633 215 240 455 1.531 4.000 * 225 1.042 830 935 2.064 3.540 3.280 1.750 8.800 27.997 300 300 1.600 2.200 1.880 960 2.840 860 1.010 490 200 2.320 350 1.914 2.264 300 100 600 1.000 39.316 3 *4 5 6 7 8 9 10 12 13 10 bis tot. parziale MURASSE 14 11 * 11 bis tot. parziale BOGLIANO tot. parziale MONTI RANGIROLDO VILLA tot. parziale PUGNETTO RU tot. parziale LOCALITA’ SPARSE tot. parziale TOT. GEN. 16 17 18 19 20 21 22 23 15 24 25 * = attrezzature private di uso pubblico mq. 25 tab. 18 Verifica dei servizi pubblici esistenti. POP. TURISTICA TOTALE N° ABITANTI mq./ab. mq. mq./ab. mq. mq./ab. 17.468 18,8 9.300 10,0 + 8.168 + 8,8 930 VERDE + DIFFERENZA SUPERF. STAND. mq. 17.215 4,7 74.600 20,0 - 57.385 - 15,3 3.730 4.633 1,2 9.325 2,5 - 4.692 - 1,3 3.730 39.316 - 93.225 - - 53.909 - - POPOLAZIONE RESIDENTE POP. RESIDENTE DOTAZIONE REGOLAM. SUPERF. STAND. PARCHEGGIO DOTAZIONE ATTUALE SUPERF. STAND. 26 CAP. 7 OBIETTIVI E FINALITA’ PROGRAMMATICHE DEL PIANO Considerate le principali problematiche e potenzialità del Comune di Mezzenile e riconducibili a: - una particolare conformazione orografica che divide e disperde sul territorio gli insediamenti ma nel contempo ne costituiscono una componente caratterizzante; - la conseguente difficoltà di infrastrutturazione tecnica (particolarmente rete fognaria) presente in numerose località; - il ruolo strategico di “centro cerniera” che il comune ha in relazione ai collegamenti in atto e del livello di servizi offerti; - la rilevante parte di territorio di media – alta quota ricco di potenzialità turistiche, escursionistiche, agro – pastorali, prevalentemente abbandonato o poco conosciuto; - la diffusa presenza di un patrimonio storico – culturale minore ma significativo da recuperare, valorizzare e divulgare; - la presenza, seppure marginale, dell’asta fluviale del torrente Stura quale importante risorsa naturale da rivalutare anche in funzione del tempo libero (canoa, pesca, etc.). Gli obiettivi generali principali da conseguire con il Piano possono essere riassunti in: - valorizzazione delle risorse ambientali locali; - proseguire il recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; - tutela dell’ambiente naturale presente (dei suoi caratteri peculiari e delle sue risorse disponibili); - sviluppo e riqualificazione dell’attività turistica; - dimensionamento della crescita abitativa in funzione dei fabbisogni locali, con diffuso recupero e riqualificazione dei centri esistenti oltreché di incremento della capacità residenziale ricettiva complessiva; - dotazione di una diffusa ed articolata quota di servizi pubblici; - valorizzazione e recupero del patrimonio agricolo e delle unità produttive in atto, con auspicabile potenziamento di queste ultime; - offrire un mix complesso di funzioni – attività – spazi molto articolato e con una diffusa ed ampia offerta di servizi a supporto della ricettività turistica e della permanenza della popolazione locale. Opportunità anche diversificate nell’arco dell’anno, della stagione e della giornata di soggiorno, finalizzate al conseguimento e mantenimento di migliori condizioni di vita nell’ambiente alpino. Detti obiettivi dovranno essere perseguiti nel rispetto della legislazione statale e regionale vigente, correlati e compatibili con le indicazioni di sviluppo socio – economico e di politiche territoriali definite a livello regionale, provinciale e di Comunità Montana, nell’ambito dell’arco temporale decennale (1999 – 2009) previsto dal P.R.G.C. Tenuto conto: - della situazione emergente sull’intero territorio di Mezzenile, in ordine alla sua collocazione centrale nel comprensorio delle Valli di Lanzo, ai suoi caratteri fisico – ambientali e relativi all’andamento demografico, al contesto delle strutture produttive ed alla dinamica occupazionale, nonché alla consistenza del patrimonio edilizio e delle attuali infrastrutture viarie e tecnologiche; - della consistenza del suo patrimonio storico – ambientale, - della situazione idrogeologica comparata sul luogo e risultante dalla relazione prodotta dal geologo incaricato, particolarmente aderente ai più recenti fenomeni alluvionali ed alle indicazioni attinenti alla difesa del territorio ed alla salvaguardia dei sui abitanti; - delle indicazioni pervenute dalla A.C. e verificate nel corso dei vari sopralluoghi, circa le principali linee guida da tenere presenti nell’allestimento del Piano; - di tutte le analisi prodotte dallo studio circa la realtà del territorio sotto tutti i suoi vari aspetti. 27 Il P.R.G.C. dovrà perseguire le seguenti finalità: - la stabilizzazione e l’incremento della popolazione residente; - interventi migliorativi sulla viabilità, i parcheggi ed i servizi; - la rivalutazione ed il consolidamento degli insediamenti esistenti; - interventi per l’incentivazione turistica; - una più mirata attenzione al territorio ed all’ambiente. 1- La stabilizzazione e l’incremento della popolazione attraverso: • l’incentivazione delle attività economiche ritenute perseguibili, particolarmente riferite alle attività terziarie e turistiche, legate alla possibile valorizzazione dei prodotti tipici locali (legname, caseari, frutti di bosco e del sottobosco, etc.) ed allo sviluppo dell’artigianato minuto e locale; • la creazione ed il completamento di infrastrutture di servizio, anche in funzione dell’auspicabile aumento della popolazione turistica diretta o indotta, in misura congrua degli abitanti residenti e dei turisti stagionali e festivi, inerenti al riordino della viabilità, ai parcheggi ed alle attrezzature di supporto più idonee per l’esercizio sportivo e delle attività ricreative di tempo libero; • l’auspicabile completamento e riattivazione, in tempi medio – brevi, del collegamento ferroviario in connessione con il sistema metropolitana dei trasporti del capoluogo torinese, rendendo rapidi ed agevoli gli spostamenti; • il mantenimento e l’incentivazione del patrimonio edilizio alberghiero ed extra – alberghiero, con particolare attenzione alla sua funzionalità ed ai requisiti igienici. 2 - Interventi migliorativi sulla viabilità, i parcheggi ed i servizi attraverso: • il miglioramento dello svincolo di accesso a Mezzenile dalla SP1 che, pur ricadente prevalentemente sul territorio del limitrofo comune di Ceres, interessa direttamente Mezzenile, anche con previsione di un nuovo e più largo ponte sulla Stura o, in alternativa, raddoppio dell’attuale ristretto ponte; • un generale miglioramento dei collegamenti comunali ed intercomunali, con previsione di una bretella di collegamento tra la parte bassa del concetrico (Trupa) e la comunale per Lasetta – Chios – Ru e Pugnetto; • il miglioramento ed il potenziamento della viabilità locale e delle due strade che adducono rispettivamente ad alpe Bianca – colle della Dieta e Consolata – Belvedere – alpe Rastreit – Conte – Testa Paian, quali arterie di rilevanza intervalliva e di collegamento agro – silvo – pastorale significativo; • miglioramento degli accessi agli alpeggi attivi, anche con nuovi tacciati da prevedersi, specie per quelli più isolati; • previsione di adeguati parcheggi in corrispondenza di tutti i principali centri abitati, particolarmente nel capoluogo e nelle aree destinate alle attrezzature turistiche (camping, aree picnic, sportive, etc.)in funzione della massima affluenza turistica. 2 - Rivalutazione e consolidamento degli insediamenti esistenti attraverso: • il riordino e la razionalizzazione del tessuto edilizio esistente, sia nei principali abitati e sia nelle frazioni più decentrate e minori, privilegiando gli interventi di recupero dei vecchi edifici in disuso e abbandonati mediante operazioni di restauro, riuso, ripristino e ristrutturazione, anche con possibili e limitati ampliamenti per il miglioramento igienico e funzionale dei fabbricati; • il completamento e la saturazione degli insediamenti residenziali più recenti ed ormai consolidati, compatibilmente con i caratteri della zona; • la conferma ed il potenziamento degli insediamenti in atto e di quelli produttivi ed agricoli in particolare; 28 • la previsione di nuovi insediamenti residenziali rapportati al prevedibile incremento della popolazione e delle necessità da soddisfare su aree idonee e contigue agli insediamenti e tali da non alterare la compatibilità con le architetture dei vecchi edifici di carattere storico, paesistico ed ambientale. 3 - Interventi per l’incentivazione turistica mediante: • lo sviluppo delle attività agroturistiche, specie nelle aree degli attuali alpeggi, favorendone la ristrutturazione ed il miglioramento degli accessi; • la creazione di un’area a servizi da caratterizzare quale area a supporto di attività turistiche ludico – sportive e di tempo libero (maneggio, canoa, noleggio attrezzature, etc.); • il potenziamento dell’area sportivo – ricettiva del capoluogo con predisposizione di nuove aree attrezzate per l’esercizio delle attività sportive e ricreative (campi gioco, centro sportivo coperto, pista pattinaggio a rotelle e su ghiaccio) altre alla creazione di un locale polivalente atto ad ospitare spettacoli al coperto, manifestazioni, occasioni di incontro per abitanti e turisti; • la previsione di un’area turistico – ricettiva a camping (preferibilmente verso la località Monti), nonché di apposite aree attrezzate per picnic, al fine di evitare la sosta indiscriminata ai bordi strada ed all’interno delle aree agricole; • l’individuazione di itinerari turistico – naturalistici e di valorizzazione ambientale quali escursioni sul territorio, sentieri natura, percorsi culturali – enogastronomici, la rivalutazione dello sci alpinismo, del trekking, del parapendio, etc.; • conservazione e valorizzazione delle emergenze storico - ambientali. 5 - Attenzione al territorio ed all’ambiente mediante: • la tutela dei corsi d’acqua principali e delle aree boscate; • la tutela ambientale e paesaggistica delle parti di territorio improduttive e delle emergenze ambientali, compresa la salvaguardia del territorio agricolo; • la salvaguardia e conservazione dei percorsi viari e pedonali; • l’impiego di materiali caratteristici in loco negli interventi di trasformazione; • l’individuazione, conservazione e valorizzazione delle emergenze storico – architettoniche presenti. 29 CAP. 8 CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI FABBISOGNI ABITATIVI DA SODDISFARE CON IL P.R.G.C. Trattandosi di Comune a prevalente caratterizzazione turistica, la valutazione dei fabbisogni abitativi è riferita alle necessità sia della popolazione stanziale (residente) e sia quella turistica. Il fabbisogno abitativo complessivo di Mezzenile risulta pertanto formato principalmente dalle seguenti componenti: - il fabbisogno addizionale (aggiuntivo) costituito dalle nuove abitazioni occorrenti per soddisfare, sopperire in modo contenuto, l’incremento di popolazione e/o dei nuclei famigliari che il Piano prevede possa verificarsi nel periodo della sua validità; - il fabbisogno pregresso costituito dalle nuove abitazioni necessarie per eliminare le situazioni di sovraffollamento e coabitazione riscontrate, nonché per sostituire le abitazioni occupate degradate ed obsolete che risultano irrecuperabili o con gravi carenze igieniche; - il fabbisogno turistico – ricettivo inteso come congrua e giusta quota di nuove abitazioni atte a sopperire la diffusa esigenza di seconde case ed a consolidare la caratteristica componente turistica del comune. Componente turistica che, stanti le previste e confermate indicazioni di rilancio turistico – ricettivo del contermine comune di Ala di Stura, potrà cointeressare e coinvolgere anche il comune di Mezzenile. 8.1 STIMA DEL FABBISOGNO ADDIZIONALE. Le previsioni di incremento demografico sono state individuate su proiezioni decennali utilizzando i tassi di crescita medi annui desunti dalla serie storica degli ultimi 15 anni e riferiti rispettivamente a: popolazione residente, n° famiglie e n° componenti per famiglia, come da tabella 18 riportata. tab. 18 Dati demografici e tassi di crescita. ANNO DATI POP. FAM. COMP. 482 2,47 1971 1.192 490 2,06 1981 1.013 484 2,09 1982 1.011 978 478 2,05 1983 976 469 2,08 1984 961 463 2,07 1985 931 451 2,06 1986 922 451 2,04 1987 913 450 2,03 1988 899 436 2,06 1989 911 438 2,08 1990 914 476 1,92 1991 914 478 1,91 1992 933 484 1,93 1993 922 474 1,94 1994 945 490 1,93 1995 931 488 1,91 1996 - TASSI DI CRESCITA POP. FAM. COMP. 0,9980 0,9674 0,9980 0,9846 0,9688 0,9904 0,9902 0,9847 1,0133 1,0033 1,0000 1,0221 0,9883 1,0249 0,9851 0,9988 0,9876 0,9812 0,9872 0,9741 1,0000 0,9978 0,9690 1,0046 1,0867 1,0042 1,0125 0,9793 1,0337 0,9959 1,0300 0,9981 1,0146 0,9952 0,9952 0,9903 0,9951 1,0148 1,0097 0,9231 0,9948 1,0105 1,0052 0,9948 0,9896 il tasso di crescita medio annuo degli ultimi 15 anni risulta rispettivamente: pop. = 0,9920; fam. = 1,0008; comp. = 0,9974 la media ponderata del tasso di crescita negli ultimi 10 e 5 anni risulta rispettivamente: pop. = 1,01415; fam. = 1,0514; comp. = 0,9682 la media ponderata del tasso di crescita tra i due precedenti risulta rispettivamente: pop. = 1,0031; fam. = 1,0261; comp. = 0,9828 30 tab. 19 Proiezioni demografiche. 1° PROIEZIONE 2° PROIEZIONE ANNO POP. FAM. COMP. POP. FAM. COMP. 931 488 1,91 931 488 1,91 1996 924 483 1,91 934 501 1,88 1997 917 489 1,90 937 514 1,85 1998 910 489 1,90 940 527 1,82 1999 903 490 1,89 943 541 1,79 2000 896 490 1,89 946 555 1,76 2001 889 491 1,88 949 569 1,73 2002 882 491 1,88 952 584 1,70 2003 875 492 1,87 955 599 1,67 2004 868 492 1,87 958 615 1,64 2005 861 493 1,86 961 631 1,61 2006 Come risulta dalla tab. 19 sono state affacciate due proiezioni di incremento – decremento demografico possibili: - la 1° proiezione è ottenuta utilizzando la serie storica dei tassi di crescita verificatesi negli ultimi 15 anni e porta rispettivamente ai seguenti risultati: lieve flessione di 70 unità abitanti residenti, incremento di 5 unità famiglia, una lieve flessione dei componenti – famiglia con valore pari a 1,86; - la 2° proiezione è ottenuta utilizzando, la media ponderata dei tassi di crescita negli ultimi 5 – 10 e 15 anni, comportando i seguenti risultati: incremento di 30 unità abitanti residenti, incremento di 143 unità famiglia ed un valore stazionario di 1,61 componenti / famiglia. Tra le due proiezioni gli elementi significativi che emergono sono: - la popolazione residente nel prossimo decennio è prevista che possa variare entro una forbice di -70 unità e +30 unità e quindi sostanzialmente stabile; - il numero delle famiglie tende ad incrementare tra +5 unità e +143 unità; - il numero dei componenti / famiglia tende sostanzialmente a ridursi. Alla luce di quanto esposto e considerato appare congruo ricondurre la valutazione del fabbisogno abitativo addizionale al solo prevedibile incremento del n° di famiglie residenti pari a circa +40 unità (+8,2% delle attuali fam. residenti) quale fabbisogno da soddisfare. Assegnando ad ognuna un’abitazione con taglio medio di 3,14 vani / abitazione, risultano necessari 126 vani da soddisfare (40x3,14 =126). Valore peraltro giustificato anche dal prevedibile e contenuto incremento della popolazione residente qualora il trend positivo degli ultimi dieci anni dovesse ripetersi nel prossimo decennio. 8.2 STIMA DEL FABBISOGNO PREGRESSO Tralasciando le considerazioni sui casi di coabitazione e/o di sovraffollamento eventualmente presenti in quanto insignificanti e difficilmente giustificabili per il patrimonio occupato, attenzione è stata posta alle carenze igieniche e di degrado fisico quali componenti principali del fabbisogno pregresso. In merito al degrado fisico ed igienico presente si è proceduto ad una stima dei vani occorrenti per sostituire abitazioni altamente degradate, tali da risultare irrecuperabili, ovvero per sostituire quei vani che vanno persi nelle operazioni di risanamento, di ristrutturazione e di quelli necessari per dotare di servizi igienici le abitazioni occupate che risultano sprovviste, il tutto in riferimento alle indagini condotte. Relativamente al degrado fisico, tenuto presente che le abitazioni ad elevata vetustà e pronunciato degrado fisico coinvolgono l’intero parco abitativo ma risultano più presenti per circa il 3 – 4% del 31 patrimonio abitativo, si valutano in circa 129 vani il fabbisogno complessivo necessario per sostituire le abitazioni occupate degradate (parco abitativo esistente = 3.975 vani x 3 – 3,5% = 129 vani). Tenuto conto inoltre che più di 100 abitazioni occupate denunciano evidenti carenze igieniche (n°8 abitazioni risultano prive di alcun servizio igienico e n° 98 abitazioni con servizio esterno), si ritiene congruo valutare in n° 106 vani necessari per eliminare le carenze igieniche riscontrate. Complessivamente il fabbisogno pregresso può essere valutato in 235 vani (129 + 106), pari a circa il 5,9% dell’attuale parco abitativo. 8.3 VALUTAZIONE DEL FABBISOGNO RICETTIVO – TURISTICO E COMPLESSIVO DA SODDISFARE. Data la caratterizzazione prevalentemente turistica presente nel comune (oltre i due terzi dell’intero parco abitativo rappresenta la ricettività turistica), considerata, peraltro, la scarsa presenza alberghiera in atto e la diffusa presenza e domanda di seconda casa per villeggiatura presente, tenuto conto degli auspicabili sviluppi turistici previsti nel vicino comune di Ala, si ritiene di orientare e contenere il nuovo fabbisogno ricettivo entro il 10% circa dell’attuale capacità ricettiva (capacità ricettiva esistente = 2.625 vani x 10% = 263 vani). Si valuta pertanto mediamente in 265 – 270 vani la quota ricettiva turistica che il Piano prevede di soddisfare nel prossimo decennio. Complessivamente i fabbisogni abitativi e ricettivi previsti a soddisfare ammontano a: - fabbisogno addizionale = 126 vani - fabbisogno pregresso = 235 vani - fabbisogno turistico – ricettivo = 265 vani sommano n° 626 - 630 vani, pari al 15,7% dell’attuale parco abitativo utilizzato (3.975 vani). Le potenzialità offerte dal recupero. La presenza di una diffusa aliquota di patrimonio edilizio ancora inutilizzato ed abbandonato rappresenta una significativa potenzialità di offerta per il recupero dello stesso e contemporaneamente di parziale soddisfacimento dei fabbisogni abitativi (stanziali e turistici) precedentemente previsti e valutati da soddisfare. Riferendoci ai risultati delle indagini condotte risulta una volumetria disponibile complessiva da recuperare nel comune pari a circa mc 30.900. Stimare ed auspicare che circa il 70 – 75% di detta volumetria possa essere oggetto di recupero e trasformazione attraverso gli interventi previsti dal Piano, ottenendone circa 240 – 260 vani, significa attribuire al recupero priorità e ruolo strategico nel soddisfacimento dei fabbisogni abitativi e nella rivalutazione del patrimonio esistente, così come delineato negli obiettivi e finalità da perseguire (circa il 40% dei fabbisogni da soddisfare può essere assorbito dal recupero). In base alle considerazioni esposte ne deriva che il nuovo fabbisogno abitativo che il Piano dovrà soddisfare nei prossimi 10 anni attraverso le previsioni di completamento e di nuova edificazione, tenuta presente la parte prevista assorbita dal recupero, può essere contenuto entro 370 – 390 nuovi vani da realizzare ex novo in quanto: fabbisogno complessivo previsto = 630 vani, a dedurre quello potenzialmente soddisfatto attraverso il recupero 240 – 260 vani, restano 370 – 390 vani, pari al 10% circa dell’attuale patrimonio abitativo. 32 CAP. 9 ILLUSTRAZIONE DEL PRGC. 9.1 PRINCIPALI CRITERI ADOTTATI In base agli obiettivi delineati, alle finalità perseguite ed alle principali problematiche presenti sul territorio, l’impianto generale del Piano fa riferimento prevalentemente agli insediamenti ed alle destinazioni d’uso previste, suddividendo il territorio comunale in specifici ambiti di intervento urbanistico, delimitati o ridefiniti in base a problemi intrinsechi di ciascuno e del tipo di intervento richiesto o previsto per conseguire gli obiettivi fissati e stabilire modalità e forme di intervento e di assetto indicate. Si delinea così una suddivisione che raggruppa gli ambiti individuati secondo due principali livelli di trasformabilità urbanistica previsti, più o meno rilevanti: - ad un primo livello fanno parte quelle aree, prevalentemente di nuova previsione, sulle quali si intendono avviare processi di trasformazione significativi (le aree di nuovo insediamento residenziale, le nuove aree di adeguamento dei servizi pubblici e le aree di nuovo insediamento turistico – ricettivo e produttive); - al secondo livello fanno parte le aree consolidate in atto, la cui riqualificazione ed il cui miglioramento qualitativo dovrà avvenire mediante un complesso di interventi di rilevanza meno significativa e di bassa trasformazione, pur controllati e guidati (le aree di recupero e di riqualificazione dei vecchi nuclei, le aree compromesse ormai consolidate, il territorio agricolo e le aree di tutela e salvaguardia). L’impianto generale del Piano ha percorso i seguenti criteri guida: - massima considerazione di tutti gli insediamenti in atto, con particolare attenzione alle parti abbandonate e previste recuperate; - diffusa salvaguardia del territorio e tutela delle aree, con particolare riguardo alla situazione idrogeologica e dell’idoneità o meno alla trasformazione urbanistica, risultante dallo specifico studio condotto; - massimo utilizzo delle infrastrutture tecniche esistenti o previste (acquedotto, fognature, strade, etc.); - contenuta ed attenta integrazione delle nuove aree di insediamento previste con i vecchi nuclei esistenti e gli insediamenti in atto; - recupero all’uso pubblico dell’antico borgo-castello Francesetti quale elemento significativo di riqualificazione del concentrico principale. Per gli insediamenti residenziali ne è derivata la necessità di riconfermare e riqualificare, con il recupero, tutti i principali vecchi nuclei insediati (Catelli – Villa Superiore – Villa Forneri – Villa Inferiore – Murasse – Pugnetto) nonché di rivalutare e considerare le località minori (Goletto – Spinetta – Lasetta – Cornalé – Villa – Monti - Rangiroldo) anche in funzione di un incremento dell’attuale capacità insediativa. In parallelo di completare ed integrare, nell’ambito delle aree ormai consolidate, gli abitati esistenti più recenti con nuove e contenute aree di nuovo insediamento e di completamento, in relazione ai fabbisogni da soddisfare ed agli incrementi previsti (vedasi in misura più significativa il concentrico ed in misura più marginale le località di Murasse; Pugnetto Ru; Bogliano; Monti – Villa). Relativamente ai servizi pubblici, partendo dalle disponibilità in atto, si è operato nell’ottica di potenziare al massimo le preesistenze con nuove integrazioni, al fine di creare un polo di gravitazione principale nel capoluogo e dotare ogni centro abitato di aree in misura adeguata ai fabbisogni di prima necessità (parcheggi ed in parte aree giochi – verde), distribuire in modo diffuso 33 ed articolato sul territorio la presenza degli stessi anche quali centri attrattori, particolarmente in funzione del flusso turistico. Per quanto riguarda le nuove aree turistico – ricettive e produttive artigiano – commerciali si è operato prevalentemente nel consolidamento dei limitati insediamenti in atto, accompagnati dall’integrazione e complementarietà delle ridotte nuove indicazioni in funzione dello sviluppo delle varie attività ed impianti previsti. 9.2 ZONIZZAZIONE OPERATA A - Aree a centro storico - CS. Il Piano individua e classifica a “Centro Storico”, con lievi rettifiche al perimetro vigente di cui ex art.81 LR 56/77, le parti dei vecchi agglomerati di più antico insediamento, aventi caratteri storico e di tipica architettura montana, che nel tempo non hanno subito sostanziali mutamenti dell’originario tessuto urbanistico – insediativo. Esse riguardano i nuclei di Villa Forneri e Villa Inferiore: hanno una estensione di circa mq 18.020, una consistenza volumetrica di mc 35.690. Il Piano prevede il recupero di volumetria abbandonata o non più utilizzata pari a mc 3.240 e n° 36 vani recuperati, anche con mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità insediativa pari a 32 abitanti insediabili. Le tavole di progetto P4 al 500 graduano puntualmente gli interventi previsti sui singoli immobili sino alla ristrutturazione edilizia e, unitamente alle norme, individuano quelli più complessi da assoggettare a P.d.r., le aree libere sono previste inedificabili. E’ previsto il recupero di aree a servizi pubblici interne, anche quali aree di riqualificazione urbana con particolare attenzione rivolta al recupero e riqualificazione dell’antico “borgo . castello Francesetti “. B - Aree a Centro Ambientale - CA. Il Piano individua e classifica a “Centri Ambientali”, gli antichi agglomerati di vecchio impianto aventi caratteri storico – ambientali da conservare in quanto hanno mantenuto inalterato l’originario impianto insediativo pur mutandone la funzione. Essi riguardano i nuclei di Catelli, Villa Superiore, Rangiroldo, parte del nucleo di Murasse e parte del nucleo di Pugnetto: hanno una estensione di circa mq 60.184 ed una consistenza volumetrica di mc 78.140. Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetria non più utilizzata pari a mc 8.440 circa ed a n° 91 vani, anche con mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità insediativa pari a 81 abitanti insediabili. Anche per queste aree le tavole di progetto P4 al 500 graduano puntualmente gli interventi previsti sui singoli fabbricati sino alla ristrutturazione edilizia e, unitamente alle norme, individuano quelli assoggettati a P.d.r.; le aree libere sono previste inedificabili. C - Aree a Centri Abitati principali - RA. Il Piano individua e classifica a “Centri Abitati” le aree insediative a carattere prevalentemente residenziale e di residuali attività agricole in atto aventi caratteri tipologici prevalentemente di vecchio impianto. Riguardano l’intero abitato di Bogliano, la restante parte dell’abitato di Pugnetto – Ru, l’abitato di Monti: hanno un’estensione complessiva di circa 70.278 mq ed una consistenza volumetrica pari a mc 52.508. Gli interventi previsti su dette aree tendono prevalentemente al recupero e consolidamento delle preesistenze edificate con limitati ampliamenti migliorativi di tipo igienico – funzionali; le aree libere interne sono previste inedificabili per nuovi insediamenti residenziali. Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetrie non più utilizzate pari a mc 5.236 circa ed a n° 55 vani, anche con mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità insediativa pari a 53 abitanti insediabili. 34 D - I nuclei minori a carattere sparso - RB. Sono individuati e classificati come “Nuclei minori” le aree insediative residenziali o di residuali attività agricole, caratterizzate da una presenza sparsa sul territorio e con caratteri tipologici prevalentemente di vecchio impianto da confermare. Riguardano il nucleo di Lasetta, del Cornalé, di Goletto e Spinetta, il nucleo di Villa verso Monti: hanno una estensione complessiva di circa mq 21.445 ed una consistenza volumetrica pari a mc 21.910. Anche per queste aree gli interventi previsti dal Piano tendono principalmente al recupero e consolidamento delle preesistenze, con limitati ampliamenti migliorativi di tipo igienico – funzionale. Il Piano prevede il recupero alla residenza di volumetria non più utilizzata pari a mc 2.739 ed a n° 27 vani recuperati, anche con il mutamento di destinazione d’uso ed aumento della capacità insediativa pari a 24 abitanti insediabili; le aree libere interne sono previste inedificabili ai fini residenziali. E - Aree residenziali consolidate e di completamento - RC. Sono individuate e classificate come “Aree residenziali consolidate e di completamento” gli insediamenti residenziali ormai consolidati e saturi, marginali ed esterni ai nuclei di vecchio impianto, rappresentanti l’espansione verificatasi, il cui tessuto edilizio, abbastanza omogeneo, è caratterizzato da edifici di più recente insediamento. Interessano prevalentemente il concentrico – capoluogo ed in misura più marginale la restante parte dell’abitato di Murasse. Tali aree sono state delimitate nell’ambito delle perimetrazioni degli abitati esistenti, includendovi aree marginali e di frangia edificate ed alcuni lotti interstiziali liberi previsti a completamento, atti a soddisfare parte dei fabbisogni abitativi fatti propri dal Piano in ottemperanza ai criteri ed agli obiettivi enunciati. Hanno una estensione complessiva pari a mq 189.066, di cui mq 8.930 circa inedificati liberi per nuovi insediamenti a completamento, una consistenza volumetrica pari a mc 140.814 dei quali mc 8.607 derivanti dalla nuova edificazione a completamento ancora possibile e dall’esaurimento delle residuali capacità edificatorie. Complessivamente una capacità insediativa pari a 95 nuovi vani ed a 92 abitanti insediabili. Il Piano definisce per ogni area consolidata di completamento le pertinenti densità fondiarie da osservare e detta specifici parametri urbanistico – edilizi ai quali dovranno uniformarsi gli interventi previsti. Sono inoltre salvaguardati gli interventi migliorativi di limitata entità sul patrimonio esistente. F - Aree residenziali di nuovo insediamento previste –NR. Sono le aree inedificate e più idonee che il Piano prevede edificabili ai fini residenziali e di servizi pubblici per soddisfare i nuovi fabbisogni determinati, a naturale completamento e cucitura degli attuali insediamenti. Hanno una estensione territoriale complessiva pari a mq 36.165 e prevedono una volumetria realizzabile minima di mc 16.915e massima di mc 21.433; complessivamente una capacità insediativa minima pari a 187 nuovi vani e 175 abitanti insediabili, massima pari a 238 nuovi vani e 225 abitanti insediabili. Massima attenzione è stata posta alla loro individuazione e localizzazione in osservanza agli enunciati di Piano e per ognuna il P.R.G.C. definisce specifici parametri urbanistico – edilizi da garantire oltre a particolari prescrizioni operative da attuare, evidenziando quelle previste assoggettate a strumento esecutivo o concessione convenzionata. G - Area mista (residenziale – produttiva artigiano – commerciale) - AM. Il Piano individua e classifica “Area Mista” la contenuta area prevista destinata alle attività produttive di tipo artigianale e commerciale, confermando le ridotte presenze residenziali e gli impianti in atto ed integrandole con alcune aree marginali di completamento e di nuovo insediamento, atte a soddisfare le necessità locali. 35 Complessivamente l’area ha un’estensione pari a circa mq 19.140 dai quali mq 10.900 circa liberi per nuovi insediamenti e con mq 1.600 previsti a servizi. Le specifiche norme di Piano disciplinano ampiamente gli interventi previsti. H - Il territorio agricolo. Il Piano ripartisce il territorio agricolo a sottoclassi di aree in considerazione dei principali caratteri presenti e delle prevalenti utilizzazioni in atto o previste e più precisamente: - Aree agricole a seminativo e prato Ags – occupano prevalentemente la parte di fondovalle del territorio e sono le aree produttive ove maggiormente viene esercitata l’attività agricola e confermate dal Piano a detta attività; hanno una estensione di circa 181,10 Ha, pari al 6,2% del territorio comunale; - Aree agricole a pascolo – alpeggi Agp – dislocate prevalentemente sul versante di nord – ovest (Cialognano – Belvedere – testa della Cialma – alpe Conte, Nuviant, Pugin, Saulera) ed in quello a sud verso Viù (Monti – Rangiroldo – alpe Bianca – colle della Dieta), sono le aree produttive ai fini agricoli per l’attività agro – pastorale dei principali alpeggi in atto nel comune, previste confermate e potenziate da Piano, hanno una estensione di circa 709,95 Ha, pari al 24,5% del territorio comunale; - Aree agricole boscate Agb – occupano indifferentemente i principali versanti del territorio e sono caratterizzate dalla diffusa presenza di numerose essenze arboree che il Piano intende conservare e tutelare quale patrimonio naturale locale in senso lato, raggiungono una estensione di 1.122,37 Ha, pari al 38,7% del territorio comunale; - Aree di salvaguardia ambientale Asa – sono aree agricole a seminativo – prato dislocate nel fondovalle e lungo le aste fluviali, caratterizzate da una prevalente pericolosità idrogeologica che il Piano intende preservare e salvaguardare da ulteriori trasformazioni, conservandole allo status quo ed esercitando una attenta azione di tutela, hanno una estensione di circa 37,05 Ha, pari al 1,3% del territorio comunale; - Aree inedificabili AI – dislocate prevalentemente alle quote più elevate del territorio comunale, in buona parte improduttive e con caratteristiche idrogeomorfologiche negative, rappresentano una risorsa naturale ed ambientale da conservare e salvaguardare attraverso l’inedificabilità, ma da rivalutare ai fini turistici e di tempo libero; raggiungono una estensione di circa 777,60 Ha, pari al 26,8% del territorio comunale. I - Le aree turistiche - AT. Il Piano, nell’ottica di favorire ed offrire forme diversificate di ricettività dei flussi turistici, prevede e classifica “area turistica” un’area individuata a camping in località Monti. L’area ha un’estensione complessiva pari a 5.514 mq, dei quali 1.050 mq previsti a servizi dell’attività insediabile. L - Le aree a verde privato - Vp. Sono le aree residuali, prevalentemente agricole, interne o ai bordi degli insediamenti e che per naturale presenza ambientale da conservare o per complessivo complemento e completamento degli abitati il Piano individua e prevede di salvaguardare quale elemento qualificante. Hanno un’estensione complessiva pari a circa 71.201 mq. L’assetto generale e complessivo proposto non stravolge la realtà insediativa ed ambientale, pone attenzione alle problematiche presenti e previene usi impropri e/o idonei del territorio comunale. A fronte di una contenuta consistenza degli insediamenti previsti (2% dell’intero territorio), è presente una diffusa tutela e salvaguardia del territorio (2/3 del complessivo). 36 9.3 L’IMPIANTO NORMATIVO Il corpo normativo redatto, pur nella complessità delle varie tematiche, vuole essere un agile strumento di disciplina del territorio, delle trasformazioni ammissibili o necessarie e di gestione amministrativa. Rinvia più opportunamente al Regolamento Edilizio le norme di regolamentazione edilizia, di polizia urbana, di regolamento del decoro urbano e dell’ornato. Le nuove norme di attuazione formulate possono essere raggruppate secondo tre ambiti principali di riferimento: a) – norme di definizione – sono intese a dettare un vocabolario comune con cui definire, in modo chiaro, gli oggetti delle trasformazioni. A tale materia fanno riferimento la parte III (parametri urbanistici ed edilizi e definizioni), la parte IV (destinazioni d’uso) e parte V (tipi di intervento); b) – norme di finalità – stabiliscono particolari misure e disposizioni da assumere per garantire il raggiungimento di obiettivi più generali. Esse fanno capo alla parte VI (vincoli e disposizioni particolari), alla parte VIII (norme di tutela) ed alle prescrizioni specifiche di carattere tipologiche – ambientale. c) – norme di obiettivo – definiscono le modalità di partecipazione di ogni singola e particolare area al progetto di Piano e gli obiettivi specifici da raggiungere; unitamente alle schede normative allegate definiscono le operazioni di trasformazione possibili e necessarie. Rientra in questo gruppo la parte VII (aree normative e modalità di intervento); Il quadro normativo così delineato non vuole essere esaustivo ed omnicomprensivo ma rappresenta un primo e fondamentale approccio per una corretta attuazione e gestione del Piano. Nel tentativo di poter usufruire di un testo base uniforme anche per le altre realtà comunali locali si è cercato di formulare norme di finalità e di comportamento simili, per meglio omogenizzare le tematiche, senza trascurare le peculiarità locali. Anche il coordinamento con gli aspetti derivanti da studi specifici collegati al Piano (prescrizioni idrogeologiche) sono espressamente richiamati e salvaguardati. Il P.R.G.C. rappresenta quindi il quadro ordinativo e direttore degli usi e delle trasformazioni sul territorio, punto di unione tra bisogni anche particolari della collettività locale con le esigenze collettive, insieme di regole cui ciascun operatore è chiamato ad uniformare i propri comportamenti, da un insieme di risorse disponibili, pubbliche e private, che possono essere indirizzate all’attuazione del Piano. 9.4 IL PATRIMONIO STORICO – ARTISTICO E LE EMERGENZE PAESISTICO – AMBIENTALI Il P.R.G.C. prevede interventi finalizzati alla conservazione, valorizzazione e tutela delle seguenti preesistenze architettoniche aventi peculiarità storico – artistiche: - la chiesa parrocchiale nel concentrico; - le chiesette – cappelle di Villa Superiore, S.Rocco, Murasse, Bogliano, Lasetta, Villa, Monti, Rangiroldo e Pugnetto; - le cappelle isolate della Consolata, S. Giuseppe, Cialmetta, Cappella del Giardino; - la villa “Francesetti” nel concentrico unitamente ai fabbricati adiacenti costituenti l’omonimo borgo antico; - il ponte in pietra sul rio Saulera in prossimità di S.Giuseppe; - le “fucine”. Altri interventi di salvaguardia con previsione di area a protezione ambientale sono previsti nei confronti delle più significative emergenze ambientali – naturalistiche presenti sul territorio comunale, quali: 37 - le aste fluviali della Stura e dei rii Saulera ed Uia; le grotte di Pugnetto; il lago Pane ed altri laghetti minori; il territorio posto a quota superiore ai mt 1.600; la palestra di roccia alla destra della Stura; i punti panoramici indicati. Attenzione particolare infine è rivolta alla conservazione e valorizzazione dei manufatti significativi censiti e segnalati dal Piano quali meridiane, dipinti, piloni votivi, portali, monumenti e fontane. 38 CAP. 10 LA CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO La valutazione della capacità insediativa residenziale teorica di Piano (riferm. art.20 LR. 56/77) viene eseguita secondo il criterio “analitico” tenuto conto della disponibilità di dati forniti dall’indagine condotta sul patrimonio edilizio esistente. Indagine che ha permesso la suddivisione in ambiti omogenei degli insediamenti ed ha fornito per ciascuna area normativa specifici parametri (superficie, volumetria utilizzata e non, densità, indici volumetrici, n° di vani utilizzati, n° abitanti insediati (riferim. cap. 5). Partendo da questi elementi e considerando le specifiche indicazioni progettuali e di trasformazione previste dal P.R.G.C. per ogni area normativa individuata e classificata è stato possibile ricavare gli incrementi derivanti e quindi la conseguente capacità insediativa teorica, sinteticamente di seguito illustrata. 1) Aree a Centro Storico. Constatato che esiste una aliquota non trascurabile di volumetria esistente possibile a recuperare (3.240 mc.) e riferita a fabbricati abbandonati o ex rurali non più utilizzati per i quali il Piano ne auspica il recupero ai fini abitativi anche con il mutamento di destinazione d’uso. Considerato ormai consolidato il numero dei vani occupati esistenti sia stanziali e sia stagionali pari a 369 unità ed il numero degli abitanti insediati pari a 336 unità, la capacità insediativa complessiva sarà data da quella esistente incrementata da quella derivante dal previsto recupero indicato, tenuto conto degli indici volumetrici assunti dal Piano per tali aree (90 mc./ vano e 100 mc./ abitante) e precisamente: - vani esistenti = 369 + vani previsti recuperabili = 36, sommano 405 vani; - abitanti esistenti = 336 + abitanti insediabili nel recupero = 32, sommano 368 abitanti. 2) Aree a Centro Ambientale. Analogamente a quanto esposto per le aree a Centro Storico e delle finalità perseguite, constatata l’aliquota di volumetria prevista a recuperare pari a 8.440 mc. di fabbricati abbandonati o ex rurali non più utilizzati e previsti recuperati alla residenza dal Piano, considerati ormai consolidati il numero dei vani occupati esistenti pari a 759 unità ed il numero degli abitanti insediati pari a 680 unità, la capacità insediativa complessiva sarà data da quella in atto incrementata da quella derivante dal previsto recupero, tenuto conto degli indici volumetrici assunti dal Piano per tali aree (90 mc./ vano e 100 mc./ abitante) e precisamente: - vani esistenti = 759 + vani recuperabili = 91, sommano 850 vani; - abitanti esistenti = 680 + abitanti insediabili nel recupero = 81 sommano, 761 abitanti. 3) Centri Abitati e Nuclei minori sparsi. Anche per queste aree ove il P.R.G.C. non prevede sostanziali trasformazioni dell’esistente salvo il recupero alla residenza di volumetrie esistenti altrimenti destinate, considerati consolidati i vani occupati esistenti pari a 705 (512+193) unità e gli abitanti insediati pari a 658 (483+175) unità, tenuto conto della quota di volumetria esistente prevista a recuperare pari a mc 7.975 (5.236+2.739), la corrispondente capacità insediativa complessiva sarà data da quella in atto incrementata da quella derivante dal previsto recupero e rapportata agli indici volumetrici assunti dal Piano per tali aree (95 mc./ vano e 100 mc./ abitante per le aree RA – 100 mc./ vano e 110 mc./ abitante per le aree RB)) e più precisamente: - vani esistenti = 705 + vani recuperabili = 82 (55+27), sommano 787 vani; - abitanti esistenti = 658 + abitanti insediabili nel recupero = 77(53+24), sommano 735 abitanti. 39 4) Aree consolidate di completamento. Per queste aree è stato considerato consolidato il numero dei vani esistenti occupati (stanziali e stagionali) pari a 1.492 unità ed il numero degli abitanti ivi insediati pari a 1.386 unità. Inoltre, tenuto conto delle specifiche indicazioni di Piano in esse contenute, si sono valutati: - i possibili incrementi dovuti dal completamento delle ridotte aree libere interstiziali interne (circa 8.930 mq.) secondo le densità di zona fissate; - i potenziali incrementi derivanti dalla ridotta saturazione delle aree già edificate, ma con residuali capacità edificatorie per raggiungere le densità di zona previste, se significative, trascurando quelli di entità insignificante (minori di mc 150). Complessivamente risulta un incremento volumetrico di mc 8.607 dovuti al completamento ed alla saturazione residuale. La capacità insediativa complessiva per queste aree sarà pertanto data da quella esistente incrementata da quella derivante dalle indicazioni precedenti, tenuti presenti gli indici volumetrici assunti (90 mc/ vano e 95 mc/ abitante), e più precisamente: - vani esistenti = 1.492 + vani previsti = 95, sommano 1.587 vani; - abitanti esistenti = 1.386 + abitanti previsti insediabili = 92, sommano 1.478 abitanti. 5) Aree di Nuovo Insediamento residenziale. Per le aree di nuovo insediamento residenziale previste, la relativa capacità insediativa è data dalle specifiche previsioni insediative previste nel P.R.G.C. per ciascuna area indicata, come risulta dalle singole schede di intervento allegate e complessivamente: - volumetria realizzabile = min. mc 16.915, max. mc 21.433; - vani previsti insediabili = min. n° 187, max. n° 238; - abitanti previsti insediabili = min. n° 177, max. n° 225. 6) Aree agricole. Tralasciando le potenzialità insediative derivanti dai possibili nuovi insediamenti agricoli propri, in quanto pur auspicabili, risultano di entità poco significativa e trascurabile, tenuto conto della diffusa azione di tutela e salvaguardia del territorio agricolo, il Piano considera consolidata la situazione in atto pari a 611 vani occupati e 543 abitanti insediati. Per la valutazione della capacità insediativa teorica nelle aree agricole ci si è riferiti pertanto esclusivamente alle potenzialità insediative derivanti dal recupero previste e valutate dal Piano pari a 3.075 mc complessivi, riconducibili a + 32 vani recuperabili e a + 28 abitanti insediabili (in base agli indici volumetrici assunti pari a 95 mc/ vano e 110 mc/ abitante), per cui risulta: - vani esistenti = 611 + vani previsti a recuperare = 32, sommano 643 vani; - abitanti esistenti = 543 + abitanti insediabili nel recupero = 28, sommano 571 abitanti. 7) Altre aree diverse. Per tutte le altre aree individuate dalla Piano (area turistica a camping, area mista, aree a servizi, a verde privato) non si prevedono incrementi dell’attuale capacità insediativa in atto, stanti le rispettive indicazioni di intervento previste, salvo l’area camping, e pertanto si conferma l’esistente e complessiva capacità insediativa pari a: - vani esistenti = 39 (14+25); - abitanti esistenti = 27 (12+15). Per la nuova area a camping indicata dal P.R.G.C. si valuta in circa 110 unità abitanti la pertinente capacità insediativa aggiuntiva, oltre alla riconferma delle attuali attrezzature alberghiere ed extra – alberghiere presenti (68 vani e 110 posti letto). La somma dei risultati di cui ai precedenti punti 1-7 e tenuto presente quanto già descritto al cap. 9, fornisce la capacità insediativa residenziale teorica complessiva del PRGC., pari rispettivamente a 4.566 unità minima e 4.617 unità massima di vani ed a 4.315 unità minima e 4.365 unità massima di abitanti, come risulta dal seguente riepilogo generale e di raffronto: 40 Riepilogo capacità insediativa. vani 1 405 2 850 3 787 4 1.587 abitanti 368 761 735 1.478 5 min. 187 max. 238 min. 177 max. 225 6 643 7 39 in alberghi ed altro 68 571 27 110 + (90)* TOTALI min. 4.566 max. 4.617 min. 4.315 max. 4.365 Risultati indagine ante Piano + indicazioni P.R.G.C.: raffronto. vani stagionali vani occupati vani in alberghi ed altro totale vani indagine vani previsti in P.R.G.C. sommano 2.557 1.418 68 4.043 min.523 – max.574 min.4.566 – max.4.617 2.712 abitanti stagionali 918 abitanti residenti 110 abit. in alberghi ed altro 3.740 tot. abit. indagine min.485 – max.535 abit. previsti in P.R.G.C. min.4.225 – max.4.275 sommano (+90)* min. 4.315 – max. 4.365 * incremento dovuto alla capacità insediativa dell’area turistico – ricettiva a camping prevista. Gli incrementi dei vani e degli abitanti complessivamente considerati dal P.R.G.C.sono da ritenersi congrui ed in linea con gli obiettivi e le finalità perseguite, con i criteri adottati al cap.8 e con le indicazioni del piano territoriale regionale e provinciale, in quanto: a) gli incrementi dovuti alle sole nuove previsioni insediative complessivamente considerate risultano inferiori al 10% di incremento dell’esistente parco abitativo e dell’attuale popolazione insediata; b) il ruolo significativo assegnato al recupero dal Piano nelle previsioni insediative (oltre un terzo del complessivo sono assorbite dal recupero e valutate ai fini insediativi); non deve risultare penalizzante, bensì qualificante; c) le nuove previsioni si limitano ad un generale consolidamento degli abitati attuali, caratterizzandosi quali completamenti a saturazione e cucitura dell’esistente. Quanto sopra descritto trova riscontro e giustificazione nelle allegate tabelle riassuntive, negli elaborati progettuali allegati, oltreché nelle considerazioni svolte nella presente relazione. Va peraltro sottolineato come il lieve scarto riscontrabile tra i dati assunti per le considerazioni svolte e i dati censuari aggiornati al 2001 non modificano sostanzialmente il senso ed il riscontro delle medesime. 41 MEZZENILE – Tabella riassuntiva dati di PRGC. zona di PRGC. CS1 SUPER. INDICE INDICE FONDIARIA FONDIARIO VOLUMETRICO della zona libera esist. mq. mq. mc/mq mc/mq 8.350 - 1,71 esist. VOLUMETRIA in mc. mc. prog /vano /abit. 90 100 esist. in prog. VANI tot. ABITANTI esist. in prog. esist. in prog. tot. mc. mc. mc. n° n° n° n° n° 14.250 (+1.680) 15.930 167 19 149 17 166 CS2 9.670 - 1,88 esist. 90 100 18.200 (+1.560) 19.760 202 17 187 15 202 TOT. CS 18.020 - 1,72 - 90 100 32.450 (+3.240) 35.690 369 36 336 32 368 CA1 11.700 - 1,26 esist. 90 100 14.800 (+1.640) 16.440 165 18 140 16 156 CA2 15.450 - 1,09 esist. 90 100 16.850 (+2.240) 19.090 189 25 172 22 194 CA3 13.140 - 0,85 esist. 90 100 11.200 (+1.760) 12.960 118 20 106 18 124 CA4 13.294 - 1,24 esist. 90 100 18.400 (+1.640) 20.040 192 15 172 13 185 CA5 6.600 - 1,28 esist. 90 100 8.450 (+1.160) 9.610 95 13 90 12 102 TOT.CA 60.184 - 1,13 - 90 100 69.700 (+8.440) 78.140 759 91 680 81 761 RA1 14.585 - 0,75 esist. 95 100 10.939 (+1.395) 12.334 122 15 116 14 130 RA2 8.160 - 1,33 esist. 95 100 10.900 (+1.080) 11.980 130 11 122 11 133 RA3 17.850 - 0,81 esist. 95 100 14.450 (+1.160) 15.610 149 12 138 12 150 RA4 29.683 - 0,37 esist. 95 100 10.983 (+1.601) 12.584 111 17 107 16 123 TOT.RA 70.278 - - - 95 100 47.272 (+5.236) 52.508 512 55 483 53 536 RB1 4.000 - 0,96 esist. 100 110 3.850 (+680) 4.530 45 7 41 6 47 RB2 2.850 - 1,05 esist. 100 110 3.000 (+600) 3.600 28 6 25 5 30 RB3 11.535 - 0,6 esist. 100 110 6.921 (+819) 7.740 68 8 55 7 62 RB4 3.070 - 1,76 esist. 100 110 5.400 (+640) 6.040 52 6 54 6 60 TOT.RB 21.455 - 0,89 - 100 110 19.171 (+2.739) 21.910 193 27 175 24 199 RC1 57.405 4.730 0,82 0,8 90 95 43.400 4.254 47.654 478 47 454 45 499 56.872 624 22 578 21 599 (3.784+470) 74.142 RC2 1.690 0,77 0,8 90 95 54.900 1.972 (1.352+620) RC3 30.070 2.510 0,88 0,8 90 95 24.300 (+2.008) 26.308 270 22 244 21 265 RC4 27.449 - 0,35 0,4 90 95 9.607 (+373) 9.980 120 4 110 5 115 TOT.RC 189.066 8.930 - - 90 95 132.207 (+8.607) 140.814 1.492 95 1.386 92 1.478 TOT.PARZ 359.003 8.930 - - - - 300.800 28.262 329.062 3.325 304 3.060 282 3.342 TOT. NR 36.165 36.165 - vedi 90 95 - min.16.915 min.16.968 - min.187 - max.21.433 max.21.507 (8.607+19.655) schede TOT.PARZ 395.168 54.755 - - - - 300.800 min.45.177 min.345.395 max.49.695 max.349.934 max.238 3.325 min.491 3.060 max.542 min.175 min.175 max.225 max.225 min.457 min.3.517 max.507 max.3.567 TOT.AM 19.140 10.900 - - - - 2.000 - 2.000 14 - 12 - 12 TOT.AT 8.100 7.050 - - - - - - - - - - 90 90 TOT.VP 71.201 - - - - - - - - - - - - - tot.terr.agri. - - - - 95 110 58.400 (+3.075) 61.475 611 32 543 28 571 tot.servizio - - - - - - 4.500 - 4.500 25 - 15 - 15 TOT.GEN. - - - - - - 365.700 min.48.252 min.413.345 3975 min.523 3630 min.575 min.4.205 max.52.770 max.417.884 * max.574 * max.625 max.4.255 NOTE ALLA TABELLA: • • (….) = quota di volumetria esistente riferita al recupero; per tutte le aree CS-CA-RA-RB- Agricole, i dati di progetto sono riferiti esclusivamente al recupero ed ammontano complessivamente - vani (36+91+55+27+32) = 241 vani - abitanti (32+81+53+24+28) = 218 abitanti 42 per le aree RC la volumetria in progetto (e conseguentemente i vani e gli abitanti) tiene conto degli incrementi dovuti ai lotti interstiziali liberi e di quelli già edificati con ancora residuali incrementi volumetrici significativi (> di 150 mc.); • ai dati complessivi di vani ed abitanti riportati nel totale generale occorre aggiungere quelli riferiti alle attrezzature alberghiere ed extra-alberghiere (68 vani e 110 posti letto) esistenti, per cui il totale complessivo degli abitanti, coincidente con la capacità insediativa, risulta (4.255+110) = 4.365 abitanti. • Scheda riassuntiva aree di nuovo insediamento residenziale previste dal P.R.G.C. area di P.R.G.C. SUPERF. AREA FOND. INDICE DI DENSITA’ VOLUM. PREVISTA INDICI VOLUM. VANI PREV. ABITANTI PREV. AREA A SERVIZI PREV. AREA A SERV. COINVOLTA TERR. FOND. TERR. mc/vano mc/ab. NR 1 1.795 - 0,7 1.256 90 95 14 13 540 in S28 - NR 2 4.395 - min. 0,50 min.2.197 90 95 min.24 min.23 600 in S27 3.000 max. 0,70 max.3.076 max.34 max.32 NR 3 2.920 - min. 0,50 min.1.460 90 95 max. 0,70 max.2.044 NR 5 2.235 NR 6 2.930 NR 7 5.565 NR 8 6.695 NR 10 - 3.150 NR 11 1.415 - NR 12 - 2.165 min. 0,50 min. 0,50 min.1.118 max. 0,70 max.1.564 min. 0,50 min.1.465 max. 0,60 max.1.758 min. 0,40 min.2.226 max. 0,60 max.3.339 min. 0,30 min.2.008 max. 0,40 max.2.678 90 90 90 95 95 95 95 min.15 max.22 420 in S3 parte 1.947 max.23 min.12 min.12 385 in S30 1.487 max.17 max.16 375 977 575 3.710 2.230 min.16 min.15 max.20 max.19 min.25 min.23 max.37 max.35 min.22 min.21 max.30 max.28 1.450 in S11 parte 0,6 1.890 90 95 21 20 630 in S42 - - min.707 90 95 min.8 min.7 - 473 max.9 max.9 min. 0,50 min.1.083 90 95 min.12 min.11 275 720 max. 0,60 max.1.299 max.14 max.14 max. 0,60 - 90 min.16 max.849 NR 13 1.150 - 0,7 - 805 90 95 9 8 - - NR 16 1.750 - min. 0,40 - min.700 90 95 min.8 min.7 - 583 max.10 max.9 TOT. 4.315 31.850 - min.16.915 90 95 min.187 min.175 5.250 15.127 max.238 max.225 max. 0,50 - max.875 max.21.433 43 CAP. 11 GLI STANDARD URBANISTICI La P.R.G.C. dimensiona le aree a servizi pubblici e di uso pubblico di cui all’art. 21 LR.56/77 in riferimento alla capacità insediativa teorica complessivamente prevista. In riferimento al cap. precedente la capacità insediativa prevista ammonta ad un minimo di 4.315 abitanti ed a un massimo di 4.365 abitanti. Assumendo quest’ultimo dato come valore complessivo di riferimento, occorre precisare che una parte dell’incremento previsto (min.+ 575 abit. – max.+ 625 abit.) possa incrementare la popolazione residente e la restante parte quella turistica, in particolare: - la popolazione residente é prevista sostanzialmente stazionaria e/o incrementabile con un’oscillazione di circa 90-100 unità abitante, pari al 10% circa, passando dalle attuali 920 unità alla 1.010 unità previste; - la popolazione turistica media annua è prevista incrementata conseguentemente per differenza, passando dalle attuali 2.822 unità alle 3.358 unità previste. Pertanto, ai sensi del citato art. 21, le aree a standard urbanistici regolamentari richieste risultano: - 10 mq/ab. di aree per l’istruzione ed attrezzature di interesse comune riferiti alla popolazione residente prevista (1.010 abitanti ) per un totale di (1.010x10) = mq 10.100; - 22,5 mq/ab. di aree per verde – gioco – sport e parcheggi pubblici riferiti alla somma della popolazione residente prevista e di quella turistica media annua prevista (4.426 abitanti, coincidente con la capacità insediativa) per un totale di (4.365x22,5) = mq 98.212,5; sommano complessivamente mq 108.312,50 regolamentari richiesti. Il Piano prevede una dotazione di aree a servizi pubblici per complessivi mq 124.045, dei quali mq 81.754 previsti ex novo in progetto, per cui risulta soddisfatta la quantità regolamentare richiesta. Le ridotte carenze di aree a verde – gioco – sport riscontrabili sono comunque sopperite dall’ampia disponibilità prevista di altri tipi di attrezzature (interesse comune e parcheggi), dovendosi riferire principalmente alla globalità e complementarietà degli standard e non solo alle singole e specifiche attrezzature. In tal senso rientra anche la ripartizione operata nella tabella allegata tra le diverse attrezzature di ogni singola area a servizi prevista: essa rappresenta una indicazione possibile ed ottimale, ma non esclude che in fase esecutiva si operi una diversa ripartizione o previsione di attrezzatura per meglio soddisfare le necessità. Da rimarcare comunque il significativo sforzo intrapreso per colmare le carenze in atto. Va inoltre sottolineato come la diffusa e consistente rete di sentieri, sentieri – natura e percorsi escursionistici presenti sul territorio comunale (oltre 35 km di sviluppo), concorrono anche loro al soddisfacimento di aree per lo svago ed il tempo libero all’uopo destinate, anche se non espressamente considerate nella quantificazione degli standard di Piano: di fatto rappresentano una ulteriore disponibilità potenziale di aree pari a circa mq 18.000. Le indicazioni di nuove aree previste e/o il potenziamento di quelle già esistenti sono orientate ad una miglior equilibrio qualitativo ed una diffusa distribuzione quantitativa sul territorio di servizi in atto o previsti, nel rispetto dell’impianto generale di Piano e dei caratteri specifici della realtà locale. L’ampia disponibilità di aree a parcheggio previste trova giustificazione con il ruolo di attrazione turistica e di tempo libero che il comune intende mantenere e perseguire. 44 Significative e qualificanti risultano alcune indicazioni derivanti dalle previsioni di Piano in materia di servizi pubblici: - il previsto rafforzamento del polo centrale dei servizi nel concentrico, rappresentato dalle attrezzature scolastiche, amministrative, sportive, socio – assistenziali e parcheggi che accorpa circa un quarto della complessiva dotazione; - il previsto potenziamento dell’area prossima a “Villa Francesetti” riqualificando l’intero borgo del Castello quale polo di riferimento turistico – culturale, recuperando parte dei fabbricati esistenti; - la nuova area sportiva e di tempo libero in località “Sabbioni”; - la nuova area attrezzata per il tempo libero in prossimità dell’alpe “Boirai”. Da rimarcare l’attenzione rivolta alle diverse e specifiche modalità di intervento, acquisizione e/o convenzionamento previste dal Piano (vedi normativa) per le nuove aree a servizi pubblici, al fine di ridurre le carenze in atto, soddisfare le necessità presenti ed agevolare una più ampia disponibilità di aree pubbliche o di servizi. Quanto descritto trova rispondenza e giustificazione nelle specifiche indicazioni riportate sulle tavole progettuali di P.R.G.C., integrate da quanto riportato nella tabella relativa allegata alla presente relazione. 45 Superfici aree a servizi pubblici previste dal P.R.G.C., suddivise per sottoclassi di servizi e totali. N° AREA ISTRUZIONE INTER. COMUNE esistenti in prog. VERDE, GIOCO, SPORT mq. mq. esistenti in prog. PARCHEGGI PUBBLICI esistenti in prog. TOTALI in prog. esistenti mq. mq. tot. mq. 1 215 - - 2.400 - - 215 2.400 2 60 - - 550 380 - 440 550 2.615 990 3 - 2.104 1.095 1.520 436 200 1.531 3.824 5.355 4 4.000 - - - - - 4.000 - 4.000 5 75 - - - 150 - 225 - 225 6 - - 150 - 892 - 1.042 - 1.042 7 830 - - 1.800 - 1.150 830 2.950 3.780 8 – 8* - - - 8.930 - 1.050 - 9.980 9.980 9 2.064 - - - - 170 2.064 170 2.234 10 2.990 1.100 7.895 7.340 1.455 1.260 12.340 9.700 22.040 11 - - 1.900 1.450 - 1.170 1.900 2.620 4.520 12 3.280 - - 4.270 - 360 3.280 4.630 7.910 13 – 13 bis - - 1.400 - 650 - 2.050 - 2.050 14 15 – 15 bis 300 300 - - - 100 - 300 400 - 300 400 16 17 410 - 1.880 150 170 400 300 1.880 960 470 1.880 1.430 18 - - 660 600 200 600 860 1.200 2.060 19 410 - 600 2.200 - 520 1.010 2.720 3.730 20 150 - 100 - 240 - 490 - 490 21 200 - - - - - 200 - 200 22 100 - 250 - - - 350 - 350 23 1.384 - 350 - 180 - 1.914 - 1.914 24 100 - - - - - 100 - 100 25 600 - - - - - 600 - 600 26 - - - 900 - 450 - 1.350 1.350 27 - - - 300 - 300 - 600 600 28- 28 bis - - - 830 - 200 - 1.030 1.030 29 30 - - - 100 185 - 100 200 - 200 385 200 385 31 - - - 40 - 200 - 240 240 32 - - - - - 120 - 120 120 33 - - - - - 180 - 180 180 34 - - - - - 220 - 220 220 35 - - - - - 450 - 450 450 36 37 - - - 1.020 - 220 400 - 220 1.420 220 1.420 38 - - - - - 215 - 215 215 39 40 41 42 - - - 100 300 - 320 340 300 330 - 320 440 300 630 320 440 300 630 43 - - - 620 - 500 - 1.120 1.120 44 - - - - - 350 - 350 350 45 - - - 8.600 - 1.000 - 9.600 9.600 46 - - - 500 - 550 - 1.050 1.050 47 - - - 18.500 - - - 18.500 18.500 * - - 3.310 375 - - 3.310 375 3.685 *** - - - 1.300 - 450 - 1.225 1.225 3.204 19.740 64.900 5.083 14.175 42.291 81.754 124.045 17.468 TOTALI 20.672 84.640 19.258 124.045 DOTAZ. REGOL. 10.100 10.572 88.520 -3.880 11.065 8.193 109.685 14.360 DIFF. 46 (…..) il dato superficiale dell’area è stato prudentemente valutato nella misura del 50% (9.250 mq.) nel totale, tenuto conto delle particolari condizioni idrauliche presenti sull’area che comunque non ne impediscono il fruimento ai fini del tempo libero. * aree previste recuperate all’interno del Centro Storico (mq 375) + l’area del poligono di tiro (mq 1.200) + area recentemente acquisita in prossimità dello svincolo di accesso ma ricadente nel territorio del contiguo comune di Ceres (mq 2.110). *** aree non espressamente individuate dal PRGC ma richieste dalla normativa di Piano (riferimento schede d’area NR6 – mq 375 NR7 – mq 575 e NR12 – mq 275 47 CAP. 12 ATTENZIONE ALLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE ED IDROGEOLOGICA 12.1 LA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE. Obiettivi di fondo del presente P.R.G.C. sono la salvaguardia, la tutela ed il miglioramento della qualità dell’ambiente e della qualità di vita locale, innescando un processo – progetto che subordini la pianificazione alla valutazione preventiva delle sue ricadute ambientali. Ai sensi della LR 40/98 il progetto del PRGC rientra nei casi di cui all’art.20 della legge stessa e si provvede ad integrare la relazione con alcune informazioni relative alle analisi di compatibilità ambientale, in coerenza con gli obiettivi di tutela ambientale delineati. I principali ambiti ed elementi ambientali presenti nel territorio locale sono: - gli insediamenti antichi a carattere storico – architettonico, unitamente agli insediamenti aventi rilevanza storico – ambientale; - l’asta fluviale della Stura unitamente alle solcature dei rii Saulera e Uia di Calcante; - il territorio di interesse naturalistico – alpino posto a quota superiore a mt. 1.600; - il patrimonio storico – culturale minore accumulatosi nel tempo; - le emergenze naturalistiche ed ambientali presenti sul territorio. Sin dalla fase di avvio dello studio del Piano, gli elementi sopra citati sono stati la guida di riferimento e di attenzione per il futuro assetto urbanistico che si è andato a delineare. Particolare attenzione è stata rivolta alla conservazione dei caratteri tipologici degli insediamenti ed alla valutazione dei fabbisogni abitativi, ottemperando al soddisfacimento delle necessità locali attraverso il contenimento delle nuove abitazioni e delle relative aree di insediamento previste, incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente ed abbandonato. Analogamente si è provveduto per gli insediamenti produttivi – turistico – commerciali, agricoli, infrastrutturali e di servizio pubblico presenti sul territorio. Le scelte insediative residenziali hanno puntualmente individuato e confermato gli agglomerati di più antico insediamento aventi caratteri storico – architettonici rilevanti (aree CS) e quelli di vecchio impianto con valenze ambientali (aree CA); le aree residenziali consolidate più recenti di completamento, ormai sature (aree RC); gli abitati principali (aree RA) ed i nuclei minori a carattere sparso (aree NM) e, in forma contenuta, le nuove aree insediative previste. Per ognuna di esse il Piano pone attenzione alla compatibilità ambientale e più precisamente: - per le aree storiche CS e CA, nel cercare di rilevare e conservare i caratteri e gli elementi a valenza storico – architettonica ed ambientale ancora presenti, il Piano tende ad assicurare contenuti miglioramenti igienico-funzionali ed a guidare le possibili operazioni di recupero, stabilendo, ove necessario, la conservazione e la valorizzazione dei caratteri proprii, degli elementi di pregio, dei fronti significativi, della trama insediativa e l’impiego di materiali appropriati. Completano l’attenzione alcuni tentativi volti a rivalutare spazi ormai obsoleti, percorsi pedonali minori, recupero di aree comuni che ne riqualificano l’immagine propria; - per gli abitati principali e per i nuclei minori a carattere sparso si è cercato di conservare e consolidare l’attività in atto insediata, riqualificandone i caratteri residenziali e salvaguardandone quelli ambientali; 48 - per le aree residenziali consolidate di completamento e per le nuove aree di insediamento previste, l’attenzione del Piano è stata rivolta ad utilizzare i residuali lotti interstiziali ancora liberi e le aree marginali più prossime, al fine di completare e connotare il tessuto edilizio in una trama che presenti riconoscibili i caratteri ambientali; in particolare le aree di nuovo insediamento sono state individuate a ricucitura degli attuali insediamenti per recuperare, consolidare e migliorare l’immagine urbana. Anche nei confronti dei ridotti insediamenti produttivi individuati dal Piano si è posta attenzione alla compatibilità ambientale, assicurando la tutela dell’ambiente residenziale ed agricolo limitrofo. Obiettivo del Piano per detti insediamenti, prevalentemente a carattere artigianale, è il consolidamento degli stessi. Le indicazioni di Piano assicurano sufficienti possibilità di ampliamento alle unità insediate e di compatibili sviluppi per quelle previste, senza incidere pesantemente nel contesto ambientale locale. Le aree inedificate ed agricole, poste ai margini degli insediamenti e quelle esterne agli stessi, sono state considerate elemento cardine dell’ambiente locale, attorno al quale riqualificare gli insediamenti nel ridisegno urbano complessivo. Si è provveduto a conservare e tutelare le aree che il Piano individua quale “aree a verde privato (VP)”, riferibili a presenze ambientali da conservare, quale elemento qualificante del tessuto connettivo agli insediamenti. Il territorio agricolo, ripartito in ambiti più propri e diversificato in funzione della prevalente utilizzazione prevista, quali: - le aree agricole proprie (Ags e Agp) ove risulta confermato l’esercizio dell’attività agricola; - le aree agricole boscate (Agb) intese a conservare e tutelare una rilevante risorsa naturale presente sul territorio; - le aree agricole di interesse turistico confermate e/o previste; - le aree agricole inedificabili (AI) e di salvaguardia ambientale (Sa), caratterizzate entrambe da elementi idrogeolorfologici negativi e di rischio tali da preservarle e salvaguardarle da ulteriori trasformazioni, ma rappresentanti una significativa risorsa naturale – ambientale da rivalutare ai fini turistici e di tempo libero: rappresentano ulteriori elementi di attenzione del Piano al contesto ambientale locale e di sviluppo compatibile. Anche le previsioni infrastrutturali contenute nel P.R.G.C. sono state effettuate nell’ottica di non interferire con il patrimonio ambientale esistente, bensì di migliorarlo e riqualificarlo ed in particolare: -la scelta delle nuove aree a spazi pubblici è stata fatta principalmente limitando e legando le nuove previsioni alle trasformazioni insediative previste; -le indicazioni a riguardo del miglioramento della viabilità principale di adduzione scontano un minor impatto ambientale rispetto ad alcuni studi fatti nel passato dalla Provincia di Torino; - il previsto recupero all’uso pubblico dell’area castello Francesetti quale elemento di riqualificazione e rivalutazione dell’antico borgo. In tutte le scelte progettuali si è posta prioritariamente attenzione a non coinvolgere le aree insediative con connotazioni storico-ambientali rilevanti, a salvaguardare il territorio agricolo e a non interferire con le presenze naturalistiche ed ambientali, a tutelare ad adottare soluzioni alternative meno impattanti, onde garantire la conservazione dell’ambiente locale e migliorarne la qualità. 49 La normativa di Piano, attraverso particolari disposizioni e semplici regole circa i materiali previsti impiegati, integra e complementa la qualità degli interventi di trasformazione previsti, assicura un attento e più corretto inserimento nel contesto e rivaluta la qualità ambientale locale. Si è cercato cioè di rendere meno invasivi gli interventi ammessi e/o previsti, assicurare il mantenimento e la caratterizzazione del paesaggio, salvaguardare le emergenze significative presenti. 12.2 COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA. Il presente PRGC, di adeguamento al PAI, persegue l’obiettivo di garantire un livello di sicurezza adeguato al territorio, in relazione ai fenomeni di dissesto rilevati. Promuove gli interventi di manutenzione del territorio e delle opere di difesa quali elementi essenziali per assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza e della qualità ambientale, così come indicato dal Piano di Assetto Idrogeologico vigente. Le previsioni di assetto urbanistico tengono conto dei caratteri idro-geomorfologici presenti e delle condizioni di rischio e di dissesto idrogeologico segnalate e condivise. Tutte le aree indicate con fenomeni di dissesto presenti e potenziali non sono coinvolte da significativi processi di trasformazione urbanistica o sono comunque subordinate agli interventi preventivi di manutenzione e di attenuazione del rischio, oltreché di regolamentazione dell’uso del suolo, al fine di garantire la sicurezza ed il ripristino degli equilibri idrogeologici ed ambientali. In tal senso si è cercato inoltre di garantire il recupero ed il miglioramento degli ambiti fluviali presenti sul territorio, il mantenimento delle condizioni di stabilità dei versanti, la difesa ed il consolidamento degli abitati o di parti di essi esposti al rischio. Per gli interventi di trasformazione previsti e compatibili con i caratteri idrogeologici vengono dettate norme comportamentali e specifiche prescrizioni da assolvere al fine di migliorare e non alterare l’assetto idrogeologico complessivo. La tavola progettuale allegata P3/1G-P3/2G che riporta, sovrapposte, le previsioni di piano e le classi di idoneità urbanistica illustra in modo chiaro il raccordo tra le caratteristiche di pericolosità del territorio comunale e le relative previsioni urbanistiche del Piano, consentendone una rapida ed esaustiva verifica della loro compatibilità. Per quanto non esplicitato nella presente relazione si richiama lo studio idro-geomorfologico condotto dal dott. Trossero quale parte integrante della Variante P.R.G.C. , anche nei suoi aspetti prescrittivi, come richiamato nelle norme di attuazione allegate. 12.3 COMPATIBILITA’ ACUSTICA. La redazione del piano di zonizzazione acustica, ovvero suddivisione del territorio comunale in zone acusticamente omogenee, classificate in funzione delle attività antropiche presenti e previste, attribuendo ad esse specifici limiti di livello acustico ammissibile, è la prima tra le competenze assegnate ai comuni dalla legge quadro 447/95 e dalla LR 52/00 (Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico) oltreché provvedere al coordinamento degli strumenti urbanistici con le determinazioni assunte e predisporre – ove necessario – ai piani di risanamento acustico. 50 La legge 447/95 ed il DPCM 14/11/97 definiscono i dettami ed i limiti relativi alla suddivisione del territorio comunale – “zonizzazione” – cui i comuni devono provvedere, stabilendo per le zone sei distinte tipologie (dalla classe I alla classe VI) che vengono individuate con definizioni e tengono conto delle destinazioni d’uso (effettiva o prevista) delle aree e degli edifici di ogni zona, nonché della densità abitativa e della presenza di attività produttive. Per ogni classe il decreto fissa limiti acustici specifici definiti “valori limite di emissione, di immissione e di qualità” da soddisfare. La legge regionale 52/00 e le linee guida approvate con DCR 85/3802 del 6-08-01 definiscono altresì le modalità ed i criteri per la classificazione acustica che sono stati recepiti nella proposta di zonizzazione acustica operata dal comune di Mezzenile e volta comunque a privilegiare le scelte cautelative in materia di inquinamento acustico, al fine di perseguire gli obiettivi di tutela previsti dalla legge quadro 447. In riferimento alla classificazione acustica dettata dal DPCM 5-11-97, la proposta di piano di zonizzazione acustica adottato dal comune di Mezzenile opera la seguente classificazione - alcune parti limitate del territorio urbanizzato e non ricadono in zona protetta I (area cimiteriale - area scolastica e chiesa parrocchiale, area del biotopo comunitario Grotta del Pugnetto); - tutti i principali centri abitati e nuclei residenziali ricadono in classe II; - la restante parte del territorio comunale, prevalente ed a destinazione agricola, ricade in classe III; - sono previste alcune fasce cuscinetto negli accostamenti critici; - non sono previste aree ricadenti in classe IV-V-VI; - risultano evidenziate le interferenze dell’infrastruttura ferroviaria e delle arterie stradali principali con le relative fasce di pertinenza, quali zone di deroga parziale ai valori limiti per il rumore prodotto dalle infrastrutture stesse. Considerate le indicazioni della proposta di zonizzazione acustica illustrate e richiamati i contenuti delle nuove previsioni urbanistiche adottate dal P.R.G.C. volte a: - consolidare gli insediamenti in essere con contenuti completamenti a ricucitura e riqualificazione degli stessi; - tutelare e conservare le preesistenze ed emergenze significative a carattere storicoarchitettonico, naturalistico, ambientale ed agricolo presenti sul territorio; - rivalutare e migliorare le infrastrutture di servizio e di collegamento agli insediamenti; - sviluppare attività compatibili con l’ambiente locale risulta possibile affermare come le nuove previsioni urbanistiche adottate dal Piano risultino compatibili con gli obiettivi di tutela acustica contenuti nella proposta di zonizzazione acustica operata. Tale assunto è suffragato dalla verifica operata in quanto: - esiste contestualità tra proposta di zonizzazione acustica e P.R.G.C. e quindi si tiene conto nelle indicazioni di sviluppo nonché della reciproca compatibilità; - la proposta di zonizzazione acustica tiene conto, per le zone non completamente urbanizzate, del divieto di contatto diretto tra aree aventi valori di qualità che si discostano più di 5 dB., evitando i salti di classe e prevedendo, ove necessario, le fasce cuscinetto o di omogeneizzazione consentite; - la classificazione urbanistica delle aree residenziali, comprese quelle di nuovo impianto, rispecchia quella acustica, coinvolgendo esclusivamente le classi I-II-III; - risultano salvaguardate e tutelate alcune emergenze significative; 51 - le proposte affacciate privilegiano le scelte più cautelative in materia di clima acustico onde conseguire gli obiettivi di tutela previsti dalla legge. La zonizzazione acustica adottata, unitamente al complemento del DPCM 5-11-97 circa i requisiti acustici passivi degli edifici, all’attività di controllo dell’A.C., alle autorizzazioni in deroga, all’adozione dei piani di bonifica e di risanamento per le situazioni incompatibili, rappresentano un importante impegno intrapreso dall’A.C. per l’abbattimento dell’inquinamento acustico e quindi del miglioramento della qualità di vita locale, in relazione all’assetto del proprio territorio. 52 CAP. 13 IL PROGETTO PRELIMINARE ADOTTATO 13.1. ADOZIONE – OSSERVAZIONI – CONTRODEDUZIONI Con deliberazione c.c. n° 1 del 18-02-05 il comune di Mezzenile ha adottato il progetto preliminare di P.R.G.C., anche in adeguamento al PAI, che è stato pubblicato dal 15-03-05 al 14-04-05. Al progetto preliminare adottato sono state presentate, entro i termini di legge stabiliti (14-05-05) n°19 osservazioni, oltre all’osservazione della Provincia di Torino, pervenuta in data 16-06-05 ed ugualmente esaminata, alle quali l’Amministrazione ha formulato le relative controdeduzioni con apposito atto deliberativo (vedi delib. c.c. n° 20 del 27-10-05). Dai singoli pronunciamenti espressi in sede di adozione delle controdeduzioni risultano complessivamente accolte n° 7 osservazioni, accolte in parte n° 9 osservazioni e non accolte n° 4 osservazioni delle 20 complessive esaminate e controdedotte. Successivamente ed in base alle risultanze delle stesse si è passati all’edizione definitiva di Piano. Le integrazioni e le modifiche apportate, conseguenti all’accoglimento totale e/o parziale delle osservazioni, interessano alcune parti della normativa ed in misura più contenuta gli elaborati cartografici progettuali. Complessivamente trattasi di correzioni – specifiche e modifiche di entità contenuta e che non incidono sui principi cardini ed ordinatori dell’impianto normativo e sulla struttura – assetto del Piano ma semmai ne migliorano, chiariscono e precisano i contenuti. In particolare le modifiche e correzioni apportate al testo normativo hanno riguardato essenzialmente integrazioni e specificazioni puntualizzanti e migliorative del testo adottato al fine di renderne più esplicita la comprensione, oltreché di recepimento nuove disposizioni intervenute (vedasi vincolo cimiteriale, testo unico dell’edilizia) e di correlazione con il Regolamento Edilizio vigente. Quelle cartografiche hanno riguardato un più puntuale aggiornamento dello stato di fatto, alcune lievi rettifiche, nonché lo stralcio di due aree a nuovo insediamento residenziale previste (ex aree NR14 e NR15) espressamente richieste dalle osservazioni. Nell’edizione definitiva si è provveduto altresì ad uniformare alcune lievi incongruenze risultanti tra il testo delle NTA adottate ed il RE vigente e più precisamente : - eliminare l’ex art. 24 bis delle NTA – Recinzioni e muri di sostegno – in quanto argomento già trattato nel RE vigente e quindi mera ripetizione inutile; - riformulare il 1° c. dell’art. 24 delle NTA con quanto già definito dal RE vigente. Sulle tavole definitive di Piano si è operata inoltre l’individuazione dell’ambito del biotopo comunitario “Grotta del Pugnetto”. Si è provveduto infine a traspositare in appendice alle NTA le norme di carattere idrogeologico specifiche, che nell’edizione del preliminare adottato risultavano fascicolo a parte al fine di agevolare una più rapida consultazione, precisandone esplicito richiamo nelle norme. Il progetto definitivo di P.R.G.C. è stato adottato con delib. cc. n° 4 del 15/02/2008 53 CAP. 14 IL PROGETTO DEFINITIVO 14.1. ADOZIONE – RELAZIONE DI ESAME REGIONALE L’Amministrazione Comunale di Mezzenile ha adottato con Deliberazione Consiliare n. 4 del 15.02.2008, integrata con D.C. n. 7 del 29.04.2010 e n. 12 del 10.07.2010, il 1° P.R.G.C., che ha successivamente trasmesso alla Regione Piemonte con note prot. n. 1892/VI.1 del 19.05.2008, n. 2664 del 14.07.2010 e n. 2721 del 28.07.2010, al fine di acquisire, previo parere della Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia, la prescritta approvazione della Giunta Regionale. Il settore Copianificazione Urbanistica – Provincia di Torino, incaricato dell’esame della pratica, ha provveduto ad analizzare gli elaborati che compongono lo strumento urbanistico in oggetto ed ha operato le necessarie verifiche redigendo la Relazione di Esame – che comprende rilievi, richieste di approfondimento ed integrazioni – al fine di conseguire l’approvazione da parte della Giunta Regionale. La pratica in oggetto, esaminata formalmente dal competente Settore Attività di supporto al processo di delega per il governo del territorio, è stata ritenuta completa e procedibile a far data dal 02.08.2010. Sulla base dei rilievi contenuti nella Relazione di Esame sono state apportate le modifiche ed integrazioni allo strumento adottato che vengono nel seguito illustrate con riferimento al punto 3 della Relazione – OSSERVAZIONI E PROPOSTE DI MODIFICA. 14.2. CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE In merito a tale aspetto la Relazione richiede di motivare meglio gli incrementi considerazione dei limitati stralci proposti alle aree residenziali. proposti, pur in Sulla base dai dati riscontrati negli ultimi anni si è constatato che lo standard abitativo medio delle nuove abitazioni è in realtà molto più elevato di quello teorico posto a base del calcolo della capacità insediativa del piano (mediamente 130÷140 mc/ab. a fronte dei 100 mc/ab. considerati nel Piano). Ciò dipende sia dalla aspirazione ad uno standard abitativo generale più elevato sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo, sia dalla sensibile diminuzione del numero dei componenti dei nuclei famigliari. Altra causa è attribuibile alla prevalente natura non speculativa degli interventi realizzati ed al non completo utilizzo degli indici volumetrici delle varie aree che, di fatto, altera in modo a volte anche sensibile lo standard volumetrico teorico per abitante. L’aggiornamento degli studi geologici ha consentito di verificare e rendere congruenti gli insediamenti residenziali previsti con la classificazione di pericolosità geologica delle aree in cui ricadono. Per eventuali aree normative di Piano in tutto o in parte ricadenti nelle classi III – IIIa – IIIb di idoneità urbanistica riportate sulla carta di sintesi allegata al Piano, trovano applicazione i disposti dell’art. 40 – comma 3 – delle NTA. Infine sono stati verificate e corrette le incongruenze riscontrate tra i dati riportati nella Relazione Illustrativa e quelli contenuti nella Scheda quantitativa dei dati urbani. 54 14.3 . AREE RESIDENZIALI È stata stralciata l’area NR9, frazione Bogliano. È stata stralciata l’area NR4, in quanto ricadente in prossimità di una frana attiva mentre per la NR2 è stata mantenuta la previsione stralciandone la porzione ricadente in zona geologica III. L’area NR2 si trova a quota nettamente superiore al livello della Stura e non risulta boscata. Analogamente è stata mantenuta l’area S27 per le stesse motivazioni. L’area RC4 è stata ridotta alla sola porzione più a sud rispetto alla strada detta “alla Cappella del Giardino”, trasformando la parte ridotta in area a Vp – verde privato. Avendo ridelimitato la fascia cimiteriale sono decadute le interferenze con la NR8 che, pertanto viene confermata nella precedente conformazione. Per quanto riguarda le 16 “aree di intervento” elencate al fondo del fascicolo delle NTA quali aree NR1÷16 si precisa che si è trattato di una incongruenza nominale tra i vari documenti del piano nei quali a volte le suddette aree sono denominate NR (Tavv. di piano e NTA) ed a volte sono invece denominate RN (NTA art. 3 – Relazione illustrativa) Nella revisione del Piano la suddetta incongruenza è stata risolta ed ogni area trova puntuale riscontro tra elaborati grafici e normativi. 14.4 . ALTRE AREE NON RESIDENZIALI Dell’area AT – area per attività turistico-ricettive a campeggio, è stata eliminata la porzione di territorio con classificazione geologica III. Dell’area AM – area mista, la porzione più a sud è stata riclassificata AM.1 con destinazione d’uso limitata a deposito scoperto. Nel tratto interessato dall’area AM sono state realizzate difese spondali lungo il torrente Stura 14.5 . FASCE DI RISPETTO Per i depuratori esistenti si prevede il mantenimento della fascia di rispetto di m 50, anche in considerazione delle deroghe previste per particolari condizioni orografiche dei siti dall’art. 31 del Piano di tutela delle Acque (P.T.A.) della Regione Piemonte, approvato con D.C.R. 13.03.2007 n. 117-1073. Per quanto concerne la fascia di rispetto cimiteriale si è provveduto a rendere congruenti tutte le indicazioni del Piano e si allega la documentazione comprovante l’avvenuta approvazione della delimitazione. 14.6 . ADEGUAMENTO AL COMMERCIO Le NTA sono state integrate con la parte normativa di applicazione dei “Criteri commerciali” con allegata planimetria che evidenzia meglio la perimetrazione dell’addensamento commerciale A.1. 14.7 . ADEGUAMENTO AL PAI La documentazione geologica è stata modificata ed integrata dal Dr. Geol. TROSSERO in accoglimento alle osservazioni contenute nei pareri dell’ARPA e del Settore OO.PP.. Si tratta di adeguamenti di entità tale da non comportare la ripubblicazione del P.R.G.C.. 55 14.8 . FASCICOLO “NORME DI ATTUAZIONE” Superando le incongruenze che sono state riscontrate nella Relazione di Esame, su cui è stato fornito un primo chiarimento al punto precedente 14.3, le aree residenziali previste dal piano risultano sostanzialmente le seguenti: RA: centri abitati principali in cui gli eventuali lotti liberi sono inedificabili, salvo le pertinenze previste al comma 4 dell’art. 28 delle NTA; RB: nuclei minori a carattere sparso con le stesse prescrizioni previste per i centri abitati RA; RC: aree residenziali consolidate e di completamento in cui i lotti liberi interstiziali, non perimetrali (???), sono edificabili con applicazione dei parametri stabiliti al comma 4 dell’art. 29 delle NTA; NR: aree residenziali di nuovo impianto disciplinate dall’art. 30 delle NTA e con parametri edilizi ed urbanistici definiti per le diverse aree nell’Allegato “SCHEDE NORMATIVE AREE DI INTERVERNTO PRGC”. 56 Indice PREMESSA CAP. 1 CONSIDERAZIONI GENERALI CAP. 2 CARATTERI GENERALI E FISICO – AMBIENTALI 1 2 4 2.1 CARATTERI GENERALI 2.2 CARATTERI FISICO – GEOGRAFICI 2.3. GLI INSEDIAMENTI E L’AMBIENTE 4 4 6 CAP. 3 CARATTERI STORICO – ARTISTICI 8 3.1 CENNI STORICI 3.2 EDIFICI ED OPERE DI INTERESSE STORICO – ARTISTICO 8 8 CAP. 4 SITUAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIO – ECONOMICA 9 4.1. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA 4.2. SITUAZIONE SOCIO – ECONOMICA E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA’ 9 11 CAP. 5 SITUAZIONE ABITATIVA 15 5.1. LA SITUAZIONE ABITATIVA AI CENSIMENTI 5.2. CONSISTENZA E CARATTERISTICHE DELLA SITUAZIONE ABITATIVA DERIVANTE DALL’INDAGINE. 15 17 CAP. 6 IL TURISMO E LE INFRASTRUTTURE 20 6.1 IL TURISMO 6. 2 LE INFRASTRUTTURE ESISTENTI 6.3. I SERVIZI PUBBLICI 20 21 23 CAP. 7 OBIETTIVI E FINALITA’ PROGRAMMATICHE DEL PIANO 26 CAP. 8 CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI FABBISOGNI ABITATIVI DA SODDISFARE CON IL P.R.G.C. 29 8.1 STIMA DEL FABBISOGNO ADDIZIONALE. 8.2 STIMA DEL FABBISOGNO PREGRESSO 8.3 VALUTAZIONE DEL FABBISOGNO RICETTIVO – TURISTICO E COMPLESSIVO DA SODDISFARE. 29 30 31 CAP. 9 ILLUSTRAZIONE DEL PRGC. 32 9.1 PRINCIPALI CRITERI ADOTTATI 9.2 ZONIZZAZIONE OPERATA 9.3 L’IMPIANTO NORMATIVO 9.4 IL PATRIMONIO STORICO – ARTISTICO E LE EMERGENZE PAESISTICO – AMBIENTALI 32 33 36 36 CAP. 10 LA CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO CAP. 11 GLI STANDARD URBANISTICI CAP. 12 ATTENZIONE ALLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE ED IDROGEOLOGICA 38 43 47 12.1 LA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE. 12.2 COMPATIBILITA’ IDROGEOLOGICA. 12.3 COMPATIBILITA’ ACUSTICA. 47 49 49 CAP. 13 IL PROGETTO PRELIMINARE ADOTTATO 52 13.1. ADOZIONE – OSSERVAZIONI – CONTRODEDUZIONI 52 CAP. 14 IL PROGETTO DEFINITIVO 53 14.1. ADOZIONE – RELAZIONE DI ESAME REGIONALE 14.2. CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE 14.3 . AREE RESIDENZIALI 14.4 . ALTRE AREE NON RESIDENZIALI 14.5 . FASCE DI RISPETTO 14.6 . ADEGUAMENTO AL COMMERCIO 14.7 . ADEGUAMENTO AL PAI 14.8 . FASCICOLO “NORME DI ATTUAZIONE” 53 53 54 54 54 54 54 55