Scarica - Gruppo Waste Italia

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Gruppo Waste Italia S.p.A.
IL CDA APPROVA I RISULTATI PRELIMINARI CONSOLIDATI
DELL’ESERCIZIO 2015
RADDOPPIO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE A EURO 133 MILIONI
(2014: EURO 64 MILIONI)
FORTE INCREMENTO DELLA REDDITIVITA’:
EBITDA: EURO 36,5 MILIONI (2014: Euro 23,4 MILIONI, +56%)
EBITDAMARGIN A 27%
RISULTATO OPERATIVO IN AUMENTO (+75%): DA NEGATIVO DI EURO
9,8 MILIONI DEL 2014 A NEGATIVO DI EURO 2,4 MILIONI DEL 2015
Nel corso dell’esercizio 2015 sono erano state appostate svalutazioni “non
ricorrenti” pari ad Euro 9 milioni (2014: Euro 19,7 milioni)
RISULTATO ANTE IMPOSTE NEGATIVO A EURO 32,6 MILIONI (2014:
NEGATIVO EURO 19,4 MILIONI) A SEGUITO DELLA MAGGIORE INCIDENZA
DEGLI ONERI FINANZIARI MILIONI DERIVANTI DAGLI INTERESSI
DERIVANTI DAL BOND WASTE DI EURO 200 MILIONI
PERDITA DI GRUPPO A EURO 39 MILIONI (2014: EURO 29,5 MILIONI)
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO PARI A EURO 261 MILIONI
RISPETTO A EURO 250 MILIONI DI FINE DICEMBRE 2014
IL CDA APPROVA I RISULTATI PRELIMINARI DELL’ESERCIZIO 2015
DELLA HOLDING QUOTATA GRUPPO WASTE ITALIA S.p.A. CON UNA
PERDITA NETTA DI EURO 36 MILIONI (2014: EURO 1,3 MILIONI) E UN
PATRIMONIO NETTO DI EURO 64 MILIONI (2014: EURO 110 MILIONI)
PREVISTO ENTRO IL 20 MAGGIO IL CDA DI APPROVAZIONE DEL
BILANCIO CONSOLIDATO E SEPARATO DELLA SOCIETA’
Milano, 29 aprile 2016 - Il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Waste Italia S.p.A.
(“Gruppo Waste Italia”, “WIG” “Società” e con le sue controllate “Gruppo”), società
quotata al MTA di Borsa Italiana, attiva nel settore dell’ambiente e titolare di
partecipazioni non di controllo nel settore dell’Energie rinnovabili & Efficienza
Energetica, riunitosi oggi, ha esaminato i dati consolidati e separati preliminari relativi
all’esercizio 2015, in attesa dei dati definitivi che verranno esaminati ed approvati dal
Consiglio di Amministrazione entro il prossimo 20 maggio prossimo.
Pur in presenza di rilevanti incertezze (come di seguito meglio specificate), che possono
far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società di continuare ad operare sulla
base del presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori, tenuto conto delle
iniziative in corso, ritengono ragionevole l’aspettativa che la Società possa disporre di
adeguate risorse per continuare l’esistenza operativa in un prevedibile futuro e,
conseguentemente, hanno adottato il presupposto della continuità aziendale per la
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redazione del Progetto di Bilancio d’esercizio e il Bilancio Consolidato al 31 dicembre
2015.
Questi, in sintesi, i principali dati confrontati con il corrispondente periodo dell’esercizio
precedente:
Euro migliaia
2014
riesposto *
DATI DI SINTESI ECONOMICI
2015
Ricavi
EBITDA
132.856
36.493
% EBITDA
Capitale investito netto
Patrimonio Netto Gruppo
Patrimonio Netto
64.131
23.411
2014
approvato
%
68.725
13.082
107
56
93.029
22.565
27%
37%
-9%
(25)
24%
(2.412)
(32.586)
(38.956)
(9.778)
(19.368)
(29.549)
7.366
(13.217)
(9.407)
(75)
68
32
(18.031)
(28.691)
(29.548)
Dicembre
2015
285.698
20.219
24.516
Dicembre
2014
323.604
62.667
73.311
(261.182)
295
EBIT
Risultato ante imposte
Risultato Netto di Gruppo
DATI DI SINTESI PATRIMONIALI
15 vs 14
Indebitamento Finanziario Netto
Personale (Puntuale)
15 vs 14
%
(37.906)
(42.448)
(48.795)
(12)
(68)
(67)
(250.292)
(10.890)
4
351
(56)
(16)
(*) A seguito dell’applicazione dell’IFRS 5, il conto economico 2014 riesposto non include i dati economici di Innovatec e Volteo che vengono
esposti nella linea “Risultato da attività destinate alla vendita/cessate”. A seguito del dividendo straordinario in natura in azioni Innovatec
S.p.A. approvato dall’Assemblea degli Azionisti in data 27 ottobre 2015, l’intero business operativo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica
è stato infatti ceduto a beneficio di tutti gli azionisti di Gruppo Waste Italia S.p.A. (quest’ultima ha mantenuto nell’ambito di tale operazione una
partecipazione di minoranza di circa il 17%).
I dati economici dell’esercizio 2014 (nella configurazione riesposta in considerazione del disposto del IFRS 5) prendono in considerazione le
performance economiche di periodo di Waste Italia S.p.A. e delle sue controllate sono dal 30 settembre 2014, mentre non considerano quelli
relativi al Gruppo Geotea entrato nel perimetro di consolidamento dal 31 dicembre 2014. Di converso i dati economici del 2014 e limitatamente
ai primi tre mesi, tengono invece in considerazione il consolidamento economico patrimoniale linea per linea degli impianti a biomasse
agricole successivamente discontinuati a partire dal secondo trimestre 2014 in poi. Tali aspetti rendono non pienamente confrontabili i dati
economici e patrimoniali dei primi nove mesi del 2015 con quelli del corrispondente periodo dell’esercizio 2014 riesposto.
(1) Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) corrisponde al risultato netto rettificato degli accantonamenti ai fondi chiusura e post chiusura, delle
imposte, del risultato della dismissione di attività o del risultato delle attività discontinue, dei proventi e oneri finanziari nonché degli
ammortamenti delle attività materiali e immateriali e svalutazioni di attività non correnti, avviamenti e progetti. Il Margine Operativo Lordo
(EBITDA) è una misura utilizzata dal Gruppo per monitorare e valutare l’andamento operativo e non è definito come misura contabile
nell’ambito dei Principi IFRS e pertanto non deve essere considerato una misura alternativa ai risultati intermedi di bilancio per la valuta zione
dell’andamento operativo. Poiché la composizione del Margine Operativo Lordo (EBITDA) non è regolamentato dai Principi Contabili di
riferimento, il criterio di determinazione applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri e pertanto potrebbe
non essere comparabile.
(2) Il Patrimonio Netto in tabella include la perdita dell’esercizio.
I Risultati consolidati - Highlights
I dati consolidati per l’esercizio 2015 del Gruppo Waste Italia S.p.A. (“WIG” e/o
“Società” e insieme con le società controllate “Gruppo”) fotografano il primo anno di
pieno consolidamento dei risultati del business ambiente apportato dal gruppo facente
capo a Waste Italia S.p.A.. I risultati non accolgono più il contributo dei business
dell’efficienza energetica, della produzione di energia elettrica e della costruzione in
EPC, usciti dal gruppo a seguito dell’operazione di conferimento dei business della
produzione di energia elettrica e della costruzione in EPC (in capo a Volteo Energie
S.p.A. controllata al 100% dalla Società prima del conferimento) nella società quotata
all’AIM Italia Innovatec S.p.A. (attiva nel business dell’efficienza energetica)
successivamente ceduta agli azionisti della Società tramite erogazione di un dividendo
straordinario in natura in azioni Innovatec (“Hive-off”). I commenti riportati nel
seguito fanno riferimento ai risultati 2015 confrontati con i risultati del 2014 riesposti ai
sensi dell’IFRS 5 (“2014r”) al fine di tener conto di detta operazione di Hive Off.
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I dati consolidati per l’esercizio 2015 del Gruppo Waste Italia S.p.A. (“WIG” e/o
“Società” e insieme con le società controllate “Gruppo”) evidenziano un raddoppio del
valore della produzione a Euro 133 milioni (2014r: Euro 64 milioni) e un incremento
del 50% dell’EBITDA a Euro 36,5 milioni (2014r: Euro 23,4 milioni) a seguito del
continuo e progressivo sviluppo del business ambientale. Anche il Risultato Operativo
“EBIT”, pur rimanendo negativo, si conferma in forte aumento, passando da un dato
negativo di Euro -9,8 milioni del 2014r ad un dato negativo di Euro -2,4 milioni del
2015.
I ricavi e l’EBITDA del business Ambiente in capo alla sub holding Waste Italia S.p.A.
e sue controllare (“Waste” e/o “WI” e insieme con le sue controllate “Gruppo WI”)
contribuiscono alla quasi totalità sia dei ricavi che dell’EBITDA consolidato, contribuendo
rispettivamente per Euro 119,2 milioni e Euro 37,8 milioni, ovvero circa il 90% e più del
100% del totale consolidato. Waste è uno dei principali operatori a livello nazionale nel
settore della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente: in particolare le attività
coprono integralmente tutta la filiera della gestione integrata dei rifiuti attraverso la
raccolta, il trasporto, la selezione, il trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo
smaltimento dei rifiuti speciali, cioè tipicamente quelli che tipicamente provengono dalle
attività produttive industriali e commerciali.
I ricavi e l’EBITDA del business del Teleriscaldamento si sono attestati a Euro 12,4
milioni e a Euro 2,9 milioni in diminuzione rispetto ai Euro 20,3 milioni e Euro 5,2
milioni del 2014 e contribuendo per i soli primi nove mesi dell’anno ai risultati del
Gruppo a seguito della sottoscrizione in data 30 settembre 2015 tra SEI Energia S.p.A.
(“SEI”) e Volteo Energie S.p.A. (“Volteo” ora consociata per il Gruppo e controllata da
Innovatec S.p.A) di un contratto biennale di affitto di ramo d’azienda del business del
teleriscaldamento. Di conseguenza, la contribuzione al Gruppo per l’ultimo trimestre è
riferibile alla sola quota di competenza del canone di affitto contrattualizzato pari ad
Euro 1,1 milioni annui. In aggiunta, per l’anno 2014 l’attività beneficiava ancora
dell’incentivazione garantita alla cogenerazione abbinata al teleriscaldamento mediante
certificati verdi per complessivi Euro 3,8 milioni, incentivo cui la società non ha più
diritto con impatto negativo sui ricavi.
Il positivo EBITDA conseguito portato dal settore del Teleriscaldamento, non ha
compensato i costi del segmento Corporate dell’esercizio, i quali al netto delle
fatturazioni tra i vari business, ha contribuito alla marginalità operativa lorda di Gruppo
per Euro 3,2 milioni (2014r: Euro 1,9 milioni), oltre le perdite di circa Euro 1 milione
generato dalle società no-core attualmente ancora nel perimetro di Gruppo.
L’incidenza dell’EBITDA sul valore della produzione è risultata pari al 28% rispetto al
37% dell’esercizio precedente. L’anno 2015, è stato particolarmente critico per la
controllata Waste Italia, risentendo di fattori esogeni ed endogeni che di fatto ne hanno
determinato la minore redditività del business. Tale minore marginalità, proprio per la
tipicità del business e dell’attività connessa di messa a dimora, è di natura temporanea
e verrà recuperata nel corso dei prossimi esercizi.
L’EBIT risulta negativo per Euro 2,4 milioni con un positivo aumento della marginalità
operativa rispetto al dato negativo del 2014r di Euro 9,8 milioni. Il settore Ambiente
apporta sulle performances economiche del Gruppo maggiori ammortamenti ed
accantonamenti per le attività di chiusura e post chiusura relative alle discariche di
proprietà. Nel corso dell’esercizio 2014 erano state appostate a bilancio delle
svalutazioni “non ricorrenti” pari ad Euro 19,7 milioni le quali erano andate ad influire
direttamente sull’EBIT di periodo (nel 2015 le svalutazioni “non ricorrenti” sono state
pari a Euro 8,9 milioni). Per i motivi di cui sopra gli ammortamenti ed accantonamenti
del 2015 sono stati pari a Euro 38,5 milioni, di cui Euro 28,3 milioni riferibili al settore
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Ambiente (2014r: Euro 33,2 milioni di cui Euro 13,5 milioni riferibili al settore
Ambiente).
L’incidenza dell’EBIT rispetto al valore della produzione, negativa per il 3%, è in
significativo miglioramento rispetto a quanto riportato nel 2014 dal Gruppo, nella
configurazione riesposta, periodo nel quale l’incidenza dell’EBIT risultava negativa per
circa il 14%.
Il risultato ante imposte del 2015 è negativo per Euro 32,6 milioni (2014: negativo
per Euro 19,4 milioni) a seguito della maggiore incidenza degli oneri finanziari che si
sono attestati nel periodo a Euro 29,1 milioni (2014r: Euro 11,9 milioni) e che risentono
essenzialmente del peso degli interessi legati al Bond Waste di Euro 200 milioni emesso
a metà novembre 2014. Il risultato ante imposte del 2014 beneficiava altresì di un
provento non ricorrente pari ad Euro 2,3 milioni derivante dalla definizione in via
transattiva delle reciproche pretese risarcitorie e di debito/credito tra il Gruppo Kinexia
e la società Azienda Sviluppo Multiservizi S.p.A. in liquidazione e concordato preventivo
ex socio della controllata SEI, mentre quello del 2015 accoglie un onere non ricorrente
di circa Euro 1 milione connesso ad un accordo transattivo con un ex amministratore
delegato di una controllata del Gruppo.
Il risultato netto di Gruppo risulta quindi negativo per Euro 38,9 milioni rispetto ad
una perdita di Euro 29,6 milioni del 2014 riesposto e riflette, oltre agli effetti di cui
sopra, anche il contributo al risultato delle attività in dismissione. Come disposto
dall’IFRS 5, la voce accoglie il risultato di tutte le società che sono state distribuite
attraverso il dividendo straordinario ai soci di WIG in occasione dell’operazione di Hiveoff nonché la svalutazione a fair value di Euro 0,6 milioni della partecipazione residua in
Innovatec post erogazione del dividendo straordinario in natura, nonché i risultati delle
due residue società agricole di biodigestione ancora sotto il controllo di Gruppo i cui
impianti di 1Mwe l’uno sono siti in provincia di Latina (Aprilia). Oltre a quanto sopra
riportato, il risultato netto risente di un sensibile incremento del carico fiscale dovuto
principalmente alla parziale indeducibilità degli oneri finanziari rispetto al risultato
operativo lordo, producendo un valore complessivo di imposte per l’anno 2015 pari ad
Euro 3,1 milioni (2014: Euro 1,2 milioni).
L’indebitamento finanziario netto di Gruppo si attesta al 31 dicembre 2015 a Euro
261,2 milioni rispetto a Euro 250,3 milioni di fine dicembre 2014. I flussi della gestione
operativa sono stati inferiori al peso degli oneri finanziari derivanti dal già citato Bond
Waste e dagli effetti delle politiche di riequilibro del capitale circolante operativo netto
ed investimenti effettuati per lo sviluppo del business.
Rispetto all’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2015 di Euro 275 milioni, la
riduzione di Euro 13,8 milioni riflette essenzialmente l’operazione di Hive Off, cosi come
ha sostanzialmente inciso anche sulla riduzione del capitale investito netto che è
passato da Euro 324 milioni al 31 dicembre 2014 a Euro 286 milioni di fine dicembre.
I Risultati consolidati della capogruppo
Questi, in sintesi, i principali dati confrontati con il corrispondente periodo dell’esercizio
precedente:
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DATI DI SINTESI ECONOMICI
2015
Ricavi
EBITDA
2014
3.589
(1.625)
% EBITDA
EBIT
Risultato ante imposte
Risultato Netto
DATI DI SINTESI PATRIMONIALI
15 vs 14
%
1.803
(2.802)
1.786
1.177
-45%
-155%
110%
(71)
(3.210)
(35.804)
(36.021)
(3.956)
(1.502)
(1.316)
746
(34.302)
(34.705)
(19)
2.284
2.636
Dicembre
2015
Dicembre
2014
15 vs 14
99
(42)
%
Capitale investito netto
Patrimonio Netto
112.733
64.354
193.764
110.311
(81.031)
(45.957)
(42)
(42)
Indebitamento Finanziario Netto
(48.379)
(83.453)
35.074
(42)
3
11
(8)
(73)
Personale (Puntuale)
I ricavi della capogruppo ammontano a Euro 3,6 milioni (2014: Euro 1,8 milioni). La
capogruppo svolge attività di direzione e coordinamento delle partecipate e dei business
da esse gestiti: nell’esercizio ha svolto attività in favore delle società controllate e
collegate quali advisory strategico e finanziario, coordinamento e direzione strategica
del Gruppo e dei relativi business, relazioni esterne, della finanza, del legale, del
personale, dell’organizzazione, della segreteria societaria e dell’amministrazione
pianificazione e controllo. L’incremento rispetto al precedente esercizio è da imputarsi
principalmente alla management fee nei confronti della controllata indiretta Waste Italia
S.p.A. che per l’esercizio 2015 è stata pari ad Euro 2,5 milioni.
I costi corporate incidono per Euro 5,2 milioni in aumento rispetto a quanto registrato
nel 2014 (pari a complessivi Euro 4,6 milioni). Le principali variazioni rispetto ai costi
sostenuti dalla società nell’esercizio precedente sono da ascriversi a maggiori costi
consulenziali complessivi per circa Euro 0,2 milioni e ad un maggior onere da pro-rata
IVA per Euro 0,3 milioni.
L’esercizio 2015 risente inoltre di svalutazioni di azioni in portafoglio a garanzia di
finanziamenti nonché della partecipazione azionaria residuale in Innovatec S.p.A. post
dividendo straordinario per adeguamenti al fair value per complessivi Euro 2,2 milioni,
nonché di maggiori accantonamenti a fondo rischi per contenziosi in corso per Euro 0,6.
Così come l’esercizio 2014, anche l’anno 2015 è stato particolarmente ricco di
operazioni straordinarie che hanno interessato direttamente Gruppo Waste Italia S.p.A.,
come l’operazione di conferimento di Volteo Energie S.p.A. in Innovatec S.p.A. (c.d.
operazione di “Hive-off”) e la conseguente distribuzione di un dividendo straordinario in
azioni Innovatec, operazione posta in essere nell’ambito dell’accordo di integrazione col
Gruppo Biancamano, prevista a fine anno avente come fine la creazione di un gruppo
leader in Italia nel settore privato della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente
(c.d. waste management) e alla realizzazione di importanti sinergie in un’ottica di
creazione di valore per tutti gli azionisti.
Inoltre, la Società ha iscritto nel corso dell’esercizio svalutazioni di partecipazioni per
circa Euro 39,4 milioni, di cui Euro 30,35 milioni riferite alla controllata Waste Italia
Partecipazioni S.r.l. Tale svalutazione, determinatasi in sede di test di impairment, è
conseguente alle perfomance realizzate nel corso del 2015 dal business Ambiente,
all’incrementato indebitamento finanziario netto, nonché a seguito del nuovo Piano
Ambiente 2016-2020 approvato in data 24 marzo 2016 dalla controllata Waste Italia
S.p.A.. Affianco alle svalutazioni operate, oltre gli effetti non ricorrenti relativi ad un
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accordo transattivo con un ex amministratore della controllata SEI Energia S.p.A. per
Euro 1 milione, la Società ha nel contempo beneficiato del dividendo ricevuto nel corso
del primo semestre dell’esercizio dalla ex controllata Volteo Energie S.p.A. di Euro 16,6
milioni.
Il risultato ante imposte è negativo per Euro 35,8 milioni (2014: positivo per Euro
1,5 milioni) e si riduce rispetto al precedente esercizio per Euro 34,3 milioni per effetto
di quanto fin qui descritto.
L’indebitamento finanziario netto di Gruppo Waste Italia S.p.A. si attesta al 31
dicembre 2015 a Euro 48,4 milioni rispetto a Euro 83,5 milioni di fine dicembre 2014
(facendo registrare un miglioramento di Euro 35,1 milioni) principalmente a seguito
della razionalizzazione dei rapporti finanziari con le società controllate e collegate per
Euro 32,5 milioni e all’accollo di un mutuo immobiliare erogato da Banca Marche (il cui
valore residuo alla data di cessione era pari a Euro 2,3 milioni) da parte della
controllata indiretta 19 RE S.r.l. nell’ambito della cessione alla stessa dell’immobile sito
a Milano in via Mascheroni e della cessione, sempre a 19 RE S.r.l. del leasing
immobiliare (il cui valore residuo alla data di cessione era pari a Euro 0,8 milioni)
relativo ad un altro immobile sito sempre a Milano. Tali operazioni sono state poste in
essere sempre nell’ambito dell’accordo Gruppo Waste/Biancamano. Tali cessioni
immobiliari hanno comportato la riduzione delle attività materiali di circa Euro 6,9
milioni.
Valutazioni sulla continuità aziendale del Gruppo e di Gruppo Waste Italia
S.p.A.
A seguito dell’incorporazione di Sostenya S.p.A. e della sua controllata Waste Italia
S.p.A., avvenuta nel terzo trimestre del 2014, Gruppo Waste Italia S.p.A. sanciva la
nuova mission del Gruppo orientata alla sostenibilità ambientale e ad un nuovo modello
di business integrato energie rinnovabili, efficienza energetica ed ambiente. L’emissione
del Bond Waste avvenuta nell’ultimo trimestre 2014, i cui proventi sono stati destinati
non solo al riscadenziamento del debito della controllata Waste Italia, in un’ottica di
medio lungo termine, ma anche all’acquisizione del Gruppo Geotea titolare di due
discariche operative in Liguria, ha significativamente modificato il profilo del Gruppo
riposizionandolo per taglia, credibilità sui mercati internazionali e prospettive in una
nuova dimensione.
Il Piano Industriale 2015-2017 approvato dal consiglio di amministrazione in data 24
marzo 2015, confermava la vision integrata rinnovabili, efficienza energetica ed
ambiente con obiettivi a fine Piano, a livello di ricavi, di Euro 269 milioni (di cui Euro
152 milioni riferibili all’area ambiente), di EBITDA di Euro 83 milioni (di cui Euro 66
milioni riferibili all’area ambiente) e di leverage ratio di 2,9x. Gli obiettivi 2015
comunicati al mercato in pari data prevedevano un fatturato di Euro 205 milioni (di cui
Euro 131 milioni riferibili all’area ambiente), un EBITDA di Euro 65 milioni (di cui Euro
55 milioni riferibili all’area ambiente) e un indebitamento finanziario netto di Euro 255
milioni. Le linee strategiche del Piano rafforzavano il posizionamento del Gruppo nei
business di riferimento, prevedendo anche la dismissione di business non più core.
Inoltre, in pari data, si evidenziava al mercato la necessità di riequilibrare il rapporto
Debt / Equity di Gruppo incrementato a fine 2014 per effetto di svalutazioni e
accantonamenti ai fondi rischi non recurring che sono andati ad intaccare l’Equity di
Gruppo per circa Euro 30 milioni.
Al fine di rafforzare il business nel settore dell’ambiente, la capogruppo ha sottoscritto
in data 5 agosto 2015 un accordo strategico con la società Biancamano. Tale accordo
preliminare di integrazione dei due gruppi quotati si inseriva nel quadro di un più ampio
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disegno industriale e strategico volto alla creazione di un grande gruppo italiano
quotato nel settore ambientale in grado di posizionarsi come leader in Italia nel settore
privato della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente con copertura integrale di
tutta la filiera integrata dei rifiuti attraverso la raccolta, il trasporto, la selezione, il
trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo smaltimento dei rifiuti. La prospettata
operazione di integrazione tra i due gruppi quotati si inseriva inoltre nell’attuale
contesto di mercato che vede l’integrazione tra società come unica via praticabile in
futuro per essere pronti per struttura e per capacità finanziaria alle sfide di un mercato
che vedrà sempre più la tendenza allo “zero waste”. Il Progetto Wastend della
controllata Waste Italia va proprio in questa direzione, programmando a valle di una
raccolta differenziata, un modello impiantistico che tenda a valorizzare i rifiuti
trasformandoli in prodotti da reinserire sul mercato creando quindi nuovo valore.
L’accordo stipulato con Biancamano ha modificato sostanzialmente il focus strategico
del Gruppo che ha deciso di abbandonare la politica di integrare efficienza energetica e
ambiente e di concentrarsi esclusivamente nel business ambiente al fine di costituire un
polo capace di aggregare altri operatori medio piccoli che operano nella filiera della
raccolta e smaltimento dei rifiuti. Conseguentemente nella seconda parte dell’anno la
Società ha proceduto a scorporare tutte le attività del ramo delle rinnovabili e
dell’efficienza energetica attraverso una operazione mista di scorporo e distribuzione in
natura. In particolare, l’operazione di scorporo è stata finalizzata a metà novembre
2015 con l’iniziale conferimento della sub holding per le rinnovabili Volteo Energie
S.p.A. (preliminarmente espunta dei rapporti inerenti business minori non rientranti nel
perimetro di conferimento) in Innovatec, che nel frattempo aumentava in dimensioni
per crescita esterna attraverso l’acquisizione del gruppo quotato all’AIM Gruppo Green
Power S.p.A. e si è completata con l’erogazione di un dividendo straordinario in natura
delle azioni Innovatec di cui Gruppo Waste Italia S.p.A. era titolare. Ad esito di suddetta
distribuzione del dividendo in natura, Gruppo Waste Italia è rimasta proprietaria di una
partecipazione di minoranza di circa il 17% in Innovatec S.p.A.. In data 30 marzo 2016
- Gruppo Waste Italia S.p.A. e Biancamano S.p.A. hanno comunicato congiuntamente di
avere concordato di prorogare le tempistiche originariamente previste per il
perfezionamento dell’operazione di integrazione al 31 dicembre 2016 come scadenza
ultima prevista per la realizzazione dell’operazione inizialmente fissata nel 30 aprile
2016, prevedendo analogamente la proroga di eguale periodo, ossia di otto mesi, di
tutte le scadenze indicate nell’accordo. Inoltre, in particolare, il riferimento al
sopradetto aumento di capitale in Kinexia di cui al comunicato stampa del 22 aprile
2015, i tempi di detto aumento si sono dilatati proprio a seguito della prospettata
Fusione con Biancamano.
I risultati del Gruppo per l’esercizio 2015 non sono stati in linea con le aspettative e non
sono confrontabili con gli obiettivi 2015 comunicati al mercato a seguito di fattori interni
ed esterni al Gruppo stesso e per gli effetti economici patrimoniali e finanziari derivanti
dalla sottoscrizione dell’accordo preliminare Gruppo Waste Italia / Biancamano con
conseguente finalizzazione, nel corso del secondo semestre 2015, del processo di
riorganizzazione societaria del Gruppo che ha portato alla perdita di controllo da parte
della controllante Gruppo Waste Italia S.p.A. della controllata Volteo Energie S.p.A.
nonché del gruppo societario facente capo ad Innovatec S.p.A. il cd Hive Off di tutti
quei business rinnovabili, efficienza energetica e teleriscaldamento non riconducibili
all’area ambiente. Rispetto agli obiettivi 2015 comunicati al mercato di un fatturato di
Euro 205 milioni, di un EBITDA di Euro 65 milioni e un indebitamento finanziario netto
di Euro 255 milioni, il Gruppo ha conseguito ricavi per Euro 133 milioni, EBITDA per
Euro 36,5 milioni e una PFN di Euro 261 milioni. In dettaglio, in riferimento alle
perfomance del settore ambiente, core business attuale del Gruppo, l’esercizio appena
trascorso è stato estremamente critico per la subholding Waste Italia S.p.A.. I risultati
di tale business sono stati difatti condizionati da fattori esogeni ed endogeni quali: il
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perdurare di alcune problematiche giudiziarie che hanno limitato la piena disponibilità di
alcuni siti e di una discarica, i ritardi nell’ottenimento di autorizzazioni e nelle
realizzazioni di nuove volumetrie autorizzate nonché i diversi avvicendamenti ai vertici
direzionali (l’attuale CEO è Il Dr Raimondo dopo le dimissioni dell’amministratore storico
di Waste Italia S.p.A. Dr Chirico in data 18 febbraio 2015 preceduto dalla successiva
nomina del Dr Friz in data 26 marzo 2015 a sua volta dimessosi per divergenze con
l’azionista di riferimento in data 11 gennaio 2016). I sopra descritti cambi al vertice
verificatisi nel corso del 2015 ed all’inizio del 2016 hanno anche “ingessato” la
controllata subholding su alcune decisioni strategiche previste nel Piano Industriale
2015-2017, le cui mancate decisioni hanno ulteriormente appesantito i numeri di
fatturato e redditività e hanno di fatto rallentato la messa in pratica degli interventi
previsti per incrementare i volumi gestiti. L’inasprirsi del contesto competitivo nel
settore ambientale ha inoltre comportato una generale riduzione dei prezzi, fattore che
è andato ulteriormente a pesare sulla redditività del Gruppo.
Per i motivi suesposti, gli obiettivi di EBITDA 2015 per il segmento ambientale,
precedentemente comunicati al mercato di Euro 55 milioni, sono stati limati in data 16
settembre 2015 a Euro 48 milioni. L’allungamento delle tempistiche previste nel vecchio
Piano 2015-2017 nella realizzazione delle nuove volumetrie di messa a dimora di rifiuti,
dell’attività di sviluppo di nuove autorizzazioni e delle efficienze ed ottimizzazioni
operative e di produzione rispetto alle iniziali previsioni di budget possono considerarsi
risolte grazie alle attività messe in campo nel corso del secondo semestre del 2015 ma,
malgrado l’accelerazione delle attività della controllata subholding per recuperare il
terreno perduto nella prima parte dell’anno (come l’incremento dei conferimenti in
discarica), la controllata non è riuscita comunque a raggiungere l’obiettivo iniziale
prefissato e rivisto a settembre 2015. L’EBITDA a consuntivo 2015 per l’area ambiente
si è attestato ad un valore di circa Euro 38 milioni, mentre il fatturato 2015 ha fatto
segnare un valore di Euro 119 milioni da confrontarsi con un EBITDA e un fatturato
originario previsto rispettivamente di Euro 55 milioni e di Euro 131 milioni.
In riferimento ai business rinnovabili ed efficienza energetica in capo al Gruppo, come
già dettagliatamente spiegato sopra, essi sono stati oggetto di operazione di Hive Off
nel corso dell’ultimo trimestre 2015, a cui va ad aggiungersi l’affitto di ramo d’azienda
del business del teleriscaldamento avvenuto in data 1° ottobre 2015 da parte di SEI
Energia S.p.A. alla - ora correlata - Volteo Energie S.p.A.. Per effetto di tali operazioni i
business delle rinnovabili, efficienza energetica e teleriscaldamento non fanno
attualmente più parte del Gruppo e conseguentemente anche i ricavi, marginalità e
flussi di cassa relativi compartecipano solo parzialmente ai risultati di Gruppo già per
l’esercizio 2015 (il business teleriscaldamento viene consolidato per i primi nove mesi
dell’anno, dopodiché vengono iscritti a conto economico solo i proventi verso correlate
relativi al canone di affitto da corrispondersi da parte della correlata Volteo Energie
S.p.A. per la citata operazione di fitto di ramo di azienda).
Alla luce di quanto sopra descritto, il Gruppo nella sua forma attuale non risulta più
comparabile con quello considerato nella determinazione degli obiettivi del precedente
Piano Industriale 2015-2017, il quale non descrive più il perimetro di consolidamento
corrente. Il precedente Piano Industriale prevedeva infatti il posizionamento di Gruppo
Waste Italia S.p.A nel business dell’efficienza energetica, delle rinnovabili e
dell’ambiente, mentre le decisioni strategiche attuate dal Gruppo a seguito dell’accordo
Biancamano del 5 agosto 2015 e la conseguente operazione di Hive Off, hanno portato
nel corso del secondo semestre ad una nuova configurazione del Gruppo stesso con
esclusivo focus sulla gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente.
Anche in considerazione delle perfomance realizzate nel corso del 2015, del perdurare
delle problematiche giudiziarie e dei vari avvicendamenti al vertice, il Gruppo ha quindi
operato una rivisitazione del Piano Industriale del business ambiente, attività core del
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Gruppo Waste Italia S.p.A.. Le linee guida del nuovo Piano Industriale 2016-2020 della
controllata Waste Italia S.p.A. approvate in data 24 marzo 2016 prevedono una prima
fase di consolidamento delle perfomance, che tiene in considerazione le attuali
condizioni di mercato e la crescente pressione competitiva, con conseguente
posizionamento a livelli sensibilmente inferiori di fatturato e margini rispetto a quelli
preventivati nel precedente Piano Industriale 2015-2017, per poi imprimere un più
deciso incremento dei risultati in funzione dell’entrata in servizio dei nuovi impianti, fra
cui primeggia il Progetto Wastend che, per quanto con tempistiche più lunghe rispetto
al precedente Piano Industriale 2015-2017 produrrà un consistente incremento di ricavi
e margini. Tali sviluppi porteranno dal 2018 in avanti il completo riassorbimento delle
riduzioni di marginalità e di cash flow occorse nel 2015 in quanto non strutturali proprio
per la specifica tipologia del business ambiente e della messa a dimora dei rifiuti. Il
rallentamento delle attività rispetto alle previsioni del precedente Piano 2015 – 2017,
difatti, è teso anche a preservare lo spazio presso i siti di smaltimento del Gruppo che
quindi non vedono depauperato il proprio valore e anzi potranno trarne vantaggio in un
contesto generale che vede il numero di discariche operative sul territorio in continua
diminuzione, qualificando gli spazi residui come bene raro e quindi altamente
valorizzabile. Per raggiungere tali obiettivi saranno inoltre necessari investimenti in
infrastrutture per mantenere invariata le capacità di discarica nel tempo, il tutto con
particolare focus alla ottimizzazione del capitale circolante operativo (corrente e
pregresso) e dei rapporti con gli stakeholders. Il Gruppo ha inoltre intrapreso tutte le
azioni legali possibili volte alla ripresa della piena operatività dei siti compresa la
reiterata richiesta di dissequestro totale per il sito di smaltimento di Cavenago d’Adda,
che solo in data 21 aprile 2016 è stata accolta.
Le risultanze del nuovo Piano Industriale 2016-2020 e la generazione di cassa connessa
determinano la consapevolezza che l’attuale indebitamento e in particolare il Bond
Waste non risulta più sostenibile nel medio lungo termine, sia per linea capitale, che
per linea interessi rendendosi necessario procedere quanto prima ad una rinegoziazione
e revisione dei termini dei principali debiti finanziari al fine di assicurarne la coerenza
con i flussi di cassa previsti dal Piano. La sostenibilità finanziaria del vecchio Piano
Industriale 2015-2017 era peraltro garantita, oltre che dalla capacità autonoma di
rimborso del Bond Waste, dalla dismissione di alcuni assets non più considerati core, fra
cui il più importante era la partecipazione in SEI Energia S.p.A. titolare del business del
teleriscaldamento oltre alla cessione dell’autorizzazione connessa al campo eolico di
Cirò. L’azione giudiziaria avviata ai danni di SEI Energia S.p.A. tramite decreto
ingiuntivo notificato da parte di Banca Monte dei Paschi “MPS”, secondo maggior
azionista di SEI Energia S.p.A., in riferimento ad un coobbligo di Euro 4 milioni su
crediti che MPS vanta verso ASM S.p.A. in liquidazione e in concordato preventivo (Cfr
paragrafo 18.3.7 della Relazione sulla Gestione) ha di fatto complicato la cessione del
business del teleriscaldamento, allungandone i tempi di realizzazione. Al fine comunque
di assicurare l’operatività del business del teleriscaldamento ai tre comuni
dell’hinterland torinese, SEI Energia S.p.A. in data 1° ottobre 2015 ha concesso in
affitto il ramo d’azienda operativo del teleriscaldamento alla ex controllata e ora
correlata Volteo Energie S.p.A.. Nel frattempo SEI Energia ha operato una formale
richiesta di standstill indirizzato alle proprie banche creditrici sul rimborso della quota
capitale dei finanziamenti a medio lungo termine in essere, così da avere una maggiore
visibilità sugli sviluppi e consentire una più puntuale definizione delle posizioni debitorie
di SEI Energia e quindi dei relativi impegni finanziari futuri. Infine, in riferimento alla
messa in esercizio del campo eolico di 30MW, alcuni eventi atmosferici avversi in Cirò
(KR) hanno causato smottamenti e frane al sito di riferimento, comportando uno stop
nella costruzione del parco eolico, con conseguenti allungamenti nelle tempistiche di
generazione di cassa derivanti dalla costruzione in EPC e dalla messa in esercizio del
parco stesso.
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In sintesi, i minori flussi di cassa garantiti dalla situazione corrente, l’allungamento delle
tempistiche necessarie a completare le dismissioni di assets no core, i flussi prevedibili
per i prossimi dodici mesi a budget, nonché le difficoltà di accesso al credito bancario
per via dell’elevato leverage, hanno determinato la decisione di iniziare un processo di
rimodulazione di alcuni rilevanti impegni finanziari definiti infra assunti dalla
capogruppo e da sue società controllate, già scaduti o in scadenza non procedendo al
relativo pagamento secondo le scadenze contrattuali il prestito obbligazionario
convertibile interamente sottoscritto da Jinko Solar al 31 dicembre 2015, le rate
mensili del mutuo Banca Marche (da agosto 2015) i cui proventi furono destinati
all’acquisizione dell’autorizzazione del campo eolico di Cirò da 30MW, le ultime due rate
di pagamento dell’acquisizione della società Faeco S.r.l. dovute a giugno 2015 e 2016 di
Euro 1,7 milioni l’una, nonché iniziare un percorso di rateizzazione, in accordo con
normativa vigente dei debiti verso l’Erario (scadute e a scadere per Euro 18,1 milioni).
Le stime del fabbisogno finanziario netto per i successivi 12 mesi risultano essere, le
seguenti:
WIG e società no-core
Dati in euro milioni
Ambiente
a)
Fabbisogno Finanziario netto (al netto della linea Revolving
Credit Facility “RCF” ed interessi sul Bond Waste)*
b)
Fabbisogno finanziario netto ulteriore a quello connesso al
punto a)
c)
Fabbisogno finanziario netto complessivo (a + b)
(38,5)
Waste Italia
S .p.A. e sue
controllate
Consolidato
WIG
(3,5)
(31,6)
(1,4)
(18,7)
(20,1)
(39,9)
(22,2)
(51,7)
* il piano di rimodulazione di Banca Marche è gia compreso nella lettera a) in quanto non vi è stata decadenza del beneficio del termine
cosi come i rateizzi attuali e futuri ai sensi della normativa vigente su imposte Erario, ecotassa, inps e su fornitori per utilizzo giorni medi standard per il Gruppo
Sulla base della tabella precedente e di quanto sopra esposto, il Gruppo non
disporrebbe di capitale circolante sufficiente per coprire il fabbisogno finanziario
complessivo netto del Gruppo per i successivi 12 mesi senza necessari interventi di
rimodulazione dei debiti del Gruppo nonché di ristrutturazione del Bond Waste per linea
capitale ed interessi.
Conseguentemente, il Gruppo, al fine di assicurare la sostenibilità del debito nel breve
termine ed iniziare la strada del progressivo sviluppo delle attività su parametri di ratios
economico/finanziari più solidi nonché di conformità con i flussi presenti e futuri di
business ha avviato una serie di operazioni di rimodulazione e ristrutturazione del
proprio debito complessivo finalizzate ad un riequilibrio di medio lungo termine. Per tale
motivo proposte di rimodulazione e di ristrutturazione degli impegni illustrati sopra sono
già in corso di trattativa con le parti in causa:

In riferimento al Bond Waste di Euro 200 milioni con scadenza finale 15
novembre 2019 quotato alle borse di Milano e Dublino e regolato dalla legge
dello Stato di New York con interessi pari al 10,50% per anno, da pagarsi ogni
15 maggio e 15 novembre, e caratterizzato da impegni di riacquisto annuale
“mandatory redemption” di parte del Bond Waste (di cui il primo pari a Euro 5
milioni ha scadenza di presentazione dell’offerta di riacquisto entro il 29 maggio
p.v.) Waste Italia S.p.A. ha dato mandato alle società Houlihan Lokey (Europe)
Limited e Leonardo & Co in qualità di advisors finanziari e a Studio Chiomenti e
Paul Hastings Londra, come advisors legali (congiuntamente gli “Advisors
Waste”), per vagliare le migliori ipotesi di ristrutturazione del debito finanziario,
anche in riferimento all’imminente coupon semestrale di Euro 10,5 milioni e
alla mandatory redemption, dovuti nel corso del mese di maggio 2016. Nel
corso del mese di marzo 2016 sono state avviate negoziazioni con un gruppo di
Bondholders (“Comitato”) rappresentativo di circa il 50% del Bond Waste che,
di propria iniziativa, si sono raggruppati in un Comitato (qui di seguito
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“Comitato”) Il Comitato ha designato Orrick, Herrington & Sutcliffe (Europe)
LLP come advisor legale e Rothschild come advisor finanziario (“Bondholders
Advisors”) ed ha richiesto a Waste Italia S.p.A. di farsi carico dei relativi costi;
la società ha attualmente in corso negoziazioni con i predetti Bondholders
Advisors. Alla data della presente Relazione Finanziaria si sono già tenuti
incontri e sessioni telefoniche preliminari di prassi tra i rispettivi advisors e la
controllata Waste Italia S.p.A. sta organizzando con tutti i soggetti interessati
la mappatura delle attività da svolgere – molto complesse nei casi del genere finalizzate, tra l’altro, alla condivisione di una timetable operativa, delle
modalità e termini di condivisione della documentazione informativa e delle
linee guida del processo negoziale vero e proprio. Nell’ambito di questa fase
preliminare verrà anche affrontata la tematica degli eventuali waiver da
rilasciarsi in relazione alla imminente scadenza finanziaria del Bond Waste in
costanza di negoziazione, prevista per il 15 maggio 2016;

In riferimento allo standstill richiesto agli istituti finanziatori del business
del teleriscaldamento in SEI Energia S.p.A., le negoziazioni, gli incontri e i
supporti documentali scambiati tra le parti in causa negli ultimi mesi
comprovano uno standstill di fatto. SEI Energia è assistita dalla società di
advisory “Lucciola & Partners”, ad oggi di fatto confluita all’interno del reseau
PricewaterhouseCoopers e dallo studio legale Ambrosini di Torino. Nello
specifico, le esposizioni bancarie in essere della controllata SEI Energia S.p.A.,
alla data del 31 dicembre 2015, risultano ancora aperti per un valore
complessivo residuo pari ad Euro 24,2 milioni. Allo stato attuale, gli Istituti
finanziatori stanno esaminando il potenziale sviluppo del business del
teleriscaldamento e lo stato dell’arte del potenziale accordo SEI Energia con il
termovalorizzatore di Gerbido (“TRM”) e sono inoltre in attesa delle bozze di
bilancio 2015 e del business plan della società con il correlato piano finanziario.
Il consiglio di amministrazione ritiene, sulla base delle informative
attuali, di finalizzare l’operazione di rimodulazione del debito nel corso del
secondo semestre 2016;

In riferimento al mutuo Banca Marche, formale proposta di rimodulazione è
stata inviata agli organi deliberanti della Banca. Nello specifico la proposta
inviata in data 9 marzo 2016 prevede in relazione al piano di ammortamento
della esposizione in essere di Euro 4,1 milioni, un pagamento upfront di Euro
200 mila all’accettazione della proposta con un successivo pagamento a 60
giorni dalla sottoscrizione di ulteriori Euro 200 mila, mentre residuo
dell’esposizione con pagamenti mensili, in 60 rate a partire dal 30 settembre
2016. Condizione all’accordo di rimodulazione è anche l’accettazione della
richiesta avanzata dalla società di ottenere da Banca Marche un patto di non
petendum all’escussione di una garanzia rilasciata dalla capogruppo e avente
come beneficiaria proprio Banca Marche in relazione ad un coobbligo assunto
dalla WIG connesso ad un’esposizione scaduta di Euro 10 milioni contratta da
una società correlata di Sostenya Group Plc – Gaon S.r.l.. Il consiglio di
amministrazione ritiene, sulla base delle informative attuali e degli incontri e
delle negoziazioni in corso di finalizzare l’operazione entro il primo semestre
2016;

La capogruppo ha avviato le trattative per ottenere la rimodulazione del
prestito obbligazionario convertibile denominato “Kinexia 2013-2015” (“POC
Jinko”) per l’importo di Euro 2.948.490 scaduto al 31 dicembre 2015 ed alla
data non onorato, oltre ad interessi non pagati per 83 mila, sottoscritto
integralmente in data 27 settembre 2013 dalla società Jinko Solar International
Limited (“Jinko”). In dettaglio, gli accordi iniziali prevedevano la rimodulazione
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del credito che Jinko aveva nei confronti della ex controllata Volteo Energie
S.p.A., pari a quella data a circa Euro 8,6 milioni in riferimento alla fornitura a
quest’ultima di pannelli fotovoltaici per la realizzazione di alcuni impianti solari
nella zona dell’agro pontino (LT), con la contemporanea risoluzione del
contenzioso allora in essere fra le parti e rinuncia ai giudizi arbitrali pendenti,
penali ed interessi maturati fino alla data dell’accordo. La rimodulazione del
debito, per la quale WIG e Volteo S.p.A. risultano obbligate al pagamento in
solido, era stata così regolata ): (i) Euro 1,5 milioni per cassa alla data di
sottoscrizione dell’accordo, (ii) Euro 5,18 milioni tramite un piano di
riscadenziamento mensile da pagarsi da parte di Volteo Energie per Euro 150
mila/mese, a far data dal 30 gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2016
(“Installment Plan Jinko”); e (iii) Euro 2,95 milioni attraverso i fondi rivenienti
dall’emissione, avvenuta in data 27 settembre 2013, del POC Jinko. Il POC
Jinko aveva scadenza fissata al 31 dicembre 2015 con pagamento in un'unica
soluzione alla scadenza ed interessi calcolati ad un tasso di interesse annuale
fisso del 5% da corrispondersi ogni sei mesi. Il mancato rimborso alla scadenza
ha determinato un Event of Default (con decadenza dal beneficio del termine e
facoltà per Jinko di richiedere il saldo immediato degli importi dovuti e non
pagati a quella data) sia sulla capogruppo e sia su Volteo Energie in solido per
l’intero importo residuale che ad oggi ammonta a Euro 5,5 milioni circa (di cui
Euro 3 milioni per POC Jinko e Euro 2,5 milioni per l’Installment Plan Jinko).
Dall’inizio di gennaio 2016, il Gruppo ha iniziato una negoziazione con il
management di Jinko per rimodulare l’intera esposizione, diversi tavoli di
trattativa sono stati avviati i quali hanno infine portato ad una proposta al
momento in fase di valutazione da parte di Jinko che può essere così
sintetizzata:
o
Pagamento upfront in riferimento al POC Jinko di Euro 1,5 milioni alla
data della sottoscrizione dell’accordo e pagamento di Euro 0,3 milioni a
rate mensili dopo un transition period di 30 mesi dal 30 settembre
2016 e il residuo viene considerato stralcio sul credito di Jinko;
o
In riferimento all’Installment Plan Jinko al netto di una pagamento in
acconto di Euro 150 mila effettuato dalla capogruppo a febbraio 2016,
un pagamento rateale mensile a partire dal 30 settembre 2016 per 30
mesi;
o
Garanzie per l’esatto adempimento di quanto sopra esposto verranno
rilasciate dal socio di controllo di Gruppo Waste Italia S.p.A.
Gruppo Waste Italia S.p.A., sulla base delle negoziazioni in corso e allo status
delle trattative ad oggi sul tavolo, ritiene di finalizzare l’operazione entro il
mese di giugno 2016;

Con riferimento al debito residuo verso Feralpi per l’acquisto di Faeco
S.r.l., ammontante ad oggi a Euro 5,8 milioni, il pagamento della rata scaduta
il 21 giugno 2014, pari a Euro 2,4 milioni, è stato sospeso fino alla definizione
della questione relativa alla visita ispettiva del GSE condotta nel febbraio 2013
presso l’impianto di Bedizzole riguardante la legittimità del riconoscimento a
Faeco S.r.l., per gli anni dal 2003 al 2011, della tariffa incentivante per
l’impianto di sfruttamento energetico di biogas prodotto dall’invaso. I legali del
Gruppo, di comune accordo con i legali di Feralpi Holding (società dalla quale il
Gruppo ha acquistato Faeco), stanno lavorando di concerto per una definizione
positiva del contenzioso presso i tribunali amministrativi di riferimento. Quanto
invece alla rata scaduta il 21 giugno 2015, pari a Euro 1,7 milioni, anch’essa
non pagata, in data 12 agosto 2015 è stato notificato dalla Camera Arbitrale di
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Milano l'arbitrato Feralpi Holding con il quale viene richiesta la condanna ai
danni della società Ecoema al pagamento dell'importo tuttora non corrisposto,
sono state avviate delle trattative al fine di conciliare le parti. A tali debiti verrà
ad aggiungersi l’ultima rata di Euro 1,7 milioni a scadere a metà giugno 2016.
Il consiglio di amministrazione si ritiene confidente di addivenire alla
finalizzazione di un’ipotesi di rimodulazione sostenibile del debito complessivo
di Euro 2,4 milioni entro il secondo semestre del 2016;

In aggiunta alle rimodulazioni / ristrutturazioni previste, la Società ha avviato
un processo di vendita della società E Vento Ciro’ S.r.l., titolare del parco
eolico di 30MWe in costruzione, alla luce di una manifestato formale interesse
da parte di un Fondo di Investimento, con lettera non binding, ad acquisire il
parco eolico. Sulla base delle negoziazioni in corso e delle lettere fin qui
ricevute dal Fondo, l’introito complessivo si attesterebbe a circa Euro 3 milioni.
Si ritiene, visto che il parco eolico deve essere realizzato entro e non oltre fine
maggio 2017 e se la fase negoziale si concluda con una reciproca soddisfazione
di interesse tra le parti e se la due diligence che verrà predisposta dai
potenziali compratori avrà esito positivo, una pronta definizione della cessione.

Il socio di controllo Sostenya Group Plc di concerto con la capogruppo chiederà
inoltre sostegno al secondo socio di maggioranza relativa Sinergo Sgr (titolare
del 22% delle azioni di Gruppo Waste Italia S.p.A.) per assisterlo nel percorso
di rimodulazione chiedendo a quest’ultimo di riscadenzare il prestito
obbligazionario convertibile da lui sottoscritto di Euro 6,1 milioni (POC WIZ) e
avente scadenza agosto 2016.

In tale contesto, il Gruppo farà affidamento oltre al buon esisto delle succitate
“rimodulazioni”
e
“ristrutturazioni”,
al
supporto
finanziario
di
postergazione dei crediti di Sostenya Group Plc , socio di riferimento di
WIG, che si è dichiarato disponibile a postergare i suoi crediti verso la
capogruppo Gruppo Waste Italia S.p.A. di circa Euro 6,6 milioni fin quando i
flussi non ne permetteranno il ripagamento con scadenza di dodici mesi dalla
data della presente Relazione.
WIG e società no-core
Dati in euro milioni
Ambiente
Waste Italia
S.p.A.
e sue
Consolidato
WIG
controllate
a)
Fabbisogno Finanziario complessivo successivi 12 mesi *
(39,9)
(22,2)
(51,7)
22,4
22,4
interventi:
Ristrutturazione Bond Waste
POC WIZ
6,1
6,1
POC Jinko
1,5
1,5
Feralpi
5,8
5,8
Incassi vendita Ciro'
3,0
3,0
Rimodulazione debito SEI
6,7
6,7
Postergazione debiti verso Sostenya
6,6
b)
Totale degli interventi
c)
Fabbisogno finanziario netto complessivo netto interventi (a + b)
6,6
29,7
22,4
52,1
(10,2)
0,2
0,4
* il piano di rimodulazione di Banca Marche è gia compreso nella lettera a) in quanto non vi è stata decadenza del beneficio del termine
cosi come i rateizzi attuali e futuri ai sensi della normativa vigente su imposte Erario, ecotassa, inps e su fornitori utilizzo giorni medi standard per il Gruppo
La seguente tabella mostra gli effetti degli interventi in corso di attuazione da parte del
Gruppo a totale copertura del Fabbisogno finanziario netto complessivo.
In riferimento al Gruppo Waste Italia S.p.A. stand alone, anche i risultati della
Società per l’esercizio 2015 non sono stati in linea con le aspettative per via delle
svalutazioni operate sulle partecipazioni del business ambiente iscritte in capo alla
Società a seguito degli effetti derivanti dai risultati economici e finanziari del nuovo
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Piano 2016-2020 Ambiente approvato dal consiglio di amministrazione di Waste Italia
S.p.A. in data 24 marzo 2016. La sostenibilità finanziaria del vecchio Piano Industriale
2015-2017 (che comprendeva sia il settore ambientale, rinnovabili-efficienza energetica
nonché i risultati stimati della Società) era peraltro garantita, oltre che dalla capacità
autonoma di rimborso del Bond Waste, per la capogruppo, dalla dismissione di alcuni
assets non più considerati core, fra cui il più importante era la partecipazione in SEI
Energia S.p.A. titolare del business del teleriscaldamento, delle sette società agricole di
biodigestione e del campo eolico di Cirò in costruzione. Nel corso del 2015, il
programma di dismissione è stato parzialmente completato con la cessione delle
quattro società agricole proprietarie di impianti di biodigestione ubicate in Lomellina.
Conseguentemente, i minori flussi di cassa garantiti dalla situazione corrente,
l’allungamento delle tempistiche necessarie a completare le dismissioni di assets no
core, i flussi prevedibili per i prossimi dodici mesi a budget, nonché le difficoltà di
accesso al credito bancario per via dell’elevato leverage, hanno determinato la
decisione da parte della Società di iniziare un processo di rimodulazione dei sopracitati
impegni finanziari (Banca Marche, POC Jinko, POC WIZ sopra illustrati), già scaduti o in
scadenza non procedendo al relativo pagamento secondo le scadenze contrattuali
previste e nel contempo di imprimere un‘accelerazione dei programmi di cessione del
campo eolico di Cirò.
Le stime di fabbisogno finanziario netto della Società per i successivi 12 mesi risultano
essere, le seguenti:
Gruppo Waste
Italia S .p.A.
Dati in euro milioni
WIG
a)
Fabbisogno Finanziario Netto al 31 dicembre 2015
b)
Fabbisogno finanziario netto per i prossimi 12 mesi
c)
Fabbisogno finanziario netto complessivo (a + b)
(16,3)
(0,6)
(16,9)
il piano di rimodulazione di Banca Marche è gia compreso nella lettera a) in quanto non vi è stata decadenza del beneficio
del termine, cosi come i rateizzi attuali e futuri ai sensi della normativa vigente su imposte Erario inps e sulle esposizioni
verso i fornitori utilizzando giorni medi standard per la Società
Sulla base della tabella precedente e di quanto sopra esposto, anche Gruppo Waste
Italia S.p.A. stand alone come il Gruppo non disporrebbe di capitale circolante
sufficiente per coprire il fabbisogno finanziario complessivo netto della Società per i
successivi 12 mesi senza i già citati necessari interventi di rimodulazione dei debiti della
Società e le prospettate cessioni di assets.
Gruppo
Waste Italia
WIG
Dati in euro milioni
a)
Fabbisogno Finanziario complessivo successivi 12 mesi *
(16,9)
interventi:
POC WIZ
6,1
POC Jinko
1,5
Feralpi
0,0
Incassi vendita Ciro'
3,0
Postergazione debiti verso Sostenya
b)
Totale degli interventi
c)
Fabbisogno finanziario netto complessivo netto interventi (a + b)
6,6
17,2
0,3
*il piano di rimodulazione di Banca Marche è gia compreso nella lettera a) in quanto non vi è stata decadenza del beneficio
del termine, cosi come i rateizzi attuali e futuri ai sensi della normativa vigente su imposte Erario inps e sulle esposizioni
verso i fornitori utilizzando giorni medi standard per la Società
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La seguente tabella mostra gli effetti degli interventi in corso di attuazione da parte
della Società a totale copertura del Fabbisogno finanziario netto complessivo.
In sintesi, in considerazione di quanto sopra esposto, il negativo fabbisogno finanziario
per i prossimi dodici mesi della Società non sarebbe sostenibile in assenza dei suindicati
interventi specifici al fine di assicurarne la coerenza con i flussi di cassa previsionali
della Società e quelli rinvenienti dalla vendita del parco eolico di Ciro’ in fase di
costruzione. In quest’ottica il Consiglio di Amministrazione ha anche individuato dei
percorsi di medio termine prendendo in considerazione le ipotesi di cessione a terzi del
business del teleriscaldamento e la cessione degli impianti di sfruttamento energetico
da biodigestione di prodotti e scarti agricoli dell’agro pontino (1MW l’uno), i cui proventi
netti di cassa non sono stati inseriti nelle tabelle soprariportate, in considerazione
anche del fatto che alla data odierna non vi sono ancora manifestazioni di interesse
concrete.
Anche per Gruppo Waste Italia S.p.A. così come per il Gruppo complessivo, ove le
sopracitate modalità di copertura non si realizzassero o si realizzassero in misura
parziale o non nei modi e tempi previsti, il Gruppo e/o la Società potrà anche ricorrere
ad operazioni straordinarie di rafforzamento patrimoniale, utilizzando l’espressa delega
quinquennale conferita dall’assemblea straordinaria degli azionisti del 17 settembre
2013 al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale a pagamento.
Si ricorda inoltre che gli Amministratori, nel valutare positivamente la compatibilità
della distribuzione del dividendo straordinario con quanto dichiarato nel comunicato del
22 aprile 2015 “Kinexia presenta alla comunità finanziaria e ai media il nuovo piano
industriale 2015-2017” in relazione alla necessità di un “aumento di capitale in Kinexia
con diritto di opzione di Euro 30 milioni al fine di riequilibrare il rapporto Debt/Equity”
(“D/E”)”, hanno tenuto in considerazione anche la prospettata fusione per
incorporazione del Gruppo Biancamano in Kinexia (“Fusione”). Suddetta Fusione verrà
finalizzata solo se si addiverrà alla ristrutturazione del debito di Biancamano tramite la
conversione di parte dell’esposizione debitoria in capitale di rischio al fine di garantire la
sostenibilità finanziaria del Gruppo. E’ inoltre previsto, successivamente alla stipula
dell’atto di fusione, un aumento di capitale di circa Euro 10 milioni rivolto al mercato
finalizzato a consolidare la posizione finanziaria del Gruppo nella sua configurazione
attesa post fusione. Conseguentemente, facendo riferimento all’aumento di capitale in
Gruppo Waste Italia S.p.A., di cui al comunicato stampa del 22 aprile 2015, i tempi di
detto aumento si sono dilatati proprio a seguito della prospettata Fusione. Il piano
industriale che verrà redatto dal nuovo gruppo integrato post Fusione determinerà le
future necessità finanziarie per lo sviluppo e per il riequilibro, se del caso, dei ratio
patrimoniali. Nel frattempo, il versamento in conto futuro aumento di capitale pari a 5
milioni di euro da parte dell’azionista di riferimento di Gruppo Waste Italia S.p.A.,
Sostenya Group Plc, citato nel richiamato comunicato del 27 agosto 2015, è avvenuto
in data 22 settembre 2015.
Il Consiglio di Amministrazione della Società, pur in presenza delle incertezze sopra
descritte sia per il Gruppo che per la Società che potrebbero fare sorgere dubbi
significativi sulla capacità di continuare ad operare in continuità, e, alla luce dell’atteso
buon esito delle azioni intraprese e sopra descritte nonché delle rappresentazioni
ricevute dal consiglio di amministrazione della controllata Waste Italia S.p.A. in merito
allo stato delle trattative in merito alle ipotesi di ristrutturazione del Bond Waste, ritiene
che allo stato attuale sussistano le condizioni per continuare ad adottare il presupposto
della continuità aziendale, così come definito dai principi contabili di riferimento, nella
redazione della Relazione Finanziaria consolidata e separata di Gruppo Waste Italia
S.p.A.. Il persistere del presupposto della continuità aziendale dipende soprattutto dalla
disponibilità degli obbligazionisti delle obbligazioni convertibili scadute o in scadenza nel
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2016, nonché degli istituti finanziatori, a supportare l’esecuzione di suddette azioni di
rimodulazione e la definizione di una struttura patrimoniale e finanziaria maggiormente
allineata alle attuali possibilità della Società e del Gruppo, in coerenza con le necessità
finanziarie future stimate.
Si precisa che il mancato perfezionamento degli interventi di cui sopra potrebbe
determinare il venir meno del presupposto della continuità aziendale e la necessità per
la Società di assumere le opportune determinazioni nel rispetto della norme vigenti.
Fatti rilevanti avvenuti nell’esercizio 2015
Operazione di integrazione tra Gruppo Waste Italia e Biancamano
In data 5 agosto 2015 Kinexia S.p.A. (ora Gruppo Waste Italia S.p.A) e Biancamano
S.p.A., anch’esso quotato al MTA di Borsa Italiana, hanno sottoscritto un accordo volto
alla realizzazione di un’operazione di integrazione, da attuarsi mediante la fusione per
incorporazione (la “Fusione”) di Biancamano S.p.A. in Gruppo Waste Italia S.p.A.
(l’”Integrazione”).
La realizzazione dell’operazione è subordinata ad una serie di condizioni sospensive tra
cui la ristrutturazione del debito finanziario di Biancamano con i propri istituti
finanziatori (“Ristrutturazione Debito Biancamano”) secondo quanto condiviso nei suoi
elementi essenziali dalle società partecipanti alla Fusione e che prevede, nella proposta
che verrà avanzata agli istituti finanziatori, la conversione di parte dell’esposizione
debitoria in capitale di rischio al fine di garantire la sostenibilità finanziaria del gruppo
dopo la fusione.
L’Integrazione è finalizzata alla creazione di un gruppo leader in Italia nel settore
privato della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente (c.d. waste management) e
alla realizzazione di importanti sinergie in un’ottica di creazione di valore per tutti gli
azionisti. La Fusione si inserisce nel quadro di un più ampio disegno industriale e
strategico, volto alla creazione di un grande gruppo italiano nel settore ambientale, con
azioni quotate sul segmento MTA, in grado di posizionarsi come leader in Italia nel
settore privato della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente con copertura
integrale di tutta la filiera della gestione integrata dei rifiuti attraverso la raccolta, il
trasporto, la selezione, il trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo smaltimento dei
rifiuti.
I principali benefici attesi dall’operazione di Integrazione sono:



alta complementarietà delle attività, sia in considerazione della situazione
attuale del mercato nazionale dei servizi di gestione dei rifiuti, municipali e
speciali, sia in considerazione della situazione prospettica a cui sta tendendo il
mercato della gestione dei rifiuti urbani (integrazione di raccolta e
smaltimento);
integrazione del business e dei mercati di sbocco. L’operazione porta
all’integrazione verticale del nuovo player su tutta la catena del valore del
settore ambientale del waste management: dalla progettazione dei servizi e
degli impianti, alla raccolta e trasporto ed allo smaltimento dei rifiuti urbani,
differenziati e speciali, integrando orizzontalmente anche il mercato di
riferimento (clienti privati e pubbliche amministrazioni), permettendo altresì
infine la copertura di tutto il territorio nazionale, grazie alla presenza capillare
di Biancamano in quasi tutte le regioni d’Italia;
anticipazione dei cambiamenti previsti nel settore. L’orientamento attuale del
legislatore in connessione alle gare pubbliche per la gestione dei servizi di
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


igiene ambientale è, sempre di più, quello di privilegiare gare che integrino i
servizi di raccolta degli RSU con lo smaltimento finale in discarica degli stessi
laddove finora i due servizi sono stati tenuti separati; in questo contesto
l’apporto di know-how in relazione alla gestione di discariche controllate
garantito da Gruppo Waste Italia potrebbe essere un fattore chiave di successo
per incrementare la possibilità di aggiudicazione di siffatte gare;
preparazione all’espansione nei mercati esteri. L’integrazione delle competenze
di Biancamano nel settore della raccolta e di Gruppo Waste Italia in quello del
trattamento e smaltimento finale di rifiuti in un contesto normativo
estremamente complesso come quello italiano costituisce un atout unico per
potersi proporre efficacemente all’estero come promotore di soluzioni integrate
al problema dei rifiuti urbani che numerose economie in fase di sviluppo
iniziano a giudicare come di primario interesse;
significative sinergie previste. L’operazione permette di sviluppare importanti
sinergie in termini di costi operativi e capitale investito, tramite la condivisione
delle piattaforme di trasporto (uno dei costi più rilevanti in questa tipologia di
business) già sviluppate in autonomia dai due gruppi che porterebbe ad una
riduzione dei costi operativi e degli investimenti di sviluppo per ampliare il
rispettivo raggio di azione;
razionalizzazione organizzativa. L’unione di due strutture autosufficienti dal
punto di vista dell’organico permetterà di valorizzare al meglio le
professionalità già presenti in-house e di conseguire economie di scala e
conseguenti ad una razionalizzazione organizzativa.
L’Integrazione (e quindi la stipula dell’atto di fusione) è sospensivamente condizionata
alle seguenti condizioni:








completamento della due diligence al fine di confermare le assunzioni delle
linee guida dei piani industriali che le Società hanno predisposto e condiviso ai
fini dell’Integrazione (“Piano Industriale”);
la Ristrutturazione del Debito Biancamano secondo quanto condiviso nei suoi
elementi essenziali dalle Società Partecipanti alla Fusione e che prevede, nella
proposta che verrà avanzata agli istituti finanziatori nei prossimi giorni, la
conversione di parte dell’esposizione debitoria in capitale di rischio al fine di
garantire la sostenibilità finanziaria del gruppo dopo la fusione.
perfezionamento di un piano di riorganizzazione societaria in Gruppo Waste
Italia da attuarsi mediante il trasferimento delle attività rinnovabili da Gruppo
Waste Italia a Innovatec S.p.A. e la successiva distribuzione agli azionisti di
Gruppo Waste Italia delle azioni possedute da Gruppo Waste Italia S.p.A. in
Innovatec S.p.A. (avvenuta con ampia descrizione di seguito);
mancato verificarsi di un evento di rimborso anticipato ovvero di default ai
sensi del Prestito Obbligazionario Waste Italia di Euro 200 milioni;
conferma da parte dell’esperto della congruità del Rapporto di Cambio ai sensi
dell’articolo 2501-sexies del codice civile;
approvazione del Progetto di Fusione da parte dell’Assemblea di Fusione di
Gruppo Waste Italia S.p.A. e Biancamano S.p.A.;
non applicabilità della disciplina in materia di offerte pubbliche di acquisto
obbligatorie;
ottenimento di tutte le autorizzazioni aventi carattere antitrust, amministrativo
e regolamentare necessarie per il perfezionamento dell’Operazione.
Sostenya Group Plc di diritto UK (attuale azionista di controllo di fatto di Gruppo Waste
Italia) e Biancamano Holding S.A. di diritto svizzero (attuale azionista di controllo di
Biancamano) si sono impegnate a sottoscrivere un accordo avente ad oggetto alcune
previsioni di governance della società risultante dalla Fusione, in virtù del quale la
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stessa Sostenya Group Plc esprimerà la maggioranza dei componenti del consiglio di
amministrazione.
Il closing dell’operazione, subordinatamente al verificarsi di tutte le condizioni
sospensive, e alla luce di alcuni allungamenti nelle tempistiche è ora previsto entro fine
settembre 2016. Gruppo Waste Italia S.p.A. (quale società risultante dalla fusione)
continuerà ad essere quotata presso la Borsa di Milano e ad avere sede legale in Italia.
Introduzione voto maggiorato
In data 5 maggio 2015, l’Assemblea straordinaria degli Azionisti di Gruppo Waste Italia
S.p.A., riunita con la presenza di tanti soci rappresentativi di una percentuale pari al
75,89 % del capitale sociale, ha deliberato con il voto favorevole del 100 % dei presenti
le modifiche dello statuto sociale (articolo 6 bis) volte a introdurre il meccanismo della
maggiorazione del diritto di voto. L’introduzione di tale istituto è volta a incentivare
l’investimento a medio-lungo termine e così la stabilità della compagine sociale, in
conformità alla facoltà prevista dall’art. 127-quinquies del T.U.F., di recente
introduzione, e dall’articolo 20 del decreto legge 91 del 24 giugno 2014 (cosiddetto
“decreto competitività”). In particolare, infatti, la disciplina introdotta prevede
l’attribuzione di due voti a ogni azione ordinaria appartenuta al medesimo azionista per
un periodo continuativo non inferiore a due anni, a decorrere dalla data di iscrizione in
un apposito Elenco, istituito e tenuto a cura della Società.
Modifica della denominazione societaria da Kinexia S.p.A. a Gruppo Waste Italia
S.p.A.
In considerazione della focalizzazione del business nel settore ambientale anche a
livello internazionale e al fine di dare alla Società una denominazione perfettamente
riconoscibile anche a livello internazionale e che porti ad un rafforzamento in termini di
immagine verso il mercato, la denominazione della società Kinexia S.p.A. è stata
modificata in Gruppo Waste Italia S.p.A. con la conseguente modifica dell’articolo 1
dello statuto sociale della Società. Nello specifico la variazione è avvenuta in sede
assembleare in data 27 ottobre 2015. L’atto è stato iscritto presso il competente
Registro delle Imprese in data 29 ottobre 2015.
Operazione di Riorganizzazione del Gruppo e dividendo straordinario in natura
Come precedentemente illustrato, per dar vita alla nuova realtà integrata con
Biancamano, e anche al fine di procedere ad una razionalizzazione delle attività
attualmente in capo a Gruppo Waste Italia S.p.A., quest’ultima ha finalizzato nel corso
del secondo semestre 2015 una riorganizzazione strategico societaria, al fine di
conseguire una struttura partecipativa di Gruppo con esclusivo focus nel business
ambientale. A tal fine, tramite l’erogazione di un dividendo straordinario in natura della
partecipazione di Innovatec, Gruppo Waste Italia S.p.A. si è “spogliata” (“Hive Off”) del
business delle rinnovabili (comprensivo dei settori dell’efficienza energetica e
teleriscaldamento) non più ritenuto core per quest’ultima. Anteriormente al dividendo
straordinario, il Gruppo Waste Italia S.p.A. ha ceduto, tramite una operazione di
conferimento alla controllata Innovatec S.p.A. (quotata all’AIM Italia), il 100% del
capitale sociale di Volteo Energie S.p.A.1 (“Volteo”) post riorganizzazione societaria
avvenuta nello stesso periodo 20152 (la “Riorganizzazione”).
1
Volteo Energie S.p.A. era la sub-holding del Gruppo operante nel business delle fonti rinnovabili. La società è dotata di un
team di tecnici qualificato nell’ambito della progettazione e gestione di impianti ad energia rinnovabile ed in generale sulle
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L’operazione di Hive Off è stata attuata mediante un aumento del capitale sociale di
Innovatec (deliberato con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441,
comma quarto, del Codice Civile, riservato a Kinexia – ora Gruppo Waste Italia S.p.A.)
liberato mediante conferimento della partecipazione in Volteo Energie S.p.A., a fronte
dell’emissione, da parte di Innovatec, di n. 3.846.153 nuove azioni ordinarie per un
controvalore pari ad Euro 9.999.997,80 (il “Valore della Partecipazione Volteo”) da
imputarsi interamente a capitale, con conseguente aumento del capitale sociale da Euro
5.027.858 ad Euro 15.027.855,80 ed emissione di n. 3.846.153 azioni ordinarie della
stessa categoria già emesse da Innovatec.
Nell’ambito delle fin qui richiamate operazioni societarie e conseguentemente alle
stesse in data 27 ottobre 2015 l’Assemblea degli Azionisti di Kinexia S.p.A. (oggi
Gruppo Waste Italia S.p.A.) ha approvato la distribuzione di un dividendo straordinario
in natura mediante assegnazione di n. 1 azione della controllata Innovatec S.p.A ogni
n.10 azioni ordinarie del Gruppo Waste Italia S.p.A., per un valore contabile delle
riserve disponibili pari a massimi Euro 14.194.122,25 (il “Dividendo Straordinario”). In
particolare, il Dividendo Straordinario è consistito nell’assegnazione, avvenuta in data
11 novembre 2015, di Azioni Innovatec a valere sulla somma massima di Euro
14.055.260,02 della riserva da fusione e di Euro 262.798,75 della residua di utili portati
a nuovo, quest’ultima al netto dell’importo utilizzato per la copertura delle perdite
d’esercizio 2014 e delle riserve negative risultanti nel bilancio d’esercizio 2014 di
Kinexia. Le Azioni Innovatec assegnate sono state soggette ad un vincolo di
indisponibilità di 180 giorni a decorrere dalla data di loro assegnazione (“Lock Up”).
Le azioni Innovatec S.p.A. sono state messe a disposizione a partire dal 11 Novembre
2015, per il tramite degli intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso
Monte Titoli Spa, previo stacco, in data 9 Novembre 2015 (record date 10 novembre
2015) della cedola n.5.
Il socio di controllo WIG, a seguito dell’Operazione Volteo e del distribuzione del
Dividendo Straordinario, detiene alla data di approvazione del presente Resoconto
Intermedio sulla Gestione il 17,47% del capitale sociale di Innovatec.
Sviluppo internazionale nel Settore Ambiente: Iran
A seguito di un accordo di sviluppo sottoscritto tra Gruppo Waste Italia S.p.A. e Gruppo
Biancamano, nel gennaio del 2015 sono state avviate attività di proposta per la messa
in sicurezza e la nuova realizzazione della discarica di Halge Darreh, a 40 km da
Teheran, in Iran. Il progetto è stato esposto ed approvato nelle sue linee tecniche e
finanziarie dalla Municipalità di Karaji, responsabile della gestione del sito, e presentato
alle più alte autorità pubbliche della provincia di Alborz, nonché alle competenti autorità
ministeriali. Il progetto prevede un piano di investimento superiore a Euro 50 milioni,
con un primo investimento da parte dei proponenti limitato a Euro 3,5 milioni, ed il
resto derivante da autofinanziamento tramite i flussi tipici di gestione della discarica
stessa. Le ultime tensioni generatesi a livello geopolitico tra mondo scita e sunnita
tematiche ambientali. Oltre a gestire le partecipate del settore, svolge attività per il Gruppo Waste Italia S.p.A. in qualità di
“general contractor” nella realizzazione di impianti nel settore eolico, fotovoltaico e di biogas, biomasse e bioenergie nonché
attività di consulenza ingegneristica e tecnica sia per le società del Gruppo Waste Italia S.p.A che per le società correlate e
terzi. A riguardo, si segnala che a seguito della Riorganizzazione Societaria (come infra definita) del Gruppo Waste Italia
S.p.A, Volteo si focalizzerà nella sua attività core e cioè nella realizzazione e nella gestione di impianti per la produzione di
energia da fonte rinnovabile, sia in Italia che all’estero, di grande e media taglia in modalità di EPC (Engineering
Procurement & Construction) contractor sia in house che per terzi nonché nella gestione e partecipazione di controllo in
società che hanno come attività la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (“Attività core Volteo”).
2
In parziale esecuzione di tale processo riorganizzativo in data 28 luglio 2015 Volteo Energie S.p.A. ha ceduto a Sun RT 02
S.r.l: i) il 100% del capitale sociale di IGM S.r.l. per Euro 100, ii) il 100% di Castelvetrano Windpower S.r.l. per Euro 100,
iii) l’80% di Sassari Biogas Società agricola S.r.l. per Euro 10.000, iv) il 100% di E-Vento Cirò S.r.l. per Euro 10.000, v) il
100% di ER società agricola a r.l. per Euro 10.000, vi) il 100% di Bioenergie Italia società agricola a r.l. per Euro 10.000;
vii) il 50% di K&T Ambiente S.r.l. per Euro 10.000 e viii) il 10% di Ecoema S.r.l. per euro 616.965 (il restante 38,05% è
stato ceduto in data 30 luglio 2015 a Kinexia S.p.A. per Euro 2.347.533).
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hanno di fatto limitato la possibilità di intervento di un soggetto finanziatore dei paesi
del Golfo che aveva dichiarato interesse al sostegno dell’iniziativa.
La struttura progettuale, i preliminari di tipo tecnico e le basi contrattuali della
concessione, di una durata di 15 anni, sono stati definiti: si andranno a stimolare nel
tempo le risposte ancora necessarie da parte delle amministrazioni locali, che sono
essenzialmente vincolate al trasferimento di fondi a sostegno della tariffa di
concessione da parte del governo centrale Iraniano.
Sviluppo internazionale nel Settore Ambiente: Albania
In data 9 marzo 2015 Gruppo Waste Italia S.p.A., in associazione temporanea di
imprese (ATI) con la società Albania Landfil Energia Sh pk, si è aggiudicata la gara per
la realizzazione e la gestione della nuova discarica di Manez, Albania, al servizio di tutte
le circoscrizioni locali che rientrano nella Regione di Durazzo (Durres). Il risultato della
gara e la comunicazione di aggiudicazione sono stati firmati dal Ministro dell’Ambiente,
Albanese, Dr. Lefter Koka, a seguito delle risultanze trasmesse da una commissione
composta da sette membri in rappresentanza delle varie autorità interessate. La gara
internazionale, che era stata bandita lo scorso 18 Novembre 2014, ha rappresentato la
prima procedura pubblica per la realizzazione di una discarica in Albania secondo il
modello di BOT (Build, Operate and Transfer).
Nell’attivazione della concessione, Gruppo Waste Italia S.p.A. ha costituito una società
di scopo in Albania (partecipata al 90% e per il 10% da Albania Landfil Energia “ALE”
Sh pk), titolare delle autorizzazioni necessarie ad operare. Il sito, la cui realizzazione è
prevista nell’arco di 12 mesi per la messa in funzione dei primi lotti, provvederà a
smaltire in modo ambientalmente controllato le quasi 100 mila tonnellate anno di rifiuti
raccolti nei municipi di Durazzo (Durres) e limitrofi, attualmente destinati ad uno
smaltimento “selvaggio”. Il progetto presentato prevede una capacità di discarica di
circa 2milioni di mc, una concessione trentennale a fronte di una tariffa di smaltimento
pari a 26,75€ a ton indicizzata ed aggiornata ogni due anni ed un investimento
complessivo di circa 21M€, di cui 13 necessari all’attivazione ed all’infrastrutturazione
dei primi due lotti.
L’ATI (con Gruppo Waste Italia S.p.A. al 90% e Albania Landfill Energia – ALE Shpk al
10%) è risultata infine aggiudicataria del tender (comunicazione nel marzo 2015) e
superato un ricorso promosso da altro partecipante, ha provveduto a discutere il testo
ed i termini della concessione trentennale acquisita. Il testo di concessione è stato
quindi discusso ed approvato da una commissione interministeriale, formata da
rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dal Ministero delle Infrastrutture,
dall’Avvocatura dello Stato, dall’Autorità delle concessioni e del Ministero delle Finanze.
Il testo così approvato è stato sottoscritto dai Ministri dell’Ambiente e delle
Infrastrutture nell’estate del 2015 ed inviato per una presa d’atto con conseguente
decreto governativo al Consiglio dei Ministri della Repubblica d’Albania.
La richiesta del Decreto Governativo era stata esplicitamente richiesta da Gruppo, in
modo da costituire garanzia sui pagamenti correlati alla concessione ed
all’investimento. La scelta si è rivelata appropriata, giacché il progetto presentato
rappresenta il primo esempio in Albania di discarica a completo investimento privato,
contrariamente a quanto avvenuto in passato e gestito con un finanziamento diretto
dello Stato per i lavori e le opere, seguito da un bando di concessione.
A fronte di tale scenario, il Governo dovrà esprimersi nell’indicazione di appropriati
capitoli di bilancio, a valere o sui trasferimenti di fondi per infrastrutture alle autorità
locali, ovvero ai Ministeri coinvolti che provvedano poi a sostenere la tariffa per i
comuni serviti. Tale processo è in corso, pur avendo subito la complicazione di una
riorganizzazione territoriale delle municipalità locali, che alla fine del giugno 2015 sono
state accorpate (da oltre 350 comuni a soli 61 e 12 prefetture) con relativa elezione dei
nuovi sindaci e nuovi referenti nei rapporti tra lo Stato Centrale e le autorità locali.
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Ad ogni modo, la concessione sottoscritta ha piena validità, tanto da poter già adire ad
una richiesta di danni per il ritardo nella messa a disposizione delle condizioni basilari
(sostegno alla tariffa) che costituiscono e costituivano l’assunto di base della gara
internazionale esperita: nel testo della concessione è previsto il ricorso ad un arbitrato
internazionale presso la Camera Arbitrale di Parigi.
Nel corso del 2016, si presume che il Governo possa garantire quelli condizioni di
pagamento necessarie a sostenere l’investimento del Gruppo. In altro modo sarà
valutata dal Gruppo l’opportunità di aprire un contenzioso a ristoro delle spese
sostenute, dell’opportunità negata e dei relativi mancati guadagni.
Nel frattempo, il finanziamento in project finance del progetto è stato portato
all’attenzione del sistema bancario, con colloqui in essere con Gruppo Intesa Albania,
EBRD (la Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo) e Raffaisen Bank Albania.
Sviluppo internazionale nel Settore Ambiente: Marocco
A fine 2014 è stata presentata, in partnership con il gruppo Sayoun, rappresentato da
Somagec, la proposta per la messa in sicurezza ambientale e la realizzazione di una
nuova discarica al servizio della città di Marrakech (Marocco), su bando internazionale.
Il gruppo è giunto nella short list per l’assegnazione, superando una serie di soggetti
nazionali ed internazionali, ma la proposta è stata penalizzata dal punto di vista tecnico,
pur avendo acquisito un merito sufficiente per l’ambito economico.
Sulla base di una tale esperienza, e in collaborazione di un nuovo e diverso partner
locale, il Gruppo STAM, si è provveduto a partecipare a gara internazionale similare
questa volta indirizzata al sito di Beni Mellal, di minori dimensioni e volumetrie rispetto
al precedente di Marrakech, ma con la possibilità di mettere a frutto lo sviluppo di un
sistema per la produzione di CDR (combustibile da rifiuto) da fornire ad un vicino
cementificio. La prima presentazione in qualifica è avvenuta nel gennaio 2015, a cui è
seguita, dopo l’ingresso tra le aziende selezionate, la presentazione del progetto
tecnico, in cui il Gruppo è risultato di gran lunga il portatore della migliore proposta e
soluzione. Ha fatto poi seguito la presentazione della proposta economica e finanziaria
che, in ragione di costi significativi essenzialmente correlati agli interventi di genio civile
affidati al partner locale, ha sortito un effetto di controbilanciamento di punteggio ed
una preferenza data dalla stazione appaltante agli aspetti di minor costo a scapito della
qualità della proposta.
Sviluppo domestico: Attività di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti
industriali (solidi, liquidi, palabili, pericolosi)
In data 22 maggio 2015 Waste Italia, ha sottoscritto, tramite la controllata Waste to
Water S.r.l. (“W2W”), un contratto di affitto, fino al 21 novembre 2016, dei rami
d’azienda (i “Rami d’Azienda”) aventi ad oggetto (i) l’attività di raccolta, trattamento,
recupero e smaltimento di rifiuti industriali (solidi, liquidi, palabili, pericolosi e non),
nonché l’attività di analisi di laboratorio ad uso interno di proprietà della LA.FU.MET
S.r.l. (“ Lafumet”) e (ii) l’attività di trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi,
sia solidi che liquidi, nonché l’attività di intermediazione bonifica di siti inquinati di
proprietà della sua controllata Lafumet Servizi S.r.l. (“Lafumet Servizi”, e
congiuntamente a Lafumet, le “Società Affittanti”) (il “Contratto di Affitto”). In
particolare, oggetto dell'affitto sono i rami d'azienda indicativamente composti dalle
autorizzazioni, dalle immobilizzazioni materiali, immateriali e dai beni mobili individuati
come necessari per l'esercizio delle attività, dal magazzino ed, infine, dai rapporti di
lavoro con i dipendenti addetti ai rami d 'azienda. Il corrispettivo complessivo pattuito
per l’intera durata dell’affitto (fissata in 18 mesi) è stato fissato in Euro 270 mila per
l’affitto del Ramo d’Azienda Lafumet ed Euro 99 mila per l’affitto del Ramo d’Azienda
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Lafumet Servizi, per un totale di Euro 369 mila, corrispondente ad un canone mensile di
affitto pari ad Euro 15 mila per l’affitto del Ramo d’Azienda Lafumet ed Euro 5,5 mila
per l’Affitto del Ramo d’Azienda Servizi, per un totale mensile di Euro 20,5 mila.Il
Contratto di Affitto prevede, poi, l’impegno di W2W ad acquistare i Rami d’Azienda,
anche con compensazione di eventuali crediti/debiti netti vantati da W2W nei confronti
della Lafumet e Lafumet Servizi, al prezzo complessivo di circa Euro 3,5 milioni (di cui
circa Euro 3,4 milioni per l’acquisto del ramo d’azienda Lafumet e circa Euro 0,1 milioni
per l’acquisto del ramo d’azienda Lafumet Servizi) nel caso in cui la Lafumet, durante il
periodo di durata dell’affitto, venga ammessa ad una procedura di concordato
preventivo e condizionatamente all’omologa del concordato preventivo stesso. Inoltre,
ove gli organi della procedura concordataria che verrà eventualmente avviata dalla
Lafumet decidessero di cedere il ramo d’azienda Lafumet oggetto del presente accordo
mediante una procedura di vendita competitiva (la “Vendita Competitiva”), W2W si è
impegnata irrevocabilmente a partecipare a detta procedura, offrendo un importo
almeno pari al prezzo di cui sopra al netto di eventuali crediti/debiti netti. In caso di
Vendita Competitiva, le Società Affittanti riconoscono a W2W, in caso di parità di
condizioni la cui valutazione viene discrezionalmente rimessa agli organi della
procedura concordataria, un diritto di prelazione nell’acquisto del Ramo d’Azienda
Lafumet. Ai sensi del Contratto di Affitto, le Società Affittanti hanno rilasciato
dichiarazioni e garanzie nonché procedure di indennizzo in linea con la prassi di mercato
per questa tipologia di operazioni.
Attività di dismissione assets no core:
Operazione di cessione del 100% di Alice Ambiente S.r.l.
In data 1 marzo 2015 è stato sottoscritto fra Waste Italia S.p.A. e Waste to Water S.r.l.
(società controllata da Sostenya Group PLC), un contratto preliminare di vendita del
100% della partecipazione detenuta da Waste Italia S.p.A. in Alice Ambiente S.r.l. (con
patto di retrovendita) ad un prezzo di Euro 100.000. Le quote della società sono
gravate da pegno di primo grado in forza del contratto sottoscritto in data 18 novembre
2014, tra Citibank, N.A., London Branch per sé e in qualità di mandatario con
rappresentanza dei seguenti creditori: BNP Paribas Italan Branch, Citibank N.A., The
Law Debenture Trust Corporation p.l.c., Citigroup Global Markets Deutschland AG,
Walkers Listing and Support Services Ltd, Jefferies International Limited nonché gli
obbligazionisti detentori dei titoli obbligazionari emessi dalla controllante Waste Italia. A
seguito della stipula di suddetto contratto preliminare, le parti hanno poi proceduto a
sottoscrivere il connesso contratto definitivo di cessione in data 23 marzo 2015
confermando le pattuizioni contenute nell’accordo preliminare. Per effetto della
sottoscrizione del contratto definitivo la totalità delle quote di Alice Ambiente S.r.l. è
stata trasferita da Waste Italia S.p.A. a favore di Waste to Water S.r.l. a far data dal 23
marzo 2015.
Operazione di affitto del ramo di azienda teleriscaldamento alla società ora correlata
Volteo Energie S.p.A. (controllata dalla holding quotata correlata Innovatec S.p.A.
In data 30 settembre 2015 la società ora correlata Volteo Energie S.p.A. ha sottoscritto
con Sei Energia S.p.A. un contratto di affitto d’azienda biennale e di usufrutto della
partecipazione Nove S.p.A, con efficacia 1° ottobre 2015. Il contratto di fitto prevede
un compenso per 24 mesi di Euro 2,2 milioni. Il business del teleriscaldamento ha
generato nel 2014 un valore della produzione pari a Euro 20,3 milioni contribuendo al
valore della produzione per il 22%. Il valore della produzione e l’EBITDA del 2014 di
Euro 5,2 milioni beneficiavano di circa Euro 3,6 milioni di certificati verdi non più
usufruibili nel 2015 in avanti.
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In data 1° febbraio 2016 è stato sottoscritto l’atto di modifica del perimetro d’affitto
d’azienda che prevede l’esclusione dell’usufrutto della partecipazione azionaria di Nove
SpA, pur mantenendo invariato il canone di affitto in Euro 91.666,67 oltre IVA (se
dovuta e sulla base dell’aliquota di legge), imputando quindi l’importo di Euro 5.000
dovuto per l’usufrutto della detta partecipazione azionaria a canone mensile per l’affitto
d’azienda.
Altre informazioni societarie



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


in data 18 dicembre 2014, con verbale a rogito avv. Amedeo Venditti, Notaio in
Milano rep. n. 15.366/5.760, l’assemblea dei soci di Waste Italia Partecipazioni
Srl, che controlla la sub holding Waste Italia S.p.A. tramite Waste Italia Holding
S.p.A. ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento per un
importo massimo di Euro 7.656 e quindi da Euro 10.000 ad Euro 17.656 oltre a
sovrapprezzo complessivo di Euro 25.992.344, aumento da liberarsi in denaro
mediante emissione di nuove partecipazioni sociali di corrispondente importo
massimo complessivo. In data 19 dicembre 2014, Gruppo Waste Italia S.p.A.
ha sottoscritto la nuova partecipazione sociale per l’importo ad essa spettante
in base alla propria quota di partecipazione pari all’85% del capitale sociale, e
quindi per Euro 6.507 a titolo di aumento capitale sociale ed Euro 22.093.493 a
titolo di sopraprezzo. Successivamente, Gruppo Waste Italia S.p.A., in data 11
febbraio 2015, ha sottoscritto e versato parte della quota riveniente
dall’inoptato pari complessivamente ad Euro 3.000.000 di cui Euro 883 da
imputare a capitale sociale ed Euro 2.999.117 a sopraprezzo
A seguito delle varie sottoscrizioni effettuate, il capitale sociale di Waste Italia
Partecipazioni Srl è pari ad Euro 17.390 e risulta distribuito come di seguito:
Gruppo Waste Italia S.p.A., quota nominali Euro 15.890
Daneco Impianti S.p.A., quota nominali Euro 1.500
in data 9 febbraio 2016 Sei Energia SpA ha trasferito la sede legale da Milano,
via G. Bensi 12/3 a Rivoli (TO), via Genova 66. L’atto è stato iscritto presso il
competente Registro delle Imprese in data 27 febbraio 2015.
in data 13 marzo 2015, l’assemblea di Bioevo S.r.l. ha deliberato di modificare
la denominazione sociale da "Bioevo S.r.l." in "Waste to Water S.r.l.". L’atto è
stato iscritto presso il competente Registro delle Imprese in data 25 marzo
2015. Sempre in pari data Volteo Energie S.p.A. ha ceduto a Waste Italia
S.p.A. il 100% del capitale sociale di Waste to Water (già Bioevo S.r.l.)
in data 20 aprile 2015, Sammartein Biogas Società Agricola a r.l. ha trasferito
la sede legale da Correggio (RE), Corso Mazzini n. 14, a Modena, Strada delle
Fornaci n. 20. L’atto è stato iscritto presso il competente Registro delle Imprese
in data 7 maggio 2015.
in data 7 luglio 2015 Volteo Energie SpA ha acquistato l’1% della
partecipazione in Castelvetrano Windopower Srl da Vento Hermes S.a.r.l..;
pertanto ora Castelvetrano Windpower Srl è posseduta al 100% dal Gruppo.
in data 16 luglio 2015 Volteo Energie S.p.A. ha ceduto il 100% della sua
partecipazione in SUN RT 02 S.r.l. a Gruppo Waste Italia S.p.A. per Euro
10.000;
in data 28 luglio 2015 Volteo Energie S.p.A. ha ceduto a Sun RT 02 S.r.l:

il 100% del capitale sociale di IGM S.r.l. per Euro 100;

il 100% di Castelvetrano Windpower S.r.l. per Euro 100;

l’80% di Sassari Biogas Società agricola S.r.l. per Euro 10.000;

il 100% di E-Vento Cirò S.r.l. per Euro 10.000;

il 100% di ER società agricola a r.l. per Euro 10.000;

il 100% di Bioenergie Italia società agricola a r.l. per Euro 10.000;
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il 50% di K&T Ambiente S.r.l. per Euro 10.000;
il 10% di Ecoema S.r.l. per euro 616.965; il restante 38,05% è stato
ceduto in data 30 luglio 2015 a Gruppo Waste Italia S.p.A. per Euro
2.347.533.
in data 12 novembre 2015, l’Assemblea di SUN RT 01 S.r.l. ha deliberato di
modificare l’oggetto sociale e la denominazione sociale in 19 RE S.r.l. L’atto è
stato iscritto presso il competente Registro delle Imprese in data 26 novembre
2015.
in data 12 novembre 2015 è stata costituita una società consortile a
responsabilità limitata denominata "Farthan società consortile a responsabilità
limitata", partecipata da Innovatec S.p.A. e Waste Italia S.p.A. come segue
Innovatec S.p.A. ha sottoscritto una quota di Euro 1.000 pari al 20%;
Waste Italia S.p.A. ha sottoscritto una quota di Euro 5.000 pari al 10%;
Capitale sociale: Euro 50.000 e la sede legale è in Piazza Verdi n 14, Piombino
in data 27 novembre 2015 Gruppo Waste Italia SpA ha trasferito alla società
Waste Italia Partecipazioni Srl tutte le n. 31.062.000 azioni nominative speciali
di categoria B di Waste Italia Holding S.p.A. di sua proprietà par un importo
complessivo di Euro 47.923.608,64. Il debito rinveniente dall’operazione di
trasferimento è stato, come da accordi, convertito in finanziamento infruttifero
postergato.
in data 11 dicembre 2015 Waste Italia SpA ha acquistato da Aimeri Ambiente
Srl la quota di partecipazione pari a nominali euro 200 di Ambiente 2.0 soc.
cons, a r.l. . Si dà atto che per effetto della suddetta cessione il capitale sociale
di euro 20.000 di Ambiente 2.0 soc. cons, a r.l. è così suddiviso:
o
Aimeri Ambiente S.r.l., quota di partecipazione di nominali euro
13.800;
o
Pianeta Ambiente Società cooperativa per azioni, quota di
partecipazione di nominali euro 6.000;
o
Waste Italia S.p.A., quota di partecipazione di nominali euro 200
L’atto è stato iscritto, in data 18 dicembre 2015, presso il competente Registro
delle Imprese. In data 18 dicembre 2015 l’assemblea di Ambiente 2.0 ha
deliberato di variare la propria denominazione sociale in "Ambiente 2.0
Consorzio Stabile società consortile a responsabilità limitata".
in data 17 dicembre 2015 le società Bossarino S.r.l. e Geotea S.p.A. si sono
fuse per incorporazione in Waste Italia S.p.A. La fusione avrà effetto nei
confronti dei terzi ai sensi dell'art. 2504 bis codice civile alla data del 1°
gennaio 2016. Le operazioni della società incorporata saranno imputate al
bilancio della società incorporante, anche per gli effetti fiscali ed ai fini sulle
imposte sui redditi, a decorrere dal 1° gennaio 2016.
In data 22 dicembre 2015, l’assemblea dei soci di Ecoadda Srl ha deliberato,
nell’ambito degli opportuni provvedimenti ex art. 2482 ter codice civile, di
ricostituire il capitale sociale aumentandolo da zero fino all'ammontare di Euro
90.000 a pagamento con sovrapprezzo di complessivi Euro 613.323 destinato
nell'interesse sociale al ripianamento delle residue perdite di pari importo
risultanti dalla situazione patrimoniale al 30 settembre 2015.
Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 dicembre 2015
Nomina da parte della controllata Waste Italia S.p.A. di advisors finanziari per
assistenza nella revisione strategica della struttura patrimoniale della società
In data 9 febbraio 2016, la società controllata Waste Italia S.p.A. ha iniziato una analisi
volta alla revisione strategica della propria struttura patrimoniale a seguito dell’esame
dei prospetti economico-finanziari preliminari dell’anno 2015 e delle previsioni di budget
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2016. L’attività di revisione si è resa a maggior ragione necessaria a seguito di alcuni
cambiamenti nelle funzioni apicali avvenuti nella e alla luce degli imminenti impegni
finanziari derivanti dall’High Yield Bond di Euro 200 milioni emesso dalla società (“Bond
Waste”)3. Per facilitare questo processo, la controllata ha conferito mandato alle società
Houlihan Lokey (Europe) Limited e Leonardo & Co in qualità di advisor finanziari per
l’espletamento di detta attività.
Nel percorso di analisi, in data 24 marzo 2016, il consiglio di amministrazione della
controllata ha approvato le linee guida e il nuovo Piano Industriale 2016-2020, in base
alle quali emerge la non sostenibilità di medio lungo termine del debito finanziario
esistente e conseguentemente del Bond Waste. Lo sviluppo del Piano prevede il
rafforzamento della propria posizione di mercato, e il potenziamento dei servizi di
selezione e trattamento attraverso investimenti target continuando a perseguire lo
sviluppo di nuove autorizzazioni relative a siti di smaltimento per garantire una base
solida anche nel medio lungo termine per quanto concerne le attività di messa a dimora
di rifiuti. Il Piano prevede nello specifico, un focus sull’ampliamento delle attività
connesse al trattamento e selezione (Progetto Wastend). Quanto sopra esposto
permetterà la generazione di adeguati e stabili futuri flussi di cassa unlevered ma non
garantisce, come sopra enunciato, la completa sostenibilità nel medio lungo termine dei
debiti finanziari esistenti. Alla luce di quanto sopra esposto, e a seguito dell’attività di
analisi della struttura patrimoniale e delle prospettive di business svolte nelle scorse
settimane in collaborazione con Houlihan Lokey (Europe) Limited e Leonardo & Co ,la
controllata ha confermato il mandato agli advisors finanziari nonché di dare mandato a
Studio Chiomenti e Paul Hastings Londra, come advisors legali per vagliare le migliori
ipotesi di rimodulazione del debito finanziario da presentare al più presto al tavolo delle
trattative con i Bondholders, in riferimento anche al coupon semestrale di Euro 10,5
milioni e alla mandatory redemption, dovuti a metà maggio 2016. Per tali motivi, il
consiglio di amministrazione della controllata e di conseguenza il consiglio di
amministrazione di Gruppo Waste Italia S.p.A. hanno deliberato di rinviare,
l’approvazione del progetto di bilancio civilistico e del bilancio consolidato nel rispetto
delle rilevanti disposizioni di legge e di statuto.
Proroga delle tempistiche di integrazione col gruppo Biancamano
In data 30 marzo 2016 Gruppo Waste Italia S.p.A. e Biancamano S.p.A., facendo
seguito all’avvenuto perfezionamento in data 5 agosto 2015 tra le Parti di un accordo
volto alla realizzazione di un’operazione di integrazione tra i due Gruppi, hanno
sottoscritto una scrittura privata volta a prorogare al 31 dicembre 2016 la scadenza
ultima prevista per la realizzazione dell’operazione di integrazione tra i due gruppi
inizialmente fissata nel 30 aprile 2016 (i.e. primo quadrimestre 2016), prevedendo
analogamente la proroga di eguale periodo, ossia di otto mesi, di tutte le scadenze
indicate nell’accordo. Le Parti, stante il permanere dell’interesse comune alla
realizzazione dell’Operazione, hanno preso atto della necessità reciproca di prorogare i
termini inizialmente concordati per il suo perfezionamento per un duplice ordine di
motivi:
(i)
le trattative avviate da Biancamano con gli Istituti finanziatori per la
rinegoziazione dell’accordo di ristrutturazione del proprio debito
richiedono tempistiche più lunghe anche in considerazione della
complessità insita nella manovra finanziaria proposta;
(ii)
la comunicazione al mercato da parte di Gruppo Waste Italia
dell’intenzione di intervenire sulla struttura dell’indebitamento e del
3
Bond Waste: emesso in data 15 novembre 2014 emesso dalla controllata Waste Italia S.p.A. di Euro 200 milioni,
scadenza 15 novembre 2019 e tasso annuale di interesse 10,5% con coupon semestrale 20 maggio/20 novembre
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capitale e che tale intervento richiederà tempistiche non coerenti con le
previsioni dell’Accordo.
Si ricorda infatti che la realizzazione dell’operazione di integrazione è subordinata ad
una serie di condizioni sospensive tra cui:
(i)
la ristrutturazione del debito finanziario di Biancamano con i propri
istituti finanziatori;
(ii)
il perfezionamento di un piano di riorganizzazione societaria in WIG,
operazione perfezionata nel rispetto di quanto previsto nell’accordo
sottoscritto.
Altre informazioni societarie



in data 12 gennaio 2016 Bensi 3 Srl, ha ceduto il 100% del capitale sociale di
19 RE Srl ad Innovatec SpA. Il suddetto atto è stato iscritto al competente
Registro Imprese in data 21 gennaio 2016.
in data 20 gennaio 2016 l’assemblea di Waste to Water Srl ha deliberato di
ricoprire la perdita d’esercizio e di ricostituire il capitale sociale ad Euro 1
milione. L’atto è stato iscritto presso il competente Registro delle Imprese in
data 26 gennaio 2016.
con riferimento all’assemblea dei soci di Ecoadda Srl del 22 dicembre 2015 per
atto Notaio Amedeo Venditti, che ha deliberato, tra l’altro, nell’ambito degli
opportuni provvedimenti ex art. 2482 ter codice civile, di ricostituire il capitale
sociale aumentandolo da zero fino all'ammontare di Euro 90.000 a pagamento con
sovrapprezzo di complessivi Euro 613.323 destinato nell'interesse sociale al
ripianamento delle residue perdite di pari importo risultanti dalla situazione
patrimoniale al 30 settembre 2015. Si segnala che nessun socio di Ecoadda ha
provveduto a sottoscrivere il suddetto aumento di capitale nei termini stabiliti, ai
sensi dell’art. 2481-bis, terzo comma, codice civile, ovvero entro il 29 gennaio
2016, pertanto si è verificata una causa di scioglimento di cui all'art. 2484, primo
comma n. 4) codice civile, e di messa in liquidazione della società stessa con
effetto dal giorno dell'iscrizione presso il Registro delle Imprese della presente
dichiarazione dell'organo amministrativo che ne accerta appunto la causa ai sensi
del disposto dell'art. 2484, comma terzo, Codice Civile. In data 4 febbraio 2016,
è stata iscritta al Registro delle Imprese di Milano, la suddetta dichiarazione. Il
liquidatore è l’Avv. Roberto Maggio.
Evoluzione prevedibile della gestione
Come già esposto in precedenza, durante il primo trimestre dell’anno 2016 l’attività
della principale controllata Waste Italia S.p.A è stata inizialmente focalizzata all’analisi
della propria struttura patrimoniale e delle prospettive di business condotta in
collaborazione con Houlihan Lokey (Europe) Limited e Leonardo & Co. I risultati di detta
analisi hanno iniziato a gettare ombre sulla piena sostenibilità della struttura
patrimoniale e finanziaria della controllata, la quale ha proceduto a confermare
l’incarico inizialmente affidato a Leonardo e Houlihan Lokey, ampliandone il mandato
con l’intento di vagliare le migliori ipotesi di ristrutturazione per linea capitale e linea
interessi del Bond Waste. Le ipotesi di ristrutturazione non possono prescindere dalle
imminenti scadenze del coupon semestrale di Euro 10,5 milioni e della mandatory
redemption di Euro 5 milioni, dovuti nel mese di maggio 2016, nonché e di converso,
da risvolti legali che hanno portato la controllata ad affiancare a Leonardo e Houlihan
Lokey gli advisor Studio Chiomenti e Paul Hastings Londra al fine di analizzare i risvolti
contrattuali e legali delle possibili manovre di ristrutturazione attualmente in fase di
valutazione. È quindi iniziato un percorso di trattative con il Comitato dei Bondholders
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al fine di addivenire ad una proposta di ristrutturazione del Bond Waste che sia di
reciproca soddisfazione. Il Consiglio di Amministrazione ritiene di poter finalizzare il
predetto piano nel corso del secondo semestre 2016. La capogruppo Gruppo Waste
Italia S.p.A. insieme con la controllata Waste Italia S.p.A. ha predisposto un action plan
declinato in specifiche azioni strategiche volte ad ottenere nel medio termine il
riequilibrio della rispettiva struttura di indebitamento modulando gli impegni di spesa
entro i prossimi dodici mesi alla luce delle attuali stime di cash flow e delle potenziali
future dismissioni di attività e partecipazioni le quali, a seguito dell’accordo con
Biancamano, non sono più considerate attività core per il Gruppo.
Per rendere concreti i percorsi sopra enunciati, la controllata Waste Italia S.p.A. ha
quindi operato una rivisitazione del Piano Industriale del business Ambiente,
approvandolo in sede consiliare in data 24 marzo 2016. Tale Piano prevede una prima
fase di consolidamento delle perfomance, che tiene in considerazione le attuali
condizioni di mercato e la crescente pressione competitiva, con conseguente
posizionamento a livelli sensibilmente inferiori di fatturato e margini rispetto a quelli
preventivati, relativamente all’area Ambiente, nel precedente Piano Industriale 20152017 di Gruppo. Il Piano Industriale del business Ambiente successivamente al primo
biennio imprime un più deciso incremento dei risultati in funzione dell’entrata in servizio
dei nuovi impianti, fra cui primeggia il Progetto Wastend che, per quanto con
tempistiche più lunghe rispetto al precedente Piano Industriale 2015-2017, produrrà un
consistente incremento di ricavi e margini. Tali sviluppi porteranno dal 2018 in avanti il
completo riassorbimento delle riduzioni di marginalità e di cash flow occorse nel 2015 in
quanto non strutturali proprio per la specifica tipologia del business ambiente e della
messa a dimora dei rifiuti. Per raggiungere tali obiettivi saranno inoltre necessari
investimenti in infrastrutture per mantenere invariata la capacità di discarica nel tempo,
il tutto con particolare focus alla ottimizzazione del capitale circolante operativo
(corrente e pregresso) e dei rapporti con gli stakeholders. Il Gruppo ha inoltre
intrapreso tutte le azioni legali possibili volte alla ripresa della piena operatività dei siti
compresa la reiterata richiesta di dissequestro totale per il sito di smaltimento di
Cavenago d’Adda, che solo in data 21 aprile 2016 è stata accolta.
L’attenzione ad un profittevole utilizzo degli spazi in discarica, così come delle attività di
raccolta e trattamento nell’ambito delle linee guida ispiratrici del nuovo piano,
proseguirà nel corso del 2016 con l’obiettivo di razionalizzare ognuno degli anelli che
compongono la catena della gestione integrata dei rifiuti. Da questo punto di vista la
controllata Waste Italia S.p.A. ha già avviato alcuni progetti volti ad aumentare
l’efficienza, e quindi la redditività, di ognuna delle attività gestite. Per quanto concerne
la gestione della raccolta è stato avviato un progetto dedicato all’istituzione di due c.d.
“control tower” regionali (una per il Piemonte e una per la Lombardia) che gestiranno in
maniera accentrata la logistica legata ai percorsi dei mezzi di raccolta con l’obiettivo di
accorciare i tragitti dei mezzi e farli viaggiare il più possibile a pieno carico. Per quanto
concerne il trattamento, a seguito di un’analisi di redditività svolta nel corso del 2015
sono stati identificati i quattro centri meno performanti per i quali è stata decretata la
cessazione delle attività a favore dei centri maggiormente remunerativi per i quali sono
invece stati preventivati investimenti tecnici volti all’incremento dell’automazione del
processo di selezione, e quindi della redditività. Per poter garantire la continuità
dell’attività di smaltimento, infine, la controllata Waste Italia S.p.A. è fortemente
impegnata nel perseguimento di nuove autorizzazioni, sia in ampliamento dei siti
attualmente in esercizio sia per l’ottenimento di nuovi titoli autorizzativi, le quali
permetteranno una volta ottenute di potenziare ulteriormente l’attività di conferimento
in discarica. In parallelo a tali sviluppi, ed in considerazione della crescente importanza
che l’attività di selezione e trattamento sta acquisendo all’interno del ciclo integrato dei
rifiuti sia da un punto di vista ambientale che di preservazione degli spazi residui presso
i siti di stoccaggio, Waste Italia sta perseguendo l’ottenimento dell’autorizzazione per il
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primo progetto integrato dedicato al recupero spinto di rifiuti, sia urbani che speciali, in
un’ottica tendente al c.d. “zero waste” denominato progetto Wastend. Ritornando a
quanto esposto nel paragrafo iniziale in merito al presupposto della continuità
aziendale, Il Consiglio di Amministrazione della Società, pur in presenza delle incertezze
sopra descritte che potrebbero fare sorgere dubbi significativi sulla capacità di
continuare ad operare in continuità e alla luce dell’atteso buon esito delle azioni
intraprese e descritte nel paragrafo relativo alle valutazioni in merito alla continuità
aziendale per la Società e per il Gruppo, ritiene che allo stato attuale sussistano le
condizioni per continuare ad adottare il presupposto della continuità aziendale, così
come definito dai principi contabili di riferimento.
Si precisa che il mancato
perfezionamento degli interventi di cui sopra determinerebbe il venir meno del
presupposto della continuità aziendale e la necessità per il Gruppo di ricorrere alle
procedure previste dalla normativa vigente per la gestione delle crisi aziendali con
conseguenti ripercussioni sulle attività in programma previste e conseguentemente
sull’evoluzione prevedibile sulla gestione della società e del Gruppo illustrata sopra.
***
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Raffaele
Vanni, dichiara ai sensi del comma 2, articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che
l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze
documentali, ai libri e alle scritture contabili. Il presente comunicato è disponibile sul
sito di Borsa Italiana e sul sito della società www.gruppowasteitalia.it.
Il presente comunicato è disponibile sul sito di Borsa Italiana e sul sito della società
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***
Gruppo Waste Italia S.p.A (già Kinexia S.p.A.), società quotata al segmento MTA di Borsa
Italiana, è leader italiano nel settore della gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente.
Copre integralmente tutta la filiera della gestione integrata dei rifiuti attraverso la raccolta, il
trasporto, la selezione, il trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo smaltimento dei
rifiuti speciali. Recentemente il Gruppo Waste Italia ha siglato un accordo non vincolante per
la fusione con il Gruppo Biancamano che avverrà all’esito dell’avveramento delle condizioni
sospensive. L’Emittente ha finalizzato nel corso del mese di Ottobre 2015 una
riorganizzazione strategico societaria al fine di focalizzarsi esclusivamente nel settore
ambientale semplificando la propria struttura societaria in un’unica area di business – quella
Ambientale. Il Gruppo raccoglie e tratta circa 300 mila tonnellate l’anno di rifiuti, con
un’elevata percentuale di recupero di materiali valorizzati e rivenduti a terzi, smaltendo nelle
proprie discariche circa 900 mila tonnellate l’anno di rifiuti. www.gruppowasteitalia.it
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Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Dicembre
2015
in Euro migliaia
Dicembre
2014
%
%
Variazione
Variazione
%
Attività Immateriali
Attività Materiali
Partecipazioni
Altre attività finanziarie non correnti
Imposte differite nette
Capitale Immobilizzato
218.752
126.357
16.864
8.666
6.054
376.693
77
44
6
3
2
132
217.008
161.610
9.306
12.608
6.301
406.833
67
50
3
4
2
126
1.744
(35.253)
7.558
(3.942)
(247)
(30.140)
1
(22)
81
(31)
(4)
(7)
Crediti commerciali
Rimanenze al netto acconti da clienti
Debiti commerciali
Altri crediti/(debiti) correnti
Capitale Circolante netto
73.169
4.529
(68.628)
(26.446)
(17.376)
26
2
(24)
(9)
(6)
76.688
6.496
(101.305)
6.926
(11.195)
24
2
(31)
2
(3)
(3.519)
(1.967)
32.677
(33.372)
(6.181)
(5)
(30)
(32)
(482)
55
Attività/(Passività) destinate alla vendita e/o cessate
TFR, F. Rischi e Oneri e passività per discariche
1.580
(75.199)
1
(26)
7.210
(79.244)
2
(24)
(5.630)
4.045
100
(5)
Capitale investito netto
285.698
100
323.604
100
(37.906)
(12)
(1.506)
(259.677)
(261.182)
(1)
(91)
(91)
21.675
(271.967)
(250.292)
7
(84)
(77)
(23.181)
12.290
(10.890)
(107)
(5)
4
20.219
4.297
7
2
62.667
10.645
19
3
(42.448)
(6.348)
(68)
(60)
285.698
100
323.604
100
(37.906)
(12)
Disponibilità liquide al netto dei debiti vs banche correnti
Altre attività / (passività) finanziarie nette
(Indebitamento) / disponibilità finanziarie nette
Patrimonio netto
Patrimonio netto di Terzi
Totale Fonti di Finanziamento
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Conto economico consolidato riclassificato
in Euro migliaia
2015
Ricavi della gestione caratteristica
Variazione delle Rimanenze e dei lavori in corso su ordinazione
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Altri Ricavi e Proventi
RICAVI
115.140
692
4.288
12.737
132.856
87
1
3
10
100
2014
riesposto *
50.348
(29)
0
13.812
64.131
Costi per acquisti, prestazioni e costi diversi
Costi per servizi e godimento beni di terzi
Costo del lavoro
Altri costi operativi
(10.441)
(65.945)
(15.894)
(4.083)
(8)
(50)
(12)
(3)
(11.320)
(22.481)
(4.818)
(2.101)
EBITDA
%
79
(0)
0
22
100
64.791
721
4.288
(1.075)
68.725
Variazione
%
129
(2.486)
100
(8)
107
(18)
(35)
(8)
(3)
879
(43.464)
(11.076)
(1.982)
(8)
193
230
94
Variazione
%
2014
approvato
62.698
(527)
14.666
16.192
93.029
(21.005)
(37.294)
(8.925)
(3.240)
36.493
27
23.411
37
13.082
56
22.565
Ammortamenti
Accantonamenti e svalutazioni
EBIT
(20.466)
(18.440)
(2.412)
(15)
(14)
(2)
(10.542)
(22.647)
(9.778)
(16)
(35)
(15)
(9.924)
4.208
7.366
94
100
(75)
(12.003)
(28.593)
(18.031)
Proventi (oneri) finanziari netti
Proventi netti da partecipazioni
Risultato prima delle imposte
(29.054)
(1.120)
(32.586)
(22)
(1)
(25)
(11.866)
2.275
(19.368)
(19)
4
(30)
(17.188)
(3.395)
(13.217)
145
0
68
(12.935)
2.275
(28.691)
Imposte sul reddito
Risultato di attività destinate alla vendita e/o cessate
Risultato netto
(3.113)
(6.186)
(41.885)
(2)
(5)
(32)
(1.241)
(11.106)
(31.716)
(2)
(17)
(49)
(1.872)
4.920
(10.169)
151
(44)
32
(1.659)
(1.365)
(31.715)
Risultato netto di terzi
Risultato Netto di Gruppo
2.929
2
2.167
3
762
35
2.167
(38.956)
(29)
(29.549)
(46)
(9.407)
32
(29.548)
(*) A seguito dell’applicazione dell’IFRS 5, il conto economico 2014 riesposto non include i dati economici di di Innovatec e Volteo che vengono esposti nella linea
“Risultato da attività destinate alla vendita/cessate”. Nella circostanza di uscita da un settore strategico (così definito ai sensi dell’IFRS, fattispecie applicabile al settore
“efficienza energetica” e “EPC e General Contracting”), il principio contabile IFRS 5 prevede che il conto economico 2015 della linea di business discontinuata non
concorra al risultato dell’esercizio su ogni linea di costo e ricavo per natura, ma il risultato complessivo della linea di business discontinuata sia riflesso in una specifica
linea distinta del conto economico denominata “Risultato delle attività destinate alla vendita/cessate”; stesso trattamento viene applicato alle attività e passività connesse al
business discontinuato, che non concorrono agli attivi e passivi delle attività continue ma vengono esposti sinteticamente in specifiche voci dell’attivo e del passivo. Il
principio IFRS 5 richiede altresì che il conto economico dell’esercizio comparativo 2014 venga riesposto in modo da rendere comparabili i perimetri delle attività continuate
e discontinuate nei due esercizi esposti nella comunicazione finanziaria. Nel caso di specie, l’IFRS 5 ha impatto solo sulla esposizione del conto economico in quanto, al
31 dicembre 2015, le attività e passività del settore di efficienza energetica discontinuato sono già state cedute e non concorrono quindi più alla situazione patrimoniale
finanziaria consolidata alla data di riferimento.
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