Pienamente donna - Arcidiocesi di Sassari

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Pienamente donna - Arcidiocesi di Sassari
Maria, icona dell’umanità realizzata
Pienamente donna
Maria, è un caleidoscopio di mistero e di normalità. Nata dalle mani di Dio con un tocco unico di
bellezza, ne raccoglie tutta l’insondabile ricchezza. Chi può avventurarsi lungo i percorsi accecanti della
sua Concezione Immacolata o nel segreto indicibile della sua Maternità Divina o in quello sfolgorante
della sua Assunzione con il corpo glorificato e rivestito totalmente della risurrezione del Figlio? Dio,
Padre, Creatore ha forgiato in Lei il capolavoro irraggiungibile della sua creatività e ha cesellato santità
e splendore. Ogni figlio, se avesse potuto, avrebbe regalato a se stesso la madre “più-madre”. Dio Figlio
si è fatta la madre piena di Grazia, la Luminosa senza ombre, l’Amore bello e ineguagliabile, la
limpidezza, la freschezza, la fecondità da riversare sulla terra degli uomini.
Un mistero così fitto e chiarissimo è ricaduto sull’umanità di Maria. In Lei si è realizzata quella
miracolosa trasformazione che fa brillare il corpo con la luce del cuore e rende atteggiamenti, pensieri,
gesti, scelte coerenti sempre, armoniosi, capaci di contagiare, diffondendosi come fragranza beata.
L’umanità di Maria prende a piene mani dalla perfetta umanità di Gesù. Ma, se meditiamo un
momento, comprendiamo che Gesù ha preso dalla madre. Da Lei ha imparato la vita. In Lui sono
delineati i suoi tratti, la sua psicologia. E Gesù, l’Uomo, ha riversato nella madre, come una cascata
irrefrenabile e come una risposta fedele e pronta, la sua umanità: “Quando venne la pienezza del
tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”. Dio nato da donna. Gesù-Dio, nato da donna, la
Vergine Maria. Straripa l’umanità di Gesù. Coinvolge tutte le fibre della madre. Ne modula i pensieri e i
sentimenti. Gonfia il suo cuore di amore.
Chi è La vergine Maria, Madre?
In lei traspare la ferialità, espressione della santità più autentica. E’ figlia in una casa. Va alla fontana
del paese ad attingere acqua. Ascolta e cresce con docilità sempre curiosa e umile. Conosce la
venerazione per i genitori, maestri affidabili della Legge e della Parola di Dio. Vive le relazioni
quotidiane, senza invadenze, senza distrazioni. Si fa grande fino a poter essere promessa sposa.
Nessuno la distinguerebbe se si pensa alle cose che fa. Le fanno tutte le sue coetanee. Eppure in Lei c’è
una “regalità feriale”, una nobiltà che la distingue, un portamento che affascina. Sa vivere le cose
semplici e, noi diremmo, scontate, come altissime: tutte degne di Dio. “Sia che mangiate, sia che
beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10, 31). Tutto è
normale per lei che ama. Tutto è santo per lei che è santa.
Maria, donna dell’ascolto. Ascoltare è accorgersi. Prestare attenzione. Stupirsi per ogni presenza.
Sussultare per ogni dolore e per ogni gioia. Il figlio che entra nella vita, maturando in età, sapienza e
grazia, chiede alla Madre l’attenzione più premurosa. L’attenzione deve essere così alta e discreta da
non permettere che alcuna parola venga persa, che qualche passo rimanga inosservato, che qualche
novità nei sentimenti sia disattesa. Ascolta Giuseppe, uno sposo inedito e imbevuto di sapienza. Uomo,
lui stesso, dell’ascolto silenzioso che interpreta i desideri di Dio con obbediente generosità. Insieme
imparano, l’uno dall’altra, la vigilante virtù dell’ascolto. Sanno che la strada dell’incontro è cogliere la
vita dell’altro e di tutti gli altri.
Vergine e Madre, Maria è donna della fecondità piena. Vive l’amore incandescente verso Dio e
interpreta la maternità amorosa per il figlio e per ogni uomo. Sa essere madre sempre. Quando
partorisce il figlio e quando lo perde. La maternità di Maria va oltre il figlio. Accoglie tutti. “Questo è tuo
figlio!”. E’ detto di me e di te. Di chi è fedele e di chi tradisce. Di chi ama e di chi ha il cuore gretto.
Madre e basta! Una maternità così contrassegnata dalla maternità che diventa un modello per
chiunque voglia liberare la propria vita dall’aridità, dal calcolo meschino dei conti che non tornano, dai
figli posseduti per egoismo o per ostentare un trofeo.
Maria donna del silenzio e del discernimento, dell’accompagnamento e della vicinanza. Immagino il
travaglio dell’anima di Colei che ad ogni passo e in ogni giorno si trova davanti alle scelte del Figlio.
Spesso incomprensibili. Lei è capace di conservarle nel suo cuore, come tesoro e come mistero.
Silenziosa e contemplativa.
Nella sua paziente ricerca, impara a “discernere”, a non essere frettolosa, a non arrendersi. Chiede la
luce per iniziare a decifrare con fedeltà il segreto di Gesù. Mettendosi accanto a noi, ci insegna il
pressante bisogno di affidare alla riflessione, alla preghiera, allo Spirito Santo il dipanarsi della vita e
degli avvenimenti. Per osservarli con scrupolo, per comprenderli con fedeltà, per rispondere a ciascuno
di essi con amore. Maestra, si affianca ai nostri passi e li orienta verso la verità del bene e della giustizia.
La sua umanità prorompe e ci incoraggia e ci modella: novità definitiva di Dio.