Richard Wagner - Onorio Zaralli

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Richard Wagner - Onorio Zaralli
Richard Wagner
L'opera tedesca dell'Ottocento ha in Richard Wagner il suo maggiore esponente. Coetaneo di
Giuseppe Verdi, suscita grande ammirazione ma anche feroci polemiche. Con lui il Romanticismo
musicale si prepara a vivere la sua ultima stagione, prima di disintegrarsi: il Novecento è ormai alle
porte...
Richard Wagner nasce a Lipsia nel 1813 e muore a Venezia nel 1883. Da giovane intraprende studi
classici. Quando però ascolta l'Egmont di Beethoven, resta talmente conquistato dalla potenza di
questa musica: capisce che la sua missione d'artista è quella di rinnovare il teatro nazionale tedesco.
Comincia a pensare ad una forma d'arte che sappia unire in uno spettacolo unico tutte le arti: la
poesia, la musica, la danza, la pittura. E' il “Wort-Ton-Drama”, letteralmente “parola-suono-scena”.
Wagner è convinto che sia possibile – anzi, necessario – proporre una nuova opera che recuperi
tutta la potenza dell'antica tragedia greca. Un'opera che parta dalla parola. La musica non deve
essere un fine, ma un mezzo che – insieme ai testi, alle danze, alle scenografie – concorra a
costruire uno spettacolo grandioso, immenso, universale.
Per le sue opere Wagner si ispira alle storie e alle leggende germaniche: Tannhäuser, Lohengrin,
Tristano e Isotta e I maestri cantori di Norimberga. L'anello del Nibelungo è una “tetralogia”, ossia
un insieme di quattro lavori: L'oro del Reno, La walchiria, Sigfrido, Il crepuscolo degli dei. Il
Parsifal, la sua ultima opera, porta sulla scena i cavalieri del Graal.
Per compiere la sua “rivoluzione”, Wagner ha bisogno di una musica nuova. Introduce perciò delle
innovazioni nel linguaggio musicale:
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la melodia infinita: considera le arie chiuse un forte limite all'opera totale. L'azione deve
partire dalla parola, e dalla parola deve nascere la melodia. Dunque, occorre pensare ad una
melodia infinita, ad una musica capace di scorrere senza limiti;
il leit-motiv: letteralmente, “motivo guida”. Alcuni personaggi, alcune situazioni possono
essere identificati con melodie che quindi ricorrono spesso nell'opera. Il leit-motiv è quindi
la traccia precisa che permette al pubblico di agganciare la sua emozione a quella del
dramma;
l'armonia: occorre introdurre nuove armonie, dissonanti, insolite ma in grado di dare
“verità” al dramma. Con Wagner la grammatica della musica si amplia e, in un certo senso,
comincia a trasformarsi in quello che sarà il linguaggio musicale del dopo-romanticismo.
Wagner decide di costruirsi un teatro “personale”, fatto su misura per le sue opere. Grazie all'aiuto
finanziario del re Luigi di Baviera, nel 1876 inaugura il Teatro di Bayreuth, che – ancor oggi – è
sede di un importante festival internazionale di musica wagneriana.