Scuola, più bambini stranieri «Piano contro le classi ghetto»

Cronaca di Milano
Corriere della Sera Giovedì 29 Gennaio 2009
Il progetto L’iniziativa di Comune, Provveditorato e Ismu. Boom di alunni cinesi
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MI
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Scuola, più bambini stranieri
«Piano contro le classi ghetto»
Gli studenti stranieri iscritti
nelle elementari e medie
di Milano. La maggior parte
è di nazionalità filippina
Fondi per l’accoglienza. «Docenti di sostegno per favorire l’integrazione»
L’obiettivo è quello di
migliorare l’inserimento
dei bambini stranieri in
tutte le scuole milanesi.
Ed equilibrare le classi
il 60 per cento di immigrati e
altre con il 5». Il direttore scolastico regionale, Annamaria
Dominici, aggiunge: «In alcune zone della città la percentuali di alunni stranieri rispetto agli italiani assume caratteristiche di emergenza».
Dunque i numeri: gli studenti non italiani tra i 6 e i 14
anni sono 15.327. Sono aumentati dello 0,5 rispetto al-
Le scuole polo
Quattro istituti saranno
un punto di riferimento
per tutte le famiglie
immigrate con bimbi
Quote e classi ponte
«Serve una migliore
distribuzione degli
stranieri, ma senza quote.
E senza classi ponte»
l’anno scorso e rappresentano quasi il 20 per cento della
popolazione scolastica milanese. Dei 9.832 bambini che
frequentano le primarie, il
59,72 per cento è nato a Milano. I più numerosi sono i filippini, ma nell’ultimo anno i cinesi (alle primarie) sono cresciuti del 12,8 per cento. Dettaglio non da poco: a Milano
venti elementari (su 142) e
14 medie (su 90) contano oltre il 40 per cento di iscritti
stranieri. Una (via Paravia) supera perfino l’80.
Troppi squilibri, troppe
sproporzioni che ostacolano
il cammino dell’integrazione.
Giovanna Foglia, a capo dell’istituto Riccardo Massa (do-
Circolare «bilingue» al Parini
Rifiuti a scuola, il decalogo anche in latino
Un richiamo ai ragazzi: «Dovete svuotare i
cestini della carta». E non solo: «È necessario
mettere a posto il cortile per agevolare la
raccolta differenziata». Fin qui niente di
strano. Se non che la circolare, letta in classe
dai docenti, è scritta in italiano, ma con frasi
anche in latino. Al liceo classico Parini succede
spesso. Il preside Carlo Pedretti «non è nuovo
la formula bilingue», dicono gli studenti. Idea
che piace però poco ai professori che «quasi
mai leggono l’intero documento». Per loro le
circolari, «sono lunghe e difficili. E così la
classe non presta attenzione». L’ultima
direttiva riguarda la raccolta differenziata. Gli
studenti «devono provvedere a portare la
pattumiera dalla classe in cortile». E lì
«smistare i rifiuti negli apposti contenitori». In
questo mundus sordidus, indica il documento,
i ragazzi dovrebbero essere più attenti. L’invito
è «ripulire il cortile perché non si può lasciare
in quelle condizioni». E i ragazzi sono
d’accordo a riciclare carta, vetro, plastica: anzi
hanno insistito «perché si facesse qualcosa».
Latino o non latino.
(B.Arg.)
❜❜
Mariolina Moioli
«Non è possibile che ci
siano classi con oltre
il 60% di immigrati
e altre senza»
ve per tradizione non si accettano più di tre neoarrivati per
classe), lo sa bene. «Ma se si
fa vero orientamento, se si accompagnano le famiglie in
questo percorso, allora i risultati ci sono».
Integrazione: progetto pilota e modello ambrosiano. Senza quote — «noi non costringiamo nessuno a iscriversi in
una determinata scuola, diamo solo indicazioni per il bene di tutti» — e senza classi
ponte: «È una cosa diversa».
Per quest’anno il Comune
ha messo a disposizione 1,4
milioni di euro (oltre agli educatori) che serviranno a finanziare corsi di alfabetizzazione, lezioni per superare l'esame di terza media, ore aggiuntive di italiano. Benefici di internet: la rete tra gli istituti
permetterà ai quattro dirigenti responsabili dei poli di conoscere la capienza di ogni
plesso, il suo bacino di utenza, i progetti in corso.
Avviso ai presidi che dimostrano una «certa diffidenza»
nei confronti dei bimbi extracomunitari e che scartano le
loro richieste di iscrizione: «I
fondi — fanno sapere i responsabili di Start — saranno
distribuiti in base alle iniziative di integrazione che ogni
scuola sarà in grado di progettare».
Annachiara Sacchi
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Situazione scolastica milanese: oltre 15 mila studenti
stranieri, classi «ghetto» e altre «bianche», pochi facilitatori linguistici (sono 98), presidi coraggiosi che lottano
contro la diffidenza e la mancanza di fondi, storie di solidarietà e altre di pregiudizio.
Difficile integrare con poche
risorse. Ora ci provano Comune, direzione didattica regionale, provveditorato e fondazione Ismu. Con un nuovo
progetto, unico in Italia.
Obiettivo: migliorare l’inserimento dei bambini extracomunitari a scuola. In tutte le
scuole.
Insegnanti di sostegno, attività di accoglienza, orientamento, contatto diretto con
la prefettura e l’ufficio ricongiungimento del Comune,
255 corsi di alfabetizzazione,
quattro scuole polo (una in
ogni lato della città), sportelli
di aiuto e consulenza. Ecco i
punti salienti di Start, il progetto di Comune, Ismu e provveditorato. Nel dettaglio: i
quattro centri (gli istituti Casa del Sole, Lorenzini Feltre,
Tolstoj, Massa) terranno i rap-
porti con le famiglie straniere, faranno loro da supporto,
promuoveranno corsi intensivi di italiano, daranno indicazioni sulle iscrizioni. «È uno
sforzo notevole — commenta l’assessore all’Educazione
Mariolina Moioli — che punta anche a una più equilibrata
distribuzione dei bambini nelle classi: non è accettabile
che ci siano scuole con oltre
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