IN PROVA anno di formazione

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IN PROVA anno di formazione
PROVINCIA
anno di formazione
IN PROVA
Duecento insegnanti in ruolo
Erano quasi duecento gli insegnanti di scuola primaria, media e superiore, nell’Aula magna del palazzo Istruzione, giovedì 10 gennaio
2008 al primo incontro del corso di formazione previsto nell’anno di
prova per i docenti, dopo l’immissione in ruolo, a partire dall’anno
scolastico 2007/08. Un primo momento per illustrare quale percorso
li impegnerà nei prossimi mesi, occupandoli in 40 ore di formazione con moduli rivolti a tutte le tipologie di insegnanti, al fine di far
conoscere normativa e sistema scuola, stimolare una riflessione sulle
competenze metodologico-didattiche, psico-pedagogiche, relazionali e comunicative proprie della figura professionale dell’insegnante.
Il periodo di prova, per essere considerato valido, richiede il servizio
minimo di 180 giorni e la preparazione di un progetto da esporre
alla commissione interna del proprio Istituto a fine anno.
il momento di forti trasformazioni, che coinvolgono anche l’identità ed il riconoscimento della figura stessa dell’insegnante. Dopo
la conclusione dell’iter della legge
di riforma 5/2006, il centro della scuola sarà la didattica, i piani
di studio, i modi di fare scuola. In
questa direzione, un’occasione da
sfruttare sarà il prossimo Centro a
Rovereto per la formazione permanente degli insegnanti e per l’innovazione della didattica, che dovrà
stimolare e coinvolgere anche associazioni tra docenti, in collaborazione con l’Università e con altre
agenzie formative a livello europeo.
Un’opportunità per trovare motivazioni nuove per gli insegnanti. Il
presidente ha sottolineato, da un
lato l’impegno della Provincia per
la cornice normativa ed organizzativa, dall’altro un investimento altrettanto forte per il protagonismo
degli insegnanti e delle scuole, che
mette al primo posto quindi l’importanza del progetto educativo e
del modo di fare scuola.
La struttura del corso:
gruppi territoriali
e multimedialità
Volti e vissuti diversi
I docenti presenti erano un pubblico variegato, qualche volto di insegnante alle prime esperienze, ma per
la maggior parte docenti che operano nella scuola sicuramente da diverso tempo e che vivono l’anno di
prova come una possibilità aggiuntiva di formazione in servizio.
Quest’anno il percorso formativo,
organizzato dal Servizio per lo sviluppo e l’innovazione del sistema
scolastico trentino, è coordinato da
Crescenzo Latino, dirigente scolastico con incarico speciale presso il
Dipartimento istruzione. Al primo
incontro sono intervenuti:
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Lorenzo Dellai, presidente PAT
in veste di Assessore all’istruzione e
alle politiche giovanili,
Maurizia Zadra, dirigente del Servizio Gestione Risorse Umane e
formative,
Paolo Renna, dirigente del Servizio per lo sviluppo e l’innovazione
scolastica.
Dellai,
docenti protagonisti
Nel suo intervento di saluto ai docenti neofiti, Lorenzo Dellai ha ribadito l’intenzione di attivare con
i docenti un processo partecipato
e condiviso, considerando anche
Dopo una breve presentazione di
Maurizia Zadra, Crescenzo Latino ha illustrato la struttura del corso. È previsto un percorso articolato in tre moduli di lavoro, definiti
da momenti informativi. Alcuni
di questi moduli saranno tenuti a
Trento, altri invece presso le rispettive sedi di servizio.
Il primo modulo avrà la durata di
16 ore, verterà sulle competenze
generali ritenute oggi necessarie
all’esercizio della professione docente. Le tematiche riguarderanno
il sistema educativo di istruzione e
formazione del Trentino, i cambiamenti generali della scuola, la valutazione dell’apprendimento, la
condizione giovanile nel Trentino
e la progettazione curricolare.
n.1-2 gennaio-febbraio 2008
Un secondo modulo avrà un’ articolazione territoriale, secondo il
criterio della sede di servizio, con
incontri distribuiti a Levico, Mezzocorona, Rovereto, Riva del
Garda e Trento, per gruppi di 3035 docenti, all’interno dei quali le
possibilità di scambio, di relazione e di confronto saranno maggiori. Articolato in tre incontri di tre
ore ciascuno, questo secondo modulo avrà l’obiettivo di riflettere su
tematiche quali “La professionalità docente negli organi collegiali”,
“La progettualità e pratica educativa in presenza di bisogni educativi
speciali”e “La dimensione relazionale nella funzione docente”.
Il terzo modulo riguarderà la multimedialità, “Informatica e nuove tecnologie per la didattica”.
L’obiettivo è valorizzare il ruolo attivo dell’alunno nei processi di apprendimento e il ruolo delle tecnologie informatiche in ambito
scolastico. La durata di questo modulo è di 12 ore, di cui 6 on-line.
Il sistema scuola
Con l’intervento di Paolo Renna
i docenti hanno potuto avere una
panoramica sul sistema educativo di istruzione e formazione del
Trentino, su come sia cambiato e
molto migliorato negli ultimi anni
avendo peraltro in organico circa
8000 insegnanti, 100 Dirigenti e
più di 60.000 studenti. Renna ha
sottolineato poi come la Provincia
di Trento è l’unica in Italia ad avere
una legge sulla scuola e, grazie alla
sua autonomia speciale, delle prerogative in più: potestà legislative e
amministrative, che permettono di
“fare maggiori sperimentazioni”,
rispetto alle altre zone d’Italia. Nel
breve periodo, uno degli obiettivi sarà di rivedere i programmi e
i piani di studio in particolare per
le scuole superiori e la formazione
professionale.
Cristina Simonetti
n.1-2 gennaio-febbraio 2008
ANNAMARIA AJELLO
Cambiare la scuola, una
necessità
Annamaria Ajello, docente presso la
Facoltà di Psicologia della Sapienza di
Roma e coautrice del libro “La scuola
deve cambiare” ha incontrato i docenti
nel secondo appuntamento, il 30 gennaio 2008 relazionando proprio sul
tema del cambiamento, a cominciare
dai repentini cambiamenti negli ultimi 50 anni della società, per poi fermarsi sul rischio per gli insegnanti di non sentirsi adeguati o al passo con i tempi e sulle difficoltà di come nella scuola non ci sia stato
un vero cambiamento dell’insegnare. Proprio per questo, l’esperta ha
affrontato tematiche come il contesto in cui avviene l’apprendimento:
il modo di fare certe cose o di farne altre ha una diretta influenza sul
nostro modo di ragionare e di pensare, quando a scuola si propongono attività diverse, questo deve essere considerato. Un altro aspetto
considerato è stato l’apprendimento continuo, l’acquisizione dei ragazzi avviene in ogni momento, se accompagnata dalla motivazione, dal
fare, dall’esperienza in un contesto significativo.
Aumentare la motivazione
Nelle parole di Ajello una panoramica interessante sul valore dell’apprendistato per gli studenti, sui motivi alla base dell’abbandono della
scuola e della demotivazione dei ragazzi.
E poi le ricerche sugli aspetti chiave che rendono un docente un insegnante più efficace.
Dalle ricerche effettuate è risultato che gli insegnanti più efficaci sono
quelli che fanno maggiori sperimentazioni, che hanno dei valori condivisi, che sono centrati sull’apprendimento, collaborativi, che hanno
una “deprivatizzazione” delle pratiche didattiche: cioè discutono assieme, si confrontano su quello che fanno in classe, ragionano su ciò
che funziona meglio, e si scambiano il materiale usato, così da agire
poi in termini di “sensate” esperienze, al fine di promuovere maggiori
competenze negli studenti.
Attenti alle relazioni
Il ruolo del tipo di relazione che s’instaura tra docente e studente, il
ruolo delle regole nella famiglia, l’importanza di sviluppare la capacità di saper “lavorare insieme”: questi gli altri aspetti emersi durante il seminario.
Annamaria Ajello ha infine sottolineato, in riferimento all’entrata in
ruolo del gruppo in formazione, come la stabilità professionale ed
il fatto di poter stare più a lungo in un contesto scolastico permetta
maggiore calma e tranquillità, situazioni indispensabili per pensare ai
cambiamenti e alle innovazioni progettuali. (c.s.)
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