Report Parte 3 - Gifted Education
Transcript
Report Parte 3 - Gifted Education
La dimensione internazionale risorsa per l’innovazione delle istituzioni scolastiche e formative Parte Terza Buone pratiche nel campo della Gifted Education. Policy e strumenti operativi Luca Dordit Indice Introduzione ............................................................................................................................... 3 Nota terminologica .................................................................................................................... 5 1. La gifted education tra teorie e pratiche ............................................................................... 6 1.1. Chi sono gli studenti dotati..............................................................................................6 1.2. Identificare gli studenti dotati .......................................................................................10 1.3. Sviluppare un profilo del gifted pupil ............................................................................11 1.4. La programmazione didattica per i gifted pupils...........................................................13 2. Descrizione sintetica di un set di casi nazionali significativi ................................................ 14 2.1. Regno Unito ...................................................................................................................14 2.2. Francia ...........................................................................................................................18 2.3. Austria............................................................................................................................22 2.4. Finlandia ........................................................................................................................26 3. Principali strategie e metodologie per la gifted education.................................................. 30 3.1. Contenuti curricolari ......................................................................................................30 3.1.1. Accelerazione ..................................................................................................... 31 3.1.2. Telescoping......................................................................................................... 32 3.1.3. Compattazione ................................................................................................... 32 3.1.4. Studio indipendente ........................................................................................... 33 3.1.5. Assegnazione di compiti a più livelli................................................................... 34 3.1.6. Centri di apprendimento .................................................................................... 34 3.2. Processi di apprendimento ............................................................................................34 3.2.1. Il pensiero creativo ............................................................................................ 35 3.2.2. Problem solving e pensiero creativo ................................................................. 37 3.3. Setting ed ambienti di apprendimento .........................................................................43 3.3.1. Classe aperta ...................................................................................................... 43 3.3.2. Flipped classroom............................................................................................... 45 4. Osservazioni conclusive........................................................................................................ 47 Riferimenti bibliografici ............................................................................................................ 49 2 Introduzione Nel 1994, la raccomandazione n. 1248 del Consiglio d’Europa sull’educazione dei gifted pupils ha sottolineato la necessità di sviluppare il loro potenziale intellettivo attraverso strumenti e condizioni di insegnamento particolari. sono tra questi. Gli allievi particolarmente dotati dovrebbero poter beneficiare di condizioni d’insegnamento appropriate che permettano loro di valorizzare pienamente le loro possibilità nell’interesse loro proprio e della società. Di conseguenza, l’Assemblea raccomanda che il Comitato dei Ministri domandi alle autorità competenti degli Stati firmatari della Convenzione culturale europea, compresa l'Italia e nello specifico il Ministero della Pubblica Istruzione, di tener conto delle seguenti considerazioni nelle loro politiche di educazione: la legislazione dovrebbe riconoscere e rispettare le differenze individuali. I gifted pupils, come gli altri studenti, hanno bisogno di condizioni d’insegnamento tali da permettere loro di sviluppare pienamente le proprie possibilità. Nel corso dell’ultimo decennio sia nel panorama europeo che in quello internazionale sono fiorite molteplici attività sia sperimentali che di sistema, tese ad introdurre nei diversi contesti nazionali la nozione di gifted education. Anche in Italia, presso il MIUR, sono allo studio misure per riconoscere percorsi per gli allievi particolarmente dotati, benché le modalità operative debbano ancora essere identificate. Il report che di seguito si presenta risponde all’obiettivo di analizzare quali siano gli sviluppi recenti di cui è stata oggetto la gifted education nel panorama internazionale, sia sotto il profilo delle policy implementate o in corso di implementazione in alcuni Paesi europei maggiormente significativi, sia considerando le principali strategie e metodologie impiegate. Al Cap. 1 si fornisce un inquadramento generale sulla gifted education, specificando cosa si intenda con tale concetto e quali siano i principali processi mediante i quali vengano individuati gli allievi dotati, ne sia sviluppato un profilo, e come a partire da tali premesse si 3 proceda a definire forme di programmazione curricolare e didattica attente al riconoscimento dei loro fabbisogni formativi specifici e peculiari. Al Cap. 2 si passa in rassegna un set dei più significativi casi nazionali in ambito europeo. Nello specifico, vengono presi in considerazione il modello adottato nel Regno Unito, insieme a quelli che già risultano parte integrante del sistema scolastico in Francia, Austria e Finlandia. In tal modo l’attenzione è posta sui principali contesti socio-culturali: quello britannico, germanico, francese e nord-europeo. Per ciascun contesto nazionale si considera innanzitutto il quadro normativo di riferimento, fornendo quindi la descrizione delle principali pratiche mediante le quali si attua l’identificazione dei gifted and talented pupils ed infine concentrando l’attenzione sulla variegata offerta formativa differenziata rivolta agli studenti dotati. Al Cap. 3 l’enfasi è posta sulle più significative strategie e metodologie per la gifted education, procedendo dall’esame della differenziazione dei contenuti curricolari, per passare poi a considerare i processi di apprendimento ed infine i diversi setting di apprendimento utilizzati per venire incontro ai fabbisogni peculiari dei gifted pupils. Al Cap. 4 vengono offerte all’attenzione del lettore una serie di osservazioni conclusive, concentrandosi su alcuni aspetti nodali che emergono dai risultati dell’analisi precedentemente effettuata. Il rapporto intende fornire all’amministrazione provinciale ed alle diverse istituzioni scolastiche elementi conoscitivi di policy e concrete buone pratiche emergenti dal contesto internazionale. La tematica esaminata è oggi al centro dell’attenzione nella maggior parte dei Paesi in area OCSE. I prossimi anni vedranno svilupparsi anche nel contesto italiano ed in quello provinciale nuove e sempre più efficaci misure di sistema orientate a rispondere ai bisogni dei gifted pupils. Tali bisogni, nell’esperienza di studio, possono trovare condizioni di valorizzazione oppure di ostacolo, a seconda che l’ambiente della scuola sia in grado di favorire o meno i talenti posseduti dagli allievi. 4 Nota terminologica Circa la terminologia utilizzata per denotare gli studenti particolarmente dotati, i termini utilizzati nella massima parte dei Paesi europei sono gifted e talented - o la loro traduzione letterale -, usati separatamente o in combinazione. Nel caso del Regno Unito viene effettuata una distinzione tra gifted – usato soprattutto in un contesto intellettuale o accademico – e talented, che si riferisce per lo più al settore delle attività artistiche e sportive. Nell’area del nord Europa non si prevede un termine specifico per definire la categoria, dato che vi è una tendenza a considerare il potenziale di sviluppo di ciascuno studente, senza distinzioni tra allievi dotati e non dotati. 5 1. La gifted education tra teorie e pratiche 1.1. Chi sono gli studenti dotati Le interpretazioni di cosa si debba intendere con il termine di giftedness variano tra gli specialisti della gifted education. In passato si utilizzava il termine talento per descrivere gli studenti che hanno capacità di apprendere rapidamente ed hanno ottenuto i punteggi più alti nei test di intelligenza (QI). Benché queste abilità contribuiscono tuttora a determinare il concetto di giftedness, i risultati di molti ricercatori hanno contribuito a fornire una più articolata comprensione di cosa sia l’intelligenza. Oggi è generalmente accettata una definizione di giftedness che include una vasta gamma di attributi, dalle capacità di ordine intellettuale alle abilità interpersonali. In particolare Howard Gardner e Joe Renzulli sono tra i ricercatori che hanno avuto un impatto considerevole sulla nozione di giftedness. La teoria di Gardner delle intelligenze multiple e la concezione dei tre anelli della giftedness di Renzulli costituiscono punti di partenza utili per gli insegnanti che cercano di identificare i comportamenti di talento tra i loro studenti. Il modello di Gardner di intelligenza articola le capacità in sette aree: • Linguistica: la capacità di usare le parole in modo efficace sia oralmente che per iscritto (tratti specifici, ad esempio, dello scrittore, oratore). • Logico-matematica: La capacità di usare i numeri in maniera efficace e di cogliere relazioni e schemi logici (caratteristiche, ad esempio, del matematico, dello scienziato, del programmatore di computer). • Spaziale: La possibilità di visualizzare e orientarsi nel mondo (tratti peculiari di figure quali architetto e artista). • Corporea, cinestetica: La possibilità di utilizzare il proprio corpo per esprimere le proprie idee; di fare le cose con le mani; di sviluppare abilità fisiche (coglibili, ad esempio, in figure quali l’attore, l’artigiano, l’atleta). • Musicale: La capacità di percepire, discriminare, trasformare ed esprimere forme musicali (spiccata nel compositore e nel musicista). 6 • Intelligenza inter-personale: La capacità di percepire e distinguere gli stati d'animo, le intenzioni, le motivazioni ed i sentimenti di altre persone (caratteristiche qualificanti il consigliere, il policy maker). • Intelligenza intra-personale: La conoscenza di sé e la capacità di agire in modo adattivo, sulla base di questa conoscenza (sono i tratti tipici dello psicoterapeuta). Storicamente, gli studenti di talento sono stati identificati per il loro livello di eccellenza negli ambiti linguistico e logico-matematico, escludendo gli allievi con abilità anche di livello eccezionale in altri settori. Oggi, la letteratura fornisce una descrizione più ampia di giftedness e conseguentemente una programmazione compiuta in ambiente scolastico per il suo sviluppo è opportuno comprenda di norma tutte le diverse forme di intelligenza. Secondo Gardner, la prestazione nell'ambito di ciascuna delle diverse intelligenze è soggetta ad un processo di sviluppo. Lo sviluppo può compiersi allo stesso grado per tutte le intelligenze, oppure può presentare – ed è la condizione più comune – gradi diversi. Partendo da questa considerazione, gli studenti dotati mostreranno processi di sviluppo che superano i loro coetanei in una o più delle diverse intelligenze individuate (Gardner, 1983). Accanto alla teoria delle intelligenze multiple di Gardner si colloca la concezione dei tre anelli di giftedness (Three-Rings), propria di Joe Renzulli (Renzulli, 1986). A conclusione di un’analisi longitudinale sulle persone di talento, Renzulli sostiene che la giftedness riguarda l'interazione di tre serie di caratteristiche: • capacità intellettive sopra la media; • la creatività; • il grado di impegno nell’affrontare un compito. Sulla base delle analisi di Renzulli, Treffinger (1986) ha definito tali caratteristiche nei termini seguenti: A) intelligenza al di sopra della media • Possedere un vocabolario di livello avanzato; • avere buona memoria; • imparare molto velocemente e facilmente; 7 • presentare un consistente possesso di informazioni; • generalizzare sapientemente; • comprendere nuove idee facilmente; • compiere facilmente astrazioni; • percepire somiglianze, differenze, relazioni; • esprimere giudizi ed assumere decisioni. B) Creatività • Porre domande e dimostrare molta curiosità su molti argomenti; • avere molte idee (fluenza di idee); • vedere le cose secondo prospettive diverse (flessibilità); • offrire spunti particolari o inusuali (originalità); • aggiungere dettagli e rendere le idee più interessanti (capacità di elaborazione); • trasformare o combinare idee; • vedere facilmente le implicazioni o le conseguenze di un ragionamento; • assumere rischi nella speculazione; • sentirsi liberi di dissentire; • essere capaci di umorismo sottile, paradossi e controsensi. C) Impegno nell’affrontare un compito • Definire propri obiettivi, propri standard; • dimostrare un intenso coinvolgimento nei problemi e compiti preferiti; • dimostrare entusiasmo in particolari interessi ed attività; • aver bisogno di poca motivazione esterna nel perseguire i propri compiti; • preferire concentrarsi sui propri interessi e progetti; • esprimere un alto livello di energia; • essere perseveranti; non arrendersi facilmente nelle attività; • condividere il prodotto delle proprie attività; • essere desiderosi di nuovi progetti e sfide; 8 • assume le proprie responsabilità. La concezione dei tre anelli di giftedness propria di Renzulli ha aiutato gli educatori a procedere oltre un approccio riduzionista concentrato unicamente sulle capacità intellettuali nell'identificare gli studenti con un alto potenziale, riconoscendo l'importanza della creatività. Quando questi due fattori si combinano con l'impegno verso il compito, emerge con una certa chiarezza la presenza della giftedness. L’impegno nel compito si riferisce alla passione e alla perseveranza che si manifesta quando gli studenti sono coinvolti in problemi, temi e progetti di loro interesse, all’interno o all’esterno della classe. Gli studenti dotati sono in genere impegnati in compiti che sono soggettivamente significativi. Una mancanza di impegno per un compito assegnato da qualcun altro, pertanto, non significa necessariamente che lo studente manca di impegno nel compito. Ad esempio, il non riuscire a completare i compiti in aula non è un motivo appropriato per escludere studente dalla programmazione destinata ai gifted pupils. Pertanto, gli insegnanti che utilizzano la sola variabile relativa all’impegno per un compito come un indicatore di giftedness dovrebbero prestare particolare attenzione alle condizioni di contesto. Renzulli (1986), Treffinger (1986) e Feldhusen (1992) suggeriscono che un obiettivo rilevante dell'educazione è quello di individuare i punti di forza particolarmente elevati, i talenti e gli interessi degli studenti e di sviluppare la programmazione didattica per aiutarli a ottimizzare le loro potenzialità. L'intento è quello di sviluppare una programmazione che tenga in considerazione l'unicità dello studente. I lavori di Gardner e Renzulli sottolineano quindi la necessità di individuare il potenziale degli studenti in una varietà di modi diversi e di sviluppare molteplici opzioni nella programmazione per soddisfare le esigenze specifiche di ogni studente. 9 1.2. Identificare gli studenti dotati Ci si può chiedere come possa un insegnante determinare se uno studente sia particolarmente dotato, tale da rientrare nella categoria dei gifted pupils. Quando si stabilisce una procedura di identificazione, gli insegnanti è bene prendano innanzitutto in considerazione una serie di fattori che possono inibire l'identificazione dello studente e che possono essere riassunti come di seguito: • • • • • • linguaggio; cultura; genere; capacità fisica; disabilità sensoriali e nell’apprendimento; stile di personalità. Alcuni studenti esprimono con naturalezza ed in modo diretto le proprie capacità al di sopra della media. Ad esempio catturano l’attenzione dell’insegnante con il grado di risposta molto elevato alle attività svolte in aula. La questione, in questi casi, consiste non tanto nel fatto se sia necessario potenziare il programma per questi studenti, ma in quale modo farlo al meglio. Altri allievi possono fornire invece un quadro misto, dimostrando punti di forza in alcune aree, ma per il resto si collocano nella media o al di sotto della media. Si tratta di studenti che possiedono un potenziale eccezionale, mascherato da caratteristiche individuali o da insuccessi registrati in ambito scolastico o extra scolastico. Tale potenziale si può perdere quando l'ambiente di apprendimento non offre allo studente la possibilità di dimostrare o sviluppare il proprio talento. Stabilire un processo sistematico di identificazione dei gifted pupils farà quindi in modo che la maggior parte - se non tutti - gli studenti di talento vengano identificati. L’individuazione degli allievi di talento dovrebbe pertanto essere condotta utilizzando più criteri. Molte delle seguenti fonti di informazione sono utilizzate comunemente come parte del processo di identificazione: 10 • risultati di test formalizzati, che includano indicatori di capacità cognitiva, di successo scolastico, di attitudine e di creatività; • osservazioni degli insegnanti, inclusi diari delle attività in classe, checklist e repertori; • le registrazioni dei risultati ottenuti dagli studenti compresi compiti, portfoli di competenza, realizzazioni compiute e relativi giudizi. Inoltre, possono contribuire a una più profonda comprensione dei punti di forza individuali degli studenti: • candidature fatte da educatori, genitori, colleghi e auto-candidature; • colloqui con genitori e studenti. 1.3. Sviluppare un profilo del gifted pupil Lo sviluppo di un profilo di gifted pupil contribuisce a maturare una comprensione più profonda in relazione agli interessi, agli stili e alle abilità di uno studente. Con la raccolta di informazioni operata a partire da una varietà di fonti, gli insegnanti acquisiscono una conoscenza adeguata per prendere decisioni educative che miglioreranno lo sviluppo dello studente nel campo degli apprendimenti. I principali strumenti di raccolta dei dati comprendono: dati sul rendimento degli studenti; valutazione dei prodotti degli studenti, portfoli, diari e resoconti sugli apprendimenti in classe; interrogazioni e prove svolte in aula di tipo formale ed informale; inventari sugli stili di apprendimento degli allievi; inventari sui loro interessi; carriera scolastica pregressa; informazioni da parte dei genitori; test psico-educativi. Le principali aree che vengono tenute in considerazione a livello internazionale sono le seguenti: • rendimento scolastico; • stili e punti di forza nell’ apprendimento; • interessi; • abilità speciali; 11 • visione prospettica e obiettivi per il futuro. Il rendimento scolastico fornisce informazioni su ciò che lo studente è in grado di fare in varie aree del curricolo. A tale proposito l’osservazione diretta dello studente durante le attività di apprendimento, analizzandone i prodotti e utilizzando i registri o le schede contenenti i giudizi nel tempo sono alcuni modi per raccogliere le informazioni. Oltre al successo scolastico. Stili di apprendimento e punti di forza si riferiscono al modo in cui uno studente apprende. Il concetto di stili di apprendimento viene utilizzato da autori a partire da prospettive diverse. Ad esempio ci si riferisce alla teoria dei Brillant Behavours (Kanevsky, Maker, Nielsen and Rogers, 1994) che hanno sviluppato una lista di controllo che descrive le dodici caratteristiche associate alla giftedness. La lista di controllo ha lo scopo di aiutare gli insegnanti a produrre osservazioni sistematiche che possono portare alla identificazione degli studenti dotati. Gli interessi degli studenti possono fornire una base per lo sviluppo di programmi di studio personalizzati e studio indipendente. Gli insegnanti possono utilizzare molte modalità per approfondire gli interessi degli studenti. Le abilità speciali si riferiscono ai talenti dello studente che possono non essere osservabili all’interno del tradizionale curricolo scolastico. Abilità speciali possono spesso essere identificati attraverso la conoscenza degli hobby dello studente, attività extrascolastiche e interessi esterni. Visione e obiettivi per il futuro costituiscono i valori e le speranze personali dello studente per il futuro. In questo campo rientrano lo stile di vita desiderato dello studente, le possibili carriere professionali e gli interessi verso la comunità, collocati nel contesto di una visione a lungo termine. 12 1.4. La programmazione didattica per i gifted pupils Il profilo dello studente viene utilizzato di norma per sviluppare un programma diretto a soddisfare le esigenze individuali di apprendimento dello studente di talento. Kaplan (1986, p.183) enuncia i seguenti principi per la costruzione di un curriculum differenziato per la gifted education. Si tratta di un punto di partenza utile per l'insegnante alla ricerca di modi per migliorare il curricolo di uno studente di talento. • Presentare contenuti collegati ad un ampio spettro di questioni, temi o problemi. • Integrare diverse discipline nell'area di studio (multidisciplinarità, interdisciplinarità, transdisciplinarità). • Presentare, all'interno di un'area di studio, esperienze globali, collegate tra loro e che si rafforzano reciprocamente. • Consentire l’apprendimento approfondito di un tema prescelto dallo studente all'interno dell'area di studio. • Sviluppare le competenze di studio indipendente o auto-diretto. • Sviluppare capacità di pensiero complesso e astratto di livello superiore. • Focalizzazione su compiti che non prevedono un limite di realizzazione (compiti aperti). • Sviluppare competenze e metodi di ricerca. • Integrare competenze di base e capacità di pensiero di livello superiore nel curriculum. • Incoraggiare lo sviluppo di prodotti che sfidano le idee esistenti e produrre nuove idee. • Incoraggiare lo sviluppo di prodotti che utilizzano tecniche, materiali e forme. • Incoraggiare lo sviluppo dell’auto-comprensione. Ad esempio, riconoscere e utilizzare le proprie capacità, assumere uno stile auto-diretto, apprezzare le somiglianze e le differenze tra sé e gli altri. • Valutare i risultati utilizzando adeguati e specifici criteri attraverso l'auto-valutazione. 13 2. Descrizione sintetica di un set di casi nazionali significativi Nel capitolo seguente si prendono in esame una serie di significativi casi nazionali tratti dal contesto europeo. Per ciascun caso viene descritto il quadro normativo di riferimento, che dà indicazioni sulle policy ed i principi adottati, il processo mediante il quale vengono identificati i gifted pupils ed infine le diverse opzioni formative loro rivolte. 2.1. Regno Unito A. Quadro normativo Anche se la materia attinente la gifted education non è menzionata esplicitamente nella legislazione del Regno Unito, sono state pubblicate una serie di disposizioni legislative e di linee guida riguardanti gli studenti particolarmente dotati intellettualmente. I governi che si sono succeduti dal 1997 hanno posto al centro della propria linea politica il sistema educativo. Ciò ha portato ad una particolare enfasi sulle esigenze di allievi e studenti dai risultati scolastici di particolare successo, siano essi able, gifted o talented pupils. Procedendo in ordine temporale, nel 1997 è stato prodotto un primo Libro Bianco che include il riferimento agli high able e la tematica generale relativa all’eccellenza nella scuola. “Abbiamo in programma di sviluppare una strategia per l'identificazione precoce e il sostegno degli allievi particolarmente capaci e di talento che ponga in collegamento diversi filoni di intervento, compreso l'apprendimento accelerato, scuole specializzate e collaborazione con scuole indipendenti. Vogliamo che ogni scuola ed autorità locale pianifichi le azioni mediante le quali come aiuterà i bambini dotati. Tutte le scuole devono cercare di creare un'atmosfera in cui l’eccellenza sia non solo accettabile ma auspicabile” (Department for Education and Employment, 1997). Nel 1999 viene pubblicata la ricerca curata dall’Ufficio per gli Standard nell'Istruzione e parallelamente viene istituita una commissione per la tematica specifica, il Gifted and 14 Talented Advisory Group. Questi due interventi costituiscono il primo passo verso una strategia nazionale per sostenere le singole amministrazioni scolastiche locali e le scuole a sviluppare i loro interventi rivolti agli alunni più capaci. Le indicazioni vengono riprese nel 2006 all’interno delle linee guida per la gifted education e successivamente ampliate nel 2008, nella revisione delle Linee guida (Department for Children, Schools and Families, 2008). Nel 2007 vengono pubblicati gli standard di qualità per le istituzioni scolastiche in materia di eccellenze scolastiche, che nel linguaggio tipico dell’amministrazione scolastica britannica sono condensati in un acrostico: IQS (Gifted and Talented Institutional Quality Standards, 2007). Gli elementi della qualità, individuati nel numero di 14, sono articolati su cinque componenti educative: A) Strategie efficaci per insegnamento e apprendimento; B) Promuovere la scelta del curriculum; C) Valutazione degli apprendimenti; D) Organizzazione della scuola; E) Forte partnership oltre la scuola. Gli elementi della qualità associati a ciascuna delle cinque componenti educative sono riportate nella tabella seguente (Tab. 1). Tab. 1 – Componenti educative ed elementi IQS Componenti educative Elementi IQS A. Strategie efficaci per l’insegnamento e l’ apprendimento 1. Identificazione 2. Istruzione efficace in classe 3. Standard B. Promuovere la scelta e la modifica del curriculum 4. Promuovere la scelta e la modifica del curriculum C. Valutazione degli apprendimenti 5. Valutazione degli apprendimenti 6. Trasferimento e transizione D. Organizzazione della scuola 7. Leadership 8. Policy 9. School Ethos 10. Sviluppo professionale del corpo insegnante 11. Risorse 12. Monitoraggio e valutazione E. Forte partnership oltre la scuola 13. Impegno con la comunità, con le famiglie e oltre 14. Apprendere oltre la classe 15 Per ciascun elemento vengono individuati tre livelli di offerta da parte delle scuole, che ne graduano la capacità di fornire un efficace gifted education, rispettivamente: • Entry • Developing • Exemplary Se il livello Entry è richiesto a tutte le scuole, i successivi denotano invece le good e le outstanding schools e vi rientrano quindi solo le istituzioni scolastiche che raggiungono gli standard corrispondenti in termini di servizi, organizzazione e offerta formativa differenziata. Va segnalato infine che, il riconoscimento e il rispetto delle differenze individuali, l'identificazione di esigenze individuali, la differenziazione nella scuola, la flessibilità all'interno del sistema scolastico e l’Education of the able, gifted and talented child rientra ufficialmente nella formazione iniziale degli insegnanti ed è inclusa negli standard professionali dei docenti sin dal primo livello, corrispondente al Qualified Teacher Status. B. Identificazione dei gifted and talented pupils In generale, le scuole elaborano i propri criteri di selezione dei gifted and talented pupils basati sulle Linee guida messe a punto dal governo, di cui le più recenti sono del 2008 - come si è osservato in precedenza. In alternativa vengono presi a riferimento ulteriori standard, ad esempio quelli promossi dalla Qualifications and Curriculum Authority (QCA). Le procedure di selezione più comuni sono demandate al giudizio degli insegnanti, sulla base di risultati scolastici ed extrascolastici. Inoltre vi è spazio anche per una peer nomination, oppure per una nomination fatta dai genitori o dagli stessi candidati. Gli studenti possono essere nominati dai loro insegnanti per le scuole estive o per le Master Classes, ma per questi casi è accettata anche la formula dell’auto-candidatura. Per partecipare all’Academy for Gifted and Talented Youth, gli studenti devono presentare un portfolio ed avere un punteggio nel Cognitive Ability Test (CAT) di 120. Il CAT misura le abilità di ragionamento degli studenti, in tre aree collegate al successo scolastico, corrispondenti al verbale, al quantitativo ed al non verbale. 16 C. Offerta formativa differenziata per i gifted pupils Nel Regno Unito è prevista l’offerta di una vasta gamma di interventi e servizi per gli studenti eccellenti. In generale, nella scuola le disposizioni includono l'ingresso precoce a scuola ed il salto di alcune annualità sia nella primaria che nella secondaria inferiore e superiore (Livelli ISCED 1-3), lezioni condivise con gli studenti più grandi, accelerazione di gruppo, attività extrascolastiche, mentoring individuale. Queste iniziative sono disponibili a tutti i livelli scolastici e sono raccomandate dalle linee guida governative. Nella scuola secondaria le azioni dirette in forma specifica verso i gifted pupils contemplano lo studio individuale, lo studio presso altre istituzioni scolastiche. Agli studenti dotati viene offerto inoltre un servizio di counselling psicologico. Al momento, questo servizio è più frequentemente associato con l'educazione speciale che con la giftedness. Pertanto, la consulenza per studenti dotati spesso non è disponibile nelle scuole. Il Programma di governo Excellence in Cities per il potenziamento delle scuole comprende una parte dedicata alla gifted education. Il programma richiede alle scuole di nominare un Coordinatore per i Gifted and Talented, che ha il compito di identificare all’interno della scuola una coorte del 5-10% degli allievi a cui vengono indirizzati distinti programmi di apprendimento e insegnamento personalizzato. Le Linee guida specificano che le scuole devono garantire che un adeguato supporto sia garantito per tutti gli alunni - in particolare quelli a rischio di insuccessi scolastici. Anche l’uso delle TIC è evidenziato come mezzo di supporto, nonché come strumento di accesso a ulteriori opportunità curriculari. Nei diversi testi regolamentari messi a punto dal governo si insiste fortemente sull’importanza di costruire reti di scuole, specifiche per la gifted education, di cui facciano parte anche istituti di istruzione terziaria e scuole indipendenti. Altri aspetti della policy per i gifted and talented pupils comprendono il mentoring, il rafforzamento delle abilità di studio. Le scuole sono inoltre invitate a considerare la possibilità di percorsi accelerati, ad esempio in matematica, o l’accesso rapido agli esami. Ad oggi il 40% delle scuole secondarie (circa 1.300), il 15% delle scuole primarie (circa 1.800), e 100 di istituti per post sedicenni dispongono di programmi specifici finanziati dal governo. 17 Anche alcuni tipi di attività extrascolastiche sono incluse nelle disposizioni definite dal governo per la gifted education. Si tratta ad esempio di Summer schools che nel Regno Unito vengono organizzate regolarmente a partire dal 1999. Per i livelli della scuola secondaria superiore, gli studenti di talento possono frequentare le lezioni all'università. A tale riguardo, ad esempio nel 2002 è stata istituita la Academy for Gifted and Talented Youth. Similmente, per gli studenti eccellenti della scuola secondaria inferiore e superiore (ISCED 2 e 3) sono organizzate annualmente un certo numero di Master Classes. 2.2. Francia A. Quadro normativo Non esiste una legislazione specifica in Francia che definisca la gifted education o preveda particolari disposizioni educative per studenti dotati. E’ presente un curriculum nazionale che definisce i programmi educativi per tutti gli studenti di ogni livello del sistema e specifica i diplomi riconosciuti a livello nazionale. La filosofia generale della legislazione educativa nazionale è quella di individuare esigenze educative individuali e specifiche (Décret n. 90-788; 6 settembre 1990) per garantire la parità di opportunità educative per tutti (Loi 10 Luglio 1989). Questo approccio favorisce fortemente l'idea di classi eterogenee a ogni livello scolastico, con gli studenti che hanno bisogni speciali (educazione speciale) integrati nelle classi regolari. In passato, erano considerati allievi con bisogni speciali quelli con difficoltà di apprendimento, handicap o una storia di insuccesso scolastico. Tuttavia, nel 2001, il Ministero della Pubblica Istruzione ha promosso una commissione per esaminare la situazione dei bambini intellettualmente precoci e proporre misure per questa quota della popolazione scolastica. A seguito della pubblicazione del Rapporto Delaubier nel gennaio 2002, i soggetti intellettualmente precoci o - più ampiamente -, gli studenti dotati, sono considerati parte del gruppo dei bisogni speciali (Delaubier, 2002). Negli anni successivi le disposizioni emanate dal Ministero dell’Istruzione francese traducono il nuovo approccio 18 sul piano operativo (Circulaire n. 2002-074 du 10/04/2002, Circulaire n. 2003-050 du 28/03/03 e Circulaire n. 2004-015 du 27/01/04). In Francia il punto di riferimento per le scuole è costituito dal programma scolastico nazionale, definito per tutti i livelli della scuola primaria e secondaria. Alcuni decreti e circolari ufficiali del Ministero della Pubblica Istruzione hanno sottolineato nel tempo come il sistema scolastico francese dovrebbe rispondere alla diversità degli studenti e permettere ad ogni studente di ricevere un’offerta formativa specifica al suo livello individuale, consentendo agli studenti di saltare una o più annualità nella scuola primaria per sviluppare il proprio potenziale (decreto n 96 0465; Marzo 1996). Questo principio lascia aperta la possibilità di interventi nel campo della gifted education. Ad esempio, si riconosce la necessità di poter adattare il ritmo di apprendimento, la possibilità di sviluppare percorsi diversi per l'apprendimento e la possibilità di arricchimenti nei contenuti curricolari, sia nella scuola elementare, sia in quella secondaria (art. 5 du Décret 96-465 du 20 mai 1996; Circulaire n. 98-144 du 1998/09/07). Inoltre, le scuole possono prevedere aiuti per le difficoltà scolastiche, la valutazione delle competenze (Circulaire n. 2000-091 du 23/06/2000) e lo sviluppo di programmi individualizzati (Circulaire n. 98-144 du 1998/09/07). Nei Lycée, frequentati dagli studenti di età compresa da 15 a 18 anni, il contenuto del programma di diverse discipline, così come la possibilità di scegliere tra un maggior numero di opzioni, consente agli studenti dotati di apprendere all’interno di un ambiente particolarmente stimolante. La selezione degli alunni maggiormente dotati, in alcuni casi, ha portato a classi di eccellenza, situate presso specifiche scuole, il cui accesso è basato su criteri di ammissione che selezionano studenti con ottimi risultati scolastici. Tali classi speciali possono risultare di uno o due anni in anticipo rispetto al curriculum regolare. B. Identificazione dei gifted and talented pupils L’ingresso precoce ed il salto di una o più annualità è basato di solito sul giudizio dei genitori e degli insegnanti o di altre figure rilevanti nel processo di accesso al sistema scolastico. Non esiste una procedura ufficiale di identificazione dei gifted pupils, riconosciuta a livello nazionale. In un documento del Ministero della Pubblica Istruzione, il criterio di un quoziente 19 di intelligenza (QI) pari o superiore a 130, con due deviazioni standard sopra la media, è stato proposto come un cut-off consensualmente accettato, sulla base delle pratiche in alcuni programmi pilota per la gifted education in Francia, così come per una serie di programmi analoghi sviluppati in altri paesi. Il QI solitamente viene valutato con il test Wechsler (WISC, WAIS), da uno psicologo in forma privata o da uno psicologo della scuola. Va notato, tuttavia, che la relazione Delaubier propone di riconsiderare gli strumenti utilizzati per valutare l'intelligenza e di muoversi verso un approccio multidimensionale all'intelligenza. C. Offerta formativa differenziata per i gifted pupils Secondo la legislazione vigente, il sistema scolastico francese è orientato a fornire occasioni e luoghi di apprendimento per sviluppare il potenziale di ciascun allievo. Le possibilità maggiormente utilizzate sono l’ingresso precoce ed il salto di annualità. Tali opzioni sono offerte nella scuola elementare e, a livello della scuola secondaria inferiore e superiore (Circulaire n. 2003-050 del 18/03/2003, Circulaire 2002-074 del 10/04/2002). Nel passato recente alcune scuole pubbliche hanno cercato di implementare l'idea di programmi scolastici individualizzati per affrontare la diversità delle esigenze degli studenti. Ad esempio, alcune istituzioni scolastiche hanno implementato classi speciali per studenti dotati, riducendo la dimensione della classe e selezionando insegnanti particolarmente preparati e motivati, favorendo l’offerta di programmi individualizzati di studio all'interno ogni classe, oltre che la possibilità di saltare fino a 3 annualità. Ad un livello sperimentale, alcune scuole di livello secondario superiore forniscono a studenti di elevato QI varie combinazioni delle seguenti opzioni: • esperienze di apprendimento arricchito (ad esempio, project-work) che corrispondono agli argomenti del curriculum regolare; • possibilità di saltare un’annualità; • stretti contatti tra insegnanti e genitori; • sostegno da parte di psicologi per gli insegnanti che hanno studenti dotati nelle loro 20 classi; • possibilità di raggruppare studenti dotati a ogni livello di scuola in una classe che abbia anche il 50% di studenti non-gifted; • permesso agli studenti di partecipare ad annualità più avanzate per discipline di contenuto specifico (ad esempio, le scienze) e di rimanere nel loro livello normale di annualità per le altre; • un classe speciale per i gifted all'inizio della scuola secondaria, per poi integrare progressivamente ogni anno questi studenti in classi regolari, pur mantenendo attività individualizzate che continuino ad arricchire la loro esperienza di apprendimento. Lo sviluppo di progetti educativi di apprendimento individualizzato e di percorsi personalizzati nel sistema scolastico organizzati dalle scuole, previa consultazione degli studenti e delle loro famiglie, sono particolarmente raccomandati (Circulaire n. 2003-050 du 28/03/2003 e Circulaire n. 2004-015 du 27/01/2004). Inoltre, negli anni recenti alcune scuole pilota hanno istituito al proprio interno un’unità pedagogica sperimentale che si pone l’obiettivo di integrare gli studenti dotati che sperimentano particolari difficoltà di rendimento scolastico. Si tratta in particolare di scuole secondarie inferiori (College). L’unità specializzata fornisce sostegno attraverso un insegnante di riferimento per gruppi di studenti dotati che manifestano problemi di integrazione nel sistema scolastico. Gli studenti seguono programmi individualizzati, composti da diversi corsi disciplinari offerti nella scuola, potenzialmente tratti da diverse annualità di studio, per soddisfare le esigenze degli studenti. Fanno parte del programma sperimentale anche progetti personali ed una sala per gli studenti presi in carico dall'unità speciale, per permettere agli allievi di incontrarsi tra loro e ricevere forme di accompagnamento personalizzato. Altre scuole secondarie pubbliche forniscono opzioni speciali per studenti di talento nei campi dello sport, della musica e in molte sfere artistiche. Queste scuole rientrano nel panorama corrente del sistema educativo francese. Gli orari delle lezioni sono organizzati in modo da liberare blocchi di tempo per consentire loro di coltivare le loro aree di interesse particolari, talvolta in collaborazione con centri pubblici o privati specializzati in sport, 21 musica o arte. Ciò avviene sia nella scuola secondaria inferiore che superiore. In linea di principio, vi è poi la possibilità di implementare altre attività scolastiche individualizzate che possono integrare o sostituire parti del curricolo nazionale, ma sono pochi i casi di scuole francesi che hanno perseguito tale direzione. Infine le competizioni all’interno delle scuole, organizzate periodicamente, rappresentano un’ulteriore occasione rivolta ai gifted pupils. Mentre al di fuori della scuola sono attivi alcuni programmi extra-curriculari soprattutto attraverso iniziative private, come il Jeunes Vocations Artistique, Literare et scientifiques, che si tiene a Parigi 2.3. Austria A. Quadro normativo La normativa austriaca sulla scuola si basa sulla legislazione che è stata redatta prevalentemente nel XX secolo, soprattutto durante gli anni '60 e '70. Dal 1990, la legislazione in materia di gifted education è stato rivista e l’istruzione rivolta a soggetti particolarmente dotati sotto il profilo dell’apprendimento è divenuta esplicitamente parte del sistema di istruzione generale. Attualmente, vi è una tendenza verso una moltiplicazione del numero di provvedimenti di carattere normativo e regolamentare relativi alle specifiche esigenze dei cosiddetti gifted and talented pupils. Il quadro legislativo scolastico in Austria enfatizza una tendenza generale verso un tipo di formazione individualizzata e la possibilità di una definizione autonoma della carriera scolastica individuale attraverso misure quali la scelta di percorsi accelerati e/o di arricchimento all'interno della scuola ordinaria così come all'interno di scuole specificamente orientate ai fabbisogni dei talented pupils. Inoltre, oltre alla differenziazione nei campi dell'educazione intellettuale, la legislazione scolastica si occupa inoltre alla dei bisogni educativi relativi a domini non-intellettuali. Ciò avviene per tutta l’estensione della scuola primaria e secondaria, quest’ultima tanto di livello inferiore che superiore. 22 Nella legislazione scolastica (Schulorganisationsgesetz n. 242, 1962) è contenuta una sezione speciale che fa riferimento a misure e opzioni particolarmente appropriate per gli studenti che rientrino nella categoria di gifted and talented. Una serie di articoli di legge (L. n. 242, Artt. 17, 26, 45) includono disposizioni specifiche come la riduzione di alcune annualità o il permesso di vedere abbuonata l’assolvimento dell’obbligo scolastico in situazioni particolari, ad esempio allo scopo di frequentare lezioni presso l'Università, che dirette implicitamente all’istruzione di studenti particolarmente dotati. Dalla fine degli anni Novanta il quadro normativo prevede anche la possibilità di rendere flessibile la carriera scolastica di un individuo, sia nella scuola primaria che in quella secondaria inferiore e superiore. Nello specifico, la riduzione delle annualità risulta possibile fino a tre volte, una per ciascun livello scolastico. A partire dall’assolvimento dell’obbligo scolastico a 15 anni è poi percorribile l’opzione di un’uscita anticipata dalla scuola secondaria, con un accesso immediato al percorso di istruzione terziaria. A questo proposito, il requisito cardine consiste nel sostenere un esame speciale che attesti il possesso da parte del candidato delle conoscenze accademiche necessarie. In tal modo, il livello di età minima per l’ingresso all’università viene fissato a 15 anni. In determinati casi gli allievi particolarmente dotati possono beneficiare inoltre di altre due opzioni di studio, rappresentate da un lato dall’istruzione privata e dall’altro dallo studio presso il proprio domicilio. B. Identificazione dei gifted and talented pupils L'identificazione degli studenti particolarmente dotati si attua principalmente da parte di professionisti esperti. La facoltà di procedere all’individuazione dei gifted pupils è attribuita in primis agli psicologi scolastici, agli insegnanti ed ai ricercatori che utilizzano test standardizzati. Anche le informazioni e le richieste provenienti dai nuclei familiari sono prese seriamente in considerazione. Nella scuola primaria, i principali criteri che stanno alla base del processo di identificazione degli studenti dotati, che verranno resi oggetto di speciali misure – ad esempio la riduzione delle annualità di frequenza oppure specifici programmi di arricchimento 23 dell’apprendimento, sono costituiti dai risultati scolastici elevati in particolari settori disciplinari e dal pronunciamento formale da parte di un insegnante. Nella scuola secondaria inferiore e superiore, oltre ai criteri ora citati si aggiunge il parere positivo da parte di esperti con un background psicologico. La partecipazione ad attività rivolte a studenti dotati rappresenta un requisito essenziale anche in vista della partecipazione a competizioni di tipo nazionale in specifici campi disciplinari, così come a competizioni internazionali, ad esempio alle Olimpiadi nel settore della matematica. In tutti i casi, è prevista la possibilità di una richiesta autonoma da parte dello studente, o – in alternativa – una segnalazione da parte dell’insegnante, posto che l’allievo abbia frequentato attività di gifted education. Vi sono poi scuole speciali che determinano propri criteri di ammissione. In questo caso, il successo scolastico pregresso è considerato un indicatore essenziale per l’accesso, così come il superamento di esami e test diretti a misurare il grado di intelligenza espressa dal candidato. Va considerato sullo sfondo che, nell’ultimo decennio, la tematica relativa al non conseguimento di risultati scolastici in linea con il potenziale degli studenti ha costituito in Austria un tema al centro del dibattito non solo degli specialisti, ma anche presso l’opinione pubblica. Di qui si spiega la forte accentuazione nei confronti di strategie e metodologie didattiche che siano in grado di fornire a ciascun allievo tutti gli stimoli necessari per la piena espressione del proprio potenziale. Ciò vale a maggior ragione per il settore della gifted education, che è intesa sempre più come il banco di prova per una scuola che sappia rinnovare i propri approcci e le proprie soluzioni organizzative in modo da potenziare al massimo forme di apprendimento differenziate ed individualizzate. C. Offerta formativa differenziata per i gifted pupils A partire dagli anni Novanta è stata istituita una varietà differenziata di offerte formative specifiche, nonché di opzioni relative al sistema scolastico, dirette a favorire gli studenti particolarmente dotati. 24 Due sono gli orientamenti maggiormente praticati in tema di giftedness, ossia da un lato le forme di integrazione nel sistema scolastico ordinario, dall’altro la costruzione di ambienti separati per mezzo di una rete di scuole speciali. Nel primo caso, gli studenti di talento sono fatti rientrare all'interno di classi ordinarie, ma al tempo stesso ricevono una particolare attenzione mediante azioni di arricchimento curricolare in specifiche discipline, workshop, mentoring (in particolare nella scuola primaria) o la frequenza di classi più avanzate per quanto riguarda la lingua, la matematica, le scienze, la musica o lo sport, nella forma di Atelierbetriebe (lavoro a progetto) e Lernwerkstätten (laboratorio di apprendimento). Una rete di oltre sessanta scuole nell’area metropolitana di Vienna hanno condotto nell’ultimo decennio un’esperienza su un particolare stile di insegnamento denominato Offenes Lernen (Apprendimento libero). Il programma si è posto l’obiettivo di modellizzare sia le procedure di identificazione dei gifted pupils che i processi di insegnamento e apprendimento individualizzati loro rivolti. Oltre a forme di arricchimento curricolare su base disciplinare, in Austria una pratica comune è costituita dall’offerta di percorsi accelerati, principalmente nel segmento della scuola primaria. Di norma, gli allievi vengono introdotti per un periodo predefinito all’interno di una classe di annualità superiore. Al termine dell’esperienza, insieme alle famiglie viene presa la decisione sulla percorribilità e sostenibilità di una permanenza nella classe di inserimento temporaneo. Nella scuola secondaria superiore, gli studenti dotati possono seguire i corsi presso l’università. Nel caso in cui sostengano positivamente l’esame finale del corso accademico, vengono loro attribuiti i crediti corrispondenti, spendibili nel sistema di formazione terziaria accademica. Da un punto di vista maggiormente trasversale, una specifica consulenza di carattere psicologico è fruibile da parte dei gifted pupils lungo tutta la carriera scolastica pre- universitaria. Oltre alle iniziative già commentate in precedenza, relative alle competizioni nazionali e internazionali, in Austria gli studenti dotati possono frequentare le Summer School o programmi studiati ad hoc, come ad esempio il Programma Archimede, che in passato ha interessato una quota di gifted pupils residenti in Europa Centrale. 25 Al di fuori del sistema pubblico, alcune istituzioni scolastiche private propongono un’offerta formativa basata sul principio della separazione, dando vita pertanto a scuole speciali. In questo caso gli studenti dotati vengono inseriti in classi speciali o accedono a scuole specializzate, come ad esempio la Sir Karl Popper Schule, specializzata per studenti linguisticamente dotati, o la Schumpeter Handelsakademie, che si caratterizza per un’offerta formativa, rivolta a studenti di talento, nel campo del business. 2.4. Finlandia A. Quadro normativo La definizione del curricolo a livello territoriale caratterizza tutti i livelli di istruzione in Finlandia. Questo tratto del sistema dell’education è strettamente connesso ad ulteriori tendenze di mainstraming, quali il decentramento e la deregolamentazione. Il processo di decentralizzazione implica il fatto che la facoltà decisionale sugli aspetti attinenti sia l'organizzazione che il contenuto dell’istruzione generale ed obbligatoria è in gran parte trasferito ai Comuni. A livello nazionale vengono definite pertanto solamente le linee guida che forniscono il quadro generale del sistema dell’istruzione. La legislazione in materia scolastica data tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila. L’impianto legislativo è orientato a riconoscere e valorizzare le differenze individuali, consentendo alle scuole di “organizzare l'insegnamento secondo il livello di età e le abilità degli studenti” (Legge n. 628, Art. 3). Circa l'ingresso precoce nella scuola, si prevede che il bambino abbia il diritto di iniziare la scuola un anno prima rispetto a quanto disposto dalla norma, qualora se ne ravvisi la necessità ai fini dell’apprendimento (Art. 27). Inoltre, gli studenti possono scegliere di fruire di un insegnamento in discipline diverse da quelle indicate nel curriculum nazionale. Questo genere di studio può essere in parte a titolo volontario (Art. 11). In altri termini, gli studenti in genere possono studiare materie ulteriori e/o diverse da quelle definite nel curriculum. La legge non menziona gli studenti dotati in forma esplicita o come parte di un sottogruppo di studenti con bisogni speciali. 26 B. Identificazione dei gifted and talented pupils In linea generale, in Finlandia non esiste alcuna procedura per l’identificazione o l’attribuzione della categoria di gifted pupil nei confronti di studenti che presentino particolari capacità di ordine intellettuale o apprenditivo. La sola eccezione è costituita dall’accesso precoce nel sistema scolastico, per il quale è necessario sottoporsi a specifici test di ordine psicologico e medico. Nella generalità dei casi, la selezione di uno studente per una specifica offerta formativa si basa su un insieme di criteri, definiti direttamente dalle singole scuole. A titolo di esempio, nel caso si abbia una particolare propensione da parte dei genitori per lo studio delle lingue straniere, è possibile scegliere una scuola diversa da quella tradizionale. Ad Helsinki è possibile frequentare scuole elementari speciali in cui l'insegnamento è impartito sia in finlandese sia in alcune altre lingue - ad esempio, inglese, francese, tedesco o russo -. Si tratta di scuole pubbliche o di scuole private sostenute dallo Stato;. In entrambi i casi le istituzioni scolastiche selezionano gli allievi sulla base di criteri loro propri. Questo tipo di scuole possono essere classificate nell’ambito della gifted education, dal momento che i meccanismi di selezione – particolarmente severi – tendono a premiare soggetti dalle capacità particolarmente elevate, tali da inquadrarsi come gifted and talented pupils. Le scuole speciali in genere selezionare i loro allievi in base alla media dei punteggi ottenuti precedentemente, ma possono anche prevedere un esame di ammissione. Oltre alle scuole speciali, in Finlandia sono previsti corsi speciali di musica negli istituti comprensivi. L'ammissione a tali corsi non si basa solo sul talento per la musica, ma prende in considerazione anche il grado di interesse per le diverse espressioni musicali. C. Offerta formativa differenziata per i gifted pupils Le politiche educative promosse nel corso degli anni Novanta enfatizzano principi quali l'individualità e la libertà di scelta. In linea di principio, gli alunni frequentano la scuola elementare ubicata nel loro quartiere. Tuttavia, la tendenza attuale pone particolare enfasi sul diritto dei genitori di scegliere la scuola frequentata dai figli. 27 All'interno delle istituzioni scolastiche, in Finlandia viene proposta una varietà di offerta di cui gli studenti dotati possono beneficiare. Le principali opzioni di cui i gifted pupils possono fruire con particolare giovamento sono rappresentate dalle seguenti alternative. • Innanzitutto vi è la facoltà scegliere l’età di ingresso, ossia i genitori possono decidere se i loro figli inizieranno la scuola all'età di sei o sette anni, considerando che in precedenza l'età prevista era di sette; • nell’intero sviluppo della carriera scolastica, dalla scuola primaria alla secondaria superiore, gli studenti dotati possono richiedere di saltare alcune annualità; • vi è l’opportunità inserimento in classi di annualità superiori per alcuni contenuti disciplinari; • l'accelerazione sugli obiettivi previsti dal curricolo ad opera di gruppi omogenei di studenti; • workshop e lavori su progetto; • collaborazione con aziende e organizzazioni non-profit; • attività extra-curriculari; • mentoring individuale; • studio individuale. La Finlandia ha adottato in generale una logica che privilegia le forme di individualizzazione formativa. Come risultato di questa tendenza, le scuole sono incoraggiate a definire una molteplicità di curricoli individualizzati. La progettazione curricolare individualizzata consente di ottenere un insegnamento ed apprendimento maggiormente rispondenti alle necessità dei diversi allievi. La pressione verso forme evolute di differenziazione formativa rappresenta una scelta politica generale e quindi è rivolta all’universo degli studenti. Al tempo stesso può essere interpretata come uno strumento che ha in sé le potenzialità per fornire un vantaggio agli alunni dotati e di talento. Oltre alle formule ora citate, negli anni recenti alcune scuole elementari hanno organizzato gruppi di studenti a titolo volontario in cui gli studenti possono potenziare le abilità in cui mostrano maggiore talento. I campi transdisciplinari su cui si concentra maggiormente l’attenzione sono costituiti dalle thinking skills, lavori a progetto, ICT e arte. 28 Nell’ambito della cosiddetta destrutturazione del curricolo, di particolare interesse sono le scuole “prive di classi”, che consentono agli allievi di avanzare progressivamente nel loro percorso di studi sulla base di una programmazione quanto mai flessibile ed individualizzata. Il sistema descritto è stato in uso nella maggior parte delle scuole secondarie inferiori e superiori. Da qualche anno alcune scuole stanno sperimentando la possibilità di articolare le non-graded schools anche al livello della scuola elementare. Inoltre, esaminando il livello secondario, gli studenti dotati possono prendere parte a diversi concorsi nazionali. Tali competizioni, ad esempio in matematica, fisica, informatica, filosofia ed economia, hanno cadenza annuale. Gli studenti che si distinguono nei concorsi a livello nazionale possono accedere alle Olimpiadi internazionali, specie in matematica, fisica, chimica, biologia e informatica. Esistono programmi formativi distinti per ciascuna di queste materie. Di norma sono docenti universitari e studenti senior che hanno preso parte in precedenza alle competizioni a curare la formazione dei candidati. Negli ultimi anni si sono rese fruibili diverse soluzioni alternative di arricchimento - su base volontaria - della programmazione curricolare ordinaria per gli studenti dotati. Ad esempio, nei campi disciplinari della matematica e della fisica i gifted pupils delle scuole superiori sono soliti riunirsi presso l'Università di Tampere per attività serali di potenziamento degli apprendimenti, sia nel corso della settimana che nei fine settimana. Sempre nell’ambito del medesimo programma, l’Università propone corsi intensivi e Summer School in matematica. Alcuni studenti hanno partecipato inoltre a corsi estivi promossi nell'ambito del programma Open University, acquisendo crediti in algebra lineare e in fisica da spendere in successivi percorsi preso l'Università. Il progetto, che ha interessato le scuole secondarie dell’area di Tampere, ha ricevuto il sostegno finanziario del Ministero dell'Istruzione e si è giovato di una serie di sponsor industriali. Oltre alle strutture pubbliche, organizzate nei termini fin qui descritti, nel sistema finlandese sono presenti anche le scuole speciali, specificamente rivolte a studenti dotati, sia nel segmento dell’istruzione primaria che in quelli successivi. 29 3. Principali strategie e metodologie per la gifted education Vi è un’ampia varietà di approcci che può essere utilizzata per venire incontro ai fabbisogni formativi specifici degli studenti di talento nelle classi ordinare. Sono tre gli ambiti principali del curricolo entro cui l’esperienza internazionale segnala un maggiore e più significativo intervento da parte delle istituzioni scolastiche e degli insegnanti: • il contenuto del curriculum, ossia cosa studiano gli studenti; • i processi di apprendimento degli studenti, ossia il modo in cui gli allievi operano i propri apprendimenti; • l'ambiente di apprendimento. Di seguito si dà conto dei principali strategie e metodologie didattiche utilizzate in campo internazionale, relativamente alle tre aree ora descritte. 3.1. Contenuti curricolari Il contenuto del curriculum è costituito dai fatti, concetti, problemi e temi che gli studenti studiano nella loro percorso di ricerca della conoscenza. In generale gli studenti di talento assimilano il materiale ad un ritmo più veloce, lavorano bene con le astrazioni, effettuano facilmente i collegamenti tra diversi apprendimenti e spesso sviluppano interessi che si riferiscono al campo di studio di studenti delle classi successive. Di conseguenza, di norma avranno bisogno di lavorare a livelli di apprendimento più elevati, ad un ritmo più rapido e con una maggiore varietà di materiali. Per un arricchimento e potenziamento dei contenuti ordinari, si segnalano una serie di strategie specifiche, assai praticate a livello internazionale, sinteticamente descritte di seguito: • Accelerazione • Telescoping • Compattazione 30 • Assegnazione di compiti a più livelli • Studio indipendente • Assegnazione di incarichi a più livelli • Centri di apprendimento. 3.1.1. Accelerazione Opzioni: • salto di annualità • accelerazione nei contenuti • test di ingresso ai corsi sulla base di criteri predefiniti • corsi avanzati estivi o in attività extra-scolastica • corsi appositamente progettati per il rilascio di crediti formativi • corsi di livello avanzato • doppia iscrizione • possibilità di ottenere il diploma in età precoce • Iscrizione anticipata al livello accademico L'accelerazione è la pratica che consiste nel collocare gli studenti ad un livello superiore di istruzione rispetto al normale, per soddisfare le loro esigenze di apprendimento. Si applica a casi diversi: allorché un insegnante fornisce allo studente contenuti curricolari avanzati, quando uno studente salta un’annualità o quando uno studente frequenta le lezioni di una classe di livello superiore. Gli studenti possono usufruire dell’accelerazione solitamente secondo due modalità distinte, ossia per annualità, quando possono avanzare di un anno per tutte le discipline, o per materia. In quest'ultimo caso, ad esempio, uno studente di iscritto al primo anno della scuola secondaria inferiore può frequentare le lezioni di matematica a un livello superiore (secondo anno), mentre mantiene la propria annualità per le ulteriori discipline. 31 La ricerca ha dimostrato l’efficacia di entrambe le formule nella maggior parte dei casi documentati, sia da parte di allievi di talento con precedenti successi scolastici, sia per quelli che avevano manifestato precedentemente specifiche difficoltà di studio (Benbow & Stanley, 1983; Kulik e Kulik, 1992). 3.1.2. Telescoping L’impiego della strategia denominata Telescoping riduce la quantità di tempo richiesto ad uno studente per completare una parte di curricolo. In questo caso i corsi spesso sovrappongono contenuti e competenze di livelli di apprendimento progressivi. Ciò si applica nel caso in cui gli studenti di talento non mostrino di aver bisogno di più tempo per apprendere e ricordare determinati contenuti curricolari. Un esempio di Telescoping si dà quando uno studente completa due annualità nella disciplina matematica in un solo anno scolastico. Il Telescoping può essere utilizzato in combinazione con l’accelerazione. In questo caso la programmazione didattica viene individualizzata e le esigenze di apprendimento dello studente sono diagnosticate preventivamente, in modo da fornire l'istruzione solo quando necessario. Ciò permette allo studente di passare a un lavoro più impegnativo senza dover attendere il completamento del curricolo nei tempi ordinari (Benbow, 1986). 3.1.3. Compattazione La compattazione è una strategia volta a razionalizzare la quantità di tempo che lo studente trascorre sul curricolo regolare. Questa strategia permette agli studenti di dimostrare ciò che sanno, di svolgere le attività di apprendimento solo in quelle aree in cui è necessario, per essere autorizzati a concentrarsi su ulteriori aree curricolari. Può anche essere utilizzata per estendere il lavoro circa un dato argomento. Ad esempio, se l'area da compattare è la matematica, lo studente spenderà meno tempo su attività regolari della classe e avrà più tempo per applicarsi ad attività di arricchimento in matematica. Per una compattazione del curricolo vi sono alcuni aspetti che l’insegnante tiene in particolare considerazione al momento della programmazione individualizzata: 32 • decidere ciò che lo studente ha bisogno di sapere nell’area che viene individuata per la compattazione; • accertare ciò che lo studente già conosce - mediante test, osservazione, analisi del rendimento scolastico. • fornire i compiti di apprendimento che lo studente dovrà dimostrare di padroneggiare; • lavorare con lo studente nello sviluppo di un piano di apprendimento individuale che può includere: a) arricchimento nella zona compattata, b) arricchimento in una zona di interesse, c) un progetto individuale di studio. Il processo di compattazione può essere usato per sviluppare un Piano Educativo Individuale per gli studenti, come avviene in parte dei paesi dell’Europa del Nord. 3.1.4. Studio indipendente Lo studio indipendente rappresenta un'opportunità per gli studenti di perseguire aree di interesse personale o di approfondire singolarmente argomenti del corso. Componenti di un programma di studio indipendente includono in genere i seguenti aspetti : • identificare e sviluppare un ambito di approfondimento • sviluppare capacità di pensiero creativo e critico • utilizzare problem solving e strategie decisionali • apprendere competenze della ricerca • sviluppo di strategie di gestione del progetto di studio • valutazione del processo e del prodotto • condividere il prodotto con un pubblico dal di là della classe, Questo genere di strategia aiuta il dall’apprendimento etero-diretto ad un apprendimento auto-diretto. Il ruolo dell’insegnante si sviluppa nel coaching dello studente mentre impara come circoscrivere un tema di ricerca, sviluppare un piano d'azione, realizzarlo e 33 monitorarne il processo. In questo caso gli studenti prendono parte allo sviluppo dei criteri di valutazione. 3.1.5. Assegnazione di compiti a più livelli L’assegnazione di compiti a più livelli viene progettata per venire incontro alle esigenze di un gruppo di studenti che esprimono una gamma differenziata di livelli di padronanza circa un determinato ambito disciplinare. Gli studenti lavorano sullo stesso contenuto, ma sono impegnati nella soluzione di quesiti diversi e devono portare a compimento attività di apprendimento distinte, assegnate in base alle loro capacità differenziate. 3.1.6. Centri di apprendimento I Centri di apprendimento sono luoghi fisici in cui gli studenti sono impegnati in attività volte a estendere le loro conoscenze su un determinato argomento. Le attività possono includere un'indagine svolta a livello individuale o di piccolo gruppo, normalmente mediante l’utilizzo di mezzi audiovisivi e del computer. I Centri di apprendimento possono essere utilizzati per rafforzare ed estendere il programma ordinario o per identificare ed approfondire gli interessi degli studenti. In quest'ultimo caso, possono risultare non essere direttamente correlati ai contenuti curricolari, ma aprire a nuove dimensioni conoscitive. Per l'insegnante, i Centri di apprendimento costituiscono un modo per lavorare con piccoli gruppi, mentre il resto della classe è impegnato in altri compiti. 3.2. Processi di apprendimento Per progettare curriculum che soddisfa le esigenze di apprendimento degli studenti particolarmente dotati viene considerato non solo il contenuto dell’apprendimento, ma anche i processi di apprendimento che coinvolgono gli studenti. 34 Le competenze di processo comprendono generalmente: • il pensiero creativo • il problem solving • le competenze di ricerca. 3.2.1. Il pensiero creativo La creatività è generalmente intesa come una particolare capacità di pensare e agire in modo fluido e originale, superando i modelli esistenti creandone dei nuovi è applicabile all’intero campo dell’esistenza, all’arte come alla vita pratica, alla risoluzione di un concetto matematico come pure alla creazione di un nuovo modo di interpretare un testo e alla più generale capacità di risolvere problemi. Un forte impulso allo studio della creatività si ebbe negli anni Cinquanta del secolo scorso, grazie alle maggiori conoscenze dei meccanismi della mente umana che si svilupparono ricerche per promuovere nelle persone la scoperta delle proprie capacità creative, in precedenza, pochi avevano contrapposto il pensiero logico-scientifico alle potenzialità dinamiche della mente. Intorno al 1950 Joy Paul Guilford pubblicò un articolo che titolava: “Creativity” dove accanto al pensiero logico-deduttivo convergente, che aveva caratterizzato fino a quel momento la ricerca scientifica, individuò una nuova modalità: il pensiero divergente o laterale, meno vincolata, rigida, in grado di produrre molteplici alternative. Altre furono le ricerche in quest’ambito: Alex Osborn teorizzò e mise in atto nella sua agenzia di pubblicità il brainstorming, una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Spesso erroneamente tradotto come tempesta di idee, in realtà significa “usare il cervello (brain) per prendere d’assalto (storm) un problema“. Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming. Si deve ad Edward De Bono il concetto di “pensiero laterale”, ormai entrato in uso nel linguaggio comune. L’attitudine a sviluppare idee creative nasce nell’emisfero destro del 35 cervello, la parte sinistra governa i nostri atti logico-pratici, la comunicazione neuronale fra i due emisferi genera il perfetto mix, la difficoltà vera sta nel lasciare spazio all’intuizione del lato destro, al non giudicarla, a crederla reale e possibile, tante sono le vie che possono essere intraprese per far fare ginnastica al nostro emisfero destro così tanto bistrattato e maltrattato, questo esercizio di riappropriazione dell’umana indole creatrice è il primo passo per far proprio il pensiero laterale o divergente che, in momenti complessi come quello che stiamo vivendo può aprire nuove strade nel sentire e nell’agire. Con il termine “pensiero laterale” si intende pertanto una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede concentrazione su una soluzione diretta al problema. Mentre una soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, il pensiero laterale se ne discosta e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione. Il principio che sta alla base di questa modalità è simile a quanto proposto con il pensiero divergente: per ciascun problema è sempre possibile individuare diverse soluzioni, alcune delle quali emergono solo prescindendo da quello che inizialmente appare l’unico percorso possibile cercando elementi, idee, intuizioni, spunti fuori dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica. È importante quindi disporre di modalità e strumenti che facilitino questi processi di pensiero, per generare creativamente ipotesi da abbinare e combinare con le conoscenze già possedute, fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. È il caso delle mappe creative, che consentono al contempo di fermare le idee e di registrarle, predisponendole per essere poi rielaborate. Tra queste si collocano anche le mappe mentali di Tony Buzan oppure le solution map. Uno degli approcci di problema consiste nel vedere la creatività come un modo particolare di pensare, un modo di pensare che implica originalità e fluidità, che rompe con i modelli esistenti introducendo qualcosa di nuovo. È possibile allenare questo diverso modo di interpretare e risolvere le questioni e i problemi, la creatività implica: • libertà di essere sé stessi; • capacità di pensare ed esprimere pensieri originali; 36 • capacità di vedere nuovi rapporti, nuovi orizzonti e di produrre idee insolite e soluzioni alternative. 3.2.2. Problem solving e pensiero creativo Di seguito si descrive una delle maggiori applicazioni del Problem Solving, costituito dal metodo PAPSA che abbina Problem solving e pensiero creativo. Il metodo viene utilizzato ampiamente in ambiente scolastico a livello internazionale, specie in attività rivolte ai gifted pupils. Il metodo PAPSA è stato ideato in Francia ad opera di Hubert Jaoui, tra i maggiori esperti di tecniche di pensiero creativo. Si tratta di un approccio a cinque tappe, ciascuna delle quali si articola in una prima fase divergente ed una seconda convergente, la cui alternanza determina la stimolazione del potenziale creativo individuale. Il movimento creativo è infatti è caratterizzato da: • una fase di apertura a tutto ciò che è possibile collegare ed includere nel contesto del problema che si intende affrontare e risolvere: è il momento in cui si crea un campo sufficientemente allargato che consente la massima produzione di idee; • una fase di ripiegamento e di scelta tra le idee emerse durante la fase precedente, riportando il focus del processo creativo alla meta di partenza e canalizzando l'energia prodotta al fine di pervenire a soluzioni originali, efficaci e applicabili. Le fasi del metodo PAPSA si articolano nel modo seguente. 1. Percezione. E' la fase in cui si cerca di percepire meglio la realtà problematica che si vuole affrontare non solo definendone razionalmente gli aspetti costitutivi, ma "entrando" in essa e approfondendone ogni dimensione. Per ritrovare l'ingenuità e la freschezza della percezione occorre: • liberare i canali percettivi da condizionamenti personali e sociali, • eludere la trappola delle parole che reificano la realtà, • saper ascoltare gli stimoli esterni, • attivare le risorse più genuine ed intuitive che sprigionano dall'emisfero destro del cervello. 37 Il decondizionamento della percezione stereotipata avviene abbattendo i più comuni vincoli percettivi attraverso l’utilizzo di tecniche finalizzate sia alla presentazione e riscaldamento dei partecipanti alla sessione creativa, sia alla definizione del problema. Tra le tecniche di presentazione dei partecipanti possiamo citare alcune: • Fotolinguaggio • Linee induttive Tra le tecniche di presentazione del problema possiamo utilizzare: • Mappe mentali divergenti • Brainstorming In questa prima tappa l’aspetto di convergenza è rappresentato dal tentativo finale di riprendere i risultati ottenuti dall’applicazione delle tecniche sopra citate per identificare gli elementi-chiave del problema, quelli che consideriamo più significativi ed importanti. 2. Analisi. E’ la fase in cui si cerca, dopo aver liberato il pensiero da vincoli e condizionamenti percettivi, di scoprire il vero problema, la sua struttura più profonda. Nell’affrontare un problema l’atteggiamento più usuale è quello di aggredirlo attraverso un ragionamento che segue rigorosamente le regole della logica. Tale modalità provoca il rischio di impoverire l’analisi, la quale essendo condotta esclusivamente con l’ausilio di schemi mentali abituali e stereotipati, limita la reale percezione delle situazioni, aumentando la probabilità di individuare un falso problema al posto di quello reale. Un’analisi condotta creativamente, invece, permette di scomporre il problema nei suoi elementi costitutivi e poi ristrutturarlo seguendo diversi modelli esplicativi. • Lipogramma: è una tecnica di analisi che tende ad evidenziare aspetti e caratteristiche nascosti e non immediatamente evidenti del problema. La regola consiste nell’eliminare da una prima formulazione del problema tutte le parole che contengono una determinata lettera sostituendole con dei sinonimi che non la contengono. Ciò obbliga i partecipanti a riorganizzare il loro pensiero e rivisitare la descrizione del problema che devono affrontare. 3. Produzione. E’ la fase che corrisponde al fulcro, al cuore del processo creativo, quella che tende a produrre un elevato numero di idee. Quando si è capita l’essenza del problema è 38 necessario passare alla ricerca di ipotesi di soluzione: più idee si producono maggiore è la probabilità di individuare una soluzione idonea ed efficace. E’ la tappa in cui si applicano le quattro regole CQEM che caratterizzano qualsiasi procedimento inventivo e che permettono di disinibire lo scorrere dei pensieri, impedendo l’insorgere di giudizi critici prematuri ed inibenti: C - come critica abolita, Q - come quantità, E - come estrosità, M - come moltiplicazione. Tra le tecniche di produzione di idee, che sono molteplici, possiamo utilizzare: • Concassage: è un metodo che permette di vedere il problema sotto prospettive divergenti e talvolta anche insolite. Il principio su cui si basa è quello di destrutturare sistematicamente il problema sulla base di questi percorsi di ricerca: Ingrandire, Diminuire, Migliorare, Associare, Sostituire, Rovesciare, Eliminare. 4. Selezione. E’ la fase in cui si cerca di individuare alcune idee tra la molteplicità di quelle prodotte sulla base di alcuni criteri di efficacia ed applicabilità. Concretamente, la fase divergente serve ad entrare nell’intima struttura delle idee prodotte, con uno sforzo particolare per le più bizzarre. In questa fase si può utilizzare la tecnica • “L’avvocato dell’Angelo” per prendere in considerazione le idee prodotte. Essa si articola in tre fasi: 1. si comincia con il riformulare l’idea, con fedeltà cercando di verificare, in assoluta buona fede, la reale comprensione della stessa; 2. si cerca di evidenziare unicamente le reazioni positive che l’idea suscita; 3. si pongono domande sugli aspetti ritenuti più oscuri e problematici cercando di comprenderli meglio. Durante la fase convergente, l’apprezzamento soggettivo dell’idea lascia il posto ad una valutazione più razionale secondo i seguenti criteri: efficacia, originalità, fattibilità. 39 Uno strumento utile che permette di rappresentare e registrare l’idea prescelta in modo sintetico e valutativo è la: • Scheda delle idee, che viene redatta esplicitando quanto segue: Titolo Si dà un nome all’idea Descrizione Deve essere chiara e completa Disegno grafico Si tracciano una rappresentazione grafica dell’idea Vantaggi Si evidenziano i punti salienti dell’idea Svantaggi Si evidenziano gli aspetti critici dell’idea Varianti E’ necessaria un’ulteriore ricerca per definire altre idee collegate Procedimenti per la realizzazione Vengono descritti i vari modi per la realizzazione dell’idea Persone e mezzi coinvolti Si indicano le risorse necessarie per concretizzare l’idea Se l’idea non può essere espressa nell’apposito modulo di registrazione significa che non è ancora matura per essere applicata e quindi necessita di ulteriori rivisitazioni e ripensamenti. 5. Applicazione. E’ la tappa finale, in cui si gioca tutto il successo della decisione presa. Per rendere esecutiva l’ipotesi di soluzione, devono essere coinvolte persone, mezzi e strutture: la creatività, a questo punto, diventa determinante nel vincere le resistenze che gli individui potrebbero frapporre all’applicazione e nel riuscire ad individuare delle modalità di combinazione sinergica delle risorse a disposizione. C. Inquiry Based Science Education L’IBSE (Inquiry-based Science Education) permette di predisporre un ambiente di apprendimento in cui la posizione di problemi svolge una funzione di guida per l’apprendimento. Con il termine “inquiry” si intendono una serie di processi messi in atto dagli studenti in modo intenzionale, quali: saper diagnosticare problemi, commentare in modo critico gli esperimenti e individuare soluzioni alternative, saper pianificare un’indagine, formulare congetture, ricercare informazioni, costruire modelli, saper discutere 40 e confrontarsi tra pari, formulare argomentazioni coerenti (Linn, et al., 2004), concentrandosi non solo sui contenuti, ma anche sul processo scientifico. Un approccio basato sull’inquiry prevede di partire dall’esplorazione del mondo naturale o materiale, esplorazione che porta a farsi domande e a formulare ipotesi, le quali vanno poi rigorosamente verificate. In pratica si tratta di applicare in aula il processo del fare scienza. Proprio questo è il punto di forza di tale impostazione, poiché, per arrivare all’acquisizione dei contenuti, gli studenti sono indotti ad applicare il metodo scientifico e, così facendo, riescono a comprenderlo molto meglio di quando viene loro semplicemente spiegato (Pirrami, 2010). Ciò significa che gli studenti apprendono iniziando ad esaminare una situazione problematica o un problema, legato alla loro realtà, che vanno risolti: il problema deve essere posto, però, in modo tale che, per poterlo risolvere, i ragazzi abbiano necessità di acquisire nuove conoscenze. Inoltre, piuttosto che ricercare una sola risposta corretta, gli studenti sono guidati ad interpretare il problema, raccogliere le informazioni necessarie, identificare possibili soluzioni, valutare le opzioni e presentare le conclusioni. Il metodo IBSE si basa sulla convinzione che sia importante accertarsi che gli allievi appendano in modo significativo e che non memorizzino semplicemente contenuti ed informazioni. Mediante l'IBSE gli studenti: − tentano di dare un senso al mondo che li circonda - per renderlo prevedibile – cercando modelli e relazioni nelle loro esperienze; − costruiscono la loro conoscenza riflettendo sulle proprie esperienze; − in base alle prove che hanno raccolto, sviluppano concetti che consentono loro di comprendere gli aspetti scientifici del mondo circostante attraverso il loro modo di ragionare, la logica e il pensiero critico. Il metodo IBSE si sviluppa attorno ai seguenti principi: • l'esperienza diretta è al centro dell'apprendimento della scienza. Gli allievi devono avere un'esperienza diretta con i fenomeni che stanno studiando perché l'esperienza diretta è la chiave alla comprensione dei concetti; gli allievi acquisiscono una conoscenza del mondo intorno a loro, più semplicistica o più • corretta, attraverso le loro esperienze; le parole da sole hanno spesso poco potere per cambiare le preconcezioni; gli allievi devono capire e fare propria la domanda o il problema che è il fulcro del loro lavoro. Affinché siano partecipi e attivi nelle indagini scientifiche, gli allievi devono comprendere la domanda o il problema su cui stanno lavorando ed esso deve essere significativo per loro; 41 • • condurre un'indagine scientifica richiede che gli allievi sviluppino molte competenze. Ci sono molte abilità importanti in una indagine scientifica, quali la capacità di osservare, di porre domande, di fare previsioni, di progettare indagini, di analizzare dati e supportare le affermazioni con le evidenze sperimentali. Tra queste numerose abilità, una delle più importanti è la capacità di osservare con attenzione e di saper determinare che cosa è importante da osservare; apprendere la scienza non significa soltanto “sperimentare”, ma anche ragionare, comunicare e scrivere sia per sé che per gli altri. Affinché l'esperienza diretta conduca alla comprensione, gli allievi devono pensare in modo pratico al loro "compito", discutere e dibattere con altri e redigere relazioni scritte delle loro esperienze e dei loro ragionamenti sia di gruppo sia personali. • • l'uso di fonti alternative è complementare all'esperienza diretta. Gli allievi non possono scoprire tutto ciò che debbono sapere attraverso l'indagine. Le fonti alternative nel metodo IBSE sono al servizio della ricerca degli studenti, ma non possono sostituire l'esperienza diretta. la scienza è un'attività di cooperazione. La ricerca scientifica è solitamente un’attività di collaborazione. Quando gli allievi lavorano assieme in piccoli gruppi, condividono le idee, discutono e riflettono su che cosa devono fare e su come devono farlo, confrontano le proprie ipotesi, argomentano le proprie posizioni, ecc . Vi sono diverse esperienze che si rifanno al concetto delle scienze in contesto, che consentono di proporre moduli didattici che facilitano un’integrazione delle scienze e che permettono di lavorare sulla natura della scienza e tramite un approccio basato sull’inquiry. In alcuni Paesi sono state inserite vere e proprie discipline all’interno del curricolo della scuola secondaria, tra questi la Spagna, il Regno Unito e l’Olanda, rispettivamente con Ciencias para el Mundo contemporaneo (Fernández-González, 2008), Science for public understanding e Algemene Natuurwetenschappen (De Vos e Reiding, 1999). Esistono inoltre svariati progetti internazionali, alcuni dei quali mettono a disposizione anche materiali didattici: Parsel (Holbrook, 2008), Mind the gap, Playdecide, The Salters’ approach dell’Università di York, ripreso poi in parte anche in Spagna dal CDEC di Barcellona, Science and Technology in Society della Association for Science Education (UK), Nuffield co-ordinated Science (UK) e Sinus-Transfer (D). 42 3.3. Setting ed ambienti di apprendimento L’ambito relativo ai setting didattici costituisce una componente fondamentale ai fini della gifted education. Di seguito vengono passate sinteticamente in rassegna alcune delle principali tendenze osservabili attualmente nel panorama internazionale. 3.3.1. Classe aperta Nei paesi anglosassoni, come è noto, non vi sono classi, ma gruppi di apprendimento. Ciò significa che i gruppi aggregano per la durata generalmente di un anno gli studenti che si sono iscritti alla disciplina corrispondente. Alcune discipline sono obbligatorie, mentre altre hanno valore facoltativo. Nel corso delle ultime annualità della scuola secondaria superiore ciascun allievo opera una scelta sulle materie su cui verrà valutato in uscita, anche in riferimento alla continuazione del percorso di studi di tipo terziario. Questo genere di organizzazione del setting didattico rappresenta già un primo passo verso forme di individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti e si applica all’intero sistema – ad esempio in Inghilterra e Galles, ma lo schema vale anche per la gran parte dei paesi anglosassoni, Stati Uniti compresi. Nel caso in cui si intenda analizzare modelli organizzativi della didattica ancor più orientati all’individualizzazione degli apprendimenti, un primo esempio è costituito dal setting della cosiddetta classe aperta. A tale proposito va rilevato preventivamente che idea di classe si è consolidata nel tempo come spazio naturale e univoco della scuola, tanto che il contesto normativo e professionale di chi si occupa di progettarle sembra non permettere alternative. L’idea di classe aperta nasce in Inghilterra, dopo la seconda guerra mondiale, dai movimenti innovativi basati sull’informal education e si è diffusa prevalentemente negli Stati Uniti. Recentemente, nell’area nordeuropea, si è riscontrato un ritorno di interesse verso questa tipologia di setting, grazie anche allo sviluppo di una scuola architettonica maggiormente centrata sulle necessità delle persone e della comunità locale. In queste scuole anche le tecnologie vengono introdotte massivamente. 43 Un esempio significativo in tal senso è costituito dalla rete delle Vittra International Schools, un tipo di scuole svedesi che stanno modificando in profondità l’idea di istruzione e di apprendimento. Questo speciale modello di istituti mette al centro lo studente e le sue esigenze, la libera creatività ed espressione di sé, il multilinguismo, la circolazione di idee e progetti in ambienti aperti, accoglienti e innovativi. In particolare, a Stoccolma, lo studio d’architettura Bosch ha progettato per Vittra la Telefonplan, una scuola unica nel suo genere, per atteggiamento educativo e concezione degli spazi. Inaugurata nell’agosto del 2011, e ormai entrata in piena attività, accoglie bambini, dai 6 agli 11 anni. Il modello delle Vittra International Schools elimina le aule e le classi e supera il modello di scuola tradizionale introducendone uno alternativo basato sullo sviluppo e la cura del talento, la libera circolazione di idee, l’autonomia e il senso di responsabilità individuale. Gli alunni vengono invitati a lavorare sia per conto proprio che in gruppo, partecipando a progetti collettivi con compagni e insegnanti, - senza la classica divisione in materie, ma affrontando temi che possano includerne diverse - in ambienti dedicati alla condivisione di spazi e idee, insieme a studenti dello stesso livello e non necessariamente della stessa età. Ad ogni bambino è assegnato un computer, poiché tecnologia e digitalizzazione sono alla base del sistema. Un ambiente di formazione didattico di questo tipo offre sia spazi per il lavoro individuale, da svolgere accompagnati da un educatore, che spazi condivisi per lavorare in gruppi di apprendimento, per competenze ed interessi. Il superamento dell’unità classe e la sua sostituzione con forme di aggregazione temporanea per interessi e competenze costituisce un setting didattico particolarmente idoneo da un lato per forme di programmazione didattica alternativa, che vede nell’utilizzo del curricolo individuale la sua forma estrema. Dall’altro lato, la classe aperta nelle sue molteplici forme di attuazione rappresenta un contesto particolarmente indicato per l’introduzione di strategie e metodologie didattiche quali il cooperative learning, il problem based learning e le tecnologie didattiche che valorizzano l’apprendimento individuale e per piccoli gruppi omogenei. 44 3.3.2. Flipped classroom La flipped classroom è un setting di apprendimento che, grazie all’uso delle tecnologie didattiche, inverte il tradizionale schema di insegnamento/apprendimento ed il conseguente rapporto docente / discente. I materiali didattici vengono caricati all’interno dell’ambiente virtuale per l’apprendimento del “gruppo classe” in forme e linguaggi digitali anche molto differenziati. Per approfondire un contenuto o un tema non si utilizzano più solo testi scritti ma anche, audio, video, simulazioni e materiali disponibili su Internet. Questi materiali possono essere approfonditi dagli studenti da soli o in gruppo fuori dalla classe a casa, in biblioteca o in altri luoghi di aggregazione informale. Mentre in classe con l’insegnante i contenuti appresi attraverso la tecnologia diventano oggetto di attività cooperative mirare a mettere in movimento le conoscenze acquisite. La classe non è più il luogo di trasmissione delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara ad utilizzarle nel confronto con i pari e con l’insegnante. Il docente, una volta scelto un tema da approfondire e caricato il materiale relativo sulla una piattaforma digitale, indica allo studente quali temi e contenuti studiare o approfondire nei giorni precedenti l’attività in classe dedicata a quel tema. In questo modo si realizza l’”inversione” del setting tradizionale e si può parlare di flipped classroom. Questa metodologia didattica ha origine nel mondo anglosassone. La dinamica del processo didattico si svolge nel modo seguente. Gli insegnanti predispongono i materiali di approfondimento all’interno del Virtual Learning Environmet adottato dall’Istituto scolastico. Gli studenti approfondiscono prima della lezione, a casa, il tema proposto. In modo liberare il tempo della vecchia lezione frontale trasmissiva e lasciare spazio per realizzare per realizzare una serie di esperienze di apprendimento attivo che si svolgono generalmente in piccolo gruppo. Questa idea della classe capovolta (da to flip, capovolgere), oltre che negli USA sta acquistando sempre maggiore popolarità e credibilità anche negli ambienti educativi europei in particolare nel Nord Europa. Concretamente si può dire che la classe diventa il luogo in cui lavorare secondo il metodo del problem solving cooperativo a trovare soluzione a problemi, discutere, e realizzare con l’aiuto dell’insegnante coach attività di tipo laboratoriale ed esperimenti didattici (di attivazione delle conoscenze. 45 In questo modo, inoltre, vengono valorizzati i nuovi stili di apprendimento degli studenti che sono ormai nativi digitali e diviene molto più semplice personalizzare gli apprendimenti, disegnando all’interno dell’ambiente virtuale di apprendimento percorsi didattici specifici per singoli o gruppi con bisogni o esigenze particolari. L’aspetto più interessante di questa metodologia è il fatto che l’intero setting didattico viene rivisto nell’ottica di massimizzare una risorsa che sempre di più scarseggia nella scuola: il tempo dell’insegnante. Insomma, vi sono due livelli di inversione del setting didattico. • Il primo riguarda il fatto che le tecnologie digitali, attraverso l’utilizzo di ambienti web di apprendimento cooperativo permettono di spostare fuori dall’aula in presenza una serie di attività di tipo nozionistico e routinario liberando il tempo dell’insegnate per seguire più direttamente i problemi di apprendimento degli studenti; • il secondo consiste nella possibilità di generare all’interno dell’aula, in particolare attraverso il lavoro di gruppo cooperativo, una nuova metodologia attiva di apprendimento che trasforma la classe in un piccola comunità di ricerca. Ciò che è necessario, per attuare questa tipologia di setting didattico è, in primo luogo, la possibilità di essere connessi ad internet in classe attraverso una connessione a banda larga, in caso contrario tutti gli altri device tecnologici presenti nell’ambiente didattico (LIM, tablet, sistemi di e-Learning) non risultano fruibili. In seguito, il corredo tecnologico minimo di una classe in cui praticare il metodo della Flipped Classroom comprende uno strumento di presentazione / rappresentazione video quale la LIM o un video proiettore, un notebook o un tablet per l’insegnate, che funga da strumento di gestione del processo didattico ed alcuni tablet o notebook per gli allievi che permettano loro di svolgere le attività in piccolo gruppi. L’interazione docente / studente si trasforma radicalmente dal momento che si riduce molto il tempo della lezione frontale e aumenta proporzionalmente il tempo dedicato al problem solving cooperativo, al monitoraggio e al supporto del lavoro degli studenti, così come quello dedicato alla revisione collettiva dei risultati dei lavori di gruppo condotti dagli studenti. Per la descrizione di un esempio di Flipped Classroom negli USA si rinvia al celebre articolo comparso qualche anno or sono sull’Economist (Economist, 2011). 46 4. Osservazioni conclusive A conclusione della rassegna che si è andata fin qui descrivendo e commentando, pare utile enucleare una serie di elementi nodali che emergono con evidenza dalle esperienze effettuale nei diversi contesti nazionali. Pur nella differenziazione delle scelte normative, di governance ed operative, si scorgono alcune costanti che attraversano trasversalmente i casi esaminati e ne rappresentano gli elementi comuni di successo. In primo luogo ci si riferisce all’impianto sistemico adottato nelle realtà maggiormente avanzate sotto il profilo della gifted education. In tal caso, da un lato si è proceduto a definire ed affinare nel tempo il quadro normativo e regolamentare di riferimento. Dall’altro lato l’adozione di un modello di gifted education ha generato molteplici e complessi impatti sul sistema scuola, a partire dal piano dei contenuti curricolari, passando per i processi di apprendimento, per spingersi sino alla sfera dei setting di apprendimento e dei learning environments. Ad essere investita da profondi processi di trasformazione è stata quindi l’intera istituzione scolastica, tanto nella dimensione progettuale e programmatoria, quanto in quella didattica e organizzativo - gestionale. Inoltre, l’approccio olistico che sta alla base dei modelli maggiormente evoluti evidenzia come i cambiamenti introdotti sotto il profilo istituzionale (norme, regolamentazioni, linee di finanziamento dedicate, etc.) e quelli altrettanto rilevanti originatisi dalle concrete pratiche operative sviluppate dal basso dalle scuole (secondo un modello bottom-up) siano tra loro intimamente connessi. In altri termini, le esperienze di successo indicano la forte interdipendenza che deve essere stabilita tra cornice istituzionale e concrete esperienze di terreno. Da un lato si colloca il dettato normativo, che presenta molteplici elementi comuni tra i diversi contesti nazionali, senza il quale le esperienze attuate a livello di istituzione scolastica sarebbero rimaste allo stadio di mera sperimentazione, per quanto significativa. Dall’altro risulta cruciale che modelli e pratiche per la gifted education possano evolvere 47 sulla base delle acquisizioni maturate sia in ambito scientifico che nei concreti ambienti scolastici, con un effetto di ritorno sull’impianto normativo. La nostra conoscenza attuale su cosa sia l’intelligenza e quali ne siano le diverse manifestazioni ha subito negli anni recenti una serie di “rivoluzioni copernicane” grazie da un lato ad una maggiore comprensione delle nostre funzioni cerebrali, dall’altro da una visione più complessa ed articolata di quali ne siano i campi di applicazione. Per tali ragioni non va dimenticato che l’oggetto della gifted education non è un contenuto stabile e fisso nel tempo, ma è soggetto ad una trasformazione costante, frutto dell’ampliamento delle nostre conoscenze sul cervello e le forme di interazione umana. Per ultimo, non va trascurato il fatto che i modelli sviluppati per la gifted education nelle realtà di maggiore successo si sono dimostrati utili anche per il fronteggiamento della dispersione scolastica ed in genere per la riduzione dei fenomeni di insuccesso scolastico. La sempre maggiore enfasi posta sulla personalizzazione ed individualizzazione degli interventi formativi – sia a livello curricolare che didattico – ha promosso infatti una riconsiderazione della funzione della scuola e dell’efficacia dei processi che pone in atto, sempre più basata sulla centralità dell’allievo e dei suoi bisogni specifici e peculiari. Detto in altri termini, la gifted education rappresenta una delle principali linee di sviluppo della scuola del futuro, che intorno alle peculiarità di apprendimento dei diversi allievi dovrà essere in grado di ripensarsi e riqualificarsi, in un perenne processo di trasformazione. 48 Riferimenti bibliografici Benbow, C.P., & Stanley, J.C. (Eds) (1983). Academic Precocity: Aspects of its Development, Baltimore, John Hopkins University Press. Buzan, T. (1996). The Mind Map Book. Penguin Books. Consiglio d’Europa (1994), Recommendation n. 1248 on education for gifted children, Doc. 7140, Report of the Committee on Culture and Education De Vos, W., Reiding J. (1999). “Public Understanding of Science as a separate subject in secondary schools in the Netherlands”, In «International Journal of Science Education», 21, pp. 711-719. Economist (2011), Flipping the classroom, Sep 17, 2011 Feldhusen, J. F. (1992). “Early admission and grade advancement”. Gifted Child Today, 15(2), 45-49. Fernández-González, M. (2008). “Ciencias para el mundo contemporáneo, algunas reflexiones didácticas”, in Revista Eureka sobre Enseñanza y Divulgación de las Ciencias, 5, pp. 185-199 Gardner H., (1983), Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences, Basic Books, New York. Guilford, J.P. (1950) “Creativity”, in American Psychologist, Volume 5, Issue 9, 444–454. Holbrook, J. (2008). “Introduction to the Special Issue of Science Education International Devoted to PARSEL” in Science Education International, 19, pp. 257-266. Jaoui H., (1979), Créa. prat, Épi, Paris. 49 Kulik, J.A., & Kulik, C.C. (1992). “Meta-analytic findings on grouping programs”. in Gifted Child Quarterly, 36, 73–77. Lazear D., (1991), Seven Ways of Teaching: The Artistry of Teaching with Multiple Intelligences (Lazear, 1991) Palatine, IL: Skylight Publishing. Lazear, D.G. (1999). Eight ways of teaching: the artistry of teaching with multiple intelligences. Arlington Heights, IL: Skylight Training and Publishing. Linn, M. C., Davis, E., Bell P. (2004) (ed.). Internet Environments for Science Education. Lawrence Erlbaum Associates. Mahwah (NY). Norman P. (1989), The Self-directed Learning Contract: A Guide for Learners and Teachers Faculty of Education, Simon Fraser University. Pirrami, F., (2010) Apprendimento basato su problemi e inquiry based education, per una educazione scientifica contestualizzata, integrata e per tutti. In: Menabue, L., Santoro, G. (2010) New Trends in Science and Technology Education: selected paper, vol. I, pp. 286-295. CLUEB, Bologna. Reis, Burns, & Renzulli (1992), Curriculum Compacting: The Complete Guide to Modifying the Regular Curriculum for High Ability Students. Renzulli, J. S. (1986). The three-ring conception of giftedness: A developmental model for creative productivity. In R. J. Sternberg & J. E. Davidson (Eds.), Conceptions of giftedness, pp. 53-92. New York: Cambridge University Press. Starko A. J. (1986), It's About Time: Inservice Strategies for Curriculum Compacting, Creative Learning Press. Treffinger and McEwen (1989), Fostering Independent Creative Learning: Applying Creative Problem Solving to Independent Learning, Cheltenham, Vic. : Hawker Brownlow Education. Treffinger, Hohn & Feldhusen (1989), Reach Each You Teach II: A handbook for Teachers, Dok Pub. 50 Winebrenner S. (1992), Teaching Gifted Kids in the Regular Classroom, Free Spirit Publishing Inc., Minneapolis. Regno Unito Department for Education and Employment, (1997), White Paper: Excellence in Schools. Department for Children, Schools and Families, (2008), Identifying Gifted and Talented Learners. Getting Started. Gifted and Talented Institutional Quality Standards, 2007. Institutional Quality Standards (IQS) in Gifted and Talented (G&T) Education. Revised 2010. Francia Circulaire n. 1998-144 du 09/07/1998. Circulaire n. 2000-091 du 23/06/2000. Circulaire n. 2002-074 du 10/04/2002. Circulaire n. 2003-050 del 18/03/2003. Circulaire n. 2003-050 du 28/03/2003. Circulaire n. 2004-015 du 27/01/2004. Décret n. 90-788, du 6 septembre 1990. Décret n. 96-465 du 20 mai 1996. Delaubier J. P., (2002), La scolarisation des élèves intellectuellement précoces. Rapport à Monsieur le Ministre de l’éducation nationale, Ministère de l’Education Nationale. Loi 10 Luglio 1989. 51 Austria Schulorganisationsgesetz n. 242, 1962. Finlandia Legge di base sull'istruzione (Legge 628/1998). 52