“Case a 1 euro” Il rilievo svolto dai Geometri
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“Case a 1 euro” Il rilievo svolto dai Geometri
AMBIENTE E TERRITORIO Salemi Progetto Sgarbi “Case a 1 euro” Il rilievo svolto dai Geometri L’idea del recupero dell’antica “Alicia” Dall’idea del sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e dell’assessore alla creatività Oliviero Toscani che ha portato al progetto “Case a 1 euro”, ritenuto interessante dalla Fondazione Geometri Italiani per la peculiarità e per la rilevanza tecnica, in occasione di una riunione nella città di Salemi, alla presenza del Sindaco Sgarbi e dell’Amministrazione di Salemi, del presidente del CNG/GL Geom. Fausto Savoldi e del direttivo del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Trapani, fu preannunciata la possibilità di offrire una collaborazione tecnica di un gruppo di geometri, supportati da strumentazioni adeguate messe a disposizione da Leica Geosystem e Miduel Informatica S.r.l., al fine di procedere al rilevamento e la preparazione degli elaborati grafici necessari per il recupero del centro storico dell’antica “Alicia”. Il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Trapani, forte del supporto tecnico operativo dei propri geometri sparsi sul territorio e principalmente di quelli operanti nel territorio di Salemi, nella consapevolezza di saper offrire un bagaglio di esperienza amministrativo–catastale– urbanistico, ha aderito a tale iniziativa della Fondazione Geometri, con l’intento di collaborare con l’ufficio tecnico e l’Amministrazione comunale di Salemi e anche nell’idea di una migliore promozione della figura del geometra, vista in un contesto anche di tipo urbanistico e nella fattispecie in un piano di recupero. 22 Obiettivi ed interventi Obiettivo dell’Amministrazione è quello di recuperare gli immobili del centro storico trasferendoli ad un prezzo politico di 1 euro a soggetti privati con capitali, rispettando quella che è l’architettura dell’immobile oltre a migliorare i servizi presenti, consentendo la vivibilità di detti spazi, pur considerando che la città rappresenta un borgo storico con viabilità ridotta e molto spesso non è consentito il transito delle autovetture. La Fondazione Geometri Italiani e il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Trapani sono gli attori protagonisti del progetto d’intervento su una parte dei fabbricati esistenti, circa 100, offrendo una progettualità all’Amministrazione di Salemi per recuperare questo patrimonio edilizio e renderlo fruibile alla cittadinanza e alla collettività, beneficiando quei soggetti interessati all’acquisto degli immobili. Obiettivo comune del progetto è quello di far rivivere il centro storico di Salemi e dare una spinta all’economia della città, per dare corso a processi di sviluppo locale attraverso idee-progetto tradizionali, caratterizzate da soluzioni che prevedono l’utilizzo di strumenti consolidati nell’ambito della pianificazione urbanistica, attraverso la nascita di case-vacanze a gestione immobiliare o singola, di attività commerciali di nicchia, di attività artigianali di prodotti tipici, di servizi in genere e servizi per i giovani; oppure, attraverso idee-progetto innovative che coniugano la pianificazione con la programmazione economica e il marketing del territorio. Tutto questo per valorizzare la piccola realtà culturale di Salemi, facendone emergere tutte le componenti sopite e dimenticate, capaci di innescare un processo di vitalizzazione. Il lavoro svolto dai geometri sarà utile all’Amministrazione, sia nella fase preliminare ove è necessario individuare e descrivere in modo particolareggiato l’immobile oggetto di trasferimento, sia nelle fase successiva di esecuzione degli interventi edili, seguendo uno studio progettuale, risparmiando risorse temporali ed economiche da parte del nuovo acquirente e della stessa Amministrazione e all’impresa che opererà nel recupero e nella ristrutturazione dell’edificio. Oggi alcuni di questi immobili li troviamo solo come ruderi, in quanto il tempo e le avversità dei luoghi hanno portato alla completa demolizione delle strutture portanti e in questi si ravvisa la necessità di recuperali integralmente nel loro stato originario, riferendosi agli archivi storici che possono dimostrarne la conformazione, la testimonianza costruttiva e architettonica. Al fine di rispondere a quella che è l’idea proposta e rendere il tutto eseguibile e progettualmente fattibile è stato necessario eseguire uno studio del territorio ove gli immobili sono ubicati che ha visto svolgere: • una ricerca storica catastale delle singole unità immobiliari, intesa come individuazione di particelle, ditte intestatarie, planimetrie, eseguendo eventuali rettifiche o passaggi mancanti, anche al fine di ricostruire la storia della titolarità degli edifici interessati; • l’acquisizione di visure catastali, carte tematiche e stralci catastali della zona d’intervento e di recupero progettuale, ciò al fine di avere una chiara identificazione della zona e dell’immobile, confrontando lo stato dei luoghi con la cartografia catastale d’impianto, e ove necessario eseguire le dovute correzioni e/o allineamenti; • la compilazione di un’apposita scheda tecnica dell’immobile oggetto di rilievo, ove all’interno sono riportati i dati dell’immobile intesi come catastali, titolarità attuale e cronistoria dei passaggi di proprietà, tipologia strutturale, descrizione delle rifiniture, descrizione di tutti gli impianti, consistenza di vani e servizi con relativo calcolo di superfici e volumi, descrizioni di particolari pregi storico-achitettonici, descrizione dei materiali costruttivi e relativa tipologia; • corredo fotografico dell’immobile sia interno che esterno con particolare attenzione ai pregi architettonici presenti; • redazione di elaborati grafici quali piante, sezioni, prospetti dell’immobile interessato; • valutazione sommaria dei costi d’intervento per il recupero e la ristrutturazione dell’edificio rapportato al metro quadrato e/o metro cubo; • redazione di profilo prospettico delle facciate degli immobili oggetto di rilievo nello stato attuale e post intervento; • elaborato progettuale specifico per gli immobili già diruti o • • semi-diruti, per i quali è necessario determinare la sagoma, la consistenza dei vani e degli accessori, il volume di origine, il tutto con il supporto delle schede planimetriche catastali presenti negli archivi dell’Agenzia del Territorio di Trapani; planimetria generale di tutti i servizi presenti nell’area ove sono ubicati gli immobili (impianto fognario, condotta idrica comunale, condotta di gas, illuminazione pubblica, rete elettrica e telefonica) tutti dettagliatamente rappresentati con grafica e simbologia, individuando i punti di adduzione e derivazione; elaborato plano-altimetrico dell’area d’intervento. Rilevamento ed operatività Le operazioni di censimento e rilevamento attuate in questa fase sono state funzionali al raggiungimento degli obiettivi fissati nel progetto. Poiché lo stato dei luoghi è tale da non permettere una normale attività di rilevamento casa per casa, in quanto si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili completamente distrutti e lasciati all’incuria del tempo, è stato necessario programmare una serie di interventi tendenti a raccogliere dati, metrici, qualitativi, censuari, organizzati in una banca dati geografica ossia in un Sistema Informativo Geografico, facilmente consultabile e un valido strumento d’analisi per chiunque avesse necessità di intervenire su questi immobili: dall’Ufficio Tecnico 23 ANNO II | n. 11 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 Comunale al possibile acquirente dell’immobile, dal tecnico progettista incaricato del progetto di recupero all’impresa che deve eseguire i lavori di restauro. Le fasi programmate hanno riguardato nell’ordine: 1. una ricerca statica documentale delle singole unità immobiliari individuando, quindi, le particelle, le ditte, le eventuali planimetrie presenti presso la banca dati dell’Agenzia del Territorio (AT) di Trapani; 2. una ricerca storico-documentale presso gli archivi dell’Ufficio Tecnico Comunale (UTC) per acquisire eventuali elaborati progettuali, relazioni tecniche, atti di acquisizione delle unità immobiliari al patrimonio del Comune; 3. rilievi topografici, sia con metodologie tradizionali che con tecniche innovative, per la raccolta di tutti i possibili dati metrici che il contesto ambientale permetteva; 4. una raccolta di dati metrici e qualitativi dell’unità immobiliare direttamente in situ con la compilazione di un’apposita scheda tecnica; 5. operazioni di laboratorio finalizzate alla conversione di dati analogici (documenti cartacei) in digitali (file di disegno, dati numerici e alfanumerici); 6. realizzazione di un Sistema Informativo Geografico (GIS) sia in locale che sul Web per la raccolta ordinata di tutti i dati e la successiva consultazione; Tutto ciò ha permesso di ottenere un patrimonio di conoscenza, che sicuramente non è esaustivo, anche per la portata del progetto che era limitata soltanto a un centinaio di unità immobiliari, ma che indubbiamente costituisce un elemento essenziale e un presupposto importante per un progetto di recupero del centro storico di Salemi. L’area d’intervento Concordata assieme all’Ufficio Tecnico Comunale l’area d’intervento si estende su una superficie di 5.000 mq circa e interessa la zona compresa tra la via San Biagio e la via Giuliano Passalacqua a monte e la via Catusano e la Via Ferro a valle. La perimetrazione dell’area d’intervento è stata inserita nel Sistema Informativo Geografico messo a punto nei locali che il Comune ha reso disponibili alle squadre del Collegio dei Geometri. La possibilità di poter operare con un GIS consente di mettere a confronto, in un unico sistema di riferimento georeferenziato, dati cartografici di provenienza diversa e inquadrati in diversi sistemi di riferimento cartografici. Infatti, in questo modo, acquisendo presso l’AT di Trapani il file numerico del foglio di mappa catastale della zona, sebbene fosse inquadrato nel sistema cartografico Cassini Soldner, è stato possibile sovrapporlo alla cartografia aerofotogrammetrica, inquadrata nel sistema cartografico Gauss-Boaga, e quindi alla perimetrazione dell’area d’intervento. Ciò ha permesso di avere in tempo reale un quadro chiaro delle particelle catastali interessate nel progetto. 24 I fabbricati rientranti nella perimetrazione concordata sono 46 e sono tutti in condizioni di assoluto abbandono e degrado. Individuata l’area di intervento, e soprattutto i fabbricati sui quali operare, si è subito iniziato un lavoro di rilevazione di dati sia presso l’Agenzia del Territorio di Trapani che presso lo stesso Ufficio Tecnico Comunale. La ricerca storico catastale delle singole unità immobiliari ha comportato l’individuazione delle particelle e dei subalterni, delle ditte intestatarie e delle planimetrie catastali, acquisendo visure dalla banca dati censuaria e cartografica del catasto, ciò al fine di avere una chiara identificazione della zona e dell’immobile. Questo lavoro ha permesso di quantificare 104 unità immobiliari che sarebbero stati oggetto di acquisizione di informazioni e rilievi diretti. La ricerca storico-documentale presso gli archivi dell’Ufficio Tecnico Comunale ha permesso, invece, di acquisire, ove possibile, eventuali elaborati progettuali, relazioni tecniche, atti di acquisizione delle unità immobiliari al patrimonio del Comune. Ogni fabbricato è stato codificato all’interno del database del GIS affinché si potessero costruire delle tabelle di dati relative a tutte le informazioni che da questo momento in poi sarebbero state raccolte per ogni singolo fabbricato (dati metrici, qualitativi, catastali, foto, planimetrie, etc.). Creato l’elenco dei fabbricati che dovevano essere sottoposti ad operazioni di rilievo si è proceduto a sopralluoghi per potere programmare e progettare tutte le successive fasi di rilevamento: dall’inquadramento al rilievo celerimetrico, dal rilievo laser scanner 3D al rilievo di dettaglio. L’area d’intervento è situata nella zona sud del centro storico di Salemi ad una quota di circa 400 m s.l.m., ed è costituita da un gruppo di abitazioni arroccate su un costone che degrada verso valle e che gode di una posizione invidiabile per gli ampi panorami sulla vallata e sulla pianura verso l’autostrada Mazara - Palermo. Nella zona si trovano una serie di case strette le une alle altre che si affacciano sulle vie principali poste a contornare il costone alle varie quote che vanno da 410 m a 380 m s.l.m. e sono collegate fra loro da un sali e scendi di stradine e scalinate che delimitano i vari isolati. Le case sono oggi in condizioni alquanto precarie e si alternano qua e là a fabbricati che sono già stati oggetto di restauro e sono attualmente abitati. I fabbricati vanno da un minimo di un piano fuori terra fino a due, tre, quattro o cinque piani fuori terra in relazione al dislivello presente fra due strade e quindi spesso sono prospicienti due strade poste a quota diversa. Le case sono in pietra, i tetti in coppi, le scale interne per salire ai piani superiori in pietra o legno. L’accesso alle abitazioni non sempre è possibile, infatti molte unità immobiliari, in condizioni di crollo imminente, presentano gli ingressi murati per ragioni di sicurezza. La maggior parte dei fabbricati presentano i prospetti in buone condizioni ma gli interni danneggiati. Alcuni fabbricati presentano le coperture completamente demolite e rimangono solo le mura perimetrali. Altri fabbricati presentano demolizioni parziali delle unità immobiliari presenti nei piani più alti; altri, infine, sono completamente demoliti ed è presente solamente l’area di sedime dove insisteva il vecchio fabbricato. La situazione generale dell’area oggetto d’intervento ha determinato un modo di operare che mettesse in sicurezza i colleghi durante i rilievi di dettaglio e i rilievi con i laser a scansione 3D, necessari quest’ultimi nella misura in cui non era possibile avvicinarsi a un fabbricato per pericoli di crolli. Le operazioni di rilievo Prima di effettuare il rilievo del dettaglio, si è proceduto a materializzare una rete di punti stabili di riferimento (PSR) di coordinate note, a cui appoggiare appunto il successivo rilievo di dettaglio. La rete composta da 13 punti, materializzati da chiodi di acciaio piantati nella pavimentazione stradale, è stata misurata con metodologia GPS in modalità Fast Static (statico veloce) che permette, rispetto alla modalità Statica dove bisogna stazionare sul punto da 1 a 4 ore, di ridurre i tempi di occupazione a 8 - 20 minuti per punto. La precisione ottenibile (centimetrica), è sicuramente inferiore a quella del rilievo statico (sub-centimetrica) e la lunghezza delle basi deve essere inferiore a 15/20 chilometri. 25 ANNO II | n. 11 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 I dati acquisiti con i ricevitori GPS in modalità statica veloce sono stati elaborati mediante un idoneo software di postelaborazione per ottenere le coordinate dei punti rilevati. Il software elabora i dati registrati dai vari ricevitori ed ottiene le coordinate dei punti rilevati riferite al sistema WGS84. È stato quindi necessario convertire le coordinate ottenute nel sistema Gauss-Boaga che è il sistema cartografico prescelto utilizzato nel GIS. Per ogni punto misurato è stata realizzata un’accurata monografia all’interno del GIS, indicante le coordinate WGS84 e Gauss-Boaga del punto, nonché la quota ortometrica ed ellissoidica, una descrizione riguardo alla materializzazione del punto, una foto e uno stralcio cartografico rappresentante l’ubicazione del punto. I punti materializzati, le cui monografie sono consultabili in qualsiasi momento all’interno del GIS, costituiscono una rete utile per chiunque voglia, in futuro, effettuare ulteriori rilievi di dettaglio. La fase successiva alla creazione della rete di inquadramento è stata la realizzazione del “rilievo celerimetrico” per poter determinare le coordinate di tutti i punti che costituiscono i vertici dei fabbricati ricadenti all’interno dell’area di intervento. La Stazione Totale utilizzata, Leica FlexLine TS02 è uno strumento dotato di un distanziamento che permette di misurare: • con prisma fino a 3.500 m, precisione 1 mm • senza prisma fino a 1.000 m E’ munita anche di un registratore dati che permette la registrazione automatica dei dati misurati e calcolati e la trasmissione degli stessi nel personal computer del laboratorio per la elaborazione dei dati finali, attraverso un software applicativo, specifico per la soluzione di problemi topografici. Il “rilievo celerimetrico”, ha permesso di determinare tutti i punti esterni di contorno dei prospetti, nonché i punti quota utili per individuare le linee di sezione, sulle quali poi è stato possibile montare i prospetti dei fabbricati e inoltre tutta una serie di punti quota, quindi punti 3D, tutti riferiti 26 ai punti della rete di inquadramento, utili per la restituzione plano-altimetrica del sito. Contestualmente al rilievo degli spigoli dei fabbricati sono stati rilevati i servizi di urbanizzazione: • rete fognaria (tombini, caditoie) • rete idrica (tombini, valvole) • illuminazione pubblica (punti luce, tombini) Questo rilievo dell’intera area ha prodotto la materializzazione di 20 stazioni e la misura di 373 punti quota. Il “rilievo con tecnologia Laser Scanner 3D” permette di rilevare a distanza la morfologia di una struttura architettonica, attraverso un pennello di luce (laser) che scivola sulle superfici da rilevare. Attraverso un maggiore o minore raffittimento della maglia di scansione è possibile effettuare sia rilievi generali che di dettaglio in corrispondenza di elementi architettonici particolarmente complessi o significativi. Il raggio laser restituisce, per ciascun punto reale della maglia “distesa” sull’oggetto, un punto virtuale dotato delle 3 coordinate spaziali. L’insieme di tutti i punti rilevati costituisce una “nuvola di punti” (cloud of points), ovvero la “immagine solida” fedele del fabbricato. Questi punti oltre a descrivere spazialmente l’oggetto sono in grado di dare informazioni circa la riflettanza dell’oggetto e l’RGB (immagine) della superficie. Lo strumento utilizzato per il rilievo Laser Scanner 3D è il Leica Scanstation 2, uno scanner laser a impulsi ad altissima velocità con compensatore bi-assiale e con videocamera integrata digitale ad alta risoluzione, e presenta le seguenti caratteristiche di misure singole: • Posizione* 6 mm • Distanza* 4 mm A* una portata di 100 m • Angolo (orizzontale/verticale) 60 mrad/60mrad (3.8 mgon/3.8mgon) Ha un campo visivo (per scansione): • orizzontale 360° (max.) • verticale 270° (max.) • velocità fino a 50.000 punti/sec. Per effettuare il rilievo laser scanner 3D sono state materializzate otto stazioni tra la via Marino e la via Catusano e quindi sono stati elaborati otto modelli separati che successivamente sono stati orientati, rototraslati e fusi in un unico modello. La fusione degli otto modelli è stata resa possibile dal contestuale rilievo con la stazione totale delle coordinate dei target, riferiti alla rete di inquadramento, materializzati e utilizzati per unire le varie scansioni e quindi utili a creare un unico sistema di riferimento. I vari modelli vengono gestiti all’interno del software Cyclone che permette di effettuare varie operazioni; misure dirette sull’oggetto del rilievo, sezioni orizzontali e verticali dell’oggetto, ortofoto, e ovviamente la creazione di un unico modello georeferenziato. Complessivamente sono stati rilevati circa 180 m lineari di prospetti per una superficie di mq 1.400 circa. Le elaborazioni ottenute con le scansioni laser 3D hanno poi permesso, in ufficio, di estrapolare tutti quei dati necessari alla redazione di sezioni, prospetti e piante dei fabbricati, ma anche la realizzazione del modello 3D. Un’ulteriore fase di rilievo, stavolta finalizzata alla raccolta di dati dettagliati dei fabbricati e quindi delle singole unità immobiliari, ha portato le varie squadre all’interno dei fabbricati, ove possibile, nella raccolta di dati metrici con distanziometri laser Leica Disto e nella raccolta di dati qualitativi e fotografici. Questo lavoro certosino e allo stesso tempo abbastanza pericoloso per le condizioni in cui si era costretti ad operare ha portato alla compilazione di una apposita scheda tecnica dell’immobile oggetto di rilievo. In questa scheda sono stati riportati i dati dell’immobile intesi come catastali, tipologia strutturale, descrizione delle rifiniture, descrizione di tutti gli impianti, consistenza di vani e servizi, descrizioni di particolari pregi storico-archittenonici, descrizione dei materiali costruttivi e relativa tipologia. Inoltre è stato redatto un eidotipo con riportati tutti i dati metrici dell’oggetto rilevato. Tutti questi dati sono stati poi riportati in ufficio per la conversione in file di disegno e dati alfanumerici all’interno del GIS. Le operazioni di laboratorio La raccolta di dati all’esterno ha avuto come destinazione i PC, collegati in rete, presenti nella Sede Operativa messa a disposizione dal Comune di Salemi, dove tutti i dati sono stati archiviati, lavorati e trasformati. In particolare tutti i dati metrici raccolti, per ogni singolo fabbricato, hanno contribuito a creare dei file di disegno con l’ausilio di software CAD: piante, sezioni, prospetti e successivo calcolo di superfici e volumi. I disegni sono stati impaginati e stampati in formato pdf per essere integrati nelle tabelle di database del Sistema Informativo Geografico. Ogni operatore ha seguito un flusso di lavoro ben preciso e codificato che ha avuto come risultato la conversione di dati analogici (dati cartacei) in dati digitali (file) riguardanti il fabbricato e le singole unità immobiliari. Gli strumenti Lo strumento GIS ha consentito di gestire ed elaborare una grande quantità di dati riferiti ad elementi posizionati sulla terra, 27 ANNO II | n. 11 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 cioè georeferenziati, ossia definiti da coordinate geografiche; generalmente è composto da un software cartografico CAD e da una componente database, consentendo di effettuare analisi di dati e analisi territoriali, di gestire e nello stesso tempo produrre immagini che hanno origini diverse: carte topografiche, fotografie aeree, immagini da satellite, etc. Questo è uno degli aspetti innovativi della gestione di dati territoriali, poiché finalizzare la raccolta di dati alla realizzazione di un Sistema Informativo Geografico permette di conseguire enormi vantaggi. Il dato geografico rispetto ad altri tipi di dati presenta caratteristiche specifiche perché contiene una informazione legata allo spazio. Esso è costituito dalle coordinate geografiche, dalla posizione che occupa nel tempo, dagli attributi. Se associamo ad una coppia di coordinate valori numerici, statistici, otteniamo una informazione che, grazie ai GIS, rappresentata su una mappa risulta avere potenzialità enormi. I GIS permettono di conoscere aspetti del territorio che in una rappresentazione statica, quale è il classico supporto cartaceo, sarebbero rimasti nascosti. Quindi i GIS per le loro caratteristiche e peculiarità sono diventati strumenti indispensabili nei processi decisionali e di grande utilità per tutti coloro che operano sul territorio. 28 Per questi motivi si è ritenuto indispensabile nella realizzazione di questo progetto realizzare un Sistema Informativo Geografico. La piattaforma utilizzata per la acquisizione dei dati rilevati a Salemi è il GIS KARTO® della Miduell Informatika di Belluno. Il GIS KARTO® è un sistema integrato di moduli grafici e alfanumerici, dedicati alla gestione del territorio ed è strutturato su due moduli base e da una serie di moduli applicativi integrati, che offrono soluzioni specifiche in funzione delle esigenze e necessità dell’utente. I moduli base sono: • la componente grafico interattiva, modulo grafico CAD-GIS che consente la creazione, l’editing e la stampa delle basi cartografiche (aereofotogrammetiche, catastali, ortofoto, etc.); • la componente database, modulo per la generazione di applicazioni database personalizzate (archivi alfanumerici). Il CAD è specificatamente realizzato per gestioni di tipo cartografico e lavora in coordinate reali (per ogni foglio digitato vengono date le coordinate di riferimento), permette l’individualizzazione univoca di ogni elemento, garantendo la congruenza con qualsiasi sistema di riferimento. Gestisce file raster che possono essere sovrapposti ai file vettoriali per un utilizzo continuato raster-vector. KARTO® permette, inoltre, di collegare dati alfanumerici a elementi grafici. Una prerogativa del pacchetto è che le due banche dati (grafica e database) possono essere create in fasi diverse. L’associazione dei dati alfanumerici viene fatta selezionando in grafica gli elementi a cui sono associati. La componente database permette all’utente di definire liberamente una serie di variabili numeriche, alfanumeriche, immagine, etc. da associare a qualsiasi elemento grafico precedentemente digitalizzato. E’ possibile generare delle schede differenziate per ogni tipologia di elementi. La creazione delle schede avviene in un ambiente graficointerattivo che consente all’utente di organizzare a piacere le tabelle di inserimento dati. Tutte le variabili definite dall’utente diventano chiavi di ricerca per la generazione di stampe riepilogative o di carte tematiche. Il modulo consente la gestione dinamica degli archivi, dando la possibilità di aggiungere o togliere campi, anche se sono già stati inseriti dati. Altra importante caratteristica è rappresentata dalla possibilità di inserire nelle schede campi di visualizzazione, immagini e di aggiungere alle stesse dei pulsanti che, se premuti, possono aprire ulteriori immagini di dettaglio. La cartografia I dati rilevati a Salemi sono stati digitalizzati prevalentemente su una base raster della cartografia aerofotogrammetrica, creata attraverso scansione e georeferenziazione nel sistema Gauss-Boaga della cartografia cartacea messa a disposizione dal Comune di Salemi: • n. 6 tavole aerofotogrammetriche scala 1:500 • n. 6 tavole aerofotogrammetriche scala 1:2.000 • n. 2 tavole aerofotogrammetriche scala 1:5.000 ma anche su cartografia vettoriale: • Limite Comunale • Quadro d’unione cartografia aerofotogrammetrica • Quadro d’unione cartografia catastale • Foglio di mappa 99 del Comune di Salemi • n. 12 tavole aerofotogrammetriche scala 1:10.000 Tutte le cartografie sono state inquadrate nel datum Roma40 sistema cartografico Gauss-Boaga fuso Est. A seguito delle operazioni di rilevamento ed elaborazione dati sono stati creati i seguenti layer vettoriali GIS: • PSRmappa dei Punti Stabili di Riferimento • Edificimappa dei fabbricati rilevati • Idricamappa della rete idrica • Fognaturamappa della rete fognaria • Lucemappa della illuminazione pubblica A ogni layer o meglio a ogni elemento grafico sono stati associati degli attributi che hanno contribuito a creare il database del GIS. molto bene in quanto non esiste omogeneità nei dati. Per l’utilizzo abbiamo due informazioni: • come l’immobile è classificato al Catasto • come l’immobile è realmente utilizzato Per quanto riguarda la consistenza dell’immobile, anche in questo caso, abbiamo due modalità di acquisizione dei dati: • il metodo catastale, basato sul concetto di vano e di categoria; • il metodo comunale, basato sulla superficie suddivisa normalmente in utile e accessoria Poiché molti dati numerici sono stati desunti dalle planimetrie catastali, dove presenti, si è avuto un mix di due metodi per cercare di determinare la consistenza nel modo più esatto possibile. Alla maschera fabbricato è collegata una maschera Unità Immobiliare, alla quale viene assegnato un sotto codice del Codice Fabbricato, chiamato codice ecografico. Il codice ecografico è un codice che fa e potrà fare, in futuro, da chiave di accesso a tutti i dati che possono essere riferiti all’immobile, dati di qualsiasi provenienza: pratiche edilizie, anagrafe, tributi, catasto, toponomastica, etc. L’unità immobiliare può essere relazionata a tutti gli altri archivi presenti negli uffici comunali, creando un flusso Il database Il GIS KARTO® possiede una database aperto che permette di creare tabelle e maschere di inserimento dati completamente personalizzabili, per cui in funzione dei dati raccolti sono state create maschere di inserimento dati a misura di progetto, associando ad ogni elemento grafico svariati tipi di dati: alfanumerici, foto, disegni, etc. La gestione del database e la gestione CAD sono tra loro indipendenti ma completamente interfacciati. Quindi in ogni momento è possibile interrogare il data base dal CAD cliccando sull’oggetto posizionato in cartografia. Questa funzionalità consente di creare e aggiornare il data base visualizzando contestualmente la cartografia e facilitando così l’associazione di un dato attributo ad un dato oggetto grafico. Bisogna dire che, data la struttura aperta del database, in qualsiasi momento è possibile implementarlo, quindi per esempio con disegni di progetto e qualsiasi altro tipo di dato. Ad ogni fabbricato censito è stato assegnato un codice principale detto Codice Fabbricato poiché l’oggetto fabbricato deve essere identificato in maniera univoca e una serie di attributi dell’immobile che riguardano fondamentalmente tre aspetti: • l’identificazione sul territorio • l’utilizzo dell’immobile • la consistenza dell’immobile Per l’identificazione sul territorio i sistemi utilizzati sono due: • il sistema catastale (foglio, mappale, subalterno) • il sistema comunale (via, numero civico, scala, interno) Bisogna ricordare che i due sistemi però non dialogano 29 ANNO II | n. 11 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 d’informazioni che accresce la conoscenza del territorio comunale e valorizza maggiormente le risorse a disposizione dell’Ente Comune. Alla maschera Unità Immobiliare sono collegate due maschere, una relativa alla consistenza dell’U.I., l’altra ai dati del proprietario. Il database è stato implementato immettendo ulteriori dati relativi alle reti tecnologiche presenti nell’area oggetto dell’intervento: tombini, caditoie, valvole acqua, punti luce, etc. Il modello 3D Al di là degli obiettivi fissati nel progetto, in corso d’opera ci si è resi conto di avere in mano una serie di dati che potevano essere utili a sviluppare un modello tridimensionale attraverso il quale l’utente potrà sperimentare, in una simulazione realistica, la percorrenza degli spazi. Il modello tridimensionale realizzato, che potrà essere fruito dall’utente anche via Web, è il risultato di un accurato lavoro di elaborazione e modellazione dei dati acquisiti con sistemi integrati laser scanning, rilievi topografici e dati provenienti da cartografia numerica. Attraverso l’Animazione 3D si può vivere in prima persona il progetto come fosse reale. Lo si può navigare virtualmente ed esplorare secondo diverse prospettive. L’animazione 3D offre la possibilità di dar vita a qualsiasi rendering, aumentando la comprensione e la percezione degli spazi e offrendo un’esperienza altamente suggestiva e avvincente attraverso il semplice movimento di una telecamera virtuale. È essenziale per la valutazione dell’impatto visivo e ambientale di un’opera finita all’interno del paesaggio reale, prima della sua effettiva costruzione o ristrutturazione. http://geometritp.anticalicia.it È il portale che oltre a rappresentare una vetrina di tutto il lavoro svolto dai Geometri nel centro storico di Salemi, contiene al suo interno una componente WebGIS realizzata con il programma KARTO®Web che permette la consultazione dinamica di mappe cartografiche e archivi alfanumerici creati appunto con il GIS KARTO®. L’utente di un WebGIS ha la possibilità di navigare su di un sito dove non vengono visualizzate delle pagine predeterminate, bensì delle pagine elaborate sulla base di specifiche ricerche richieste. Unire GIS e Internet permette di diffondere l’informazione territoriale ad un pubblico potenzialmente illimitato: il GIS si libera della fisicità del contenitore e si espande a livello planetario. Affinché questo obiettivo possa essere raggiunto è necessario che i WebGIS siano fruibili anche senza una particolare preparazione o conoscenza delle tecnologie che stanno dietro all’interfaccia visualizzata sullo schermo. L’interfaccia di KARTO®Web è una interfaccia amichevole e intuitiva. L’utente Web, che può essere l’acquirente interessato all’immobile, il progettista incaricato del restauro, l’UTC, potrà estrapolare 30 tutte quelle informazioni utili riguardanti il fabbricato e il suo contesto. L’analisi dei costi Uno degli obiettivi del progetto è stato di valutare i costi e analizzare gli interventi volti alla conservazione e al riuso del patrimonio edilizio e finalizzati al miglioramento della qualità di vita del centro storico. Dalla raccolta dei dati e informazioni nell’area d’intervento, si è arrivati alla conclusione che si dovrà fare diffusamente ricorso sia ad interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, che di ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo. In termini operativi per ogni fabbricato analizzato si è proceduto alla classificazione tipo-morfologica dell’edificio. Ovviamente questo ha richiesto una ricognizione accurata dei luoghi, degli edifici accessibili, dove sono stati individuate le scelte compositive, tecnologicamente in funzione di sistemi, impianti, servizi e forniture di materiali, allo scopo di ottenere le prestazioni essenziali a un costo compatibile con i richiesti livelli di funzionalità, affidabilità, qualità e sicurezza. Gli interventi previsti sono mirati a riportare gli edifici al loro antico splendore e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dei fabbricati stessi. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti tecnologici richiesti dalle esigenze dell’uso. Per determinare i costi dell’intervento per singola unità immobiliare (rapportati al metro quadrato), si è reso necessario approntare un preventivo particolareggiato scaturito dalla redazione di un computo metrico estimativo “tipo”. Il computo metrico “tipo” è stato dettagliatamente sviluppato e redatto sul progetto di recupero di un edificio “tipo”, individuato all’interno dell’area oggetto del progetto, che racchiudeva in sé tutti gli interventi descritti in precedenza. Questo lavoro ha portato alla determinazione del più probabile valore del costo d’intervento rapportato al mq dell’unità immobiliare che sarà oggetto del trasferimento. Per completezza d’informazione anche i suddetti dati sono stati inseriti nel GIS. Per cui alla maschera Scheda Superfici Unità Immobiliare, esaminata prima, è stata collegata una Maschera Progetto che riporta: il tipo di intervento previsto (ricostruzione o ristrutturazione), la superficie lorda dell’unità immobiliare e il costo complessivo dell’intervento in funzione del costo al mq che è scaturito dal computo metrico “tipo”. È stata poi prevista la possibilità di consultare lo stesso computo metrico “tipo” in formato pdf come attributo associato all’unità immobiliare. Il progetto “tipo” redatto, che riguarda l’immobile identificato in Catasto dalla particella 1275 del foglio di mappa 99, racchiude in sé contemporaneamente interventi di ristrutturazione, ricostruzione e restauro conservativo; si è giunti, quindi, alla conclusione di assimilare gli interventi di ricostruzione e ristrutturazione e ricondurre tutti e due gli interventi allo stesso costo al mq. Piano di Sicurezza e Coordinamento Generale Il Piano di Sicurezza e Coordinamento Generale da redigersi per gli interventi edilizi necessari per il recupero del centro storico di Salemi dovrà tenere conto: • della contemporaneità dei lavori da svolgere; • della natura del sito oggetto dei lavori; • della caratteristica viaria dell’antico borgo rurale che presenta strade e cortili molto stretti; Tutto ciò al fine di una corretta gestione della sicurezza individuale, pubblica e collettiva. Nello specifico un Piano esaustivo dovrà valutare e attenzionare i seguenti punti: 1. Studio della percorribilità del centro storico per i mezzi di soccorso e di pronto intervento per la gestione delle emergenze, anche attraverso l’utilizzo di percorsi alternativi a quelli usuali, munendo di segnaletica adeguata le vie di fuga e/o di evacuazione, tenendo ulteriormente conto della tipologia dell’intervento (ristrutturazione e/o ricostruzione), nonché della data di 31 ANNO II | n. 11 | SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 rilascio della concessione e della presenza di altri cantieri similari nel comparto d’intervento; 2. Apertura dei cantieri, al fine di non creare situazioni compromissorie per la viabilità dei mezzi di soccorso, concessa previa verifica di altre concessioni rilasciate lungo lo stesso percorso e subordinata all’approvazione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento del cantiere che tenga conto della gestione dei lavori, dei tempi di attuazione e della viabilità. Detta autorizzazione potrebbe essere concessa anche in modo alternato da altri cantieri. 3. In quei tratti di vie con larghezze minime, che non permetterebbero la viabilità a eventuali mezzi di soccorso, l’occupazione di suolo pubblico per la collocazione dei ponteggi o di aree di cantiere potrà essere concessa solamente previa messa in opera di apposita impalcatura di altezza non inferiore a ml 3,00/3,50. Nella fase d’intervento nelle facciate prospicienti le strade di cui sopra, potrebbe essere consentito solo l’utilizzo di cavalletti mobili, in quanto, all’occorrenza, immediatamente asportabili. 4. Nello studio della percorribilità, gli itinerari da comunicare agli enti interessati alla gestione delle emergenze, dovrebbero prevedere l’utilizzo di apposita cartellonistica per la numerazione degli stessi, il tutto previsto sempre nei PSC. Il progetto «Case a 1 euro» Un modello per tutta l’Italia di Vittorio Sgarbi, Sindaco di Salemi L’idea di dire non «ti regalo la casa» ma «te la do al costo di 1 euro», ha presto determinato l’interesse di questo progetto in tutto il mondo. E così «Case a 1 euro» è stato un marchio che ha avuto un successo straordinario. Ne hanno scritto e parlato giornali e televisioni di tutto il mondo, con il risultato che sono pervenute al Comune migliaia di richieste da parte di acquirenti. Il progetto «Case a 1 euro» non è un regalo, ma una occasione. Ed è anche il simbolo di un diverso modo di pensare all’edilizia abitativa. A cosa serve, per esempio, il «Piano Casa», quando in tutto il territorio nazionale abbiamo paesi pieni di case inabitate? Non è necessario continuare a riversare colate di cemento sulle nostre città, ma di utilizzare le case che ci sono. Quello che sta accadendo a Salemi si è già verificato a Civita di Bagnoregio, nel Lazio, per anni conosciuta come «la città che muore», alludendo all’abbandono dell’antico borgo da parte dei suoi cittadini. Ma quel marchio apparentemente nefasto («la città che muore») ha creato un sorta di panico, a tal punto che, per salvarla dallo spopolamento, molti personaggi del mondo dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria e delle istituzioni, hanno comprato casa, trasformandola in una sorta di «buen retiro». 32 Lo scorso marzo nel corso di una conferenza stampa a Roma con il ministro Bondi e il sottosegretario Giro, il Ministero dei Beni Culturali ha proposto di estendere il progetto delle «Case a 1 euro» in altri posti d’Italia. Il progetto «Case a 1 euro» di Salemi può diventare dunque modello per tutta l’Italia. Le verifiche e gli studi condotti dal Collegio dei Geometri sono un prezioso contributo alla concreta attuazione di questo progetto, il cui scopo è quello di fare di Salemi un albergo diffuso. Dalla Prefazione dell’Architetto Lelio Oriano Di Zio al volume “Il recupero dell’antica Alicia – Il contributo dei Geometri italiani al progetto ‘Case a 1 euro’ del Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi” “ ... Ci si accorge, così, che oggetto di condivisione diffusa è il verbo e non le azioni e mentre una piccola parte di cultori si interessa delle povere pietre, ne indaga la maniera del fare antico svelandone il valore delle tecniche premoderne, le Amministrazioni locali, detentrici del potere di disciplina dell’uso di questi patrimoni, sembrano distratte, costrette a farsi carico di fastidiosi piani di recupero, funzionali più ad aspettative di finanziamenti, che a consapevoli scelte di tutela. In questo contesto pochi sono i segnali che si sollevano al di sopra della linea buia dell’incuria e prefigurano nuovi scenari possibili per le “umili pietre”, tra questi certamente spicca la straordinaria, geniale, idea lanciata dal sindaco On. Vittorio Sgarbi a Salemi, con il progetto “Case a 1 euro”. Oltre ai concreti e sostanziali risvolti socioeconomici, l’idea riafferma un principio importantissimo troppo spesso dimenticato e cioè che il centro storico è patrimonio economico per chi lo possiede e patrimonio culturale per la collettività tutta e pertanto non può essere detenuto da chi non ne fa uso, non lo cura, non lo conserva. A sostegno di questa idea è necessario promuovere azioni che colgano, nella straordinaria bellezza del patrimonio antico, una sana convenienza imprenditoriale, coniugata in modo indissolubile a criteri di rigorosa tutela. Derogare da rigorosi criteri di conservazione, per assecondare sterili funzionalismi o effimeri modernismi, produce un duplice errore: perdere la bellezza di tali patrimoni e conseguentemente perderne ogni valore. Per conservare e recuperare correttamente occorre innanzitutto conoscere i segreti di quella cultura materiale tramandata di generazione in generazione, mediante l’apprendimento pratico di tecniche e processi, tanto consolidati ed efficaci quanto estranei alla cultura contemporanea. La conoscenza ci aiuta a eliminare il bisogno d’interventi autoreferenziali tanto invasivi quanto inefficaci, a stimolare la consapevolezza che protagoniste della scena sono le pietre, di cui oggi siamo solo i temporanei fruitori e custodi, così come, più o meno consapevolmente, altri lo sono stati prima di noi. In questo contesto appare davvero singolare, per bontà, la scelta della Fondazione Geometri Italiani e del Consiglio Nazionale Geometri, attraverso il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Trapani e il coinvolgimento anche di giovani professionisti, di promuovere un’azione a sostegno dei principi sopra richiamati mediante l’avvio del censimento e rilevamento del patrimonio edilizio storico ed antico di Salemi. D’altro canto non è superfluo richiamare che nel processo di conservazione e recupero del patrimonio edilizio il rilevamento si pone alla base delle azioni finalizzate alla conoscenza; conoscenza della condizione giuridica, dell’origine storica, delle trasformazioni, della configurazione dimensionale, dello stato attuale. La manifesta volontà espressa più volte dal sindaco Vittorio Sgarbi per una chiara politica a sostegno della bellezza del centro storico di Salemi, impone il recupero e la conservazione dei caratteri architettonici e urbanistici di tale patrimonio e pone questa azione promossa dalla Fondazione Geometri Italiani alla base di tutto il processo. Le recenti normative per le costruzioni in zona sismica hanno ribadito l’importanza del livello di conoscenza della geometria, dei dettagli costruttivi e delle proprietà dei materiali ai fini della valutazione della vulnerabilità sismica del manufatto edilizio. Analogamente, il Ministero dei Beni Culturali, nell’applicazione delle linee guida per gli interventi sul patrimonio culturale, nelle zone a rischio sismico, richiama l’importanza del modello di conoscenza del comportamento strutturale, del degrado e dei dissesti. L’attività svolta può essere letta non solo come un immediato contributo all’avvio del processo di dismissione del patrimonio edilizio nel rispetto del regolamento approvato dal Consiglio comunale di Salemi, ma soprattutto come una verifica sul campo delle potenzialità e possibilità concrete di supporto alla redazione delle linee guida e piano di recupero, strumenti fondamentali a governare il processo di recupero del patrimonio edilizio. L’auspicio è che l’iniziativa possa rappresentare, insieme alle altre buone pratiche richiamate, una chiara inversione di tendenza nell’approccio al recupero e alla conservazione del patrimonio architettonico storico e antico, consapevoli della responsabilità degli Amministratori e dei professionisti nei confronti delle attuali future generazioni”. 33