Business Continuity

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Business Continuity
BUSINESS CONTINUITY
Business Continuity Experts
BUSINESS CONTINUITY:
CONCETTI E APPROFONDIMENTI
CONTENUTI
Business Continuity: Concetti e Approfondimenti ......................... Pag. 1
Il Piano della Continuità Operativa
................................................ Pag. 1
La differenza tra disaster recovery e
continuità operativa ………... ... Pag. 2
Gli errori principali da evitare all’avvio
di un progetto di Business Continuity ..
................................................ Pag. 2
Come posso iniziare? .. ........... Pag. 3
Cosa devo fare per gestire incidenti e
crisi? .. ..................................... Pag. 3
Le caratteristiche di ORBIT? .... Pag. 3
L’obiettivo di un programma di BCM
................................................ Pag. 4
ORBIT®
è
una
soluzione
software per la gestione
completa del ciclo di vita
della Business Continuity che
permette
alle
aziende di
manutenere facilmente ed
evolvere la propria soluzione
di Business Continuity
Garantire la continuità operativa in caso di interruzioni, siano esse dovute a eventi
catastrofici, guasti gravi o inconvenienti minori, è un requisito fondamentale per
qualsiasi organizzazione. La ISO 22301, la prima norma al mondo per la gestione
della business continuity (BCM), è
stata sviluppata per aiutare le
aziende a ridurre al minimo il rischio
di simili interruzioni.
Mettendo in atto in atto gli elementi
fondamentali di un sistema di
gestione per la continuità operativa,
le aziende possono mantenere la
continuità del business anche nelle
circostanze più problematiche e
impreviste, salvaguardando il personale e la
reputazione dell'azienda e permettendo di
continuare a produrre e a vendere.
La metodologia e in particolare la ISO 22301 è
stata sviluppata da un gruppo di esperti mondiali,
in rappresentanza dei principali settori industriali
e della pubblica amministrazione, per stabilire il
processo, i principi e la terminologia della
gestione della business continuity.
Gestire il processo di business continuity è una
prerogativa di qualsiasi organizzazione, grande o
piccola, di qualsiasi settore. È particolarmente
raccomandabile per le organizzazioni che
operano in contesti ad alto rischio, quali la
finanza, le telecomunicazioni, il trasporto e la
Pubblica Amministrazione, la Sanità, dove la
capacità di assicurare la continuità delle
operazioni è fondamentale per l'organizzazione stessa, per i suoi clienti e per le
parti interessate.
Il Piano di Continuità Operativa
Il Piano di Continuità Operativa (BCP) è il risultato di un processo che aiuta le
organizzazioni a prepararsi per gli eventi dirompenti. Tali eventi potrebbero essere:
un uragano, una interruzione di corrente causata da un escavatore nel parcheggio,
allagamenti degli uffici, o ancora, la carenza di personale a causa di uno sciopero
dei mezzi pubblici.
Il coinvolgimento in questo processo può variare dal disegno delle misure di
emergenza alla supervisione del piano, a fornire input e supporto o essere un
partecipante attivo all’esecuzione del piano durante un’emergenza.
Il piano della Continuità Operativa è il risultato della collaborazione di diversi ruoli.
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La differenza tra Disaster Recovery e Continuità Operativa
La business continuity è il processo che permette la
“ripartenza” del business dopo un evento critico. Molto
spesso si nota, anche a livelli alti di management, un
atteggiamento che ignora le peculiarità del processo di
business continuity solo perché si pensa la propria azienda
sia “immune dagli eventi critici”.
Il piano della continuità operativa suggerisce un approccio
completo per garantire che il processo di business e i
profitti aziendali non si interrompano, non solo in caso di
una calamità naturale, ma anche in caso di interruzioni più
piccole tra cui la malattia o le dimissioni di personale che
ricopre ruoli chiave, di problemi dei fornitori o di altri
problemi che possono capitare di volta in volta.
Bisogna porre attenzione su un aspetto: il termine
“business continuity” è a volte confuso con il termine
“disaster recovery”,anzi i due termini sono usati come
sinonimo.
Niente di più sbagliato. Il Disaster Recovery ha a che fare
con l’emergenza in caso di un evento che rende la
tecnologia indisponibile, la continuità operativa tiene
conto di tutti gli eventi che hanno impatti economici,
normativi o reputazionali sull’azienda, sia a causa della mancanza di supporto tecnologico o della mancanza di
infrastrutture o di personale.
Quindi il Disaster Recovery è un sottoinsieme della Continuità Operativa. Nonostante queste differenze, i due
termini sono spesso associati sotto la sigla BC/DR a causa delle loro molte considerazioni comuni.
Gli errori principali da evitare all’avvio di un progetto di Business
Continuity
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Non avere avuto il supporto dal Top Management aziendale
Aver considerato che un foglio di calcolo excel o un documento word sia sufficiente alla gestione della
continuità operativa e alla gestione della crisi.
Non aver previsto un’adeguata pianificazione; chiedersi se sono state identificate tutte le risorse ed i processi
critici, se sono stati fatti piani dettagliati di ripristino secondo il loro livello di criticità.
Non aver valutato correttamente lo sforzo richiesto in termini di risorse per la gestione di un sistema di
continuità operativa.
Non condurre una Business Impact Analysis che indirizzi tutte le lacune presenti nel vostro modello di
recovery
Non costruire piani di emergenza adeguati ai vostri tempi di ripristino, ai sistemi e alle applicazioni critiche, ai
documenti vitali necessari per il business, con l’implementazione di piani per le attività operative da mettere
in atto dopo un disastro.
Non avere coinvolto gli auditors nella pianificazione dei test dei piani di emergenza.
Pensare che la manutenzione del piano della continuità operativa può essere effettuato una volta all'anno.
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Come posso iniziare?
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Definire, condividere e avere l’approvazione sulla strategia aziendale di business continuity con regole
strategiche e tattiche per il disegno del piano, ruoli e responsabilità, aziende, risorse interne ed esterne e
fornitori da coinvolgere nel piano, tempi e costi per la realizzazione del progetto
Mappare la struttura organizzativa delle Società e effettuare una Business Impact Analysis (BIA). Ciò
consentirà di individuare i processi o i servizi più critici dell’azienda in termini di impatto economico che un
evento critico avrebbe sull’azienda stessa. Maggiore è il potenziale impatto, più brevi dovranno essere le
azioni per ripristinare velocemente un sistema o un processo
Valutare i rischi: rischi più elevati su un processo obbligano il responsabile del piano operativo a prestare
maggiore attenzione nella creazione di misure di emergenza per ripristinare il processo. Pertanto i due
elementi, di impatto e di rischio, devono essere identificati per ogni processo critico di business o di servizio.
Creare misure di emergenza (detti anche piani di emergenza) per ogni processo di business in relazione ad
ogni evento di indisponibilità: sito indisponibile, personale indisponibile, tecnologia indisponibile,
infrastrutture indisponibili e così via.
Cosa devo fare per gestire incidenti e crisi?
La gestione degli incidenti e delle crisi fanno parte dello stesso ciclo di vita. Vediamo un esempio: una società di
distribuzione di acqua ha un certo numero di sistemi di monitoraggio
per verificare eventuali perdite d'acqua. Quando si verifica un
evento, si registra in primo luogo l’incidente per poi attivare le
procedure per risolvere il problema. Di solito queste procedure
hanno un tempo preciso per l'intervento e un tempo per la soluzione,
diciamo 4 ore. Quando un incidente potrebbe diventare una crisi? C'è
un tempo oltre il quale si deve innescare una crisi? In linea di
principio sì, c'è, ma in generale è determinato sulla base di SLA
(Service Level Agreement).
La continuità operativa non tiene conto degli SLA, ma esclusivamente
delle risorse aziendali impattate. Sempre nell'esempio della società di
distribuzione di acqua, se la perdita è su un tubo che porta l'acqua alle famiglie il problema che porta alla crisi
non esiste, almeno non nelle prime 3 o 4 ore. Ma, tuttavia, se la perdita è su un tubo che porta l'acqua di
raffreddamento per un reattore nucleare, i tempi di risposta e di risoluzione devono essere nell'ordine di
mezz'ora. Questa è la Business Continuity: il controllo delle risorse in caso di eventi che causano gravi
conseguenze economiche o sociali.
Le caratteristiche di ORBIT
ORBIT è una soluzione software per la gestione della Continuità Operativa aziendale, che consente ai clienti di
mantenere ed evolvere facilmente la propria soluzione di business continuity. Gestisce il processo completo della
continuità operativa (BCM):
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Raccoglie, analizza e gestisce l'enorme quantità di dati che devono essere registrati per soddisfare le
esigenze di un progetto BCMS conforme agli standard internazionali;
Minimizza i costi di gestione operativa;
Mappa il modello di business in base alle esigenze dell’azienda con opzioni multi-sito, multi-gruppo, multilingua e multi-gergo;
Applicazione con accesso via web, con possibilità di interfacciamento al Single Sign On e altri archivi di dati
della Società;
E’ personalizzabile per permettere al cliente di soddisfare diverse esigenze di business.
"La cosa più difficile da spiegare in una situazione di emergenza è trovare una scusa
per giustificare di non averla pianificata prima"
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ORBIT: L’OBIETTIVO DI UN PROGRAMMA DI BCM
ORBIT ITALY S.r.l. si occupa di Business Continuity dal 2003, è membro attivo
dell’Osservatorio ABILab, associata ad ANSSAIF, IBM Business Partner per la
Business Continuity.
Dal 2013 è Corporate Partner del Business Continuity Institute.
ORBIT ITALY S.r.l.
Via Natale Battaglia, 22
20127 Milano
Tel. +39 02 67 100 846
Una significativa parte dei propri dipendenti hanno ottenuto la certificazione “Lead
Auditor BS25999” e la certificazione ITIL V3 Foundation.
E’ proprietaria della suite “ORBIT”, software che rispetta totalmente le specifiche
indicate dalle metodologie e dagli standards italiani ed internazionali ed è stato
adottato da primarie aziende ed istituzioni finanziarie.
Dal 2011 ORBIT ITALY S.r.l. fa parte di GL GROUP s.p.a. che in questo modo amplia la
propria offerta di servizi e di consulenza per il Risk Assessment, il Business Continuity
Management ed il Disaster Recovery Management, che complementano le proprie
metodologie, già adottate da molte realtà aziendali.
Attivi dal 2003 nei settori della Consulenza Informatica, System Integration e
Application Management.
Nati con un forte orientamento alle Telecomunicazioni, abbiamo esteso con
il tempo le nostre competenze ai mercati dell’Energy, dell’Industria, della
Finanza, della Pubblica Amministrazione e dell’Utility.
TopNetwork SpA
Via Simone Martini 143, 00142
Tel: +39 06 3209531
Fax: +39 06 5030615
www.topnetwork.it
Siamo in grado di offrire soluzioni informatiche innovative realizzate con
cura dal nostro team composto da oltre 600 professionisti, che, distribuiti su
tutto il territorio nazionale, lavorano con grande passione ed energia,
ottenendo quotidianamente straordinari risultati operativi.
Operiamo dal 2005 in regime di Qualità Controllata ed abbiamo ottenuto la
certificazione del Sistema di Qualità, conforme alla normativa UNI EN ISO
9001:2008 e quella del Sistema di Gestione per la Sicurezza delle
Informazioni (ISO/IEC 27001).