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© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate moda quandolosport saispirare anchelostile Ferrari sbarca nel mondo Breath thermo, il tessuto di pelletteria e valigie per le temperature polari ... Mercoledì 11 Dicembre 2013 PAGINA31 Ferrari, il marchio del cavallino rampante, ha deciso di accostarsi al mondo travel e della pelletteria con prodotti in linea con le esigenze dei professionisti e dei manager. Dopo l’apertura di corner in Asia e nei principali department store europei, come Harrods, sbarcherà anche in Sicilia, attraverso lo Scalia Group. Giovedì 12 dicembre alle ore 18.30 nel pun- to vendita di via Libertà 2, sarà presentata la nuova collezione Ferrari con una sfilata, diretta da Luca Lo Bosco, musica live e dj set by Manola. Tra le proposte di accessori della linea della casa di Maranello cartelle business in pelle e in tessuto, borselli, borse da lavoro e da viaggio, trolley, portafogli, agende, custodie per i-Phone e Blackberry. ... Si chiama Breath thermo la nuova tecnologia inventata da Mizuno, azienda giapponese fondata a Osaka nel 1906 e specializzata nell'abbigliamento sportivo, per permettere di praticare lo sport anche quando fa freddo. È un tessuto leggero e resistente che sfrutta il vapore acqueo che si crea durante la corsa, camminata, o qualsiasi attività praticata, converten- do l'umidità in calore per tenere caldo il corpo. Nato per i runners, è stato utilizzato per vari accessori e si candida, per il costo contenuto e per l?originalità, ad essere il regalo ideale per Natale, nelle sue varie declinazioni, dall’abbigliamento intimo, maglie, calze e calzamaglie agli accessori, cappelli, guanti e sciarpe fino all’abbigliamento tecnico. Diversi modi per interpretare in questa stagione l’accessorio più utilizzato dalle donne. Un «contenitore» che è anche prezioso capo d’abbigliamento Anni 50 o «graffianti» Ecco le borse per l’inverno Il palermitano Manlio Savettiere realizza a mano, con due tipi di feltro, le sue pochette. Il marchio Skatò si ispira alla metropolitana, ecco perché Milvia Averna [email protected] G raffianti e coordinate a cinture simili a giarrettiere di cuoio o classiche con romantici fiocchi, come saranno le borse per il prossimo inverno? Opposti suggerimenti, entrambi di tendenza, arrivano da due stilisti palermitani che, nei giorni scorsi, hanno presentato le proprie collezioni di accessori autunno inverno 2013-2014. Uno shooting fotografico firmato da Francesco Italia, per lanciare la nuova linea ispirata alla metropolitana di Mariella Di Gregorio, e la vetrina del Fashion afternoon di via Petrarca a Palermo, per le borse sartoriali di Manlio Savettiere. «Il mio stile ricorda l’eleganza e la raffinatezza delle donne degli anni ’50, ai tempi in cui erano vestite e non travestite» spiega il giovane creativo, venticinque anni, impiegato in un negozio di composizioni floreali. Laureato in Scienze e tecnologie della moda, dell’arte e dello spettacolo, ha debuttato come stilista nel 2010. Frange, fiocchi e piume sono il suo tratto distintivo. Quasi un’ossessione per le sue clutch e pochette che hanno l’anima da coniglio e un involucro scintillante, sono realizzate, infatti, interamente a mano con due tipi di feltro, di lana e di coniglio. Pezzi unici, ricchi di dettagli e contaminati da ispirazioni esotiche e botaniche. C’è la Juls bag, di popeline e satin di seta in puro navy style; India, ispirata ad una fontana di un giardino esotico, con una colonia di ninfee bianche; la Bow bag, con il classico fiocco a cui Savettiere dedica quasi un’ode: «Chiunque fra di voi può scorgere nel proprio armadio, tra vecchi tailleur, scarpe o accessori un fiocco. Cos'è esso se non un piccolo vezzo, personalizzato e rielaborato nel corso dei secoli dai più illustri artisti. Lo possiamo trovare or in cima ad una elegante acconciatura, or sul décolleté di una vertiginosa scollatura, or intessuto di brillanti in Sopra Lavinia Scuderi, Francesca Zanetti, Manlio Savettiere e Claudia Sarri. A sinistra: Alice Amato e Jessica Monachello con il modello Metropolitana di Skatò. Foto di Francesco Italia La giarrettiera in origine utilizzata dagli uomini un sontuoso anello». In vendita da Patò Lab, in via Cerda, a Palermo. Tutt’altro stile per la Di Gregorio: ci sono graffi nelle borse del suo marchio Skatò, per una donna di città che si sa difendere ma anche in omaggio al tema scelto, la metropolitana, un mezzo moderno che collega, da un capo all’altro, la città e che trasporta le persone accompa- gnandole nella vita quotidiana. Incisioni parallele, come i binari, nella superficie di vitello spazzolato semilucido come i vagoni, richiamati anche dalla base in lamiera di acciaio inox con tanto di bulloni. Le cinture sono ampie fasce con lacci simili a giarrettiere, di grande effetto. In quattro colori giallo, rosso, blu e verde. «I tagli realizzati sul dorso do- nano personalità al progetto spiega la stilista - rappresentandone l’apertura verso l’esterno. La borsa è un vagone che si muove con eleganza in un contesto moderno e dinamico creando una rete di collegamento». Atelier in via Costantino Nigra 3/a a Palermo, prezzo medio duecento euro. Il nome Skatò, è ispirato al dialetto e sottolinea l’uso di materiale riciclato. ... Nonostante nell’immaginario collettivo sia identificata con la biancheria intima femminile ed in particolare con quella indossata nelle augurali ricorrenze del Capodanno e del matrimonio, in origine, la giarrettiera era in cuoio e riservata all’uomo. L’avvento dell’elastico l’ha resa marginale ma, nei secoli, ha tenuto su le calze della migliore nobiltà. Nel Medioevo è esistito, addirittura, un ordine cavalleresco, chiamato il Nobilis- simo ordine della Giarrettiera, il cui capo era in sovrano del Regno Unito che aveva la giarrettiera nel simbolo e i suoi membri la indossavano nelle cerimonie solenni. Anche Carlo Magno, riferiscono gli storici, indossava la giarrettiera. Solo nel 1200 divenne parte integrante dell’abbigliamento femminile, nel diciottesimo secolo fu accessorio da sfoggiare con pizzi e merletti, fino al suo tramonto a causa dei collant. mi. av. Voglia di natura al polso. Soltanto gli ingranaggi sono realizzati in metallo. Sempre più amati dai fashion blogger Ebano, noce o ulivo: sono gli orologi in legno ... La voglia di natura sta prendendo piede anche negli accessori moda e, tra le novità, ci sono gli orologi di legno. Non cucù da parete, quindi, ma sottili bracciali con maglie e persino ingranaggi, realizzati con materiale legnoso, come quelli dell’ebanista ucraino, Valerii Danevych, protagonista di una recente mostra della sua arte che unisce la lavorazione di miniature in legno e la passione per la creazione di orologi realizzati in betulla, ginepro o bambù, ad eccezione delle molle metalliche che avviano il movimento. In commercio si trovano modelli cha vanno dal braccialetto rigido dal sapore etnico, al più classico modello tipo Swatch. Di gran moda sono gli orologi di legno di WeWood, marchio italiano emblema dell' eco-luxury e del design impegnato nell'aiuto e nel rispetto del pianeta. Una cinquantina gli esemplari funzionanti con movimento giapponese Miyota, quello della Citizen, e realizzati con materiali riciclati che vanno dal Teak recuperato da case, barche ed altre costruzioni dismesse o demolite, al Red Wing Celtis di color marrone, usato per parquet e altri tipi di pavimentazioni pregiate, e ancora il Blackwood nero delle foreste della Tasmania, l’Acero di colore beige spesso impiegato per l'affumicazione dei cibi o per costruire strumenti musica- li violini, contrabbassi e chitarre; il sandalo del Sud America, utilizzato per preparati farmaceutici e tisane e per alleviare i dolori dell’artrite; l’Indian Rosewood color cioccolata, resistente e lucido con striature sfumate di viola e rosso che rende ogni pezzo di un colore unico; il Mogano, bruno-rossastro e l’Albero del caffè, legno biondo di colore brillante e luminoso, pianta che dopo molti anni, quando non è più produttiva, viene sostituita e la WeWood recupera ciò che verrebbe bruciato o distrutto. Costo medio 100 euro e tra i suoi estimatori vip, i musicisti The Black Eyed Peas e Rhianna. È ancora italiana ma più di nic- chia la produzione della Cocuzzi, azienda che fonde l’arte ebanista con la scuola di orologeria svizzera, che ha iniziato nel 1997 a dare forma all’idea di un orologio dal polso completamente in legno. Il solo bracciale è composto da oltre 150 parti lavorate ed assemblate a mano. Le superfici sono rese impermeabili con tecniche mutuate dall’esperienza in campo navale. Tra i legni utilizzati ulivo, noce, pink avory, ebano, erica arborea. L’italiana Ab Eterno, con nomi ispirati al paesaggio australiano e prezzi contenuti entro i 150 euro, si classifica, invece, come la più amata dai fashion blogger. mi. av. Un degli orologi di legno di WeWood, marchio italiano emblema dell’eco-luxury