fuoco alle casse

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fuoco alle casse
Tutorial
DOUBLE BASS DRUMMING
FUOCO
ALLE
CASSE
TERZA PARTE
www.drumsetmag.com
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Ciao a tutti, cari lettori di Drumset Mag, eccoci giunti al terzo e ultimo incontro di
questa rubrica. Premetto che è stato un grandissimo piacere (e un piccolo sogno che
si è realizzato) poter collaborare con questa rivista. Voglio ringraziare il direttore della
Drum School Diego Stacchiotti e Alfredo Romeo per la bellissima opportunità.
In quest’incontro di congedo vorrei che prendessimo in considerazione il mondo
ternario e in modo particolare le sestine. Come per i precedenti incontri (vedi i numeri
di settembre e ottobre 2013), ho selezionato per voi utili esercizi e piccoli consigli per
lo sviluppo del doppio pedale, il tutto ai fini di migliorare tecnica e meccanica relativa
agli arti inferiori, sempre con un ‘occhio di riguardo’ nei confronti dei batteristi che si
stanno avvicinando al mondo della doppia cassa. Tali studi devono essere analizzati a
una velocità di partenza relativamente bassa, aumentando progressivamente i bpm del
metronomo per migliorare pulizia, dinamica e precisione sullo strumento.
di Alberto Lemoni
Classe 1988, session man sia
studio che live, insegna dal
2005. Inizia giovanissimo lo
studio della batteria grazie al
talento del padre Paolo; ha
studiato in seguito con Christian Bertazzo e Alessandro
Piovan. Collaboratore del
Teachers Team della Drum
School di Diego Stacchiotti,
è attualmente batterista nelle
band Burn of Black e Captain
Jacobs.
www.albertolemoni.com
Primo esercizio
Come nell’incontro di settembre,
vorrei che ci soffermassimo su di
un semplice rudimento applicabile sia con le mani che con i piedi. Il nostro scopo sarà incentrato
nell’evoluzione di tale studio per
migliorare il feeling con i pedali,
incrementare la resistenza e aumentare dinamica e velocità. Può
tornarci utile a questo proposito
lo sviluppo del Single Stroke Six,
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DRUMSET MAG | DICEMBRE 2013
o Single Six, molto semplice
da applicare per chi inizia a
muovere i primi passi nel
mondo della doppia cassa,
quanto per chi ne fa già largo uso (vedi Figure 1 e 2).
Possiamo ora applicare il rudimento al set, impostando
il metronomo a una velocità
di partenza tra i 70 e i 100
bpm. Chi pratica abitualmente lo studio del doppio
pedale può prendere in esame tale esercizio partendo
da una velocità più rilassante, cercando di superare
i propri limiti mantenendo
una buona dinamica e il giusto controllo sui piedi (vedi
Figure 3, 4 e 5).
Per la prossima stesura ritmica ci tengo a ringraziare Michele Panepinto e la
sua interessante creatività,
che mi ha permesso di migliorare il mio drumming
negli anni, eseguendo semplici rudimenti su diversi
sticking. In questa quarta
applicazione andremo a
sviluppare un classico rullo
a cinque (composto da due
sedicesimi e una terzina)
accompagnato da hi-hat e
rullante in quarti. Potremo
creare quindi un tappeto utile a sviluppare entrambi gli
arti inferiori. Impostiamo il
metronomo a una velocità di
partenza tra i 70 e i 100 bpm
(vedi Figura 6).
Secondo esercizio
Possiamo ora sviluppare il
gruppetto di sei sedicesimi
raddoppiandolo in trentaduesimi (vedi Figura 7). Cerchiamo di svolgere il pattern
eseguendo sia i sedicesimi
che i trentaduesimi facendo
attenzione a pulizia d’esecuzione e a una buona dinamica, non dimenticando di
mantenere il giusto controllo sui pedali e di aumentare
gradualmente i bpm. Come
per il precedente esercizio,
inseriamo ora hi-hat e rullante per creare un groove
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che sostenga il pattern (vedi
Figura 8). Per quanto riguarda la velocità d’esecuzione,
specie per i neofiti, consi-
glio di iniziare dai 50 bpm e
di aumentare di 5 bpm per
step.
Terzo esercizio
Vorrei che ora ci soffermassimo su un esercizio particolarmente interessante: andremo a raddoppiare i primi
due colpi di un gruppetto di
quattro sedicesimi in trentaduesimi. Tale studio è molto
utile per sviluppare maggior
resistenza sia con il piede
destro che con quello sinistro. Possiamo iniziare impostando il metronomo a 80
bpm (vedi Figura 9).
Quarto esercizio
Come per l’incontro di Settembre, ho pensato di rispolverare il concetto di ‘cassa
portante’ espressa in un sistema ternario. Tale concetto è molto utile per sviluppare maggior resistenza sia
con il piede destro che con
quello sinistro (naturalmente i seguenti esercizi possono essere sviluppati con
entrambi i piedi in funzione
di ‘cassa portante’). In questo caso i tre pattern sono
espressi da un tappeto d’ottavi, che nel primo esercizio
viene raddoppiato in sedicesimi nel terzo movimento,
nel secondo esercizio sia nel
primo che nel terzo, mentre
nel terzo il raddoppio è presente in ogni movimento
(chi volesse approfondire
meglio tale studio può sviluppare queste ritmiche in
sedicesimi e raddoppiarle
in trentaduesimi). Possiamo iniziare impostando il
metronomo a 60 bpm (vedi
Figure 10, 11 e 12).
Trascrizioni
L’ultima parte di questa rubrica è fondamentale per
applicare al meglio i precedenti studi. Ho scelto alcuni
brani che non presentano i
classici ‘tappeti in sestine’:
l’utilizzo delle forme ternarie è infatti concentrato sulla
stesura di una sequenza di
‘gruppetti’ spezzati in terzine e\o in sestine.
Il primo brano che ho selezionato è “PSG” degli italianissimi Empyrios, seconda
traccia dell’album The Glourious Sickness (2008).
Alla batteria un grandissimo Dario Ciccioni sostiene
il brano con una ritmica
granitica e di fortissimo impatto. Mi sono soffermato
sulla struttura dell’intro che
rende musicale uno dei primi esercizi preso in considerazione in quest’incontro
(vedi Figura 13).
Il brano si aggira attorno ai
110 bpm, quindi consiglio
come sempre di partire a
una velocità più rilassante
(es. 100 bpm) e gradualmente aumentare la velocità, facendo molta attenzione
ai fill presenti.
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Il secondo pattern che vi
propongo è tratto dal brano
“The Formation of Damnation”, quarta traccia dell’omonimo album della thrash
metal
band
Testament
(2008).
Alla batteria un Paul Bostaph che non lascia nulla al
caso e dà vita a una violenta
e poderosa struttura ritmica.
Prenderemo in considerazione la seconda parte del
brano (da 2’ e 23”), che si distacca dai 215 bpm della prima e dell’ultima sezione del
brano e si adagia attorno ai
130 bpm. Come per l’estratto precedente, suggerisco di
tenere in considerazione i
fill presenti (vedi Figura 14).
Come terza e ultima trascrizione mi permetto di inserire un stesura tratta da “Charon’s Ribellion” terza traccia
estratta da Danger (2012)
dei miei Burn of Black. L’estratto coincide con la prima
parte del brano, che anticipa
di qualche battuta l’inciso.
La struttura più complessa
rispetto alle precedenti trascrizioni prevede l’alternanza tra gruppetti di terzine e
sedicesimi. Il consiglio è di
sviluppare prima la struttura suonata solo con i piedi
e solo in un secondo momento inserire le mani. La
velocità di crociera è di 140
bpm, ma vi invito a impostare inizialmente il metronomo a una velocità più bassa,
in questo caso a 70 bpm; per
l’ascolto è possibile reperire
il brano sul sito www.burnofblack.com. (vedi Figura
15).