Fedeltà del suono – Recensione
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Fedeltà del suono – Recensione
FDS MUSICA di Moira Michelini CLASSICA DISCHI VIVALDI Le Quattro Stagioni “a parti reali” Sonate RV 27 e 36 - Fonè ensemble M° concertatore e violino solista M.Fornaciari - Fonè SACD 005 Durata 51.16 - DDD 2000 LA PRIMAVERA D’AMORE I trovatori XII-XIII sec. G.Zuchetto Fonè SACD 9822 Durata 1.06.33 DDD 1997 La scelta delle “Quattro Stagioni” come esordio di un’orchestra “a parti reali” è facilmente comprensibile, si può tranquillamente affermare che non esista pagina del repertorio “classico” più nota. La produzione musicale del “Prete rosso” è immensa, basti pensare che solo per violino solista si annoverano 220 lavori! Della sua opera, quando Vivaldi era in vita furono stampati tredici volumi, i quattro Concerti delle Stagioni fanno parte dell’Opera VIII, pubblicata ad Amsterdam. L’annuncio dell’edizione comparve tramite stampa il 14 dicembre 1725 sulla “Gazzetta d’Amsterdam”, probabilmente, dato che non ci sono dati certi, Vivaldi si dedicò alle Stagioni durante un soggiorno a Mantova nel 1720, mentre era al servizio di Filippo di Hessen-Garmstadt, generale delle truppe imperiali che avevano conquistato la città. A Mantova lontano dal frenetico ambiente veneziano, Vivaldi potè forse guardarsi un po’ intorno e osservare la natura con tutti i suoi cicli. In ogni modo, l’ispirazione della natura è fuor di dubbio, ma il legare le Stagioni a un intento “illustrativo” di certo è un fatto “a posteriori”. Le “Quattro Stagioni” sicuramente racchiudono pregi musicali indiscutibili, gli interventi dell’orchestra (Tutti) danno stabilità al movimento e i “soli” mettono in evidenza un virtuosismo che raggiunge livelli elevatissimi. Questa incisione, inoltre si avvale di strumenti di grandissimo pregio: è una vera delizia per le nostre orecchie ascoltare la “voce” di uno Stradivari, di un Amati e di un Guarnieri del Gesù! Con questa incisione si entra in un mondo, quello dei trovatori, lontano, affascinante e impenetrabile. Nell’undicesimo secolo, una nuova forma di poesia, il “trobar” comincia a farsi strada grazie all’ingegno di Guilhem de Poitiers, che ne fu il primo ideatore. Questo nuovo tipo di poesia è carica di esuberanza, cantata in piena libertà nella sua lingua madre, l’occitanico. L’arte dei trovatori percorrerà in lungo e in largo una vasta parte d’Europa: la Francia, la Spagna, il Portogallo, l’Italia del nord, la Germania, l’Ungheria fino ad arrivare addirittura, in Medio-Oriente. Questo CD è un omaggio alla “maestria del trobar”, Gerard Zuchetto studia a fondo le opere e i manoscritti originali, la sua interpretazione è caratterizzata da una costante ricerca di autenticità, che trasmetta nel modo più fedele possibile le sonorità e le emozioni. Zuchetto si avvale della sua grande esperienza “nel campo”, che annovera numerose registrazioni dedicate ai trovatori e alla poesia occitanica. La ricchezza timbrica e la ripresa godono di una grande purezza, la disposizione dei microfoni assicura un ascolto vibrante e avvolgente. OTTIMO Ci troviamo nella Basilica di San Gavino, a Porto Torres. Un luogo che ben si presta per questo tipo di incisioni, il riverbero naturale che se ne ricava, la ricchezza strumentale, ci regala la suggestione di un salto nel passato dandoci l’impressione di assistere veramente ad una rappresentazione medievale. ECCELLENTE