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ilsussidiario.net
Data: 20.07.2015
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AZIENDA ITALIA/ Sartori (Number 1): “Logistica strategica: sfida-Paese per la ripresa”.
"La logistica è sempre più una leva strategica nella gestione di una grande Azienda-Paese come l'Italia, un
sistema forte di una grande piattaforma produttiva e di una grande rete distributiva per un grande mercato di
consumo, tutti fortemente integrati in Europa. Più è stretta la collaborazione tra industria e distribuzione,
maggiore è la probabilità che nel sistema si generino efficienza e nuovo valore aggiunto. Cioè Pil e
competitività locale in un'economia globalizzata". Renzo Sartori, consigliere delegato di Number 1, l'ha
ripetuto negli ultimi giorni a Napoli, nel corso di un workshop che l'azienda parmense (leader in Italia nella
logistica food & grocery e quinto player assoluto nel settore) ha voluto organizzare appositamente nel
principale polo del Mezzogiorno, in collaborazione con l'Unione industriale partenopea.
"L'eccellenza alimentare italiana riparte dal Sud - Idee, strategie, opportunità per crescere in Italia e
all'estero" è stato il titolo di un pomeriggio molto fitto, che ha visto alternarsi in più panel operatori ed esperti
in prima linea sulla cruciale frontiera - produttiva e distributiva - del Made in Italy alimentare. Sono
intervenuti: Giuseppe Esposito, presidente della sezione alimentaristi dell'Unione industriali di Napoli;
Susanna Moccia, presidente Giovani industriali di Napoli; G. Schisa (direttore Pasta Garofalo), A. De Nigris
(Ad Acetificio M. De Nigris), P. Petti (Ad Gruppo Petti); R. Calcagni (AD Gruppo Besana), P. Mirra (Cmd
Barilla); G. Calanchi (AD Number 1); R. Galasso (Retail Solutions DirectorIRI Information Resources); D.
Cozzarolo (AD Italy Cash), N. Mastromartino; Presidente Gruppo Vegè); A. Mantelli (Direttore Supply
Chain Conad).
"E' stato un confronto molto utile", dice Sartori a IlSussidiario.net. "Noi di Number 1 non siamo venuti a
Napoli solo per confermare le relazioni di business che abbiamo consolidato in un'area importante del food
nazionale, ma soprattutto perché riteniamo che in questa fase tutti gli addetti ai lavori abbiano bisogno di
riflettere assieme su come possono assieme contribuire alla ripresa attraverso un ripensamento e una
riorganizzazione corale di alcuni grandi processi economici nel sistema delle imprese. Oggi il marketing più
importante è quello delle buone idee e la ricostruzione della fiducia passa attraverso forme di dialogo nuovo
fra imprese che presidiano segmenti diversi di una stessa catena di valore".
La logistica conto terzi in Italia, prendendo spunto dalle ricerche dell’osservatorio sulla contract logistics del
Politecnico di Milano, ricorda Sartori, vale ancora 80 miliardi ed è un settore in continua crescita nonostante
abbia accusato un piccolo e inevitabile rallentamento in questi ultimi anni di crisi. Ma la "terzializzazione"
cresce (dal 36,4% del 2009 al 39,1% del 2012) segno che il settore sta reagendo alla recessione con il
cambiamento. "L'approccio vincente - dice il manager di Number 1 - è chiaramente quello che fa interagire
committenti, tecnologia e servizi per produrre innovazione e quindi efficienza". Al Sud le cifre di base
parlano chiaro: le grandi aziende di prodotti alimentari - con oltre 50 milioni di fatturato - sono 39 - il 16%
del totale italiano - e il fatturato complessivo del comparto alimentare al Sud è cresciuto a ritmi più accelerati
rispetto alla media italiana, così come l'export si è rafforzato anche nel 2014. Questa offerta di innovazione è
una categoria precisa dell'economia industriale - ma per Number1 è da sempre un must e anche dei brand: ad
esempio il Progetto Syncro.
"Il progetto - ha ricordato a Napoli - nasce a fine 2003 con una collaborazione con due insegne della grande
distribuzione (Lombardini e Nordiconad), con l’obiettivo di creare efficienza all’interno della filiera
produttore-punto di consegna attraverso un processo di sincronizzazione degli ordini e delle consegne
approfittando delle caratteristiche di Number1 come operatore logistico. I volumi gestiti da Number 1
costituiscono circa il 20% del totale consegnato agli snodi della grande distribuzione organizzata; con know
how specifico nel dedicare risorse allo sviluppo e al controllo del progetto e con sistemi specifici per la
programmazione dei flussi ed il monitoraggio delle performance".
Per i punti che aderiscono al progetto vengono concordati i giorni di consegna in cui effettuare
l’aggregazione degli ordini (in genere 2 giorni lavorativi) e valutata la possibilità di avere corsia
preferenziale allo scarico, con erogazione del beneficio economico (che viene calcolato in base ai colli
effettivamente consegnati in modalità Syncronizzata). Indiscutibili nomi e numeri del progetto realizzato: 50
centri della grande distribuzione (Auchan, C4 , Conad, Sma, Selex, etc); 21 produttori (Heinz, Star, Mellin,
Riso Gallo, Bolton alimentari, Spumanti Valdo, Sodalco, Mapa Spontex, Affinity Petcare, Pompadour,
Garofalo, Nostromo, Carlsberg, Sisma, GSK, Neri, Coswell, Althea, Hipp, Bauli); 12 milioni di colli/anno
Syncronizzati; 34.000 bolle/anno Syncronizzate. Oltre ai benefici logistici diretti dei flussi ottimizzati da
Syncro (dalla riduzione dei costi alla massimizzazione di puntualità e affidabilità delle consegne, come
Number 1 ha spiegato con dettaglio tecnico), un "balzo in avanti logistico" produce economie più ampie nel
sistema, come la compressione di traffico e inquinamento.
Ma Syncro non è uno strumento statico: sintetizza piuttosto una filosofia strategica, una tendenza al
miglioramento nella quale l'operatore logistico sollecita continuamente i suoi interlocutori operativi. "Non
dividere hand, trasporti di distribuzione e rifornimenti a centri distributivi"; "Integrare a monte la gestione
delle scorte aumentando le saturazioni"; "Eliminare il più possibile le lavorazioni"; "Passare dalla logisticacommodity alla logistica strategica": a Napoli tutte le parole-guida sono state rimesse in discussione. E
Sartori non ha rinunciato ad allargare lo sguardo sull’intera "economia logistica" italiana.
La gestione della supply chain nazionale è affidata a 20.400 società (esclusi i "padroncini"): di questi 5.200
operano al Centro e 7.100 al Sud. I player di logistica integrata sono però in tutto 1.032 (225 al Centro e 315
nel Mezzogiorno). Su 61,4 miliardi di fatturato delle società, 10,5 sono stati realizzati al Centro e 9,5 al Sud.
Nel Meridione le aziende sono chiaramente più piccole, anche se hanno mostrato un buon dinamismo fra il
2011 e il 2013, incrementando il fatturato di oltre il 10 per cento. Sartori, in ogni caso, non ha dubbi: "Il
mercato italiano della logistica resta ancora troppo parcellizzato e la concorrenza rimane ancora troppo
ancorata alla leva del costo e poco proiettata all'aumento del contenuto di servizio, a cominciare da quello
generato dalla specializzazione e dall'integrazione delle funzioni". Ancora: "In Italia si confonde ancora
troppo spesso la logistica con le infrastrutture e non vi è sufficiente attenzione anche del governo alle
tematiche legali e ai processi d'integrazione".
"Ma l'Italia - ha sottolineato Sartori a Napoli - è un paese in cui l'iniziativa imprenditoriale ha spesso saputo
imprimere cambiamenti e accelerazioni insospettate. La stessa nascita di Fisi e l'acquisizione di Number 1
dallo sviluppo strategico alla continua collaborazione con il gruppo Barilla e con tutti i maggiori produttori
nel settore food, sono la prova di come l'Azienda-Italia sappia giocare con dimensioni e strategie diverse in
settori considerati ingiustamente "tradizionali". Per questo Sartori, anche a Napoli, non ha rinunciato a
chiedere agli "amici produttori" uno sforzo comune per lavorare assieme agli operatori logistici di frontiera.
(Antonio Quaglio)