AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI
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AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI -2/7 dicembre 2015- Guerre popolari e controrivoluzione India 2 dicembre 2015 Lunedì 30 novembre, un comandante naxalita su cui pendeva una forte taglia è stato arrestato nel distretto di Dantewada, in Chhattisgarh. Identificato come Raghu, alias Pungar Mandavi, età 30 anni, è stato catturato da una piccola brigata del “District Reserve Group” (Gruppo di riserva distrettuale, n.d.t.) dello Stato. Originario del vicino distretto del Bijapur, Raghi è comandante di una sezione militare locale del Partito comunista dell’India (maoista) e dirige pure la “West Bastar Division Team” (squadra divisionale del Bastar occidentale, n.d.t.) del partito. È stato arrestato in città da soldati in borghese. Dopo aver aderito al partito nel 2006, ha dapprima prestato servizio in modo vario nel Bastar meridionale prima di essere nominato comandante nel febbraio di quest’anno. Fra il 2009 e il 2011è stato pure guardia personale di Ramanna, segretario del “Dandakaranya Special Zonal Committee” (Comitato speciale di zona per il Dandakaranya, n.d.t.). E’ accusato di molteplici azioni attribuite alla guerriglia maoista, fra cui l’uccisione di un SPO (special police officer, agente speciale di polizia, n.d.t.). 3 dicembre 2015 Sei presunti maoisti sono stati arrestati nel distretto di Malkangiri (Odisha) mercoledì 2 dicembre, primo giorno della settimana di celebrazioni dedicate al “People’s Liberation Guerrilla Army” (Esercito guerrigliero per la liberazione del popolo, n.d.t.), braccio armato del Partito comunista dell’India (maoista). Sono stati catturati nel corso di un’operazione congiunta di “Border Security Force” (Forza di sicurezza di confine, n.d.t.), CRPF, “Special Operation Group” (Gruppo operativo speciale, n.d.t.) e “District Voluntary Force” (Forza volontaria distrettuale, n.d.t.). I sei uomini, presumibilmente attivi nella regione di Kalimela nella “Malkangiri Division”, agli ordini del “Andhra Pradesh Border Special Zonal Committee” (Comitato speciale di zona per la frontiera dell’Andhra Pradesh, n.d.t.), si stavano spostando nella foresta, quando i soldati li hanno avvistati e presi in un’operazione di rastrellamento. Durante questa settimana di “celebrazioni” per l’esercito guerrigliero, le autorità hanno intensificato le operazioni di contro-insurrezione e hanno affermato che gli arresti eseguiti mercoledì costituiscono un maggiore successo nella settimana in cui i maoisti rendono omaggio ai loro compagni morti in combattimento. 6 dicembre 2015 Il 4 dicembre, commando di “Kerala Thunderbolts” (Fulmini del Kerala, n.d.t.) hanno lanciato una vasta operazione di rastrellamento nelle regioni forestali adiacenti a una piantagione di tè nel distretto di Wayanad per cercare sui presunti membri del Partito comunista dell’India (maoista). Secondo la stampa, le autorità avrebbero affermato che venerdì 4 dicembre verso le 10:30 sei componenti di un gruppo armato, fra cui due donne, si sarebbero recati dai lavoratori della piantagione, proprietà della “Kerala Forest Development Corporation” (società per lo sviluppo forestale del Kerala) e avrebbero distribuito dei volantini. Erano vestiti stile militare e tutti erano armati. Due di loro hanno discusso con i lavoratori sul posto. Sono rimasti una trentina di minuti nella piantagione e hanno chiesto ai lavoratori di proseguire la loro lotta per ottenere aumenti salariali e miglioramento delle loro attrezzature. Hanno pure spiegato ai lavoratori come il governo li stiano sfruttando e hanno detto di volerli proteggere da ciò. Hanno poi tappezzato il muro di manifesti prima di andarsene. È ancora in corso l’operazione per ritrovare i sei e impedire questo tipo di missione di propaganda nei fondi governativi. Filippine 2 dicembre 2015 L’esercito governativo ha distribuito in totale 22,5 milioni di pesos agli informatori che hanno aiutato le forze di sicurezza. È stato il vice capo delle forze armate, generale Tanalgo, a consegnare il denaro alle spie nel corso di una cerimonia tenutasi a Camp Aguinaldo. La maggiore ricompensa (5,8 milioni di peso, 116.000 euro. Il salario medio mensile nelle Filippine è di 200 euro) è stata assegnata alla spia che ha permesso la cattura del comandante dell’NPA, Eduardo Esteban. Un’altra spia ha ricevuto 4,8 milioni per aver consentito l’arresto di un altro comandante dell’NPA, Dominiciano Muya. Perù 3 dicembre 2015 Uno dei dirigenti del gruppo PCP-SL, Florindo Eleuterio Flores Hala, più noto con il suo nome di battaglia “compagno Artemio” è in sciopero della fame da un mese e mezzo per denunciare il regime d’isolamento cui è sottoposto nella base navale di Callao. Il suo avvocato ha dichiarato che “Artemio è assoggettato a un trattamento crudele, degradante e umiliante” nel carcere dove, si è detto, è “in completo isolamento”. “Artemio” ha iniziato la protesta il 20 ottobre, perdendo 15 kg. di peso. Florindo Eleuterio Flores Hala è stato dirigente del Comitato regionale del PCP-SL per il Huallaga fino alla sua cattura nel 2012. È stato condannato all’ergastolo nel giugno 2013 da un tribunale peruviano per “terrorismo, traffico di droga e riciclaggio di denaro”. Lotte e repressione Francia 2 dicembre 2015 Organizzata in margine a COP21, la manifestazione era stata interdetta dalle autorità in relazione allo stato d’emergenza. Tuttavia si è tenuta e vi sono stati scontri. Domenica 29 oltre 300 persone sono state sottoposte a custodia cautelare, rilasciate poi lunedì. Nel primo caso, giudicato per direttissima, l’accusato 28enne è stato condannato a tre mesi di prigione per aver lanciato una bottiglia di vetro verso un poliziotto, ferendolo leggermente a un labbro, in place de la République. Ha confessato d’aver lanciato una lattina senza mirare a nessuno. In un altro caso una 25enne che il tribunale ha condannato a una multa di 1.000 euro per essersi rifiutata di farsi prendere le impronte digitali. Sia il giovane che la giovane sono stati riconosciuti pure colpevoli di non aver obbedito all’ordine di disperdersi dato dalla polizia, cosa che loro hanno detto di non aver sentito. 2 dicembre 2015 Da mercoledì sera, 2 dicembre, 46 operai il cui compito è caricare e scaricare i camion sonno in sciopero della fame davanti all’enorme deposito della multinazionale dei trasporti Geodis Calberson. Giorno e notte gli operai bloccano l’accesso al sito nel porto. Gli scioperanti chiedono un aumento di salario, migliori condizioni di lavoro e un premio straordinario di 600 euro. Il 100% degli attivi al molo di carico è in sciopero. Alcuni di loro lavorano da decine d’anni, pagati 30 euro, al di sopra dello Smic (salario minimo interprofessionale da corrispondere al lavoro dipendente in Francia, n.d.t.) e in condizioni deplorevoli. Gli scioperanti hanno appena ricevuto dall’ufficiale giudiziario una citazione davanti al tribunale di 1° grado di Nanterre giovedì 26 novembre. Nel suo ricorso con procedura d’urgenza, la direzione ha sottolineato che 15.000 colli sono bloccati nel deposito e che i subappaltatori sarebbero stati costretti a dormire sul camion. “Essendo completamente bloccato il sito, gli operai non in sciopero non possono lavorare dato che nessun collo può entrare né uscire. È un attentato alla libertà di lavorare”, sostiene l’avvocato parigino della società che chiede sia emesso un ordine “d’espulsione e se necessario l’intervento della forza pubblica”. 3 dicembre 2015 Il governo francese prepara una modifica della costituzione per permettere d’instaurare lo stato d’emergenza per una durata massima di 6 mesi. Un disegno di legge preliminare in tal senso è stato trasmesso questa settimana al Consiglio di Stato. Questa riforma costituzionale mira in particolare a istituire un “regime civile di crisi” per agire “contro il terrorismo di guerra”. Lo stato d’emergenza permette alle autorità di proibire la circolazione di persone o veicoli, d’istituire zone protette o di sicurezza oppure soggiorno di persone regolamentato e proibire la permanenza in una zona geografica “chiunque cerchi di ostacolare in qualunque maniera l’azione dei pubblici poteri”. Secondo tale regime sono state compiute oltre 2.000 perquisizioni dal 13 novembre senza l’autorizzazione di un giudice e a oltre 300 persone sono stati imposti gli obblighi domiciliari. L’esecutivo vuole pure inserire nella costituzione la possibilità di revocare la nazionalità francese agli aventi due cittadinanze condannati per atti di terrorismo. Una legge molto poco utilizzata già permette di far decadere dalla nazionalità francese un avente due cittadinanze, nato in Francia quando questi “si comporti in realtà da cittadino di un paese straniero”. 7 dicembre 21015 La sera del 6 dicembre Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe è stato condannato a Parigi all’ergastolo per la morte di un poliziotto francese nel marzo 2010 e per aver diretto un’organizzazione terroristica. Mikel era già stato condannato all’ergastolo nell’aprile 2013 a Parigi, con un periodo di sicurezza di 22 anni per la morte di due guardie civili spagnole nel 2007 a Capbreton (Landes). Il 16 marzo 2010, un commando armato di ETA si impadroniva di cinque veicoli in un deposito punto di vendita di Seine-et-Marne. Poco dopo, un controllo ordinario a membri del commando degenerava in due sparatorie successive fra forze dell’ordine e etarra. Il capo pattuglia venne ucciso, colpito da proiettili durante la seconda sparatoria a Dammarie-les-Lys (Seineet-Marne). Un mese più tardi, ETA confermava la propria partecipazione ai fatti in un comunicato, ma rifiutava la responsabilità rispetto ai poliziotti, accusandoli di essere stati i primi a sparare. Ai cinque altri membri presunti del commando ETA implicato nella sparatoria sono stati inflitte pene da 14 fino a 25 anni di prigione. Sono stati condannati per vari reati, fra cui tentato omicidio, sequestro e diverse infrazioni in relazione a un’impresa terroristica. 3 dicembre 2015 A fine 2014, qualche giorno dopo le feste di fine anno, lavoratori della fabbrica Solvay a La Rochelle si sono visti sospendere dalla direzione il proprio contratto di lavoro. Dopo una prima comparizione davanti al Tribunale del lavoro che ha dato loro ragione sulla forma, vale a dire che la serrata della fabbrica decisa dal padrone è stata irregolare, i 53 operai si sono dati nuovamente appuntamento dal giudice del lavoro mercoledì mattina, 2 dicembre. Questa volta hanno chiesto che il loro padrone sia giudicato per una violazione del diritto di sciopero. Il tribunale si pronuncerà il 10 febbraio 2016. Spagna 3 dicembre 2015 Oggi, i giudici spagnoli hanno avviato il grande processo più volte rinviato a 35 militanti della sinistra indipendentista basca, fra cui due sono di nazionalità francese, accusati d’aver continuato fra il 2005 e il 2008 l’attività di Batasuna (Unità, n.d.t.), partito vietato dai giudici spagnoli ma legale in Francia. I militanti baschi francesi, la 36enne Aurore Martin la 37enne Haizpea Abrisketa compaiono spontaneamente davanti alla Audiencia Nacional – giurisdizione specializzata in casi di terrorismo – accanto a dirigenti storici del movimento Batasuna e di due altri partiti indipendenti. Prima dell’udienza i 35 militanti si sono presentati ai giornalisti a ranghi compatti dietro uno striscione con scritto: “Basta con i processi politici”. Questo processo è in corso di preparazione da 8 anni e deve concludersi nel marzo 2016. Giudicati per “partecipazione a un’organizzazione terrorista”, i 35 militanti devono rispondere di attività politiche (firma di articoli, conferenze stampa, incontri…) svolte dopo il divieto all’organizzazione. Rischiano fino a 10 anni di prigione. A gennaio le udienze erano state rimandate dopo il fermo di avvocati difensori, anche loro accusati di complicità con ETA. 4 dicembre 2014 Il 28 ottobre i giudici spagnoli hanno prolungato di due anni la detenzione dei compagni anarchici Monica Caballero e Francisco Solar. Arrestati il 13 novembre 2013, non sono stati ancora giudicati. Se la carcerazione preventiva è normalmente limitata a 2 anni, il codice penale spagnolo permette allo Stato di estendere questo termine per “motivi speciali”. Monica e Francisco sono accusati di partecipazione a un’organizzazione terrorista, distruzione e cospirazione. Recentemente sono stati trasferiti in un carcere nelle Asturie: Mónica Caballero Sepúlveda Francisco Solar Dominguez C.P Villabona-Asturias Finca Tabladiello s/n 33422Villabona-Llanera (Asturias)Espana/Spain Turchia 4 dicembre 2015 Almeno 18 persone sono state arrestate nel corso di un’operazione poliziesca in 5 città turche: Istanbul, Ankara, Amed (Diyarbakir), Hatay e Eskisehir. Operazioni che hanno mirato a ESP (Partito Socialista degli Oppressi) e SGDF (Federazione delle Associazioni della Gioventù Socialista). Fra l’altro, sono stati arrestati il vice-presidente generale di ESP, Fethiye Ok, il presidente provinciale di ESP a Amed, Soner Ciçek, il copresidente della SGDF, Oguz Yuzgec, il sopravvissuto nel massacro di Suruç, Cagdas Kuçukbattal e i candidati a deputato di HDP, Burcu Demirbas e Serife Erbay. Pure la consigliera stampa del co-presidente di HDP, Ece Simsek è stata arrestata durante una perquisizione a casa sua. In un comunicato, HDP denuncia il fatto che AKP arresta chi non ha potuto massacrare nell’attentato di Suruç. 6 dicembre 2015 A Istanbul non è più tollerata alcuna manifestazione kurda dopo che nel luglio 2015 è fallito il cessate il fuoco fra Stato turco e PKK. Svizzera 4 dicembre 2015 Aggiornamento: Marco Camenisch detenuto in Italia e Svizzera dal 1991, la cui pena dovrebbe aver termine entro il 2018 è stato trasferito in una “prigione aperta” (dove possono essere concessi permessi penitenziari). Marco Camenisch PF1 CH – 9465 Salez (Switzerland) Per conoscere la storia di Marco è disponibile un piccolo video realizzato dal SR-Belgio Palestina 5 dicembre 2015 Lanci di pietre contro candelotti lacrimogeni. Venerdì 4 dicembre, per le strade di Betlemme sono scoppiati violenti scontri fra decine di giovani palestinesi e i poliziotti e soldati israeliani. Vicino alla colonia di Ofra, fra Ramallah e Nablus, un palestinese ha ferito due soldati israeliani in un attentato suicida con la macchina. È stato ucciso dalle forze israeliane. 7 dicembre 2015 Detenuta dal 2 aprile 2015, la parlamentare del FPLP, Khalida Jarrar, molto attiva per la causa delle donne e dei prigionieri politici è stata da poco condannata a 15 mesi di prigione, 12 mesi con libertà vigilata e 10.000 shekel di multa (2.400 euro). Delle 12 imputazioni chieste originariamente, solo due sono state riconosciute, cioè appartenenza a un’organizzazione terrorista e provocazione. I “fatti” rimproverati risalgono al 2009, il che la dice lunga sulla motivazione addotta dal tribunale. Grecia 6 dicembre 2015 Migliaia di persone hanno manifestato nel centro di Atene in occasione del 7° anniversario della morte del 15enne Alexis Grigoropoulos ucciso da un poliziotto nel 2008. Circa 5.000 poliziotti erano mobilitati nella capitale per evitare al massimo gli scontri e le stazioni della metropolitana in centro sono rimaste chiuse. In serata sono scoppiati violenti scontri. Manifestati hanno lanciato bombe incendiarie contro i poliziotti e dato fuoco a cassonetti e veicoli. Le forze dell’ordine hanno risposto sparando gas lacrimogeni. Sono stati eseguiti 10 arresti.