Laboratorio di condivisione di buone pratiche, scambio di

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Laboratorio di condivisione di buone pratiche, scambio di
Bolzano 16, aprile 2012
Laboratorio di condivisione di buone pratiche, scambio di esperienze sulla disciplina:
Progettazione, Costruzioni, Impianti
Contributo dei professori: Stefano Catasta e Francesco Zanghì
Premessa
La salvaguardia della identità professionale del diplomato geometra è la premessa imprescindibile di
qualsiasi operazione di riorganizzazione dei curricoli scolastici dei nuovi Istituti Tecnici e in particolare
nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. La precisazione non è superflua se solo si rammenta il
clima di disorientamento che ha preceduto il varo della riforma, al punto che il ministero ha dovuto
emanare un comunicato stampa per puntualizzare il perimetro delle competenze in uscita dei nuovi
diplomati (vedi comunicato stampa del 26.5.2010 allegato). Una utenza minimamente avvertita delle
difficoltà poste dalla riduzione del monte ore degli insegnamenti (vedi documento CNPI Prot.6056 del
26.8.2010 allegato) non può fare altro che diffidare di un’offerta didattica non strutturata sul prioritario
raggiungimento degli obiettivi formativi base.
Ordine della discussione
Bozza Ministeriale del 21 dicembre 2011 – presentazione del documento aperto “ipotesi di
riordino dei contenuti disciplinari - Progettazione, Costruzione ed Impianti” - Analisi dei moduli didattici
proposti
Spunti di riflessione
1)
Occorre evitare che la nuova disciplina risulti una sommatoria disarticolata delle materie
precedenti. Come costruire un approccio organico ed evitare sia la compartimentazione delle conoscenze
sia l’aleatorietà dell’interpretazione dei programmi, che ogni docente potrebbe piegare in relazione alle
proprie attitudini
2)
Evidenziare le ridondanze, non didatticamente funzionali ed organizzare le propedeudicità
3)
Livelli di approfondimento: selezionare argomenti rispetto ai quali il diplomato deve acquisire
piena consapevolezza ed operatività rispetto ad altri dove ci si può limitare alla semplice informazione
Strategie e Strumenti - La didattica laboratoriale deve diventare la via maestra attraverso la
quale viene a rideterminarsi una modalità nuova della relazione fra studente e docente, in cui nessuna delle
due parti detiene tutto il sapere, ma ciascuna deve abituarsi ad un rapporto di scambio delle conoscenze.
Con tale metodologia il docente pone in secondo piano la funzione del trasmettitore di conoscenze per
assumere quella di esperto organizzatore dei saperi che emergono nella nuova relazione educativa. Deve
arrivare a corrispondere a quella interessante visione del professore come “regista” del sociologo
Domenico De Masi –
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/domenico-de-masi-scuola-e-multimedialit%C3%A0/5412/default.aspx
Spunti di riflessione
De Masi evidenzia con semplicità un aspetto cruciale del problema:
Le attitudini dei giovani che si presentano all’offerta formativa sono fondate sulla interazione
1)
Le tecnologie informatiche impiegate nella didattica sortiscono inevitabilmente l’effetto di
coinvolgere gli alunni anche grazie al loro innegabile aspetto ludico, ma questa è una visione
estremamente superficiale delle loro potenzialità perché si accontenta del solo impiego strumentale (si
risparmia tempo perche le lezioni devono essere strutturate ma si incide relativamente sulla qualità degli
apprendimenti). La multimedialità digitale dispiega una utilità decisiva se viene considerate come una
nuova modalità cognitiva, cioè una tecnologia che incide nei processi cognitivi e di pensiero di chi la utilizza.
Le nuove tecnologie inducono “naturalmente” gli studenti a modificare gli oggetti della conoscenza, che
sotto la veste virtuale-multimediale acquistano un fondamentale e strumentale valore aggiunto, diventano
il contesto di cui essi sono gli attori.
2)
Alcune case editrici offrono sul mercato prodotti che, proposti come multimediali, limitano
l’interazione alla sottolineatura con evidenziatori digitali di un testo che riproduce in formato pdf l’omologo
cartaceo. In altri si propone la gestione di esercizi o test che possono essere eseguiti e corretti attraverso
l’impiego di una connessione internet.
Il grado di manipolabilità da parte di docenti e studenti, è a nostro avviso il principale indicatore di qualità
di un prodotto multimediale destinato all’ambiente didattico. Per raggiungere un elevato livello di successo
formativo, bisogna impiegare uno strumento aperto, che, in grado di gestire diversi media, sia in grado di
contestualizzare lo scenario in cui si muovono insieme docenti e studenti ed in cui ogni esperienza legata
all’apprendimento possa effettivamente essere personalizzata.
In pratica occorre una piattaforma comune a docenti e alunni.
I docenti
Stefano Catasta - Francesco Zanghì