Scheda agricoltura biologica e ambiente - Delizie

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Scheda agricoltura biologica e ambiente - Delizie
Agricoltura biologica
e ambiente
Breve vademecum
Premessa
Sappiamo quanto sia dibattuto oggi il tema dell'ambiente e della sua tutela. Questo in quanto, ci si
è finalmente resi conto che il nostro stile di vita, i nostri comportamenti, non sono stati e non sono
consoni e rispettosi della natura che ci circonda. Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti dei
progressi, ora innanzi risulterà estremamente necessario mettere tutto il nostro impegno a
servizio della salvaguardia ambientale, anche perché, se così non faremo, andremo
inesorabilmente incontro alla nostra distruzione.
Da dove iniziare? Certamente sarà importante promuovere un grande sforzo su tutti i livelli e in
tutti i settori, ma in particolar modo l'agricoltura, che determina un forte impatto sull’ambiente,
dovrà essere rivista e collocata su binari eco sostenibili.
L'impatto ambientale
Le intense trasformazioni che l’agricoltura ha subito negli ultimi decenni, con l'avvento della
rivoluzione verde, hanno portato non pochi problemi ed enormi conseguenze negative, che alla
fine si sono tramutate in un forte impatto ambientale. Nello specifico si è constatato quanto
segue:
• riduzione dell'attività biologica del suolo, la perdita della struttura, della sostanza organica
e quindi della fertilità del terreno agrario;
• fenomeni di erosione;
• perdita della biodiversità, di molte varietà locali a scapito della variabilità genetica;
• presenza di nuove malattie e fenomeni di resistenza;
• inquinamento ambientale ed impoverimento del paesaggio agrario.
L'importanza della biodiversità
L'agricoltura biologica, quella naturale, biodinamica, sono metodi di coltivazione che
contribuiscono decisamente a creare e a mantenere la biodiversità.
Quando si parla di biodiversità non si parla di un concetto astratto, bensì di una misura effettiva
delle varietà di specie animali e vegetali presenti in tutta la biosfera.
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La biosfera nell'azienda agricola è rappresentata dall'ecosistema agrario o agro ecosistema, che
può essere definito come un vero e proprio “organismo vivente”. Ora, un sistema vivente si
sostiene e funziona attraverso vari meccanismi che lo regolano.
Il più importante tra questi è il meccanismo di equilibrio che nel linguaggio scientifico viene
definito “omeostasi”. Attraverso l'omeostasi un ecosistema si autoregola mantenendo viva la sua
funzionalità.
La cosa interessante che si è notata, è che il potere di equilibrio di un ecosistema aumenta
all'aumentare della biodiversità, di conseguenza, maggiore è la biodiversità di un ecosistema,
maggiore è la sua stabilità.
In relazione a ciò, si è visto che nelle aziende agricole che si convertono a metodi di produzione
biologici, in breve tempo tende ad aumentare la biodiversità, e lo si può constatare attraverso la
misura dell'incremento del numero di specie presenti di batteri, di piante, di uccelli, di mammiferi.
I metodi di coltivazione naturali quindi, influiscono in maniera importante sulla creazione e sul
mantenimento della biodiversità nell'intera catena alimentare.
Questo soprattutto grazie all'impiego di tecniche colturali rispettose dell'ambiente e al non uso di
pesticidi e concimi di sintesi chimica.
Un apporto importante alla biodiversità viene fornito dalla presenza all'interno delle aziende
agricole di fossati, siepi, alberature, laghetti, che ospitano varie specie animali e vegetali e
contribuiscono a creare una sorta di complessità ambientale.
Il terreno agrario
Molto importante è l'aspetto legato alla fertilità del terreno agrario. Un'agricoltura naturale,
biologica, porta in tempi brevi, grazie all'apporto di letame e all'adozione di rotazioni colturali e
sovesci, ad un notevole miglioramento della struttura del terreno.
La salvaguardia del terreno agrario, dei primi 40 cm di suolo, sta alla base di tutto. Un terreno
fertile, che presenta al suo interno insetti, lombrichi e altri organismi permette di ottenere ottimi
risultati produttivi e prodotti sani e genuini.
La fertilità del suolo è l'insieme delle
caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche che
rendono un terreno adatto alla coltivazione.
Importante è quindi il mantenimento di una
elevata fertilità. In agricoltura biologica questo
viene fatto ad esempio attraverso la rotazione
delle colture, i sovesci, l'attuazione di
lavorazioni rispettose dello stato del suolo e
poco profonde (lavorazioni leggere). Inoltre per
limitare gli effetti erosivi e di dilavamento, è
bene mantenere per quanto possibile il terreno
coperto da vegetazione.
Ecco perché non dobbiamo continuare ad adottare, come è stato fatto con l'avvento della
rivoluzione verde, pratiche agricole di tipo intensivo, che oltre a causare la distruzione della
struttura del terreno, portano ad un forte impoverimento in termini di varietà e di quantità di
specie presenti nell'agro ambiente.
Molti studi effettuati anche in Paesi diversi, hanno effettivamente dimostrato che il contenuto di
sostanza organica dei terreni presenti nelle aziende biologiche, grazie all'apporto di letame e
all'adozione di tecniche colturali appropriate, risulta nettamente più elevato rispetto a quello dei
terreni di aziende convenzionali.
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Agricoltura biologica e ambiente
Abbiamo visto che un metodo di coltivazione come quello dell'agricoltura biologica, che non fa
utilizzo di sostanze chimiche di sintesi e adotta pratiche colturali sostenibili (es. rotazioni colturali,
lavorazioni poco profonde, bassa densità di animali per ettaro, ecc.) ha decisamente un minor
impatto sul suolo, sulle acque superficiali e di falda, sulla qualità dell’aria e sulla stessa
biodiversità.
La cura che gli agricoltori biologici pongono nel modo di condurre la loro azienda si riflette
decisamente a livello ambientale anche attraverso il recupero, la conservazione e la
piantumazione di siepi ed alberature e nella corretta gestione delle componenti naturali del
paesaggio agrario.
Molte ricerche effettuate in questi anni dimostrano chiaramente che le aziende biologiche
presentano un maggior tasso di biodiversità e risultano possedere una ripartizione più uniforme e
più vicina a quella di un ambiente naturale ed equilibrato.
Per portare un esempio, dal rapporto di una ricerca finanziata dal Ministero britannico effettuata
qualche anno fa, emerge quanto segue: “abbiamo rilevato che i campi condotti con metodi
biologici contengono dal 68 al 105 per cento in più di specie vegetali e dal 74 al 153 per cento in
più di piante spontanee rispetto alle aziende non biologiche. Le aziende biologiche contengono dal
5 al 48 per cento in più di ragni, dal 16 al 62 per cento in più di uccelli nel primo inverno e dal 6 al
75 per cento in più di pipistrelli. Le indicazioni sono che l’agricoltura biologica è associata con livelli
elevati di biodiversità. Aumentare la superficie coltivata con metodo biologico può contribuire a
ristabilire la biodiversità nei paesaggi agricoli”.
OGM e inquinamento ambientale
Un altro tema oggi particolarmente discusso è quello relativo agli organismi geneticamente
modificati (OGM). Ultimamente, come apparso nei giornali, un agricoltore friulano ha seminato
nei suoi campi del mais transgenico. A seguito di quanto accaduto la guardia forestale ha eseguito
alcuni campionamenti nei campi limitrofi, constatando un tasso di inquinamento del 10%.
Gli OGM e i prodotti da essi derivati sono in
netto contrasto con i concetti di produzione
biologica, naturale e biodinamica. Tanto più,
non sapendo ancora quali siano i reali effetti
degli OGM sul sistema natura e sull'uomo,
per il principio di precauzione non possiamo
permetterci di rischiare a tal punto da rendere
libero il loro utilizzo. Il regolamento CE
834/2007, che disciplina l'agricoltura biologica
ha deciso di non puntare su questa tecnologia
non ancora ben testata e quindi potenzialmente
pericolosa, soprattutto per il fatto che la
biodiversità riveste un ruolo troppo importante
sotto il profilo ecologico, garantendo, come
abbiamo più volte affermato, la conservazione
della capacita di autoregolazione dell'agro
ecosistema.
L'impiego di semente OGM porta ad un inevitabile inquinamento ambientale ed è difficile credere,
come sostengono alcune ditte produttrici, che il polline rimanga a stazionare solo nei campi OGM,
quando vento ed insetti sono incontrollabili. Inoltre, oltre all'inquinamento degli appezzamenti
vicini, vi è il fenomeno di ibridazione con le piante spontanee presenti in natura.
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Fatto sta, che per il già citato “principio di precauzione”, non sapendo quali reali conseguenze
possa portare l'inserimento degli OGM nei nostri campi, risulta necessario, per il bene del
comparto agroalimentare italiano e dell'ambiente, impegnarsi affinché venga mantenuto fede a
quanto citato dal decreto interministeriale che ne vieta il loro utilizzo.
Riassumiamo i vantaggi di un'agricoltura sostenibile
1. Salvaguardia della biodiversità e delle varietà locali
L’agricoltura biologica preserva la biodiversità, è attenta alla salvaguardia delle varietà e
delle razze autoctone e locali, promuove e conserva la diversità genetica di piante e
animali.
2. Nessun uso di sostanze di sintesi chimica
L’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi e fertilizzanti di sintesi chimica. Adotta
tecniche colturali come le rotazioni, i sovesci, per il mantenimento della fertilità del suolo.
Eventualmente fa uso di letame per aumentare la fertilità del suolo ed impiega sostanze
ammesse e metodi naturali (es. lotta biologica) per difendere le piante dai parassiti.
3. Riduzione del consumo di acqua
Migliorando la struttura del terreno, attraverso l'adozione di tecniche colturali meno
intensive (es. utilizzo di concimi organici, pratica dei sovesci, ecc.) si arriva ad avere una
maggiore fertilità. Un suolo fertile, ricco di sostanza organica, riesce a trattenere
maggiormente l’acqua.
4. Protezione delle acque
L’agricoltura biologica pone particolare cura nella gestione dei suoli ed effettua le
concimazioni solamente con sostanze di origine naturale: questo comporta che la qualità
delle acque sotterranee e superficiali resti elevata. Diversi studi hanno dimostrato che le
acque di falda in prossimità delle aziende biologiche presentano un tasso di nitrati molto
inferiore rispetto a quello misurato a ridosso delle aziende convenzionali.
5. Minor spreco di combustibile
L’agricoltura biologica consuma tra un terzo e la metà in meno di quella convenzionale.
Il ricorso alle citate tecniche di coltivazione permette la riduzione delle perdite di carbonio
con conseguente abbassamento delle quantità di gas che provocano l'effetto serra.
6. Meno CO2 nell'aria
Oltre al minor consumo di combustibile fossile, alcuni studi dimostrano che un terreno
coltivato con metodo biologico assorbe una maggiore quantità di CO2 ( un ettaro di
terreno biologico assorbe circa 1.200 kg di carbonio all’anno, contro i circa 200 kg di un
terreno convenzionale).
7. No all'uso di OGM
L'agricoltura biologica, vietando l'impiego di organismi geneticamente modificati e i
prodotti derivati od ottenuti da essi pone a salvaguardia il sistema agricolo e alimentare.
Alimentazione biologica e ambiente
Alimentandosi con alimenti biologici il consumatore si fa portavoce della tutela ambientale, per
tutti i motivi che sono stati riportati in precedenza. Ma un ulteriore passo in avanti può essere
fatto a favore dell'agricoltura e dell'ambiente attraverso la scelta dei prodotti che consumiamo:
• acquistando prodotti stagionali;
• acquistando prodotti locali;
• promuovendo la filiera corta.
Questo è molto importante oltre che enormemente vantaggioso. I vantaggi infatti si riflettono
sull'economia locale, sulla salubrità e freschezza dei prodotti che andremo a consumare e
soprattutto su un minor impatto ambientale.
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