Sondaggi olimpici e Wall Street,I saldi estivi di 3G Electronics

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Sondaggi olimpici e Wall Street,I saldi estivi di 3G Electronics
Sondaggi olimpici e Wall Street
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I saldi estivi di 3G Electronics
Una selezione di prodotti Avid e Matrox sono proposti a prezzi scontati da 3G Electronics. L’elenco
completo delle offerte valide fino al prossimo 31 luglio si può trovare a QUESTO indirizzo.
In particolare, la versione completa di Avid Media Composer 6 è proposta con uno sconto di ben 600
euro (1.499 euro + Iva invece di 2.099 euro + Iva) e a prezzi scontati fino a 240 euro sono disponibili
Matrox Mojito Max e MXO2 Mini Max anche con interfaccia Thunderbolt. Ricordiamo che per
entrambi i dispositivi Matrox sono stati recentemente rilasciati i driver per la Adobe Creative Suite 6
per le piattaforme Windows e Mac: i nuovi driver possono essere scaricati gratuitamente dall’area
download del sito Matrox.
Nella foto a sinistra una schermata di Avid Media Composer 6
Modulatori Dektec per digitale satellitare
dalla Video Signal
Per molti anni il modulatore DTA-107 DVB-S (2) è stato uno dei migliori prodotti venduti da DekTec.
Si tratta di un modulatore test DVB-S multistandard.
Negli ultimi anni molti clienti hanno chiesto un equivalente PCI Express. Dektec presenta ora il
modulatore multi-standard L-band DTA-2107.
In pratica il DTA-2107 è una scheda low-profile PCI Express x1 che si adatta in qualsiasi PC.
Insieme con l’interfaccia PCI Express sono stati inclusi una serie di nuove funzionalità e
miglioramenti, tra cui:
– Symbol rate massimo esteso a 55MBd;
– Miglioramento MER;
– Rumore di fase migliore:-95dBc @ 10kHz;
– Canale di filtro roll-off factor programmabile;
– Livello di uscita superiore:-10dBm per il DVB-S;
– Livello di uscita variabile in un range 31.5dB;
– Frequenza di riferimento esterna dell’ingresso.
Il DTA-2107 supporta diversi standard: DVB-S, DVB-S2, e ISDB-S (opzionale). In aggiunta, il
DTA-2107 è in grado di modulare DAB, DVB-T, DVB-T2, ISDB-T e arbitrari campioni I / Q (fino a
55Msps) nella L-band.
Xpect Mosaic – Extension Viewer Multi to Xpect
La soluzione DekTec di monitoraggio Xpect è stata estesa con un potente multi viewer. Può mostrare
il video decodificato e volume audio in un mosaico completamente configurabile. L’ Xpect Mosaic
può essere usato come applicazione stand-alone o come componente OEM per aggiungere un multiviewer alle applicazioni personalizzate.
Optione di modulazione DAB
La gamma di opzioni di modulazione disponibili per modulatori DekTec è stata ampliata con DAB
(Digital Audio Broadcasting). Sono supportati DAB, DAB e DMB (Digital Multimedia Broadcasting).
DAB è un formato radio digitale che utilizza la codifica audio MP2 (MPEG-1 Layer 2). Più flussi audio
possono essere multiplexati in un unico flusso che può essere memorizzato su disco come ETI (NI)
file, di solito con estensione .eti . Una multi-frequenza di rete DAB è di circa 3 volte più efficiente di
FM.
DAB+ è un aggiornamento di DAB rilasciato nel febbraio 2007. I ricevitori DAB esistenti non sono in
grado di ricevere le trasmissioni DAB+, tuttavia è possibile trasmettere flussi sia con flussi audio
DAB che DAB+ . DAB+ utilizza il codec audio AAC che lo rende 2-4 volte più efficiente di DAB.
DMB è un’estensione del DAB per inviare dei flussi di trasporto con un bitrate basso tramite una
trasmissione DAB. Questo fornisce trasmissioni video terrestri.
Il segnale DAB può essere trasmesso in banda III e banda L. DAB in banda III (174-240MHz) è
supportato da tutte i modulatori DekTec VHF / UHF, tra gli altri il DTA-115, DTA-2111 e DTU-215.
DAB in banda L è supportata dal nuovo DTA-2107.
StreamXpress e DtPlay sono entrambi in grado di riprodurre i file. eti a un dispositivo DekTec
modulatore. Una riga di comando utility chiamata DabMux è disponibile per creare i file.eti dalla
mp2, aac e / o file .ts in combinazione con un file di configurazione XML. Riproduzione i file .eti e / o
l’esecuzione di DabMux richiede una licenza DAB. La licenza GOLD include la licenza DAB, quindi gli
utenti di DTU-215-GOLD devono soltanto eseguire l’aggiornamento alla versione più recente del
StreamXpress.
I prodotti Dektec sono distribuiti in Italia da VideoSignal
Aja Video Systems presenta il recorder 4k per
la nuova camera Canon C500
Presto disponibile la versione del registratore a stato solido Aja Ki Pro per la Canon EOS
C500
Lanciato all’ultimo NAB, è ora in dirittura d’arrivo il Ki Pro Quad, la versione del registratore a stato
solido della Aja Video Systems studiata espressamente per l’impiego con la Canon EOS C500, la
telecamera capace di catturare filmati fino al formato 4K. Come la sorella minore C300, la C500
dispone di un doppio slot per schede di memoria Compact Flash che però permettono di registrare
soltanto in formato HD. Per la registrazione del formato 4K non compresso occorrerebbe collegare
alla doppia uscita 3G-SDI un registratore esterno che sia in grado di gestire un flusso di dati di circa
6 Gbps, apparecchiatura in genere molto costosa oltre che ingombrante.
L’alternativa sfruttata dal Ki Pro Quad – il nuovo registratore a stato solido Aja messo a punto
grazie a una stretta collaborazione con Canon – è quella di catturare il formato Raw generato dal
sensore, vale a dire i dati “grezzi” non sottoposti ad alcuna elaborazione. La demosaicizzazione
(debayer) e la compressione in formato ProRes sono gestiti internamente al Ki Pro Quad e registrati
su compatte e robuste unità a stato solido (SSD).
Nel caso sia richiesto un maggior controllo sul processo di conversione, è prevista la possibilità di
trasferire i dati Raw in ingresso a un Mac dotato di porta Thunderbolt, sia collegando direttamente il
Ki Pro Quad, sia utilizzando il lettore esterno proposto dalla stessa Aja. Oltre al formato 4K, il
registratore supporta anche i formati Quad HD, 2K e HD, con campionamento 4:4:4 o 4:2:2 a 10 bit.
Il Ki Pro Quad dispone di ingressi per segnali di riferimento, timecode, quattro ingressi SDI e
altrettante uscite per il collegamento a un monitor con risoluzione 4K. Grazie all’uscita HDMI e al
convertitore interno, anche un televisore dotato di questo ingresso può essere utilizzato per il
monitoraggio dei segnali registrati.
Per l’audio sono poi presenti due ingressi bilanciati con phantom power e l’uscita per le cuffie. Il Ki
Pro Quad può essere montato direttamente sul rig della telecamera utilizzando gli stessi accessori
già disponibili per Ki Pro Mini, compresa la piastra di montaggio adattabile ai più diffusi attacchi per
batterie professionali, mentre per l’alimentazione è presente il classico connettore XLR a 4 pin. Non
è ancora stato stabilito il prezzo ufficiale per il mercato italiano che dovrebbe comunque aggirarsi
intorno ai 4.000 euro, unità a stato solido escluse.
I prodotti di AJA Video Systems sono distribuiti in Italia da Videocine2000.
Qui di seguito un breve filmato di presentazione e i dati preliminari del KiPro Quad.
Blackmagic Design si aggiudica il meglio di
Cintel
La dinamica azienda australiana continua nella sua politica di espansione con l’acquisizione dei
brevetti e dei prodotti della Cintel, la storica azienda del settore dei telecine che ha chiuso i battenti
qualche mese fa. L’acquisizione fa seguito a quelle di DaVinci, Teranex e Echolab (solo per citare i
marchi più noti) e si inquadra nella mission aziendale di rendere accessibili tecnologie un tempo
riservate a una ristretta cerchia di utenti a una platea sempre più vasta di possibili utilizzatori.
Con questa operazione, i cui termini economici non sono stati resi pubblici, Blackmagic diventa
proprietaria dei brevetti, dei marchi e di tutti i prodotti Cintel, incluse le linee di film scanner Ditto e
dataMill, i telecine URSA, C-Reality, DSX e Millenium nonché i sistemi di gestione dei dati
imageMill.
“Questa è un’acquisizione molto entusiasmante per Blackmagic Design. I prodotti Cintel sono i più
rinomati nel settore dei telecinema e l’incredibile esperienza progettuale contenuta in ognuno dei
prodotti Cintel è sorprendente”, ha detto Grant Petty (foto), CEO di Blackmagic Design.
“Il mercato del cinema è nel mezzo di un cambiamento radicale e il modo in cui le pellicole sono
usate sta cambiando ogni giorno. Quel che non è cambiato è che la pellicola rimane un mezzo
estremamente creativo per catturare le immagini. Questa acquisizione dà a Blackmagic Design
l’opportunità di combinare la nostra visione ed esperienza con la tecnologia Cintel per fornire la
miglior tecnologia a quanti utilizzano la pellicola, dando loro mezzi più efficienti e accessibili per
inserire la pellicola in un workflow digitale e strumenti migliori per archiviare e restaurare gli
archivi di pellicole esistenti in tutto il mondo”, prosegue Petty.
L’assistenza e il supporto per gli attuali clienti Cintel europei continueranno ad essere gestiti
dall’azienda inglese Cine Solutions, che si occuperà delle riparazioni e della fornitura di parti di
ricambio, nonché del servizio di assistenza telefonica attivo 24 ore al giorno per tutti i giorni della
settimana. Al momento, Blackmagic Design non ha ancora deciso se continuare nella
commercializzazione e nello sviluppo dei telecine e dei film scanner.
Sondaggi olimpici e Wall Street
Esistono aziende che si dedicano a “implementare strategie di
successo efficaci come virtualizzazione, consolidamento, cloud computing e disaster ricovery senza
compromettere le performance”. E fin qui nulla di strano: l’ interazione fra sviluppatori di software
e pubblicitari in crisi di identità produce, specialmente se implementata davanti a un paio di gintonic, risultati di sicuro appeal nell’ ottimizzazione della filiera comico-surreale che sempre più si
affaccia da protagonista nella comunicazione del nostro settore.
Secondo me, tuttavia, a volte esagerano. Mi è capitato di leggere una press-release della Riverbed (
l’ azienda “supporta le organizzazioni mondiali ad affrontare le sfide legate alle performance durante
l’accesso ad applicazioni e dati online”) nel quale leggo: Da una ricerca di Riverbed Technology
(NASDAQ: RVBD), la IT performance company, emerge che un terzo di tutti gli Europei
seguirà le Olimpiadi online, con l’ovvia conseguenza che i siti di streaming devono
prepararsi per rispondere a queste richieste.
Ora, va benissimo differenziare le attività, uscire dal core-business eccetera – specialmente di questi
tempi. Ma improvvisarsi ricercatori di mercato e sparare numeri del genere mi sembra quanto meno
azzardato, specialmente per una struttura quotata a Wall Street. Costoro, infatti, stanno dicendoci
che, in Europa, più di 246 milioni di persone a partire dalla settimana prossima saranno incollati a
computer, smartphone e tablet per guardare le Olimpiadi di Londra.
Un tale Apurva Davé, vice president of products Stingray Business Unit di Riverbed, sostiene che
“Le abitudini di fruizione televisiva degli Europei stanno cambiando ed eventi sportivi mondiali
come le Olimpiadi spesso creano picchi di traffico in quanto gli appassionati utilizzeranno PC, laptop
o altri dispositivi mobili per seguire i propri atleti preferiti, ricevere aggiornamenti in tempo reale e
acquistare merchandising legato all’evento. Le aziende devono quindi essere in grado di rispondere
alla crescita di traffico durante i Giochi per evitare di perdere visitatori e, di conseguenza, ritorni
pubblicitari e opportunità di vendite tramite e-commerce.”
Non mi è facile, a questo punto, decidere se questi signori siano dei comici o degli scriteriati. Delle
olimpiadi di Londra, diciamolo, in questi giorni non frega niente quasi a nessuno in un’ Europa
assillata da disoccupazione, spread, debito pubblico e depressione. Inoltre questi giochi portano
anche un po’ sfiga perché gli ultimi si sono svolti in Grecia e sappiamo tutti come è finita; la scherma
e il tiro al piattello sono noiosissimi da guardare, alla decathlon si va per comprare le felpe e il
sollevamento-pesi non è che faccia molta audience. Ipotizzare che un europeo su tre seguirà in
qualche modo le Olimpiadi è da inguaribili ottimisti; dichiarare al mondo che un europeo su tre lo
farà collegandosi agli stream in rete mi sembra da fuori di testa.
In effetti quella dei dirigenti di Riverbed ha tutta l’aria di una dichiarazione farneticante dettata
dalla disperazione: i ragazzi di San Francisco stanno cercando in tutti i modi di piazzare il loro
prodotto, e va benissimo; ma per vendere ci raccontano balle grosse come la cupola di San Pietro – e
questo ci offre un’ interessante visione sul mercato, sulla finanza e soprattutto sul Nasdaq e sui suoi
derivati telematici.
Non ho motivo per dubitare, infatti, che alla Riverbed ci sia gente eccellente che produce “soluzioni”
fantastiche, sia chiaro. Ma i loro dirigenti hanno pensato, scritto, o quanto meno autorizzato un
comunicato ufficiale assolutamente delirante che li qualifica come inaffidabili senza se e senza ma.
Mi sono chiesto chi mai investirebbe in azioni di un’azienda governata da una manica di inetti di
quel livello e in effetti ho trovato una conferma proprio a Wall Street: le azioni Riverbed negli ultini
12 mesi sono andate giù mica male
Il che non desta meraviglia.
Stupisce invece la recommendation Buy degli analisti di Wall Street: secondo loro dovremmo
affrettarci a comprare azioni Riverbed con la ragionevole speranza di realizzare lauti guadagni.
E’ grazie a questi fenomeni che chiunque capisce il perché della crisi economica, il perché del crollo
di Lehman Brothers, gli hedge funds, i derivati, le bolle e tutto il resto: perché chiunque raccomandi
di comprare azioni di un’azienda in mano a gente che pretende di essere creduta quando straparla di
246 milioni di europei intenti a seguire i giochi olimpici per mezzo di telefonini, computer da
spiaggia e tablet – ebbene, chiunque raccomandi di fare una stupidaggine del genere è palesamente
un incompetente oppure un cialtrone disonesto e in entrambi i casi dovrebbe essere messo in
condizione di non nuocere a sé e agli altri, altro che pubblicare “recommendation” e vivere a carico
della comunità planetaria. Con esperti del genere – e ce ne sono a tutti i livelli – temo che la finanza
e quindi l’economia mondiale siano messe malissimo.
C’è da sperare che le vere menti pensanti della Riverbed, quelli che lavorano e creano ottimi
software, prendano in mano la situazione e caccino via i loro improvvisati dirigenti – ma a pedate,
altro che buonuscite milionarie.
Il bonus di oggi da parte nostra è questa recommendation elaborata dai nostri esperti
– mica dilettanti, bensì gente di tutto rispetto che gode di grande autorevolezza in tutti i bar da San
Pietro Vara fino a Sesta Godano. Buy, comprare: buoni del Tesoro di San Marino per un portafoglio
conservative e, per i più audaci, rastrellare future sulle caciotte del Moggia, quello che ha le pecore
giù verso la Pogliasca. Investimenti sicuri.
Ripartire da ONEtastic
ONEtastic è una giovane azienda che può vantare tuttavia una lunga tradizione, essendo nata
dall’unione di professionisti con grande esperienza nel settore delle telecomunicazioni.
Il know-how tecnologico e la profonda conoscenza del mercato e delle esigenze degli operatori
permettono a ONEtastic di proporre soluzioni altamente innovative e costantemente aggiornate.
L’azienda si occupa della progettazione, produzione e distribuzione di apparati per la trasmissione di
segnali televisivi, dell’integrazione degli stessi in sistemi complessi, della loro installazione e messa
in servizio, offrendo prodotti di qualità a prezzi concorrenziali.
Prodotti facili da installare ed utilizzare che rispecchiano la passione di ONEtastic per la
progettazione al servizio della funzionalità.
Come la serie OneDriver che segnaliamo oggi e che rappresenta una delle più interessanti
realizzazioni di ONEtastic. Combina un trasmettitore completo con potenza d’uscita fino a 80W rms
e molteplici interfacce d’ingresso in un unico chassis rack da 1U 19”
OneDriver supporta modulazioni digitali DVB-T/H, DVB-T2, ISDB-T/Tb ed analogiche (anche dualcast Analogico e Digitale), ed offre in modo nativo circuiti di pre-correzione adattativa e ricevitore
GPS per un’accurata sincronizzazione ed operatività SFN.
Sia che necessitiate di un trasmettitore alimentato da segnali terrestri o satellitari, di un ripetitore
rigenerativo o non rigenerativo, o di un gap-filler, la serie OneDriver rappresenta la soluzione ideale
in quanto può essere equipaggiata e configurata con una serie di differenti interfacce di ingresso
(Ricevitore satellitare incorporato, ASI, Gigabit Ethernet, o RF).
Principali caratteristiche:
Chassis compatto da 1U rack 19”
Potenza d’uscita fino a 80W rms
Tecnologia degli amplificatori ad alta efficienza
Supporta completamente le modulazioni DVB-T/H/T2, ISDB-T/Tb
Re-Multiplexer/BTS Adapter e Layer Combiner incorporato per lo standard ISDB-Tb
Circuiti di pre-correzione adattativa
Potente cancellatore d’echo quando OneDriver è utilizzato come ripetitore iso-canale
Ricevitore GPS ad alta stabilità incorporato
Interfacce di ingresso flessibili:
1 ingresso per segnali satellitari in standard DVB-S/S2
4 ingressi ASI (TS, BTS, T2MI) + ingresso analogico
2 ingressi ASI e 2 ingressi Gigabit Ethernet
1 ingresso RF
SNMP, interfaccia Web e Touch Screen display
Maggiori informazioni al sito ONEtastic
Mitsubishi Electric presenta nuovi
videoproiettori multimedia
La nuova Serie 700 DLP 3D Ready di videoproiettori multimedia data della Mitsubishi Electric è
disponibile in due modelli – WD720U e XD700U.
Estremamente intuitiva, la Serie 700 DLP 3D Ready risulta ideale per
applicazioni quali sale riunioni e sale didattiche. Entrambi i videoproiettori della nuova serie possono
essere montati a sospensione o semplicemente su base.
Sostenibilità, risparmio energetico e minori costi di esercizio sono garantiti dalla lunga durata di vita
della lampada di 5000 ore ed un consumo di soli 0,5 watt in modalità standby. La funzione Auto
Power Off consente, inoltre, l’autospegnimento del videoproiettore in assenza di segnale, evitando
consumi superflui.
L’elevata luminosità da 5000 lumen con un rapporto di contrasto di 3000:1 permette alla Serie 700
di riprodurre immagini in maniera chiara e precisa indipendentemente dalle caratteristiche del
luogo di proiezione, che si tratti di una grande sala meeting o un’aula didattica.
Inoltre la presenza dell’originale Mitsubishi Electric Color Wheel con tecnologia BrilliantColor™
incorporato permette una riproduzione del colore assolutamente reale, qualsiasi sia la fonte di
connessione.
La funzione Lens Shift, consente di settare manualmente la posizione verticale della lente, evitando
di inclinare il videoproiettore per correggere la posizione dell’immagine, permettendo così una
maggiore flessibilità d’installazione.
I proiettori della Serie 700 DLP 3D Ready sono dotati di eccellenti funzioni audio
(Audio Mix e Speaker 10watt) che permettono la trasmissione simultanea di uno speaker e di una
fonte audio esterna; tutto ciò è possibile anche grazie alla bassa emissione di rumore della ventola di
raffreddamento.
I modelli della Serie 700 offrono svariate funzioni di presentazione. Nel caso di utilizzo della
funzione LAN Display è possibile collegare un mouse o una tastiera attraverso la connessione USB
del videoproiettore, permettendo un accesso remoto al computer connesso per l’utilizzo di qualsiasi
tipo di applicazione.
Attraverso una connessione LAN possono essere collegati in simultanea fino a 4 computer; lo
schermo può, infatti, essere suddiviso in quattro quadranti per riprodurre contemporaneamente i
diversi contenuti.
Oltre alla connessione LAN Display è possibile utilizzare il videoproiettore tramite un normale cavo
USB o wireless tramite una periferica USB Wi-Fi.
Mitsubishi Electric
Ultimi giorni per presentare i documentari al
"DOC IN EUROPE" di Bardonecchia
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Più broadcast per tutti
[spreaker episode_id=1272331 type=mini width=100% color=e8e8e8 autoplay=false]
Mi sono divertito a produrre qualche minuto di audio e nuvolarlo su uno dei tanti server di internet
broadcast che mettono a disposizione, gratis o con fee minimalistici, servizi di storage e di editing.
L’ho fatto con il mio smartphone Samsung di penultima generazione raccattando suoni attraverso il
microfono incorporato perché mi piace l’arte povera ma l’interfaccia Spreaker, volendo, mi avrebbe
messo a disposizione una console virtuale di tutto rispetto. Il mio account free mi consente di
diffondere suoni e parole al pianeta in diretta stream per 30 minuti al giorno, ma la formula “station”
che prevede lo stream 24/7 costa €99.99 al mese comprese 1500 ore di storage – il che per un
gruppo di intraprendenti giovani (o meno giovani) che avessero qualcosa da proporre non è per
niente proibitivo.
Questa realtà si presta, come sempre, a interpretazioni multiple. E’ una bella cosa?
Senza dubbio, perché liberalizza – nel vero senso della parola – l’accesso al settore e di conseguenza
al mercato. Una costellazione di giornalisti, musicisti, attori, intellettuali, pubblicitari e tecnici
indipendenti che siano in grado di produrre contenuti di qualità ha ottime potenzialità di generare
cultura e reddito, proprio perché le nuove tecnologie stanno abbattendo in maniera esplosiva spese
di produzione e necessità di investimenti in attrezzature – questi ultimi addirittura vengono
praticamente azzerati.
E del resto anche per i player di sempre, i broadcaster pubblici e privati, le abitudini cambiano in
fretta.
Se i giornalisti di Al-Jazeera e di altre emittenti globali vanno in giro per il mondo muniti di i-Phone
con app di editing e sono in grado di realizzare servizi live e/o pronti per l’ on-the-air nel giro di
qualche minuto, occorre prendere atto del fatto che la convergenza – quella vera – sta riducendo
drammaticamente la necessità di apparecchiature professionali. Non capirlo e continuare a
scommettere il patrimonio di famiglia o i favori degli azionisti sulla produzione di attrezzature e
accessori “professional” come core-business aziendale, per esempio, è un’operazione che deve
essere valutata e calibrata attentamente: occorre adattarsi in fretta alla realtà del giornalismo
televisivo prodotto con i-Phone e dei programmi radio prodotti con Android. Anche perché il
momento storico-economico, vero, offre margini ristrettissimi a chi opera senza un’attenta
percezione della realtà.
Sony o Panasonic? Android o i-Phone? Sono scelte che già da ieri possono avere la stessa valenza per
qualsiasi broadcaster consapevole.
A questo proposito, su Supermoney ho letto che le richieste di
smartphone Samsung in Italia sono aumentate del 23,3%, mentre i dispositivi Apple hanno registrato
un calo del 38,2% – e pare che il trend sia globale. Ipotizzo che la ragione del terremoto di settore, al
netto degli intrallazzi fra produttori e provider, sia chiarissima: i Samsung costano meno e
funzionano esattamente come gli Apple; i consumatori, grazie alla crisi, sono meno narcotizzati dalle
“tendenze” e pertanto meno disposti a spendere quattrini inutilmente. Molto semplice, in fondo, e
anche parecchio sano. Una concorrenza basata sulla qualità e l’utilità del prodotto e non sul
rincoglionimento del cliente è sicuramente auspicabile, quanto meno nel lungo termine, in qualsiasi
settore compreso il nostro.
Sono comunque sicuro che, alla prossima IBC di Amsterdam, tutti i corporate manager e gli
executive marketing director si produrranno nelle loro abituali arrampicate sugli specchi per
dimostrarci, numeri de fantasia alla mano, che la cosa migliore da fare è investire qualche decina di
migliaia di dollari nell’ ultimo aggiornamento dell’ennesimo sistema super HD++ 4D stereo turbo
surround a sette canali. Sarà divertentissimo, non vedo l’ora.