Dilma a metà della corsa
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Dilma a metà della corsa
82-85 Brasile Goldstein copia_Layout 1 19/08/13 14:28 Pagina 82 DOSSIER I NUOVI CAMPIONI A dicembre 2011 il Centre for Economic Business Research certificò il sorpasso del Brasile sulla Gran Bretagna, un bel traguardo per Dilma Rousseff, Presidente da un anno esatto. Il recupero britannico nel 2012, le deludenti cifre economiche della prima metà del 2013 e le manifestazioni di piazza di giugno allontanano però la meta. di Andrea Goldstein 82 C hi si entusiasmava troppo negli anni scorsi peccava di eccessivo ottimismo, ma è sulla strada sbagliata anche chi ora inferisce che il nuovo miracolo brasiliano è terminato. Che un Paese che poco più di 10 anni fa si dibatteva ancora in una grave crisi finanziaria possa avere ormai un Pil simile alla Nazione che è stata la culla della Rivoluzione industriale dà ben il senso dei cambiamenti in atto nella geografia globale della ricchezza e del potere. Ovviamente il Pil è una misura arida e non corrisponde necessariamente al livello di qualità della vita – anche se i Brasiliani sono uno dei popoli al mondo più soddisfatti della propria vita. Non va neanche dimenticato che la popolazione del Brasile, 192 milioni di abitanti, è più del triplo di quella britannica e italiana e che pertanto il Pil pro capite è meno di un terzo che in Gran Bretagna e Italia. Nel 2010 Lula lasciò in eredità a colei che ne era stata dapprima Ministro dell’Energia e poi la più stretta collaboratrice, un’azione macroeconomica prudente, conti pubblici in ordine e inflazione sotto controllo, in gran parte perché aveva seguito il solco della precedente amministrazione Cardoso. Nel primo decennio del secolo l’economia ha poi tratto grande beneficio dal boom mondiale delle materie prime, grazie al quale i termini di scambio del Brasile sono migliorati. Tra Cardoso e Lula diverse invece sono state politica sociale e industriale. L’introduzione della Bolsa Familia ha dato risultati eccellenti in termini distributivi. Combinata alla crescita, ha consentito il rafforzamento del ceto medio, sostegno dei consumi e del partito di Lula e di Dila, il PT. Lula ha anche dimostrato maggior fiducia nel ruolo dello Stato nell’economia, adottando una politica industriale ambiziosa e non lesinando le risorse pubbliche per banche e imprese statali. Il BNDES, in particolare, è intervenuto con vigore per sostenere l’economia nei momenti più critici della crisi globale e aiutare le grandi imprese brasiliane a internazionalizzarsi. Malgrado gli indubbi successi, sono piano piano sorte nuove criticità, che sembrano essere scoppiate negli ultimi mesi e spiegano il brusco rallentamento. Il modello di sviluppo sembra troppo dipendente dal boom delle commodities, un timore che è acuito dalla scoperta degli immensi giacimenti petroliferi sottomarini (il pré-sal). Una volta a regime, questi consentirebbero infatti al Brasile di diventare una grande potenza energetica, ma accentuerebbero anche la pressione sul tasso di cambio e ridurrebbero ulteriormente la competitività dell’industria manifatturiera. La debole crescita della produttività è un altro punto a sfavore. La popolazione è poco istruita e le competenze acquisite, secondo l’inchiesta PISA, sono modeste. Il costo del lavoro è invece elevato e la regolamentazione dissuade gli impreditori dal prendere rischi. REUTERS/ConTRaSTo/UESlEi MaRCElino Dilma a metà della corsa east european crossroads 82-85 Brasile Goldstein copia_Layout 1 08/08/13 11:44 Pagina 83 BRASILE Nel quadro d’insieme prevalgono però le notizie positive e ciò giustifica un cauto ottimismo. La storia di Frederico Chaves Guedes detto Fred, il calciatore che sembra trarre particolare gusto a segnare nella porta di Buffon, ben simbolizza le trasformazioni dell’economia mondiale e il ruolo del Brasile. Nel 2007 gionumero 49 settembre/ottobre 2013 cava nel Lione, uno dei 694 giocatori di calcio che emigrarono, alimentando l’esportazione di lavoro qualificato che rende ogni anno più di 100 milioni di dollari, molto di più che i prodotti tradizionali dell’agricoltura brasiliana come banana, papaya e mango. Poi Fred ha compiuto il percorso inverso, si è trasferito nel 2009 al DOSSIER \ Nel 2010 Lula ha lasciato a Dilma Rousseff, che era stata dapprima Ministro dell’Energia e poi la sua più stretta collaboratrice, conti pubblici in ordine e inflazione sotto controllo. 83 82-85 Brasile Goldstein copia_Layout 1 08/08/13 11:44 Pagina 84 REUTERS/CONTRASTO/RICARDO MORAES DOSSIER I NUOVI CAMPIONI Brasile Indicatori politici AREA: 8.514.877 Km2 POPOLAZIONE: 201.009.622 massimo rischio FORMA DI GOVERNO: Repubblica federale SUFFRAGIO: facoltativo per aventi 16 -17 e +70 anni, obbligatoria tra i 18 e 70 anni CAPO DI STATO: CAPO DI GOVERNO: PIL NOMINALE: INFLAZIONE: DISOCCUPAZIONE: DEBITO PUBBLICO/PIL: Dilma ROUSSEFF (Gennaio 2011) Dilma ROUSSEFF (Gennaio 2011) $2.252,4 mld (2012) 5,4% (2012) 5,5% (2012) 58,8% (2012) 64 50 minimo rischio 0 25 39 Sicurezza 30,3 anni Cattolici romani 73,6%, Protestanti 15,4%, Spiritualisti 1,3%, altri 10% Efficacia governativa ETÀ MEDIA: RELIGIONE: Europeye Research Team 100 Stabilità politica \ Operai al lavoro per la costruzione del porto di Açu, a Rio de Janeiro. Il costo del lavoro in Brasile è elevato e la regolamentazione vigente dissuade gli imprenditori dal prendere rischi. Fluminense. I mezzi a disposizione dei grandi club brasiliani sono ormai quasi comparabili a quelli dei rivali del Nord, che un tempo in Sudamerica facevano shopping di talento a buon mercato. E non è solo nel calcio che i flussi s’invertono: al prestigioso Instituto Nacional de Matemática Pura e Aplicada di Rio insegnano il russo Alexei Mailybaev, il tedesco Karl-Otto Stöhr e l’americano Robert Morris, mentre nel 2012 il maestro italiano GianLuigi Zampieri ha diretto l’Orquestra Sinfônica de Ribeirão Preto. Gli sforzi fatti per destinare più risorse alla ricerca e sviluppo (R&S), pubblicare su riviste scientifiche internazionali, innovare e brevettare, finanziare gli studenti meritevoli che vogliono perfezionarsi all’estero sono destinati a tradursi in risultati economici – già oggi varie multinazionali stanno investendo in centri all’avanguardia nell’energia e nella mobilità. I grandi eventi spor- Corruzione Indipendenza della giustizia 69 71 su 176 Paesi su 144 Paesi Sebbene la Presidente Rousseff vorrebbe candidarsi per le prossime elezioni (2014), la recente ondata di proteste potrebbe minare le sue possibilità di un secondo mandato, soprattutto se l’economia non tornasse a crescere. Valori di riferimento: primo paese Norvegia, ultimo paese Somalia Qualità della burocrazia minimo rischio 3 massimo rischio EIU, ONU, WB, WEF, WHO, Heritage Foundation, Transparency International, Global Peace Index 84 east european crossroads 82-85 Brasile Goldstein copia_Layout 1 08/08/13 11:44 Pagina 85 BRASILE XINHUA / EYEVINE/CONTRASTO tivi del 2014 e 2016, che per il momento sono alla base delle proteste, dovrebbero consentire alle grandi metropoli di dotarsi di infrastrutture all’altezza. Si può dire insomma che il Brasile è in mezzo al guado. È sicuramente avviato su un sentiero meno volatile che nel passato, quando le crisi nella bilancia dei pagamenti si susseguivano e i piani d’aggiustamento non riuscivano a debellare il cancro dell’inflazione e dei suoi effetti devestanti sul potere d’acquisto dei più poveri. Per consolidare queste tendenze e fare il passo decisivo che faccia entrare il Brasile nel novero delle grandi potenze globali servirà coerenza delle politiche pubbliche e miglioramento della gestione. Altrimenti il Brasile resterà ancora lontano dalla velocità di crociera che permette di fare il grande salto da paese povero a paese ricco. Un passo che in pratica solo la Corea è riuscita a fare negli ultimi 50 anni. Indicatori sociali s ar e ol ll ha s °I 1 Business Environment Disordini sociali a di M d an lan in °F 1 a sl °I 1 n ua °R da er izz v °S 1 1 130 a minimo rischio massimo rischio 1 Alcune decisioni politiche prese dalla Presidente Rousseff hanno scatenato importanti proteste. 27 Popolazione in carcere 43 62 274 Facilità nel concludere affari su 185 Paesi (1° Singapore, 185° Rep. Centrafricana) Maggiori ostacoli: pagamento delle tasse, soluzione delle insolvenze, permessi di costruzione. (ogni 100.000 abitanti) 99 121 135° Yemen 144° Algeria Distribuzione della ricchezza (indice Gini) 179° Eritrea 190° Qatar 190° Qatar, Arabia Saudita, Vanuatu Spesa sanità pubblica/PIL % di seggi Libertà di stampa occupati da donne nei Parlamenti nazionali Disparità di genere Fuga di cervelli numero 49 settembre/ottobre 2013 DOSSIER 85 Tasso di alfabetizzazione 90% 48 Competitività globale \ La storia del calciatore Frederico Chaves Guedes simbolizza la trasformazione dell’economia brasiliana. Dal Lione, nel 2009, è tornato in Brasile per giocare nel Fluminense. I mezzi a disposizione dei grandi club brasiliani sono ormai equiparabili a quelli delle grandi squadre internazionali. su 144 Paesi (1° Svizzera, 144° Burundi ) Abbonamenti a telefoni cellulari 1° Norvegia (25,8) Ultimo Comore (64,3) 124 (ogni 100 persone) Saldo migratorio (netto) Utenti di internet -499.999 45 (ogni 100 persone) 100 Libertà economica su 177 Paesi (1° Hong Kong, 177° Corea del Nord) 85