Seneca – De Clementia, Ut de clementia
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Seneca – De Clementia, Ut de clementia
Seneca – De Clementia, Ut de clementia scriberem, Facebook Google + Latino Ut de clementia scriberem, Nero Caesar, una me vox tua maxime compulit, quam ego non sine admiratione et, cum diceretur, audisse memini et deinde aliis narrasse, vocem generosam, magni animi, magnae lenitatis, quae non composita nec alienis auribus data subito erupit et bonitatem tuam cum fortuna tua litigantem in medium adduxit. 2. Animadversurus in latrones duos Burrus praefectus tuus, vir egregius et tibi principi natus, exigebat a te, scriberes, in quos et ex qua causa animadverti velles; hoc saepe dilatum ut aliquando fieret, instabat. Invitus invito cum chartam protulisset traderetque, exclamasti: ‘Vellem litteras nescirem!’ 3. O dignam vocem, quam audirent omnes gentes, quae Romanum imperium incolunt quaeque iuxta iacent dubiae libertatis quaeque se contra viribus aut animis attollunt! O vocem in contionem omnium mortalium mittendam, in cuius verba principes regesque iurarent! O vocem publica generis humani innocentia dignam, cui redderetur antiquum illud saeculum! 4. Nunc profecto consentire decebat ad aequum bonumque expulsa alieni cupidine, ex qua omne animi malum oritur, pietatem integritatemque cum fide ac modestia resurgere et vitia diuturno abusa regno dare tandem felici ac puro saeculo locum. Italiano ] Nerone Cesare, mi spinse soprattutto a scriverti sulla indulgenza una tua parola, che io ricordo sia di aver udito non senza contare ammirazione in quel momento fu scritta, tanto di averla poi raccontata ad altri, una parola generosa, di abbondante mitezza, che sgorgo non preparata ne rivolta ad orecchie estranee e dimostro la tua bonta che si scontra nel mezzo con la tua fato. [2] Per punire Paio ladroni, Burro, il tuo prefetto, uomo egregio e nato per te, l?imperatore, esigeva da te che tu scrivessi nei confronti di chi e per quale motivo desideravi che si agisse; insisteva che finalmente fosse fatto cio che era stato spesso differito. Controvoglia, avendo preso la carta e dandola a lui non certo entusiasta, dicesti: Vorrei non scoprire le lettere! [3] O canto degna di essere ascoltata da tutte le genti che abitano l?impero romano e quelle di dubbia liberta che sono vicine e quelle che si scagliano contro insieme le forze e insieme gli animi! oppure frase da mandare nella riunione di tutti quanti gli uomini, nelle cui parole dovrebbero giurare principi e re! oppure frase degna Latino in Bottiglia Seneca – De Clementia, Ut de clementia scriberem, della pubblica innocenza del genere umano, a cui sarebbe restituito quel famoso secolo doro. [4] Allora sarebbe stato giusto che acconsentissero del tutto al giusto e al buono le cose scacciate dal desiderio estraneo, dal quale sorge ogni malanno dell?animo e che risorgessero la onesta e l?integrita con la fedelta e la modestia e che i vizi, che hanno usufruito di un lunghissimo regno, diano finalmente spazio ad un secolo beato e onesto. Facebook Google + Latino in Bottiglia