PROGETTO SUNUGArelazione - Il Fuoco del Futuro ONLUS

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PROGETTO SUNUGArelazione - Il Fuoco del Futuro ONLUS
ONLUS
PROGETTO DI SVILUPPO AGRICOLO “SUNUGA”
Luogo di realizzazione: Apondabogo, nel Bawku West District - regione nord orientale del Ghana
(Upper East Region).
Beneficiari:
300 agricoltori di Apondabogo riuniti nell’associazione “Ecological Peasant Farmers
Association” (EPEFA).
Le famiglie dei 300 agricoltori in particolare i loro figli che vedono garantita la possibilità di
frequentare la scuola e le donne che hanno la possibilità di affermare il proprio ruolo
attivamente all’interno della comunità.
Durata del progetto: 1 anno
Partner locale: Youth Harvest Foundation Ghana
La Youth Harvest Foundation Ghana (YHFG) è una Organizzazione Non Governativa (ONG)
fondata nel 2002 dalla passione di giovani ghanesi provenienti dalle aree più povere del nord del
paese. La sede dell’organizzazione è a Bolgatanga nell’Upper East Region. Il lavoro della YHFG si
prefigge di fronteggiare lo stato di degrado in cui si trova la gioventù del nord del Ghana,
migliorandone l’educazione, l’accesso ai servizi sanitari e le opportunità lavorative.
Queste aree operative della YHFG sono ulteriormente inquadrate nell’ambito di più ampi progetti
per lo sviluppo delle poverissime comunità rurali, di cui i giovani fanno parte. In particolare viene
promossa la coltivazione biologica delle arachidi (“Sunuga” come sono chiamate le arachidi in una
delle lingue locali), costituenti fondamentali della dieta ghanese.
Attualmente l’organizzazione, oltre al progetto Sunuga, porta avanti i seguenti progetti:
creazione di centri della gioventù nel nord del paese con lo scopo di costituire un punto di
ritrovo per i giovani in cui poter avere accesso a programmi educativi e consulenza. Il primo di
tali centri è stato già creato a Bolgatanga, nella Upper East Region, e sta venendo equipaggiato
con computers e materiale educativo accessibile ai giovani. Al fine di combattere l’abbandono
delle scuole, si sta cercando di implementare un sistema gratuito di ripetizioni, che permettano
agli studenti che falliscono gli esami di ammissione di avere un’altra opportunità.
Contemporaneamente, insegnanti locali o invitati da varie zone del paese promuovono seminari
per aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’educazione al fine di trovare migliori
opportunità’ lavorative. Oltre a queste attività’ aperte a tutti, si vuole prestare maggior
attenzione alle problematiche delle giovani ghanesi tramite la creazione di una “stanza per le
ragazze”, in cui una consulente-psicologa possa prestare aiuto in situazioni particolarmente
delicate (la violenza sessuale e’ comune, cosi’ come i casi di gravidanze non desiderate).
un progetto di gemellaggio tra una scuola locale ed un’altra in Inghilterra ha di recente
consentito l’acquisto di banchi e libri e la possibilità’ di creare un alloggio per ospitare un
insegnante.
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sensibilizzazione dei giovani tramite programmi di educazione sessuale, argomento ancora
taboo in molte comunità del nord. Oltre 300 studenti sono stati organizzati in school-clubs che
vengono settimanalmente visitati per discutere di tematiche relative alla prevenzione di
HIV/AIDS e di gravidanze non desiderate. Dopo una serie di sessioni tenutesi nel mese di
Marzo 2007 ad opera di un volontario esterno esperto dell’argomento, insegnanti, studenti dei
club, membri della YHFG, stampa locale e centri consultorio si sono riuniti in un evento senza
precedenti per confrontarsi su come meglio affrontare il problema unendo gli sforzi individuali.
CONTESTO
1. Contesto generale
Accenni storici: come la maggior parte degli stati africani, anche la storia del Ghana è caratterizzata
da un lungo periodo di colonialismo che va dal 1874, anno della fondazione della colonia britannica
della Costa d’Oro, al 1957, anno in cui il paese ottiene l’indipendenza e cambia il proprio nome in
Ghana. Dopo la fine del periodo coloniale, il paese si propose come Stato leader dell'Africa
Subsahariana, adottando un'ambiziosa politica estera. Furono ottenuti importanti progressi in campo
sociale ed economico, ma il crescente autoritarismo di Nkrumah, che dal 1960 cumulò le cariche di
primo ministro e presidente, determinò il deteriorarsi della situazione macroeconomica e la
diffusione della corruzione che portarono, nel 1966, al rovesciamento del presidente da parte di una
giunta militare. Alla dittatura militare seguì la restaurazione, almeno formale, della democrazia.
Durante gli anni ’80 il paese conobbe un periodo di fortissima crisi che portò alla svalutazione della
moneta, alla privatizzazione di molte attività precedentemente statali, e all'aumento del prezzo dei
prodotti agricoli.
Territorio e popolazione. Il Ghana è uno stato dell’Africa occidentale con una superficie
complessiva di 238.540 km² (di cui il 3,5% coperta da acqua) e confinante a nord con il Burkina
Faso, a sud con il Golfo di Guinea, ad est con il Togo e ad ovest con la Costa d’Avorio. Il territorio
è collinare ad ovest e pianeggiante nella zona del Bacino del fiume Volta; i rilievi sono pochi e
modesti, la cima più alta, il Monte Afadjato, è 885 m Sopra al livello del mare.
L'elemento dominante dell'idrografia del Ghana è il Bacino del Volta, costituito dai fiumi Volta e
Volta Bianco, dal lago Volta e da altri bacini minori; il fiume più lungo è il Volta Bianco, che nasce
nel Burkina Faso e mette in collegamento il lago omonimo con il Golfo di Guinea.
Il Ghana ha un clima generalmente tropicale, con forti variazioni di temperature e precipitazioni in
funzione della distanza dal mare. Nella regione settentrionale, da giugno a settembre, si ha la
stagione delle piogge; altrove le precipitazioni si concentrano fra aprile e giugno e fra settembre e
novembre.
Il paese ha una popolazione totale di 21.029.853 abitanti con una densità di 91 abitanti per Kmq; è
diviso in 10 regioni e 138 distretti e la capitale è Accra (1.661.400 abitanti).
Sono state classificate 79 lingue tra le quali le più diffuse sono akan, mole-dagomba, ewe, ga e twi;
la lingua ufficiale è l’inglese.
La religione più diffusa è il Cristianesimo (52%) diffusa nella sezione meridionale, quella dei primi
insediamenti coloniali e dove è concentrata la maggior parte della popolazione; l'Islam (13%) è
diffuso principalmente nell'entroterra più settentrionale. Svolge un ruolo molto importante anche
l'Animismo (35%).
L’aspettativa di vita alla nascita è di circa 59 anni e la mortalità per i bambini sotto i 5 anni è pari a
119.9 morti su 1000 nati vivi.
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Anche i dati relativi all’educazione sono preoccupanti: il tasso di alfabetizzazione è pari al 57.9%
della popolazione adulta, con un tasso di frequenza scolastica del 50,7%; quest’ultimo dato è
significativo e rispecchia la condizione della maggior parte dei giovani ghanesi che abbandonano la
scuola o non si iscrivono affatto per sostenere il reddito familiare andando a lavorare nei campi o
nelle zone di estrazione.
Nel 2007 il Ghana si è posizionato al 135° posto su 177, nella classifica dei paesi del mondo
ordinati secondo il loro Indice di Sviluppo Umano che ogni anno viene stilata dal Programma delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo. Tale sistema tiene conto dello sviluppo di ogni paese non solo in
termini economici ma utilizzando anche parametri come l’alfabetizzazione, l’aspettativa di vita ecc..
riuscendo ad ottenere una valutazione complessiva del paese preso in considerazione.
Economia: pur avendo fatto dei notevoli passi avanti, l'economia del Ghana è sostanzialmente
debole e il Prodotto Interno Lordo pro-capite è di 2480 $ annui.
L’economia del paese si basa principalmente sull'agricoltura, che contribuisce per il 37,4% al PIL
del paese e occupa oltre il 60% della forza lavoro, e sullo sfruttamento delle risorse minerarie.
Fra i prodotti agricoli da esportazione predomina il cacao, coltivato soprattutto da piccole aziende
agricole della regione dell'Ashanti. Importanti sono anche la coltivazione di caffè, tabacco, arachidi,
olio di palma, cocco e frutta tropicale. Nel sudovest si coltiva anche il caucciù.
I prodotti agricoli venduti sul mercato interno (coltivati soprattutto al sud) includono manioca, olio
di palma, legname, arachidi, cotone, mais, miglio, sorgo e riso.
2. Contesto specifico
Il luogo di realizzazione del progetto è Apondabogo, nel Bawku West District nella regione nord
orientale del Ghana (Upper East Region) confina a nord con il Burkina Faso, a est con il Togo, a
ovest con la regione nord occidentale del Ghana e a sud con la regione settentrionale del Ghana. Il
territorio è principalmente pianeggiante e la sua superficie è di 8.842 Kmq, il 2,7% della superficie
totale.
Il clima è caratterizzato da un solo periodo di pioggia che va da giugno a settembre, durante il quale
la piovosità media va da 800 mm a 1.100 mm; durante gli altri mesi dell’anno, invece, il clima è
molto secco con temperature che raggiungono i 35 gradi. I livelli di umidità sono estremamente
bassi e l’intera regione fa parte della cosiddetta “cintura della meningite”, con stagionali e ricorrenti
epidemie che colpiscono la popolazione. Il suolo è sabbioso o argilloso, con elevate concentrazioni
di salinità che lo rendono poco fertile e soggetto all’erosione.
La maggior parte della popolazione vive in capanne di fango con tetti di paglia o zinco e provviste
di scarsa ventilazione; meno del 7% ha acqua ed elettricità.
La capitale amministrativa è Bolgatanga dove la struttura più importante è il Consiglio Regionale.
L’84,3% della popolazione vive nelle zone rurali e il settore economico più rilevante è quello
agricolo in cui la maggior parte della popolazione è occupata. Il 2% della popolazione è disoccupata
ed il 17% inattiva. Questo stato di inattività porta molti giovani ad emigrare verso il sud del paese,
in città più popolose come Accra o Kumasi alla ricerca di un lavoro. Molti di loro però, non avendo
una educazione o particolari capacità tecniche, finiscono in piantagioni di cacao, o vanno a far parte
di quella gioventù destituita che vaga per le strade delle città, preda della violenza o artefice di
attività criminali, che costituiscono un ulteriore problema della società ghanese. Molte giovani
donne finiscono con l’entrare nel mercato della prostituzione.
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L’accesso alle infrastrutture sociali di base (ad esempio servici sanitari ed educativi) è tra i più bassi
del Paese, con solo il 10% di utilizzo, rispetto al 37% di media nazionale.
Ben più dei due terzi della popolazione nelle aree rurali non ha ricevuto alcun tipo di educazione
formale e meno della metà dei bambini in età scolare è iscritta alle scuole primarie. L’alto livello di
analfabetismo tra gli agricoltori li rende anche poco propensi ad incoraggiare l’istruzione dei figli,
che vengono perlopiù destinati al lavoro dei campi.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto Sunuga riflette l’importanza che le arachidi rivestono come risorsa alimentare primaria
in Ghana, e in virtù del loro apporto nutrizionale, contribuiscono ad alleviare la fame di più di un
milione di bambini ghanesi malnutriti del nord. Oltre ad essere una risorsa alimentare fondamentale,
le arachidi contribuiscono allo sviluppo socio-economico di molte comunità africane, con la
creazione di mercati locali ed il miglioramento della qualità di vita delle povere comunità agricole.
Inoltre, essendo tra le poche coltivazioni in grado di tollerare l’aridità del suolo, le arachidi ne
contribuiscono a migliorare la fertilità e la biodiversità.
Per la prima volta nel 2005, trecento contadini di Apondabogo, nel Bawku West District situato
nella regione nord orientale del Ghana (Upper East Region), si sono riuniti formando delle
cooperative e dando vita alla “Ecological Peasant Farmers Association” (EPEFA), un’associazione
il cui intento è la promozione della coltivazione biologica delle arachidi.
EPEFA è stata ufficialmente costituita nell’aprile 2006 riunendo in sé le cooperative di agricoltori,
che ne hanno creato ed approvato la costituzione. Come prima importante conseguenza del
progetto, i figli degli agricoltori associati hanno iniziato a lasciare il lavoro dei campi per andare a
scuola, il che ha provocato un enorme incremento del numero degli allievi nella scuola elementare
locale di Apondabogo, al punto che la struttura stessa riesce a malapena ad accogliere tutti i nuovi
studenti. Alcuni donatori privati hanno finanziato la costruzione dei nuovi alloggi per gli insegnanti
e, tramite le autorità locali, è stato possibile assumere nuovi insegnanti. Inoltre, grazie ad un
gemellaggio tra scuole, gli studenti della scuola primaria di Tiefburg, ad Heidelberg in Germania,
hanno raccolto dei fondi per l’acquisto di libri di testo e di storia che sono stati donati alla biblioteca
della scuola di Apondabogo.
Il coinvolgimento nelle cooperative ha visto partecipi anche le donne che, ricoprendo un importante
ruolo nel ciclo produttivo delle arachidi, hanno la possibilità di consolidare la propria posizione
all’interno delle comunità.
A partire dal 2006 la Youth Harvest Foundation Ghana (YHFG), partner locale del presente
progetto, collabora con EPEFA al fine di contribuire, con risorse economiche tramite attività di fund
raising e con risorse umane, alle attività di EPEFA. E’ stato programmato un piano di sviluppo
quinquennale (2006-2010) che, alla fine del 2010, garantirà la completa autonomia economica di
EPEFA. La prima fase di questo piano si è svolta nel biennio 2006-2007 nel quale sono state
iniziate e portate avanti la costruzione di un centro di produzione, punto di riferimento per i
contadini coinvolti, il primo ciclo di attività formativa per i contadini coinvolti e le prime due
stagioni di coltura.
Per quanto riguarda la produzione, il progetto si basa su un sistema di prestito che permette lo
svolgimento di un ciclo colturale continuo: prima della stagione della semina le cooperative
ricevono un prestito da EPEFA con il quale possono acquistare le arachidi da seminare; dopo il
raccolto e la vendita del prodotto i contadini, con una parte del ricavo della vendita, rimborsano il
prestito ad EPEFA che, in questo modo, ricostituisce il fondo iniziale che viene utilizzato per i
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nuovi prestiti che vengono utilizzati per la successiva stagione di semina. Tramite questo sistema i
contadini vengono fortemente responsabilizzati perché dalla loro capacità di ripagare il prestito
ottenuto avranno la possibilità, nella semina successiva, di avere un fondo adeguato per
ricominciare le attività colturali.
Da sempre nella regione nord del Ghana, la coltivazione delle arachidi non presuppone l’utilizzo di
diserbanti o pesticidi di alcun tipo per cui il progetto si è ben inserito anche nella tradizione agricola
del luogo, sebbene il primo problema a cui gli agricoltori hanno dovuto far fronte sia stata la bassa
produttività, legata al non utilizzo di fertilizzanti. Per questo motivo, e per istruire tutti gli
agricoltori interessati dal progetto sulle pratiche di agricoltura biologica, vengono organizzati corsi
di formazione, tenuti dal Food and Drug Board; quest’ultimo è un organismo nazionale controllato
dal Ministero della Sanità ghanese, il cui compito è quello di esercitare un controllo sulla
produzione, esportazione, importazione, distribuzione, uso e pubblicizzazione dei prodotti
alimentari, dei cosmetici, dei medicinali e dei prodotti chimici, comprovandone la sicurezza,
l’efficacia e la qualità.
SITUAZIONE ATTUALE
1. Produzione
Nel biennio 2006-2007, grazie al supporto di alcune associazioni non profit europee e a donatori
privati, è stata finanziata la costruzione dei locali di stoccaggio e dei locali di lavorazione del
prodotto ed è stato acquistato un mulino per la macinatura delle arachidi.
Il centro di produzione è attualmente formato da tre blocchi: una struttura adibita alla lavorazione
del prodotto suddivisa in tre locali (macinatura, sgranatura delle arachidi, tostatura e
confezionamento); una struttura adibita allo stoccaggio del prodotto costituita da un unico locale;
una terza struttura, di dimensioni ridotte, è adibita ad ufficio. Sono necessari alcuni interventi di
messa a norma sulle strutture che sono descritti nel paragrafo “Analisi dei problemi” della presente
relazione.
Con l’inizio della stagione delle piogge, in giugno 2006, data anche la scarsità di risorse di EPEFA,
è stato deciso di far partire il sistema dei prestiti con un gruppo “pilota” di 80 agricoltori sui 300 che
aderiscono ad EPEFA, consegnando loro la fornitura di arachidi da seminare. L’esito del raccolto è
stato molto positivo dal punto di vista qualitativo. Nella produzione di arachidi il rischio più grande
è la contaminazione da aflatossine, agenti tossici provenienti da funghi contaminanti, che sono
associate con vari tipi di cancro. La presenza di aflatossine nei prodotti alimentari non è accettata
nel mercato internazionale e, di conseguenza, quei prodotti che le contengono subiscono forti
restrizioni nelle importazioni.
Mentre nel prodotto non sottoposto a tecniche di produzione organica si è riscontrato un valore di
aflatossine 100 volte superiore al limite stabilito dalla Comunità Europea, il Food and Drug Board
del Ghana ha misurato una quantità nulla di aflatossine nelle arachidi prodotte dalle cooperative
dimostrando, tra l’altro, l’efficacia del training a cui gli agricoltori sono stati sottoposti. Queste sono
le prime arachidi di qualità mai prodotte in Ghana secondo i criteri dell’agricoltura biologica.
Vengono eseguite delle analisi anche da parte dell’Istituto di Ricerca Alimentare di Accra che
dimostrano che le arachidi prodotte dalle cooperative possiedono un alto livello qualitativo. In
particolare, non si riscontrano tracce di tossine ed il prodotto supera agevolmente ogni controllo
della qualità.
Oltre che alla verifica di qualità effettuata direttamente sul prodotto raccolto tramite le analisi di
laboratorio, il Food and Drug Board compie anche periodici sopralluoghi al centro di produzione al
fine di verificare se, durante le fasi di lavorazione e stoccaggio del prodotto vengono rispettati tutti i
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parametri previsti per garantire la qualità del prodotto. Durante l’ultimo sopralluogo il Food and
Drug Board ha espresso una valutazione molto positiva sullo stato di avanzamento del progetto che
sembra essere la prima seria iniziativa con l’obiettivo di realizzare una produzione di arachidi
ghanesi di qualità. Tuttavia, alcune direttive sono state impartite per migliorare ulteriormente il
sistema di controllo della qualità; queste direttive sono descritte nel paragrafo “analisi dei problemi
e risoluzioni”.
Nell’anno 2007, tramite un prestito elargito da donatori privati, è stato possibile consegnare la
fornitura di semi a tutti i contadini (300) coinvolti che hanno proceduto con le attività di semina. Il
raccolto del prodotto che è avvenuto nel mese di novembre 2007 si è rilevato molto più basso del
previsto a causa di una disastrosa alluvione che ha colpito la parte settentrionale del Ghana; per
questo motivo il prodotto raccolto è stato circa la metà di quello previsto (240 tonnellate). Ciò ha
comportato l’impossibilità da parte dei contadini di ripagare il debito contratto con l’associazione
EPEFA ma, nonostante questo i contadini sono stati inseriti nel sistema assicurativo sanitario
nazionale grazie all’intervento di donatori privati.
2. Assistenza tecnica e Formazione
Per favorire lo sviluppo istituzionale delle cooperative, i responsabili delle stesse hanno ricevuto
una formazione finalizzata a sviluppare le proprie capacità di leadership. Nel mese di agosto 2006 è
stato inaugurato un Tavolo Consultivo, con lo scopo di fornire assistenza alle cooperative,
composto da sette membri con competenze specifiche sia nel settore agricolo sia in quello relativo
alla gestione delle cooperative. Il Tavolo Consultivo si riunisce fornendo consigli e risoluzioni dei
problemi alla YHFG ed EPEFA relativi alle tecniche agricole e, soprattutto, alla qualità del
prodotto.
La formazione sino ad ora svolta a favore dei contadini delle cooperative ha avuto principalmente
due finalità: 1. una migliore comprensione delle tecniche di coltivazione biologica e delle capacità
di aumentare le rese agricole a fronte di un sistema di coltivazione completamente basato sui
principi biologici. 2. il rispetto, durante tutto il ciclo produttivo, delle principali tecniche atte a
garantire l’alta qualità del prodotto. A questo scopo vengono tenuti corsi nei quali i soggetti
coinvolti ricevono una formazione sulle tecniche idonee di raccolta e sulle condizioni ottimali di
essiccazione e stoccaggio del prodotto.
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ANALISI E RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
A seguito della missione sul posto effettuata dal cooperatore de "Il Fuoco del Futuro" onlus nel
mese di novembre 2007, sono emerse delle specifiche problematiche riguardanti diversi aspetti e
descritte di seguito.
1. Interventi strutturali ed equipaggiamento
Il centro di produzione è stato costruito secondo le norme dettate dalla Food and Drug Board ma, a
seguito dell’ultima ispezione condotta dai delegati di questa organizzazione, è emersa la necessità di
attuare degli interventi sulle strutture atti a garantire una qualità del prodotto necessaria per
l’ottenimento della certificazione da parte della Food and Drug Board.
Questi interventi riguardano la struttura adibita alla lavorazione del prodotto e la struttura per lo
stoccaggio e consistono nel rivestimento in cemento e sabbia di tutte le pareti interne, nella
pavimentazione con gettata di cemento e successiva lastricatura, nella realizzazione di un scavo di
drenaggio rivestito, nel rivestimento della soffittatura, nella suddivisione tramite un pannello della
stanza adibita alla sgranatura, nell’imbiancatura con vernice acrilica delle pareti interne e di quelle
esterne. E’ prevista anche la costruzione di una recinzione intorno alle tre strutture.
Per quanto riguarda l’equipaggiamento è previsto l’acquisto di alcuni macchinari per la lavorazione
delle arachidi.
2. Produzione
Per quanto riguarda il ciclo produttivo al momento EPEFA non è in grado di ottenere un
autosostentamento completo se non a processo produttivo messo a regime, ovvero nell’arco di tre
anni (2007-2010).
3.Commercializzazione dei prodotti
Commercializzazione nel mercato nazionale/internazionale: per immettere le arachidi prodotte nel
mercato ufficiale nazionale e in quello internazionale, la produzione deve essere certificata dal Food
and Drug Board. E’ previsto l’ottenimento di tale certificazione a seguito degli interventi di messa a
norma delle strutture e dell’acquisto dell’equipaggiamento ancora mancante descritti nel precedente
paragrafo “Interventi sui locali di lavorazione e stoccaggio ed equipaggiamento”.
Sono in corso delle ricerche sulle migliori possibilità di commercializzazione del prodotto grezzo
sul mercato nazionale e internazionale e, al momento, sono stati individuati due potenziali partners
commerciali europei, entrambi situati in Germania: Weleda e DWP (Dritte Welt Partner) per i quali
sono in corso delle valutazioni al fine di instaurare un’eventuale partenariato commerciale.
Commercializzazione nel mercato dei prodotti biologici: al fine di immettere le arachidi nei canali
del mercato biologico è necessario ottenere una specifica certificazione.
L’ottenimento della certificazione di produzione biologica è molto importante per dare un valore
aggiunto al prodotto, in previsione della sua immissione nei mercati internazionali. L’Organismo
che rilascia tale certificazione è denominato ECOCERT, con sede a Bonn e Ouagadougou (Burkina
Faso).
La condizione per l’ottenimento della certificazione è quella che il prodotto rispetti tutti i parametri
previsti dalla produzione biologica e, tale obiettivo è già stato raggiunto essendo, i metodi di
coltivazione delle cooperative, completamente basate sui metodi di agricoltura biologica. Tuttavia, a
causa della mancanza di fondi non è stato ancora possibile ottenere la certificazione che presenta
dei costi troppo elevati per le attuali possibilità di EPEFA.
Commercializzazione nel mercato equo e solidale: quello del commercio equo e solidale
rappresenta un canale molto importante per allargare la commercializzazione delle arachidi. E’
necessario ottenere una specifica certificazione rilasciata da Fairtrade Labelling Organization.
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Eliminazione della piaga del lavoro minorile
Come diretta conseguenza dell’ottenimento della certificazione da parte della Fairtrade Labelling
Organization si vieterà a tutti i minori di lavorare nei campi e si provvederà all’inserimento egli
stessi nelle strutture educative locali. In generale, infatti, per i soggetti che vogliono ottenere la
certificazione da Fairtrade Labelling Organization, i principali standard a cui devono adeguarsi
riguardano il rispetto del divieto di utilizzo una serie di materiali nelle coltivazioni, perlopiù
diserbanti e altri prodotti chimici, e una serie di norme sul lavoro che i soggetti richiedenti devono
rispettare. Nel caso di EPEFA, essendo la coltivazione delle arachidi ottenuta con metodi
completamente biologici, la produzione è già in linea con il rispetto delle norme sull’utilizzo dei
prodotti chimici; si tratterà quindi di effettuare un adeguamento principalmente sull’aspetto della
regolamentazione del lavoro e, in particolare, fare in modo, tramite un’azione di sensibilizzazione,
che tutti i minori lascino il lavoro nei campi e si iscrivano a scuola.
Formazione
L’organizzazione della formazione è così ripartita:
1. Sessioni generali di formazioni organizzate durante la stagione secca, relative alla gestione e
amministrazione delle cooperative; tale formazione sarà svolta, a titolo gratuito, dal Tavolo
Consultivo
2. Sessioni di formazione organizzate prima della raccolta, prima della semina e prima di altre
importanti fasi di produzione relative alle tecniche di coltura di essiccamento di lavorazione
di stoccaggio al fine di migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti secondo i parametri
previsti dai soggetti che rilasciano le certificazioni (Food and Drug Board, ECOCERT,
Fairtrade Labelling Organization). Tale formazione sarà effettuata tramite dei corsi periodici
gratuiti tenuti dal Food and Drug Board e, al termine di ogni ciclo formativo, un supervisore,
spostandosi di fattoria in fattoria, ha il compito di verificare che i contadini mettano in
pratica gli insegnamenti appresi durante il seminario per garantire una buona qualità del
prodotto.
RISULTATI ATTESI
I risultati attesi dalla realizzazione del presente progetto sono i seguenti:
Miglioramento delle condizioni di vita dei coltivatori e delle loro famiglie della zona oggetto di
intervento.
Per l’ottenimento della certificazione di prodotti equi e solidali non è consentito il lavoro
minorile. Risultato importante sarà la messa definiva al bando del lavoro minorile in tutta la
zona e l’inserimento dei ragazzi nelle strutture scolastiche.
Raggiungimento di autonomia e sostenibilità del progetto con conseguente autonomia gestionale
dei contadini e delle loro famiglie.
SOSTENIBILITA’
In accordo con il piano presentato la EPEFA raggiungerà una sufficiente autonomia economica e
gestionale.
I punti seguenti mostrano tutti i passi necessari per arrivare ad una sostenibilità dell’80%. La
sostenibilità completa sarà raggiunta alla fine del 2010 a seguito dell’ulteriore anno di semina,
raccolto e messa in produzione di manufatti intermedi (olio di arachide et similia) che porteranno la
redditività totale del progetto al livello adeguato per la continuazione dei cicli produttivi successivi
senza sostegni economici esterni.
1. Attività di formazione e implementazione delle strutture decisionali
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ONLUS
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3.
4.
5.
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7.
Rilascio della certificazione dal Food and Drug Board
Analisi di mercato per le arachidi in Ghana
Implementazione e certificazione della linea di produzione in accordo con le analisi di mercato
Produzione in larga scala del prodotto grezzo
Rilascio della certificazione di prodotto biologico rilasciata ECOCERT
Rilascio della certificazione di prodotto equo e solidale rilasciata da Fair Trade Labelling
Organization
8. Commercializzazione sul mercato biologico
9. Rilascio della certificazione per il commercio solidale
10. Commercializzazione sul mercato equo e solidale
L. MONITORAGGIO
Il monitoraggio del progetto sarà effettuato dai seguenti soggetti per i quali sono riportati i rispettivi
ruoli:
il Food and Drug Board si occuperà del monitoraggio sulla qualità del prodotto tramite la
periodica effettuazione delle analisi di laboratorio al fine di verificare che il prodotto sia in linea
con i parametri qualitativi previsti dallo stesso Food and Drug Board. Quest’ultimo realizzerà il
monitoraggio anche tramite dei sopralluoghi al centro di produzione con lo scopo di verificare
che le condizioni di lavorazione e stoccaggio previste siano rispettate.
La Youth Harvest Foundation Ghana, partner locale del progetto, effettuerà un monitoraggio
giornaliero su tutte le attività previste dal progetto coordinandosi con "Il Fuoco del Futuro" onlus
per la risoluzione di eventuali problemi che sorgeranno con l’avanzamento del progetto.
"Il Fuoco del Futuro" onlus svolgerà, tramite il proprio cooperatore, 4 missioni di monitoraggio
sul posto al fine di verificare l’andamento del progetto, il rispetto degli obiettivi fissati e che i
risultati delle attività, che si realizzano durante il corso del progetto, siano quelli attesi.
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