I quattro chef che invitano a cena mille indigenti

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I quattro chef che invitano a cena mille indigenti
16/10/13
La Stampa - I quattro chef che invitano a cena mille indigenti
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28/12/2012 - IL C ASO
I quattro chef che invitano
a cena mille indigenti
Stasera menu d’autore per la Torino
che non ce la fa. Il PalaOlimpico
diventa un mega-ristorante di lusso
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I r a g a zzi son o scolleg a t i da lla
natu ra
O T em por a o Ribes! Og n i g ior n o
spu n t a u n r a ppor t o più depr ...
LUCA FERRUA
TORINO
L’arcivescovo di Torino, monsignor Nosiglia,
parla di una città spaccata in due, divisa fra chi è
travolto dalla crisi e chi va avanti senza
guardarla e senza guardare chi affoga. Stasera
dalle 18 le due città si toccano e si stringono la
mano e lo fanno in uno dei simboli della nuova
Torino, il PalaOlimpico, palazzetto dello sport
STELLA CORTESIA
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Una vista d’insie m e de lla ce na «Auguri a... m ille » de llo
scorso anno, al PalaO lim pico di Torino
progettato da Arata Isozaki per i Giochi olimpici invernali del 2006.
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L’occasione è una cena intitolata «Auguri a... mille», inventata dal Banco alimentare con la
collaborazione del Comune di Torino. I mille sono gli indigenti, i poveri, invitati da 72 associazioni
cittadine. Gente che non ce la fa, e tra questi molti nuovi poveri, quelli che fino a un anno fa tendevano la
mano per aiutare gli altri, non per se stessi.
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Eventi come questi sono all’ordine del giorno in un
Paese che combatte contro la crisi e cerca di non
sentirla, ma nella notte torinese si fa un passo in
più. Per i mille ospiti ci saranno tovaglie eleganti,
piatti di porcellana e calici di cristallo.
Una notte da sogno, come da sogno è la squadra di
cucina composta da quattro chef stellati, i
piemontesi Stefano Gallo, Mariangela Susigan,
Sergio Vineis e Marco Sacco. I cuochi, che
lavorano gratis, sul tema dell’integrazione tra i popoli hanno messo a punto i piatti lavorando fianco a
fianco con quattro donne rappresentanti di Europa, Africa, Asia e Americhe, tutte scelte nel calderone
della Torino multietnica. Le signore hanno influenzato gli chef, hanno contaminato i piatti con la
tradizione del loro Paese mostrando che anche in cucina unire, mescolare razze e tradizioni fa bene.
Nella gigantesca tavolata da mille coperti siederanno solo due non-indigenti: l’arcivescovo di Torino,
Cesare Nosiglia, e il sindaco, Piero Fassino. «Tutti quelli che vogliono partecipare sono bene accolti spiega l’inventore della serata Roberto Cena - ma dovranno lavorare. Ci saranno vip, politici,
amministratori pubblici, grandi manager d’azienda e qualche sorpresa che non sveliamo. A tutti, o quasi,
regaleremo un bel grembiule. Ma dovranno meritarselo».
«L’elenco dei grazie è lunghissimo - continua con entusiasmo - parte dal sindaco Fassino e dall’assessore
Braccialarghe e prosegue con le aziende che ci sono state vicine e hanno messo a disposizione
gratuitamente i loro prodotti come Lavazza, Ferrero, Sant’Anna, Balocco, MacB**n, Coldirett, Delper. E
gratis è l’utilizzo del PalaOlimpico».
Sarà una festa con Cisco Bellotti, ex dei Modena City Rambles ma anche con le canzoni di Natale cantate
da voci bianche per regalare alla notte un’atmosfera di fiaba. Ci sarà il sogno di una festa speciale ma
anche una macchina organizzativa perfetta in grado di servire pasti di alta cucina a un numero così alto di
persone. La linea di impiattamento, dove ogni portata sarà allestita con la cura da ristorante di lusso sarà
lunga 60 metri e viaggerà a ritmi indiavolati, perché ogni commensale possa ricevere il piatto in
condizioni perfette.
lastampa.it/2012/12/28/societa/torino-si-regala-una-cena-da-sogno-e-di-solidarieta-ul7Qvlh4PcKUAHVDVLyWzJ/pagina.html
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