fuoco alle casse
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Tutorial DOUBLE BASS DRUMMING FUOCO ALLE CASSE TERZA PARTE www.drumsetmag.com 14727 Ciao a tutti, cari lettori di Drumset Mag, eccoci giunti al terzo e ultimo incontro di questa rubrica. Premetto che è stato un grandissimo piacere (e un piccolo sogno che si è realizzato) poter collaborare con questa rivista. Voglio ringraziare il direttore della Drum School Diego Stacchiotti e Alfredo Romeo per la bellissima opportunità. In quest’incontro di congedo vorrei che prendessimo in considerazione il mondo ternario e in modo particolare le sestine. Come per i precedenti incontri (vedi i numeri di settembre e ottobre 2013), ho selezionato per voi utili esercizi e piccoli consigli per lo sviluppo del doppio pedale, il tutto ai fini di migliorare tecnica e meccanica relativa agli arti inferiori, sempre con un ‘occhio di riguardo’ nei confronti dei batteristi che si stanno avvicinando al mondo della doppia cassa. Tali studi devono essere analizzati a una velocità di partenza relativamente bassa, aumentando progressivamente i bpm del metronomo per migliorare pulizia, dinamica e precisione sullo strumento. di Alberto Lemoni Classe 1988, session man sia studio che live, insegna dal 2005. Inizia giovanissimo lo studio della batteria grazie al talento del padre Paolo; ha studiato in seguito con Christian Bertazzo e Alessandro Piovan. Collaboratore del Teachers Team della Drum School di Diego Stacchiotti, è attualmente batterista nelle band Burn of Black e Captain Jacobs. www.albertolemoni.com Primo esercizio Come nell’incontro di settembre, vorrei che ci soffermassimo su di un semplice rudimento applicabile sia con le mani che con i piedi. Il nostro scopo sarà incentrato nell’evoluzione di tale studio per migliorare il feeling con i pedali, incrementare la resistenza e aumentare dinamica e velocità. Può tornarci utile a questo proposito lo sviluppo del Single Stroke Six, 75 DRUMSET MAG | DICEMBRE 2013 o Single Six, molto semplice da applicare per chi inizia a muovere i primi passi nel mondo della doppia cassa, quanto per chi ne fa già largo uso (vedi Figure 1 e 2). Possiamo ora applicare il rudimento al set, impostando il metronomo a una velocità di partenza tra i 70 e i 100 bpm. Chi pratica abitualmente lo studio del doppio pedale può prendere in esame tale esercizio partendo da una velocità più rilassante, cercando di superare i propri limiti mantenendo una buona dinamica e il giusto controllo sui piedi (vedi Figure 3, 4 e 5). Per la prossima stesura ritmica ci tengo a ringraziare Michele Panepinto e la sua interessante creatività, che mi ha permesso di migliorare il mio drumming negli anni, eseguendo semplici rudimenti su diversi sticking. In questa quarta applicazione andremo a sviluppare un classico rullo a cinque (composto da due sedicesimi e una terzina) accompagnato da hi-hat e rullante in quarti. Potremo creare quindi un tappeto utile a sviluppare entrambi gli arti inferiori. Impostiamo il metronomo a una velocità di partenza tra i 70 e i 100 bpm (vedi Figura 6). Secondo esercizio Possiamo ora sviluppare il gruppetto di sei sedicesimi raddoppiandolo in trentaduesimi (vedi Figura 7). Cerchiamo di svolgere il pattern eseguendo sia i sedicesimi che i trentaduesimi facendo attenzione a pulizia d’esecuzione e a una buona dinamica, non dimenticando di mantenere il giusto controllo sui pedali e di aumentare gradualmente i bpm. Come per il precedente esercizio, inseriamo ora hi-hat e rullante per creare un groove 76 che sostenga il pattern (vedi Figura 8). Per quanto riguarda la velocità d’esecuzione, specie per i neofiti, consi- glio di iniziare dai 50 bpm e di aumentare di 5 bpm per step. Terzo esercizio Vorrei che ora ci soffermassimo su un esercizio particolarmente interessante: andremo a raddoppiare i primi due colpi di un gruppetto di quattro sedicesimi in trentaduesimi. Tale studio è molto utile per sviluppare maggior resistenza sia con il piede destro che con quello sinistro. Possiamo iniziare impostando il metronomo a 80 bpm (vedi Figura 9). Quarto esercizio Come per l’incontro di Settembre, ho pensato di rispolverare il concetto di ‘cassa portante’ espressa in un sistema ternario. Tale concetto è molto utile per sviluppare maggior resistenza sia con il piede destro che con quello sinistro (naturalmente i seguenti esercizi possono essere sviluppati con entrambi i piedi in funzione di ‘cassa portante’). In questo caso i tre pattern sono espressi da un tappeto d’ottavi, che nel primo esercizio viene raddoppiato in sedicesimi nel terzo movimento, nel secondo esercizio sia nel primo che nel terzo, mentre nel terzo il raddoppio è presente in ogni movimento (chi volesse approfondire meglio tale studio può sviluppare queste ritmiche in sedicesimi e raddoppiarle in trentaduesimi). Possiamo iniziare impostando il metronomo a 60 bpm (vedi Figure 10, 11 e 12). Trascrizioni L’ultima parte di questa rubrica è fondamentale per applicare al meglio i precedenti studi. Ho scelto alcuni brani che non presentano i classici ‘tappeti in sestine’: l’utilizzo delle forme ternarie è infatti concentrato sulla stesura di una sequenza di ‘gruppetti’ spezzati in terzine e\o in sestine. Il primo brano che ho selezionato è “PSG” degli italianissimi Empyrios, seconda traccia dell’album The Glourious Sickness (2008). Alla batteria un grandissimo Dario Ciccioni sostiene il brano con una ritmica granitica e di fortissimo impatto. Mi sono soffermato sulla struttura dell’intro che rende musicale uno dei primi esercizi preso in considerazione in quest’incontro (vedi Figura 13). Il brano si aggira attorno ai 110 bpm, quindi consiglio come sempre di partire a una velocità più rilassante (es. 100 bpm) e gradualmente aumentare la velocità, facendo molta attenzione ai fill presenti. 77 Il secondo pattern che vi propongo è tratto dal brano “The Formation of Damnation”, quarta traccia dell’omonimo album della thrash metal band Testament (2008). Alla batteria un Paul Bostaph che non lascia nulla al caso e dà vita a una violenta e poderosa struttura ritmica. Prenderemo in considerazione la seconda parte del brano (da 2’ e 23”), che si distacca dai 215 bpm della prima e dell’ultima sezione del brano e si adagia attorno ai 130 bpm. Come per l’estratto precedente, suggerisco di tenere in considerazione i fill presenti (vedi Figura 14). Come terza e ultima trascrizione mi permetto di inserire un stesura tratta da “Charon’s Ribellion” terza traccia estratta da Danger (2012) dei miei Burn of Black. L’estratto coincide con la prima parte del brano, che anticipa di qualche battuta l’inciso. La struttura più complessa rispetto alle precedenti trascrizioni prevede l’alternanza tra gruppetti di terzine e sedicesimi. Il consiglio è di sviluppare prima la struttura suonata solo con i piedi e solo in un secondo momento inserire le mani. La velocità di crociera è di 140 bpm, ma vi invito a impostare inizialmente il metronomo a una velocità più bassa, in questo caso a 70 bpm; per l’ascolto è possibile reperire il brano sul sito www.burnofblack.com. (vedi Figura 15).