le imprese concessionarie di scommesse sportive a quota

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le imprese concessionarie di scommesse sportive a quota
LE IMPRESE CONCESSIONARIE DI SCOMMESSE SPORTIVE A
QUOTA FISSA IN ITALIA: LA GESTIONE DEL RISCHIO
GHILARDI MATTEO
MATR. 53422
DOCENTE RELATORE: PROF. TONINELLI DANIELE
A.A. 2011/2012, SESSIONE AUTUNNALE (29 OTTOBRE 2012)
Il lavoro di tesi affrontato ha avuto l’obiettivo di studiare l’attività economica
svolta dalle imprese che operano nel settore delle scommesse sportive a quota fissa in
Italia.
Tale comparto rappresenta un mercato relativamente giovane, che fin dalla sua
nascita è stato protagonista di una rapida ascesa, interrotta soltanto nell’ultimo anno, il
2011, penalizzato dall’assenza di grandi avvenimenti sportivi internazionali come i
Mondiali, gli Europei di calcio o le Olimpiadi (estive o invernali).
Le caratteristiche del settore lo rendono molto differente dagli altri comparti
economici, siano essi produttivi o di offerta di servizi: essendo sottoposte a monopolio
statale, le imprese devono essere in possesso di determinati requisiti per operare sul
mercato italiano. Queste restrizioni imposte dal legislatore derivano dal fatto che
l’attività di scommessa ha evidenti implicazioni sociali, oltre che economiche, e va
perciò gestita in modo controllato, per evitare, da un lato, la nascita di patologie legate
al gioco eccessivo, dall’altro la proliferazione di una gestione malavitosa del mercato.
Quello delle scommesse sportive a quota fissa, settore su cui si è
prevalentemente focalizzato il lavoro svolto, è solo un sottoinsieme del più ampio
comparto economico dei giochi e delle scommesse, che comprende al suo interno
diverse fattispecie di attività ludiche, dai concorsi pronostici (quali il Totocalcio) al
gioco tramite apparecchi elettronici (le slot machines).
Le scommesse sportive a quota fissa rappresentano il gioco più interessante dal
punto di vista imprenditoriale, visto che soltanto questa tipologia di attività ludica pone
il soggetto che esercita l’attività economica di gestione delle scommesse in una
situazione che potenzialmente può portare al suo fallimento, in caso di vincite di massa
molto sostanziose. Infatti, se per i concorsi pronostici, per le lotterie, per le slot
machines e per le scommesse a totalizzatore le vincite non possono mai eccedere i flussi
investiti dai consumatori, nel caso delle scommesse sportive a quota fissa i giocatori
hanno la possibilità di realizzare vincite di gran lunga superiori ai flussi giocati. Per
questo motivo la gestione del rischio, mediante l’offerta di quote adeguate relative ai
diversi eventi, rappresenta il punto focale dell’attività delle imprese concessionarie, che
offrono al giocatore un bene (le scommesse) che i clienti possono definire in modo
personalizzato; le scommesse, infatti, vengono decise dagli scommettitori, che hanno la
facoltà di scegliere su quanti e quali eventi giocare, quali esiti scegliere ed, infine,
possono anche decidere l’importo da puntare.
Il lavoro di tesi sviluppato parte dalla descrizione del settore dei giochi
d’azzardo in generale e, successivamente, si concentra, più nel dettaglio, sull’attività
svolta dalle imprese concessionarie di scommesse sportive (cioè le aziende che lo
costituiscono). Ci si è concentrati, in particolare, sul mercato italiano, non solo
studiandone l’evoluzione nel corso degli ultimi anni, ma introducendone anche le
principali caratteristiche normative e tributarie.
Nella parte centrale della tesi il lavoro, partendo dallo studio di un case study, si
focalizza, in particolare, sulla gestione del rischio dal punto di vista delle imprese. La
ricerca si basa sull’elaborazione statistica di dati storici, suddivisi anche per tipologia di
scommessa (livello della quota, segno su cui i clienti hanno puntato, squadre coinvolte),
per studiare l’elasticità degli scommettitori e, di conseguenza, dei flussi giocati
nell’ambito delle scommesse sportive.
I risultati ottenuti potrebbero essere di aiuto alle imprese per meglio
comprendere come possono essere modificate le quote offerte alla propria clientela in
modo da ottimizzare l’attività di raccolta e al fine di contenere o ridurre la rischiosità
della propria attività.