PICCI - Igiene - Bambino Naturale

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PICCI - Igiene - Bambino Naturale
PICCI - Igiene
17/09/12 12:10
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Bebè a costo zero: intervista a Giorgia Cozza
Risparmiare con un bambino piccolo è
possibile: ecco come
In un periodo di crisi economica come quello che
stiamo attraversando abbiamo intervistato Giorgia
Cozza, giornalista
esperta di gravidanza,
allattamento, psicologia, salute della mamma e del
bambino e autrice del libro "Bebè a costo zero" che
già dal titolo sembra un po' una provocazione.
Raccontaci come è nato il libro Bebè a costo
zero.
La proposta di scrivere questa guida al consumo
critico è arrivata dalla casa editrice. E quando è
arrivata mi ha lasciato molto dubbiosa! La mia
“preparazione” giornalistica riguardava altri
argomenti: i bisogni del neonato, lo sviluppo
psico-fisico del bambino, l'allattamento, la salute
di mamma e bimbo. E così sono partita proprio
da qui. Da quello che era il mio campo. Studi e
ricerche relativi ai bisogni e alle caratteristiche
del neonato e del bambino nei primissimi anni di
vita sono la base di partenza per tutte le
riflessioni contenute nei capitoli di Bebè a costo
zero. E poi mi hanno aiutato le mamme, tante,
tantissime mamme, che ho avuto l'opportunità di
conoscere in questi anni grazie al mio lavoro e
che hanno partecipato alla stesura del libro
raccontando la loro esperienza.
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Come possiamo dar vita a comportamenti virtuosi e a scelte consapevoli ed ecologiche
all'insegna del risparmio?
Rispondo con qualche cifra... Solo in Italia, nascono circa 570mila bambini in un anno, cui
corrispondono più di tre miliardi e mezzo di pannolini usa e getta e 613mila tonnellate di rifiuti.
Ricordiamo che un pannolino usa e getta inizia ad inquinare sin dal processo produttivo e, dopo
essere stato utilizzato per poche ore, resta sul conto del Pianeta per 500 anni...
E ancora, ogni anno negli Stati Uniti vengono utilizzate 550 milioni di confezioni di latte in polvere:
una di fianco all'altra, fanno una volta e mezzo il giro del mondo. In Pakistan vengono venduti 4
milioni e mezzo di biberon in un anno: posti uno sopra l'altro raggiungono la cima dell'Everest.
La maggior parte dei giochi “moderni” per bambini è realizzata in plastica e richiede l'impiego di
diverse batterie per funzionare...
L'elenco sarebbe lungo, ma non credo servano altri esempi. È chiaro che scegliere una genitorialità più
o meno “sobria”, più o meno povera di oggetti, ha delle ricadute che vanno ben oltre le pareti
domestiche. Parliamo di ambiente, di gestione dei rifiuti solidi urbani, di inquinamento e di materie
prime. Quanto questo sia importante... dobbiamo deciderlo noi. In Bebè a costo zero c'è un bel
proverbio indiano: “Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri
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proverbio indiano: “Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri
figli”.
Nel libro afferma che non si deve avere fretta: perché?
I dati dell'Osservatorio di Federconsumatori parlano di una spesa minima nei primi dodici mesi di
vita del bambino superiore ai 6300 euro. La spesa massima supera i 13mila euro. Molte di queste
spese vengono fatte in gravidanza e molte di queste spese si rivelano, una volta nato il bebè, inutili e
superflue. Soprattutto quando si attende il primo bimbo e magari non si ha alcuna esperienza di
neonati, ma ci si lascia guidare dal desiderio (giustissimo!) di non far mancare nulla al proprio
bambino. Quindi il suggerimento è: al bando l'ansia da corredino. Una volta nato il nostro bambino
avremo modo di capire meglio cosa può essere utile per lui, ma anche per noi, perchè ogni bimbo è
diverso e ogni mamma è mamma a modo suo. L'accessorio che può essere utile per una famiglia, può
rivelarsi del tutto superfluo per un'altra. A volte si ha l'impressione che se non si compra subito, dopo
la nascita non si avrà più tempo. In realtà non è così. Una volta preparato l'indispensabile per
accogliere il neonato, si potrà scegliere in tutta calma se ci servono accessori e prodotti vari...
Quali sono le cose che una futura mamma dovrebbe sapere sui bisogni del neonato?
La futura mamma e il futuro papà dovrebbero sapere come “funziona” un neonato, cosa è normale
aspettarsi da un bimbo piccino. Dovrebbero sapere, ad esempio, che è normale che le poppate al seno
nei primi tempi siano numerose, che i bimbi che dormono tutta la notte sono una minoranza, e che
quindi è normale che il bebè si svegli e abbia bisogno dei genitori per riprendere sonno, che i bimbi
amano stare in braccio alla mamma, perché questo contatto risponde a un loro bisogno primario di
contenimento e rassicurazione...
L'informazione, la conoscenza delle esigenze del neonato e la consapevolezza del fatto che, nella
maggior parte dei casi, la risposta a queste esigenze c'è già, ci ha pensato la natura, perché sono la
mamma è il papà, può essere la chiave di volta per vivere con maggior serenità l'esperienza della
maternità.
Cosa è indispensabile a livello emotivo per il bebè?
Il bimbo che è nato ha bisogno di essere accolto, ascoltato, rassicurato. In una parola dell'amore di
mamma e papà. E quando cresce un pochino? La risposta è ancora la stessa. E quando diventa un
adolescente? Sempre quella.
Come rispondono le mamme ai suggerimenti che hai scritto nel libro?
Quando, ormai tre anni fa, si sono svolte le prime presentazioni di Bebè a costo zero, alcuni argomenti
come quello dei pannolini lavabili, del portare i bimbi o dello svezzamento con normali cibi di
famiglia, erano considerati ancora decisamente “alternativi”. Oggi, è sempre più facile incontrare
coppie molto informate e consapevoli, attente alle tematiche del consumo critico e del rispetto
dell’ambiente. Coppie che desiderano il meglio per i loro bambini e si interrogano su quale sia questo
meglio. Che vogliono capire, valutare, prendere decisioni.
Ovviamente per alcuni lettori continua a restare un libro “estremo”, ma è normale che sia così. L'idea
che i bambini “costino” e tanto, è talmente radicata nella nostra società che le prime resistenze
nascono a volte già dal titolo. I bambini costano, punto. E dire che non necessariamente è così... è
utopia.
Qualcuno ha definito impopolare il consumo critico, quando si parla di bebè. E impopolare forse lo è,
sicuramente controcorrente, però quella del consumo critico è una proposta che sa conquistare. E che
non manca di regalare grandi soddisfazioni a chi decide di sperimentare strade nuove, uscendo dai
sentieri più “battuti”, dai tracciati del così fan tutti e del consumismo imperante.
In una parola, chi sceglie di sperimentare una genitorialità più sobria - povera di oggetti e ricca di
affetti - in genere non resta deluso. Anzi...
Trucchi per risparmiare
Le spese sostenute per accessori e prodotti dipendono in gran parte dalle scelte dei genitori. Una
famiglia può trovarsi a spendere moltissimo (vedi i dati di Federconsumatori) oppure praticamente
nulla. Naturalmente parliamo di accessori e prodotti, non delle eventuali spese per asilo nido e/o baby
sitter, se i genitori devono ricorrere a questi servizi.
Attenzione, però, l'obiettivo non è risparmiare sui nostri bambini. Per i nostri figli solo il meglio. E
infatti la domanda, il punto di partenza per ogni argomento trattato in Bebè a costo zero è proprio
questo: qual è il meglio per il bambino? Come possiamo rispondere alle sue esigenze e favorire il suo
sviluppo psico-fisico?
Le soluzioni alternative - economiche e allo stesso tempo rispettose dell'ambiente -, sono tante. Latte
materno, svezzamento con assaggi del normale cibo di famiglia, pannolini lavabili, bimbi portati in
fascia, riciclo di abitini e accessori da mamma a mamma, giocattoli fai da te... L'elenco è lungo.
Gli oggetti indispensabili?
Ecco, invece qui l'elenco è corto. Se parliamo di accessori non c'è niente di indispensabile, se non il
seggiolino: senza quello in auto non si può portare il bambino. Però non è detto si debba comprare, va
bene anche il seggiolino del figlio di una cugina o di un'amica che ormai è cresciuto...
Al di là delle scelte di ognuno – siamo tutti diversi non esistono ricette per gli acquisti valide per tutti i
bimbi e per tutte le mamme - credo sia importante informarsi, valutare e scegliere. Scegliere sempre,
di volta in volta, quelle che sono le soluzioni più rispondenti al nostro modo di essere mamma.
Nella maggior parte dei casi la risposta ai bisogni dei nostri figli – da neonati, ma anche e forse ancor
più dopo, da bambini e poi adolescenti – non si trova in un negozio e non ha il cartellino del prezzo.
Quella risposta siamo noi. I genitori. È una responsabilità grande, ma è anche un privilegio, un dono
immenso che la vita ci fa.
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