Progetto veDrò 0-12 / WOrkiNG GrOuP sPeriMeNTALe

Transcript

Progetto veDrò 0-12 / WOrkiNG GrOuP sPeriMeNTALe
30.08-02.09/09
5
vedro’ 09
programma
Centrale Fies di Dro (TN)
dal 30 agosto al 2 settembre 2009
*
PROGRAMMA
domenica 30 agosto
h 18.00
Arrivo dei partecipanti a Riva del Garda
h 19.30 Aperitivo e cena presso l’Hotel du Lac et du Parc di Riva del Garda. Degustazione di vini e olii I Greco e cena
lunedi,31 agosto
h 9.00 Trasferimento alla Centrale Fies di Dro
h 9.30 Plenaria di introduzione – Benedetta Rizzo presidente dell’Associazione veDrò
I libri in Italia tra 10 anni – Gian Arturo Ferrari direttore generale della Divisione libri di Mondadori,
vicepresidente della casa editrice Einaudi, presidente della casa editrice Piemme e presidente di Mondadori Electa
Storia e storie: l’Italia vista sullo schermo con Mimmo Calopresti regista, Carlo degli Esposti produttore,
Enrico Lo Verso attore, Valentina Lodovini attrice, Domenico Procacci produttore, Antonio Scurati scrittore modera Andrea Purgatori giornalista e sceneggiatore
h 12.00 Apertura dei lavori nei Working Group (wg)
h 13.30
Pranzo
h 14.30
Ripresa dei lavori nei wg
h 17.30
Sessione plenaria:
modera Gaia Tortora giornalista
h 18.30
Il Revisionista, lui contro tutti – Giampaolo Pansa a confronto con i vedroidi
Chiusura dei lavori e trasferimento in albergo
h 20.00
Partenza dagli alberghi per il castello del Buonconsiglio (Trento).
Cena e visita (facoltativa) della mostra Egitto mai visto: collezioni inedite dal Museo egizio di Torino
MARTedi,1 settembre
h 9.00 Trasferimento alla Centrale Fies di Dro
h 9.30 Ripresa dei lavori nei wg
h 14.00
Chiusura dei lavori nei wg. Pranzo
h 15.30
Sessione Plenaria
Il caso Tobagi – Registrazione di Omnibus con Antonello Piroso
h 17.30
Partenza delle navette per il centro sportivo. Sport per rilassarci insieme: calcio, calcetto e basket.**
Arbitra la partita di calcio Gianluca Paparesta
h 21.00
Partenza delle navette dagli alberghi per la centrale Fies di Dro. Dinner party
Luca Carboni in concerto
Mercoledi,2 settembre
h 10.00 Plenaria conclusiva
modera Giovanni Floris giornalista
Il controcanto – Enrico Bertolino
Presentazione del Rapporto veDrò09 I lavori del nuovo millennio
con Monica Fabris sociologa, Alberto Castelvecchi editore
Noi ci vediamo benissimo – I ragazzi di veDrò 0-12
h 13.00 Chiusura dei lavori. Pranzo
* i nomi in programma sono tutti confermati. Siamo in attesa delle conferme di altri ospiti
** coloro che non partecipano al pomeriggio sportivo saranno riaccompagnati negli alberghi
working group
01
Un buon affare
Crisi, guadagno, economia ed etica
coordinatore
Monica Fabris sociologa, è presidente di GPF
relatori
Annamaria Artoni vicepresidente di Artoni Trasporti
Niccolò Branca presidente e amministratore delegato della holding del Gruppo Branca International,
presidente di Fratelli Branca Distillerie e di Fratelli Branca Destilerias
Carlo Alberto Carnevale Maffè docente di Strategia aziendale, SDA Bocconi School of Management
Luca De Biase giornalista, ideatore e direttore di Nòva24
Mauro Del Rio presidente di Buongiorno Spa
Massimiliano Magrini amministratore delegato di Google Italia
Michel Martone professore ordinario di Diritto del lavoro, Luiss Guido Carli
Marco Morganti amministratore delegato di Banca Prossima
Giulio Napolitano professore ordinario di Diritto pubblico, Università degli Studi di Roma III
Folco Terzani scrittore e documentarista
L’attuale crisi economico-finanziaria ha riposto al centro
dell’attenzione la questione dell’etica dell’economia e della
validità dei principi ispiratori del capitalismo (post)moderno.
Il dibattito innescato dall’esplosione delle bolle – finanziaria, immobiliare, mediatica, etc – non si è fermato all’analisi
dell’efficacia delle regole che dovevano presiederne il buon
funzionamento. L’ipotesi che i fenomeni degenerativi in atto
siano da attribuire alla mancanza di regolamentazione ha infatti trovato immediata smentita nella quantità di fattori che
ne hanno minato l’efficacia alla base. Si va diffondendo la
tesi per cui non siano sufficienti buone regole, ma sia necessario un salto culturale capace di modificare il terreno su cui
esse trovano applicazione.
Una riflessione di questa portata va al di là del dominio stretto dell’economia e prescinde dalle sue questioni classiche
come la contrapposizione tra posizioni liberiste e keynesiane. Richiede piuttosto un approccio visionario per tentativi ed
errori, alla ricerca di una traduzione del contenimento etico
dell’economia da questione astratta a soluzione concreta,
ancorata al primato della sostenibilità e a nuove logiche di
business virtuose. Richiede anche il superamento di una distinzione tra dimensione “sociale” e performance economica in funzione di un approccio integrato.
L’attuale paradigma di riferimento, basato sulla radicale discontinuità tra mondo no profit e for profit, risponde a una
dicotomia largamente superata dall’evoluzione di contesto
cui stiamo assistendo. Non esistono imprese etiche e sociali
e imprese economiche ed egoistiche. Oltre questa demarcazione e al confine di essa risiedono nuove sperimentazioni
che legano il mondo della produzione e del mercato all’orizzonte del benessere e dello sviluppo, ricongiungendo mezzi
e fini. La questione etica, sganciata dal piano teorico e calata
in quello esperienziale, diviene un driver di innovazione che
scatena processi alternativi liberando nuove risorse. Il WG
ha l’obiettivo di indagare questi temi anticipandone possibili
evoluzioni attraverso case history di successo.
02
Opere di bene
Dal credit crunch al green new deal
coordinatore
Luca Dal Fabbro amministratore delegato di E.On Energia
relazioni introduttive Giovanni Castellucci amministratore delegato di Autostrade per l’Italia
Paride De Masi presidente di Italgest
Mauro Moretti amministratore delegato di Ferrovie dello Stato
relatori
Alessandro Beulcke presidente di Allea & Aris
Alberto Biancardi direttore generale della Cassa Conguaglio Settore Elettrico
Stefano da Empoli presidente dell’Istituto per la Competitività
Francesco Delzio executive vice president del Gruppo Piaggio
Fulvio Fontini professore associato di Economia politica, Università degli Studi di Padova
Simone Mori direttore Affari Regolamentari e Corporate Strategy di Enel
Massimo Nicolazzi CEO di Centrex Europe Energy & Gas
Massimo Ricci direttore della Divisione Mercati, Autorità per l’energia elettrica e il gas
Carlo Stagnaro direttore Ricerche e Studi dell’Istituto Bruno Leoni
Luisa Todini presidente della Todini Costruzioni Generali
Edoardo Zanchini responsabile Energia Legambiente
Gli ultimi anni sono stati certamente più che interessanti per
chi si è trovato a gestire l’evoluzione e l’adattamento dei sistemi infrastrutturali ed energetici in tutto il mondo. La corsa
al rialzo e poi l’elevatissima volatilità del prezzo del petrolio e,
più in generale, delle materie prime hanno ancora una volta
riproposto con forza il tema dell’evoluzione dei sistemi energetici, dei trasporti e logistici. L’urgenza di iniziare finalmente
a pensare al “Beyond Petroleum” (dual fuel, energie rinnovabili, risparmio energetico, auto elettrica, ritrovata centralità del
trasporto pubblico e di una logistica efficiente e integrata) si
alimenta anche con la ormai indiscussa centralità del tema del
global warming come sfida condivisa da opinioni pubbliche e
policymakers.
In questo senso, un (non necessariamente negativo) effetto
collaterale dell’attuale situazione di credit crunch e di crollo
degli investimenti di medio-lungo termine dei paesi produttori
nello sviluppo di nuove riserve petrolifere e di materie prime è
un certo consenso sul fatto che prezzi alti e volatili di petrolio &
Co. sono qui con noi per restare, senza illusioni di un ritorno a
epoche caratterizzate da bassi prezzi ed elevati sprechi.
Sia nel settore energetico in senso stretto che in quello logistico e dei trasporti lo sviluppo della decarbonizzazione è strettamente legato allo sviluppo e alla modernizzazione delle infrastrutture esistenti. Reti elettriche di trasporto e distribuzione,
gasdotti, stoccaggi e ferrovie per poter veramente consentire
e assecondare uno sviluppo sempre più “Beyond Petroleum”
hanno bisogno di significativi investimenti, sia quantitativi
(nuove linee elettriche, alta velocità) sia qualitativi (smart grids,
market coupling, logistica integrata).
I passi da compiere per identificare e realizzare una nuova politica delle infrastrutture sembrano essere almeno di tre tipi:
a) accettabilità degli investimenti: come rendere meno difficoltoso e spezzettato il processo di selezione dei luoghi dove
insediare le nuove infrastrutture e come aumentarne il grado
di accettabilità da parte dei cittadini e, più in generale, delle
comunità locali;
b) crisi e infrastrutture: come la crisi ha cambiato (se lo ha
fatto) la selezione del tipo, dimensione, etc. di infrastruttura da
realizzare; con crisi ci si riferisce ovviamente a quella macro
che sta investendo le economie su scala mondiale, ma anche all’emergenza ambientale o, comunque, a tutti quei fattori
esogeni che portano mutamenti strutturali a un sistema economico e industriale (nel caso dell’energia, questi mutamenti
possono essere identificati anche dai nuovi obiettivi di riduzione delle emissione di CO2 e di incremento delle produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili che derivano da Kyoto e
dalle direttive comunitarie);
c) programmazione, regolazione e mercato: come rendere
compatibili meccanismi di scelta decentrati, tipici di un settore
liberalizzato e di mercato, con le necessità di programmazione e regolazione; i settori energetici e infrastrutturali sono caratterizzati da decisioni che hanno tipicamente un impatto di
medio e lungo periodo; queste decisioni devono tenere conto
di molti interessi e molti fattori e né il mercato puro né, tanto
meno, la programmazione pura sono sufficienti; il problema è
trovare la linea di confine fra i rispettivi ambiti, al fine di evitare
che gli investitori abbiano inutili vincoli alle loro decisioni e, al
tempo stesso, le esigenze della comunità, locale e nazionale,
siano tenute nel dovuto conto.
Il gruppo di lavoro esaminerà i tre tipi di problemi appena delineati prendendo a riferimento nella prima sessione le infrastrutture e nella seconda l’energia. La terza sessione sarà dedicata alla omogeneizzazione degli spunti e delle idee raccolte
nelle prime due sessioni.
03
Da Wall Street
a Vicolo Corto
Le banche: imputate o alleate? Anomalie
e schizofrenie del sistema economico-finanziario
coordinatore
Isabella Falautano responsabile Corporate Communication, Research e Public Affairs di Axa Mps
relatori
Franco Baronio amministratore delegato Banca Popolare di Verona - San Geminiano e San Prospero
Francesco Boccia professore di Finanza pubblica e deputato della Repubblica
Piero Crivellaro responsabile delle Relazioni Istituzionali CRIF Spa
Stefano Fassina economista, direttore di Nens, Nuova economia nuova società
Luigi Fiorentino segretario generale dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato
Oscar Giannino giornalista ed economista
Marco Magnani presidente dell’Associazione Cavalieri del Lavoro
Andrea Paci professore di Economia e Gestione delle Imprese, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Firenze
È passato circa un anno dall’esplosione della più pesante crisi
economico-finanziaria degli ultimi decenni: fioccano le comparazioni con la “grande crisi” e la “grande depressione” e si parla
di “grande recessione globale”, con un acceso dibattito su cause
e concause, rimedi locali e globali. Sul banco degli imputati la
finanza è divenuta il principale bersaglio. Un paio di anni fa lavorare in una banca d’investimento era tra i mestieri più ambiti dai
giovani talenti. Ora dare del banchiere o del finanziere a qualcuno
non ha necessariamente il connotato positivo del passato.
Esistono responsabilità oggettive della finanza, ma soprattutto
di una finanza, pervasiva e globale, “geneticamente modificata”. Sugli editoriali e tra gli economisti cresce il confronto tra chi
vede i germi della crisi nella finanza e chi invece quale concausa
individua anche gli squilibri dell’economia globale.
Nulla quaestio sulle responsabilità – evidenti ed innegabili – del
sistema finanziario, l’idea del gruppo di lavoro è quella di uscire
dalle logiche usuali di “sparare nel mucchio”, ma adottare un
approccio più “laico” nell’affrontare il tema. Partendo anche dalle stesse definizioni di ambito: parliamo di banche? Di finanza?
Quale, locale o globale? Di strumenti finanziari alternativi e sigle
quali CDS e CDO? La finanza non è un ectoplasma alieno. Se la
finanza spende vuol dire che qualcuno ha investito in strumenti
finanziari. Qual è il ruolo degli investitori istituzionali? Dove erano durante la crisi? Perché il Papa si scaglia contro gli hedge
funds? In altre parole: vittime o carnefici?
Accontentandoci ora per semplicità del termine “finanza”, se
questa è il malato nella crisi attuale, ci proponiamo di individuare le cause della malattia, focolai di infezione presenti in altri
soggetti, proponendo possibili terapie per un futuro in cui la finanza e le banche recuperino un ruolo positivo nella società e
nell’economia ed i cittadini diventino i primi vaccini naturali per
una finanza sostenibile. Vogliamo aiutare Dr. Jekyll a liberarsi di
Mr. Hyde, senza costringerlo ad atti estremi.
Soprattutto il confronto e il dibattito si articolerà lungo un percorso a tappe lungo alcune provocazioni:
La schizofrenia tra economia finanziaria e reale
Come risolvere la schizofrenia finanza/economia reale e ricostruire un circuito virtuoso di alimentazione? Come ripartire dall’economia locale, reale/finanziaria, senza chiudersi in localismi
o neoprotezionismi? Piccolo è bello?
La dissociazione tra mercato globale e regole nazionali
Stato “a tempo” o diverso rapporto Stato-mercato? Come costruire risposte globali - anche a livello regolamentare - a problemi globali?
Lo strabismo degli indicatori numerici: l’etica dell’efficienza
Come dare sostanza ad una nuova “etica dell’efficienza”? Come
“umanizzare” la finanza, riportando al centro la responsabilità di
ciascuno nell’agire economico?
La miopia dello shortermismo
Con quali strumenti e azioni riportare considerazioni di lungo
periodo al centro dell’agire economico? Quali incentivi e disincentivi?
Le anomalie di una finanza geneticamente modificata
Quali soluzioni? Vietando come in Francia alle banche i derivati
per gli enti locali? Regolamentando hedge funds e CDS? O lasciando alla finanza la possibilità di re-auto-regolamentarsi? Cosa
può significare “NO GMF” (No genetically modified finance)?
La sindrome della sfiducia
Come rifondare un patto fiduciario con i consumatori e le imprese quale base di un vero ruolo sociale della finanza? Quali azioni
e passi da parte degli operatori privati?
Sapere è potere: la malattia dell’ignoranza finanziaria
Come fornire ai cittadini – in particolare ai giovani, i consumatori
del futuro, gli strumenti per diventare consumatori consapevoli
e owner autentici della finanza?
04
La guerra
dei mondi
Cooperazione, coesione e dialogo
coordinatore
Lelio Alfonso docente di Informatica e Giornalismo, Università di Pavia
relatori
Luisa Del Turco consulente, esperta in cooperazione internazionale e tematiche di genere,
collabora con università, enti umanitari ed organizzazioni non governative per attività di ricerca, formazione e advocacy
Francesco Galtieri policy specialist in materia di riforma delle attività umanitarie e di sviluppo dei Programmi, Fondi e Agenzie specializzate dell’ONU, United Nations Development Operations Coordination Office (DOCO), New York
Riccardo Luna direttore di Wired
Efraim Medina Reyes scrittore e artista colombiano
Roberto Menotti senior research fellow, responsabile Programmi internazionali Aspen Institute Italia,
consulente editoriale di Aspenia e Aspenia online
Dijana Pavlovic attrice e mediatrice culturale
Alessandro Politi direttore dell’Osservatorio Scenari Strategici e di Sicurezza di Nomisma
Giorgio Starace ambasciatore, consigliere diplomatico del Ministero dell’Agricoltura
Tobia Zevi consigliere della Comunità ebraica di Roma e coordinatore del Consiglio; delegato del presidente
della Provincia di Roma per la Solidarietà e la Cooperazione internazionale; scrive su l’Unità
Nel mondo delle fughe globali (dai Paesi, dalle responsabilità, dalla solidarietà), le forme di coesione e cooperazione
soffrono innanzitutto di una grave mancanza: quella del dialogo. Guerre, conflitti ed emergenze sono sempre più spesso
prese a pretesto per rivendicare la non diretta responsabilità nel sostegno o nel coinvolgimento. E, di conseguenza, il
ruolo dei “mediatori positivi” viene trasformato in quello di
“inopportuni provocatori”. Nel frattempo, cresce il peso delle
Ong, veri e propri avamposti della coscienza nei Paesi del
terzo e quarto mondo, mentre la coscienza collettiva è scossa da immagini e storie che però non riusciamo a fare uscire
dallo schermo e trasformare in stimoli reali. Il working group
si propone di varcare le seguenti frontiere di dialogo:
L’occidente ha paura del terzo e quarto mondo solo a
causa della crisi economica?
Le istituzioni e le organizzazioni internazionali sono superate o da rifondare?
Conta più l’aiuto concreto e immediato o un progetto di
sviluppo condiviso?
Le Ong si stanno trasformando in forze politiche per necessità o scelta?
Quali sono i veri confini del bisogno?
Immigrazione, criminalità, terrorismo: una logica sequenza o un illogico alibi?
05
Tutta salute
Tra salute percepita e malattia immaginaria
coordinatore
Emanuele Caroppo medico chirurgo, psichiatra, Ph.D, è professore a contratto di Psicobiologia
presso il corso di laurea triennale in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
relatori
Barbara Carfagna giornalista del tg1
Massimo Fini direttore scientifico dell’IRCSS San Raffaele
Dario Focarelli capo economista della Direzione Economia e Finanza di ANIA;
Fabio Pammolli professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Università di Firenze;
Angelos Papadimitriou presidente di GlaxoSmithKline
Pietro Pietrini professore ordinario presso il Dipartimento di Patologia Sperimentale, Biotecnologie Mediche, Infettivologia adjunct professor presso la Tanaka Business School, Imperial College London
direttore della Scuola di Dottorato IMT e del CERM; Visiting Professor presso il Dipartimento di Fisica di Boston University
ed Epidemiologia, Università di Pisa; presidente del Comitato scientifico della Organization for Human Brain Mapping
Giovanni Pizza professore di Antropologia, Università degli studi di Perugia
Renata Polverini segretario nazionale dell’UGL
Valentina Possenti membro del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità
Patrizia Ravaioli direttore generale della Croce Rossa Italiana
Marco Sartori presidente dell’Inail
Nei paesi a welfare system sviluppato si può ritenere con
sufficiente certezza che negli anni futuri quella sanitaria
sarà tra le voci del welfare che incideranno di più sul PIL.
Sebbene per via della variabilità dei suoi lati domanda/offerta la spesa sanitaria rimane difficile da quantificare con
esattezza in proiezione, è possibile ipotizzare che in assenza di significative modifiche di governance strutturale nei
prossimi quarant’anni l’incidenza sul PIL arrivi a raddoppiare. Per far fronte a questo scenario, come evidenziato
dagli esperti, si impongono importanti interventi di policy
che raggiungano l’obiettivo di un’embricatura tra stabilità
finanziaria, sostenibilità e adeguatezza/equità delle prestazioni passando per il confronto con la riorganizzazione
federalista dello Stato, il rinnovamento degli strumenti di
regolazione di domanda/offerta e lo sviluppo del coverage
privato.
In Italia l’assegnazione alle Regioni della responsabilità del
Servizio Sanitario Nazionale, l’aziendalizzazione delle USL
e l’adozione dei DRG non hanno riformato il sistema sanitario come ci si attendeva e i benchmark introdotti sono
rimasti meri indicatori di performance e non sono mai assurti a modello di best practice obbligatoria per le Regioni
come sarebbe stato invece indispensabile.
Ma affinché una riforma del sistema sanitario raggiunga gli
obiettivi prefissati, non ci si può limitare ad una pur fondamentale riorganizzazione dell’offerta poiché in tal caso si
correrebbe il rischio di abusare del reticolo di razionalità
livellatrici di de Certau e imbibire le istituzioni di saperi e
tecniche “razionali” che ne influenzeranno più o meno visibilmente il funzionamento senza il riscontro di una radicata
consapevolezza (sia lato domanda che lato offerta) della
necessità e del perché procedere in un modo anziché non
in un altro.
Si può ipotizzare quindi che una riforma sanitaria nel suo
dispiegarsi non possa esimersi dal valutare attentamente
anche tutte le caratteristiche della domanda e dal dedicarsi, proprio come per il lato offerta, ad attuare una governamentalità che corregga eventuali aberrazioni orientando
e controllando la condotta degli individui tramite pratiche
istituzionali volte a rendere “migliore” la domanda stessa ri-lanciando la cultura della salute. Cultura della salute
che deve permeare quindi tanto il lato domanda che quello offerta e divenire elemento integrante e spontaneo del
“senso comune”. Purtroppo, infatti, ancora oggi la salute
è un bene di cui spesso si acquisisce consapevolezza soltanto nel momento esatto in cui la si perde: peccato che
da quel momento stesso non si parla più di salute bensì
di malattia.
La tutela della salute allora può consistere in un recupero di terreno sulla malattia dopo che questa abbia sferrato un attacco più o meno ampio o può sostanziarsi in
un’implementazione della salute stessa prima che si manifesti la patologia. Gli sforzi dovranno coesistere ma nel
loro dispiegarsi prevederanno strategie operative, costi e
risultati diversi: per curare i numerosi malcapitati caduti in
un burrone, costa meno ed è più efficace costruire centri
medici d’eccellenza a valle del burrone privo di staccionata
di sicurezza o costruire a monte dello stesso precipizio un
parapetto?
>> SEGUE
Tutta salute
Il WG si porrà l’obiettivo di analizzare il concetto vigente
di salute (lato domanda e lato offerta) su cui attualmente in Italia poggia l’organizzazione del sistema sanitario,
i suoi punti di forza, le debolezze, le prospettive a breve e
lungo termine, la sostenibilità e gli eventuali correttivi da
adottare per evitare in futuro il collasso del sistema sanitario stesso e proporrà un modello di sanità sostenibile che,
poggiando su un paradigma sistemico, investa molto sulle
strategie d’implementazione della salute (lato domanda) e
non soltanto sul miglioramento delle capacità di cura della
malattia (lato offerta).
Nello specifico il WG prenderà in considerazione dapprima
il concetto di salute esaminando similitudini e differenze
tra la salute percepita sul piano individuale e quella promossa dal senso comune con tutti i suoi derivati mediatici
e pubblicitari. Una domanda riassuntiva di questo primo
momento potrebbe essere: siamo in grado di percepire
soggettivamente il nostro senso di salute? O ci difendiamo
solo dalla malattia? L’importante è che la nostra “immagine” sia in salute stereotipata? Dal tipo di risposta si entra
in una serie seconda di considerazioni: cosa, come e quali
dovranno essere i livelli essenziali di assistenza? La cura,
chi la propone, chi la sceglie, chi la sostiene e con quali
aspettative? Chi curerò, come curerò e chi si prenderà cura
di me? Esiste il Dr. House? Come è cambiato il concetto di
cura nel “senso comune” attraverso l’analisi del tema in
telefilm/film? E allora come realizzare un servizio sanitario
ideale a guardarlo sia da cittadini e immigrati sia da operatori sanitari e manager aziendali?
Necessariamente il WG si soffermerà a riflettere sulle
possibili strategie d’interazione tra sanità pubblica e sanità privata, sulla spesa farmaceutica, sulla formazione del
personale sanitario e attenzione verrà anche dedicata all’aspetto fondamentale del controllo dei processi facendo
riferimento in questo caso anche al rapporto esistente tra
Enti di ricerca e Università da un lato e strutture cliniche
territoriali dall’altro valutando quanto gli ambiti di ricerca
sanitaria siano prossimi alle esigenze del territorio o siano
scollati da questo ponendosi un’ultima domanda: è il prodotto da vendere che definisce la salute e crea la malattia
o viceversa?
06
di Gene in meglio
Agricoltura e alimentazione al tempo degli OGM
coordinatori
Vincenzo Lenucci responsabile del Servizio Affari Internazionali della Confagricoltura
Ernesto Carbone avvocato, esperto di politiche agricole
relatori
Stefano Colmo Public Affairs manager di Slow Food
Roberto Defez ricercatore presso il Cnr di Napoli
Fede e Tinto conduttori radiofonici e giornalisti
Manuela Kron direttore Corporate Affairs Nestlè
Luca Lami amministratore delegato di Biancoforno
Antonio Pascale giornalista, scrittore, agronomo
Mauro Rosati direttore di Qualivita
Perché dopo millenni di pratica agricola oggi l’alimentazione propone più problemi che soluzioni? Ci conviene mappare tutte le diversità agricole o accettare il dominio prossimo venturo della monocultura? Ha ancora senso battersi
per la qualità del cibo? Qual è il sistema produttivo che
ci garantisce di più se ci interessa un determinato fascio
di qualità? È possibile immaginare uno standard di cibo
elevato ad un prezzo ragionevole? A quali condizioni? Si
può trovare un equilibrio fra tutela ambientale e qualità dei
prodotti? Quale confine c’è fra una lavorazione tradizionale
e l’edibilità di un cibo? La qualità utile è davvero un obiettivo perseguibile? Il sistema europeo delle Denominazioni di origine e delle Indicazioni di origine (Dop e Igp), che
coinvolge 27 nazioni e più di 480 milioni di consumatori,
rappresenta la chiave di volta di questo mondo?
rischio è che il confronto sia condizionato da atteggiamenti
ideologici e campagne mediatiche che alimentano il pregiudizio a scapito del pragmatismo e delle stesse evidenze
scientifiche. Così si ha da un lato chi si erge a difensore
dei consumatori da ogni possibile rischio, dall’altro coloro
che difendono l’opportunità di preservare la distintività del
nostro patrimonio agroalimentare, ritenendo che questa
prospettiva debba coniugarsi con la possibilità di sostenere
uno degli ambiti considerati maggiormente interessanti e
promettenti per la ricerca agricola. Promuovere un dibattito
scevro da elementi pregiudiziali e focalizzato sulle opportunità insite nell’attività di ricerca e sperimentazione sulle
colture ogm risulta oggi più che mai auspicabile, di fronte
ai grandi cambiamenti che coinvolgono lo stesso rapporto
tra consumi e risorse disponibili.
E poi la questione al centro del dibattito politico di molti paesi: la sperimentazione e la coltura di prodotti Ogm.
Le superfici e le produzioni ogm nel mondo stanno, infatti,
progressivamente aumentando. Un incremento che coinvolge sia i paesi in via di sviluppo sia quelli emergenti e
industrializzati.
A che punto è la sperimentazione sugli Ogm in Italia? I
protocolli di emissione, dopo lungo lavoro di elaborazione (Ministeri, regioni, organi tecnici) sono stati respinti dal
Ministero dell’Ambiente con motivazioni generiche. Salvo
eccezioni (Toscana, Marche) le regioni non hanno definito
le aree sperimentali. Il Ministero dell’Ambiente non ritiene
quindi di dar seguito alle richieste. Ma cosa accade nel resto del mondo? 43 emissioni sperimentali solo nel 2008 in
Spagna, Francia, Germania, Danimarca, Romania, Polonia,
Svezia, Belgio, Slovachia. In Italia 0.
In taluni contesti, e in particolare in quello italiano, da anni
il tema ha assunto una rilevanza straordinaria all’interno
del dibattito scientifico, ma soprattutto di quello politico. Il
07
Hanno ammazzato
Pasolini
Cultura, politica e potere
coordinatore
Pier Luigi Petrillo docente di Diritto pubblico comparato, Università di Siena
relatori
Luca Beatrice critico d’arte e curatore; insegna Storia dell’arte all’Accademia di Brera;
curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009
Massimo Bergami professore ordinario di Organizzazione aziendale
e gestione delle risorse umane Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Filippo Facci giornalista Mediaset, editorialista de Il Giornale
Alessandro Fusacchia Ufficio Sherpa G8, Presidenza del Consiglio dei ministri,
insegna politica estera europea al Master Affaires européennes dell’Istituto di studi politici di Parigi
Luca Josi presidente di Einstein Multimedia
Eric Joszef giornalista di Libération
Angelo Mellone giornalista de Il Giornale
Andrea Romano giornalista, direttore di Italiafutura; professore associato di Storia contemporanea
all’Università Tor Vergata di Roma; scrive su il Riformista
Alessandro Schiesaro professore ordinario di Scienze umanistiche, Università La Sapienza, Roma
e consigliere giuridico del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
Si dibatte da sempre del rapporto tra politica e cultura. Ovvero: del ruolo politico e della funzione sociale degli intellettuali. Mentre la Russia prerivoluzionaria coniava il termine
intellighenzia per indicare il ceto intellettuale che rivendicava
i valori democratici e riformisti, nella Francia divisa dall’Affaire Dreyfus, Clemenceau ed Emile Zola utilizzavano il termine intellectuels per indicare i sostenitori dell’innocenza di
Alfred Dreyfus. Dagli illuministi del XVIII secolo - i primi che
sentirono la necessità di impegnarsi - a Kant, che insisteva
sulla funzione pubblica dell’intellettuale, agli esponenti del
positivismo, per i quali gli intellettuali erano posti a difesa
dell’indipendenza della scienza da ogni intromissione, il dibattito non si è più arrestato.
Anche negli anni più recenti numerose sono stati gli interventi sui rapporti tra potere politico e cultura. Ricordiamo
solo quelli di Norberto Bobbio, che rivendicava un’autonomia
relativa della cultura rispetto alla politica, dal momento che
“la cultura non può né deve essere ridotta integralmente alla
sfera del politico”; di Indro Montanelli, che sottolineava come
l’intellettuale italiano, sin dal Rinascimento, fosse sempre
stato al servizio del potere, esprimendo o una cultura raffinata e d’élite o una destinata a magnificare il suo “signore”;
dell’editore Giuseppe Laterza, che sul rapporto tra politica e
intellettuali scriveva: “Oggi questo circuito intellettuale si è
molto indebolito, esiste ancora ma conta molto meno, perché c’è una segmentazione del sapere e dei circuiti. Inoltre, il
linguaggio politico e la comunità politica, che una volta erano
un potente veicolo per la saggistica, sono oggi in crisi. Da
anni ormai il dialogo tra politica e cultura si è interrotto, anche a sinistra, con risultati dirompenti”.
Con “egemonia culturale” si indica, invece, un concetto avanzato per la prima volta da Antonio Gramsci per descrivere il
dominio culturale di un gruppo “in grado di imporre ad altri
gruppi, attraverso pratiche quotidiane e credenze condivise,
i propri punti di vista fino alla loro interiorizzazione, creando
i presupposti per un complesso sistema di controllo”. Esso
fu formulato con l’intento di spiegare perché le rivoluzioni
comuniste nei paesi industrializzati non si fossero verificate:
la scuola obbligatoria e i mezzi di comunicazione di massa (strumenti culturali egemonici della borghesia) avevano
contaminato la testa dei lavoratori con le sirene del nazionalismo, del consumismo e della competizione sociale. Così, i
lavoratori, invece di soddisfare i bisogni collettivi attraverso
una rivoluzione di massa, avevano ceduto a un’etica individualista ed egoistica.
Proprio alla luce di tale riflessione, la domanda provocatoria
da farsi è semplice: chi esercita oggi, con quali strumenti,
con quali “fiancheggiatori” organici, il ruolo egemonico immaginato da Gramsci? E qual è l’identikit più convincente del
moderno intellettuale nell’era della società liquida? È ancora
possibile un rapporto sistemico tra politica e cultura? Cosa
contribuisce a creare cultura in un paese? E chi sono oggi gli
intellettuali? Chi partecipa a creare il senso comune, a formare i modelli di pensiero, a definire le priorità? Gli scrittori?
Gli artisti? Gli editori? I giornalisti? Gli anchormen? I cantanti? I conduttori dei “programmi del sabato sera”? Qual è il
loro peso? Che influenza sono destinati ad avere nella vita
politica e sociale del paese? I nostri modelli culturali di riferimento sono autoctoni o di importazione? In India, in Cina, in
Australia, così come in Francia, in Florida o in Russia, campeggia la M di McDonald’s. La “texasizzazione” del mondo
– ovvero l’esportazione del “modello Dallas” – proseguirà o
è destinata a esaurire la sua spinta propulsiva? Cambieranno in futuro i grandi paesi esportatori di cultura?
E, last but not least: ma siamo proprio sicuri che in un mondo
globalizzato, “aperto” e interconnesso sia ancora possibile
parlare di egemonia culturale?
08
World wild web
Le regole “in rete”: legge o giungla?
coordinatore
Alberto Castelvecchi editore aliberticastelvecchi
relatori
Arturo Artom presidente di NetSystem e ideatore del progetto Your Truman Show
Giulia Bongiorno presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati
Paola Concia deputato della Repubblica e membro dell’Intergruppo parlamentare 2.0
Massimo Micucci presidente di Reti Spa
Marco Pancini European Policy Counsel di Google
Guido Scorza direttore dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, blogger e giurista
Max Senges coordinatore della Dynamic Coalition Internet Rights and Principles dell’IGF
Fin dalla sua diffusione nei primi anni Novanta dello scorso
secolo, Internet è stata l’oggetto di ogni possibile proiezione immaginaria: Terra Promessa della trasformazione sociale oppure Terra di Nessuno del diritto della sopraffazione? Porto Sicuro della nuova conoscenza oppure Baia dei
Pirati priva di ogni regola etica? Oggi che l’economia del
web ha assunto proporzioni davvero planetarie, molti appetiti e molte tensioni collettive ruotano intorno al concetto
di «libertà», «permissivismo», «apertura», «accessibilità»,
«liceità» e «protezione della proprietà intellettuale». Qual è
la strada migliore per garantire la crescita e lo sviluppo di
un mezzo che offre al nostro Paese opportunità immense
e ancora poco esplorate, sia sul piano occupazionale sia
sul piano civile e politico? Di quali tutele e di quali «filtri»
dispone oggi la collettività, per difendersi da usi illegittimi
e illegali della rete? La proposta di lavoro e di confronto da
cui parte il nostro WG è molto semplice: buona parte delle
leggi esistenti (Codice Civile e Codice Penale, disposizioni
e normative vigenti sul commercio, ecc.) sono perfettamente in grado di tutelarci anche rispetto alla rete. Internet
non può essere considerato un mezzo di comunicazione
come tutti gli altri, è vero, ma nessun ricorso a legislazioni
straordinarie e restrittive deve cambiarne il potenziale di
trasformazione e di arricchimento per le nostre vite e la
nostra società. Conviene piuttosto che ci chiediamo: qual
è lo stato della democrazia on line, oggi, alla luce di quello
che vediamo accadere in Cina o in Iran? Qual è il confine
tra autodisciplina e liceità arbitraria? Che differenza c’è fra
Internet e gli altri mezzi di comunicazione? Come si può
tutelare la libertà di pensiero e di espressione, senza incoraggiare la pirateria e l’illegalità? Quali sono le leggi che
devono essere applicate ad Internet? Qual è il confine fra
necessità di sicurezza online e diritto di espressione? C’è
chi propone di far approvare tutti i contenuti pubblicati su
Internet dal Ministero dell’Interno, c’è chi dice di combattere la pedopornografia online, ma alcuni sospettano che
in realtà vogliano tagliare la connessione ai pirati, c’è chi
afferma in occasioni ufficiali che Internet è come il Voodo...
ma chi si preoccupa veramente di verificare qual è il reale
stato della democrazia online?
Internet non può certamente essere assimilato agli altri
mezzi di comunicazione tradizionale, non solo perché è
tecnicamente difficile assicurare il controllo di tutti i contenuti prodotti e caricati dagli utenti, ma anche perché si
finirebbe per affidare ad un soggetto privato il compito
di definire i limiti della libertà di espressione. Su Internet
come nel mondo reale sono necessarie regole precise e
appropriate in grado di garantirne l’esistenza e svilupparne le potenzialità. Ma Internet ha bisogno di leggi, o come
ha proposto Stefano Rodotà, di “codici di autodisciplina
di nuova generazione, che non sono il prodotto esclusivo
degli interessi di settore, ma nascono dalla collaborazione
tra questi e soggetti pubblici”? Quale è la strada migliore
per garantire la crescita e lo sviluppo di un mezzo che offre al nostro paese opportunità immense e ancora troppo
spesso inesplorate? Come conciliare il massimo di libertà
di espressione con la tutela degli interessi degli utenti?
09
Let’s have a dream
Progetto di social dreaming / Working group sperimentale
coordinatore
Nerina Garofalo formatrice e consulente per il mercato delle imprese e della PA, è host di Social dreaming
avendo completato il training per conduttori erogato dal Social Dreaming Institute UK di Londra
Il Social Dreaming è una forma di lavoro creativo di gruppo, elaborato dai ricercatori del Tavistock Institute of Human Relations di Londra (a partire dal 1982). Esso serve
a esplicitare la conoscenza e il pensiero sociale detenuti
in forma latente dalle collettività e dalle organizzazioni. In
altri approcci metodologici il sogno viene letto come narrazione edipica del dramma personale dell’individuo (Freud),
o come manifestazione di archetipi universali dell’inconscio collettivo (Jung), o come descrizione dei disturbi di
comunicazione della relazione familiare (Watzlawick). Nel
Social Dreaming invece si dichiara che noi sogniamo in
maniera «sociale»: buona parte dell’immaginario e delle
proiezioni imbrigliati nel linguaggio del sogno descrivono
il nostro ruolo nelle organizzazioni e mostrano le nostre
aspettative collettive. Mettono in scena, insomma, quel
«We Have a Dream» che è alla base di ogni cambiamento
e di ogni trasformazione sociale, organizzativa e politica.
Alla base del metodo sta il concetto di Matrice – Social
Dreaming Matrix – ovvero un gruppo che può andare dai 6
ai 100 individui (in media 20). Una volta che un sogno viene
esplicitato e messo a disposizione del gruppo (voiced in the
Matrix), cessa di essere «proprietà individuale»: da questo
momento esso appartiene alla Matrice, che lo sviluppa con
un meccanismo di libere associazioni. Nella definizione di
Wilfred Bion (Experiences in the Group, 1961) e di Gordon
Lawrence, il metodo della Social Dreaming Matrix consente di rendere esplicito il vissuto delle organizzazioni,
perché noi non interroghiamo l’Edipo, bensì la Sfinge. La
Sfinge rappresenta tutte le cose non dette, le aspettative
e le dinamiche di desiderio, e anche il potenziale di conoscenza detenuto, ma non pienamente esplicitato da un
gruppo. L’ipotesi di lavoro con cui presentiamo il Social
Dreaming a veDrò – «veDream» – è questa: una matrice
di sogno sociale «non è» un gruppo, né un’organizzazione,
né una società. Ma in ogni gruppo o società sono annidate
delle matrici: si tratta di individuarle e «sbloccarle», perché solo questo mette in movimento energie collettive e
di «consenso profondo alla trasformazione», potentissime.
E questo può avvenire anche in collettività molto grandi
e complesse, come dimostra eloquentemente la vicenda
elettorale di Barack Obama.
IMPORTANTE
L’adesione al gruppo gruppo di esperienza «veDream» è rigorosamente a numero chiuso e comporta la disponibilità a
lavorare insieme senza allontanarsi e senza interferenze o
intermittenze, per non compromettere la buona riuscita del
seminario. L’incontro è condotto dalla dr.ssa Nerina Garofalo, socia fondatrice di socialdreaming.it avendo completato il training per conduttori erogato dal Social Dreaming
Institute UK di Londra.
10
Noi ci vediamo
benissimo
Progetto veDrò 0-12 / Working group sperimentale
responsabili gruppo Luca Raffaelli giornalista, saggista, sceneggiatore italiano, autore di trasmissioni televisive,
è considerato uno dei massimi esperti italiani di adolescenza, oltre che di fumetti e animazione
Alessandra Casadio Politi insegnante elementare da circa dieci anni, ha lavorato a Roma nella scuola
con la più alta percentuale di bambini migranti, realizzando vari progetti per il Polo Intermundia
Si dice sempre che i bambini sono il nostro futuro. La cosa
è vera in parte, almeno quanto è vero che il nostro presente
è anche il loro presente. Insomma, il “vedrò” ce l’hanno
anche loro, magari sulla punta della lingua. Quello che di
solito dichiarano in pubblico, sui giornali e alla televisione,
è quasi sempre tutto quello che noi adulti siamo contenti
di sentire (perché in questo modo anestetizziamo le nostre
responsabilità): proclami contro la guerra e l’inquinamento, a favore della pace e di un mondo più pulito. Ma cosa
accade invece se si cerca di entrare appena un po’ più a
fondo nei loro pensieri bambini? Quali problemi (astratti o
concreti) sono da risolvere ora? Quali cambiamenti pensano come fondamentali per il loro futuro? Per questo si
riuniranno. Il loro compito è trovare le parole per darci una
lezione. Non si accettano obiezioni.
veDrò 0-12 è un working group i cui protagonisti sono i
ragazzi. Vi partecipano circa quindici figli di vedroidi, di
un’età compresa tra i 7 e i 12 anni, più due fuori quota,
un sedicenne e un ventenne. Tutti coordinati da Luca Raffaelli e Alessandra Casadio Politi. Oltre ai due coordinatori,
è prevista la presenza di personale di assistenza per i ragazzi. I posti, per ragioni di opportunità e di sicurezza, sono
molto limitati. Nel caso foste interessati vi preghiamo di
procedere quanto prima all’iscrizione inviandoci una email
in cui specificate nome, cognome, età e classe frequentata
da vostro figlio o da vostra figlia. Le prenotazioni saranno
accettate fino a esaurimento posti.
i relatori di veDrò 09: ecco chi sono
a
Lelio Alfonso
Lelio Alfonso, giornalista, è senior consultant in Institutional Relations at Rcs
Mediagroup. È docente di Informatica applicata al giornalismo presso l’Università di Parma. Si è laureato in Scienze politiche all’Università di Genova.
È stato vicedirettore della Gazzetta di Parma. Dal 2006 al 2008 è stato il responsabile per la comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio
dei ministri.
Arturo Artom
Arturo Artom è fondatore e presidente di Netsystem, l’azienda italiana dell’ADSL via satellite, e di Muvis, l’azienda che ha introdotto “Wi-Dom”, la domotica
wireless, nella tecnologia dell’illuminazione. Nel 1993 Artom ha fondato e
guidato Telsystem, la prima azienda in Italia a fornire un servizio alternativo di fonia e dati per gruppi chiusi di utenti business. Negli anni successivi
Artom è stato direttore del servizio telefonico a lunga distanza di Infostrada,
direttore della Divisione Corporate di Omnitel (dove ha creato la RAM divenuta
lo standard per le comunicazioni cellulari aziendali), amministratore delegato
di Viasat. A fine 2004 crea Artom Innovazione Italia, fondo costituito per stimolare gli investimenti in iniziative imprenditoriali che coniughino made in
Italy e tecnologia. Oggi si definisce un venture capitalist e vive tra Milano e
la Silicon Valley.
Anna Maria Artoni
Anna Maria Artoni, imprenditrice, è vice presidente e consigliere delegato
di Artoni Group, azienda operante nel settore dei trasporti e della logistica.
È presidente di Network Extension srl società operante nel settore ICT. È
membro indipendente del consiglio di amministrazione di Saipem spa, di RCS
Quotidiani spa, della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Da maggio
2005 è presidente di Confindustria Emilia Romagna, membro del Direttivo
e della Giunta Nazionale. È componente del consiglio direttivo di Assonime.
Inoltre è consigliere di amministrazione della Luiss Guido Carli e fa parte
dell’advisory board di Alma Graduate School di Bologna. Dopo aver ricoperto
diversi incarichi nel movimento dei Giovani Imprenditori, è stata eletta presidente nazionale Giovani Imprenditori e vice presidente di Confindustria per il
triennio 2002-2005.
b
Franco Baronio
Franco Baronio è direttore generale della Banca Popolare di Verona - San
Geminiano e San Prospero. Nel 2007 assume il ruolo di consigliere di Banca Aletti, Bipitalia Ducato e Credito Bergamasco. Attualmente è membro del
Consiglio di Gestione del Gruppo Banca Popolare di Verona - San Geminiano e
San Prospero e amministratore delegato della Banca Popolare di Verona – S.
Geminiano e S. Prospero. Dal 2007 è consigliere di Popolare Vita Spa e amministratore nella Società Avipop Assicurazioni. Da febbraio 2008 è consigliere
dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane e componente del Consiglio Generale del Consorzio Patti Chiari. Da dicembre 2008 è consigliere di
Agos Spa. Laureatosi presso l’Università Bocconi di Milano, dal 1992 percorre
la sua carriera all’interno della società internazionale di consulenza Bain &
Company Italy sino a diventarne partner e vicepresidente nel 2001. All’interno
della società, matura un’estesa esperienza professionale nel settore bancario,
realizzando progetti di ristrutturazione, di riorganizzazione e di sviluppo all’interno di numerose banche e di società finanziarie nazionali e internazionali.
Luca Beatrice
Luca Beatrice insegna Ultime tendenze delle arti visive all’Accademia di Brera
di Milano. È critico di Arte contemporanea e curatore. Nel 2009, con Beatrice
Buscaroli, è stato il curatore del Padiglione Italia della biennale di Venezia - Arti
visive. Ha realizzato monografie e cataloghi di mostre personali di importanti
artisti italiani e internazionali, soprattutto delle ultime generazioni e ha pubblicato volumi e saggi sulla giovane arte italiana. Collabora con Juventus Channel in qualità di opinionista e di studioso e con i quotidiani Libero, La Stampa,
Tuttosport, con il settimanale Torino7 de La Stampa e con le riviste Linus, Arte,
Rumore Giudizio Universale e Hurrà Juventus.
Massimo Bergami
Massimo Bergami è professore ordinario di Organizzazione Aziendale presso
l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. È stato Visiting Professor presso la University of Michigan, la University of Florida, la New York University
e l’Università Bocconi. È stato consigliere del ministro della Difesa dal 1996
al 1998 e ha collaborato con il ministro dell’Industria dal 2000 al 2001. Si
occupa di identità organizzativa e di gestione del cambiamento organizzativo.
È Consigliere Delegato di Alma Graduate School.
Enrico Bertolino
Enrico Bertolino (Milano 1960), “formattore”, dopo una laurea in economia
alla Bocconi, inizia la sua attività nel settore bancario, nella divisione Coordinamento Risorse, Marketing e Sviluppo Prodotti Finanziari in Italia e a Londra
(Standard Chartered Bank, Hong Kong Bank). Nel 1996 esordisce in televisione su Italia 7 con lo spettacolo Seven Show. Nel 1997 debutta su Italia 1 con
Zelig – Facciamo cabaret e, poco dopo, in Ciro, il figlio di Target. Di queste
trasmissioni diventerà anche autore e conduttore, fino al 1999, anno in cui
passa alla Rai. Su Raidue nel 1999 è in Festa di classe e poi in Convenscion.
Dal 2001 al 2003 è ospite fisso de Le Iene Show, successivamente presenta Bulldozer, nel 2007 è protagonista della sit-com Piloti, con Max Tortora.
Attualmente conduce Glob – L’Osceno del villaggio su Raitre. Fa parte dei
comici di Zelig. Oltre all’attività artistica, Enrico Bertolino si occupa della formazione sulla comunicazione e della spettacolarizzazione di eventi formativi
e convention aziendali: in una parola di Info ed Edutainment, con interesse
sul Distance Learning e sul Media Training. Ha seguito numerosi progetti di
miglioramento del servizio, di razionalizzazione di strutture organizzative e
sviluppo risorse umane, seguendo in modo particolare gli aspetti legati alle
problematiche relazionali e comunicazionali. Opera tutt’ora in progetti per lo
sviluppo manageriale, del Fattore Umano ed è relatore nei corsi sulle Tecniche
di Presentazione e Public Speaking (ha partecipato a stage di aggiornamento
Effective Presentation Skills, organizzati dall’American Management Association) in USA, Belgio, Danimarca, UK.
Alessandro Beulcke
È presidente di Allea e di Aris. La sua storia professionale inizia nel 1990 in
Von Klier Associati, società di Corporate Image del Gruppo Olivetti. Dal 1993
al 1996 opera in diversi ambiti della comunicazione: dalla gestione di manifestazioni corporate di alcune società tra cui Infostrada, ItaliaOnline e Bull,
all’ambito editoriale con Gruppo Bramante e Mondadori. Nel 1997 entra nella
società di relazioni pubbliche PDC, di cui diventa, l’anno dopo, Responsabile Sviluppo. Nel 2000 entra nel Consiglio di amministrazione della società,
contribuendo al posizionamento e alla crescita della stessa. Successivamente
acquisisce una parte delle quote societarie divenendone Partner. Nel 2002,
uscito dalla società, fonda Allea, società di comunicazione e public affairs di
cui è presidente. È inoltre presidente di Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Società, associazione no profit attiva nella ricerca e su importanti progetti
di divulgazione in materia di ambiente, energia, infrastrutture e trasporti, tra
cui il Nimby Forum e l’annuale Festival dell’Energia di Lecce.
Alberto Biancardi
Alberto Biancardi è direttore generale di Cassa conguaglio per il settore
elettrico e responsabile dell’area energia e infrastrutture di Arel. Esperto di
regolazione economica, è stato dirigente presso Enel spa e presso la società
Acquirente unico Spa, una delle società istituite ai sensi del decreto legislativo n. 79/99 di liberalizzazione del settore dell’energia elettrica. In passato
ha fatto parte Segreteria tecnica del ministro dell’Industria, del commercio
e dell’artigianato. Dal maggio 1997 al dicembre 1999, ha lavorato presso
l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, in qualità di assistente di uno dei tre
commissari e dal 1993 al 1997 presso l’Autorità garante della concorrenza e
del mercato. Dal luglio 1989 al marzo 1993, ha svolto la sua attività al “Ceric
- Centro di ricerche per l’industria chimica”, società del Gruppo Eni. Dall’aprile
1988 al giugno 1989 ha lavorato presso l’ufficio di Pianificazione Strategica
del Gruppo Fininvest, nell’Area Comunicazione, (Divisioni televisione, cinema
e spettacolo, editoria).
Francesco Boccia
Francesco Boccia è deputato della Repubblica e professore di Finanza Pubblica. Dopo il Master in Business Administration all’università Bocconi diviene ricercatore alla London School of Economics dove si occupa di Local
Government Financing System. Nel 1998 rientra in Italia alla Liuc, l’Univesità
Cattaneo di Castellanza (Varese), dove fonda e dirige fino al 2005 il Cerst,
Centro di ricerca per lo sviluppo del territorio e insegna Economia delle Amministrazioni pubbliche in qualità di professore associato. Nel 2002 è visiting
professor presso la University of Illinois di Chicago. Dal 2004 al 2006 è assessore all’Economia del Comune di Bari. Dal 2006 al 2008 è capo del Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nello stesso
periodo è commissario liquidatore della Città di Taranto.
Giulia Bongiorno
Giulia Bongiorno è presidente della Commissione Giustizia della Camera dei
deputati. Avvocato penalista patrocinante in Cassazione, è stata eletta deputata alle elezioni politiche del 2006 nelle file di Alleanza nazionale ed è stata
rieletta nel 2008 nelle liste del Popolo della libertà. Ha fatto parte, a soli 28
anni, del collegio di difesa di Giulio Andreotti nel processo relativo alle accuse di associazione mafiosa in qualità di assistente del difensore principale in
entrambi i processi contro di lui. È una delle fondatrici, con Michelle Hunziker,
dell’associazione Doppia Difesa, a sostegno delle donne vittime della violenza
fisica e psicologica.
Niccolò Branca
Niccolò Branca è presidente e amministratore delegato della holding del
Gruppo Branca International Spa, presidente di Fratelli Branca Distillerie Srl e
di Fratelli Branca Destilerias Sa. Negli anni Ottanta è stato direttore commerciale e della comunicazione di Fratelli Branca Distillerie; dal 1990 al 1998 è
stato tra i founders e presidente di una società finanziaria poi divenuta Banca
Ifigest Spa e direttore della collana “Saggezza, Scienza e Tecnica” della casa
editrice Cardini. Sempre negli anni Novanta ha ricoperto la carica di consigliere per la New Investment Company Spa, società finanziaria e di M&A. Niccolò
Branca è consigliere di Federvini e Tamburi Investment Partners Spa (TIP),
merchant bank indipendente quotata in Borsa.
c
Mimmo Calopresti
Mimmo Calopresti è regista, sceneggiatore e attore cinematografico. Inizia
la sua carriera all’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
(AAMOD) per il quale realizza, nel 1985, il video A proposito di sbavature che
vince il primo premio al Festival Cinema Giovani di Torino. In seguito realizza
diversi documentari e cortometraggi, fra cui Fratelli minori (1987) e Alla Fiat
era così (1990). All’inizio degli anni Novanta inizia la sua collaborazione con
la Rai, per la quale realizza Paolo ha un lavoro (1991) e Paco e Francesca
(1992). Sempre per l’AAMOD realizza 1943 - La scelta e 43-’45 - Pace e
libertà. L’esordio cinematografico avviene nel il 1995, quando realizza La seconda volta, con Valeria Bruni Tedeschi, Marina Confalone e Nanni Moretti.
La sceneggiatura si aggiudica il Premio Solinas e la pellicola, che racconta
dell’incontro fra una vittima delle Brigate Rosse e un’ex brigatista, viene presentato nella Sezione Ufficiale del Festival di Cannes. Nel 1998 realizza La
parola amore esiste, sempre con Valeria Bruni Tedeschi e Marina Confalone,
affiancate da Fabrizio Bentivoglio, Massimo Sonetti e Gerard Depardieu. Il film
vince il Nastro d’Argento come Miglior Soggetto Originale. Nel 1999 firma il
documentario per la TV Tutto era Fiat, seguito da Preferisco il rumore del mare
(2000). Nel 2001 è chiamato a far parte della giuria del Festival di Cannes e,
nello stesso anno, partecipa al documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione
di un sogno di Laura Betti. Negli anni successivi si cimenta anche come attore in tre film: Le parole di mio padre (2002) di Francesca Comencini, tratto
dal romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno, La felicità non costa niente
(2003) accanto a Vincent Perez, Valeria Bruni Tedeschi, Francesca Neri e Laura Betti, e nell’opera prima da regista di Valeria Bruni Tedeschi, È più facile
per un cammello... Membro della giuria al Festival di Venezia nel 2004, nel
2006 firma il suo ultimo documentario Volevo solo vivere che affronta il tema
dell’Olocausto. Nel 2007 dirige L’abbuffata, di cui cura anche il soggetto. Nel
2008 presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il documentario La fabbrica
dei tedeschi, sull’incidente di Torino alla fabbrica Thyssen Krupp.
Ernesto Carbone
Ernesto Carbone è avvocato ed esperto di politiche agricole. Ha lavorato per
la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Commissione europea e il Ministero
delle Politiche agricole, alimentari e forestali. È stato cpo degli Affari legali e
generali di Nomisma, direttore delle Relazioni esterne e istituzionali di Alma
graduate school e direttore della Fondazione GovernarePer.
Barbara Carfagna
Barbara Carfagna è giornalista del tg1. In Rai dal 1995, ha lavorato nella redazione di Raidue “L’altra Edicola”, e in varie redazioni di Format (Mixer e
Mixer giovani) diretto da Giovanni Minoli. Dal 1998 al tg1 ha collaborato con
la redazione Prima-tg1, rotocalco quotidiano condotto da David Sassoli, Tv7,
Frontiere, Speciale Tg1. Dal 2004 è nella redazione cronaca, dal 2007 conduce l’edizione notturna del tg1 e la rubrica Italia Italie sull’immigrazione. Ha
collaborato con diversi quotidiani e settimanali tra cui la cronaca di Roma de
Il Giornale, Diario della settimana di Enrico Deaglio, Sette del Corriere della
Sera. Laureata in Lettere e Filosofia, diploma di ottavo anno di violino al Conservatorio di S.Cecilia in Roma, ha svolto attività concertistica e insegnato
violino e musica.
Carlo Alberto Carnevale Maffè
Carlo Alberto Carnevale Maffè è docente di Strategia Aziendale presso la SDA
Bocconi School of Management, coordinatore del Master in Strategia Aziendale, docente del Master in Business Administration e del Master in Fashion
Experience & Design Management presso lo stesso Istituto. Insegna al “Media
MBA” della Steinbeis University di Berlino e al “Master in Intelligence” della
University of Malta, e ha svolto attività di docenza presso la Graduate School
of Business della Columbia University, la Stern School of Business della New
York University e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa. È editorialista di MF
– Milano Finanza e collabora regolarmente a diverse testate giornalistiche
e televisive nazionali e internazionali, quali Il Sole 24 Ore, Bloomberg, CNBC
International/Class CNBC, Reuters. È membro del comitato scientifico di Assodigitale, Associazione Italiana Operatori Media Digitali, e delle riviste “IR TOP”
e “Wireless” e dell’editorial review board di “Economia & Management”.
Emanuele Caroppo
Emanuele Caroppo, medico chirurgo, psichiatra, Ph.D, è professore a contratto di Psicobiologia presso il corso di laurea triennale in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; nella stessa
università è coordinatore del Corso di Perfezionamento universitario “Salute,
Malattia e Cura in prospettiva trans-culturale ed evoluzionistica” e del Master
in “Migrazione, Cultura e Psicopatologia”. È inoltre membro del Centro di Studi
e Ricerche Avanzate in Psicoterapia, presso l’Istituto di Psichiatria e Psicologia
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dirigente medico psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale Az. U.S.L. Roma H.
Alessandra Casadio Politi
Alessandra Casadio Politi è insegnante elementare da circa dieci anni e ha
lavorato a Roma nella scuola con la più alta percentuale di bambini migranti, realizzando vari progetti per il Polo Intermundia. Pianista, insegna anche
propedeutica musicale e danze popolari. Precedentemente si è occupata
di organizzazione teatrale, recensioni musicali e adattamento dialoghi per i
documentari. Ha collaborato alla traduzione di “Armorica” itinerari magici di
Corto Maltese in Bretagna il “paese del mare”, ed. Lizard.
Giovanni Castellucci
Giovanni Castellucci è amministratore delegato delle società Autostrade per
l’Italia e di Atlantia spa. Si è laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Firenze e ha ottenuto il master in Business administration presso
l’Università Bocconi di Milano. Dal 1988 al 1999 ha lavorato nel settore della
consulenza aziendale presso la Boston Consulting Group, nelle sedi di Parigi
e Milano. Nel 2000 è stato nominato amministratore delegato del gruppo Barilla. Un anno dopo, in seguito all’offerta della famiglia Benetton, è diventato
direttore generale di Autostrade Spa. Nel 2006, dopo l’uscita dal gruppo di
Vito Gamberale contrario alla fusione con la società spagnola Abertis, viene promosso ad amministratore delegato. È consigliere e vicepresidente di
Impregilo.
Alberto Castelvecchi
Alberto Castelvecchi (classe 1962), linguista, filologo per formazione, è editore di aliberticastelvecchi con Francesco Aliberti e già fondatore editore nel
1993 di alberto castelvecchi editore, specializzata in nuove tendenze e culture
emergenti. Scrittore di saggistica, scouting letterario con Castelvecchi literary
agency, docente di corsi di editoria per Oblique, Herzog, Luiss, è responsabile
comunicazione della Fondazione Parco Biomedico San Raffaele, insegna storia dell’editoria all’Università della Tuscia di Viterbo, è consulente di direzione
alla Luiss. Cresciuto a Bangkok, ha compiuto studi di filologia e linguistica.
Dopo il servizio militare nei Carabinieri, ha lavorato alla Rai, occupandosi di
programmi culturali per Radio Tre e Radio Due. Ha collaborato al Messaggero
e a la Repubblica. Ora scrive su Riformista, Panorama e riviste di settore. È tra
i promotori del network generazionale veDrò.
Stefano Colmo
Stefano Colmo è Public Affairs manager del Gruppo Slow Food. Dopo una laurea in Scienze politiche all’Università di Torino, dal 1999 al 2003 è responsabile dell’Ufficio Borsa di Alba, dal 2003 al 2005 lavora a Biella, come direttore
di filiale di Banca Sella, dal 2006 è responsabile Finanza e responsabile delle
Relazioni Istituzionali del Gruppo Slow Food. Dal 2008 per il Gruppo, oltre alle
Relazioni istituzionali, ha la responsabilità del Fund Raising Italia.
Paola Concia
Paola Concia è deputato della Repubblica e manager sportiva. È vicepresidente di D52, rete di donne a sostegno della parità di genere ed è tra le fondatrici
di Emily in Italia, associazione che promuove la presenza delle donne nella
vita pubblica. È inoltre presidente di Agensport Lazio. È noto il suo impegno
per i diritti civili, in particolare per gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Nel
giugno 2009 è protagonista con il parlamentare Pd Jean Lonard Touadi di una
campagna Arci contro le discriminazioni e il razzismo.
Piero Crivellaro
Piero Crivellaro, classe 1975, lavora a Roma per Crif Spa (multinazionale
specializzata nella gestione dei sistemi di informazioni creditizie e di supporto decisionale per il settore bancario e finanziario) come responsabile delle
Relazioni Istituzionali. In passato ha lavorato come economic researcher allo
European Institute della London School of Economics e come senior policy
advisor per la Coldiretti (Bruxelles e Roma). Collabora con vari centri di formazione e Università ed è autore di diverse pubblicazioni e articoli sulla finanza
agevolata e il credito alle imprese. Negli ultimi anni si sta specializzando nel
credito al consumo e nell’utilizzo delle informazioni creditizie da parte dei consumatori. Ha un Master in Organizzazione e sviluppo economico conseguito
presso l’Università di Bologna e ha frequentato un Executive Course sulla Negoziazione alla JFK School of Government dell’Harvard University.
D
Stefano da Empoli
Stefano da Empoli è presidente dell’Istituto per la Competitività I-COM. Ricercatore di Economia politica nell’Università di Roma Tre, ha conseguito un
Master in Economia presso il CORIPE Piemonte e un Master of Arts in Economia presso la George Mason University (USA). Ha fondato e diretto dal 2002 al
2005 l’Osservatorio sulla Politica Energetica della Fondazione Einaudi (OPEF).
È membro del comitato scientifico dell’Associazione italiana degli economisti
dell’energia e dell’Osservatorio sulla Convenzione europea presso il Ministero
per le Politiche Comunitarie. Ha svolto attività di consulenza per il Ministero
dei Beni Culturali.
Luca Dal Fabbro
Luca Dal Fabbro dal 2008 è amministratore delegato di E.On Energia. Tra il
2001 e il 2007 è stato responsabile marketing di Enel Spa div. Mercato e
consigliere di Amministrazione di Enel Energia Spa, direttore generale e consigliere delegato di Enel Energia Spa e responsabile Marketing, Sviluppo e
Structuring di Enel Trade Spa. Tra il 1997 e il 2001 è stato direttore Business
Development Italia per Enron Capital & Trade (Londra), responsabile Business
Development e Vendite Medio Oriente e assistente dell’amministratore delegato per Techint, Tenaris Group, Milano. Ha lavorato anche in Coopers &
Lybrand Management Consultants, in CTIP Spa, Pechino (e Hanoi) e in Procter
& Gamble Company, Bruxelles European Headquarters.
Luca De Biase
Luca De Biase, 46 anni, è giornalista e responsabile di Nòva24 del Sole 24
Ore e di Nòva24Review. Collabora con La Stampa e Panorama, è professore
a contratto all’Università di Padova, dove insegna Giornalismo online, e allo
Iulm di Milano, dove tiene il corso avanzato di Giornalismo. È amministratore
di Walue, società di consulenza creativa per progetti editoriali che utilizzano i
nuovi media digitali interattivi. È partner di Walueurope, content provider e società di progettazione focalizzata sull’Europa. È presidente e amministratore
delegato di Skillpass, società di formazione. È autore di diversi libri tra i quali
“Edeologia: critica del fondamentalismo digitale” (Laterza), “Il mago d’ebiz” e
“In nome del popolo mondiale” (Fazi). La sua ricerca si concentra sulla linea
dell’intersezione tra innovazione tecnologica, storia culturale, prospettive sociali ed economiche dei nuovi media.
Paride De Masi
Paride De Masi è presidente e amministratore delegato di Italgest. Laureato honoris causa in Economia e Commercio, è esperto di energia da fonti
rinnovabili. È vice presidente operativo con delega allo sviluppo di Actelios
Spa – Gruppo Falck, presidente del consiglio di amministrazione di Eta Srl
– Gruppo Marcegaglia, coordinatore nazionale Energia da fonti rinnovabili di
Confindustria, presidente del Comitato Energia Confindustria Puglia. È inoltre
docente di Economia dell’Ambiente presso l’Università Europea di Roma.
Carlo degli Esposti
Carlo Degli Esposti è fondatore e presidente di Palomar Endemol. Ha prodotto
con Palomar alcuni grandi successi televisivi, come il Commissario Montalbano e La dottoressa Giò, Perlasca, Cefalonia e Il tunnel della libertà. Ha curato
la produzione di numerosi programmi televisi per la Rai e TMC. Nel 1992 esce
dal gruppo VIDEA per assumere in prima persona la gestione della Palomar.
Ha prodotto la serie televisiva Davvero ed e` coproduttore del film Peggio di
così si muore (1995). Progetta gli studi televisivi Centro Produzione Videa e
dirige fino al 1992 la produzione del gruppo realizzando, tra gli altri, i film
Kamikazen di Gabriele Salvatores, La bugiarda di Franco Giraldi, Americano
Rosso di Alessandro D’Alatri e Se ci sarà un giorno di Franco Rossi. Dal 1977
al 1985 ha lavorato come direttore di produzione e produttore esecutivo per
il cinema e la televisione, realizzando, tra gli altri, i film Panagulis Zei di Giuseppe Ferrara e La neve nel bicchiere di Florestano Vancini. Nel 1986 fonda
la Palomar che nel 1988 confluisce nella VIDEA, di cui è co-fondatore insieme
a Sandro Parenzo.
Roberto Defez
Roberto Defez è ricercatore presso il Cnr di Napoli. Dopo una laurea in Scienze
Biologiche all’Università di Napoli (1980), è stato borsista presso il laboratorio
del dottor Philippe Brachet, direttore dell’Unità di Differenziamento Cellulare
dell’Institut Pasteur di Parigi (1981-1984). Dal 1979 al 1980 è stato borsista
CEE nel laboratorio del dottor Jean Denarié all’Institut National pour la Recherche Agronomique, Versailles, Francia. Dal 1985 al 1987 borsista Pierrel,
s.p.a. presso il laboratorio del professor Maurizio Iaccarino. Nel 1987 vince
il concorso CNR per titoli ed esami nel ruolo di ricercatore. Nel 2001 vince il
concorso nel ruolo di primo ricercatore CNR. È autore di numerose pubblicazioni in materia.
Mauro Del Rio
Mauro Del Rio è presidente di Buongiorno Spa. Dopo essersi laureato in Ingegneria, ha iniziato la carriera come ricercatore al Cefriel, istituto del Politecnico
di Milano, dove ha preso un Master in Information Technology nel 1988. È
stato Senior Strategy manager alla Andersen Consulting (oggi Accenture) e
in Ote Telecomunicazioni, il ramo italiano di Marconi Group, si è occupato di
ricerca e sviluppo nell’ambito delle prime sperimentazioni fatte sullo standard GSM. Oggi è presidente di Buongiorno spa, l’azienda che si occupa di
contenuti che vengono fruiti tramite i telefoni cellulari, come musica, giochi
e film. Del Rio fonda la Buongiorno nel febbraio del 1999. Nel 2003 lo sbarco
in Borsa e l’avvio di una strategia di sviluppo a livello internazionale che, attraverso acquisizioni e partnership, lo porterà ad avere l’Europa, gli Stati Uniti,
il Messico e progressivamente sempre piu’ l’Asia e l’America Latina come
mercati di riferimento.
Luisa Del Turco
Luisa del Turco è consulente ed esperta in cooperazione internazionale e tematiche di genere, collabora con Università, enti umanitari ed Organizzazioni
Non Governative per attività di ricerca, formazione e advocacy. Svolge attività
didattica e seminariale su Diritti Umani, Diritto Internazionale Umanitario, Azione Umanitaria in situazioni di emergenza, missioni di Peace Support presso
l’Università di Bologna, l’Università degli studi di Roma La Sapienza, l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi Roma Tre, l’Università degli
studi di Macerata, il Centro Alti Studi della Difesa. Partecipa allo Gender and
Security Working Group - European Peacebuilding Liaison Office e ai Gruppi di
lavoro Pace e disarmo e Tematiche di genere - Stati Generali per la Cooperazione e la Solidarietà Internazionale.
Francesco Delzio
Francesco Delzio, executive vice president del Gruppo Piaggio, è responsabile
degli affari istituzionali e delle relazioni esterne del gruppo Piaggio, presidente
dell’Associazione Laureati Luiss e consigliere d’amministrazione dell’Università, vice presidente dell’Ancma, membro del Direttivo di Federmeccanica e
dell’Unione Industriali di Pisa. Nato a Bari ed “emigrato” a Roma subito dopo
la maturità, si è laureato con lode in giurisprudenza, master in giornalismo
presso la Scuola Rai di Perugia, Italian Young Leader secondo il Dipartimento
di Stato Usa. Ha lavorato come giornalista professionista in Rai (Radio Rai, Rai
International) e come analista economico e sociale in Luiss Guido Carli, dove
ha coordinato il Laboratorio per le Modernizzazioni. Componente dei comitati
scientifici di Glocus e di Symbola-Fondazione delle qualità italiane. Per sette
anni direttore dei Giovani Imprenditori di Confindustria, è autore del libro “Politica ground zero” (Rubettino).
F
Monica Fabris
Gian Arturo Ferrari
Monica Fabris, sociologa, è presidente di GPF. Laureata in Filosofia all’Università Statale di Milano, nel ‘96 ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia
Morale all’Università di Vienna e nel ‘98 una specializzazione in Psicologia
all’Università di Milano. Dal 1992 è diventata responsabile dell’area qualitativa
di GPF, l’istituto di ricerca e consulenza strategica fondato da Giampaolo Fabris nel 1982. Dal 1998 al 2007 è stata membro del board direttivo e responsabile area di ricerche sul Brand (Brand care System) della società. Nel 2007
è diventata presidente di GPF, che di recente è entrata a far parte del gruppo
Reti. Esperta di Psicologia dinamica applicata alla metodologia della ricerca
sociale, ha collaborato con la cattedra di Teoria e Tecniche della pubblicità
allo Iulm e tenuto seminari all’Università Statale di Milano. Si è occupata dei
temi della convergenza ed è stata tra la prime ad interessarsi ai consumi in
India e Oriente, quando ancora non si intuivano le potenzialità di crescita dei
nuovi mercati.
Gian Arturo Ferrari è direttore generale della Divisione Libri del Gruppo Mondadori dall’aprile 1997. Ricopre inoltre la carica di vicepresidente della casa
editrice Einaudi dal luglio 2004, di presidente della casa editrice Piemme dal
2003 e di presidente di Mondadori Electa dal 2002. Gian Arturo Ferrari, nato
a Gallarate (VA) nel 1944, si è laureato in Lettere Classiche all’Università di
Pavia. Si è dedicato all’insegnamento universitario dal 1974 al 1989 come
Professore Incaricato di Storia della Scienza e poi Associato di Storia del Pensiero Scientifico presso l’Università di Pavia. Ferrari ha avuto inoltre diverse
esperienze in ambito editoriale, prima come assistente dell’ editore presso la
casa editrice Boringhieri e poi come Direttore Libri alla Rizzoli.
Filippo Facci
Filippo Facci è giornalista e scrittore. Ha iniziato la sua attività professionale
collaborando giovanissimo a L’Unità, a La Repubblica, per poi approdare a
L’Avanti, quotidiano del Partito Socialista Italiano, dove si occupa di seguire
l’inchiesta su Tangentopoli. Dal 1994 scrive per Il Giornale, per L’Opinione, per
Il Tempo e nel 1998 torna a Il Giornale con una rubrica quotidiana sulla prima pagina (“Appunto”). Collabora attualmente anche con Il Riformista e con
Grazia, mentre in passato ha collaborato con Il Foglio. Per qualche anno, su Il
Giornale e sul Foglio, scrive anche critiche e reportage di musica classica poi
raccolti in un libro. Ha partecipato alle trasmissioni Parlamento In, L’antipatico
e dal marzo 2008 tiene una rubrica politica nel programma Mattino Cinque su
Canale 5. È spesso ospite di trasmissioni e talk show di argomento politico.
Isabella Falautano
Isabella Falautano è responsabile Corporate Communication, Research e Public Affairs di AXA MPS, la joint venture tra il gruppo assicurativo francese
AXA ed il Monte dei Paschi di Siena. Si occupa da sempre di temi economici
internazionali, dagli studi in relazioni Internazionali e al master in Economia
Internazionale all’attività professionale presso l’Istituto Affari Internazionali e
la World Bank. Consulente di istituzioni nazionali, è attiva in numerosi network
internazionali: German Marshall Fund, BMW/Quandt Foundation, Bertelsmann
Foundation, Consiglio Italia-Stati Uniti, The Geneva Association. È autrice di
articoli e saggi su internazionalizzazione, commercio internazionale, finanza.
È tra i promotori del network generazionale veDrò.
Stefano Fassina
Stefano Fassina, economista, direttore di Nens, Nuova economia nuova società, è responsabile finanza pubblica ed economia internazionale del Pd,
componente del comitato scientifico della rivista Il fisco ed editorialista de
L’Unità. È stato consigliere economico del governo ombra del Pd, consigliere
economico del viceministro dell’Economia e delle finanze Vincenzo Visco. Dal
2000 al 2005 è stato economista presso il Fondo Monetario Internazionale
(Washington dc), nel 1999 consulente dell’Inter American Development bank
(Washington dc). Dal 1999 è inoltre dirigente del Dipartimento Affari economici della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel 2008 ha pubblicato “Governare il mercato” (con Vincenzo Visco, Donzelli editore).
Fede e Tinto
Fede&Tinto, Federico Quaranta e Nicola Prudente (“l’Inutile Tinto”), gestiscono
ormai da sei anni “l’eno-gastronomia dell’etere” di rai radio2 , meglio conosciuta come “Decanter”. Negli storici studi di via Asiago 10, a Roma, ospitano direttori di testate giornalistiche, scrittori, cuochi, attori, cantanti, editori
di guide specializzate, giornalisti e naturalmente gli ascoltatori di Radio 2 in
un interscambio di pensieri eno-gastronomici tipico di un convivio moderno.
Fede&Tinto sono anche in tv, dal 2005, con “Linea Verde-Orizzonti”, su rai
uno, e scrivono su numerosi giornali nazionali (La Stampa, Wine Passion, Vie
del Gusto, Apicius, Aroma, La Madia Travelfood, Gente e Viaggi, etc). Hanno
ricevuto importanti riconoscimenti quali il Premio Bellavista, l’Onorificenza
dell’Ordine Dinastico del Barolo, la nomination per l’Oscar del Vino 2006 dell’AIS, la Menzione Speciale al Premio Veronelli di Class Editori e il Tastevin
dell’Associazione Nazionale Stampa Agroalimentare. Nel 2008 sono entrati
anche nel “Guinness dei Primati” per aver brindato, insieme a 11.000 persone, con un calice alto 2.50mt in piazza del duomo a Spoleto. Fede&Tinto
sono anche ideatori di “Orgoglio mediterranea”, la prima giornata dedicata
alla dieta mediterranea.
Massimo Fini
Massimo Fini è direttore del Dipartimento di Scienze Internistiche del Ministero della Salute IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico)
del San Raffaele Pisana di Roma ed è membro del Comitato scientifico di
TELESAL. In Tosinvest Sanità dal 1986 ha ricoperto negli anni incarichi strategici e di responsabilità, seguendo la crescita delle strutture sanitarie. È inoltre
docente di Geriatria in varie scuole di specializzazione delle Università La Sapienza e Tor Vergata.
Luigi Fiorentino
Luigi Fiorentino è segretario generale dell’Autorità Garante per la Concorrenza
e il Mercato dal 2007. Dal 2005 al 2007 è stato capo di Gabinetto dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. È stato capo del Dipartimento
per le risorse umane e strumentali presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri (dal 2004 al 2005), capo del Dipartimento per le risorse strumentali
(2002-2004) e direttore del Servizio centrale per gli affari generali, la qualità
dei processi e dell’organizzazione del Ministero dell’Economia e delle finanze (1998-2002). Dal 1998 al 2000 è stato anche vice capo di Gabinetto dei
ministri del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi
e Amato. Insegna Metodi e modelli per l’organizzazione e la gestione delle
pubbliche amministrazioni presso la Facoltà di Ingegneria gestionale dell’Università di Roma Tor Vergata. Dal giugno 2006 coordina l’Osservatorio sulle
esternalizzazioni nell’ambito dell’Istituto di Ricerche sulla Pubblica Amministrazione – IRPA. È stato Jemolo Fellow presso il Nuffield College di Oxford, ha
scritto su varie tematiche di diritto amministrativo e collabora con numerose
riviste specializzate, tra le quali il Giornale di Diritto Amministrativo e la Rivista
trimestrale di Diritto Pubblico.
Giovanni Floris
Giovanni Floris, (1967) giornalista Rai, è conduttore e autore del programma
Ballarò. Ha studiato Scienze politiche alla Luiss di Roma, dove è stato allievo
dell’ex ministro della Difesa, Antonio Martino, di Luciano Pellicani, di Dario
Antiseri e di Domenico Fisichella. Si laurea nel 1991 con una tesi in Sociologia politica. Successivamente ha lavorato nello studio del giuslavorista Gino
Giugni, ha collaborato con diverse riviste, per poi frequentare il corso biennale
della Scuola di giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Superata la prova di
idoneità professionale, fu assunto dal Giornale Radiorai nel 1996, dove fu inviato e conduttore. Come conduttore lavora a Baobab, notizie in corso, Senza
Rete, Radioanch’io, oltre a condurre più volte le edizioni del mattino ed i fili
diretti speciali. In particolare, si trovava a New York all’epoca dei fatti dell’11
settembre. Dopo quella esperienza, fu nominato corrispondente per la Rai
dagli Usa, con sede a New York, dove si trasferì. Dopo un anno, nel 2002,
divenne conduttore del nuovo talk-show Ballarò. È autore di diversi saggi,
tra cui Monopoli (Rizzoli 2005), Mal di Merito (Rizzoli 2007), La Fabbrica degli
Ignoranti (Rizzoli 2008), Separati in patria (Rizzoli 2009).
Dario Focarelli
Dario Focarelli è capo economista della Direzione Economia e Finanza di ANIA,
referente del Comitato Consultivo Scientifico ANIA, coordinatore del Comitato
di Coordinamento Area Fisco, Amministrazione, Bilanci e Borsa ANIA e membro dell’Economics and Finance Committee del CEA. Dal 2006 è adjunct professor, presso Tanaka Business School, Imperial College London. Dal 1988 è
stato al Servizio Studi della Banca d’Italia dove si è occupato di ricerca e analisi congiunturale sul mercato finanziario, le banche e le assicurazioni; dal 1996
al 1999 è stato capo dell’Ufficio Intermediari creditizi; dal 1999 fino al 2003
è stato condirettore della Direzione Monetaria e Finanziaria. È stato membro
del Panel Consultivo del CEIOPS, il Comitato che raccoglie gli istituti di vigilanza europei sulle assicurazioni e i fondi pensione (2004-2008), docente a
contratto nell’ambito del corso Economia e finanza delle assicurazioni all’Università La Sapienza di Roma (2003-2008), Committee on the Global Financial
System (BIS) Basilea (2002-2003), rappresentante italiano nel Working Group
Investimenti diretti esteri degli intermediari finanziari nei paesi emergenti,
Commissione europea (2001-2002) e membro della delegazione italiana per
la country review dell’Italia.
Fulvio Fontini
Fulvio Fontini è professore associato di Economia Politica presso la facoltà di
Scienze Politiche dell’Università di Padova, dove insegna Economia Politica
ed Economia dei Mercati Finanziari. Ha svolto in precedenza attività di ricerca presso l’ISTAT, l’Università di Siena e l’Universität des Saarlandes, Saarbrücken (Germania) ed è stato ricercatore presso l’Università di Firenze. Oltre
all’attività didattico/istituzionale, ha svolto attività di consulenza e collaborazione scientifica. In particolare, dal marzo 2000 al giugno 2001 ha fatto parte
della Segreteria Tecnica del ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato; ha collaborato inoltre con l’Autorità per la Valutazione e il Controllo dei
Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma e con Cispel Toscana.
Alessandro Fusacchia
Alessandro Fusacchia, classe 1978, è membro dell’Ufficio Sherpa G8 istituito
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. In passato ha lavorato come
ghost-writer nel gabinetto del ministro del Commercio internazionale e per le
Politiche europee (Emma Bonino), nel gabinetto del presidente della Commissione europea (Romano Prodi) a Bruxelles, e presso il segretariato dell’Organizzazione mondiale del commercio a Ginevra. Ha un PhD in scienze politiche
e sociali dell’Istituto universitario europeo di Fiesole, e insegna politica estera
europea al Master in Affaires européennes dell’Istituto di studi politici di Parigi. I suoi ultimi articoli sono apparsi sulla Rivista Italiana di Scienza Politica,
su Affari esteri, Equilibri, e Perspectives on European Politics and Society. È
membro di Transatlantic Network 2020 e della Fondazione EYPROM. Nel 2008
ha pubblicato il romanzo “Niente di personale” (con Davide Rubini, Editions
Biliki).
G
Francesco Galtieri
Francesco Galtieri è policy specialist in materia di riforma delle attività umanitarie e di sviluppo dei Programmi, Fondi e Agenzie specializzate dell’ONU,
United Nations Development Operations Coordination Office (DOCO), New
York. Dottorando di ricerca in Sistemi politici e sociali dell’Africa contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, ha insegnato presso
l’Institut Superieur pour l’Informatique et la Gestion di Ouagadougou (Burkina
Faso), è stato lecturer ad ESSEC Business School di Parigi e ha ricoperto le
funzioni di capo dell’Ufficio del coordinatore Residente dell’ONU in Burkina
Faso e coordinatore del Programma UN Volunteers in Burkina Faso. Autore di
un libro sul disarmo chimico e batteriologico nell’area del Mediterraneo, ha
pubblicato diversi articoli in materia di diritto internazionale e di cooperazione
internazionale su riviste scientifiche italiane ed estere.
Nerina Garofalo
Nerina Garofalo, formatrice e consulente per il mercato delle imprese e della
PA è host di Social dreaming avendo completato il training per conduttori erogato dal Social Dreaming Institute UK di Londra.
Oscar Giannino
Oscar Fulvio Giannino è giornalista ed economista. Dopo una laurea in Giurisprudenza e dopo essersi specializzato in Economia (anche attraverso studi
negli Stati Uniti), inizia la propria carriera giornalistica sul quotidiano del Pri
La Voce Repubblicana. Nel 1995 lavora al mensile Liberal, tre anni più tardi
è vicedirettore della testata, che nel frattempo è diventata settimanale. Nel
1999 è responsabile della pagina sull’economia del Foglio, poi si trasferisce
al Riformista come vicedirettore. Dal 2005 è vicedirettore di Finanza&Mercati
e comincia anche una collaborazione con Libero. Dal 3 maggio 2007 è direttore di Libero Mercato, allegato economico-finanziario di Libero, carica che
ha interrotto di recente. È membro del comitato scientifico della Fondazione
Italia-Usa. Nell’aprile 2009 apre Chicago-blog.it, in collaborazione con l’istituto Bruno Leoni, nel quale insieme con altri collaboratori e giornalisti esamina
le principali questioni politico-economiche dell’attualità. Da fine giugno 2009
conduce una trasmissione su Radio 24 dal titolo Nove in punto, la versione
di Oscar.
j
Luca Josi
Luca Josi è presidente di Einstein Multimedia Group. Nel 1991 diventa segretario dei Giovani Socialisti ed entra nella direzione del PSI. È giornalista professionista dal 1994. Nello stesso anno, con Andrea Olcese, fonda la Einstein
Multimedia (poi Einstein Multimedia Group: produzioni televisive, contenuti
per la telefonia mobile ed eventi).
Eric Joszef
Eric Jozsef è giornalista di Libération. Nato a Parigi, è arrivato in Italia nel 1992
per lavorare all’Accademia di Francia a Roma (Villa Medici). È corrispondente
in Italia da 17 anni del quotidiano francese Liberation. Collabora inoltre, fin
dalla prima uscita, dieci anni fa, al quotidiano di Ginevra Le Temps. Ha scritto
nel 2001 il libro “Main basse sur l’Italie, la résistible ascension de Silvio Berlusconi” (Edizioni Grasset). Eric Jozsef è stato autore per Arte, canale culturale
franco-tedesco a vocazione europea di servizio pubblico, del documentario
Gene(s)rations dedicato agli avvenimenti accaduti nel 2001 a Genova durante il G8, al quale ha partecipato come inviato. È stato negli anni 2002-2004
presidente dell’Associazione Stampa Estera. Nel 2008 ha pubblicato il libro
Les années Cavaliere, de Berlusconi à Berlusconi (Edizioni Du Cygne) e per
Arte è autore del documentario Halte à la Mafia. Collabora con varie testate
italiane. È stato il divulgatore mondiale dell’avvincente storia della focacceria
di Altamura, tanto che il suo servizio è divenuto ispiratore di articoli che hanno
fatto il giro del mondo.
Manuela Kron
Manuela Kron è direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia, responsabile per la Comunicazione Istituzionale, Media relations e Public Affairs,
coordinando le attività comuni alle principali aree di business (Food, Nutrition, Water, PetCare, Professional). In precedenza è stata responsabile della
Comunicazione di Colgate – Palmolive Italia e direttore della Comunicazione,
Media e Relazioni Esterne per Comieco/Sistema Conai, (Consorzio di Filiera
Recupero e Riciclo Imballaggi).
Luca Lami
Luca Lami è amministratore delegato Biancoforno.
Vincenzo Lenucci
Vincenzo Lenucci è in Confagricoltura dal 1989. Attualmente è responsabile
della Segreteria Tecnica della Presidenza e Direzione generale nonché del
Servizio Affari Internazionali della Confederazione con competenze per le relazioni tra Ue e Paesi Terzi, per gli accordi internazionali; politica agraria comunitaria ed internazionale; internazionalizzazione delle imprese. 43 anni, laureato
con lode in Scienze Agrarie - indirizzo Tecnico-Economico presso l’Università
degli Studi di Napoli, ha conseguito l’abilitazione alla professione di dottore
agronomo. Ha partecipato in qualità di relatore/docente a incontri, convegni,
seminari di formazione - anche a livello internazionale - inerenti le materie
trattate e ha svolto incarichi di consulenza per Centri studi e Istituti di ricerca.
Collabora con periodici specialistici di settore ed è il coordinatore del Consiglio
di Rappresentanza dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
Enrico Lo Verso
Enrico Lo Verso, attore, figlio di un ingegnere e di un’insegnante, dopo diversi
corsi di teatro, inizia a recitare in diverse produzioni teatrali, finché non debutta al cinema nel 1998 con una piccola parte nel film Atto di dolore, a cui
seguono ruoli maggiori (Ragazzi nervosi, Nulla ci può fermare, Donna d’onore). Nel 1991 il regista statunitense Michael Lehmann lo sceglie per il film
Hudson Hawk, il mago del furto al fianco di Bruce Willis e nel 1992 interpreta
il fortunato ruolo del carabiniere Antonio nel film Il ladro di bambini, di Gianni
Amelio. Per il ruolo inizialmente era stato scelto Antonio Banderas, all’epoca
ancora poco conosciuto, mentre Lo Verso avrebbe soltanto dovuto doppiarlo.
Amelio rimase colpito dall’attopre siciliano tanto da affidargli l’intera parte, e
di sceglierlo come protagonista per altri due suoi film Lamerica (1994) e Così
ridevamo (1998). Lo Verso recita anche ne La scorta, di Ricky Tognazzi e in
Farinelli, Voce regina, di Gérard Corbau, che gli da’ popolarità anche in Francia.
Lo Verso veste poi i panni del celebre brigante Carmine Crocco ne Li chiamarono…briganti! di Pasquale Squitieri, film che subì pesanti critiche perché
considerato “politicamente scorretto”, tanto da essere ritirato subito dalle sale
cinematografiche. Dagli anni Duemila Lo Verso ha diviso la propria carriera di
attore fra televisione e cinema, lavorando in pellicole come Hannibal di Ridley
Scott, L’educazione fisica delle fanciulle, di John Irvin, Salvatore, questa è la
vita, di Gian Paolo Cugno e Milano-Palermo: il ritorno, di Claudio Fragasso,
oltre che in fiction come Mosè, I miserabili, Mogli a pezzi.
Valentina Lodovini
Valentina Lodovini, di origine umbra, a 19 anni decide di intraprendere l’attività di attrice e nel 2001 si iscrive al corso per interpreti del Centro Sperimentale
di cinematografia di Roma. Tra i suoi lavori, ricordiamo i film Ovunque sei
(2004), regia di Michele Placido, L’amico di famiglia (2005), regia di Paolo
Sorrentino, A casa nostra (2006), regia di Francesca Comencini. Nel 2008 ottiene la nomination al david di Donatello per l’interpretazione di Mara nel film
k
l
di Carlo Mazzacurati La giusta distanza (2007). Nell’ottobre dello stesso anno
appare nella miniserie tv Coco Chanel. Nel 2009 appare sul grande schermo
con Fortapàsc, regia di Marco Risi, film su Giancarlo Siani, giornalista de Il
Mattino, ucciso nel 1985 dalla camorra, e con Generazine mille euro, regia
di Massimo Venier.
Riccardo Luna
Riccardo Luna, 44 anni, giornalista, scrittore, editore, a febbraio ha lanciato la
versione italiana della rivista Wired, di cui è direttore.
M
Marco Magnani
Marzo Magni è presidente dell’Associazione dei Cavalieri del lavoro e dirigente di Mediobanca. Dopo una laurea in Economia politica alla Sapienza di
Roma, si è trasferito negli Stati Uniti, a New York, dove ha conseguito un master in Business administration alla Columbia University di New York e dove è
diventato (appena ventinovenne) senior vice president nel gruppo di Mergers
& Acquisition di Jp Morgan. Oggi è advisor del gruppo di Mergers & Acquisition di Mediobanca. È membro degli Amici di Aspen Institute Italia, del Young
Leaders Council for the United States and Italy, del New York Athletic club e
dell’University club di New York. Inoltre, ed è nel Consiglio d’amministrazione
di Intercultura.
Massimiliano Magrini
Massimiliano Magrini è amministratore delegato
di Google Italia. Dal 1994 al 1996 ha ricoperto la figura di Account, incaricato
delle iniziative speciali in Publitalia 80 (Gruppo Mediaset), per poi passare in
Rusconi Editore e successivamente a Il Sole 24 ore con il ruolo di Vertical
Account Manager per il settore Finance. Dopo una breve esperienza maturata
in Spray Network come director, Sales & Business Development, nel 2001
assume la carica di country manager del motore di ricerca Altavista Italia e,
nel 2002, diventa amministratore delegato di Google Italia.
Michel Martone
Michel Martone, 35 anni, è professore ordinario di Diritto del lavoro presso la
Luiss di Roma e l’Università degli studi di Teramo. Avvocato del Foro di Roma,
è capo redattore della rivista Argomenti di diritto del lavoro. Collabora con la
redazione della rivista Il diritto del lavoro e fa parte del comitato scientifico
della Rivista degli infortuni e delle malattie professionali. Scrive sulle riviste
Formiche e Aspenia e sui quotidiani Il Riformista e Il Sole 24 Ore. Rappresenta
l’Italia nel Consiglio di Amministrazione di EuroFound.
Efraim Medina Reyes
Efraim Medina Reyes scrittore ed artista colombiano, è nato nel 1967 a Cartagena e vive a Bogotà. Nel 1988 ha esordito con Seis informes e nel 1995 ha
vinto il Premio nazionale per il racconto con la raccolta Cinema albero. Oltre al
suo romanzo più famoso, C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo
ha scritto La sessualità della pantera rosa e la raccolta di poesie intitolata
Pistoleri/puttane e dementi (Greatest Hits). Ha inoltre diretto il film Esercizio
dell’anima e scrive per il teatro. Ha scatenato molte polemiche quando ha
sparato a zero sulla tradizione novellistica latino-americana, Gabriel Garcia
Marquez comoreso. Di sé dice: “Misuro 1m e 87 cm, peso 83 chili, sono nato
a Città Immobile nel 1967 e vivo tra la Colombia e l’Italia. Scrivo libri, faccio
parte della band 7 Torpes, ho scritto e diretto film come Guardando per tre
ore uno scimpanzé. Tra i 13 e i 15 anni ho combattuto quattordici volte come
boxeur amateur, perdendo sempre (il mio unico record perfetto). Sono stato
giurato del Festival Internazionale del Cinema di Venezia e del Festival Internazionale del Cinema di Cartagena. Dirigo la multinazionale Fracaso Ltda”.
Angelo Mellone
Angelo Mellone è editorialista de Il Giornale, Il Messaggero e di E-Polis. Ha
conseguito il dottorato in sociologia della comunicazione all’Università di Firenze, e svolge attività di ricerca in scienza politica presso la Luiss di Roma.
Ha pubblicato diversi saggi di analisi dei partiti e di comunicazione politica su
riviste italiane e internazionali. Autore dei libri L’Apparenza e l’Appartenenza.
Teorie del marketing politico (con Bruce I. Newman dell’Università di Chicago)
e Dopo la Propaganda (2008). Nel 2007 pubblica un racconto su Rino Gaetano
apparso nell’antologia Vite Ribelli. Ha scritto anche Dì Qualcosa di Destra. Da
“Caterina va in città” a Paolo Di Canio (2006), considerato una piccola bibbia
dell’immaginario della nuova destra, e Cara Bombo... Berlusconi spiegato a
mia figlia (2008).
Roberto Menotti
Roberto Menotti è senior research fellow International Programs presso
l’Aspen Institute Italia ed è consulente editoriale della rivista Aspenia. Fino
a luglio 2002 è stato vicedirettore del Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI). È membro del comitato editoriale di Limes e di The International
Spectator. Ha insegnato alla Luiss Guido Carli, alla John Cabot University e
alll’Università di Roma La Sapienza, oltre ad aver svolto lectures per centri
accademici e di ricerca, tra i quali il Nato Defence College e Wilton Park. Dal
2003 ha svolto regolarmente incarichi di consulenza per il CeMiSS (Centro
Militare di Studi Strategici). È Membro del Gruppo di riflessione strategica istituito dal ministro degli Affari Esteri nel 2007. Tra le pubblicazioni, Mediatori
in armi (Guerini 1999) e XXI secolo: fine della sicurezza? (Laterza 2003). Ha
pubblicato su Politica Internazionale, Rivista Italiana di Scienza Politica, Teoria
Politica, Limes, Turkish Policy Quarterly, Middle East Quarterly, Journal of International Relations and Development (con Sonia Lucarelli), Survival e Europe’s
World (con Marta Dassù).
Massimo Micucci
Massimo Micucci è presidente di Reti Spa, amministratore unico di Reti
España, presidente di Reti Media Affairs e siede nel consiglio di amministrazione della joint venture GPF&CFI. È anche consigliere della Finanziaria
di servizi multicard QN. Nel 2000 fonda con Claudio Velardi e Antonio Napoli
la Reti Srl dove si occupa di Sviluppo, IT e TLC. Dal 1998 al 2000 è consigliere del presidente del Consiglio per il Coordinamento e svolge consulenze
su IT e new tecnology. Dal 1996 al 1998 è consulente Marketing Strategico
e cura le relazioni istituzionali per diverse società di informatica e software
engineering. È stato inoltre amministratore unico della C. & C. Immagine e
Comunicazione Srl. (1994-1995), presidente e poi consulente della Networld
SpA (1991-1993), vicepresidente de l’IPALMO, Istituto per l’America Latina e
il Medio Oriente (1990-1993), responsabile per il Pci e poi per il Pds della politica internazionale (1989-1993). Esperto di cooperazione con i paesi in via di
sviluppo, organizza due conferenze nazionali sul tema e pubblica saggi e articoli su numerosi giornali su temi internazionali (conflitti locali, Medio oriente,
Africa australe, Corno d’Africa) e tra il 1982 e il 1993 compie numerosissime
missioni soprattutto nei paesi dell’Africa e del Medio Oriente.
Mauro Moretti
Mauro Moretti è amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Si è laureato
con lode in Ingegneria Elettrotecnica all’Università di Bologna nel 1977 e nello
stesso anno vince il concorso pubblico per i ruoli direttivi della allora Azienda
Autonoma Ferrovie dello Stato. Da allora la sua carriera professionale si svolge
tutta all’interno del gruppo, ricoprendo numerosi incarichi in diversi settori di
attività ed in varie Società del Gruppo Ferrovie dello Stato. Dal 2001 fa parte
del Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato che nel luglio dello
stesso anno darà vita a Rete Ferroviaria Italiana, della quale diviene amministratore delegato. Dal 2001 al 2006 è amministratore delegato di rete Ferroviaria italiana e dal 2003 è presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani.
Dal settembre 2006 è amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Spa.
Pochi mesi dopo il suo insediamento ai vertici della compagnia ferroviaria, in
una relazione al Parlamento italiano ha descritto come catastrofica e sull’orlo
del fallimento la situazione dell’azienda e il 21 aprile 2009 dichiara che Ferrovie dello Stato chiude il 2008 con un utile di 15-20 milioni di euro, primo
risultato positivo nella storia di FS. Il 21 gennaio 2009 viene eletto presidente
della Community of European Railway and Infrastructure Companies e il 31
marzo dello stesso anno viene eletto all’unanimità vicepresidente dell’Union
internationale del chemin de fer.
Marco Morganti
Marco Morganti è direttore del Servizio Statistiche economiche e finanziarie
dell’Area Ricerca economica e relazioni internazionali in Banca d’Italia. Romano, classe 1953, si laurea con lode in Scienze statistiche e demografiche, svolge gli studi post-laurea presso l’Università di Cambridge (Regno Unito) - dove
consegue il Master of Philosophy - e l’Università di Regensburg (Germania).
Nel 1980-81 è ricercatore presso la SVIMEZ; dal 1982 è nel Servizio Studi
della Banca d’Italia, dove assume la carica di direttore della Direzione settore
reale dal 1998 al 2007. Dal 2008 dirige il Servizio Statistiche economiche e
finanziarie nell’ambito dell’Area Ricerca economica e relazioni internazionali.
È autore di numerosi lavori, i principali dei quali su temi inerenti l’economia
industriale, le relazioni industriali e la storia economica. Il suo volume più recente è “Beneduce. l finanziere di Mussolini” (con Mimmo Franzinelli).
Simone Mori
Simone Mori è direttore Affari Regolamentari e Corporate Strategy di Enel e
dal 2004 coordina le politiche del gruppo in materia di regolamentazione in
Italia ed all’estero. Laureato in fisica e con un MBA, dal 1996 lavora presso
la Holding di Enel, dove ha seguito il processo di riorganizzazione aziendale
e di riallineamento strategico del gruppo nell’ambito della liberalizzazione del
mercato elettrico e dell’avvio della privatizzazione di Enel. In seguito si è occupato di regolamentazione dei mercati di elettricità e gas naturale, interagendo
con le principali istituzioni nazionali ed europee. È inoltre vicepresidente del
Gruppo Energia di Assolombarda, coordinatore della Commissione Mercato di
Assoelettrica e membro della Commissione Energia di Confindustria. È fellow
del German Marshall Fund of United States e dello Young Leader Program del
Consiglio Italia-Stati Uniti.
n
Giulio Napolitano
Giulio Napolitano è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università Roma Tre. Ha studiato e tenuto seminari presso il Max Planck
Institut di Heidelberg e alla School of Law della New York University. Presiede
l’organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Telecom Italia e fa parte
della commissione per la preparazione dei global legal standard.
Massimo Nicolazzi
Massimo Nicolazzi è CEO di Centrex Europe Energy & Gas, la controllata di
Gazprom attiva nella produzione e nella commercializzazione di gas in Europa.
Già amministratore delegato di Sources Consulting, è consigliere scientifico
della rivista italiana di geopolitica Limes e autore di pubblicazioni in materia
energetica e geopolitica. Ha operato per oltre vent’anni nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi, ricoprendo incarichi dirigenziali in Eni/Agip
ed in Lukoil, e dedicandosi poi allo sviluppo di nuove iniziative e ad attività di
consulenza nell’intero comparto energetico. È stato tra l’altro presidente di Olt
Offshore LNG Toscana, che sta realizzando un terminale di rigassificazione
nel Mare Tirreno.
p
Andrea Paci
Andrea Paci è professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese nella
Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Firenze, è presidente del
Corso di Laurea Magistrale in Governo e Direzione d’Impresa dell’Università
degli Studi di Firenze. Docente nella Facoltà di Economia di Corporate governance e di Economia e gestione delle imprese e docente nella Facoltà di
Lettere di Management delle imprese culturali, è componente della Deputazione Generale della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena e del Comitato
amministrativo dell’ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica. Tra il 2006 e il
2008 è stato consigliere economico del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e vicepresidente dell’Istituto per la Promozione
Industriale. È stato vicepresidente (1999-2007) e consigliere di amministrazione (1995-2007) della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno Spa e
componente della Commissione di studio sui Distretti produttivi del Ministero
dell’Economia e delle Finanze (2006) e del Collegio sindacale del Gestore della
Rete di Trasmissione Nazionale Spa (2000-02).
Fabio Pammolli
Fabio Pammolli è professore ordinario di Economia e Management presso
l’Università di Firenze, Direttore dell’Imt - Istituzioni Mercati Tecnologie - Alti
Studi di Lucca e direttore del Cerm (Competitività Regolazione Mercati) di
Roma. Laureato in Economia all’Università di Pisa si è specializzato alla Scuola Superiore Sant’Anna, alla Northeastern University di Boston e alla Stanford University. Le sue ricerche sono improntate soprattutto allo studio dello
sviluppo delle aziende, l’analisi economica delle aziende farmaceutiche, di
biotecnologia e del settore sanitario e la macroeconomia della sanità.
Marco Pancini
Marco Pancini è European Policy counsel per Google Italia. Nato a Roma, laureatosi presso l’Università degli Studi di Milano, avvocato dal 2000, ha svolto
l’attività forense per quattro anni ed è stato consulente legale - dal 1998 al
2001 - dell’Agenzia di pubblicità Milano & Gray (Gray Advertsing Group). Nel
2002, dopo aver partecipato come consulente legale alla start-up di iBazar,
il primo sito di aste online lanciato in Italia, viene nominato Legal manager
di eBay.
Giampaolo Pansa
Giampaolo Pansa, giornalista e scrittore, ha lavorato a La Stampa (per la quale
dopo il disastro del Vajont scrisse un reportage da Longarone che iniziava con
la frase “Scrivo da un paese che non esiste più”), Il Giorno, Il Corriere della
Sera, Panorama. Ha lavorato a lungo a La Repubblica, di cui è stato vicedirettore, ed è stato condirettore de L’Espresso, per il quale ha anche tenuto la
rubrica il Bestiario. Pansa è stato per anni uno dei rappresentanti della linea
editoriale di Repubblica, vicina alla sinistra di opposizione, senza risparmiare
critiche anche al Partito Comunista Italiano. Note inoltre alcune sarcastiche
definizioni che Pansa ha dedicato a politici italiani, come quella di Parolaio
rosso, per Fausto Bertinotti o quella di Dalemoni, allusiva al cosiddetto inciucio tra Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi ai tempi della Bicamerale. Negli
ultimi anni ha iniziato a pubblicare una serie di saggi nei quali si è concentrato
su episodi oscuri della Resistenza italiana, raccontando le violenze compiute
da partigiani comunisti nei confronti di fascisti, partigiani bianchi e talvolta
anche cittadini comuni durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra i suoi
saggi sul tema, Il sangue dei vinti, Sconosciuto 1945, La grande bugia. Dopo
la pubblicazione de Il sangue dei vinti, Pansa è stato accusato da qualche
collega di aver gettato fango sulla Resistenza. Tra questi Giorgio Bocca, anch’egli collaboratore di Repubblica e de L’Espresso. Il suo libro successivo, La
grande bugia, è dedicato proprio alle reazioni suscitate da Il sangue dei vinti.
Durante le presentazioni del libro viene violentemente contestato da alcuni
giovani dei centri sociali, tanto da dover annullare una buona parte delle tappe
del tour promozionale. I gendarmi della memoria è invece un atto di accusa
contro quanti, a suo avviso, non accettano alcuna forma di ripensamento o
di autocritica su quel periodo. Del 2009 esce Il Revisionista, un testo a metà
tra un’autobiografia e un libro storico, un viaggio nella nell’Italia dell’ultimo
secolo e nella vicenda personale dell’autore. A inizio ottobre 2008 ha lasciato
L’Espresso dopo 31 anni, per approdare al quotidiano Il Riformista. Tra le numerose altre pubblicazioni di Pansa ricordiamo Carte false (Rizzoli, 1986), dedicato ai “peccati e peccatori del giornalismo italiano”, e Questi anni alla Fiat,
racconto autobiografico di Cesare Romiti (all’epoca amministratore delegato
della Fiat) che si dipana sul canovaccio delle oltre mille domande preparate
da Giampaolo Pansa (all’epoca vicedirettore di Repubblica).
Angelos Papadimitriou
Angelos Papadimitriou è presidente GlaxoSmithKline e presidente del Comitato tecnico per gli Investitori esteri in Italia. Nato ad Atene nel 1966, laurea
in Economia ed Ingegneria Informatica alla Brown University MBA Harvard
Business School. Ha rcoperto gli incarichi di presidente e amministratore delegato di GlaxoSmithKline Spa, responsabile del Gruppo GlaxoSmithKline per
la macro-regione Sud-est Europa (Austria, Grecia, Israele e la fascia dei paesi
dell’Est adriatico), responsabile del settore Oncologico di GlaxoSmithKline in
Europa, vicepresidente di Farmindustria, vicepresidente di Confindustria Verona con delega all’Internazionalizzazione; presidente del Comitato Tecnico
Investitori Esteri di Confindustria, consigliere di Amministrazione di PerInnovare di Confindustria Verona e consigliere di Amministrazione di Confindustria
Verona.
Antonio Pascale
Antonio Pascale è giornalista, scrittore, agronomo. Con Einaudi ha pubblicato La
città distratta e La manutenzione degli affetti. Ha vinto l’edizione 2000 del premio Sandro Onofri con La città distratta, valutato il miglior réportage narrativo
dell’anno di autore ed editore italiano. Con Sandro Veronesi, Nico Orengo, Marosia Castaldi, Simona Vinci e Gabriele Romagnoli, fa parte del gruppo di scrittori
che ha dato vita a Verdeblù, uno spazio dedicato alla narrazione e all’ambiente,
con l’idea di scrivere a più mani un racconto di ispirazione ecologista.
Dijana Pavlovic
Dijana Pavlovic è un’attrice serba naturalizzata italiana di etnia rom. Nata in
Serbia nel 1976 vi ha vissuto fino al 1999, anno di conseguimento della sua
laurea presso la Facoltà delle arti drammatiche di Belgrado. Da anni promuove la cultura e la letteratura rom e svolge anche il ruolo di mediatrice culturale
nelle scuole. Dal 2007 sostiene insieme ad associazioni, comitati ed esponenti
della società civile, la Rete Nopattodilegalità che mira a contrastare il Patto di
legalità e socialità del Comune di Milano, secondo il quale i cittadini rom vengono sottoposti a un doppio regime legale. Inoltre ha favorito la costituzione
di un tavolo che elabora una piattaforma di intervento sulla questione rom e
coinvolge associazioni e vari sindacati milanesi.
Pier Luigi Petrillo
Pier Luigi Petrillo è docente di Diritto pubblico comparato all’Università di Siena. Vincitore, per meriti, di borse di ricerca dell’Accademia dei Lincei, della
Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, del CNR, della Luiss Guido
Carli, della British Royal Academy, del Governo del Canada, è stato visiting
researcher e tenuto lezioni presso la Columbia University di New York, la Edinburgh Law School (Scozia), l’Universita di Taskent (Uzbekistan), la Prima Uni-
versita di Teheran (Iran), la Mac Gill University di Montreal (Canada). Dal 2002
al 2006 ha lavorato su tematiche costituzionali presso la Segreteria generale
della Presidenza della Repubblica italiana; dal 2006 al 2007 è stato direttore
degli affari comunitari e internazionali del Gabinetto del ministro dell’Ambiente e consulente della Presidenza del Consiglio dei ministri; dal 2007 a maggio
2008 è stato, presso il medesimo Ministero, vice capo dell’ufficio legislativo
e direttore dell’osservatorio parlamentare; da maggio 2008 a marzo 2009 è
stato direttore della task force Unesco del Ministero dell’Ambiente. Da aprile
2009 è consigliere giuridico del ministro delle Politiche agricole alimentari e
forestali, vice capo dell’Ufficio legislativo e direttore dell’Unita’ per il Supporto e l’Analisi Parlamentare. È coordinatore del gruppo di lavoro UNESCO del
Gabinetto del ministro delle Politiche agricole. È membro della Commissione
Nazionale Unesco, dell’International Society for Iranian Studies e dell’Aspen
Institute. È autore di diversi saggi in diritto ambientale, diritto parlamentare e
diritto pubblico comparato.
Pietro Pietrini
Pietro Pietrini è professore ordinario di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, nonché
direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e Diagnostica molecolare
dell’Aoup. È presidente del Comitato scientifico della Organization for Human
Brain Mapping, la più importante organizzazione internazionale per lo studio
delle basi cerebrali delle funzioni mentali nell’uomo mediante le moderne
metodologie di esplorazione funzionale del cervello. Le ricerche condotte
dal gruppo guidato dal professor Pietrini, accolte dalle più prestigiose riviste
scientifiche internazionali, hanno portato nuova luce sulle basi molecolari delle funzioni mentali in condizioni fisiologiche e sugli eventi che si verificano in
pazienti che vengono colpiti da disturbi psichiatrici e neurologici.
Giovanni Pizza
Giovanni Pizza è ricercatore presso la Sezione Antropologica del Dipartimento
Uomo & Territorio della Università degli studi di Perugia e docente di Antropologia Medica e di Migrazioni: processi e dinamiche culturali. Ha svolto
ricerche sul campo in Campania e attualmente ha due terreni di ricerca in
Puglia e in Romania. In Puglia sta svolgendo una ricerca sulla reinvenzione
del tarantismo e le politiche culturali del Salento. In Romania sta svolgendo
una ricerca sui rituali connessi allo sciamanismo e alla possessione. Ha svolto
presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi il D.E.A (diplome d’études approfondies) in Anthropologie Sociale et Ethnologie e presso
la Sapienza Università di Roma, Dipartimento di studi glottoantropologici, il
dottorato di ricerca e il postdottorato in Scienze Etnoantropologiche. E’
stato per due anni docente presso il Dipartimento di studi glottoantropologici
e discipline musicali della Sapienza Università di Roma.
Antonello Piroso
Antonello Piroso (Como, 1960), giornalista, è direttore del tg de la7 e autore
e conduttore di Omnibus e di Niente di personale. Piroso diventa giornalista
professionista nel 1987, dopo aver fatto diverse esperienze come intrattenitore nei villaggi-vacanza all’inizio degli anni ottanta e aver frequentato l’Istituto
per la Formazione del giornalismi di Milano. Le sue prime collaborazioni come
freelance sono del 1985 con Prima comunicazione, la Repubblica, Capital e
Panorama. Dal 1990 al 1998 lavora a Panorama. Dal 1998 lavora per la tv
come autore televisivo di programmi Rai di prima serata, quali La Casa dei
sogni, I cervelloni, Domenica In, Quiz show, nonché di programmi Mediaset
quali Iva show e Non è la Rai. Come co-conduttore di Eva Robin’s debutta nel
1991 nel programma Primadonna è inviato per Il Guinnes dei primati, Verissimo, Target e Striscia la notizia. Cura anche alcuni programmi radiofonici
sull’emittente RTL 102.5. Nel 2002, anno del suo arrivo a La7, conduce Niente di personale, rubrica satirica sull’informazione, all’interno del contenitore
mattutino Omnibus. Nella stagione 2006 - 2007, Niente di personale diviene
un contenitore serale in onda il venerdì sera. Dal 2003 Piroso è il conduttore
del dibattito sul Tema del giorno all’interno di Omnibus, di cui è ancora autore
e conduttore. Nel settembre 2005 viene nominato vicedirettore del tg de la7,
di cui diventa direttore nel 2006. Dal settembre 2007 è direttore dell’informazione News e Sport La 7. Per La7 ha ideato anche i settimanali Cognome e
nome e Reality. Nel 2007 dedica tre ore in prima serata al ricordo delle vittime
del terrorismo degli anni di piombo, nel 2008 alle vittime della criminalità
organizzata (mafia, camorra, ‘ndrangheta), nel 2009 alle vittime degli incidenti
sul lavoro. Per le elezioni politiche del 2008 conduce una maratona elettorale
di 18 ore consecutive. Il 1 settembre 2008 La7 trasmette lo speciale Dove
eravamo rimasti? in memoria di Enzo Tortora (registrato a veDrò), monologo di
90 minuti in cui Piroso ripercorre la vicenda giudiziarie del noto presentatore e
che gli è valso il 17esimo premio, dopo il Flaiano e il Premiolino.
Alessandro Politi
Alessandro Politi è analista indipendente di problemi strategici e d’intelligence
e si occupa di consulenza in affari internazionali e strategici. È direttore dell’Osservatorio Scenari Strategici e di Sicurezza di Nomisma dove si occupa di
analisi strategico-economica ed è responsabile per il rapporto annuale Prospettive economiche e strategiche Nomos & Khaos. Dal 1994 al 1997 lavora
come ricercatore presso l’Institut d’Etudes de Sécurité dell’Unione dell’Europa
Occidentale (IES-UEO). Dal 1997 al 2001 è consulente del Ministero della Difesa. Commentatore strategico per importanti testate giornalistiche, tra cui il
Messaggero e Il Sole 24 Ore, è autore di numerosi libri e saggi. Laureatosi in
Storia Militare presso l’Universita’ di Pisa è diplomato alla Scuola Normale
Superiore di Pisa.
Renata Polverini
Renata Polverini è segretario generale dell’Unione Generale del Lavoro (UGL).
Fin da giovanissima si è dedicata all’impegno sindacale nella CISNAL e poi
nell’UGL. Nel 1996 è divenuta responsabile delle relazioni internazionali e comunitarie e dal settembre 1998 rappresenta l’UGL nel gruppo II del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo). Nello stesso anno entra in Segreteria
Confederale ed assume la carica di segretario generale della Federazione del
Terziario. Dal 1999 al 2005 ha ricoperto l’incarico di vice segretario generale
della Confederazione, occupandosi, fra l’altro, delle principali vertenze unitarie
degli ultimi anni, dall’Alitalia alla Fiat di Melfi, dalla Thyssen-Krupp di Terni al
rinnovo del contratto per il pubblico impiego.
Valentina Possenti
Valentina Possenti è ricercatrice a contratto presso l’Unità di Formazione e
Comunicazione del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma. Conseguito il master II livello universitario in Economia pubblica con indirizzo in
Economia e Gestione dei Servizi Sanitari (La Sapienza), ha maturato un’esperienza professionale quinquennale nel campo della ricerca in sanità pubblica, sia nazionale sia internazionale. Dal 2006 ricercatrice a contratto presso
l’Unità di Formazione e Comunicazione del Centro Nazionale di Epidemiologia,
Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di
Sanità (ISS) di Roma, è coinvolta in progetti legati alla sorveglianza degli stili
di vita nel campo dell’epidemiologia e della prevenzione dei fattori di rischio
delle maggiori malattie croniche. E in particolar modo nelle attività connesse
all’ambito della comunicazione a carattere scientifico, alla popolazione come
anche ad altre tipologie di target (tecnici, istituzionali, etc).
Domenico Procacci
Domenico Procacci (Bari 1960) è un produttore cinematografico italiano fondatore della casa di produzione Fandango. Ha iniziato l’attività nel 1987, producendo il film Il grande Blek (Giuseppe Piccioni) e, successivamente, l’opera
prima di Sergio Rubini, La stazione. Nel 1989 fonda la Fandango, progetto
culturale, iniziato con produzione cinematografica ed estesosi nel corso degli
anni a editoria (Fandango Libri, 1998), musica (RadioFandango, 2001), web
tv, radio web, distribuzione cinematografica (Fandango distribuzione, 2000),
gestione caffè letterali e sale cinema. Nel 1998 Procacci produce il film scritto
e diretto da Luciano Ligabue Radio Freccia, che ottiene il David per il miglior
attore protagonista, il davide per il migliore regista esordiente, due Nastri
d’argento per il miglior regista esordiente e per la miglior canzone. Nel 1998
vede la luce la Fandango libri, con autori quali Alessandro Baricco, Edoardo
Albinati, Filippo Timi, Davide Enia. Tra gli stranieri l’opera completa di John
Cheever, e Cecenia di Anna Politkovskaja. Nel 1999 Gabriele Muccino realizza
il film Come te nessuno mai. Nel 2000 prende avvio la Fandango Distribuzione; primo titolo ad essere prodotto e distribuito è Il partigiano Johnny, di Guido
Chiesa. Nel 2001 nasce l’etichetta discografica RadioFandango, che pubblica
le colonne sonore dei film Fandango. Il 2002 è l’anno della rivelazione di due
giovani talenti: Emanuele Crialese, che con il film Respiro vince la Settimana
della critica al Festival di Cannes e ottiene uno strepitoso successo di critica
e di pubblico, e Matteo Garrone, autore de L’imbalsamatore, film presentato a
Cannes. Nel 2003 il successo di Gabriele Muccino viene confermato con il suo
quarto film Ricordati di me. Un anno dopo Matteo Garrone porta sugli schermi
Primo amore. Nel 2004 Procacci produce Le conseguenze dell’amore di Paolo
Sorrentino che viene presentato in Concorso a Cannes ed è il film rivelazione
(quattro Nastri d’Argento, cinque Premi David di Donatello). Tra gli ultimi film
prodotti: L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino, Lascia perdere Johnny di
Fabrizio Bentivoglio, La giusta distanza di Carlo Mazzacurati, Caos calmo di
Antonello Grimaldi, Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, Un giorno
perfetto di Ferzan Ozpetek, e Gomorra di Matteo Garrone.
Andrea Purgatorio
Andrea Purgatorio è inviato speciale del Corriere della Sera. Giornalista professionista dal 1974, ha conseguito il Master of Science in Journalism alla
Columbia University, New York City, nel 1980. Da inviato speciale del Corriere
della Sera si è occupato di terrorismo (delitto Moro), di stragi (Ustica), dei
conflitti in Libano (1982), dello scontro Iran/Irak (1984/1988) della Guerra del
Golfo (1991), delle rivolte in Tunisia e Algeria. È stato coautore de La Piovra
5, de Il cuore del problema (1992) e di A un passo dalla guerra (1995). Per il
cinema ha realizzato le sceneggiature di Spettri (1986), Maya (1987), Panama
Sugar (1990), Il muro di gomma (1991, in concorso al Festival di Venezia), Nel
continente nero (1992), Il giudice ragazzino (1994, in concorso al Festival di
Berlino). Ha invece scritto per la tv La madre inutile (RaiDue, 1996, in concorso
al Premio Italia), Vite blindate (RaiUno, 1997). Ha realizzato servizi televisivi per
Dossier, Spazio Sette, Focus (RaiDue 1978/1988); in video ha condotto Confini
(RaiTre, 1996). Ha collaborato anche con la Bbc world service (commenti dal
1985) e con la Radio svizzera italiana (commenti, dal 1997). Ha ottenuto il
Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio
Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Cinema per la pace (Per Il muro
di gomma, nel 1993), il Premio Crocodile - Altiero Spinelli per il giornalismo
nel 1992, il Premio Cinema e società (per Nel continente nero, 1993), il Globo
d’oro per la miglior sceneggiatura (per Il giudice ragazzino, 1994). Nella stagione ‘97/98 ha ideato e condotto il programma d’attualità Uno di notte.
r
Luca Raffaelli
Luca Raffaelli, giornalista, saggista, sceneggiatore italiano, autore di trasmissioni televisive, è considerato uno dei massimi esperti italiani di adolescenza,
oltre che di fumetti e animazione. È direttore artistico dei “Castelli Animati”,
festival internazionale del cinema d’animazione, e di “Romics”, festival del
fumetto e dell’animazione di Roma. Dal1994 cura la rubrica Nuvolette su Lanciostory e da diversi anni scrive di animazione e fumetti su XL, il mensile di
La Repubblica per cui ha anche curato la collana de I classici del fumetto, “I
classici del fumetto serie oro”, “L’enciclopedia delle strisce” e ora la collezione
storica a colori di Tex, di cui scrive tutte le introduzioni ai volumi. Sempre nel
1994 ha pubblicato il saggio “Le anime disegnate. Il pensiero nei cartoon da
Disney ai giapponesi”, divenuto un testo di riferimento per chiunque si occupi
di animazione in Italia, e nel 1997 “Il fumetto”, in cui passa in rassegna i diversi formati in cui si propone la nona arte, tracciandone la storia centenaria.
Ha inoltre pubblicato due libri per bambini, “Un fantasma in cucina” e “Gianga
e Perepè” (Mondadori). Come sceneggiatore, tra gli altri lavori, ha collaborato nel 2002 con Giulio Cingoli e Dario Fo al lungometraggio animato Johan
Padan a la descoverta delle Americhe, e nel2003 al primo film d’animazione
italiano in 3D, L’apetta Giulia e la signora Vita. Ha lavorato anche per la televisione, come regista, conduttore e autore (Mattina 2, Tele+bambini, Go-cart).
Mina nel Cd “Lochness” ha inciso “Ninna Pa”, una sua canzone.
Patrizia Ravaioli
Patrizia Ravaioli è direttore generale della Croce Rossa Italiana. Già docente
in Economia Aziendale presso le Università di Firenze e Pisa, si è occupata
per molti anni di Innovazione nella Pubblica Amministrazione. Inizia la propria
attività come consulente e formatore alla Scuola di Pubblica Amministrazione
di Lucca. Dirigente al Comune di Cascina (PI) torna ad occuparsi di Management Consulting in CONSIEL (Gruppo Finsiel-Telecom Italia), in cui prende la
responsabilità della Business Unit della Pubblica Amministrazione Locale. Fino
all’ottobre 2006 lavora in Enterprise Digital Architects, società nata da una
riorganizzazione del gruppo Ericsson. Nel 2006 viene nominata direttore generale della Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i tumori. È autrice di numerosi
articoli apparsi su Il Sole 24 Ore e di diverse pubblicazioni tra cui ricordiamo
l’ultima sulla “Pianificazione strategica e balanced Scorecard negli enti locali”
(editore Franco Angeli, 2007). Ha condotto la trasmissione Radio 3 Mondo.
È presidente dell’Associazione Pimby e membro del Comitato Nazionale del
Forum Italiano di Europa Donna.
Massimo Ricci
Massimo Ricci è direttore della Divisione Mercati, Autorità per l’energia elettrica e il gas. Milanese, laurea in Ingegneria elettrica all’Università di Pavia e
Dottorato di ricerca in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Pisa, ha
ricoperto ruoli di crescente responsabilità in sei anni di attività presso l’Autorità. Ha inoltre svolto attività di consulenza nei settori dell’energia elettrica e
del gas e, in precedenza, come responsabile di attività di trading di energia
elettrica e gas nel settore privato. Ha collaborato con il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) per la realizzazione di modelli di simulazione per
la pianificazione e l’esercizio dei sistemi elettrici, e per l’esecuzione di studi e
analisi dei sistemi elettrici in ambito nazionale ed internazionale. È autore di
diverse pubblicazioni in materia energetica.
Andrea Romano
Andrea Romano (classe 1967), giornalista è direttore di Italiafutura e professore associato di storia contemporanea all’Università Tor Vergata di Roma. Dopo
essere stato il direttore della Fondazione Italianieuropei, è stato chiamato dalla
casa editrice Einaudi come editor di storia e attualità e responsabile della
saggistica. È stato editorialista de La Stampa. Oggi scrive sul Riformista. Dopo
la laurea a Pisa, ha conseguito un dottorato di ricerca in Crisi e trasformazioni
della società a Torino e ha svolto attività di ricerca a Mosca, Parigi e New York.
Ha lavorato sulla formazione del sistema staliniano, indagando in particolare
i rapporti tra partito bolscevico e società rurale nel passaggio della collettivizzazione delle campagne attraverso il prisma dell’Armata Rossa. Dal 2003 si
occupa di storia del socialismo contemporaneo, in particolare nel caso italiano
e britannico, studiando le trasformazioni della cultura politica della sinistra europea nel campo dell’economia e della politica internazionale. Per Mondadori
ha pubblicato Compagni di scuola. Ascesa e declino dei postcomunisti (2007),
The Boy. Tony Blair e i destini della sinistra (2005), Lo Stalinismo. Un’interpretazione storica (2002).
Mauro Rosati
Mauro Rosati è segretario generale della Fondazione Qualivita. Dal 2006 al
2008 è stato consigliere particolare del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in materia di promozione dei prodotti agroalimentari presso il Ministero, è membro del comitato nazionale di valorizzazione dei prodotti
agroalimentari presso il medesimo Ministero. È autore dell’Atlante annuale
Qualivita – Prodotti agroalimentari italiani DOP IGP STG.
Marco Sartori
Marco Sartori è presidente dell’Inail. Nato a Busto Arsizio nel 1963 e laureatosi in Scienze politiche, con tesi in Storia dei movimenti sindacali, Sartori è
deputato nella XI e XII legislatura e svolge l’attività parlamentare nella Commissione Lavoro, di cui diviene presidente durante la XII legislatura. Relatore
della legge di Riforma delle pensioni (n. 335/8 agosto 1995), nel settembre
1995 è a Pechino in rappresentanza della Camera dei deputati alla Quarta
conferenza mondiale delle donne. Capo segreteria del ministero del Welfare
ed esperto presso il Gabinetto del ministro, Sartori è stato componente del
Nucleo di valutazione della spesa previdenziale (dal 2002 al 2006) e vicecommissario nella procedura di amministrazione straordinaria Volare – Air Europe
Airlines (dal 2004 al 2005). Dal 2002 è consigliere di amministrazione di Italia
Lavoro spa. Ne diviene presidente nel 2005.
Alessandro Schiesaro
Alessandro Schiesaro è professore ordinario di Scienze umanistiche, Università La Sapienza, Roma e responsabile della Segreteria tecnica per l’Università del ministro dell’Istruzione. Si è formato alla Scuola Normale di Pisa,
a Berkeley e a Oxford. Dal 1989 al 1996 ha insegnato negli Stati Uniti, da
ultimo come ordinario a Princeton. Nel 1995 è stato chiamato alla cattedra di
Letteratura latina nell’Università di Londra, dove ha diretto per quattro anni il
Department of Classics del King’s College. Dal 2003 insegna Letteratura latina
nella Facoltà di Scienze Umanistiche de La Sapienza. Oltre ad articoli su Lucrezio, Virgilio, Seneca, Apuleio, Leopardi, ha scritto Simulacrum et imago. Gli
argomenti analogici nel de rerum natura (Pisa 1990), e The Passions in Play.
Thyestes and the Dynamics of Senecan Drama (Cambridge 2003), e curato in
collaborazione Mega Nepios, Il destinatario nell’epos didascalico (Pisa 1994)
e The Roman Cultural Revolution (Cambridge 1998). Fa parte del comitato
scientifico degli Studi Italiani di Filologia Classica e di Dyctinna -Revue de
poétique latine. Dal 2000 è editorialista del Sole-24 ore.
Guido Scorza
Guido Scorza, avvocato, blogger e direttore dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, è docente presso il Master di diritto delle nuove tecnologie della
facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, presso il Master in Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche dell’Università La Sapienza di Roma,
presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e presso il Corso di Laurea
in tecnologie informatiche dell’Università La Sapienza. Si occupa prevalentemente l’insegnamento delle materie connesse alla tutela giuridica del software, alla proprietà intellettuale nella società dell’informazione, ai contratti ad
oggetto informatico nonché al diritto della concorrenza e dei consumatori in
internet. Collabora con le riviste Computer Business Review, Internet Magazine e Quale computer. Esercita la professione legale presso lo Studio Mazzetti,
Rossi e Associati del quale è socio e presso il quale si occupa, prevalentemen-
s
te, di questioni connesse al diritto civile, industriale e della concorrenza con
particolare riferimento alle problematiche dell’Information society.
Antonio Scurati
Antonio Scurati (Napoli, 1969), scrittore, ha studiato a Parigi e negli Stati Uniti.
È docente e ricercatore all’Università di Bergamo e coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l’Università di
Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo. Ha pubblicato il
saggio Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale (2003, finalista al Premio Viareggio). Il suo romanzo Il Sopravvissuto (Bompiani, 2005) ha
vinto la XLIII edizione del Premio Campiello. Nel 2006 è stato pubblicato in
una nuova versione il suo romanzo d’esordio, Il rumore sordo della battaglia.
Nel 2006, presso Bompiani, è uscito il saggio La letteratura dell’inesperienza.
Scrivere romanzi al tempo della televisione, una riflessione su media, letteratura e umanesimo. Collabora con il settimanale Internazionale. Nel 2007 viene
pubblicato Una storia romantica. Nello stesso anno realizza per Fandango il
documentario La stagione dell’amore, un film che indaga sul tema dell’amore
nell’Italia contemporanea riprendendo l’inchiesta realizzata nel 1965 da Pier
Paolo Pasolini in Comizi d’amore. Nel 2009 con Il bambino che sognava la fine
del mondo (Bompiani) arriva secondo (per un voto) al Premio Strega.
Max Senges
Max Senges è il coordinatore della Dynamic Coalition Internet Rights and
Principles dell’IGF, una coalizione globale di tutti gli operatori del mondo della
comunicazione, ma aperta a chiunque ritenga che debbano esistere dei protocolli standard di informazione, gestione dei dati e della privacy, per qualsiasi
sito internet o social network. Ha un Phd & Master on the Information Society,
Open University of Catalonia. Dal 2008 è consulente dell’Open University of
Catalonia e di Rheingold Associates sull’uso strategico delle online communities e altri usi ‘sociali’ dei media. Tra i numerosi incarichi ricoperti, ricordiamo
che è stato consulente e ricercatore di Google, membro dell’Advisory Board
di Illuminate Consulting Group e per lo stesso gruppo consulente per online
community, social media e IT governance. È stato anche consulente di strutture e pratiche di IT governance per l’Università di Berlino. Nel 2004 ha lavorato presso lo United Nations Development Programme (UNDP) sulla messa a
punto e implementazione del Practice Workspace per lo UNDP e per lo United
Nations Office for Project Services (UNOPS) sulla pianificazione e supporto del
Knowledge Networking Project con particolare focus su Enterprise Content
Management and Online Collaboration Tools.
Carlo Stagnaro
Carlo Stagnaro, classe 1977, direttore Ricerche e Studi dell’Istituto Bruno
Leoni, è ingegnere e giornalista. Autore di saggi sulle implicazioni economico- scientifiche del Protocollo di Kyoto e del global warming, ha collaborato
con periodici tra cui The Wall Street Journal, Oil & Gas Journal, Tech Central
Station, National Review, Il Riformista, Il Giornale, Libero, Il Tempo, Finanza
& Mercati. È membro della Società Italiana di Fisica e dell’Associazione Galileo 2001 - Per la libertà e la dignità della scienza. È fellow dell’International
Council for Capital Formation e dell’International Policy Network. È stato tra i
fondatori della rivista Endore. Dal 2002 è coordinatore del Centro culturale
La Maona di Genova. Collabora con il quotidiano Il Foglio, con L’Occidentale
e con Ideazione.
Giorgio Starace
Giorgio Starace, ambasciatore, è consigliere diplomatico del ministro dell’Agricoltura. Diplomatico di carriera dal 1985, è stato secondo segretario commerciale in Guatemala (1989), primo segretario commerciale e consigliere a
Pechino (1992), consigliere per gli Affari Internazionali presso il Ministero delle
Risorse Agricole, Alimentari e Forestali (1996), consigliere alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’ONU, New York (1999), primo consigliere a
New Delhi (2002), consigliere diplomatico del ministro delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali (2006). È ministro plenipotenziario dal 2008.
Folco Terzani
Folco Terzani, scrittore e documentarista, nasce a New York nel 1969. Il padre
Tiziano studiava cinese alla Columbia University. Ad appena un anno arriva in
Italia, a Milano, dove Tiziano è stato assunto al Giorno di Italo Pietra. Nel ‘72,
con la mamma Angela e la sorellina Saskia, è a Singapore, base di Terzani per
i suoi spostamenti in Vietnam per conto del settimanale tedesco Spiegel. Nel
marzo del 2004 (Tiziano Terzani sarebbe mancato il 28 luglio), Folco torna in
Italia chiamato dal padre per un libro testamento, “La fine è il mio inizio” (Longanesi), che raccoglie le conversazioni avute con il padre negli ultimi mesi.
t
Luisa Todini
Luisa Todini è presidente della Holding Todini Finanziaria Spa e vice presidente
della Federazione industria europea delle costruzioni. Dal 1994 e il 1999 è stato membro del Parlamento europeo. Dal 1999 al 2005 ha presieduto la Todini
Costruzioni Generali. È consigliere di amministrazione della Luiss Guido Carli
e da aprile 2004 co-presidente del Foro di Dialogo Italo-Russo. Da dicembre
2008 è anche presidente del Comitato Leonardo - Italian Quality Committee
nonché vice presidente dell’ Istituto per la Promozione Industriale.
Edoardo Zanchini
Edoardo Zanchini è responsabile nazionale dei settori urbanistica e trasporti
di Legambiente. Architetto, dottore di ricerca in pianificazione territoriale e
urbana presso l’Università di Roma La Sapienza. È anche Ricercatore dell’Università di Pescara. Ha coordinato i concorsi “Paesaggi del vento” e “Paesaggi
costieri”. È autore di diverse pubblicazioni in materia di energia, trasporti,
territorio. Ha curato, tra l’altro, i volumi Dall’Abusivismo al Parco (2000) e Rapporto Ambiente Italia 2001 (con D. Bianchi, 2001).
Tobia Zevi
Tobia Zevi è consigliere della Comunità ebraica di Roma e coordinatore del
Consiglio, delegato del presidente della Provincia di Roma per la Solidarietà e
la Cooperazione internazionale, scrive su l’Unità, è stato vice ambasciatore in
India dal 2002 al 200625 anni, nato e cresciuto a Roma, è Incaricato del Presidente per la Solidarietà e la Cooperazione internazionale presso la Provincia di
Roma. Scrive su l’Unità. Alla fine del 2003 entra nell’Unione dei giovani ebrei
d’Italia (Ugei), di cui diventa presidente nel 2005 (riconfermato nel 2006). In
questa veste si impegna soprattutto sul dialogo tra le religioni (in particolare quello con l’Islam), la laicità dello Stato, i modelli d’integrazione, il tema
dell’immigrazione e della cittadinanza. Questo lavoro porta all’inizio del 2007
all’istituzione da parte dei ministri Amato e Melandri della Consulta giovanile
per il pluralismo religioso e culturale, di cui Zevi è membro. Dal marzo 2008 è
consigliere della Comunità ebraica di Roma e coordinatore del Consiglio.
z
NEXT LEVEL
Associazione veDrò - Piazza Grazioli, 18 - 00186 Roma
tel 06 6892279 - fax 06 68212739 - [email protected]